CAP
18: STO CON TE…ANCHE SE MI TRASCINI ALL’INFERNO!
Correvo
come una pazza per le strade innevate. Non
facevo troppo caso al freddo o alle gente che mi guardava con
disappunto, anche
se il fiato cominciava a mancare non avevo la minima intenzione di
fermarmi…
Dovevo
vederlo…per chiedergli cosa? In cosa speravo?
Avevo
tutti i capelli spettinati e i vestiti sporchi
a causa di un ruzzolone che avevo fatto sulla neve fresca. Non ero per
nulla
presentabile ma senza pensarci pigiai il campanello e rimasi immobile
aspettando che lui mi aprisse.
Non
fu Takumi ad aprirmi la porta però, fu un uomo
sulla cinquantina
“Che
vuoi?”
Il
suo fiato puzzava terribilmente di alcool. Feci
un passo indietro intimorita. Che avessi sbagliato casa? No,
quell’uomo
assomigliava troppo a Takumi per essere una semplice coincidenza. Era
trasandato, con la barba incolta e mal vestito…cercai di
balbettare qualche
parola quando lo vidi che iniziava a spazientirsi
“Ce-cercavo
Takumi…è in casa?”
“No…ma
perché non entri tu?” e veloce mi
afferrò il
polso e tentò di trascinarmi dentro casa
“No!”
urlai mentre tentavo di liberarmi dalla sua
presa. Cominciavo ad avere paura…ma proprio in quel momento
una mano si posò
sul polso dell’uomo
“Che
cavolo stai facendo vecchio ubriacone?”
Era
Takumi. Con uno spintone costrinse l’uomo ad
entrare in casa e si chiuse la porta alle spalle. Mi guardò
serio, mentre mi
afferrava per il braccio e mi faceva scendere dalla veranda di casa sua
“Che
cazzo volevi? Come ti sei permessa di venire a
casa mia?” mi rimproverò urlandomi in faccia
Mi
portai le mani alla bocca…mentre tutto mi si
faceva più chiaro…ecco perché Takumi
si comportava così, ecco perché era
diventato quello che era…
Scoppiai
a piangere. Piangevo per lui, per la mia
ottusità…per quanto viziata ero. Fin ad allora
non mi ero accorta di quante persone
stessero peggio di me.
“Hei
e adesso che hai?” mi si avvicinò preoccupato
mentre con una mano mi afferrava il mento e mi obbligava a guardarlo:
“Mio
padre ti ha spaventata così tanto?”
“No…piango
per te…Takumi…ti prego…smettila di
comportarti
così…ora…io…”
respirai e poi gli urlai: “Permettimi di prendermi
cura del tuo cuore!”
Lui
spalancò gli occhi mentre altri fiocchi di neve
cominciavano a scendere dal cielo. Come la sera del nostro primo
bacio…mi alzai
in punta dei piedi e sfiorai le sue adorabili labbra che avevo
desiderato. Non
mi importava se lui era sbagliato…io non funzionavo tanto
quanto lui. Stava
affondando da solo nel baratro più nero e
profondo…come lasciarlo scivolare da
solo? Ero disposta a seguirlo…avevo paura, era
vero…ma insieme a lui mi sentivo
un po’ più forte.
Appena
si riprese rispose al mio bacio con passione,
forse anche io gli ero mancata un po’?
“Sei
una pazza…mi aspettavo che scappassi a gambe
levate…”
“Tu
sei pazzo…perché non me ne hai mai
parlato?…come
fai ad affrontare tutto da solo?”
“Perché
è giusto così…io non posso permettermi
di
sporcare nessuno…non voglio che chi mi circondi smetta di
sorridere…”
Mi
diede la schiena e iniziò ad incamminarsi sotto
la neve. La sua schiena era bella…non sembrava accogliente
come quella di Nobu
o Shin…serviva a reggere a malapena le sue pene. Non seppi
resistere
all’impulso di cingere i suoi fianchi e appoggiare la guancia
ad essa. Sentivo
il suo cuore…il suo calore sotto il giaccone…
“Ho
saputo della ragazza…”
“Già…”
“Cosa
hai intenzione di fare?”
