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Autore: Lione94    29/04/2015    2 recensioni
Cecilia, detta Lia, è una semplice ragazza dalle umili origini, fa la cameriera in una rinomata pasticceria del centro di Roma e sogna il principe azzurro.
Lorenzo è il primogenito di una ricca famiglia, fa l'ambasciatore ed è un ragazzo tanto affascinante quanto timido e romantico.
I loro cuori s'incontreranno ma cosa succederà se un'invadente madre si metterà fra loro? E se una verità fosse rivelata al momento sbagliato?
Una storia d'amore scritta a quattro mani con Cibernella.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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11. Sorprese di compleanno




Pov Anita
Tra qualche giorno finalmente sarà il compleanno del mio Lorenzo.
Che meraviglia, non vedo l’ora! Il mio adorato bambino!
Da quando suo padre era morto e quello screanzato di Christian se ne era andato di casa non rispettando i suoi doveri verso la famiglia, Lorenzo era tutto quello che mi era rimasto. Ancora non voleva accasarsi e come al solito avrei dovuto pensarci io... le mamme dovevano pensare sempre a tutto.
Lorenzo era il figlio modello che tutte le mamme avrebbero voluto avere. Non mi aveva mai dato problemi e nutriva un profondo rispetto per me, tanto da suscitare l’invidia di tutte le mie amiche dell’alta società.
Per il suo compleanno volevo organizzare qualcosa di carino e fine, niente feste buffonate le quali era solito frequentare... sì, perché purtroppo per lui trovare delle persone alla sua altezza era molto difficile.
Tesoro di mamma! Ci penserà la tua mamma ad organizzare tutto quanto!
Prima di tutto avrei dovuto chiamare l’ambasciatrice di Amburgo e la sua splendida figlia Lucrezia, poi il conte Wilkinson, la famiglia Federici e il figlio Ferdinando e tanti altri ancora…
Al pensiero di Lucrezia mi venne in mente un’idea magnifica.
Presi il telefono e composi un numero familiare.
<< Per servirla signora >> rispose la voce di una domestica dall’altra parte della cornetta.
<< Buongiorno, sono l’ambasciatrice Piccardo. Volevo parlare con la signora Hermann >> dissi.
<< Attenda un momento >>.
La governante si congedò passando il telefono all’ambasciatrice d’Amburgo.
<< Carissima, che piacere sentirti! >> disse la mia cara amica Adele.
<< Il piacere è tutto mio! Con molta gioia volevo comunicarti che sto organizzando un piccolo rinfresco a sorpresa per il compleanno di Lorenzo. Avevo in mente di andare alla famosa pasticcieria del centro La Ganache, ti ricordi che ci siamo andate insieme quando sei venuta a Roma? Molto graziosa e accogliente, vero?! Lorenzo non ama le cose molto sfarzose e credo che questo locale sia un buon compromesso… mio figlio sarà entusiasta! >> dissi con molta commozione. Ogni volta che parlavo di Lorenzo mi si riempiva il cuore di gioia ed organizzare qualcosa per lui era emozionante.
<< Oh mia cara, hai avuto una magnifica idea! E se mi hai chiamato, naturalmente volevi invitarci >> disse l’ambasciatrice.
<< Carissima, non solo volevo invitarvi ma mi è venuta in mente una bellissima idea! Con l’occasione della festa possiamo annunciare pubblicamente la futura unione dei nostri figli! Conosco il mio bambino ed è molto timido, ha solo bisogno di una piccola spinta per iniziare a corteggiare tua figlia. Ci penserà la sua mamma, vedrai sarà un successone! >> le spiegai.
<< Perfetto, sarà una giornata indimenticabile! Avvertirò mia figlia che per l’occasione sarà stupenda! A risentirci per l’orario! >> rispose entusiasta Adele.
<< Certo, domani avvertirò la pasticceria. Speriamo non abbiano già affittato la sala, in tal caso sarò disposta a pagarla il doppio. Parlerò direttamente con la direttrice, una persona a-d-o-r-a-b-i-l-e! Certo le cameriere lasciano un po’ a desiderare… insomma potrebbero assumere un personale migliore però sai, sono innamorata di quel posto. Allora cara, ci risentiamo per i dettagli. Un bacio >> e riattaccai.
