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Autore: Lione94    02/05/2015    3 recensioni
Cecilia, detta Lia, è una semplice ragazza dalle umili origini, fa la cameriera in una rinomata pasticceria del centro di Roma e sogna il principe azzurro.
Lorenzo è il primogenito di una ricca famiglia, fa l'ambasciatore ed è un ragazzo tanto affascinante quanto timido e romantico.
I loro cuori s'incontreranno ma cosa succederà se un'invadente madre si metterà fra loro? E se una verità fosse rivelata al momento sbagliato?
Una storia d'amore scritta a quattro mani con Cibernella.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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12. Tristezza e litigi




Pov Lia
Entrai in casa stanca e infreddolita.
Per essere solo novembre quella settimana aveva fatto davvero molto freddo.
La casa era vuota e buia. Yasmine mi avrebbe perdonato per averla lasciata alla pasticceria senza nemmeno aspettarla ma non avevo resistito un minuto di più.
Buttai la borsa - dove dentro il cellulare continuava a squillare senza sosta - in luogo imprecisato della casa e mi incamminai verso il bagno senza nemmeno accendere la luce del corridoio.
Avevo bisogno di una doccia calda.
Mi spogliai ed entrai nella vasca e sistemai il pannello di plastica per rischiare di non allagare il bagno come di solito faceva Yasmine.
Quando aprii il rubinetto fu come se aprissi il mio cuore.
Tutto il dolore si riversò fuori.
L’acqua calda mi investì il volto e si confuse con le mie lacrime.
Stupida, stupida, stupida e ancora stupida!
Come avevo fatto ad essere così cieca? Era impossibile non notare le coincidenze!
Eppure quando avevo visto entrare Lorenzo a La Ganache ero rimasta così sorpresa!
Non solo mi aveva mentito sul suo lavoro, su chi fosse davvero ma anche sul fatto che era fidanzato!
Il momento in cui avevo portato la torta era stato orribile. Le parole di sua madre mi avevano trafitto il cuore; poi quell’oca bionda che lo guardava in modo così soddisfatto e lascivo… e lui che sembrava essere così tranquillo, tutto sorrisi e ringraziamenti.
Stronzo bugiardo!
Mi decisi a chiudere l’acqua ma sapevo che sarebbe stato impossibile chiudere anche il mio cuore.



Pov Christian
Erano già un paio di giorni che non incrociavo Lorenzo per casa.
Quando tornavo era già in pigiama in camera sua e passando vedevo solo il bagliore della televisione, la camera semibuia e la sua sagoma sul letto. E anche quel giorno non era diverso solo che decisi di andare a parlargli.
<< Ciao Lollo! >> dissi appena rientrato.
<< Ciao, se ti da fastidio la luce della televisione chiudi la porta >> rispose Lorenzo con tono atono.
Erano le prime parole che lo sentivo pronunciare da giorni.
Strano, se fosse stato una donna avrei pensato che si trovasse in uno di quei giorni no, quelli in cui tutte le ragazze si trasformano da docili cucciole a tigri incazzate a causa degli ormoni… ma una delle mie poche certezze era che mio fratello tutto era meno che lunatico. Era sempre troppo equilibrato, pacato, riflessivo e accondiscendente. Di sicuro c'era qualcosa che non andava.
<< Tutto bene? >> dissi cercando di nascondere il tono un po’ preoccupato.
<< Sì, tutto bene! >> rispose infastidito.
<< Se lo dici tu allora mi posso di sicuro fidare! >> provai a stuzzicarlo.
Di solito era il contrario: lui veniva da me e cercava di consolarmi o rimproverarmi delle mie cazzate, non ero abituato a quel ruolo… come farsi dire i suoi pensieri? E soprattutto sarei stato in grado di aiutarlo in qualche modo?
Poiché non ottenni risposta decisi di usare le maniere forti. Entrai come una furia nella sua camera e mi misi davanti alla televisione.