“Lei
vuole abortire…non ha chiesto nemmeno il mio
parere…è venuta da me solo perché
vuole metà dei soldi…”
“Se
vuoi posso darteli io…”
“Non
se ne parla…mi
arrangerò…”sentii le sue mani
coprire le mie. Si voltò verso di me e le baciò
con delicatezza…
“Ora
vorrei sapere come mai dopo quello che è
successo…e quello che hai saputo, tu sia qui davanti a
me…”
“Non
posso più fare a meno di te…voglio te e nessun
altro…”
“Anche
se sono velenoso come un serpente?”
“Si”
“Anche
se sai che non ti renderò sempre felice?”
“Si”
“Anche
se il mio cuore è occupato da un’altra
donna?”
Fui
costretta ad abbassare lo sguardo, finalmente lo
aveva ammesso…ma non mi importava poi tanto, avrei lottato,
anche con la forza,
mi sarei inserita nel suo cuore. Ero bagnata fradicia, avevo
freddo…poi lui mi
abbraccio, abbandonò la testa sulla mia
spalla…piansi, come sempre, mentre
felice affondavo le mani nei suoi capelli e lui mi cingeva i
fianchi…
“Sei
una cosa preziosa…e anche molto fragile. Io non
posso prendermi cura di te…ne usciresti
distrutta…”
“Non
importa…te l’ho già
detto…voglio cadere nel
fondo con te…assieme a te…”
Alzò
appena il viso e mi sorrise. Un sorriso mai
visto, mi baciò ancora…tenero e
sensuale…
“Ti
porto in un posto…ci vieni?”
Ancora
con il cuore che sussultava per tutto quello
che era successo feci solo si con la testa. Lui allora mi prese la mano
e in
perfetto silenzio mi fece strada.
Riconobbi
il viale dell’ospedale ma rimasi zitta e
aspettai che fosse lui il primo a parlare
“Ti
faccio conoscere mia madre”
“Che?
Conciata così?” urlai mentre tentavo di
sistemare i capelli
Lui
sorrise: “Bisogna muoversi...magari domani non
siamo così fortunati….”
Mi
immobilizzai, che altro nascondeva quello sguardo
arrogante e presuntuoso?
Lui
si voltò a guardarmi, ero davvero sconvolta…lui
si sentì forse in dovere di darmi spiegazioni: “Le
hanno diagnosticato un
tumore maligno ai polmoni…non le resta molto da
vivere…per questo ci terrei che
la conoscessi proprio stasera…”
Gli
riafferrai la mano e con la testa bassa ci
incamminammo dentro l’ospedale. Mi sentivo
distrutta…e vuota…avevo vissuto nel
nulla più totale. Mi lamentavo di tutto quello che mi
circondava e non vedevo
chi davvero soffriva.
“A
parte Reira…non ho mai fatto conoscere mia madre
a nessun mio amico…o ragazza”
Arrossii:
“E perché proprio a me la fai conoscere?”
“Beh…chi
c’è ora davanti a me? Chi sta soffrendo
assieme a me?”
Non
risposi.
“Tra
noi non può funzionare…lo sai. Io non vado bene
per te…ma sarebbe bello solo per questa notte vivere un bel
sogno” continuò
Le
porte dell’ascensore si aprirono davanti a noi,
lui mi spinse appena a sé e mi baciò. Lo sapevo,
lo sapevo…per noi non c’era
storia. Vivere un bel sogno solo per una notte? Ma perché
solo per una notte?
“Non
ho il coraggio di guardare Reira in faccia…se
anche tu sei venuta a sapere del bambino…non ci sono dubbi
che lo sappia pure
lei…”
Il
solo nome mi spezzò il cuore. Era stata una
giornata devastante…non stava funzionando nulla. Prima Shin,
poi la storia del
bambino, l’aborto, Takumi…mi lasciai cadere a
terra senza forza
“Che
ti prende adesso?” mi chiese mentre si
inginocchiava al mio fianco
“Tu
pensi solo a lei…solo a lei…anche
ora….”piangevo,
volevo davvero sparire, eclissarmi e abbandonarmi per sempre.
