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Autore: addict_with_a_pen    01/05/2015    0 recensioni
Giuro, ultima storia Peterick che pubblico, poi non scriverò più su loro (anche perchè la cosa si sta facendo inquetante ahahah). Per una settimana, ogni giorno, farò uscire una ff corta corta e fluff oltre ogni immaginazione. Sette giorni di Peterick e sette giorni in cui pubblicherò le ultime cavolate che la mia mente ha partorito -.-
Alla prossima (in un altro fandom) :* Un bacio a tutti.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Patrick Stump, Peter Wentz
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pete si svegliò senza fiato, sudato dalla testa ai piedi e col cuore che batteva a mille.
Incubo.
Capitava troppo spesso ormai che si svegliasse nel cuore della notte in preda al panico per un sogno appena fatto. Quello era stato davvero il più terribile che avesse mai avuto: Joe, Andy e soprattutto Patrick che lo evitavano, lo deridevano e non facevano altro che urlargli contro e picchiarlo, per poi lasciarlo da solo in una stanza buia e fredda.
Ripensare al sogno gli fece venire le lacrime agli occhi e capì che c’era solo una cosa che poteva fare in quel momento. Si alzò in fretta ma silenziosamente e si andò ad intrufolare nel letto di Patrick. Alzò le coperte, si stese e si accoccolò sul suo petto, abbracciandolo forte e piangendo sommessamente.
“Pete?” Chiese Patrick con voce assonnata “Cosa c’è?” Pete tirò su col naso e si asciugò gli occhi con scarso successo.
“Niente Trickster, dormi.” Ma Patrick sapeva che c’era qualcosa che non andava, così strinse forte a sè il corpo di Pete e prese ad accarezzargli piano un braccio.
“Pete avanti. Puoi dirmi tutto, lo sai. Che cosa c’è?”
“Ho fatto un incubo.” Pianse ancora di più nel ricordare le brutte parole che gli avevano detto i suoi amici in quell’incubo schifoso e le sue lacrime cominciarono a bagnare la maglietta di Patrick.
“E che cosa hai sognato?”
“Tu, Joe ed Andy che mi evitavate o che mi insultavate e picchiavate lasciandomi solo in una stanza. È stato orribile.” Patrick rise piano.
“Stupido che non sei altro, come può mai succedere una cosa simile? È mai capitato? Pensaci.” Pete tirò nuovamente su col naso.
“No, ma...”
“E allora perchè stai piangendo? Dai Pete, è inutile.” Ma Pete non riusciva a smettere di piangere. Le parole che gli aveva detto Patrick nel sogno gli rimbombavano ancora in testa e non riusciva a farle uscire.
“Nel sogno mi dicevi che sono solo un peso, che sono appiccicoso e che...” Si fermò così come si fermò il suo cuore.
“E che...?” Chiese Patrick.
“Che non mi ami e non mi hai mai amato.” Patrick stavolta scoppiò a ridere con le lacrime agli occhi e, vedendo che invece Pete aveva preso a piangere ancora di più, cominciò a fargli il solletico, anzi, a massacrarlo di solletico per fargli tornare il sorriso che non tardò ad arrivare.
“Trick basta! Mi uccidi così!” Ormai le lacrime si erano fermate e le risate erano talmente forti che probabilmente avevano svegliato pure Joe ed Andy nell’altra stanza, ma a nessuno dei due importava.
“La smetto solo se ammetti che il sogno era una cagata colossale.” Pete rideva talmente tanto che non riusciva nemmeno a respirare,
“Va bene l-lo ammetto! Ades...so basta!” Patrick smise di torturarlo e gli diede un bacio sulla guancia.
“Quindi mi ami?” Chiese Pete con un sorriso idiota.
Patrick neanche gli rispose, ma si sistemò meglio nel letto in modo da trovarsi faccia a faccia con Pete, gli prese il viso tra le mani e lo baciò piano, con una lentezza e passione che per un attimo nessuno dei due capì se fosse un sogno o meno. Un bacio umido, lungo ed intenso. Pete sorrise sulle labbra di Patrick e rimasero così, con le fronti unite e le labbra che si sfioravano, per infiniti minuti. Ogni tanto uno accarezzava le labbra rosse e gonfie dell’altro o le mordeva piano, oppure gli sfiorava una guancia con la punta delle dita e rideva piano e dolcemente. Si diedero altri infiniti piccoli baci prima che Pete rompesse quel dolce silenzio.
“Non mi hai risposto però Trickster...” Patrick sospirò rassegnato e nascose il viso nel collo di Pete, cominciando e baciare e succhiare la pelle, andando a creare quasi subito un grosso segno rosso. Pete si lasciò scappare un sospiro un po’ più rumoroso ed aspettò che Patrick finisse il suo lavoro, anche se in cuor suo avrebbe voluto che durasse per sempre.
“Adesso ho risposto abbastanza bene? Chiese Patrick guardandolo con quegli occhi da cucciolo che adorava alla follia.
“Va meglio...” Patrick si risistemò pensando fosse finità lì “...ma potresti fare ancora meglio di così.”
“Sei un piccolo pezzo di merda Pete, lo sai?” Risero entrambi.
“Ti amo idiota. Ti amo così tanto, ma se ora mi lasci dormire ti amerò ancora di più.” Pete alzò un sopracciglio.
“Ripetilo. Ti prego.”
“Ti amo Pete!” Disse decisamente troppo ad alta voce per poi sentire tre colpi sul muro, provenienti dalla stanza accanto.
“Siamo contenti, davvero, ma adesso potete chiudere quella cazzo di bocca!?” Joe ed Andy.
Risero entrambi come due bambini per poi spegnersi e sbadigliare assonnati.
“Grazie Tricky.” Patrick gli diede un bacio sulla fronte e lo abbracciò forte. Si addormentarono così, l’uno nelle braccia dell’altro, coccolandosi a vicenda.
Prima che si addormentasse definitivamente, Pete sussurrò una cosa, forse più per se stesso che per Patrick.
“Ti amo così tanto...” Ma una stretta decisa ed un sospiro più rumoroso degli altri gli fece capire che Patrick aveva sentito.
Che notte meravigliosa, nessun incubo avrebbe mai potuto rovinargliela nelle braccia del suo amore.
 
  
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