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Autore: Lione94    09/05/2015    3 recensioni
Cecilia, detta Lia, è una semplice ragazza dalle umili origini, fa la cameriera in una rinomata pasticceria del centro di Roma e sogna il principe azzurro.
Lorenzo è il primogenito di una ricca famiglia, fa l'ambasciatore ed è un ragazzo tanto affascinante quanto timido e romantico.
I loro cuori s'incontreranno ma cosa succederà se un'invadente madre si metterà fra loro? E se una verità fosse rivelata al momento sbagliato?
Una storia d'amore scritta a quattro mani con Cibernella.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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14. L’amore, quello vero




Pov Lorenzo
Non mi sembrava vero!
Ero davvero fuggito lasciando Lucrezia vestita di bianco sull'altare e i centocinquanta invitati del matrimonio?
Non ci potevo credere!
E tutto mi sarei immaginato, men che meno di scappare verso il Brasile!
<< Scusami Christian, ma davvero hai intenzione di farmi partire vestito da sposo? >> dissi cercando di distrarmi dai miei pensieri.
<< Quanto sei pesante! Non abbiamo tempo per cambiarci >> disse mio fratello.  
<< Dai fermiamoci in un negozio, qualcosa anche di domenica lo troviamo aperto >> dissi iniziando a smaniare.
Volevo togliermi quei vestiti, magari bruciarli per dimenticare al più presto la grandissima figuraccia che avevo fatto con tutte le persone che conoscevo.
<< Sei proprio malfidato! A tua insaputa ho preparato un piccolo bagaglio di sopravvivenza, come lo definisco io. Guarda! >> disse indicandomi la borsa dietro al suo sedile.
Era incredibile! Non era mai stato bravo a fare le valigie ma per fortuna quel testone era riuscito a portare l’indispensabile.
Pensandoci bene… chi gli aveva dato il permesso di frugare nel mio armadio?
Ma non era il momento di pensare a questo, dovevo cambiarmi e dato che Christian non si decideva ad accostare, mi cambiai in macchina davanti gli occhi stupiti delle auto che ci affiancavano.
Oh finalmente ero nei miei vestiti!
Nel frattempo Christian si era tolto la cravatta e non la smetteva di ridere.
<< Visto? Tu che mi critichi sempre… alla fine ti sei deciso a seguire la mia idea! Ahahahah! >> disse ridendo.
Non avevo seguito l'idea di nessuno, pensai irritandomi.
<< Diciamo che una volta nella vita hai capito prima di tutti quello che è meglio per me! Non ti montare la testa, hai avuto fortuna! >> dissi cercando di smontarlo, ma con scarsi risultati perché ovviamente continuava a divertirsi.
<< Che dici Malefica si sarà offesa che l'hai piantata li? "Sì, lo vogliooo" ahahaha... >> continuava a ridere mio fratello e soprattutto a prendermi in giro.
Non potevo far niente, era così buffo che non potevo far altro che ridere anch’io.
Arrivammo all'aeroporto, dove regnava il caos più totale, e noi eravamo in ritardo. Ma dopo mezz'ora e una velocissima corsa, eravamo già seduti ai nostri posti sull'aereo. Il mio cuore iniziò a battere velocemente. Mi ricordai l’ultima volta che avevo preso l’aereo: era con Lia per andare in Irlanda. Avevo la stessa agitazione per il decollo, solo che accanto a me avevo mio fratello e mi vergognavo a stringergli la mano. Già gli avevo dato fin troppi motivi per prendermi in giro, non volevo aggiungerne altri. Così presi un bel respiro e cercai di distrarmi, con scarsi risultati. Ero teso come una corda di violino. Chiusi gli occhi facendo finta di dormire, così non mi avrebbe disturbato nessuno. Non avevo nemmeno la forza di parlare per la paura.
Pensaì a Lia, a quella donna che mi aveva rubato il cuore, ai nostri momenti insieme, e… l’aereo decollò.
