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Autore: DefyingGravity    10/05/2015    1 recensioni
[Dalla storia: “Tieni la tua fottuta roba e vai. Corri!” disse Mickey lanciando a Kurt lo zaino.
“Cosa?” domandò Kurt confuso notando che nello zaino c'erano alcune delle sue cose.
“Vuoi che ti faccio uscire a suon di calci? Vai da Blaine. È l'amore della tua vita e sai quanto odio queste stronzate... ma è la tua persona. Lo sai e io lo so.” disse Mickey aprendo la porta di casa per Kurt e spingendolo fuori.]
[Klaine/Gallavich]
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il ritardo di una settimana nell'aggiornamento. Sono stata un po' impegnata, comunque ecco il nuovo capitolo!
Spero la lettura sia piacevole :)








Kurt aveva dormito benissimo, come non faceva da tempo. Si svegliò in tarda mattinata, poi sentendo le braccia di Blaine ancorate al suo corpo, sorrise beato.

 

Gli tornavano alla mente i flash della notte precedente e si sentiva maledettamente in colpa per quello che aveva fatto, non avrebbe mai dovuto far soffrire Blaine.

 

Accarezzò piano la mano di Blaine per farlo svegliare e lui gli rivolse un sorriso dolce e un po' ingenuo che Kurt avrebbe ricordato a lungo.

 

“Allora... hai dormito bene?” chiese Blaine con la voce roca.

 

“Magnificamente... e credo che il merito sia tuo.” rispose Kurt sincero, avvicinandosi per lasciare un bacio sulla tempia a Blaine.

 

“Lieto di essere al tuo servizio...” scherzò Blaine, ridendo sincero.

 

“Mh- per ieri notte... vorrei scusarmi. Non so cosa mi sia successo, tutto sembrava così frenetico e giusto, ma in realtà non ero pronto. Scusami Blaine.” disse Kurt imbarazzato, coprendosi il viso con una mano.

 

“ Ehi! Non devi vergognarti o sentirti in colpa per questo... e Kurt- tu- non devi avere paura di mostrarti insicuro con me. Può capitare che a volte il nostro corpo ci spinge a fare cose che il nostro cuore o la nostra testa non vogliono fare...” concluse Blaine un po' amareggiato.

 

“La testa Blaine, non di certo il cuore.” ammise Kurt, guardando Blaine malinconico.

 

“Gia... beh, comunque io devo iniziare a prepararmi per partire. Sai, stasera ho una cena con i miei a cui non posso proprio mancare...” fece Blaine, alzandosi brusco dal letto.

 

“Oh. Okay... certo.” rispose Kurt, in realtà disperato per la sua incapacità di mettere da parte il passato e l'orgoglio.

 

***

 

Uscirono dalla camera insieme con l'unico obiettivo di bere un po' di caffè, ma una volta varcata quella soglia, trovarono seduti in cucina Mickey e Svetlana con uno sguardo divertito.

 

“Ah, ecco. Ora si spiegano tutti quei rumori molesti la scorsa notte. Ci avete dato dentro, eh?” chiese Mickey con un ghigno.

 

Kurt si imbarazzò molto ed andò automaticamente a versarsi una tazza di caffè. È vero, lui e Blaine sanno essere davvero molto rumorosi in simili circostanze.

 

“Cosa? No, niente del genere... abbiamo solo do-dormito.” disse Blaine, alzando le spalle in automatico.

 

“E perché ragazzo modello è tutto rosso?” domandò Svetlana, chiudendo gli occhi a due fessure.

 

“Rosso? Io non sono ros-ok, possiamo smettere di parlare di me e Blaine? Penso che parlare di Ian sia più importante ora.” disse Kurt, lanciando uno sguardo al veleno ai due davanti a lui.

 

“ Woah! Calmo, ok. Ian sta meglio, ma ancora non vuole uscire. Abbiamo aperto le tende delle finestre almeno entra un po' di luce... sembra che migliori poco alla volta.” rispose Mickey, tornando di nuovo serio e corrucciato.

 

“Che dici posso andare a fargli un saluto?” chiese Kurt, sorseggiando il suo caffè.

 

“Certo che puoi, anzi... guarda se riesci a farlo alzare da quel fottuto letto.” rispose Mickey frustrato.

 

“Vuoi che ti accompagni?” chiese Blaine con dolcezza.

 

“Credo di volerci parlare un po' da solo questa volta, ma grazie.” fece Kurt, stringendo la mano di Blaine velocemente.

 

“Ok... allora io mi faccio una doccia e poi parto.” disse Blaine, posando la tazza nel lavandino e dirigendosi verso il bagno senza fiatare.

 

Kurt lanciò uno sguardo affranto a Mickey.

 

“Non lo lascerai andare via così, vero?” domandò Mickey, mentre Svetlana annuiva con la testa.