 << Adesso mi dici cosa non va! E non dire niente perché non è vero! Hai il viso tirato, si vede che sei preoccupato per qualcosa. Ti avverto che se è successo qualcosa alla mamma, anche se odio quella strega, lo vorrei sapere! >> dissi tutto d’un fiato senza rendermi conto che le parole uscivano dalla bocca contro la mia volontà.
Accidenti non ci credevo nemmeno io che mi stavo preoccupando inconsciamente per quella donna! Erano anni ormai che non pronunciavo la parola mamma
<< Christian! Ma che ti sei messo in testa? Non ti preoccupare, la mamma sta bene… solo che… >>
Lorenzo esitò. Era insicuro, incerto, evasivo e soprattutto non riusciva a guardarmi negli occhi… mi stavo iniziando a preoccupare davvero, la questione doveva essere più seria del previsto.
<< Allora è per il lavoro? Quei figli di papà con la puzza sotto il naso ti hanno messo nei casini? Se è così lo sai che gliela facciamo pagare! >> dissi, cercando nel suo sguardo una conferma o smentita sull’accaduto.
Vidi sul suo viso una lacrima…
Aspetta.
Mio fratello che piangeva!?
Non ricordavo di averlo mai visto piangere, nemmeno da bambino. Era il più grande tra i due e di solito era lui che aveva asciugato le mie lacrime quando mi mettevo nei guai. Era un fratello d’oro.
<< Lollo non fare così, parlami! So che posso aiutarti in qualche modo, ma devi raccontarmi che è successo… non ho la palla di vetro, per la miseria! >> dissi, avvicinandomi a lui e dandogli un pugno sulla spalla.
Finalmente mio fratello si scosse.
<< Ho rovinato tutto! >> esclamò mettendosi le mani fra i capelli.
<< Stai parlando di Lia? >> chiesi.
Lui annuì.
Ma certo che parlava di Lia!
Come avevo fatto a non pensarci prima?!
Se si era ridotto così per Lia, allora doveva essersi proprio innamorato di quella ragazza. Tutto mi sarei aspettato tranne che mio fratello potesse finire in quel modo per una donna.
<< Dai, non sarà nulla di così irrimediabile… sei sempre stato una persona ragionevole e lei non mi sembra una testa calda. Dimmi cosa è successo, sicuramente posso aiutarti >> cercai con voce calma di rassicurarlo e di farmi dire cosa fosse successo.
<< Ok, adesso te lo dico, anche se, a dir la verità, me ne vergogno! Allora, l’altro ieri, anche se non te ne sei ricordato, è stato il mio compleanno! >> disse.
<< Nooo! Perché non me lo hai ricordato prima!? >> dissi io un po’ dispiaciuto.
Che rimbambito che ero! Non mi ricordavo mai niente. Tra onomastici, compleanni e date varie ero un vero disastro. Certo non avrei mai pensato di arrivare addirittura a dimenticarmi il compleanno di mio fratello… ero un caso perso.
<< Va bene, non è questo il problema! Fammi finire! >> disse inquieto.
<< Ok, ok! Non ti interrompo più,
promesso! >>
<< Bene. Allora, uscito dall’ambasciata ho incontrato Ferdinando e siamo andati insieme alla pasticceria di Lia. E proprio lì mamma a mia insaputa aveva organizzato una festa a sorpresa. Immagina la faccia di Lia appena ha scoperto tutto >> disse Lorenzo.
<< E tu avrai mollato tutti e sarai corso da lei per darle spiegazioni, vero? >> dissi fiducioso.
<< No. Non sono riuscito a dirle nulla e… >>
S’interruppe di nuovo. Non avevo mai visto Lorenzo così in difficoltà.
<< E… cos’altro è successo poi? >> dissi iniziando ad innervosirmi.
<< Mamma ha fatto un brindisi e ha detto a tutti che dà la sua benedizione per la mia unione con Lucrezia! E lì a pochi passi da me c’era Lia >> spiegò a bassa voce.
