Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Reira Zealot    11/05/2015    1 recensioni
(Prima ff che scrivo di questo "genere", su richiesta di un'amica che non ha saputo mettere questa storia in parole)
"Ciel, annoiato, guardò stancamente l'orologio sulla sua scrivania. Non erano ancora le 18.00 e lui aveva già finito tutte le pratiche da sbrigare. Si chiedeva cosa stesse facendo Sebastian, a cui di sicuro non occorrevano ore come ai normali esseri umani per mettere a posto la villa; probabilmente stava nutrendo qualche gatto che cercava di tenere nascosto a sua insaputa, a causa della pericolosa allergia che affliggeva Ciel fin dalla nascita. Sapeva che se avesse anche solo sussurrato il suo nome, lui l'avrebbe sentito e sarebbe accorso, ma poi non avrebbe saputo cosa dirgli, non gli occorreva niente e di sicuro il demone non avrebbe acconsentito a preparagli un dolce prima della cena. "
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciel, annoiato, guardò stancamente l'orologio sulla sua scrivania. Non erano ancora le 18.00 e lui aveva già finito tutte le pratiche da sbrigare. Si chiedeva cosa stesse facendo Sebastian, a cui di sicuro non occorrevano ore come ai normali esseri umani per mettere a posto la villa; probabilmente stava nutrendo qualche gatto che cercava di tenere nascosto a sua insaputa, a causa della pericolosa allergia che affliggeva Ciel fin dalla nascita.  Sapeva che se avesse anche solo sussurrato il suo nome, lui l'avrebbe sentito e sarebbe accorso, ma poi non avrebbe saputo cosa dirgli, non gli occorreva niente e di sicuro il demone non avrebbe acconsentito a preparagli un dolce prima della cena. 
Usando ciò come motivazione e ritenendola più che sufficiente, si alzò dalla sedia e si diresse con passo silenzioso verso la porta. La aprì appena, tanto quanto bastava per riuscire a passare di striscio, e si diresse lungo il corridoio costellato di quadri dei suoi parenti che lo osservavano con sguardi accusatori. Cercava di fare meno rumore possibile, e di trattenere anche il fiato il più lungo perché sapeva che l'udito di Sebastian rispetto al normale era altamente sviluppato. Arrivò fino alla piccola cucina di servizio col cuore in gola, e aprì la porta. La stanza era in penombra, illuminata solo da qualche candela e l'isola al centro, come anche i fornelli erano immacolati, segno che per la sua cena Sebastian e Bard il cuoco avrebbero usato la cucina principale che era a destra dello scalone.  Ciel tirò un sospiro di sollievo.
Andò verso la dispensa, e trovò subito ciò che cercava.: i biscotti al cioccolato ripieni di crema alla gianduia, ricoperti da granella di nocciole che tanto adorava. Ne prese tre e se li mise in tasca, mentre un altro lo addentò subito. Si poteva dire qualsiasi cosa di quel maggiordomo, ma non che non sapesse preparare dolci sopraffini. Ciel chiuse l'anta della dispensa, e si diresse verso il corridoio. "Strano", pensò. Non si ricordava di aver spento la luce mentre passava. Mentre camminava lasciò cadere delle briciole, noncurante di sporcare i pavimenti immacolati. Tirò fuori gli altri biscotti, e mentre stava per addentarne uno andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, posizionato proprio sullo stipite della porta della camera di Ciel, che colto alla sprovvista perse la presa sui biscotti. Non si sentì però il tonfo dei dolci sul pavimento, ma solo un rapido movimento che però non riuscì che a intravedere.
-Bocchan, posso chiederle cosa sta facendo in giro per i corridoi quando ha ancora lavoro da finire?- 
Ciel cercò il suo sguardo, ma nella penombra non riusciva a intravederlo: -Ho già finito tutto, non sono uno scansafatiche, cosa stai cercando di insinuare?- chiese con la solita sfrontatezza, cercando di indirizzare un occhiata malvagia verso Sebastian. -Io? niente. Credo che la scia di briciole che lei si è lasciato addietro la incrimini a sufficienza. My my, sgattaiolare in cucina prima di cena, non è un comportamento che si conface ad un lord-
-Non ho tempo per queste cose!- Ciel spinse Sebastian ed entrò nella sua stanza, si diresse verso la scrivania, si sedette sulla sedia e si mise a guardare svogliatamente delle carte. Sebastian non accennava ad andarsene. -Che c'è?-
-Sono arrivate alcune importanti lettere che dovrebbe leggere- 
-E cosa aspetti a darmele? E' forse un compito troppo difficile per te?- Sebastian sorrise guardano il suo bocchan, che ora mostrava un'espressione scocciata. -Non posso consegnarvele con i biscotti che lei ha rubato ancora in mano, rischierei di sporcarle-  
-E allora buttali-
-Come desidera my lord-  Ciel non stave guardando Sebastian ma sentì il rumore dei biscotti che cadevano nel cestino e per un attimo gli dispiacque di non averli mangiati in cucina e che andassero sprecati così per niente. Sebastian gli porse le lettere e il tagliacarte che Ciel prese svogliatamente. Prese la prima busta e la aprì. Il dolore fu intenso e istantaneo. Guardò la mano, si era inciso il palmo con un taglio netto e preciso, da cui iniziò subito a sgorgare sangue. L'odore pungente e dolce allo stesso tempo arrivò a Sebastian che smise di respirare, non che come demone ne sentisse il bisogno, ma ormai per abitudine e per immedesimarsi con gli umani aveva iniziato a farlo sempre quasi senza nemmeno pensarci.  Ciel vide gli occhi del suo maggiordomo scurirsi, e il suo corpo in tensione.  Pensò subito che questa era l'occasione per riuscire a torturare un po' il suo demone e con nonchalance porse la mano a Sebastian che indietreggiò. -Sistema la ferita- . 
