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Autore: Classicboy    02/05/2015    1 recensioni
Una raccolta di storie più o meno lunghe con protagonista il nostro romano mutaforma preferito, Frank Zhang, perché nel fandom non gli viene attribuito l'amore e il rispetto dovuto.
Presenza di coppie crack, sia het che slash tutte che hanno come centro il nostro cucciolo d'uomo cino-canadese.
!Raccolta rivista e conclusa!
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1) La danza della radura (Friper)
2) Quando ubriacarsi diventa una cattiva idea (Frason)
3) Memoria d'amore e petali rossi (Calank)
4) Mi sono innamorato del sostituto del mio collega (Frercy)
5) L'amore non si può controllare (Freyna)
6) Ice Palace Borea (Fraleo)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank Zhang, Quasi tutti
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MEMORIE D'AMORE E PETALI ROSSI

 

 

Coppia: Frank x Calipso (Calank)
Tipo Coppia: Het
Note: AU!
Tipo storia: AU! College

 

 

 

Frank finì di prepararsi. Era il suo primo giorno di scuola ed era agitatissimo. Si era da poco trasferito da Vancouver e non conosceva nessuno in quella città americana.*

“Frank! Allora, sei pronto o no?!” chiamò dal piano di sotto suo cugino Percy.

A dire il vero erano cugini di secondo grado, ma preferiva chiamarlo più semplicemente cugino. Fino a quattro mesi fa neanche sapeva della sua esistenza, ma da quando sua madre era morta in guerra e le condizioni di salute di sua nonna erano peggiorate a tal punto che non poteva più occuparsi di lui, si era dovuto trasferire in America dalla famiglia Jackson, i suoi unici parenti ancora in vita.

Inizialmente si era sentito a disagio, ma aveva subito legato col coetaneo per il fatto che entrambi avevano perso il padre.

“Frank, andiamo! Guarda che noi partiamo, e allora dovrai venire a piedi ed è una luuuunga scarpinata!” urlò ancora una volta il ragazzo.

In fretta il cino-canadese scese le scale e affiancò il parente.

“Era ora!” esclamò. In realtà l'americano aveva un anno più di lui. Era di media statura, fisico atletico da nuotatore, occhi verdi, capelli neri e carattere sicuro. Tutto il contrario di lui, col fisico grosso, gli occhi neri e la sua costante sbadataggine e insicurezza.

“Dai, smettila di essere agitato! Vedrai che andrà tutto bene!” cercò di rassicurarlo Percy con un sorriso dandogli una sonora pacca sulla spalla.

“Speriamo” mormorò l'altro salendo in macchina e preparandosi mentalmente per la mattinata.

 

“Ed eccoci qua: Demis High School!” esclamò il maggiore dopo un quarto d'ora di macchina circa (prima avevano dovuto accompagnare il fratello minore di Percy, Tysono, a scuola).

Il ragazzo osservò l'edificio e deglutì. Era preoccupato. C'erano molti ragazzi, e lui già si immaginava le battute con cui tutti lo avrebbero preso in giro per la figuraccia che avrebbe fatto entro quella mattina.

“Io ora devo andare, ci si vede Frank” disse Percy e corse da quelli che erano i suoi compagni.

“Aspetta Percy, io... non so dove devo andare” provò a fermarlo il ragazzo. Adesso era solo, fermo in mezzo al cortile e circondato da estranei.

<< Beh, stare a piangersi addosso non serve a nulla. Diamoci da fare >> pensò risoluto incamminandosi verso l'entrata della scuola alla ricerca della sua aula.

Stava gironzolando per l'edificio quando, girato un angolo, finì addosso a qualcuno.

Entrambi finirono per terra.

“Cielo, scusami mi spiace tanto!” esclamò una voce di fronte a lui levandogli le parole di bocca e lasciandolo stupito. Solitamente era lui quello che si scusava per tutto.

Alzò gli occhi e vide una ragazza della sua età, i capelli castano ambrati legati in una coda ed una maglietta bianca, il volto era leggermente orientaleggiante, forse del medio oriente. Aveva un'aria stranamente familiare, e doveva pensarlo anche lei perché lo stava fissando con un'insolita intensità.

Il ragazzone si riprese: “Scusami tu, sono un tale imbranato” si rialzò e le porse la mano per aiutarla a rialzarsi “Mi sono iscritto quest'anno. Mi chiamo Frank Zhang”

La ragazza emise un verso sorpreso: “Frank?”

Lui la fissò interrogativo. Lei sorrise arrossendo leggermente: “Probabilmente non ti ricordi di me, ma sono Calipso, la figlia della fioraia”

E lui si ricordò.

