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Autore: Light_of_stars    03/05/2015    0 recensioni
Nell'Inghilterra vittoriana, in una città dove le stelle ormai non brillano più, due piccoli lumi terrorizzano la popolazione. Nicholas ha un' ultima missione prima di poter avere la sua libertà: liberare le strade di Manchester la il demone che le infesta.
[Scritta per il contest: Fantasy Tattoo, indetto da Yuko majo]
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7

Dwijendra dormiva profondamente, in fondo, non aveva altra scelta, quasi un ora prima gli aveva fatto bere un raffinato the, accuratamente corretto con un potente sonnifero, si sarebbe svegliato solo la mattina dopo; non poteva rischiare succedesse un altra volta come nel cimitero, ma, mentre in quel primo caso il rischio era solo quello di essere considerati ladri di tombe, quella notte non doveva assolutamente essere seguito, sarebbe stato molto pericoloso, avrebbe realmente messo a rischio la propria vita. Avvolto in un cappotto nero si sedette sulle coperte sfatte accarezzando delicatamente la testa del ragazzo steso nel suo letto, stava bene con lui, gli sarebbe dispiaciuto doverlo lasciare in Inghilterra, ma voleva anche partire il prima possibile, intanto perché non ne poteva più di quel posto, poi perché era consigliabile allontanarsi il più possibile dai cacciatori, non amavano particolarmente gli ex membri, la situazione poteva essere considerata quasi pericolosa.

La sua missione stava ufficialmente per finire, quel pomeriggio si era premurato di spedire una lettera a Londra, dove ere locata la base centrale, il quartier generale dove tutte le decisioni venivano prese. Avendo praticamente completato la sua ricerca necessitava al più presto rinforzi: da solo mai avrebbe potuto sconfiggere un simile demone. Gli altri cacciatori sarebbero giunti tempo un giorno, quindi doveva far in modo di avere la situazione chiara , studiando il mostro quando non ne era consapevole; l'avesse beccato in forma umana sarebbe stata la soluzione migliore.

Sul tavolo aveva preparato tutti gli elementi per completare l'incantesimo: la pietra con le rune, una pozione di colore verde brillante che si scaldava sulla fiamma. La localizzazione non sarebbe stata difficile, dal corpo del bambino era riuscito ad ottenere dei residui dell'energia di Sidus, poche parole sarebbero bastate a trovarlo.

Con uno sfrigolio, come di olio in un tegame il liquido nella provetta iniziò a bollire e da esso si sollevò un vapore rossastro. Cercando di eseguire al meglio la parte più complessa di tutta l'operazione, chiuse gli occhi stringendo tra le mani la tavoletta e cominciò a ripetere antiche parole tramandatesi fin dai tempi antichi, quelli in cui i popoli celti vivevano in Europa, e i saggi druidi iniziavano a studiare la magia che permea ogni parte della natura. Guadò le rune, un lieve bagliore cominciò a provenire dalle lettere incise, diventando sempre più forte fino ad illuminare la camera come fosse stato un giorno di Sole, il fumo cominciò a vorticare, impetuoso, sbiancando velocemente diventando simile a nebbia che però si rigirava in continui turbini e mulinelli, mentre la luce svaniva.

Nicholas rimase a guardare i fumo, interdetto, aspettando che iniziasse a muoversi in qualche direzione, sperando che, come al solito, gli indicasse la via corretta da percorrere; quello però sembrava non avere voglia alcuna di spostarsi dalla sua posizione, e dopo pochi secondi prese una delicata sfumatura rosa, fino a diventare, in qualche momento, di nuovo fulvo. Purtroppo il color cremisi avrebbe dovuto prenderlo solo una volta raggiunta la destinazione.

-Ma che cavolo succede?- imprecò tra i denti.

Non poteva nemmeno pensare di aver sbagliato le manovre sul cadavere e di dover fare tutto da capo, anche perché vi era stato attento, nonostante l'esperienza, probabilmente era solo un errore di pronuncia.

Chiuse nuovamente gli occhi e ricominciò a far muovere il fumo che tornò bianco, ma solo qualche secondo, presto il colore rosso riapparse.

-Non è possibile!

-Cosa?- gli chiese qualcuno alle sue spalle.

-Questo cavolo di fumo dovrebbe muoversi- rispose senza pensare.