Non
mi rispose, il suo sguardo si fece semplicemente
triste. Il suo era un amore puro…a differenza di quanto si
potesse pensare, lui
amava Reira in modo casto e profondo…io non potevo
vincere…
Arrivammo
al piano desiderato, le porte dell’ascensore
si aprirono e io schizzai fuori. Takumi non afferrò la mia
mano si incamminò
semplicemente per i tetri corridoi dandomi la spalle.
“Permesso!”
fece mentre entrava nella stanza 103
“Takumi
tesoro! “ fiatò appena una voce femminile.
Si,
è vero…quello era stato uno dei giorni
più
brutti della mia vita…ma allo stesso tempo uno dei
più belli. Fui in grado di
comprendere Takumi, il suo dolore e i motivi di tale dolore.
All’epoca era
ancora troppo immatura per aiutarlo, ero disposta ad affondare con
lui…e non
semplicemente tendergli la mano verso la luce.
Nell’ascensore
piansi per me…perché lui ancora non
mi amava…riuscivo ancora ad essere egoista di fronte a una
situazione simile…
Ora,
riesco ad amare in modo maturo ed equilibrato. L’uomo
che ho al mio fianco mi ha insegnato che la felicità non
cade dal cielo ma ce
la dobbiamo guadagnare…e che le sofferenze sono causate
esclusivamente da noi…si,
esattamente da noi che non siamo abbastanza forti…o troppo
codardi per
affrontarle.
Se
penso al passato però…posso assaporare la purezza
e l’intensità del mio amore…forse se mi
fosse possibile tornare indietro
commetterei gli stessi errori…in modo da poter diventare
quello che sono ora…
Ecco
qua, lo ritengo un cap intenso ma anche
confuso. Non c’è dubbio che Risa non sia
indifferente a Takumi, ma lui ha paura
ad amare…sembra quasi che non se lo conceda…va
bene usare le persona ma
donargli il suo cuore è una cosa off limits per lui. Risa mi
fa pena, non può
competere con Reira…no no. Shin??? Eh, lui sta aspettando la
risposta di Risa…
I personaggi mi stanno fuggendo di mano e senza
dubbio Takumi è troppo difficile da gestire, ma anche Shin
mi dà da fare…
Cmq Risa e Takumi devono vivere il loro giorno da
fiaba…ah nel cap precedente ho messo una piccola
frasetta…che quello era il
secondo giorno più brutto della sua vita…non vi
dico che può succedere nel
prima…beh Risa non è di certo una ragazza
fortunata.
Emylovely:
Grazie per i complimenti…guarda ti dirò
che ho già deciso con chi starà
Risa…ma poi ho intenzione di riprendere la
storia al presente (cioè con Risa grande) e quindi mai dire
mai… ^^ Grazie di
tutto Kiss Kiss
Kikki_neko:
Tutti i lettori vogliono che Risa si
metta con Shin…ma nessuno tifa per Takumi???
T.T…poretto….eeeeeh staremo a
vedere…senza dubbio Takumi è troppo complicato
per Risa…ma non è che Shin sia
da meno. Grazie di tutto!!! Kiss kis
Daygum:
CARA!!!!! CI RISENTIAMO! Scusa per il
ritardo!! Ti dirò che tra Takumi e Shin nemmeno io saprei
chi scegliere…sono
due figacci…cmq eccoti accontentata con un nuovo cap. GRAZIE
per il calore con
cui mi segui dopo tanto tempo! Kiss kiss
Sayaka
3DG: Eh eh eh potrei prenderlo in
considerazione il nuovo titolo…e che il peggio deve ancora
arrivare…succederà
davvero la cosa peggiore per Risa…Senza dubbio Takumi
l’ha usata…e anche in
questo cap viene confermato…eppure…al cuor non si
comanda. Grazie per tutto!!!!
Kiss kiss