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Autore: alaskainblack    22/04/2015    3 recensioni
Amanda ha sedici anni quando si trasferisce per un solo anno a Los Angeles, la città delle luci e dei colori, delle opportunità e delle cadute, qui, una sera, conosce Leonardo, sognatore di una vita fatta di cinema e fama che la coinvolge con la sua voglia di divertirsi.
Poco tempo serve che loro diventino grandi amici eppure, in un modo o nell'altro si perderanno, forse non per sempre.
CAPITOLI 3-4-5 IN FASE DI REVISIONE
Storia sospesa fino alla fine dell'estate
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo DiCaprio, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Nineteen
Love Sucks
 
 
 
Quando uscii dall’appartamento rossa di rabbia chiudendomi la porta alle spalle mi scontrai davanti a Tobey che, vedendomi in quello stato, dapprima scoppiò a ridere di gusto, ma quando vide la mia espressione non cambiare si schiarì la voce con imbarazzo e tentò di sembrare serio.
- Cos’è successo? – chiese con calma, mi ritrovai a serrare i pugni.
Tirai un lungo sospiro trattenendo la rabbia – Cosa è successo? – ripetei sconvolta – E’ successo che quella bastarda di Kristen ha osato…-
Notai Tobey visibilmente sorpreso dal mio tono, mi afferrò la mano allontanandomi dalla porta di casa e mi fece segno di abbassare la voce – Ehi – disse in tono amichevole battendomi piano la mano sulla testa – Dovresti stare più calma – strinse le spalle – Stasera è l’ultimo dell’anno, vedrai che ci divertiremo – poi mi congedò e io mi ritirai nell’ascensore potendo ammirare nello specchio la bellezza del mio volto furioso.
Uscita dal palazzo mi arrivò una chiamata, io risposi con un gesto nervoso senza vedere chi fosse.
- Pronto? – chiesi scocciatamente.
- Che ti è successo tesoro? – la voce disse l’ultima parola con ironia, era Naomi, evidentemente divertita dal mio tono.
La sua voce mi fece sorridere – Se riesci ad arrivare davanti a casa di Leonardo in dieci minuti te lo spiego – dissi io, lei mi disse di si e io chiusi la chiamata.
 