La prima chiamata era fatta, adesso dovevo solo chiamare Ferdinando, un vecchio amico di Lorenzo, l’unico che conoscevo bene e che poteva reggermi il gioco. Sarebbe stato Ferdinando a portato Lorenzo alla pasticceria con una scusa e una volta giunti sul posto avremmo iniziato la splendida festa a sorpresa…
Oh il mio bambino sarà felicissimo!



Pov Lia
Mancava poco all’orario di apertura. Stavo sistemando le piccole composizioni floreali che sarebbero servite come nuovi centritavola dei tavolini del negozio quando Sara entro all’improvviso nella sala.
Non l’avevo mai vista così scomposta in tutta la mia vita.
Che le era successo?
<< Ragazzi ascoltatemi! >> esordì con voce stridula dall’eccitazione.
Io, Yasmine, Giacomo ed Elisabetta ci fermammo per guardarla con gli occhi spalancati.
<< Accidenti, sembra quasi umana così >> mi sussurrò Yasmine.
Le diedi una gomitata nelle costole mentre soffocavamo una risatina.
<< L’ambasciatrice Piccardo, che è una nostra cliente affezionata, ha chiesto di poter affittare sabato pomeriggio la nostra sala da tea per organizzare il compleanno del figlio >> ci annunciò << Organizzeremo una fantastica festa a sorpresa! >>.
Sembrava che l’unica che fosse contenta della notizia fosse proprio solo Sara.
Io e gli altri ci guardammo con una faccia funerea.
Una festa significava ore extra di lavoro… per non contare lo stress che ne derivava! I ricconi erano molto esigenti quando si trattava delle loro feste. Dopo l’ultima che avevamo organizzato, che era la festa di compleanno per la figlia dodicenne di un famoso imprenditore, io e Yasmine avevamo dovuto passare un weekend di riposo alla spa per riprenderci.
Sara iniziò a spiegarci ogni dettaglio ma nessuno la ascoltava.
<< E’ un incubo, non è vero? >> sussurrò Giacomo con l’espressione disperata << Ditemi che è un incubo! >>
<< Vado a tagliarmi le vene! >> aggiunsi passandomi le mani tra i capelli.
<< Ragazzi, niente panico! >> cercò di incoraggiarci Elisabetta ma inutilmente.
<< I miei poveri chakra! >> mormorò Yasmine con tono scocciato.
La voce di Sara ci riportò all’attenzione: << Mi state ascoltando?! >>.
Cercammo di mettere su le nostre migliori facce entusiaste. Mentre annuivamo ad ogni particolare che avremmo dovuto curare la disperazione cresceva sempre di più dentro di noi.

I tre giorni di organizzazione furono un inferno.
L’ambasciatrice Piccardo volle venire a vedere ogni giorno come procedeva l’organizzazione. Era una donna snob e petulante. La riconobbi come quella signora che qualche mese fa si era presentata a La Ganache con la cameriera… sebbene alla pasticceria venissero molti clienti lei me la ricordavo bene, era impossibile dimenticare la sua arroganza.
Aveva da ridire su ogni piccola cosa.
Il figlio che la sopportava doveva essere proprio un santo!
All’ennesimo rimprovero dell’ambasciatrice Piccardo per una decorazione non posizionata alla giusta maniera rischiai di impazzire ma per fortuna il pensiero di Lorenzo mi faceva resistere.
Certo che era davvero una strana coincidenza che il figlio dell’ambasciatrice fosse nato lo stesso giorno di Lorenzo. Quel giorno avrei festeggiato due compleanni: uno orribile e uno fantastico, quello del mio amore.
Avevo comprato una cornice originale e ci avevamo messo una foto di noi due. Sapevo che non era un super regalo ma mi piaceva l’idea che avrebbe avuto qualcosa di nostro a casa sua.
Sarebbe stato bellissimo!



Pov Lorenzo
Appena accesi il cellulare quel sabato mi arrivarono subito due messaggini.
Uno era di Lia e l’altro di mia madre.
Lessi prima quello di Lia.