<< Porca vacca! Ok, ho capito: è un gran pasticcio. Tu però poi hai immediatamente smentito e hai detto a tutti che la persona che ami era lì, hai preso Lia e l’hai baciata davanti a tutti! >> dissi mooolto fiducioso.
Lorenzo scosse la testa.
<< Allora ti sei alzato, hai dato un pugno a mamma e hai detto che non ti importava nulla di quello che pensava lei! >> continuai, alzandomi in piedi e iniziando a fare su e giù per la stanza.
Lui scosse la testa di nuovo.
<< Mmm ci sono! Come ho fatto a non pensarci prima! Sei un uomo di classe tu quindi hai detto che non volevi essere scortese ma il tuo cuore era già occupato! >>
Ok, adesso non avevo più idee.
Lorenzo fece segno di diniego per l’ennesima volta.
<< E’ questo il punto, Christian. Non ho fatto nulla! Niente di niente! Ho cercato di capire se Lucrezia era imbarazzata quanto me, ma mi ha fatto capire che era molto contenta. E poi la mamma ci ha regalato un viaggio a Parigi e Lucrezia si è messa a ringraziare tutti! >>
Ero rimasto senza parole, immobilizzato dalla meraviglia.
Non aveva fatto niente.
Ma come non aveva fatto niente?!
Quella strega aveva architettato tutto e lui non aveva fatto niente!!!
<< Non posso crederci! Ma che razza di uomo sei? E tu avresti festeggiato i trent’anni? Nemmeno io sarei arrivato a tanto… quella stronza di nostra madre ti manipola da anni! Sei un burattino tra le sue mani e anche qui hai lasciato che ti manipolasse! Ti gestisce la vita, ti controlla a lavoro, ti controlla a casa tramite Clara, ti sceglie la fidanzata e tu? Non fai niente!? >> gli urlai contro.
Ero furioso, volevo picchiarlo almeno per avere qualche reazione, non potevo credere che si era arreso così.
La mamma diceva di no e lui ubbidiva!
Assurdo, lui ubbidiva!
Ubbidiva anche se gli portavano via quello che forse era l’amore della sua vita!
<< Senti razza di cretino che non sei altro, e non mi guardare così perché mi sto trattenendo! Prima di tutto dobbiamo chiarire con la tua ragazza e poi con la strega. Adesso ti vesti e andiamo da Lia e mentre guido tu pensi ad un discorso sensato da farle per farti perdonare! Alla vecchia impicciona ci penseremo domani >> dissi cercando di riprendere il controllo della situazione.
<< Non credo che Lia voglia vedermi >> disse Lorenzo << Sono giorni che provo a chiamarla ma non risponde >>.
<< Non me ne frega niente. Ti vesti ed usciamo, sarà incazzata nera, ma tu ti siedi davanti la sua porta di casa fino a quando non esce e le parli. E se continua a non volerti parlare la segui, insomma inventati quello che vuoi ma non arrenderti così! >> dissi tenendo i pugni serrati e con tanta voglia di darne uno in faccia a quella specie di strega che mi aveva messo al mondo.
<< Mi dispiace Christian ma non me la sento >> disse Lorenzo.
<< Ok, credo di essermi perso qualche passaggio. Mi stai dicendo che non hai intenzione di parlare con Lia? E scusa, grande genio, come intendi uscire da questa situazione? No, perché io non vedo altra via d’uscita se non quella di parlarle… >>.
Non lo capivo, mi sforzavo e non lo capivo.
Mi sembrava di parlare con uno sconosciuto era davvero così impaurito da nostra madre da rinunciare definitivamente ai suoi sentimenti? A quella povera ragazza non voleva darle nemmeno una spiegazione?
<< No certo, ci parlerò prima o poi >> disse.