Una volta arrivati che avrei fatto?
Avevo bisogno di lei, del suo profumo e delle nostri notti d'amore. Non avevo mai provato certe sensazioni, con lei mi sentivo totalmente perso, ero creta nelle sue mani. L'avrei sposata subito per quanto l'amavo, per essere sicuro che mai nessuno me l'avrebbe portata via.
Oddio! Stavo pensando davvero al matrimonio con Lia? Dovevo essere proprio stanco e sconvolto da tutti quegli avvenimenti.  Però... mmmm... niente male come idea! Stavo vaneggiando e senza che me ne resi conto mi addormentai in volo.
Quando mi risvegliai mi accorsi di non aver spento il cellulare. Avevo ricevuto quindici messaggi! Misi il telefono in modalità volo e mi decisi a leggere quello che mi avevano scritto. C'erano dodici chiamate di mia madre, una di Ferdinando, una dell'ambasciatore di Amburgo e un messaggio di Lucrezia: "Sono contenta di non aver sposato uno stronzo come te. I nostri contatti si chiudono per sempre dato che non hai dimostrato di tenerci. La tua famiglia perderà tutto il suo prestigio e non avrò pace finché non ti vedrò sul lastrico. Hai sbagliato Lorenzo... hai sbagliato, e di grosso!”.
Era furiosa.
Non potevo non pensare a mia madre e alle conseguenze che le mie azioni avrebbero avuto su di lei. Era stata sempre molto rispettata e adesso sarebbe diventata lo zimbello di tutta l'alta società!  
Mi avrebbe mai perdonato?
Forse appena atterrato avrei dovuto chiamarla… almeno per farle sapere che ero vivo. Certo potevo sentirla prima di partire, che idiota!, preso com’ero dalla mia fuga non avevo pensato a lei! Non avevo pensato a rimettere la suoneria al cellulare. Mi dispiaceva, mi dispiaceva davvero per mia madre... invadente, noiosa, impicciona ma era pur sempre mia madre e le volevo bene.
<< Ma perché adesso hai questa faccia da funerale? Ti ha fatto male dormire? >> mi domandò Christian lanciandomi un'occhiata.
<< Lucrezia mi ha mandato un messaggio anzi una minaccia e non ho sentito la mamma prima di partire! Poveraccia, le avrò fatto venire un colpo oggi! >> risposi.
<< Ma che ti frega, ‘sti cavoli della secca e dell'arpia, se gli piaceva tanto Lucrezia se la poteva sposare lei! Fregatene credimi, non ne vale la pena! Certa gente non merita nulla >> disse mio fratello con foga.
Non capivo davvero... come poteva avere tutto questo risentimento e, soprattutto, non le mancava l’affetto di una mamma? Mi tenni queste domande per me, non avevo voglia di discutere e mi limitai ad annuire alle sue provocazioni. Decisi di guardare qualche film ma a quanto pareva anche la cinematografia dell'aereo sembrava prendermi in giro: "Se scappi ti sposo", "Il matrimonio del mio migliore amico", "La sposa cadavere".... insomma alla fine optai per "Una notte da leoni", almeno mi sarei fatto due risate.
Il tempo passava lentamente. Non immaginavo che il viaggio poteva essere così lungo. A diecimila metri d’altezza avevo ancora un po’ d’ansia e non riuscivo a guardare il finestrino. Non avevo nulla, né un libro, né il portatile, nemmeno le parole crociate, e in più avevo mio fratello che russava accanto a me, iniziando a farmi vergognare. Volevo scendere. Mancavano solo quattro ore. Quattro lunghissime ore.
<< Siamo arrivati? >> disse Christian stiracchiandosi e parlando mentre sbadigliava.
<< Manca poco >> dissi << Sei vergognoso quanto dormi >> continuai.
<< Perché che si fa sull’aereo? >> disse con voce ancora assonnata.