Sebastian, esitante prese la mano di Ciel ed esaminò la ferita. Stava per lasciarla e andare a prendere delle bende quando ciel lo fermo'.  -Cosa stai facendo?-. 
Sebastian lo guardò con aria interrogativa. -Mi ha chiesto di sistemarle la ferita. Sto andando a prendere delle bende pulite -. 
-Perché sei così teso? Cos'è questo problema che avete voi demoni col sangue?-
Sebastian non rispose, e guardò Ciel con occhi affamati , come se stesse morendo di fame da mesi. -Rispondimi. è un ordine!- .
Sebastian si inchinò su una gamba -Yes my lord-
-Allora?- chiese Ciel impaziente. Sebastian lo guardò di nuovo, con un ghigno sulla faccia. - Vede bocchan, io sono legato a lei dal nostro patto ed anelo alla sua anima. Ma il sangue di ogni umano, ne contiene in un certo senso l'essenza, e per questo reagisco così quando lei si ferisce-
 -Pensavo che i demoni non mangiassero altro oltre alle anime -
 -Dipende dall'età del demone, alcuni si nutrono di carne, altri di sangue e chi è ad un livello maggiore di anime.-
Ciel pensò all'idea più stupida che potesse avere. -Sebastian, tu vuoi il mio sangue?- il demone non rispose, ma i suoi occhi si tinserò di un rosso ancora più scuro. Ciel porse di nuovo la mano a Sebastian. -Ormai sta uscendo, sarebbe uno spreco non credi?- 
Sebastian prese la piccola mano per l'esile polso e se la portò vicino al volto. Inspirò finalmente quell'odore invitante e leccò quel dolce nettare dal palmo della mano. Non avrebbe mai potuto immaginare che avesse una sapore così appagante, era come bere dopo mesi trascorsi a vagare senza meta in un deserto e finalmente trovare un oasi di acqua fresca, non si sarebbe mai potuto stancare di berlo . Ciel intanto lo guardava, e quando vide i canini di Sebastian allungarsi, cercò di tirare via la mano da quella stretta fattasi improvvisamente ferrea, ma invano. Sebastian passò la lingua un'ultima volta lungo i bordi della ferita, per poi penetrare con i denti nell'incavo della mano in modo da aver un accesso migliore a quel succo prelibato. Ciel sentì una fitta dolorosa, ma appena Sebastian iniziò a bere a grandi sorsi, un'altra sensazione sostituì il dolore ed emise un gemito di piacere. Il demone sorrise e morse con più vigore, facendo passare un braccio dietro al fianco di Ciel e tirandolo verso di se. Ciel avrebbe protestato normalmente, ma era perso nel momento e la sua mente cominciava ad essere annebbiata. Sebastian lasciò la sua mano libera, estraendo lentamente i canini e Ciel venne attraversato da un brivido. Il piccolo lord guardò Sebastian, gli occhi persi nel desiderio. 
Il maggiordomo lo riadagiò sulla sedia e lui cercò di protestare e rialzarsi ma venne preso da un capogiro a causa della perdita di sangue e ricadde pesantemente sulla sedia. Sebastian riprese le buste, le riordinò sulla scrivania e si avviò verso la porta, pulendosi il sangue rimasto sulle labbra con la lingua. 
-Sebastian- . Il demone si arrestò per un momento e lentamente si girò verso il suo bocchan che era ancora sdraiato disordinatamente sulla sedia. 
-Sei autorizzato a rifarlo in qualsiasi momento-  Sebastian si inchinò su una gamba -Yes my lord- e uscì socchiudendo la porta.
   
 
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