*
 
Naomi venne verso di me con il suo passo veloce, aiutata dalla lunghezza disarmante delle sue gambe.
- Allora? – chiese – Spero sia abbastanza divertente, ho mollato Kate e gli altri idioti solo per venire da te – disse con un sorriso dopo essersi comodamente appoggiata al muro.
Io sbuffai di nuovo e il mio gesto la fece sorridere.
- E’ Kristen – sbottai io e lei scoppiò a ridere – Li ho beccati insieme dopo che avevano…- mi bloccai nella frase, non mi andava di dirlo.
Naomi rise ancora – E cosa credevi facessero mentre tu eri in Italia? Le passeggiate per mano? - non che non le dessi ragione, ma avevo preferito non crederci finché non avessi costatato di persona.
Io strinsi le spalle – Ci speravo – dissi ora più sconsolata lei mi abbracciò per qualche secondo.
- Un pugno risolverebbe la cosa? – mi chiese come se fosse la cosa più normale del mondo, io scoppiai a ridere.
- Faccio sul serio – disse ancora sempre più convinta – Qualche giorno con l’occhio nero e vedrai che capirà – io scossi la testa.
- La odio, ma non lo farei mai – le dissi.
Lei mi sorrise – Non devi farlo tu – mi disse con naturalezza – Se vuoi fare la parte della ragazza santa lo faccio io, non sarebbe la prima volta – spiegò e ridemmo entrambe.
- No Naomi, se lui con lei è felice, allora…- non mi fu permesso finire la frase che la ragazza mi fermò non convinta.
Scosse la testa – Non puoi arrenderti così – disse – Voi due dovete stare insieme, lo pensiamo io e Tobey, e anche Kate ha una sua idea in proposito, non possiamo permettere che una spuntata dal nulla riesca a superarti in questo modo, capito? – disse con l’aria decisa.
Io annuii, ma non credevo alle sue parole, in realtà non sapevo più nemmeno io a cosa credere, l’unica cosa di cui ero certo era che quella sera avrei dovuto dimenticare tutto e rilassarmi, magari con un ragazzo che non si chiamasse Leonardo.
Naomi sembrava saperlo senza che glielo avessi detto, così mi portò fino allo stesso bar in cui eravamo precedentemente andate con Kate.
Lì trovai di nuovo Lukas, e insieme a lui altri due ragazzi, Kevin, che diceva di conoscere anche lui Leonardo e Tobey, e un certo Dean Sullivan, musicista a quanto pareva.
Rimaneva il fatto che Dean aveva un suo fascino, certamente nulla di paragonabile a Leonardo, anche perché erano talmente diversi da non poter essere confrontati.
Dean aveva i capelli neri, o perlomeno di un castano molto scuro, gli occhi altrettanto marroni e una faccia da quarterback del liceo statale.
Secondo Naomi avrei dovuto tenermelo buono per quella sera, ma io non ero sicura di riuscire a concludere qualcosa con un ragazzo il giorno stesso in cui l’avevo conosciuto.
In ogni caso Dean aveva deciso di lanciarmi fastidiose occhiate, che, probabilmente, secondo lui erano alquanto sexy, io non le vedevo altrettanto affascinanti.
Stavamo chiacchierando tutti animatamente, tranne me, che ero a pensare, come mio solito, alla stessa persona.
- Ti va di andarci a fumare qualcosa? – mi chiese avvicinandomisi, io aggrottai la fronte.
- Io non fumo – gli dissi, e lui sembrò dapprima arrendersi, stava per ignorarmi di nuovo quando decise che non si sarebbe arreso.
- Insomma ci vieni fuori con me o no? – sospirò, non credeva davvero che mi sarei convinta con quelle parole che si possono dire a chiunque, ma non avevo voglia di ribattere e fare, come al solito, la ragazza che non fa mai nulla.
- Okay – acconsentii cercando di risultare più annoiata possibile, un falso sorriso spuntò sulle labbra del ragazzo che con una mossa veloce scattò in piedi e mi accompagnò fuori.
Prese dalla tasca un pacchetto con del tabacco, dentro al quale non c’era solo tabacco con ogni probabilità, e, mentre lo guardavo con attenzione, lui si faceva con la massima cura una sigaretta arrotolando per bene la cartina e inserendo con cura il filtro.
Si rigirò tra le mani il capolavoro e mi guardò con fare fiero – Sono bravo no? – disse in tono scherzoso, ma io non sorrisi, non erano certo questo tipo di cose che mi facevano ridere.
Così alzai le sopracciglia e annuii dicendo piano – Si –
Lui non sembrò soddisfatto della mia reazione, si infilò la sigaretta tra le labbra e la accese, dopo aver fatto un tiro mi si avvicinò – Sei di poche parole tu eh? – chiese come se fosse quasi offeso del mio silenzio.
Strinsi le spalle – Non so di che parlare – gli risposi, il che era una risposta sensata, per un’asociale come me ovviamente.
Lui sorrise – Okay allora…- guardò in alto, probabilmente pensando a qualcosa da dirmi, poi mi riguardò – Tu conosci Leonardo vero? – mi chiese infilandosi di nuovo la sigaretta in bocca e io alzai gli occhi al cielo.
- Possibile che si debba parlare sempre di lui con voi americani? – sospirai scocciatamente, avevo sperato che almeno con quello sconosciuto avrei evitato l’argomento Leonardo per almeno una volta, non era proprio giornata per parlare di lui.
Lui si sfilò la sigaretta e alzò le braccia in segno di innocenza con fare divertito – Scusa – ripeté più volte guardandomi con un sorriso sornione sul volto – Te l’ho detto perché mi hanno detto che voi due siete molto amici – sospirai nervosa.
- Già – sospirai scocciata – Siamo amici – dissi scandendo con odio le parole.
Lui sorrise ancora, e io non ne capii il motivo, forse voleva solo essere ammiccante, forse stava pensando a un modo per scappare via da una persona noiosa come me in quel momento, ipotesi decisamente più probabile della prima, in ogni caso mi dava fastidio.
