I SOLITI IDIOTI
-Volevate far tornare in vita vostra madre?-
-...Si.-
-Ma...come
è potuto accadere? Trisha è sempre stata una donna in
salute...-
-Un male l'ha colpita all'improvviso; è morta nel giro
di un mese.-
-E quindi voi due avete...-
-Abbiamo fatto ciò che è
sempre stato considerato impossibile, proibito.-
Edward, Alphonse
e Maka stavano parlando da molto tempo ormai seduti
davanti ad un tavolo bianco del bar della piscina. Vicino a loro, del tutto
estranei alla vicenda, vi erano Kid, Liz, Patty, Black Star, Tsubaki e Soul che tentavano di seguire il filo del
discorso, abbastanza interessati; tutti tranne Soul.
Infatti l'albino non si dimostrava minimamente colpito
dalle loro vicende, probabilmente nemmeno li stava ascoltando.
Ma chi voleva sentirlo quello? E' così
pieno di sé. Pensò Soul alzando
appena le spalle, scocciato; Black Star, notandolo, sogghignò appena con uno sguardo poco rassicurante.
-Io ti vedo.- gli mimò.
Il ragazzo dai capelli
argentati parve sorpreso, riscosso dai suoi pensieri, e dopo essersi girato indietro capì che l'assassino si stava riferendo proprio a
lui.
-Dici a me?- mimò di
rimando indicandosi con l'indice.
-Certo, Soul caro.- il
ragazzo in questione dovette trattenersi dal non vomitare/ urlare isterico nel
sentire quell'aggettivo pronunciato da lui.
-Al ma tu non ..?-
-Non sento nulla Maka, niente; non posso piangere, non posso
dormire, non posso sentire alcun dolore.- mormorò l'armatura con voce flebile e
triste.
La ragazza voltò lo sguardo
su Ed non sapendo cosa dire o fare in quel momento ma il biondo si limitò ad
annuire.
-Questo è il motivo per cui
sono diventato un alchimista di stato: per riavere i nostri corpi, per riavere Al.-
Maka annuì e, socchiudendo gli occhi verdi, avvicinò
lentamente le dita sul suo petto, sfiorando la carne livida da cui era
agganciata la protesi metallica. -Deve aver fatto molto male.-
-Non preoccuparti, ora sto
bene.- le sorrise grato.
-Ehi!-
Tutti i presenti si
voltarono verso Soul che, dopo aver visto la scena, aveva battuto con forza il
palmo della mano sulla superficie del tavolo.
Che razza di confidenze sono?!
Impudichi!
-Soul, che succede?- chiese
Tsubaki osservandolo preoccupata.
-Te lo dico io Tsu, ti farai certe risate!- disse Black
Star ridendo di gusto.
-Non ti azzardare!-
minacciò Soul con sguardo truce.
-Guarda che a papà non fai paura, ah ah ah.-
-B-Black Star?-
-Soul!- lo ammonì Maka, lo sguardo indecifrabile.-Che
diavolo ti prende?!-
-Cosa? A me? Nulla! Sai
com'è, c'era una mosca sul tavolo.- commentò con noncuranza il ragazzo.
-E fai tutto questo casino?! Ma sei scemo?-
-La scema sarai tu!-
-Come osi?!
Ragazze, tenetelo fermo.- ordinò la bionda tirando
fuori dalla borsa estiva il tomo da mille pagine.
-Col cavolo che mi faccio
picchiare da te!- dichiarò l'albino facendole una pernacchia e nello stesso
tempo alzandosi.
-Comincia a correre caro.-
-Scommetto che questo lato
di Maka non lo conoscevate ancora, eh?- chiese Kid, appoggiando il gomito destro sul bracciolo della
sedia, rivolgendosi ai fratelli Elric indicando tranquillamente
i due che correvano lungo il perimetro della piscina.