Auguri amore mio, buon compleanno! Non vedo l’ora che arrivi questa sera per stringerti tra le mie braccia! <3
Sarebbe stato il compleanno più bello della mia vita perché lo avrei passato con la donna che amavo follemente.
Secondo messaggio.
Auguri amore della mamma!”.
Mia madre. Puntuale come ogni anno, sempre lo stesso messaggio, aveva sempre un dolce pensiero per me.
Come ogni mattina andai all’ambasciata ma la giornata passò in fretta. Da quando stavo insieme a Lia le giornate volavano: stavo vivendo un periodo bellissimo insieme a lei. Ormai da un po’ di tempo avevo intenzione di parlarle di me, della mia famiglia, del mio lavoro e di tutto ciò che in realtà mi circondava. Basta con le bugie, avevo bisogno di fare chiarezza. Ero sicuro che Lia si sarebbe molto arrabbiata, ma ero certo ormai che mi amava a tal punto che alla fine mi avrebbe perdonato. Sì, ero pronto per dirle la verità. Però non volevo rovinare il giorno del mio compleanno quindi la discussione l’avrei rimandata al giorno successivo.
Quando terminai di lavorare uscii dall’ambasciata e incontrai il mio amico Ferdinando.
Chissà cosa ci faceva da queste parti.
<< Ciao Lorenzo! >> mi salutò.
<< Ciao Ferdinando, che piacere vederti! Ne approfitto per ringraziarti ancora di avermi prestato casa e soprattutto di essere stato così discreto da non aver chiesto nulla, ti ringrazio e a tempo debito sarai il primo ad essere informato di tutto! >> dissi abbracciando il mio amico.
<< Sbaglio o oggi è il tuo compleanno? >> mi chiese Ferdinando.
<< Grande, te lo sei ricordato! >> dissi sorridendo.
<< Non è tutto merito mio, lo sai che oggi con Facebook è tutto più semplice >> replicò ridendo << Dato che chi si invecchia paga, mi devi offrire il caffè più buono di Roma e soprattutto i dolcetti migliori! Ti va di andare a La Ganache? Si trova a pochi isolati da qui, in quindici minuti ci arriviamo! Hai impegni urgenti? >>
<< La Ganache? Sì la conosco, ci lavora una mia amica. Andiamo lì, perché no… così con l’occasione la saluto! >> dissi.
Ferdinando era un buon amico, non impiccione e anche se gli avrei presentato Lia sapevo che non c’era nessun problema. L’avrei presentata come un’amica e poi, anche se Ferdinando avrebbe capito tutto, non m’importava nulla… tanto si trattava ormai di pochi giorni e tutti avrebbero saputo la verità.
Ci incamminammo così verso la pasticceria.
Nel frattempo Ferdinando mi raccontò della sua ultima conquista, una certa Shantelle, dall’aspetto molto provocante. Il mio amico era simile a Christian: di solito prediligeva storielle con donne di poco cervello ma Ferdinando le preferiva soprattutto sfacciatamente ricche.
Beh, ognuno ha i suoi gusti!
<< Eccoci arrivati, entriamo dai! >> disse Ferdinando con molto entusiasmo, anche troppo. Stava quasi gridando… o forse era solo una mia impressione.
<< Salve, benvenuti! Prego da questa parte! >> disse Sara Bertrand accogliendoci.
C’era solo lei ad attenderci in negozio, che stranamente non aveva molti clienti e ai tavoli stava servendo una cameriera che non era né Yasmine né Lia.
Molto strano, non capivo cosa stava succedendo e tanto meno mi sarei aspettato…
<< Tanti auguri a teeeee, tanti auguri a teeeee, tanti auguri a Lorenzo tanti auguri a teeeee! >> disse un coro di voci appena entrai nella sala sul retro dove ci aveva portato Sara.
C’erano decine e decine di persone, ambasciatori, amici di famiglia, colleghi di lavoro e i soliti parenti che si vedevano generalmente solo a Natale e Pasqua e… Lia con un vassoio di bicchieri di champagne in mano che mi guardava a bocca aperta e con gli occhi spalancati.
Non potevo crederci! Non sapevo che dire. Non dovevo essere li, non era possibile… e adesso? Cosa potevo fare? Non mi veniva niente in meno e feci la cosa più stupida che mi venne in mente, ovvero fare finta di niente.