Un secondo.

Un brivido gli attraversò il corpo.

-E dove dovrebbe portarti?

-Dal demone.

Non fece in tempo a voltarsi che si rese conto di essere completamente immobilizzato contro la sedia, sia le braccia che le gambe legate da lacci invisibili che gli impedivano qualsiasi movimento dal collo in giù.

Dwijendra era seduto sul letto, il torso allenato in bella vista, esaltato dai capelli sciolti, sul viso un sorriso divertito, con una punta di malizia; nonostante le premesse che portavano ad una sola ed unica ovvia conclusione, non poté fare a men di pensare ad una situazione simile, ma sicuramente estremamente più piacevole

-Tu!- sibillò tra i denti, facendolo scoppiare a ridere.

-Sì io, è così strano?- si girò e gli diede le spalle, sollevando i capelli e mostrando il grosso tatuaggio -Eppure hai anche visto il mio aspetto demoniaco! Ti piaceva, vero?

-Mi fai schifo, mostro!- L'altro si girò a guardarlo.

-Schifo? Proprio schifo non mi sembra!- lo prese in giro.

-Oddio, per questo ero così attratto da te, tu mi hai incantato, ecco perchè sono stato così accondiscendente!- disse, deluso dal non essersene accorto, ma sollevato dal sapere che non bastasse un bel faccino per fargli andare il cervello i pappa.

-Mmm, sì, ti ho soggiogato all'inizio, ed è stato molto facile, poi però non è nemmeno più servito, ci hai pensato da solo... Ti piaccio, vero, dimmi la verità!- gli sorrise malizioso avvicinandosi al suo viso.

-Devo dire che sei stato una scopata niente male!- gli rispose astioso.

-Incredibile, non l'avrei mai detto!

-Detto cosa?- chiese incuriosito.

-Ti brucia!

-Cosa?

-Ti brucia che non sia cascato ai tuoi piedi- ma non notando alcuna reazione ci ripensò su qualche secondo - o forse- gli si sedette sulle gambe- ti dispiace ti abbia tradito!- disse come se avesse scoperta più interessante che potesse fare- sei strano per essere un umano- ragionò dubbioso- e in più sei anche un cacciatore! Perchè?

-Perchè cosa? E levati da lì!- cercò di scacciarlo muovendo invano la testa.

-Perchè sei un cacciatore?

-Come perchè? Per aiutare la gente! I demoni sono creature malvagie!

Dwijendra scoppiò in una risata, ma senza alcuna gioia.

-Sai meglio di me quanto non sia vero, i cacciatori si approfittano di questa diceria per mantenere il loro potere, sulle spalle di noi povere creature non umane!

Si avvicinò piano al suo viso e gli sussurrò all'orecchio:

-Ti svelo un segreto, non avrei voluto ingannarti in questo modo, ma sono inseguito da voi cacciatori da un po' e non ho molta scelta, voi giocate sporco e io mi devo adeguare, questa era un occasione troppo ghiotta per avere qualche informazione.- Si allontanò – non so se conosci il detto, “Mors tua vita mea”-

-è buffo sentir parlare di gioco pulito un assassino- gli sputò in faccia rabbioso, non si aspettava certo che il viso del demone si rabbuiasse.

-Te l'ho detto, io ho ucciso solo per mantenermi in vita, comunque, sai- si alzò- in questi giorni ho avuto quasi la sensazione che fossi una brava persona, te l'ho detto, nonostante tu lavori per quei bastardi... bene, guardami negli occhi e dimmi che i cacciatori sono giusti e caritatevoli, dimmelo, forza, se sarai sincero avrai salva la vita!

Nicholas chinò il capo sconfitto, no, non erano giusti e men che meno caritatevoli, erano persone spregevoli che pensavano principalmente al potere e al guadagno.

-E' giunta l'ora di andare, mi ha fatto piacere conoscerti, e non solo perché sei bravo a letto.

Con un gesto della mano gli fissò attorno una corda, poi, vedendolo ancora con lo sguardo basso si avvicinò, gli sollevò dolcemente il viso e gli posò un leggero bacio sulle labbra. Lo imbavagliò, poi, allontanandosi di nuovo disse, quasi in un sussurrò:

-Addio.

 

  
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