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Il
silenzio dominava prepotente tra i muri bianchi di quella camera apparentemente
normale ed ordinata.
Si
sentivano solo i passi non sincronizzati dei due sayan,
il più giovane dei due dietro circa tre metri dall’altro.
Lo
guardava senza trovare il coraggio di rompere quelle quiete, il padre si
guardava intorno a braccia conserte, sembrava non accorgersi dello sguardo
imbarazzato che il giovane gli riservava.
Continuarono
a non parlarsi e a muoversi circospetti per la stanza: fu Vegeta a spalancare
la grande porta secondaria della stanza, rivelando l’immensità del suo spazio.
Trunks si sporse oltre la spalla del genitore
per guardare anche lui, strabuzzò gli occhi per lo stupore: quasi non poteva
credere a ciò che gli si parò davanti, non aveva mai visto nulla del genere…era a dir porco incredibile!
<<
Bene, ora che siamo qui vedi di non intralciare i miei allenamenti >>
E
riecco la sua solita voce severa, le sue solite parole acide noncuranti di
poter procurare dispiacere in chi le ascoltava.
Trunks non poteva negare che aveva sperato di
allacciare un minimo di rapporto con il padre, dopotutto si sarebbero trovati
volenti o meno a stretto contatto, e soprattutto erano completamenti soli…quelle pareti li relegavano dal resto del mondo.
Eppure
aveva anche coltivato il timore che suo padre non gli avrebbe offerto la sua
compagnia, timore che già dai primi minuti trascorsi insieme sembrava essersi
avverato.
Gli
occhi scuri e penetranti del padre indagavano sul suo viso, forse in cerca di
una sua risposta affermativa o magari mettevano solo in evidenza il fastidio
che stava provando…Trunks sapeva bene che egli
avrebbe preferito allenarsi da solo, ma per mancanza di tempo era stato
costretto ad accontentarsi a farlo in compagnia del figlio.
<<
Allora, siamo intesi? >>
Una
semplice domanda più pungente di mille spine: sospirando Trunks
annuì con il capo, senza emettere alcun suono.
Si
sentì improvvisamente triste, come quando da bambino sognava l’immagine
sfuocata di quel padre che ora gli era davanti, quei sogni belli che si
vorrebbe non finissero mai e poi al risveglio lasciano l’amaro in bocca e il
rammarico.
Strinse
i pugni, non poteva permettere che Vegeta si accorgesse del suo turbamento, non
gliene sarebbe importato nulla e di certo lo avrebbe scambiato per un debole
percosso dai più vili sentimenti.
L’unico
sentimento che suo padre era stato capace di mostrare era stata la sconfitta…il suo orgoglio era l’unica emozione che gli
lasciava provare.
Il
ricordo di ciò che era successo poco tempo prima lo colpì come un pugno in
pieno viso, suo padre battuto e per di più da un androide donna, lui era
intervenuto ma miseramente aveva fallito:
“Mi
dispiace papà, non ho saputo aiutarti come avrei dovuto”
Quel
pensiero lo tormentava, non lo lasciava libero neanche un secondo dalla sua
presenza, incessantemente martellava nella sua mente…non
era stato capace di renderlo fiero di sé, ma perché ci sarebbe mai riuscito?
Probabilmente no.
Muovendosi
lentamente, cercando di fare meno rumore possibile, si avvicinò ad uno dei due
letti:
<<
Ti va bene se occupo questo di letto? >>
Nel
cercare di importunarlo il meno possibile, gli aveva appena rivolto una delle
domande più stupide.
Vegeta,
senza cercare minimamente di mutare la sua espressione, scrollò le spalle come
a dire:
“Sai
quanto me ne importa”
Il
suo gesto sottolineò la gaffe di Trunks, che sentì
l’impulso di mordersi la lingua.
Sconsolatamente,
dopo essersi slacciato il fodero con la spada ed averlo poggiato vicino al
letto, si sedette sul materasso prendendosi il volto tra le mani.
Guardandolo
con la coda dell’occhio, lo vide in piedi a braccia conserte, nella parte
speciale della stanza, probabilmente stimava la sua gravità.
Non
poté fare a meno di chiedersi come avrebbe potuto colmare la distanza che
Vegeta segnava tra tutti quelli che cercavano di avvicinarglisi,
erigeva un muro che nessuno sembrava riuscire a buttare giù, neanche Goku che
si mostrava cordiale e gentile perfino con lui.
L’unica
che ne era stata capace era stata sua madre…ma come
c’era riuscita?!
Suppose
che in termini fisici non erano stati più vicini di quanto non lo fossero loro
in quel momento, avrebbe potuto alzarsi e mettersi al suo fianco,ma lo aveva
avvertito in anticipo: doveva stargli lontano.
Probabilmente
lo aveva detto anche a sua madre, durante quei tre anni in cui Vegeta si
stabilì alle Capsule Corparation, e lei testarda come
poche persone se ne era infischiata del suo invito a stargli lontana.
Quasi
riuscì ad immaginarsi la scena: lui fiero ed austero che gli intimava di
stargli alla larga e lei con il suo innato fascino che faceva di tutto per
farlo schiattare in corpo e rovinargli i piani…rise
sotto i baffi.
Ed
improvvisamente si accorse che era la prima volta che si immaginava i suoi
genitori come una coppia...era strano perfino per lui, eppure i suoi si erano
amati.
In
quel momento incontrò gli occhi neri come la notte di Vegeta:
<<
Che hai da guardare?! >>
Trunks non si lasciò intimorire come le altre
volte, sorridendo a mezza bocca gli disse:
<<
Nulla, stavo solo pensando… >> si lasciò sul
vago.
Vegeta
ruotando il corpo a trecentosessanta gradi, lo guardò scettico:
<<
A cosa? >>
Trunks rimase un secondo zitto, cercava le
parole giuste dandogli il giusto peso…doveva trovare
quelle capaci di lasciare il segno.
<<
In fondo, non sei come dici di essere! >> lo disse a tono sicuro, quasi
con strafottenza.
<<
Che vorresti dire?! >> intimò Vegeta alzando un sopracciglio accentuando
il suo tono minaccioso.
<<
Come la spieghi altrimenti la mia nascita? >> gli chiese retoricamente,
sottolineando la leggerezza della domanda con una scrollata di spalle.
Restarono
entrambi in silenzio, il giovane si stava gustando il cambiamento, se pur
minimo, sul volto del padre.
Prima
che potesse tornare in sé e rispondergli a tono, Trunks
gli passò accanto superandolo:
<<
Non so te, ma io vado ad allenarmi >>
E
questa volta fu Vegeta a girarsi per guardarlo allibito, chiedendosi chi Trunks veramente fosse.
Lo
so, sono imperdonabile…ma queste vacanze di natale mi
hanno tenuta piuttosto occupata ^^
Passo
subito ai ringraziamenti, sempre doverosi:
Lilac: Grazie mi fa piacere che il capitolo
precedente ti sia piaciuto. Spero che anche questo non ti abbia delusa!
Ka93:
Sì, Vegeta è orgoglioso, ma Tunks ha saputo colpirlo
nel vivo. Grazie per la recensione!
Carol2112:
Tra ritardatarie ci capiamo ^^, sono contenta che la storia sia di tuo
gradimento!
Pepesale: Già Trunks
è deluso ma non scoraggiato, mi auguro che questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie per le belle parole!
Non so quando potrò aggiornare perché sarò
fuori casa per una settimana! Spero che al mio ritorno potrò postare un nuovo
capitolo.
Con
affetto,
Maryana.