<< Scusa aspetti che lei venga da te e ti chieda spiegazioni? Lorenzo davvero non ti capisco, non ci riesco! Ti sei bevuto il cervello? Vuoi svegliarti da questa specie di coma in cui sei caduto? Devi allontanarti da quella donna subdola e viscida che è nostra madre e riprenderti la tua vita in mano! Farlo per te, farlo per Lia… fallo per chi vuoi, ma svegliati Lorenzo! >> dissi alquanto irritato.
<< Tu parli bene, dici di nostra madre ma tu sei uguale a lei! Qualsiasi cosa che tu fai è fatta bene, tu decidi per te e non ti importa degli altri e delle persone che ti circondano. Quando una cosa non ti va bene, la scarti e vai avanti senza pensare alle conseguenze. Dai, Cristian guardati! Non hai un lavoro stabile, non sai cosa vuoi fare da grande, vivi alla giornata come se non ci fosse un futuro. Frequenti sempre gente diversa senza mai trovare un amico sincero… io mi farò manipolare forse è vero, ma non sono uno sbandato come te! >> disse Lorenzo guardandomi con gli occhi arrossati.
<< Razza di cretino! Forse come dici tu, io sono uno sbandato e uso le persone, ma tu? Non stai usando Lia? Non la stai trattando come una bambola con la quale non ci vuoi più giocare? Pensaci prima che sia troppo tardi! Cretino! >> dissi mettendomi le scarpe e uscendo di casa come una furia.
Avevo bisogno di aria.
Era la prima volta in tutta la mia vita che avevo avuto una discussione così accesa con mio fratello, ma era riuscito davvero ad innervosirmi con il suo atteggiamento passivo e poi dovevo ammettere che ero rimasto male per quello che mi aveva detto. Non credevo che nel profondo lui pensasse che io fossi uno sbandato… forse era vero quello che aveva detto, ma era il mio modo di vivere e lui era l’ultima persona che poteva farmi la morale visto il suo comportamento!
Forse non sarei mai riuscito a convincerlo.
Ero furioso con mia madre, era lei e sempre lei la causa di tutti i dispiaceri.
Quando oramai erano le due di notte decisi di tornare a casa.
Questa volta la porta della stanza di mio fratello era chiusa.
Stanco e dispiaciuto me ne andai a dormire.



Pov Lia
Le giornate passavano lente.
Il mio cellullare non faceva altro che squillare.
Lorenzo, Lorenzo, Lorenzo.
Perché non voleva capire che l’avrei fatto squillare a vuoto in eterno?
Andare a lavoro mi aveva tenuto la mente occupata. Senza pensieri. Ma ogni volta che tornavo a casa… ogni serata era un’agonia. Tutti i ricordi venivano a galla e passavo la notte in bianco.
Il silenzio era diventato il mio peggior nemico.
Accesi lo stereo e mi buttai a peso morto sul letto.
Un bip segnò che stava partendo il cd che da tanto tempo vi era all’interno.
Chiusi gli occhi e ascoltai.
Le distanze ci informano che siamo fragili
Ah, fantastico!
Vieni da me” delle Vibrazioni.
Vecchia canzone ma davvero azzeccata per il momento.
E guardando le foto ti ricorderai
Osservai la cornice rotta per terra, vicino la scrivania.
No, davvero… non avevo avuto il coraggio di guardare le nostre foto.
Quei giorni di quiete sapendo che te ne andrai
Lorenzo se n’era andato davvero.
E io, avendo paura, non ti cercherò più, più…
No non l’avrei fatto, mai l’avrei cercato!
Ero furiosa con lui perché era stato un bugiardo, e anche con me stessa.
Vieni da me
Abbracciami e fammi sentire che
Sono solo mie piccole paure
Sì, ero arrabbiata con me stessa perché anche se lo odiavo, mi mancava! Mi mancava terribilmente!
Vieni da me
Per vivere ancora quei giorni d’incantevole poesia
E ridere di questi giorni
Già ridere… avrei riso di tutte quelle bugie se solo non avessi avuto così tanta voglia di piangere.
La porta della stanza si aprì all’improvviso e mi asciugai gli occhi umidi.