<< Appena atterrati che facciamo? >> cercai di capire cosa aveva in mente mio fratello.
<< Stai tranquillo ho organizzato tutto io. Puoi fidarti Lollo! >> disse facendomi l’occhiolino.
Beh adesso si che potevo stare tranquillo! Pensai non riuscendo a trattenere un sorriso.
Dopo la grandissima figuraccia che avevo fatto qualche ora prima, non poteva succedermi nulla di più catastrofico, anche se quando si parlava di Christian, non si poteva mai stare sereni.
Appena atterrato chiamai mia madre non pensando al fuso orario.
<< Mamma, sono Lorenzo! Scusa se non mi sono fatto sentire! >> dissi a bassa voce.
<< Lorenzo, mi hai fatto spaventare tantissimo! Sono anche andata alla polizia! Non sei mai sparito così nemmeno da ragazzo! È tipico invece di quel delinquente che ti porti dietro. Dove sei adesso? >> disse mia madre irritata.
<< Scusami, ma abbiamo preso un volo per il Brasile e siamo appena atterrati. Mi trattengo qui per un po’ di tempo ma prometto che ti chiamo. Sto bene, stai tranquilla e… scusami mamma >> dissi con le lacrime agli occhi, cercando di non farmi vedere da mio fratello.
<< Di quello che è successo ne dovremmo parlare, non bastano semplici scuse. La situazione è gravissima. Nessuno ti obbligava a sposarti, non ti ho trascinato all’altare con la forza. Forse ho un po’ accelerato gli eventi ma se non eri d’accordo lo potevi dire. Ma che ci fai in Brasile? Stai con quel delinquente? Deve scappare per qualche danno che ha combinato qui in Italia e ha chiesto la tua complicità? >> chiese mia madre un po' ansiosa.
<< No, sono qui perché la ragazza che amo è venuta in vacanza proprio in questa terra. Le ho raccontato bugie su bugie e l’ho persa. Spero di poter recuperare l’amore della mia vita. Mamma, mi sono innamorato e non l’ho detto a nessuno, l’ho lasciata andare via e spero che non sia troppo tardi! >> dissi piangendo, non potevo più trattenermi, avevo un nodo alla gola ormai da troppo tempo e dovevo dire la verità.
<< Una ragazza? Ma chi è? Di chi è figlia? Potevi dirmelo tesoro! >>.
<< E’ la cameriera della pasticceria La Ganache, Lia >> dissi sperando che non svenisse.
<< Prego? Scusa tesoro credo di non aver capito bene. Ti sei innamorato della cameriera? >> disse mia madre con voce sconvolta.
<< Hai capito bene mamma. Sapevo che non saresti stata d’accordo e non ti ho detto niente proprio per questo motivo >> dissi cercando comprensione, che invece non ebbi.
<< Lorenzo, mio caro, tu puoi avere tutte le donne che vuoi. Potevi sposarti e nascondere qualche scappatella, nessuno ti avrebbe detto nulla. Sei un uomo e noi donne sappiamo come siete fatti. Torna a casa, sposa Lucrezia e poi se ti vuoi divertire vai da quella cameriera, vai dalla lavandaia, dalla segretaria da chi vuoi >> disse mia madre con disinvoltura.
No, mia madre stava vaneggiando… non riuscivo a credere a quello che sentivo! Mia madre era impazzita o forse ero io che confuso dal jet lag avevo capito male.
<< Scusami mamma, ma l’amore che fine ha fatto in tutto ciò? Io voglio stare con la donna che amo. E soprattutto non voglio tradirla! >> dissi sconcertato.
<< Lorenzo, hai dei doveri nei confronti della tua famiglia. Spero non ti sei fatto deviare completamente da quello sciagurato di tuo fratello! >> replicò lei scocciata.
<< Mamma, io voglio essere felice e non lo sarò mai se faccio come mi dici tu. Io non sono così, mi dispiace deluderti mamma >> dissi afflitto.
