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Autore: Malia_    29/12/2008    14 recensioni
Noia.. come ogni lunedì mi ritrovai a braccia conserte sul banco dell’aula di spagnolo. E come ogni giorno, ogni lentissimo giorno, mi sentii trasportare da quei sentimenti di disgusto verso il mondo circostante. Monotonia..Le mie mattinate? Cadenzate da ritmi “normali”, immobili, o forse il termine adatto poteva essere, sì.. “privi di senso”.. la scuola era probabilmente il luogo della mia eterna sopportazione perenne.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Grazie a tutti quelli che leggono questa fic e la commentano. Oggi ne dovrò aggiornare tante.. e questa è la prima di una lunga serie ormai.  Spero di non deludere.. al prossimo capitolo!! Spero presto. :-))
Malia
P.S. Tengo veramente tanto a questa fanfic GRAZIEEEE!!.
BUONE FESTE!!!

Contro tutti, contro me stesso.



- Tu sei pazzo.. è assurdo! Adesso vuoi metterti a salvare esseri umani?- Rosalie gridava per il salone, mentre io cercavo di spiegare inutilmente i motivi che mi avevano spinto ad agire in quel modo.
Ma i miei tentativi sembravano tutti fallimentari, mi stavo solamente rendendo ridicolo. Non sapevo esattamente cosa dire e mi arrampicavo sugli specchi come un idiota. Non lo comprendevo, non lo capivo il perché..solo.. solo avevo deciso di salvarle la vita tutto qui, il resto contava realmente qualcosa? Non volevo che morisse, basta. Punto, finita lì.
- Rose, calmati..-. Emmett cercava di tenerla ferma, in casa si respirava un’atmosfera piuttosto pesante. Nessuno sapeva cosa dire, mi guardavano tutti come se mi stessero vedendo per la prima volta. La cosa peggiore era che neanche io riuscivo più a riconoscermi.
Respirai profondamente e fissai un punto lontano di fronte a me. “Cosa mi sta succedendo?”
- Senti Ed, a me non importa cosa fai o cosa non fai. Ma.. se metterai in pericolo Alice, dovrai vedertela con me chiaro?-. Jasper tagliò corto guardandomi di sbieco.
Sospirai afflitto portandomi una mano sulla fronte. Che cosa potevo aspettarmi.. un applauso?
- Questa ragazza, conta così tanto per te?-. Esme si avvicinò accarezzandomi il braccio e aggrottando le sopracciglia dolcemente.
“No, non conta così tanto! Non è così importante”. E allora perché l’avevo salvata? Se veramente occhi nocciola non avesse significato nulla per me non avrei avuto problemi a lasciarla morire. E invece.. avevo rischiato tutto per lei, anche di mandare all’aria la copertura della mia famiglia.
- Io.. io.. non lo so. Mi sentivo in dovere di..-. cominciai, ma mi fermai quando notai l’occhiata incollerita di Rosalie trapassarmi da parte a parte.
- In dovere di rovinare le nostre vite!!Ecco cosa.!!.-. Si strinse ad Emmett cercando conforto – Io non voglio andarmene via-. Em le accarezzò la testa e mi osservò preoccupato.
Ehi Ed.. tutto bene fratello? Mi sembri confuso..
Perfetto. Ci mancava solo che quell’orso gigante si preoccupasse per me ora.
Guardai Carlisle aspettando anche che lui parlasse, ma rimase tranquillo appoggiato al muro, sembrava non avesse nulla da dire.
- Carlisle?-. Facemmo tutti aspettando una parola da nostro padre.
- Quello che ha fatto Edward, giusto o sbagliato che sia, avrà delle conseguenze. Dobbiamo prepararci anche al peggio e quindi ad andarcene da Forks..-.
Sapevo che la sua reazione era stata ponderata, ed era giusta, ma mi fece ugualmente male. Era la prova del mio sbaglio.
- No, lei non dirà nulla!-. Me ne uscii impulsivamente. Cosa stavo cercando di dimostrare? Percepii immediatamente un ringhio furioso di Rose.
- Ahhh.. bene. E tu che ne sai eh?-. Sbattè i tacchi a terra e si rannicchiò di nuovo sul petto di suo marito.
Già, io che ne sapevo. Non la conoscevo abbastanza da poter dire che Bella non avrebbe parlato con nessuno. Anzi..però sentivo che di lei potevo fidarmi, avevo perfino avuto la tentazione di dirle tutto. “ Stupido..”. Mi maledii per quell’errore.