<< Ragazzi! Grazie mille! Non mi sarei mai aspettato una sorpresa del genere! >> dissi arrossendo in maniera molto evidente, cercando di non incontrare lo sguardo accusatorio di Lia. Chissà che stava pensando… o meglio lo sapevo benissimo, bastava guardarla un secondo anche distrattamente per rendersi conto che era sconvolta… giustamente.
Tutti iniziarono ad avvicinarsi per salutarmi e baciarmi, e non potevo far altro che ringraziarli. A parte il posto sbagliato con la persona sbagliata, la festa a sorpresa che aveva sicuramente architettato mia madre alla fine era carina.
<< Lorenzo! Spero non ce l’avrai con me, lo sai che è impossibile dire di no ad una donna, soprattutto se si chiama Anita…>> disse Ferdinando ridendo.
<< Oh no, tranquillo amico! Immagino che ti avranno messo in mezzo! >> dissi cercando invano con lo sguardo Lia, non la vedevo più.
Avevo un nodo in gola. Sarei voluto andare da lei, abbracciarla e pregarla di farmi spiegare tutto, conoscendola sapevo che non mi avrebbe fatto parlare per la rabbia… ma qualcosa dovevo pur fare.
Proprio quando mi ero deciso ad andare, mia madre mi bloccò.
<< Tesoro della mamma! Auguri amore mio! Spero che perdonerai la mamma per questa piccola sorpresa! >> disse la mamma sorridendo.
<< Ma certo mamma, grazie mille! Hai avuto una splendida idea! >> dissi cercando di fare un sorriso felice che fosse convincente.
Non potevo deluderla, d’altronde non era colpa sua se adesso mi trovavo in quella situazione.
Vidi passare Yasmine con un vassoio di tartine ma di Lia nessuna traccia. Senza farmi notare la presi per un braccio per fermala e le chiesi: << Dov’è Lia? Devo parlarle >>.
<< Grandissimo cretino che non sei altro! Lasciami il braccio, altrimenti ti prendo a schiaffi! E non me ne frega niente che sei un duca o un marchese! >> disse la ragazza acidamente.
<< Ti prego Yasmine! >>
La mia espressione - che credo fosse disperata - dovette convincerla.
<< Lia è in cucina >> ammise, anche se titubante << Tra poco arriverà con la torta, ma se fossi in te eviterei di avvicinarti. Mi sembra tu abbia già fatto abbastanza con la tua stronzaggine! Adesso lasciala tranquilla, parlerete in un altro momento >>.
<< Signori e signore! >> esclamò all’improvviso mia mamma richiamando l’attenzione di tutti.
Intanto avevo visto di nuovo Lia entrare nella stanza. Aveva gli occhi lucidi e faceva una gran fatica per non piangere… Dio, mi sentivo tremendamente in colpa!
<< Bene, un momento di attenzione. Volevo rinnovare gli auguri al mio adorato figlio e soprattutto vorrei dargli la mia benedizione, è ormai arrivato ai trent’anni e ci vorrebbe una donna al suo fianco… per esempio una splendida ragazza come Lucrezia, la figlia dell’ambasciatrice d’Amburgo! >> disse mia madre sorridendo.
No, no, no!
Non potevo credere che avesse detto una cosa del genere!
Ma che razza di donna era mia madre?!
Aveva superato ogni limite!
Una figura del genere non l’avevo mai fatta. Non mi ero mai vergognato così tanto in tutta la mia vita. Era una situazione imbarazzantissima perché oltre ad esserci tutta l’alta società che frequentavo, c’era la mia dolce Lia…
Lia, amore mio… che cosa ti sto facendo?

Come uscire da quella situazione? Non potevo di certo inveire davanti a tutti contro mia madre, non potevo rovinare la sua reputazione, lei dopo tutto era una donna di un certo rango e non potevo farla sfigurare.
<< Grazie mamma, ti sono molto grato! >> dissi sorridendo - mentre dentro di me stavo malissimo - cercando di superare il momento d’imbarazzo con un po’ di euforia. Infatti la mia battuta fu colta dalla maggior parte degli invitati che fecero una gran risata.
