Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: Caramel Macchiato    20/04/2015    2 recensioni
La routine tranquilla e invariata di quattro coinquilini viene d'un tratto squarciata da una bambina, una vecchia asiatica che sembra dotata di poteri paranormali e la vaga e inquietante consapevolezza che la loro vita subirà una svolta drastica...
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Ragazzi, abbiamo un problema- Esordisce Kentin, invitandoci a prendere posto al tavolo attorno a lui.
- Magari fosse solo uno- Borbotto a mezza voce.
Appena ci siamo seduti come ci ha chiesto, lui lascia andare un lungo sospiro, poi fa passare il suo sguardo su ognuno di noi.
- Mercoledì pomeriggio Allegra non ha l’asilo-.
 
 
- Che? Cos’è sta novità?- Borbotta Castiel indispettito.
- Qualcuno ha libero?- S’informa subito Lysandre.
- Io no, ho gli allenamenti dei piccoli futuri atleti delle medie- Risponde subito Kentin.
- Io nemmeno. Ho il turno serale- Aggiunge Castiel, studiandosi le unghie.
- Io finisco tardi- Mi affretto a giustificarmi, prima che il loro sguardo mi trafigga.
- Anch’io… Quindi abbiamo un serio problema- Mormora Lysandre, passandosi un dito sulle labbra con fare pensieroso.
- Da quando è arrivata non ha portato che problemi. Riportiamola da Li-
Propone candidamente Castiel. So che sarebbe la cosa più naturale da fare: siamo quattro uomini, non abbiamo alcuna esperienza e la vita tornerebbe normale. Però… C’è quel però che non so spiegare, ma c’è, ed è più forte di tutte le buone ragioni che posso trovare e, dando una rapida occhiata, so che affligge anche i miei coinquilini, Castiel compreso.
- Potremmo provare con una babysitter per mezza giornata- Propone Lysandre.
- Costoso- Borbotto.
- E se chiedessimo a Boris?-
- Ancora più costoso. Non voglio che mia figlia diventi un’alcolizzata precoce o venga malmenata da quella cosa li con il parrucchino- Sbotta Castiel.
- In effetti Boris non sarebbe molto affidabile- Conferma Kentin, già spaventato dall’idea di lasciare la bambina nelle mani del lunatico omone. Forse però più spaventato per quest’ultimo che per Allegra.
- Non abbiamo molte altre possibilità: c’è la concierge, ma è chiaro che Allegra la detesta. Abbiamo quei tre sconclusionati qua da parte, ma immagino abbiano scuola ogni giorno come tutti i primini. Chi resta?-
Chiedo, contando le possibilità sulle punta delle dita.
Castiel batte un pugno sul tavolo e punta un dito contro Kentin con aria trionfante.
- La tua donna!-
- La “mia donna” ha un nome: Amira. E in ogni caso vado da lei dopo l’allenamento-.
Borbotta imbarazzato e contrariato al contempo, stringendosi nelle sue ampie spalle.
- Allegra, vieni un attimo!-
La richiama Lysandre. La piccola salta giù dal divano e si avvicina saltellando, per poi fermarsi davanti al tavolo, gli occhietti un po’ assonnati e l’immancabile procione di peluche tra le braccia.
- Piccola, domani pomeriggio non hai asilo, ma nessuno di noi può occuparsi di te-.
Lei annuisce e scrolla le spalle.
- Chiederò a Darren se posso andare a giocare da lui-.
- Da un bambino maschio? Non se ne parla. Ma poi chi è?-
Salta su Castiel in un impeto di paternità prematura, completamente fuori luogo dopo i suoi piani malvagi di qualche minuto fa.
Allegra gli lancia un’occhiataccia, poi torna a rivolgersi a noi, ignorandolo palesemente.
- La sua mamma ha detto che posso andare da loro quando voglio, e che di mercoledì di solito ci sono un sacco di altri bambini da loro-
- Sarebbe comodo in effetti- Commenta pensieroso Lysandre, lanciandomi un’occhiata interrogativa.
Io annuisco.
- Ce l’ha un numero di telefono, questo Darren?-
Allegra si fa pensierosa, si mette in bocca un orecchio del procione, poi si gratta il mento con un dito, per poi infine sgranare gli occhi e lasciarsi scappare un “ah”.
- Me l’ha scritto la sua mamma su un disegno, ma l’ho lasciato all’asilo-.
Ovviamente.
- Possiamo sempre chiederle domani, quando portiamo Allegra all’asilo-.
Mi tranquillizza Kentin, poi si rivolge direttamente alla bambina con un sorriso.
- Allora domani pomeriggio andrai da questo Darren, va bene?-.
Lei s’illumina, poi si blocca e lo guarda con circospezione.
- Posso giocare da lui tutto il giorno?-
- Sì, ti passeremo a prendere per cena-
Lei si apre in un largo sorriso e improvvisa un balletto da pellerossa attorno al tavolo, mentre noi ci scambiamo un’occhiata sollevata, tranne per Castiel, che è ancora imbronciato per non aver voce in capitolo sulle amicizie della figlia. Ci resta solo da sperare che quel piccolo terremoto non combini guai.
 