- Se Edward dice che di Bella ci si può fidare, io gli credo..-. Esme si appoggiò a me aggrappandosi al mio braccio totalmente e fissò Carl con ansia.
Sì, anche io mi fido. Lo vidi annuire e sospirai sollevato.
- Non dirà nulla, non c’è da preoccuparsi. Ed ha ragione-. Ci girammo tutti verso Alice che sorridente se ne stava seduta a gambe incrociate sul divano. – Mi piace tanto quella ragazza..-. Terminò poi fissandomi con insistenza.
Assottigliai le palpebre sospettoso. Era da un po’ che continuava a comportarsi in modo strano e non ne capivo il motivo.
- Mi nascondi qualcosa vero?-. Sbottai irritato quando la sua mente si fece vuota e illeggibile.. troppo repentinamente. Ridacchiò alzandosi in piedi e girandomi intorno.
Chi l’avrebbe mai detto..
Ringhai. Non c’erano mai stati segreti tra noi, perché ora tutto questo mistero? Sapeva qualcosa, lei sapeva cosa sarebbe successo, ormai ne ero certo.
- Dimmelo Alice..-. Feci per afferrarla, ma Jazz mi si parò davanti facendole scudo con il suo corpo e digrignando i denti.
Ahi lo hai fatto arrabbiare.. ora sono cazzi amari..
Fulminai Emmett per quella battuta e percepii la stretta di Esme farsi più salda.
-No, ragazzi. Non c’è motivo. Non dovete comportarvi così-. Il tono gentile di mia madre mi fece calmare e Jasper sembrò tranquillizzarsi a sua volta.
- Me ne vado..-. Mormorai improvvisamente.
- No..-. Alice si fece avanti osservandomi supplicante – No, non te ne andare. Ti prego, non voglio che tu te ne vada-. Mi toccò il viso presa dall’agitazione e i suoi pensieri si riversarono come un fiume in piena dentro di me.
Il futuro non è chiaro, ma.. Edward tu probabilmente ti innamorerai di lei, ti stai già innamorando di Bella..
 “Oddio, no”. Scossi la testa sconvolto. Non potevo, non dovevo crederci. Io innamorarmi di un essere umano, innamorarmi.. non esisteva la parola amore per me, non era mai esistito questo sentimento assurdo e irrazionale.
- Nooo..- urlai piegandomi in due –Noooo!! Non voglio..-.
Alice mi abbracciò di slancio sotto lo sguardo incredulo di tutti che stentavano a capire cosa stesse succedendo.
- Non fare così!-. Gridò lei stringendomi forte – Ce la farai..-.
Come poteva solamente credere che avrei condannato il mio piccolo Bambi ad amare un mostro?
Non mi avrebbe mai amato, l’avrei solamente disgustata.  Non ero che un essere dannato.
-Devo andarmene.. devo-. Smisi di respirare e cercai di divincolarmi – Non resisterò. Rischio di ucciderla. Non posso restare-. Non capivo più nulla.
Era paura quella che mi stava sommergendo? Io, Edward Cullen, che per cento anni non avevo provato che noia, che sprazzi di allegria, ora mi ritrovavo ad affrontare emozioni che andavano al di là della mia forza, incontrollabili, piene, vere..
- Ed, ascoltami. Dipende tutto da te, tutto. Lei potrebbe diventare come noi in futuro se tu lo volessi, l’ho visto-. A questo punto tutto fu chiaro e i vampiri in stanza trattennero il respiro.
 Oh oh guai in vista. Te ne sei innamorato?
Innamorato, innamorato, innamorato.. “Basta!” Non risposi alla sparata del grizzly e fissai i miei genitori con amarezza.
-Me ne voglio andare, lasciate che me ne vada-. Il mio viso era una maschera impassibile ora. Non volevo che nessuno percepisse quanto stessi soffrendo in quel momento.
Edward, no, per favore. Resta…
La mente di Alice continuava a martellarmi con quella richiesta.
La puoi amare, ce la puoi fare. Eddai.. io la voglio conoscere!
La ignorai, non potevo fare altro. Darle ascolto sarebbe stato maledettamente pericoloso. Ora tutto mi era più chiaro, quell’attrazione, quella voglia di proteggerla, quel desiderio fisico.. ma c’era anche il suo sangue da considerare, il suo sapore, il suo odore per me impossibile da sopportare. Non sarei mai riuscito ad amarla come un essere umano e lei aveva diritto ad una vita normale.
“Piccolo Bambi sta lontano da me, sta lontano”. Mi ritrovai a pensare ossessivamente. Se solo qualcosa avesse osato farle del male, compreso me stesso, io non avrei potuto sopportarlo. Volevo saperla viva, sorridente, timida e sempre imbranata.