<< Lia, che stai facendo? >> domandò Yasmine guardandomi sospettosa.
<< Sto ascoltando la musica Yasmine >> risposi atona ributtandomi sul letto.
Ci fu un attimo di silenzio.
Vieni da me
Per vivere ancora quei giorni d’incantevole poesia
E ridere di questi giorni
<< Questa canzone? >> domandò scettica Yasmine.
<< Già >>.
Perché la mia voce aveva tremato così?
Yasmine spense lo stereo con un sospiro, poi si avvicinò e si sedette sul letto accanto a me.
<< Lia vuoi parlare? >>
<< Come sta Christian? >>
Adesso si frequentavano sul serio. Avevano iniziato da quel giorno che avevo incontrato Christian a casa nostra. Era davvero ironica la cosa: Yasmine era al settimo cielo per Christian ed io stavo male per il fratello.
Yasmine mi lanciò un’occhiata colpevole.
<< Mi dispiace Lia, io non potevo saperlo. Mi sono arrabbiata moltissimo con lui ma Christian della festa non ne era a conoscenza, sono più di due anni che non vede sua madre. Lui non centra niente con quel mondo >>.
<< E’ fidanzato >> dissi con un groppo in gola.
Le lacrime premevano prepotenti per uscire.
<< Oh Lia >> Yasmine si sdraiò e mi abbracciò forte << Non piangere >>.
<< Vorrei tanto non farlo Yasmine! Lo so che lui non si merita le mie lacrime, ma non ci riesco! >> singhiozzai. Lei mi lasciò una carezza sui capelli per consolarmi. << Prima Marco e adesso Lorenzo… perché attiro tutti ragazzi che mi usano come ripiego? >>
<< Non dire così Lia >>
<< Ma è la verità! >>.
Yasmine scosse la testa. << Vedrai che passerà tutto >>.
<< Lo spero, adesso mi sento così male! >>
Il cellulare iniziò a squillare.
All the single ladies
All the single ladies
All the single ladies
Now put your hands up!
Mi era sempre piaciuta quella suoneria ma in quel momento pensai che fosse meglio cambiarla. Non era più così divertente.
<< Non rispondi? >> mi chiese Yasmine.
<< No, lo so già chi è >> dissi.
<< Perché non provi a parlarci, ad ascoltare quello che ha da dirti? >>
<< No! Non voglio sentire altre bugie >>.



Pov Lorenzo
Non vedevo più il suo sguardo, non odoravo più la sua pelle, non sentivo più la sua voce e le sue risate erano solo un bellissimo ricordo!
Cercavo invano di chiamarla e vederla. Mi ero presentato sotto casa sua più volte, ma non ero mai riuscito a parlarle. Non mi voleva più e da una parte non potevo darle torto dopo tutto quello che le avevo fatto. Volevo solo scusarmi e a modo mio cercare di dare una giustificazione al mio comportamento ma ogni mio tentativo era stato vano.
Cercai di parlare con Yasmine ma anche quel tentativo risultò inutile perché Lia non voleva più saperne di me.
Cos’altro potevo fare?
L’amore della mia vita non voleva nemmeno sentir pronunciare il mio nome.
Non m’importava più di nessuno a questo punto.
Avevo passato giorni a vivere come un automa, lavoro e casa, casa e lavoro.
Avevo ricominciato a parlare con Christian ma non era più come prima, ci parlavamo a monosillabi e durante la cena la televisione riempiva il grande vuoto che si era creato.
Mia madre, ignara di tutta la situazione, non mi dava tregua con la storia del fidanzamento con Lucrezia. Anche se in realtà non avevo mai chiesto alla ragazza di stare insieme, tutti si comportavano come se lo fossimo, soprattutto lei. Ogni volta che andavo a trovare mia madre c’era sempre Lucrezia ad aspettarmi, mi ricopriva di lusinghe ed attenzioni e iniziava a fare mille progetti insieme compreso quel viaggio a Parigi. Ma io non seguivo né i discorsi né i progetti, nella mia mente c’era sempre e solo Lia.