 

“Deve tornare a Lima ed io devo rimanere qui...” rispose Kurt deciso ed abbandonò la cucina per raggiungere Ian.

 

***

 

Ian era sveglio, Kurt lo trovò sdraiato sul letto, ma con il viso rivolto fuori alla finestra.

La cosa gli sembrava un buon segno.

 

“Come stai?” domandò Kurt, senza mezze misure, avvicinandosi al letto.

 

“Oh Kurt-sei tu... mi spiace se ieri ti ho risposto male.” rispose Ian triste.

 

“No- non mi hai risposto male... è solo che ci siamo preoccupati.” disse Kurt, sorridendo ad Ian.

 

“Lo so. Ti ricordi quando per messaggi ti dissi che mi capitavano dei momenti strani? Sono esattamente questi e non so che fare. Non voglio che Mickey soffra per me...” fece Ian, sospirando.

 

“Mickey farebbe di tutto per te... e vuole aiutarti. Ma Ian, devi stare tranquillo... nelle relazioni ci sono dei momenti difficili, ci sono in tutte le storie. E Mickey soffre perché anche te soffri. Ma sono sicuro che andrà tutto bene...” disse Kurt rassicurante, aprendo la finestra per far entrare un po' d'aria.

 

“Già... spero di fare progressi e di non mandare tutto all'aria. È che non mi sento neanche più me stesso a volte. E Blaine, invece?” chiese Ian curioso con un mezzo ghigno.

 

“Oh... lui sta andando via.” rispose Kurt conciso, non riuscendo a nascondere un'espressione amareggiata.

 

“Non farlo andare via senza avergli detto cosa provi.” disse Ian, tornando serio.

 

“Lui sa benissimo quello che provo, non c'è bisogno di dirlo... è solo che non è il nostro momento ora.” rispose Kurt, guardando in basso.

 

“Non dire sciocchezze! C'è sempre bisogno di dirlo. Il momento devi creartelo da solo, devi rincorrerlo... non perdere questa occasione.” fece Ian, sedendosi sul letto.

 

“Non lo so Ian...” rispose Kurt, realmente preoccupato di poter perdere la sua ultima occasione con Blaine.

 

“Sai cosa penso? Che se io non avessi insistito con Mickey, se non fossi stato così petulante con lui... adesso non vivremmo insieme. Fidati Kurt, lo so.” disse Ian, sorridendo al ricordo.

 

“Credimi, lo so... ora vado a salutarlo. Tra poco dovrebbe mettersi in viaggio. Passo più tardi a vedere come stai.” concluse Kurt, poi, con un ultimo sorriso, abbandonò la stanza.

 

***

 

Kurt trovò Blaine che radunava le poche cose che si era portato dietro, studiava in silenzio ogni suo movimento. Si sentiva pesante e colpevole, ma non era solo la colpa, era la consapevolezza di non essere in grado di lasciarsi andare alla grandi azioni romantiche. Di non essere in grado di accettare l'amore che gli veniva donato.

Non voleva davvero salutare Blaine, non voleva davvero lasciarlo andare, ma i gesti impulsivi non erano il suo forte.

 

“Ecco fatto... allora io andrei.” disse Blaine con tono distaccato.

 

“Amico fai buon viaggio e scusa per come ti ho trattato all'inizio.” fece Mickey, dandogli una pacca sulla spalla.

 

“Ciao ex fidanzato del modello.” disse Svetlana, salutando con la mano per poi sparire nella sua camera.

 

“Ehi salutatemi Ian...” aggiunse Blaine, rimanendo al centro del salotto.

 

Kurt sapeva che era arrivato il suo turno dei saluti, ma non sapeva cosa dire. Era tremendamente difficile riuscire a dire tutto con qualche parola, quindi scelse di dire niente.

 

“Cerca di non correre troppo con la macchina...” disse Kurt, facendo uscire la cosa più stupida di sempre dalla sua bocca.

 

“Non lo farò... tu beh, se ti va, magari, accendi il cellulare ogni tanto così rimaniamo in contatto.” rispose Blaine che però con gli occhi sembrava intendere -dimmi una sola parola ed io rimango qui con te-.

 

“Lo farò... Blaine.” rispose Kurt, quasi incapace di muoversi o parlare ancora.

 

Sorrise a Blaine in maniera goffa e poi si avvicinò a lui per un breve abbraccio.

 

“Sono stato bene qui... ok-credo che- ci vediamo Kurt.” fece Blaine e poi lanciando un ultimo sguardo a casa Milkovich uscì dalla porta.

 

Kurt, rimasto solo, iniziò a piangere immediatamente dopo.

Mickey tornò in cucina con uno zaino stipato di cose ammassate insieme, Kurt alzò lo sguardo stupito, perché non si era neanche reso conto che l'altro aveva lasciato la stanza.

