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Autore: cryleshton    11/05/2015    1 recensioni
-Holding hands
-Cuddling somewhere
-Gaming/watching a movie
-On a date
-Kissing
-Wearing eachothers’ clothes
-Cosplaying
-Shopping
-Hanging out with friends
-With animal ears
-Wearing kigurumis
-Making out
-Eating icecream
-Genderswapped
-In a different clothing style
-During their morning ritual(s)
-Spooning
-Doing something together (this can be anything from watching tv to having sex.)
-In formal wear
-Dancing
-Cooking/baking
-In battle, side-by-side
-Arguing
-Making up afterwards
-Gazing into eachothers’ eyes
-Getting married
-On one of their birthdays
-Doing something ridiculous
-Doing something sweet
-Doing something hot
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Kissing
 
Louis se n’era andato, una valigia in mano e gli occhi spenti.
Era stato Harry a sbagliare, l’aveva offeso senza motivo.
Solo perché aveva i soliti cinque minuti di nervosismo giornalieri.
Solo perché non sapeva come sfogarsi.
Dopo giorni, ancora se ne sta lì ad aspettare che quella porta si apra, ma sa che non lo farà mai. Quando Louis prende una decisione è definitiva. Ed è proprio quello che gli fa più male, essere consapevole di aver rovinato tutto un amore, tutta una vita.
Se ne sta lì, con le ginocchia rannicchiate al petto e i pensieri che gli frullano per la testa, ad attendere.
Si ripete che non ne fa mai una giusta, che ha un carattere di merda, che si lascia scappare sempre le cose migliori; compreso Louis.
Lo dice come un mantra, ogni cinque minuti, per non dimenticarlo mai.
Si distrugge internamente, senza fare rumore.
E, quello, è un altro suo difetto: non lascia mai trasparire quello che sente nel profondo, quello che lo tormenta. Non lo fa mai vedere, anche se sa che i suoi occhi parlano e anche troppo.
Sei un libro aperto, Harry, dice sempre Louis quando c’è qualcosa che non va e lui non vuole discuterne. Almeno per me.
E la verità è che solo lui riesce a capirlo, solo ed esclusivamente lui. Conosce ogni suo timore, ogni sua insicurezza, ogni dubbio, senza bisogno di parole. Harry, con Louis, non ha mai bisogno di spiegarsi, di stare lì a scervellarsi per tirare giù un discorso di senso compiuto per rendere l’idea di quanto possa stare male, perché il più delle volte non lo sa nemmeno lui. Harry, con Louis, può piangere senza dover balbettare quelle frasi inutili tipo non ce la faccio più o aiutami.
Semplicemente perché Louis sa.
Louis sa ogni cosa di Harry e non ha bisogno di altro per capirlo.
E lui ha rovinato tutto, gli ha urlato in faccia di andarsene, che non lo vuole più vedere.
L’ha detto con la consapevolezza che non sarebbe mai tornato, non avrebbe più messo piede in quella casa, nemmeno per prendere le ultime cose. Piuttosto le ricompra.
Perché per Louis incontrarsi di nuovo sarebbe come riaprire una ferita, di quelle che anche con la cicatrice continuano a sanguinare, che fanno sempre un po’ male, e non è abituato a dire addio due volte – già una è troppa.
Poi il cellulare vibra e Harry non ha voglia di muoversi, non vuole rispondere e parlare con il mondo fuori. Vorrebbe solo sfondare la diga e piangere tutte le lacrime che lo soffocano da giorni, che sembrano anni.
Solo quel nome lo smuove, senza volerlo: Louis.
Louis lo sta chiamando, Louis ha pensato a lui, anche solo per offenderlo e dirgli che lo odia, Louis non lo ha ancora rimosso dalla sua vita.
E ad Harry sembra talmente tanto un sogno che non si accorge di aver risposto finché un pianto disperato non gli trafigge le orecchie, il cuore, spaccando tutto e lasciando che il fiume dentro di lui sovrasti tutto.

“Ha-Harry, non lasciarmi.” urla Louis dall’altra parte della cornetta. I singhiozzi talmente potenti da rendere la sua voce profonda come non è mai stata, nemmeno con il mal di gola.
Harry si sente male fisicamente, la testa gira, le mani tremano e il petto si alza e si abbassa a ritmo irregolare. Non lo ha mai sentito così, tante volte avevano pianto insieme ma mai il suo Lou era stato così fragile. Mai.

“Louis, d-dimmi dove sei.” gli chiede istintivamente, per raggiungerlo e scusarsi e giurargli amore eterno, anche davanti alla regina Elisabetta. Perché se una cosa è certa è che Harry ama Louis sopra ogni limite, sopra ogni immaginazione, e lo farà fino all’ultimo giorno della sua esistenza.

“Sotto casa nostra, non mi sono mai mosso.” e quella frase fa scattare il riccio in piedi, in un nanosecondo, con solo le mutande addosso e un maglia bianca sgualcita dalla posizione innaturale del corpo. Senza curarsi di altro, apre la porta e scende di corsa le scale, rischiando di cadere un paio di volte, ma senza demordere. Apre il portone e vede quella macchina, la sua macchina ancora parcheggiata davanti all’entrata.
La pioggia gli bagna i vestiti e si sente nudo, ma niente ha importanza se non Louis.

“Loueh!” grida con tutto l’ossigeno per sovrastare il fracasso provocato dal temporale di metà Ottobre.

E quando apre lo sportello e si guardano, Harry si sente svenire; le gambe cedono e cade in ginocchio con le lacrime a mischiarsi alle gocce d’acqua che cadono prepotenti sul suo viso. Non sa se sia lui a piangere così tanto o il cielo lo stia rappresentando.

“P-per favore, non lasciarmi.” singhiozza Louis, crollando sul corpo rannicchiato lì davanti, la voce ancora spezzata dai singhiozzi, un rumore struggente.

“Non te ne andare, ti prego. N-non dovevi ascoltarmi, mi prendi sempre troppo sul serio.” e il sorrisino timido che compare sul volto di fronte a lui dà la forza ad Harry di tirarsi su e prenderlo in braccio, incollando le labbra a quelle di Louis.
Le morde, le succhia, le ama come non ha mai fatto prima. E’ un bisogno quasi animale, quello che lo agita dentro.
E sa che la pioggia dovrebbe rendere tutto più romantico, ma gli sono mancate così tanto che non può aspettare un secondo di più. Fa scontrare le loro lingue ed è felice che Louis non si opponga più di tanto.
Un bacio che sa di sale e mare e amore eterno non se l’erano mai dato, mai in cinque anni.

C’è sempre una prima volta per tutto, pensa Harry sorridendo leggermente sulle labbra sottili e arrossate dell’altro.

“Ti amerò finché avrò vita, Louis. Non andartene.” dice, piangendo.

“Baciami di nuovo, Harry. Non lasciarmi mai.” risponde l’altro con le lacrime bloccate in gola e gli occhi più rossi del sangue.

"Mai, mai, mai." sussurra lentamente Harry, prima di mordere ancora il labbro inferiore sotto di lui.

Mai, Louis.
Mai, amore.
   
 
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