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Autore: Caramel Macchiato    01/05/2015    1 recensioni
La routine tranquilla e invariata di quattro coinquilini viene d'un tratto squarciata da una bambina, una vecchia asiatica che sembra dotata di poteri paranormali e la vaga e inquietante consapevolezza che la loro vita subirà una svolta drastica...
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Finalmente il weekend è alle porte. Me ne sto tranquillamente spaparanzato sul divano a fare il nulla più totale, aspettando che tutta la spossatezza della giornata mi crolli addosso e mi spinga ad andare a letto. Kentin è da Amira, Castiel ha detto che usciva dopo il lavoro e Lysandre è scomparso nei meandri della sua stanza ore fa. E Allegra sta dormendo pacificamente nella stanza di Kentin, come al solito.
Non faccio in tempo a pensarlo e a concedermi un sorriso soddisfatto, che eccola spuntare dalla stanza con il faccino spaventato e Mr. Righino e Biancolino tra le braccia.
- Non riesco a dormire- Annuncia, avvicinandosi e fermandomisi davanti.
Lancio una rapida occhiata all’orologio a muro e vedo che mancano quindici minuti alle dieci, quindi non sta mentendo visto che l’abbiamo messa a letto circa due ore fa.
- D’accordo: cos’hai bisogno per dormire? Camomilla? Kentin?-
Inutile cercare di discutere.
- Vorrei una storia-
- Una storia?-
- Sì, Kentin me le racconta-
Questa mi è totalmente nuova.
- Però non hanno molto senso, penso che in verità dorme mentre me le racconta. Però funzionano-.
Mi trattengo dal scoppiare a ridere e mi schiarisco la voce.
- D’accordo, vada con la storia-
Salta sul divano e mi si accuccia vicino, appoggiandosi contro il mio braccio e puntandomi i grandi occhi grigi lucidi contro.
- Uhm… Allora…- Comincio, non sapendo bene cosa inventarmi.
- C’era un volta- M’incoraggia lei.
- Sì, c’era una volta… Uhm… Un procione-
- Un procione di nome Righino- Stringe il procione e gli sorride.
- Precisamente. Era un uomo trasformato in procione da anni ormai, così tanti che non si ricordava quasi più come fosse stato essere uomo-
Allegra apre la bocca, pendendo completamente dalle mie labbra.
- Perché una strega cattiva lo aveva trasformato in procione-.
- Come mai?-
- Mha, perché le andava-
- Ma non è giusto! Righino è la persona più buona del mondo!-
Ottimo, dovevo trovare una scappatoia.
- Beh, lui sì ma la strega no. La strega detestava le persone buone come Righino, per questo lo ha trasformato in un procione-
Allegra annuisce decisa e stringe le labbra in una smorfia sprezzante verso la strega.
- Ma come ogni incantesimo, anche quello di Righino poteva essere spezzato, solo che lui ancora non aveva scoperto come-.
- E lo scoprirà?-
- Calma, siamo solo all’inizio-
La bimba annuisce e stringe i peluches, improvvisamente intrigata da tutta la complicata faccenda.
- Allora, stavo dicendo: Righino stava per dimenticarsi di essere stato una volta un umano, ma un giorno incontrò una vecchietta nel bosco, che era una fata-.
- Una fata vecchia?-
- Sì, perché?-
- Ma le fate sono sempre giovani e colorate! Le fate non invecchiano!- Sbotta, trattandomi da ignorante.
- Ma questa era una fata speciale, a cui piaceva cambiare il suo aspetto per sembrare umana-
Allegra annuisce, concedendomi quella piccola svista.
- Comunque, la fata capì subito che il procione era in realtà un umano e decise di portarlo a casa con sé per cercare un rimedio-
Mi fermo, rendendomi conto di non sapere come continuare.
- E il rimedio era di baciare una principessa- Interviene lei.
- Quello è il principe ranocchio, Allegra-
- Vorrà dire che questo sarà il principe procione-.
- Così non ha senso che ti racconto una storia, se già la conosci-.
La bimba scrolla le spalle e m’incoraggia a continuare con un gesto.
- Ehm, allora… Dopo aver passato un intera notte a provare diversi rimedi sul procione, la fata si sedette su una sedia e guardò a lungo l’animaletto, che piano piano stava riprendendo coscienza di cos’era stato, ora che si trovava in un luogo umano.
- “Mio caro” gli disse la fata” pare che l’incantesimo che ti ha scagliato contro la strega cattiva abbia un solo rimedio”. “Quale?” Chiese il procione. “ Devi ritrovare la tua famiglia, devi farti riconoscere da loro e farti accettare, solo così il sortilegio si scioglierà e tornerai umano”. “ Ma non sono mai stato in buoni rapporti con la mia famiglia e sono passati anni dall’ultima volta che li ho visti. Mi avranno dato per morto”. La fata gli sorrise e scrollò la testa: “ Fidati, tu manchi loro”. E così il mattino dopo il procione-ragazzo partì alla ricerca della sua vecchia casa e della sua famiglia-
Mi blocco, rendendomi conto che mi sto mettendo nei panni di Righino più del previsto.
- E poi?- Mi chiede Allegra, gli occhi sbarrati dalla curiosità.
- Righino dovette attraversare tutta la foresta in cui viveva la fata, e un’intera vallata, dove trovò svariati pericoli. Rischiò svariate volte di essere inseguito da cani da caccia dei nobili della regione, prese la pioggia… Insomma non fu un viaggio facile, ma il procione non restò solo: infatti incontrò uno scoiattolo che gli offrì un po’ di cibo e gli indicò la via, poi riuscì ad aiutare un enorme pesce del lago che si era incastrato nei canneti e quello per ringraziarlo lo aiutò ad attraversare il lago-
Stavo dicendo un mare di idiozie e mi veniva da ridere, però Allegra sembrava estasiata dalle avventure del suo peluche.
- Righino incontrò molti altri abitanti di quella vallata che lo aiutarono e si fece un sacco di amici. Ma in qualche giorno finalmente arrivò alla sua vecchia casa e subito un mare di ricordi lo sommerse-.
Mi fermo di nuovo indeciso su come continuare, ma Allegra si sta addormentando velocemente contro il mio braccio.
- E riesce a tornare umano?- Chiede con voce impastata dal sonno.
- Sì. La famiglia lo riconosce e lo riaccoglie a braccia aperte, così che lui torna umano-
La bimba sembra soddisfatta e si concede il sonno finalmente. Tiro un sospiro di sollievo, felice di non aver fatto finire male la storia senza rendermene conto, così che Righino diventasse un Nathaniel.
Mi concedo un lungo sospiro, e mi decido a prendere in braccio la bambina e rimetterla nell’enorme “letto” di Kentin, sentendo l’euforia iniziale del weekend completamente scemata.
 
L’ANGOLO DELLA RESUSCITATA
Ebbene sì: SONO VIVA! Inutile dirlo, ma quest’assenza prolungata m’imbarazza assai. Devo confessare che trovare un’idea per questo capitolo è stata un’impresa, l’ho riscritto almeno cinque volte e comunque il risultato finale non è questo gran capolavoro… Però c’è anche una buona notizia! Sto già lavorando al prossimo, che sarà un po’ più movimentato! Quindi vi chiedo perdono e filo a lavorare, perché la primavera è arrivata anche per me :P
Ciaooo
   
 
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