Courfeyrac e Jehan
Jehan amava dormire comodamente.
Courfeyrac odiava infastidire i suoi amici, soprattutto Jehan
***
Quella sera gli amis sarebbero andati a dormire a casa di Enjolras.
Ma, quando arrivarono, si resero conto che la nottata sarebbe stata lunga, faticosa…e particolare.
Per prima cosa: Enjolras aveva invitato Grantaire. Grantaire!
Solitamente era Courf ad organizzare le occasioni per stare insieme, ma questa volta era stato Enjolras ad organizzare tutto, dicendo: ‘Ho un’importante cosa da dirvi’. E aveva invitato Grantaire. -La cosa è sospetta- disse a bassa voce Courf, mentre ‘Ferre cercava di trattenere una risatina.
Un altro strano quanto sospetto imprevisto si era presentato poco dopo.
Quando Courf aprì lo zaino e si rese conto…-Ragazzi…non ho il sacco a pelo!-
Gli sguardi degli amis si alternavano tra il divertito e lo sconvolto.
-Dovremmo trovare una soluzione- osservò “saggiamente” Marius.
-Potresti dormire in un nostro sacco a pelo- continuò poi
-Ma se dormisse nel sacco a pelo di uno di noi, l’altro dove dormirebbe?- chiese Cosette
-No, non hai capito. Io ho proposto di far dormire Courf insieme ad uno di noi!- si spiegò meglio.
Dopo un momento di silenzio, ‘Ferre disse:-Ma i nostri sacchi a pelo sono troppo piccoli per due persone- Marius guardò ‘Ferre, poi sembrò ispezionare la stanza, infine indicò il sacco a pelo di Jehan
-Il suo sacco a pelo è abbastanza grande per due persone!- disse con entusiasmo.
Marius, povero caro, era l’unico a non sapere della “cotta” di Jehan per Courf.
Ma gli amis, forse troppo stanchi, forse speranzosi di una svolta positiva nella vita del poeta, fecero finta di nulla, e Courf andò a dormire insieme a Jehan.
Erano ormai passate le 2 di notte, e il poeta non aveva ancora chiuso occhio. Forse perché aveva caldo, forse perché aveva fame, forse perché Courf gli stava letteralmente dormendo addosso!
-Mh…ciao, Jehan- Il ragazzo sussultò. Courf si era svegliato.
-Che ore sono?- Il poeta, con mano tremante, prese il telefono, per poi dire, con voce ancor più tremante -Le 2.45-
Courf fissò per un po’ il ragazzo accanto a lui, per poi dire, preoccupato -C’è qualcosa che non va? Stai tremando.- -No, no…sto bene.-
L’espressione di Courf si fece allarmata -Non sono per caso io? Ti sto dando fastidio?! Oddio, odio infastidire la gente!-
-No, Courf, non mi infastidisci affatto!-
-Invece sì! Dai, dimmelo, non mi offendo mica!- Jehan, con tono ora più calmo e con voce meno tremante, continuò- Courf, non mi dai fastidio. Sarei infastidito se non ci fossi. Sarei perso se non…-Poi si rese conto di avere detto troppo.E quando si voltò vide il suo amico seduto, con un’espressione confusa quanto sconvolta.
-Jehan…-disse quello, con voce calma -Oddio, dimentica quello che ho detto, e solo che ho sonno e…-ma Courf gli aveva preso il viso tra le mani, costringendolo a guardarlo negli occhi.
-Jehan…- Jehan era immobile. Non sapeva cosa dire, non sapeva cosa fare, nella sua mente ora c’era il buio più totale. Vedeva, nella semi-oscurità della stanza, gli occhi verdi e vivaci di Courf, che lo fissavano, lo scrutavano fin dentro l’anima.
Poi lo lasciò andare e si sdraiò. Rimase per qualche momento così, per poi voltasi nuovamente verso Jehan e dirgli, semplicemente -Io ti piaccio- e sorrise, ammiccante.
Il poeta lo fulminò con o sguardo. Poi si sdraiò, e, fissando qualsiasi cosa non fosse il ragazzo accanto a lui, spiegò:-Courf…io non sono come una di quelle ragazze (o oche urlanti) che ti porti a casa ogni sera. Non sono come “la conquista del momento”- Prese un respiro profondo -Tu…tu mi rendi felice, ogni volta che mi vedi di malumore fai di tutto per farmi stare meglio, ogni volta che sono con te mi sento bene.- Fece un pausa, cercando di trattenere, inutilmente, le lacrime -Ma sei anche la persona che mi fa soffrire di più. Ogni volta che ti porti a casa una ragazza…- si voltò verso il ragazzo -Puoi fare quello che vuoi della tua vita…ma almeno evita di farla diventare un affare di stato-concluse, la voce piena di disperazione.
Poi si girò e si addormentò. O finse di addormentarsi. Come del resto anche Courf. Che non faceva che pensare a quanto fosse idiota per non essersi mai reso conto dei sentimenti che nutriva per lui il rosso.
-Io ti piaccio…- ripeté, ora con voce sognante più che maliziosa. Il diretto interessato si voltò, con sguardo sorpreso. -…Wow…- Jehan non poté trattenere una risata, di quelle dolci e cristalline, che Courf si era appena accorto di adorare.
-Ora sarà meglio dormire-disse infine. Cinse la spalla di Jehan con un braccio,e, stava per addormentarsi, quando questo gli chiese:-Courf, secondo te cosa vuole dirci Enjolras? Aveva una notizia importante da darci- Il ragazzo si voltò, cercando il divano su cui stava dormendo Enjolras -Guarda lì- disse, trattenendo l’entusiasmo.
Infatti Enjolras era sì sul divano, e stava dormendo…abbracciato a Grantaire.
‘Non sono stato l’unico a trovare un lieto fine’ Scriverà Jehan sul suo diario, una volta tornato a casa.