Ovviamente è toccato a me portarla questa mattina, così mi ritrovo davanti all’entrata dell’asilo, con una manina di Allegra nella mia, cercando di trattenerla dal scorrazzare come un gorilla assieme ai suoi amici.
- Allegra, solo un attimo! Aspettiamo Darren, così gli chiediamo se puoi andare da lui oggi-.
Sbotto d’un tratto, esausto dal suo dimenarsi come un cane al guinzaglio.
Lei sporge il labbro inferiore in fuori e scimmiotta un po’ la bocca.
- Ah-ah, guarda che ti vedo. Fammi pure tutte le smorfie che vuoi, ma non vai da nessuna parte. Io il tuo amichetto non lo conosco-
Sbuffa, scrolla i suoi capelli scuri e si mette a perquisire con lo sguardo la strada, evidentemente impaziente di vedere il suo amico per potersi liberare dalla mia stretta. Non avrei mai detto che l’asilo le piacesse così tanto, dal primo resoconto dettagliato che ci ha esposto due giorni fa.
Ci passano davanti genitori e rispettivi bambini, poi Allegra sussulta e prende ad agitare forsennatamente un braccio verso un bambino dai capelli color paglia, che ricambia con lo stesso entusiasmo per poi correrci incontro.
Sgrano gli occhi quando mi rendo conto di chi sia la sua accompagnatrice: capelli castani sciolti e curati attentamente, occhi azzurri e limpidi, portamento elegante e chic… Insomma: Melody, una mia compagna del liceo che mi ha sbavato addosso per tre anni, riuscendo perfino a congelare la nostra amicizia quando ha deciso di dichiararsi all’improvviso.
La vedo sbattere le palpebre incredula, non appena mi riconosce.
- Nathaniel?-
- Uhm… Già. È da un pezzo che non ci si vede, eh?-
Sorride e mi scocca due baci tremendamente chic sulle guance, poi si porta i capelli dietro le spalle. Mi sento incastrato in qualcosa che non vorrei, ovvero gli sguardi delle madri quarantenni, gelose e pronte a spettegolare della giovane ragazza perfetta nel suo mantello beige in stile investigatore.
- Non dirmi che sei qui ad accompagnare un qualche figlio-.
Mi chiede con un sorriso tra il divertito e il cospiratorio.
- No, non mio. In verità è una storia un po’ lunga e penso che ti farebbe ridere ma… Un secondo: Darren è figlio tuo?-.
Mi rendo conto solo ora che i due bambini ci stanno ronzando attorno allegramente e che, effettivamente, Darren era arrivato con Melody.
Lei arrossisce e scuote la testa.
- È figlio del mio fidanzato. Oh, è un bambino adorabile ma… Oh, scusami, stavo per sfogarmi con te- Arrossisce d’imbarazzo.
Allegra ci salva da una situazione scomoda intromettendosi sfacciatamente in quel momento, subito seguita a ruota da Darren.
- Signorina Melody, oggi posso venire a giocare da voi?-
- Può, vero Melody?-
La ragazza rivolge un sorriso affettuoso ai due bambini e si piega sulle ginocchia per arrivare alla loro altezza.
- Ma certo che puoi, Allegra-
I due bambini si danno il cinque e improvvisano un balletto a braccetto, per poi cominciare a correre verso l’entrata dell’asilo.
- Darren! Non si saluta più?-
Gli urla dietro Melody, contraendo il suo viso tondo in una smorfia triste.
Il bambino torna sui suoi passi e le salta tra le braccia, per scoccarle un bacio sulla guancia, per poi divincolarsi dal suo abbraccio e ritornare da Allegra pulendosi la bocca. Ovviamente ad Allegra non interessa di salutarmi, dal momento che ha un intera giornata da pianificare.
Appena i due bambini spariscono all’interno dell’edificio, Melody ridacchia.
- I bambini ti cambiano completamente la vita, non è vero?-.
Grugnisco una risposta non ben definita.
- Hai da fare? Sono anni che non ci vediamo, non mi dispiacerebbe parlare un po’ del più e del meno… Senza pensare troppo al passato-
Aggiunge l’ultima frase, evidentemente preoccupata di un mio rifiuto per via dei sentimenti che provava per me, ma che evidentemente ha dimenticato.
Do un’occhiata al mi orologio da polso.
- D’accordo.  Non posso fermarmi troppo però, ho le lezioni all’università-
- L’università? Non che avessi dubbi, ma pensavo che magari…-
 
CUP CARAM. MACCH.
Badaaaaam! Tatatatatatataaaaaaaam!... Niente. Melody è quasi genitrice. Insomma, non naturale, però è prossima al matrimonio.... Cioè, sto esaltando il matrimonio e la famiglia giovane ( gulp) e non è proprio quello che avevo in mente! Credo di avere seriamente bisogno di una tazza di tè, quindi non mi dilungo
Adiooooos :,)
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Caramel Macchiato