-Bhe.- si guardarono un momento
in silenzio. - Veramente il dolore dei suoi Maka Chop sono
ancora un vivo ricordo!-
-Già, sopratutto perchè ha passato la mania ad una
nostra cara amica, Winry...solo che lei usa la chiave
inglese, e posso assicurare che fa davvero male.- dichiarò Edward,
massaggiandosi la testa che gli doleva stranamente al solo pensiero.
-Giusto!- l'armatura indicò
il fratello. -L'attrezzatura di Win ha un legame
speciale con il fratellone.-
-Ah, divertente.- sentenziò
il biondo guardandolo truce.
-Tu!-
-Mh?- Kid si voltò verso il
suo amico dai capelli sparati in aria e alzò un sopracciglio. Perchè si era alzato ora?
-Ti credi figo solo perchè hai un braccio
di metallo?! BHE, NON E' COSI'!-
Edward guardò Black Star stranito per poi sorridere, chiudendo gli occhi
e sventolando un ventaglio preso da chissà dove. -Mi pare ovvio.-
-N-Non osare
rubarmi la scena!-sbraitò l'assassino indicandolo, indignato, con l'indice.
-A te? Pensi che qualcuno
possa accorgersi di te quando ci sono io, l'alchimista di stato più bello e
affascinante ma sopratutto più forte?-rispose il biondo alzandosi a sua volta.
-Non osare!-
-E' già accaduto!-
-Fratellone...-
-Black Star...-
-Idioti.-
I due ragazzi si erano
avvinati e si stavano confrontando faccia a faccia.
-Vedremo chi avrà la meglio!- urlarono all'unisono, mettendosi in una
pseudo posa da combattimento.
In quel preciso istante
Soul Evans fu colpito dal libro di Maka e cadde di
faccia in piscina.
****
-...-
-...-
-...-
-...-
-Allora?-
-Cosa?-
-Che ti prende?! E' tutto il giorno che eviti di guardarmi Soul.-
-Mh.-
-Come mh?!-
Ma l'albino rimase in silenzio, seduto a gambe
incrociate sul letto, lo sguardo rivolto verso la finestra. Erano quasi le
cinque del pomeriggio.
-...quando
fai così non ti sopporto proprio!- scattò Maka
entrando dentro il bagno sbattendo la porta; si voltò verso lo specchio e vide
il suo riflesso. Lo ammazzo! pensò.
-Fratellone hai chiamato Winry?-
Edward quasi si strozzò con
il tramezzino al tonno e pomodori che stava mangiando e si girò di scatto verso
l'armatura.
No, non
l'aveva avvisata.
-Si arrabbierà moltissimo, lo sai vero?-
-Lo so.-
-Che aspetti allora?-
Non voglio morire.
Al passò
il telefono al fratello il quale lo afferrò macchinosamente. Che scusa inventarsi?
***
-Io vado.- si limitò a dire
-Mh.-
-Me ne vado da Edward,
ciao!- e detto questo sbattè la porta uscendo,
lasciando l'albino completamente allucinato.
CHE COSA?!
***
-C-ciao Winry...-
-EDWARD IGNOBILE
MICROCEFALO ELRIC!- sbraitò una voce dalla cornetta.
-Finalmente ti sei degnato
di una chiamata!-
Edward aveva allontanato
l'oggetto dal suo orecchio, stordito. Quando era arrabbiata, la sua voce poteva
essere un'arma fin troppo potente e letale per il suo cervello.
-Si...scusa.-
-Come sarebbe scusa?! Sono
MESI che non ti fai vivo! Dove sei? Che cosa fai? Ti sei fatto male?! Scommetto che mi hai chiamato per farti sistemare l'automail! Sei sempre il solito!-
-Ma Win...- provò Ed ma senza successo, la ragazza continuava a
parlare ed a fargli domande di continuo.
Mentre la conversazione
andava avanti, qualcuno bussò alla porta; quando Al l'aprì
fu felice di vedere Maka sulla soglia che gli
rivolgeva un sorriso.