Quando era piccolo e abitava ancora a Vancouver sua nonna lo mandava una volta alla settimana dal fioraio. Era l'unico incarico che faceva volentieri. Prendeva la bici, sfrecciava per le strade e in quindici minuti era giunto al negozio. Gli piaceva. Il profumo dei fiori, i colori e l'atmosfera rilassata che si respiravano in quel luogo lo facevano stare bene, e inoltre lì c'era lei. Era piuttosto minuta di corporatura e anche bassina, i capelli ramati erano sempre intrecciati con dei fiori e sulle labbra aveva dipinto costantemente un luminoso sorriso. Solitamente si sentiva goffo e a disagio con le bambine della sua età, ma con lei stava bene. Passavano molti minuti a chiacchierare del più e del meno. Ciascuno considerava l'altro speciale. Lei perché lui la faceva ridere. Lui perché lei lo faceva sognare.

Poi un giorno se ne andarono e la vita di Frank sfiorì di botto.

Col passare degli anni finì per dimenticarla, almeno fino a quel giorno.

“Sei, sei davvero tu?” balbettò Frank. Si era fatta molto bella, il fisico era diventato magro ma atletico, le lentiggini che la caratterizzavano da bambina erano scomparse lasciandole una pelle immacolata. Solo gli occhi erano rimasti gli stessi: nocciola, talmente profondi da fargli sembrare di essere immerso nella cioccolata calda.

Lei sorrise, con quel suo sorriso immacolato e bellissimo: “Si, ne è passato di tempo. Sei cambiato”

“Anche tu, e in meglio” disse lui arrossendo leggermente.

Anche lei arrossì: “Che ci fai qui? E il Canada?”

Il ragazzo si fece serio. Non aveva voglia di parlare di sua madre: “Ci sono stati dei problemi e mi sono dovuto trasferire in America”

La ragazza sembrò rendersi conto che c'era qualcosa che non andava, così cambiò in fretta discorso: “In che sezione ti hanno messo?”

“B, mi pare” disse dubbioso.

L'altra si illuminò: “Allora sarai in classe con me! Che bello! Che ne dici se ci mettiamo vicini, così magari mi racconti come ti è andata in questi anni”

“Volentieri” disse sorridendo per la prima volta in tutta la giornata. Forse le cose sarebbero andate bene.

 

Col passare del tempo Frank si abituò alla nuova scuola, si fece degli amici e, soprattutto, ricominciò a frequentare Calipso. Ben presto i due riacquistarono il feeling di un tempo.

“Ok, quindi è un animale, ha il pelo bruno, si arrampica e gli piace mangiare” disse Calipso un giorno a ricreazione.

“Esatto” rispose Frank con un sorriso. Erano fermi su di un muriciattolo e stavano giocando ad indovinare a cosa l'altro stava pensando.

“È uno scoiattolo?” chiese lei guardandolo speranzosa.

“No, mi spiace” rispose lui. Quanto era bella.

“Basta, mi arrendo. Cos'è?”
“L'orso bruno”
“Oh, andiamo! Quando mai ad un orso piace mangiare?” disse lei fintamente offesa per non averlo indovinato.

“Sei tu che mi hai fatto la domanda” si difese l'altro ridendo. In realtà, quando gli aveva fatto la domanda a cosa stesse pensando in realtà la sua mente non aveva sfiorato neanche gli orsi. Il ragazzo stava pensando a lei. Ai suoi capelli, ai suoi occhi, al suo sorriso, a...

<< No, basta smettila. Figurati se a una come lei potrà mai interessare un imbranato come te >> pensò Frank amareggiato.

“Ma tu guarda! Da quando frequenti gli sfigati Calipso?!” urlò una voce facendolo girare.

Verso la loro direzione stava venendo un ragazzo più grande, i capelli biondi e una cicatrice che li percorreva il viso. Frank lo conosceva bene: Luke, il bulletto della scuola.

“Non sono cose che ti riguardano, Castellan” replicò fredda la ragazza quando il maggiore li raggiunse.

Luke assunse un'aria offesa, mantenendo però il suo sorriso scaltro: “Così mi ferisci, sai. In fondo io ti ho fatto solo una domanda”

“Ed io ti ho risposto. Quindi ora ti spiace andartene?” la voce stava assumendo una sfumatura arrabbiata.

“Lo farò, non ti preoccupare. Ma prima, se non ti spiace, gradirei scambiare due parole col nostro giovane ospite” e si girò verso il ragazzo.

Il cino-canadese deglutì nervosamente. Quando Luke parlava con te non era mai per farti i complimenti per la maglietta o per chiederti come ti andava. Quando parlava con te era per seminare guai!

“Però ne hai fatta di strada, sei qui da pochi mesi è hai già accalappiato una delle più belle ragazze della scuola” esordì con un sorriso freddo “Però ti avverto, Calipso non è quello che tu immagini”

“Luke, smettila” la voce della ragazza tutto ad un tratto si era fatta allarmata.