 

“Dove cazzo è andato Blaine?” chiese Mickey agitato.

 

“Via... è appena uscito.” rispose Kurt con una lacrima che gli rigava il viso.

 

“Tieni la tua fottuta roba e vai. Corri!” disse Mickey, lanciando a Kurt lo zaino.

 

“Cosa?” domandò Kurt confuso, notando che nello zaino c'erano alcune delle sue cose.

 

“Vuoi che ti faccia uscire a suon di calci? Vai da Blaine. È l'amore della tua vita e sai quanto odio queste stronzate... ma è la tua persona. Lo sai e io lo so.” disse Mickey, aprendo la porta di casa per Kurt e spingendolo fuori.

 

“Ma no... io e Blaine, noi dobbiamo ancora risolvere e poi- io devo aiutare te e Ian... non posso lasciarvi soli.” rispose Kurt, spingendo Mickey per rientrare.

 

“Oh dannazione! Tu hai fatto tantissimo per la mia relazione... mi hai fatto capire delle cose importanti. E ora devi risolvere la tua vita.” fece Mickey e con un'ultima spinta fece uscire Kurt in strada.

 

Kurt guardò a lungo Mickey e gli lanciò uno sguardo di ringraziamento, forse questo è quello che gli serviva, aveva bisogno di una spinta,

 

La fortuna era dalla sua parte, Blaine stava facendo giusto manovra per lasciare definitivamente Chicago.

Kurt sapeva di essere ancora in pigiama e di avere un aspetto orribile, ma per una volta non gli interessava.

 

Lo stava facendo, quel gesto romantico di cui aveva sempre avuto timore e che dopotutto non credeva di essere in grado di compiere.

 

Si gettò con quanta più velocità potesse in mezzo alla strada per fermare Blaine, quest'ultimo inchiodò con la macchina giusto in tempo, evitando di far diventare il tutto una tragedia.

 

Kurt si sentiva su di giri, alzò una mano in segno di stop e Blaine lo guardò stupito da attraverso il vetro.

 

“Blaine... Blaine. Ascoltami....” fece Kurt, avvicinandosi al finestrino.

 

Blaine annuì in parte curioso e in parte confuso.

 

“Questo è un fuori programma e non è da me, ma alcune persone, che non smetterò mai di ringraziare, mi hanno detto di rischiare.” disse Kurt, allungando una mano per prendere quella di Blaine.

 

“Kurt che sta succedendo? Stai bene?” domandò Blaine con preoccupazione.

 

“Mi serviva una spinta... e no, non sto bene perché non voglio vederti allontanare da me. La cosa potrebbe uccidermi. Quando sei uscito da quella porta è crollato tutto il mio mondo.” disse Kurt, sorridendo piano a Blaine.

 

“Non vuoi che io vada via?” ripeté Blaine, scandendo le parole.

 

“No assolutamente no. Blaine io ti amo, cioè in realtà non ho mai smesso di farlo, e lo so che ultimamente è stato tutto un vero casino tra di noi... ma se ne avrai voglia possiamo ricominciare insieme. Spero che mi darai un'altra possibilità.” rispose Kurt con un lungo respiro liberatorio.

 

Blaine sorrideva così tanto che Kurt si sentiva al settimo cielo per essere stato lui a causargli quel sorriso.

 

“Se avrò voglia, Kurt?” disse Blaine ed aprì la macchina uscendo.

 

“Certo, solo se avrai voglia, perché sono stato uno stronzo. Lo so e ti capisco nel caso tu abbia cambiato idea o- non lo so, non voglio neanche pensarci-io...” fece Kurt imbarazzato.

 

“Non c'è mai stata storia Kurt, mai. Perché non c'è mai stato nessun altro che abbia significato qualcosa per me.... non c'è nessun altro.” rispose Blaine e si avvicinò con passione sulle labbra di Kurt, spingendolo sullo sportello della macchina.

 

Kurt sorrise sulle labbra di Blaine e gli afferrò la spalla, stringendola leggermente e pizzicandogli il tessuto del blazer.

 

Poi il rumore di un clacson li riportò sulla terra ferma.

 

“Ehi! Siamo tutti fottutamente contenti... ma qui c'è gente che va di corsa! Spostate quell'inutile macchina dalla strada!” urlò un furioso automobilista del quartiere.

 

Kurt scoppiò a ridere, rendendosi conto dell'assurdità della situazione, e per un attimo intravide anche Ian che si godeva la scena dalla finestra.

 

Blaine mimò con le labbra le parole “ti amo” a Kurt e poi salì in auto per fare manovra.

 

***

 

Kurt aveva appena parcheggiato la macchina nel vialetto di casa sua.

Era tornato a Lima, dove le nuvole e gli alberi gli ricordavano ancora lui e Blaine in ogni sfumatura.