- Edward non ti impediremo di andartene se  ciò che vuoi..-. Mio padre mi parlò serio.
Oh tesoro,ma perché!! Se ti sei innamorato. È  bellissimo..
Fissai Esme incredulo, ma sapevo già che lei avrebbe reagito così, perciò non ci feci caso e annuii grato dell’approvazione di Carlisle.
Rosalie era sotto shock, non parlava, né respirava. Jasper anche. Lo trovavano entrambi impossibile, e non potevo dare loro torto. Non era propriamente la cosa più normale avere una cotta per un essere umano.
- Mettetevi tutti in testa una cosa. Io non sono innamorato, non ancora.. e farò di tutto per impedire che questo accada. Vado via, non tornerò. Almeno così non ci sarà pericolo che possa commettere qualcosa di imprudente nei suoi e nei vostri confronti..-.
Era tutto troppo confuso, dovevo schiarirmi le idee e prima che qualcuno potesse fiatare me ne uscii di casa. Dovevo riflettere.. dove sarei andato? Cosa avrei fatto? Mi incamminai per il bosco cercando una soluzione. L’unica cosa sicura era che non dovevo rimanere a Forks.
Mi appoggiai a un tronco sperando di trovare la soluzione, ma la mia mente era vuota. Per la prima volta in vita mia mi sentivo profondamente combattuto e i miei desideri sfuggivano dal mio controllo. Veramente io volevo che quella ragazza fosse per me qualcosa di più? Tutto avrei immaginato tranne che lei potesse attrarmi così, che potesse sconvolgere la mia vita così. Però io potevo fare in modo che le cose andassero per il verso giusto, allontanarmi da lei, proteggerla da me stesso, dai miei sentimenti e fare in modo che un altro uomo, essere umano, entrasse nella sua vita e l’amasse.
“ No..”. Una fitta mi colpì lo stomaco. Mi fece male pensarla con un altro e non con me, ma cercai di togliermi quel fastidio dal cuore. Dovevo farlo.. per lei e per me stesso. Ci mancava solamente che diventassi possessivo ed egoista con quel piccolo e indifeso cerbiattino per rovinarle definitivamente l’esistenza. L’avrei rotta solamente sfiorandola. Pensare di toccarla poi.. “ No, no.. non è fattibile”, eppure una morsa di piacere mi attraversò tutto il corpo. Mi sarebbe piaciuto sfiorare la pelle calda del suo viso e vederla arrossire sotto il mio tocco. “Smettila.. tu sei gelido, la congeleresti”. Non dovevo farmi prendere da quelle fantasie, erano rischiose e assurde. Eppure..immaginai di stringerla delicatamente tra le mie braccia e sentirne l’odore di fresia senza avere paura di ucciderla. Sarebbe stato impossibile, mi sfuggì una risata amara. I miei pensieri non si fermarono e fantasticai su ben altro. “Merda..”. Controllo. Cercai di concentrarmi sulla respirazione, senza risultato. Di nuovo mi travolse prepotente il ricordo del calore della sua pelle, il desiderio di accarezzarle le labbra, di baciarle la bocca con foga e reclinai la testa sul tronco disperato. Faceva maledettamente male. Dolore.. perché non potevo averla? Mi mossi inconsapevolmente. Era notte fonda ormai, però il desiderio di vederla era troppo forte perché potessi resistere. Cominciai a correre veloce verso casa sua senza neanche pensare a quello che stavo facendo. “Voglio vederti..”. Quanto avevo fantasticato su di lei sotto le coperte? Il viso sconvolto dal sonno, le palpebre abbassate, il respiro leggero.. Avevo passato segretamente intere notti a tormentarmi e ad ascoltare musica  immaginando “occhi nocciola” muoversi coperta dal piumone ad abbracciare il cuscino con quei capelli castani tutti spettinati. Sorrisi, aumentando la mia velocità. In pochi attimi fui sotto la casa dell’ispettore Swan invaso da un’irresistibile curiosità. “Chissà com’è la sua camera”. Seguii l’odore di Bella, di cui nell’aria c’era una forte traccia e mi arrampicai verso una finestra al piano superiore. Quando guardai all’interno le mie difese crollarono improvvisamente e rimasi affascinato di fronte alla visione che si presentava davanti ai miei occhi. Era molto più dolce e bella di come l’avessi immaginata, più innocente e fragile. “Maniaco, vattene”. Pensai subito. Mi sembravo un pervertito che fissava la donna dei suoi desideri proibiti in atteggiamenti intimi..che schifo. Ma non riuscii a distogliere lo sguardo da quel fagotto tutto rannicchiato. Una mano le era scivolata fuori dalle coperte penzoloni dal letto e la testa era rivolta verso la finestra, verso di me, abbandonata sul suo cuscino di un colore lilla pallido. Le labbra leggermente dischiuse, i capelli arruffati, le spalle scoperte. Era troppo carina così.. troppo..