<< Lorenzo che ne dici se andiamo fuori a fare una passeggiata? È una splendida giornata non possiamo stare tutto il giorno in casa! >> disse Lucrezia una domenica pomeriggio che andai a pranzo da mia madre.
<< Va bene >> dissi, anche se un po’ titubante.
Ero sempre un po’ in imbarazzo a stare da solo con lei.
Camminando per il giardino della casa ad un certo punto Lucrezia si fermò, mi prese le mani tra le sue e se le portò dietro il busto avvicinandosi così al mio petto. Si avvicinò a tal punto che riuscii a sentire il suo profumo dolciastro.
Ero molto imbarazzato, non volevo baciarla ma nemmeno allontanarla con brutalità, sarebbe stato scortese da parte di un uomo.  
Non feci in tempo nemmeno a parlare che si avvicinò alle mie labbra e mi baciò.
Rimasi pietrificato. Non mi era mai successo di essere baciato e di non provare assolutamente niente. Quello non era niente se paragonato ai baci di Lia… quelli erano baci che forse non avrei mai più dato in vita mia.
Perché si sa, l’amore quello vero è unico.
<< Non voglio separarmi mai più da te. Sei stupendo e io sono una donna fortunata. Mi vergogno un po’ a dirlo ma vedi… se tu me lo chiedi ti direi di sì! >> disse Lucrezia abbassando lo sguardo con un po’ di imbarazzo.
Non volevo credere a quello che avevo sentito.
Non riuscivo a dire una parola. Tutto mi sarei aspettato tranne un invito a fare una proposta di matrimonio! E io che non avevo nemmeno mai pensato a sposarmi.
<< Lucrezia mi prendi un po’ alla sprovvista, io non… non immaginavo che tu vuoi sposarti… ci conosciamo da anni ma in realtà ci frequentiamo da così poco tempo che mi sembra prematuro farti una proposta >> dissi cercando di uscire da quella situazione surreale.
<< Lorenzo, amore, che carino non me lo hai chiesto perché avevi paura di un mio rifiuto! Ma tesoro io ti dico di sì, sì e sì, cento volte sì! >> e così dicendo Lucrezia mi abbracciò e mi diede di nuovo un bacio sulle labbra << E poi tutti si aspettano questo da noi, no? >>
Poi si allontanò e iniziò a correre verso casa dicendo: << Mamma, mamma, mamma ho una notizia bellissima da comunicarti! Non ci crederai… >>.
Io rimasi fermo nel bel mezzo del giardino.
Ero allibito.
Quella ragazza aveva frainteso tutto il mio discorso e soprattutto era davvero convinta di sposarmi.
Ma io? Ero pronto per il matrimonio? E soprattutto sarei mai riuscito a provare amore per Lucrezia?
Nella vita di ognuno c’era solo un vero amore e il mio era quello per Lia. Ero convinto che non lo avrei provato più per nessuna.
Che senso aveva allora rifiutare Lucrezia?
Così mi arresi e mi feci raggirare completamente da mia madre e da quella ragazza con la quale dovevo passare tutta la mia triste vita. Se non potevo essere di Lia, una donna valeva l’altra. Almeno con Lucrezia avrei fatto felice mia madre.






Angolo autrici:
Sì, lo sappiamo... sta andando sempre peggio! Ma non dubitate, prima o poi si sistemerà tutto! Solo che vogliamo tenervi sulle spine per un po' :P
Speriamo che comunque il capitolo vi sia piaciuto :) E' più lungo rispetto altri e ci sono molti punti di vista, e a proposito di questi ultimi... qui compare un pov Christian scritto da Valentina, che ne pensate? Più avanti ci sarà anche un pov Yasmine, perchè se è stato fatto quello del fratello ribelle, non può mancare quello della pazza amica ;)
Al prossimo aggiornamento!
Baci, Valentina e Chiara

  
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