“Adesso va tutto bene. Sorridete, parlate amichevolmente, ma è solo una questione di tempo”

“Piantala!” la voce si era fatta stridula, e Frank non sapeva come reagire. Era come ipnotizzato dalle parole del più grande.

“Se sarai fortunato, ti capiterà quello che è successo a Leo, se sarai sfortunato...”
“TI HO DETTO DI SMETTERLA!”

“... perderai la vita”

Il silenzio calò tra loro.

“Devi sapere” continuò Luke “Che un tempo Calipso e Leo stavano insieme. Erano felici, ma un giorno accadde un incidente. Non ti interessi sapere cosa è successo, sappi solo che il nostro povero ispanico finì all'ospedale. E sono questi i momenti in cui la propria ragazza dovrebbe esserti più vicina, no? E invece Calipso cosa ha fatto? Sul suo letto di dolore ha lasciato Leo, incurante del male al cuore e di quello fisico. Si è comportata come un mostro. E questo perché...”
“Smettila” disse Fank con voce dura.

Luke lo guardò stupito: “Come scusa?”
“Ti ho detto di smetterla” disse piano alzandosi in piedi. A sentire quella storia Calipso si era messa a piangere e a lui importava solo quello. Nessuno poteva permettersi di farle del male, fisicamente o psicologicamente che fosse.

“Prova a ripeterlo, moccioso, ed io...” lo minacciò Luke prima che Frank alzasse la testa.

“Tu cosa?”chiese con voce rabbiosa. Frank era un tipo che perdeva raramente la calma, ma quando succedeva, allora si capiva che era un guerriero. La corporatura come si ingigantiva, gli occhi scagliavano dardi di fuoco, la bocca si piegava in una smorfia di odio.

Il biondo indietreggiò spaventato: “Per oggi l'hai vinta tu, Zhang. Ma non credere che sia finita qui” e se ne andò.

Frank si rilassò e si sedette affianco a Calipso che continuava a piangere: “Ehi, va tutto bene” la rassicurò dandole un fazzoletto.

“No, non va tutto bene” replicò la ragazza con la voce incrinata. Alzò gli occhi pieni di lacrime “Ha ragione Frank. Io sono una persona orribile. Ho lasciato Leo nel momento del bisogno perché avevo paura per come mi sarei dovuta comportare con lui. Tutto ciò che mi merito è odio e disprezzo. E non ti biasimerò se d'ora in poi mi tratterai anche tu così”

“Non dire sciocchezze” sussurrò abbracciandola.

Rimasero qualche attimo in silenzio stretti l'uno nell'altra, poi Calipso parlò: “Perché? Perché tu ti comporti così con me?”

Frank imbarazzato si staccò da lei ed estrasse dalla tasca un rettangolo di plastica nel quale era compresso il petalo rosso di un fiore: “Te lo ricordi? Quando te ne sei andata me l'hai dato dicendomi queste parole 'Saremo lontani e non ci vedremo per molto tempo, quindi quando ci rincontreremo il fiore della nostra amicizia potrebbe essere appassito. Però, se conserverai questo petalo allora essa potrà sempre fiorire di nuovo e regalarci momenti magici come quelli trascorsi finora'. E avevi ragione! Da quando mia madre è morta non ho più sorriso, ed è solo grazie a te che ce l'ho fatta” prese un respiro profondo “Io ti amo Calipso. Ti prego lasciami piantare un nuovo seme nel tuo cuore e permettimi di farlo fiorire”

La ragazza lo fissò, poi sorrise con gli occhi ancora cerchiati dal pianto: “Va bene”

E si baciarono, affondando in quei dolci ricordi sotto una pioggia di petali.

 

 

 

*Frank ha la doppia cittadinanza americano-canadese

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autore:

Ok, questo è forse il peggior capitolo che io abbia mai scritto!

Guardate, vi chiedo solo di dirmi dove ho sbagliato così da potermi correggere.

Non mi sorprenderei se un giorno decidessi di rifarlo da capo (nel caso vedrò di avvisarvi).

Inoltre sappiate che non sarò regolare con gli aggiornamenti, un po per mancanza di ispirazione un po per impegni scolastici.

Tutti coloro che odiano il liceo Classico alzino la mano! (si sbraccia)

Spero sempre che commentiate e che mi perdoniate.

Informazioni sul prossimo pairing: seguendo un ordine logico sarà slash, ed io non so se mettere l'avviso di incest o meno. Avete capito di che coppia parlo?

Vi do tempo per pensarci, bye!!!!

P.S: scusate se nelle risposte alle recensioni sono stato un po prolisso, ma avevo bisogno di sfogarmi.

   
 
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