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Autore: HanayRedmoon    24/04/2015    1 recensioni
Ecco a voi la "Human Version" delle famigerate Tartarughe Ninja con i protagonisti di Free!
Cosa accadrebbe se Haruka, Rei, Rin, Nagisa e il resto del gruppo ricoprissero i ruoli del film d'animazione (2007) delle Teenage Mutant Ninja Turtles? I caratteri dei nostri "attori" prevarranno al punto da sconvolgere la storia!
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< Quattro ragazzi, quattro fratelli geneticamente modificati nelle fogne di New York, chiamati come i grandi maestri del rinascimento e addestrati come ninja, hanno lottato contro molte creature prima di sconfiggere il loro acerrimo nemico, Shredder. Ma ora un male ancor più grande rischia di distruggere il loro legame di fratellanza. Un male nato 3000 anni fa. >
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LeoxRaph; SplinterxApril
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Haruka Nanase, Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki, Rin Matsuoka, Un po' tutti
Note: AU, Lime, Movieverse | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Avvertenze: Nella storia sono presenti termini del gergo giovanile, nonchè scurrili per caratterizzare taluni personaggi.


America Centrale. Giorni nostri.


Tra le fronde della foresta tropicale si nascondeva una presenza avvolta dal mistero. Era una speranza per gli abitanti del povero villaggio, e una minaccia per i malfattori. Nessuno aveva mai visto le fattezze del fantasma della Jungla. Si raccontava che permetteva solo alle anime innocenti di vederlo: si manifestava di rado ai bambini.
 
L’uomo barbaro, dal rivoltante grasso sulla pancia e la barba incolta, spinse vilmente in terra una povera donna. Non gli era bastato rubare provviste come dei veri saccheggiatori, ma si sentiva soddisfatto solo nel tormentare la gente più debole. Strappò il medaglione dal suo collo, giocherellandoci.
<< noo…maledetto. E’ un ricordo di famiglia… >> urlò la donna disperata di aver perso un oggetto dal grande valore affettivo.
<< Oh non dirmi che ci tieni più della vita! Siete stati accoglienti devo dire. Perciò mi sembra giusto portarci un bel ricordo di questo posto… non trovi anche tu, Cortez?>>
<< Già, il capo ha ragione. Ci è tutto dovuto, chiaro?>> sputò in terra l’altro.
Il capo scoppiò a ridere spudoratamente, agitando il fucile a canne mozze in mano.
<< Mama!!!…>> il bambino corse ad abbracciare sua madre in lacrime.
<< Josèph va tutto bene…>> lo rassicurò la donna, stringendo il suo pargolo. Almeno lui, che era la cosa più preziosa al mondo per lei, era sano e salvo.
 I tre malviventi salirono sulla jeep carica di viveri e oggetti di discreto valore e se ne ripartirono lasciando una scia di fumo intossicante.  Presero una delle strade secondarie per evitare di fare incontri non graditi. Mentre il ciccione sventagliava il ciondolo come una medaglia, la jeep frenò di colpo. E questi perse le staffe con il conducente, ovviamente.
<< Ma che diavolo stai facendo!!?>>
<< C-capo c’è un tronco enorme in fondo alla strada… c-come faremo ad attravers…>>
<< E COSA ASPETTI A SPOSTARLO IDIOTA?! Cortez, Andale…>>
I due della squadra si avviarono e cercarono di issare il tronco ma niente da fare… ci girarono in torno per cercare un punto migliore per smuoverlo ma… sparirono. Passarono dei minuti e i due tizi non si decidevano a tornare. Così mister ciambellone scese spazientito dalla jeep e cominciò a sondare da solo la situazione.
<< Dove cazzo siete idioti? Non sarete mica andati a pisciare senza di me?>>
Qualcosa si smosse tra le foglie e lui si voltò di scatto in quella direzione. Ma il rumore si spostava di continuo e cominciava a spaventarlo. Caricò il colpo in canna e sparò a vuoto nei fitti cespugli verdi della foresta… le gambe gli tremavano dalla fifa. Le ipotesi peggiori gli affioravano in quel cervello piccolo quanto una noce.
<< Merda… vieni fuori bestiaccia!>>
Ma ai suoi occhi si manifestò qualcosa di totalmente inaspettato: un ragazzo vestito con selvaggi stracci e un mantello di grezza canapa che lo avvolgeva come un poncho. Alle sue spalle portava due katane incrociate e intorno alla testa una fascia blu per mascherare la sua identità. I suoi occhi erano azzurri come il mare e incutevano timore poiché impenetrabili.
<< E così sei tu il bastardo eh? Fatti sotto stronzo…>>
Il misterioso ragazzo avanzava a piedi nudi verso il suo nuovo avversario…ma l’altro sparò a tradimento. Non fu difficile per il forestiero schivare il proiettile abbassandosi con velocità disumana e piombargli dietro le spalle silenziosamente con un salto carpiato a mo’ di delfino.
<< Adiòs amigo…>>
Sguainò le katane e pose fine a quel disgustoso gioco. Spinse a mani nude il carico della jeep riconsegnandolo al villaggio senza mai rendere nota la sua presenza. L’umile gente del popolo esultò a festa quando poté riavere la propria roba. Anche il piccolo Josèph recuperò il medaglione di sua madre. E sollevando casualmente gli occhi verso un albero, intravide tra i rami la sagoma del loro salvatore…
<< El fantasma de la Jungla!!!>>.
 