Forse non mi avrebbe mai capito.
<< Lorenzo schiarisciti le idee, poi torna a casa e parleremo come si deve. Non metterti nei guai a frequentare certa gente. Buonanotte >> disse la mamma riattaccando.
<< Buonanotte >> dissi deluso.
<< Allora vuoi muoverti? Sono arrivati già i bagagli! Dai sbrigati, non vedo l’ora di uscire! >> disse gridando Christian.
<< Sì, arrivo! >> risposi.
Adesso dovevo pensare ad altro…
Dovevo tornare da Lia.



Pov Lia
Che spettacolo che era il tramonto in Brasile.
Mi sedetti su un grosso tronco in mezzo alla spiaggia a godermi il paesaggio.
Da qui riuscivo ancora a sentire la musica di salsa che proveniva dalla casa di Yasmine.
Il padre della mia migliore amica aveva casa proprio vicino al mare, in una cittadina a pochi chilometri da Rio. Da quando eravamo arrivate non facevano altro che festeggiare.
Sospettavo che il piano di Yasmine fosse farmi accasare con uno dei suoi tanti parenti dato che non faceva altro che presentarmi a frotte di cugini. Tutti bellissimi ragazzi brasiliani.
Dovevo ammettere che tutto sommato mi divertito molto ad essere corteggiata da loro, specialmente da Paulo, un suo cugino di secondo grado e bravissimo danzatore di Capoeira, dai capelli e gli occhi nerissimi.
Non avevo avuto nemmeno un attimo per pensare a Lorenzo.
Ok, sì che ci avevo pensato. Ma solo qualche volta.
Mi sembrava fosse passata una vita dal giorno della sua festa.
E il fatto che fossi in Brasile rendeva tutto più facile.
Yasmine aveva avuto ragione: avevo fatto proprio bene a seguirla fin qui. Avevo bisogno di staccare da tutto e da tutti.
… però chissà cosa stava facendo Lorenzo in quel momento.
Sapevo che Christian sarebbe dovuto arrivare a momenti quindi di sicuro Lorenzo ormai era sposato.
Me lo immaginavo in viaggio di nozze con la sua amata mogliettina perfetta per i gusti di sua madre.
Quando lo pensavo non riuscivo più ad essere arrabbiata. Provavo solo tanta tristezza. Ma sapevo che col tempo sarebbe passata anche quella.
Sentii dei passi dietro di me e sperai che non fosse Paulo. In quel momento non mi andava proprio di ballare la salsa. A forza di danzare coi parenti di Yasmine ero diventata una ballerina provetta.
<< La bellezza di questo posto ti toglie il fiato, non è vero? >>.
Trasalii. Al suono di quella voce quasi rischiai di cadere dal tronco e di finire con la testa nella sabbia. Due mani calde mi afferrarono per le braccia per impedirmelo.
Mi girai di scatto, così veloce che il collo mi fece male, per incontrare il famigliare sguardo verde di Lorenzo. Indossava una tuta un po’ sgualcita, i capelli erano più ribelli che mai e sul volto c’era un accenno di barba.
<< Che cosa ci fai qui? >> gli chiesi appena ritrovai l’uso della parola.
Il cuore iniziò a battermi a mille.
<< Sono qui per te Lia >> risposte lui con voce profonda guardandomi serio.
Senza che potessi fermarmi feci una risatina isterica.
<< E la mogliettina dove l’hai lasciata? >>
<< Non sono sposato >>
<< Cosa?! >>
<< Non mi sono sposato Lia! >> esclamò lui << Non potevo nemmeno immaginarmi a fianco di una che non fossi tu, ho mandato a monte quella falsa di matrimonio che aveva organizzato mia madre >>.
<< Davvero? >>
<< Sì Lia io ti amo davvero! Non posso stare senza di te >>.
Vidi che cercava qualcosa nella tasca dei pantaloni.