Intanto dopo quell’annuncio avevo visto arrossire anche Lucrezia, che forse ignara anche lei di tutta quella messa in scena si era imbarazzata.
Venne da me e mi disse sorridendo: << Lorenzo, sembra che le nostre madri abbiano già pianificato tutto! >>
<< Beh sì, mia madre si è fatta prendere un po’ la mano. Lo so che lo ha fatto a fin di bene… ma sai, certe volte le madri mettono in imbarazzo i loro figli non sapendo che siamo in grado di decidere da soli chi frequentare >> dissi cercando di nascondere la mia indignazione.
<< Dovremmo ringraziarle invece, sono state così gentili! >> disse Lucrezia con uno sguardo molto eloquente.
Fantastico, adesso sì che la situazione era diventata ingestibile!
Stupidamente avevo sperato che Lucrezia la pensasse come me e che anche lei in fin dei conti non condivideva la scelta delle nostre famiglie, e invece… era tutto meno che dispiaciuta.
Lucrezia prese due calici di champagne dal vassoio di Yasmine che passava di lì (e mi fulminava con gli occhi!), me ne porse uno e guardandomi intensamente disse: << Alla nostra salute Lorenzo! >>.
Molti degli invitati vennero da me per condividere qualche chiacchiera e anche se avrei voluto mollare tutto e tutti per correre dietro a Lia sapevo che non potevo farlo io… anche se sentivo che era la cosa più sensata da fare.
Stavo vivendo un incubo dal quale non riuscivo a svegliarmi.
Ero talmente frastornato che non ero riuscito a dire e fare niente, solo a compiacere gli invitati e mia madre.
Come potevo uscire da quella situazione assurda?
Ma la serata non era finita: era arrivato il momento dei regali.
E indovinate cosa mi aveva regalato la mia adorata mamma?!
<< Tieni caro, puoi scegliere di condividere questo regalo con chi vuoi, anche se ormai è chiaro a tutti con cui deciderai di andare! >> disse Anita sorridendo.
Lucrezia era vicino a me e in attesa che io scartassi la busta che mia madre mi aveva dato.
Un viaggio! Tre giorni a Parigi in un hotel a cinque stelle naturalmente.
Sentii Lucrezia che iniziò a battere le mani e a ringraziare con un grande abbraccio mia madre.
<< Grazie signora, un pensiero bellissimo! >> cinguettò Lucrezia.
Con quei pezzi di carta in mano non sapevo che dire… e proferii di nuovo la cosa più sbagliata che potevo…
<< Grazie mamma, non dovevi! >> parlai a testa bassa, per paura di incrociare di nuovo lo sguardo di Lia che era stata costretta ad assistere tutto questo.
Iniziavo a pensare che non mi avrebbe mai perdonato. Stavo rischiando di perdere il mio unico grande amore dato che non riuscivo a fare nulla di concreto per mettere fine a quella buffonata.
Scartai altri regali: orologi, quadri, borse di pelle, penne di lusso…
Alla fine arrivò Lia con la torta. Mi sarei meritato che me la tirasse addosso, ma evitava il mio sguardo ed io in un certo senso ne ero sollevato, come potevo ancora guardarla in faccia dopo tutto questo?
Finalmente gli invitati iniziarono ad andare via e dopo aver salutato tutti cercai Lia ma non c’era. Se ne era andata ed io speravo in cuor mio di non averla persa per sempre.




Angolo autrici:
Ai Ai Ai Lorenzo ma che ci combini? Il destino è stato beffardo con te ma non hai fatto niente per riscattarti. E chissà cosa avrà provato e quali saranno stati i pensieri della povera Lia... vedremo nel prossimo capitolo. Come avrete letto, Valentina ha scritto anche un pezzetto dal punto di vista di Anita, la mamma di Lorenzo. Insopportabile, vero? Come si libererà Lorenzo dalle sue grinfie... e sopratutto avrà il coraggio di farlo? Lo scoprirete nei prossimi aggiornamenti :)
Siamo state molto contente di ricevere nuove recensioni, grazie mille! Dai dai anche voi, lettrici silenziose (che siete diventate davvero molte!), fateci sapere il vostro parare! ;)
Un bacio, Valentina e Chiara


  
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