- Perché stai sorridendo? – gli chiesi incrociando le braccia.
Alzò le spalle – No niente, mi fai ridere – sospirò.
Aggrottai la fronte con fare poco amichevole – Non so facendo nulla – gli feci notare, lui non sembrò ugualmente notare l’ultima frase e si avvicinò ancora di più.
- Stasera vieni con Kate e Naomi al Liquid Kitty? – mi chiese.
Lo fissai poco convinta – Cosa sarebbe il Liquid Kitty? – ripetei senza capire, sapevo che era un locale privato ma non capivo perché una discoteca per vip avrebbe dovuto avere un nome del genere.
- E’ un locale – spiegò lui con calma, pensavo che con tutte queste risposte scocciate prima o poi mi avrebbe mandato a quel paese, e invece no.
- Non ho nient’altro da fare – dissi, ed era vero, anche se la discoteca non era la mia passione almeno avrei fatto qualcosa di diverso che il terzo incomodo in una serata tra Leonardo e Kristen.
Il telefono mi squillò in quell’istante, il numero era sconosciuto, risposi ugualmente, nella peggiore delle ipotesi era un maniaco.
- Si? – dissi aspettando segni di vita dall’interlocutore.
- Amanda sono io, sono dal telefono di Kristen – era Leonardo.
Non avevo voglia di parlare con lui, ma sforzai ugualmente un tono gentile, l’ultima cosa che volevo era litigarci.
- Ehi – sospirai – Perché mi hai chiamato? –
Lo sentii respirare – Ti va di va stasera di fare qualcosa di carino? – mi chiese.
- Chi? – chiesi, avrei accettato senza dubbio se fossimo stati solo io e lui, o magari solo io, lui e Tobey, ma sapevo che ci sarebbe stata anche…
- Kristen, io, te, Tobey e poi non so – cercai di non fargli sentire il sospiro nervoso che mi stava per uscire al nome Kristen.
Ci fu un attimo di silenzio – Allora? – disse impaziente – Vieni? - il suo tono sembrava allegro, come sempre adorabile e non gli si poteva dire di no, ma lo feci lo stesso, perché ero una persona masochista e perché volevo dimostrare a chissà chi che ero una persona indipendente, ovvero una demente.
- No – dissi con tono deciso pentendomene amaramente tre secondi dopo, ma, nella mia mentalità idiota ormai non si poteva tornare indietro.
- Come no? – chiese lui con un tono che sarebbe stato in grado di fare piangere anche un sasso.
- No – dissi ancora con estrema difficoltà nel pronunciare le parole.
Lo sentii sospirare con aria sconsolata – Ho fatto qualcosa? – chiese con tono malinconico.
A sentirlo così non gli si poteva dire nulla – No, ma va – lo rassicurai io mentendo – Ma ho deciso di passare la serata con Naomi e Kate – spiegai poco convinta delle mie stesse parole.
- Ma è Capodanno – disse sconvolto – Avevamo detto che saremmo stati insieme – sembrava decisamente triste.
- Lo so – mormorai imbarazzata – Ho pensato che avresti voluto passare la serata con Kristen, è un momento importante per voi – inventai al momento.
Lo sentii sbuffare – Non è più importante che stare con te – disse nervosamente – Lo sai – aggiunse ma non risposi, la mia faccia era esplosa di un calore improvviso appena gli avevo sentito pronunciare quelle parole, le labbra schiacciate l’una con l’altra per evitare di fare un sorriso più grande della mia faccia - Amanda? – mi chiamò.
Cercai di riprendere un’aria seria – Hai ragione – ammisi, ero davvero stupida.
- Allora, che intendi fare? – mi chiese speranzoso in una risposta migliore della precedente, arricciai le labbra.
- Vengo con te – sussurrai e lo sentii ridere, il che mi fece ridere a mia volta poiché amavo sentirlo felice.
- Bene – sussurrò ora soddisfatto – Ci vediamo stasera alle otto davanti a casa mia, poi decidiamo cosa fare – era incredibile come riuscisse a ottenere sempre ciò che voleva.
- Okay – dissi e ci salutammo.
Appena chiusi il telefono rimettendolo nella borsa Dean si riavvicinò a me.
- Chi era? – mi chiese curioso, sebbene non lo riguardasse affatto la cosa.
Di conseguenza non risposi alla domanda – Non vengo più stasera – lo informai.
Lui sembrò rimanerci male – Perché? – chiese.
- Vado da un’altra parte – dissi in modo vago, magari mi raggiungeva e io non volevo di sicuro.
- Okay – si arrese – Allora quando ci rivediamo Amanda? –
Alzai le spalle – Non ne ho idea – e a dire il vero nemmeno mi interessava più di tanto la cosa.
Annuì con la testa – Chiederò a Naomi – mi informò con un sorriso.
- Va bene – gli dissi, non avevo più voglia di trattenermi – Senti, devo andare – sospirai – Puoi dire a Naomi che ci vediamo domani pomeriggio? – lui fece di si con la testa.
Io lo ringraziai con un sorriso e senza perdere tempo mi incamminai verso casa pensando a come sarebbe andata quella sera.
Sperai con tutto il cuore che Kristen non mi avrebbe di nuovo rovinato una bella serata, pensai a come vestirmi e, se infondo, avevo fatto bene o no a mollare così un esperienza nuova, ma poi pensai anche che Leonardo è pur sempre Leonardo, e che stare con lui era comunque meglio di qualsiasi altra proposta.
 

 




ANGOLO AUTRICE:
Mi scuso subito per il gran ritardo, ma sono stata più che impegnata, e lo sarò ancora, in ogni caso rieccomi, spero il capitolo vi sia piaciuto, ho introdotto altri due personaggi: Dean e Kevin.
Dean sarà piuttosto importante, in ogni caso, scusate se in questo capitolo non è successo molto ma volevo assolutamente aggiornare, il prossimo sarà molto più dinamico.
Se vi va aggiornate e grazie a eleonora per la sua scorsa recensione.

Gisele <3

 
  
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