Questa voce era giunta alle orecchie della nota April O’Neil, giovane donna in carriera: archeologa, reporter, che svolge la consegna di manufatti antichissimi e mummie e che ha un pessimo rapporto con i costumi in bikini! Miss O’Neil vagava in cerca del famigerato fantasma e si fece raccontare dai bambini del posto, i punti precisi in cui era apparso di recente.
<< Argh… accidenti! Ho avuto giorni migliori… Dannato sole cocente…dannate zanzare!!! Oh i miei stivaletti sono pieni di fango… Perché il lavoro sporco tocca sempre a me? Maledizione…>> E mentre imprecava, trovò quello che stava cercando da ore. O quasi.
<< AAAAAAAAAAHHHHHHH!>> gridò sentendosi mancare la terra sotto i piedi. Era finita in uno strapiombo che in qualche modo era stato coperto con del fogliame.
Ma fortunatamente l’atterraggio fu uno dei migliori. Si ritrovò, stupita, tra le braccia muscolose di un bel fusto: il fantasma del Messico!
<< Leo!>>
<< Miss O’Neil?>> “cosa ci fai qui?” avrebbe voluto chiederle ma il nostro Leonardo era di poche parole e, soprattutto, aveva sempre la stessa espressione disinteressata stampata in faccia, ma in realtà dentro provava una grande sorpresa a vederla lì.
<< Sei proprio tu…incredibile! Stento a riconoscerti wao… ma guardati! Hai i capelli più lunghi, sei diventato più alto, più forzuto…>>
<< Sono solo io...>>
<< Come sono contenta di rivederti!>>
<< Mh..bene…>>
<< Hey!!… Dopo tutto questo tempo mi saluti così freddamente? Fmh! dovevo aspettarmelo! Emm…ti spiace farmi scendere, caro?>>
Disse la donzella ancora abbandonata nelle braccia del salvatore. Con molta poca cavalleria Leo aprì le braccia facendo cadere la donna col sedere a terra.
<< Ahii ma che modi sono?>>
<< Shhh Zitta.>> Le scattò vicino tappandole la bocca brutalmente con una mano. << Vieni con me…>>
<< Scusa?? Mi stai dando della “donnetta rumorosa e fastidiosa?”>>
<< Non voglio che svegli i miei amici>>
<< Amici?>>
Leonardo si voltò con in mano un serpente enorme che sibilava minacciosamente.
<< Kyaaaaaahhhhhhhh  MANDALO VIA MANDALO VIA!!>>
 
