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Autore: Ilarya Kiki    07/05/2015    1 recensioni
...ebbene sì, la pensione arriva anche per la più affascinante di tutti gli shinigami! Quali avventure, e soprattutto quali incontri - possibilmente galanti - promette l'inizio di questa seconda vita?
E così Grell scelse di dedicarsi finalmente alla sua vera ispirazione, e come Undertaker ai suoi tempi scelse paramenti funebri e tombe, la rossa piccante degli dei della morte prese tacchi a punta, calze a rete e lustrini, e si fiondò nel regno delle drag queen: Sydney.
E divenne una star, la fantastica regina scarlatta.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Grell Sutcliff, Sorpresa
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Priscilla, Regina del Deserto; tre Ladies su quattro ruote.

 

 
L’appartamento in affitto di Sebastian era molto diverso da quelli che di solito occupavano le drag queen del quartiere: ogni cosa era lucida e igienizzata in maniera impeccabile e l’ordine regnava sovrano. Probabilmente la mania della pulizia era uno strascico dei tempi in cui lavorava come maggiordomo per quel marmocchio capriccioso, ed a Grell ricordò dolorosamente le manie perfezionistiche che aveva avuto anche William, prima di morire asfissiato – oh, povero Will…
Tutti i costumi di scena erano già ben ripiegati dentro gli scatoloni, e, dovunque Grell si voltasse, non riuscì a trovare né un letto né una cucina funzionante – quella che c’era avrebbe sicuramente dato fuoco al palazzo, nel caso fosse stata usata anche solo una volta, pur essendo tutta pulita e splendente.
“Quindi tesoro, parliamo di questa tournée. Dove si va?”
“Ho ricevuto un invito dal proprietario del Grand Hotel ad Alice Springs, per tre spettacoli notturni durante il week end di Halloween. – rispose Sebastian, versando del the freddo al limone in tre bicchieri – la paga è decisamente buona, ma hanno richiesto tre performers come condizione.”
Alice Springs?” obiettò Grell facendosi calare gli occhiali rossi sulla punta del naso, e issandosi dalla comoda poltrona che aveva graziosamente occupato “Ma è in mezzo al deserto! Spero che la paga sia molto buona! Mi sembra una follia! Come pensi di portare fin là una delicata donzella come me?”
“Mi sono impegnato io a trovare il trasporto, guys. Non preoccupatevi troppo che vi vengono le rughe.”
A parlare non era stato Sebastian, bensì un giovanotto biondo che aveva appena fatto il suo ingresso da uno sgabuzzino a lato, carico di vestiti piumati tra le braccia.
Dopo aver scaricato il peso, si issò stiracchiandosi e dimostrando una fisionomia che Grell era convintissima di aver già visto da qualche parte: quello davanti a lui era, senza ombra di dubbio, la sculettante Felicia.
Oh my God, Maiden non dirmi che viene anche lui!” esclamò la Regina Scarlatta, schifata.
Felicia, dal canto suo, sorrise sornione alla vista di Grell.
“Oh ma guarda, c’è anche il mortosauro.”
“Chiudi la bocca, Jim – replicò Sebastian, porgendo a tutti il the che aveva versato – Ti pregherei di essere meno maleducato.”
Alois! È Alois il mio nome, quante volte te lo devo dire che mi da fastidio se mi chiami Jim?”
Il biondino si era innervosito parecchio, e Grell si ritrovò a ridacchiare alla vista ridicola di quella scenetta da checca isterica. Solo un paio di secondi dopo si rese conto che, in effetti, quel ragazzo l’aveva visto un paio di secoli prima, più giovane, dentro al maniero della casata dei Trancy. What the fuck was going on?
“Ehi ehi, Felicia, ma quanti anni hai? Sei uno shinigami anche tu?” si ritrovò a chiedere Grell, esterrefatta, interrompendo il litigio che stava nascendo tra gli altri due performers.
“Guarda carissima in realtà non sono affari tuoi, – le rispose Alois, ancora parecchio inviperito – diciamo che ho venduto l’anima al diavolo per vivere una vita più divertente di quella che avevo prima. Capito vecchia?”
“Basta, basta!” Si intromise Sebastian, per calmare le acque.
“Ora parliamo della tounée. Siete ladies, un po’ di educazione per carità.”