La tentazione di entrare fu grande. Deglutii imbarazzato. “Avanti, solo per pochi minuti”. Bastò poco per aprire la finestra e scivolare dentro. Lo feci il più silenziosamente possibile, sperando di non svegliarla, non osavo immaginare che cosa sarebbe successo se mi avesse scoperto lì.
“Oh cazzo..”.
Avrei dovuto prevederlo. Il suo profumo di lavanda mi entrò nelle narici e mi stordì facendomi girare la testa e quasi persi lucidità. Mi eccitai come un animale e i miei sensi si acuirono cercando di far prevalere in me l’istinto. Mi ero dimenticato di quanto lei fosse assolutamente destabilizzante per me, appetitosa.. trattenni il respiro. Non dovevo respirare. Non potevo farlo se non volevo metterla in pericolo. Ma ero già ubriaco di lei e il suo odore era chiaro e intenso dentro il mio corpo di vampiro. La desiderai intensamente e reclinai la testa all’indietro verso il soffitto per cercare di controllare i brividi di piacere che mi stavano scuotendo al pensiero del suo sangue scorrere copioso per me, per placare la mia sete. Strinsi i pugni lungo i fianchi e tornai a guardarla con gli occhi bramosi e lucidi, ma non mi sarei mai permesso di farle del male.. così rimasi fisso davanti alla finestra, permettendomi di guardare il suo viso illuminato dalla luce della luna. “Ciao, piccolo Bambi”. Soffocai una risata. Mi sentivo stupido, ero lì, saturo della sua presenza a cercare di combattere qualcosa che avrei potuto facilmente evitare. Sarebbe bastato andarmene dalla sua vita, non innamorarmene, non fare nulla per metterla in pericolo, come invece stavo facendo, per risolvere il mio problema. Sì, ormai avevo deciso, me ne sarei di nuovo andato a Denali e lì mi sarei stabilito. Così sarei stato lontano da Forks, da Bella, da quelle emozioni.. Mi voltai e poggiai le mani sulla finestra, pronto per correre via quando la sua voce attirò la mia attenzione.
-No..-. Mormorò agitata. Sussultai e rimasi paralizzato. Che mi avesse scoperto? Mi voltai lentamente con un groppo in gola, ma la vidi rigirarsi tra le coperte scoprendosi quasi totalmente. Forse avrei dovuto sentirmi sollevato, ma vederla così abbandonata mi fece tutt’altro effetto.
Spalancai la bocca fin troppo emozionato e mi rigirai ancora. “Vattene pervertito..”. Adesso ero anche consapevole del fatto che Bella dormisse con una semplice cannottierina e con dei pantaloni vecchi e strappati. Ah che bello.. altre fantasie da fare su di lei. “Bravo Edward, compiaciti della tua imbecillità”. Maledizione a me e alla mia curiosità.
Feci per uscire ancora afferrando saldamente il vetro per riaprirlo, ormai sicuro. Basta imprudenze, avevo già risvegliato qualcosa di troppo umano dentro di me, non volevo peggiorare la situazione.
- Edward.. Edward..non andartene. Non lasciarmi da sola-.
Questa volta caddi miseramente a terra con un tonfo sordo. Un brivido di piacere mi scosse lasciandomi boccheggiante e il mio nome pronunciato dalle sue labbra risuonò dentro di me facendomi provare mille emozioni contrastanti. “Bella..”.
Che stupido. Io l’amavo. L’amavo più della mia stessa vita. E ormai non sarebbe servito a nulla nasconderlo, perché senza di lei non ero che un guscio vuoto. Per anni avevo aspettato che qualcuno mi scaldasse così l’anima, ed ora quella piccola ragazzina soltanto chiamando il mio nome era riuscita a far scorrere amore dentro di me. Dolcezza, tenerezza, bisogno.. chiusi gli occhi per controllare tutto questo, ma non ci riuscii. Avevo voglia di piangere, ma non potevo. Come avrei potuto condannarla? Come sarei riuscito a convivere con quell’emozione senza farle vivere il mio inferno personale? Mi accasciai a terra con le mani tra i capelli. “Ti amo così tanto. Come posso proteggerti da me stesso?”.
   
 
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