 

Blaine aveva parcheggiato poco distante ed ora si avvicinava alla macchina di Kurt con un'espressione spensierata.

 

Kurt fece un profondo respiro ed alzò lo sguardo verso la sua casa, avrebbe rivisto suo padre, Rachel e tutti gli altri, ma poteva affrontarlo ora che aveva di nuovo Blaine dalla sua parte.

 

“Tutto bene il viaggio?” chiese Blaine, aprendo lo sportello per far uscire Kurt.

 

“Sì... oh, dimentico sempre i tuoi gesti da gentiluomo di altri tempi...” disse Kurt, sorridendo.

 

“Mi ami anche per questo.” fece Blaine, mettendo un braccio intorno alle spalle di Kurt.

 

“Ti amo decisamente anche per questo.” ripeté Kurt felice.

 

Kurt prese dallo zainetto preparato da Mickey il suo iphone e decise di accenderlo, non lo accendeva da quando aveva lasciato Lima, ma ora che era tornato a casa doveva farlo.

 

Il suo cellulare si bloccò per qualche minuto, perché arrivarono decine e decide di messaggi e avvisi di chiamata e altro, poi quando sembrò riprendersi Kurt vide che l'ultimo messaggio ricevuto era di Mickey.

 

(18.07)

Mickey: Volevo dirti che ho appena lasciato Ian in clinica. Quei cazzoni dell'ospedale non mi hanno fatto entrare con lui... se gli fanno qualcosa vado lì con un fottuto fucile.

 

Kurt sorrise e disse: “E' Mickey! Ha portato Ian in clinica... pensavo non sarebbe mai arrivato questo giorno.”

 

“E' anche merito tuo se ha preso questa decisione, sono sicuro che risolveranno tutti i loro problemi.” rispose Blaine, stringendo un po' la spalla di Kurt.

 

(18.38)

Kurt: Siamo appena arrivati a Lima. Mi hai reso felice con quel messaggio... sapevo che avresti preso la decisione giusta. Stai vicino ad Ian anche da parte mia e se vi servisse qualunque cosa... chiamami e vengo subito lì.

 

(18.40)

Mickey: Sapevo di non essere un totale coglione, mi serviva solo una spinta per capire cosa fosse giusto fare. Non sono bravo con queste cose, ma quello era un ringraziamento per te. Spero di aver ricambiato il favore... saluta Blaine.

(18.41)

Mickey: Woah, per ora stiamo bene così. Piuttosto... quando Ian finirà la cura, e potrebbero volerci mesi e mesi, potresti ospitarci da te per un po'?

 

(18.45)

Kurt: Non è che mi hai solo ricambiato il favore, mi hai proprio ridato la mia vita indietro. Per il resto... sarete sempre i benvenuti a casa Hummel!

 

“Ti saluta Mickey e dice che in futuro pensano di fare un salto qui a Lima, te li immagini? Pensa alla faccia di Rachel!” disse Kurt, ridacchiando, mentre baciava Blaine sulla guancia.

 

“E perché Mickey che inserisce una parolaccia ogni due parole di fronte a tuo padre?” ribatté Blaine, sghignazzando.

 

“Oh, quella è una scena che vorrei vedere....” fece Kurt, avviandosi verso il portone di casa sua.

 

“Allora ci siamo. Riavrò la mia vita perfetta indietro.” disse Kurt, prima di suonare il campanello di casa sua.

 

“Ci siamo.” replicò Blaine felice che tutto fosse tornato alla normalità.

 

Kurt prese i suoi soliti tre lunghi respiri e poi suonò quel campanello.

Sentiva i passi di Burt e Carole muoversi dentro casa e stringeva con forza la mano di Blaine. Improvvisamente tutto sembrava non essere mai cambiato, tutto sembrava come la trama perfetta di una storia di cui lui aveva dimenticato di essere il protagonista.

 

Ma ora aveva ripreso in mano quel libro e pieno di ispirazione non vedeva l'ora di scrivere altre dieci, cento o perché no, mille pagine di Kurt e Blaine.


****

Allora questa sarebbe la fine, dico sarebbe la fine perchè all'inizio avevo calcolato dieci capitoli e ne sono venuti esattamente dieci, però non elimino del tutto la possibilità di continuare a scrivere ancora di questa storia un giorno. Ho lasciato di proposito il finale aperto alla fine, senza contare l'accenno al fatto che i Gallavich possano fare un salto a Lima prima o poi... non lo so, vedrò cosa fare con il tempo. Chiaramente se qualcuno vuole che io continui a scrivere qualcosa per questa storia mi faccia sapere :)

Intanto, ringrazio tutti coloro che hanno letto e dato fiduca a questa storia, ma più di tutti ringrazio Mary17 che ha commentato questa FF fino alla fine!
Alla prossima!

   
 
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