-Maka!-
-Ciao Al! Disturbo?-
-No prego,
entra pure! Al momento il fratellone è impegnato in una chiamata.- sghignazzò
l'armatura indicando il fratello di spalle seduto sul letto, il capo chino che
si limitava ad annuire di tanto in tanto; si poteva udire chiaramente la voce
di Winry anche dalla loro distanza.
-Ma sta parlando con...?-
-Si si!-
-Oh!- Maka
corse subito da Ed e gli rubò la cornetta. -Winry!-
La bionda, dall'altra parte
si accigliò. -Si?-
-Sono io! Sono Maka!-
-MAKA! Oddio mio! Sei
davvero tu?-
-Si! Come stai?!-
-Tutto bene! Non ti
riconoscevo dalla voce! Tu stai bene?-
E si avviò una
conversazione eterna tra due amiche che non si sentivano da anni; da parte sua,
Ed non poteva che essere felice di non sentirsi più sgridare.
-Che carini che siete
fratellone!-
-Ma sta zitto!- rispose
Edward, leggermente rosso sulle guance.
Dopo non si sa quanti
minuti...
-E' stato bellissimo
risentire Winry!-
-Ah...mi
fa piacere.- sorrise gelidamente Ed, pensando che per lui la cosa non lo aveva
fatto proprio felice. Bhe, forse un po' si.
-Come mai sei venuta da noi
Maka?- chiese Alphonse
garbato, rivolgendo la sua attenzione sulla ragazza.
-Ah!- ci rifletté un paio
di secondi. -Non mi andava di stare in camera.-
-Oh...per caso devi dirmi qualcosa, Maka adorata?- la
stuzzicò Edward rivolgendole uno sguardo eloquente. Lei arrossì di botto e gli
diede un pugno sulla testa. -Modera le parole piccoletto!-
-P...piccoletto?!-
-Soul è un'idiota che ha i
suoi momenti no e quindi ho preferito
non rovinarmi la giornata e venire qui!-
-Piccoletto a me?!-
-Fratellone calma dai.-
Edward ci mise svariati
minuti per calmarsi, poi si rilassò e guardando la finestra, assorto dai suoi
pensieri, si riavviò i capelli lunghi e biondi,
lasciati sciolti.
-Maka ...vorrei parlarti di una cosa.- il suo tono era serio, deciso. Forse lei poteva
aiutarlo in quella che sembrava una ricerca impossibile. Forse un altro tabù.
-Dimmi.-
rispose lei allo stesso tono, sorpresa da quel cambio di umore così improvviso;
si sedette sulla poltrona che era in camera e rimase attenta.
-Vedi non è un caso che non
siamo venuti qui a Death City...- cominciò Al, la voce
metallica che risuonava per tutta la stanza.
-C'è
una cosa che sto cercando Maka,
e forse tu puoi aiutarmi.- mormorò Edward alzando lo sguardo verso di lei dopo
alcuni istanti.
-Di cosa si tratta?- chiese la ragazza con
sguardo serio.
-Hai mai sentito parlare del sangue nero?-
La
ragazza sgranò gli occhi, sorpresa, stupefatta mentre dei brividi di orrore la
percorrevano lungo tutto il corpo.
Dietro
la porta della camera, appoggiato ad essa, Soul ebbe
la stessa reazione e senza quasi accorgersene le sue dita sfiorarono la
cicatrice sul suo petto, coperta dalla canotta bianca.
-Si,
ne ho sentito parlare.-
Angolo
autore
Ed
eccomi qua! Finalmente! Mi dispiace per il ritardo ma ho aggiornato finalmente
alcune cose lasciate e poi esami! Ed ora eccomi *^* !
Ho
rischiato con questa ff, non sapevo se poteva o no essere interessante ma sono contenta che invece
vi sia piaciuta!! Grazie di cuore a tutti coloro che
leggeranno! Spero di non avervi deluso con questa mia ff
<3 un bacione enorme e a presto, promesso!
ps: non potete capire quanto AMI prendere
per i fondelli Soul *^* voglio dedicare questo capitolo alla mia adorata Sara a cui voglio un mondo di bene *3*
Trisha_Elric