Più tardi, si accamparono in un posto più pacifico.
Si fece piuttosto buio e i due accesero un fuoco davanti la piccola grotta sicura che Leo usava per dormire e si sedettero per arrostire qualcosa per cena.
<< mhh gustoso! Cos’è?>>
<< Sgombro>>
<< Vedo che non hai cambiato gusti neanche un po’!>>
Leo si strinse nelle spalle e mangiò avidamente il pesce infilato al bastoncino dello spiedo.
<< Non ti fa paura vivere qui, da solo?>>
<< No, ormai è casa mia. Come mai da queste parti?>> domandò per pura curiosità.
<< Oh in realtà sono qui per lavoro! Sai, c’è un tizio stramiliardario che vuole collezionare statue risalenti a tremila anni fa! E io come al solito devo recuperare l’ultimo dei pezzi. Mi tocca sempre il lavoro peggiore…dannati maschilisti!>>
<< …con che gente te la fai?>>
<< Beh… Ad esempio con uno zingaro che cammina scalzo nelle foreste tropicali!>>
<< Sono l’ultima cosa di cui mi preoccuperei>>
April rise di cuore mentre Leo, beh era difficile vederlo sorridere ma lui rideva sempre dentro, anche se non sapeva esternarlo.
<< Mi era mancato tutto questo. Sai senza di te la cricca non è più quella di una volta.>>
Gli occhi cristallini di Leonardo si fecero più malinconici mentre in essi si specchiavano le fiamme del fuoco. Non gli si addiceva… l’acqua dopotutto era il suo elemento. Il fuoco gli ricordava… Raf… così fiammante e impulsivo.
<< Non può essere così grave. Sono sicuro che i miei fratelli se la cavano bene…>>
<< Se per “cavarsela” intendi che… Donnie si esaurisce quotidianamente a fare il consulente telefonico a domicilio per problemi di guasto ai PC, Mike anima le feste per mocciosi con un tremendo furgoncino spaziale e le prende di santa ragione e Raph si ubriaca tutte le notti facendo il disoccupato di giorno… beh allora è un bel progresso direi…>>
Rimase sconcertato a guardarla.
<< Caduti proprio in basso…>>
<< Non dirlo con leggerezza! E’ una cosa seria!>>
<< Hn…>> Si grattò la nuca con un’aria confusa e preoccupata. April invece proseguì il discorso con serietà…per scuoterlo.
<< Il tuo addestramento è finito da un anno e Splinter si chiede come mai non gli hai più scritto. Non hanno più notizie di te da un bel pezzo. Ci credo che siano preoccupati>>
<< Splinter voleva che diventassi un leader, voleva che fossi pronto…ma ho fallito. Non posso tornare.>>
<< Ma perché fai così? Hanno bisogno di te…>>
<< Ne ha più bisogno questa povera gente>>
<< Non dirmi che sei rimasto solo per pietà delle persone che vivono qui!?>>
Il silenzio confermò la veridicità di quelle parole.
<< Non ci credo! Leo tu devi pensare un po’ anche a te stesso..e anche alle persone che ti vogliono bene! Hai mai pensato a cosa ti direbbe Splinter se fosse qui?>>
<< Cosa?>>
<< “Colossale testa di cazzo! Muovi quel culo e portalo dove deve stare! Basta a giocare a fare Tarzan. E’ tempo di fare sul serio!”>>
<< M-ma…>>
<< Sono convinta che direbbe così!>>
<< Se vuoi saperlo le sue perle saggezza sono ciò che mi è mancato di meno!>>
<< Pff… Cos’altro aspetti Leo? La Grande Mela ti attende… Io so che il tuo cuore conosce già la sua strada. E tu cosa vuoi davvero?>>
<< Mhhh… Sgombro!?>>
<< Sei un caso perso! Dico sul serio testone!!!>>
<< …Non lo so. So solo che quì... mi manca qualcosa…>>
April assunse un’aria filosofica e sollevò un indice verso l’alto.
<< Vedi che ho sempre ragione? Come disse un noto poeta: “Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per tutta la vita!” Dovresti tornare… Povero Casey, è caduto in depressione da quando sei andato via…per non parlare dell’ordin-… Leo?!!>> mentre la donna parlava, si accorse che Leonardo si era appena volatilizzato –e gliel’aveva fatta proprio sotto il naso-.
<< I TUOI FRATELLI SONO PERSI SENZA DI TE!>>
Urlò a se stessa, sentendo l’eco rimbombare tra le pareti rocciose della piccola caverna. Sperava di essere riuscita a convincerlo... o almeno di averlo fatto riflettere.
“UN MOMENTO...Oh cavolo noooooo!!!! Sono una povera fanciulla tutta sola, in balia di un mondo selvaggio, pieno di insidie e pericoli nascosti dietro l’angolo!! Nooo ho paura di restare da sola…salvatemi…ci sono i ragni…e le scimmie, i coccodrilli i licantropi, gli ornitorinchi…e… potrebbe avvicinarsi qualche malfattore che vuole abusare di un corpicino così sexy come il mio ….in quel caso… non ho nemmeno uno spray al peperoncino… qualcuno mi aiuti!! Voglio tornare a casa!!!!! Non ne posso più di questa giungla schifosa piena di paludi! Giuro che appena torno in città vado al centro di bellezza a rifarmi le unghie e la manicure. E già che ci sono dei massaggi. Che lavoro del cappio! Ma non potevo fare la giornalista e basta?”
 