 
La Regina Scarlatta, in fondo, non aveva perso tutte le sue speranze riguardo alla sponda di Sebastian. Andiamo, ora che si trovavano in contesto informale indossava un normalissimo paio di pantaloni neri con la t-shirt, al contrario di lei che si era messa uno dei suoi abiti rossi preferiti (ma non troppo sgargiante, sarebbe stato irrispettoso nei confronti di William) con le scarpine col tacco, mentre la conturbante Maiden aveva mantenuto un look decisamente acqua e sapone. Grell al contrario provvedeva a truccarsi per bene ogni mattina.
Anche Felicia/Alois non aveva nessun tipo di belletto ma…per carità! Quegli shorts di jeans strappati giusto giusto per coprire le chiappe sarebbero stati di cattivo gusto persino per una sciaquetta lungo un marciapiede. Grell, tra l’altro, era sicurissima di averlo visto con indosso delle parigine già nel diciannovesimo secolo.
Sebastian no, invece…a vederlo così non si sarebbe mai detto quale fosse il suo lavoro attuale, pareva ancora un inguaribile playboy. In fondo, la Regina Scarlatta non avrebbe mai smesso di immaginare cose…cose che le riportavano alla memoria i vecchi tempi.
Certo che erano proprio un trio nostalgico.
“Fai uno forzo, con Jim. – stava dicendo Sebastian, sorseggiando il suo the al limone – ho pensato di portarlo con noi perché ci mancava un po’ di gioventù…non puoi negare che io e te siamo parecchio… datate.”
Grell fece una smorfia, ma era pienamente consapevole che aveva ragione.
“…e poi è molto bravo. Sono sicuro che se ci impegniamo riusciremo a convivere in modo civile.”
“Sì, come no.” sbuffò la Regina, insofferente. Alois si avvicinò alla poltrona e si sporse su di lei, con un sorriso furbetto.
“Su su… Scarlett. Potrai essere la mia nonnina.”
“Bah.”
Sebastian sorrise felino sul litigio, e come ai vecchi tempi Grell si ritrovò a domandarsi cosa diavolo passasse dentro la testa mora di quel demone, ma tanto non gliene era mai importato gran ché. L’importante era che avrebbero passato il mese futuro in viaggio nel deserto, possibilmente stretti in pochi metri quadrati, e possibilmente Alois sarebbe stato casualmente calciato fuori da qualunque mezzo di trasporto sarebbe riuscito a procurarsi.

 
“Ta dà!”
Tre giorni dopo, sulla strada davanti a casa Michaelis troneggiava un grosso, polveroso, scassatissimo pullman degli anni ’70.
Alois saltellò giù dal mezzo agitando le braccia, seguito subito dopo dai tre tizi che glielo avevano venduto, coi quali si scambiò diversi bacetti sulle guance e una pacca sul culo, prima che questi si defilassero in fila indiana oltre la vista.
Sebastian emise un malcelato sospiro.
Oh my God cos’è quel catorcio orribile?!” protestò Grell, indicando l’ammasso di ferraglia con superbo disprezzo.
“Signore, vi presento Priscilla, la Regina del Deserto! – declamò Alois, estasiato – Basterà sistemarla un po’ per trasformarla nella nostra reggia su quattro ruote!”
“Credi davvero che quel coso ci porterà fino ad Alice Springs?” ribadì la Regina Scarlatta, urtata. Sebastian pareva vagamente più speranzoso, e diede una pacchetta sulle spalle di Grell. “Su su, my dear lady – mormorò – ho visto molto di peggio.”
Questo bastò ed avanzò a Grell per farsi convincere.
Il giorno della partenza fu fissato ad una settimana dopo, ma c’era ancora molto lavoro da fare.

  
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