<< Nella vita non sono mai stato bravo a pensare solo a me stesso, troppo preso ad accontentare tutti gli altri. Ma adesso voglio che tu faccia una cosa per me >> si alzò e si inginocchiò davanti a me. Oh mio Dio! << Voglio che tu mi renda l’uomo più felice del mondo. Cecilia Callisti mi vuoi sposare? >>
Aprì la mano stretta a pugno davanti a lui e vidi un piccolo anellino fatto di conchiglie bianche. Lo osservai ad occhi sgranati.
<< Lo so che non è un granché ma l’ho comprato appena uscito fuori dall’aeroporto e… >>
<< Shhh! >> gli misi un dito sulle labbra per zittirlo. Lo guardai dritto negli occhi e parlai: << Lorenzo tu mi hai molto ferita >>.
<< Ma non succederà mai più! >> esclamò lui una nota disperata nella voce.
<< Hai avuto tante occasioni per dire la verità >> lo rimproverai.
<< Lo so Lia, sono stato un vigliacco. Avevo paura che dicendoti la verità ti avrei penso. E poi quel giorno della festa… ho avuto paura di deludere mia madre e tutti gli altri presenti che si aspettavano che la mia vita sarebbe stata quella, ma alla fine ce l’ho fatta! Sono venuto da te! E in ginocchio ti chiedo di perdonarmi o almeno di darmi un’altra possibilità >>.
A quelle parole sentii gli occhi pizzicare per le lacrime, sbattei le palpebre più volte per scacciarle.  
<< Lorenzo mi hai ferita e non credo che tu sia in grado di farti perdonare così facilmente… >>
Lo sentii trattenere il respiro. I suoi occhi verdi erano diventati così profondi, pieni di sofferenza. Oddio, come potevo resistere a quello sguardo?!
<< …ma io ti amo e sì, sarò la signora Della Torre! >>
<< Oddio Lia sul serio? >>
Mi gettai su di lui per abbracciarlo e cademmo sulla sabbia. Scoppiammo a ridere e gli porsi la mano, lui infilò il piccolo anello di conchiglie all’anulare sinistro.
<< Ti amo Lia! >>.
Si chinò su di me per baciarmi.
<< Vai così Lollo! >>
Ci girammo per guardare Yasmine abbracciata a Christian che sorridevano.
Tornai a guardare Lorenzo.
<< Sappi che però non te la caverai con così poco! >>
<< Cosa devo fare ancora per farmi perdonare? >>
<< Innanzitutto ballare la salsa con me! >>.
Lorenzo sgranò gli occhi. << No davvero! Non puoi farmi questo! >>.
<< Sì che posso, andiamo bello! >>.
Lo presi per mano e iniziammo a correre verso casa di Yasmine ridendo. Il mio cuore batteva a più non posso. Non sarebbe stato facile perdonare ciò che Lorenzo aveva fatto ma, insomma, aveva lasciato tutto e tutto ed era venuto fino in Brasile per me. Sapevo che il suo amore era sincero, lo avevo capito dai suoi occhi. Era bello tornare di nuovo ad essere felici e insieme a lui.





Angolo autrici:
Siii Lorenzo è riuscito a farsi dare una seconda occasione da Lia! L'amore, quello vero, non poteva non trionfare ;) Insomma Lorenzo è corso fino in Brasile per riconquistarla... a chi non piacerebbe vedere arrivare il principe azzurro in sella al suo cavallo bianco per venire a salvarci? Eh Lia non ha resistito. E nemmeno noi :) Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto!
C'è stata una piccola licenza poetica per quanto riguarda il pezzo sull'aereo (in realtà niente cellulare accesi, mi raccomando!), ma concedetecela per la storia :P
Ragazze questa è la fine della storia ma ci sarà un ultimissimo aggiornamento che sarà uno scorcio sul futuro dei nostri amati personaggi.
Un abbraccio,
Valentina e Chiara

  
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