E fu così che i due si separarono, momentaneamente.
 
Intanto, Leonardo si avvicinò ai piedi della rumorosa cascata in cui era solito fare la "doccia" e si spogliò accanitamente, tuffandosi nell’acqua scura del bacino del fiume.

“...Che sensazione di libertà”

Nessuno avrebbe potuto disturbare quel momento di relax. E poi di notte l’acqua non era così fredda!
Aveva bisogno di tempo per pensare.
Anche se sembrava disinteressato a tutto quello che lo circondava, non era affatto così. Lui pensava ogni giorno alla sua famiglia, ai suoi amici, a Raf… non poteva dimenticare i suoi occhi stracolmi di lacrime quella volta. Raf non aveva mai pianto, ma quando arrivò il momento della loro separazione, tre anni prima, i due fratelli avevano litigato furiosamente - altro che scaramucce da bambini-. Si erano lanciati contro l’immaginabile: piatti, soprammobili, un juke-box costato più di 4000 dollari, una tavola da surf, una radio degli anni ’80, un trofeo massiccio della staffetta di nuoto, distruggendo mezza casa… Raffaello stava addirittura per staccare il frigorifero e tirarglielo appresso. Poi erano passati alle armi e come sempre Leonardo aveva avuto la meglio.
La sua lucidità e il sangue freddo in ogni situazione gli permetteva di intuire le mosse degli avversari. Raffaello, al contrario, si lasciava totalmente dominare dalle emozioni e così finiva per essere prevedibile…o per lo meno agli occhi del fratello maggiore.
Ma anche disarmato Raffaello non era riuscito a placare la sua furia e si era rialzato ancora più caparbio di prima, prendendolo a cazzotti direttamente a mani nude.
E solo dopo averlo sottomesso – senza risparmiargli una manciata di lividi- cominciò a piangere bagnando il volto del fratello, che stava steso sotto di lui, spalmato con la schiena al pavimento.

“Lacrime sprecate...”

Non era stato un addio dopotutto. Ma questo lo sapeva soltanto Leo nel suo intimo: gli altri fratelli non conoscevano le sue reali intenzioni e probabilmente avevano perso la speranza di rivederlo nel gruppo, di rivederlo ...a casa. Perché Leo era enigmatico, impenetrabile, aveva un mondo tutto suo nella testa e chi riusciva a capirlo era in gamba.

Da cosa era scappato?
Forse lo sapeva fin troppo bene ma non lo avrebbe mai ammesso.
   
 
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