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Autore: maryana    02/01/2009    4 recensioni
Questa fan fiction vede il difficile rapporto tra Trunks e Vegeta, un padre ed un figlio tanto diversi, ma in fondo molto più simili di quanto si possa pensare. Fan fiction ambientata prima dell'arrivo dei cyborg fino alla sconfitta di Cell, in cui Trunks osserva il padre che non ha mai conosciuto.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6

Il silenzio dominava prepotente tra i muri bianchi di quella camera apparentemente normale ed ordinata.

Si sentivano solo i passi non sincronizzati dei due sayan, il più giovane dei due dietro circa tre metri dall’altro.

Lo guardava senza trovare il coraggio di rompere quelle quiete, il padre si guardava intorno a braccia conserte, sembrava non accorgersi dello sguardo imbarazzato che il giovane gli riservava.

Continuarono a non parlarsi e a muoversi circospetti per la stanza: fu Vegeta a spalancare la grande porta secondaria della stanza, rivelando l’immensità del suo spazio.

Trunks si sporse oltre la spalla del genitore per guardare anche lui, strabuzzò gli occhi per lo stupore: quasi non poteva credere a ciò che gli si parò davanti, non aveva mai visto nulla del genere…era a dir porco incredibile!

<< Bene, ora che siamo qui vedi di non intralciare i miei allenamenti >>

E riecco la sua solita voce severa, le sue solite parole acide noncuranti di poter procurare dispiacere in chi le ascoltava.

Trunks non poteva negare che aveva sperato di allacciare un minimo di rapporto con il padre, dopotutto si sarebbero trovati volenti o meno a stretto contatto, e soprattutto erano completamenti soli…quelle pareti li relegavano dal resto del mondo.

Eppure aveva anche coltivato il timore che suo padre non gli avrebbe offerto la sua compagnia, timore che già dai primi minuti trascorsi insieme sembrava essersi avverato.

Gli occhi scuri e penetranti del padre indagavano sul suo viso, forse in cerca di una sua risposta affermativa o magari mettevano solo in evidenza il fastidio che stava provando…Trunks sapeva bene che egli avrebbe preferito allenarsi da solo, ma per mancanza di tempo era stato costretto ad accontentarsi a farlo in compagnia del figlio.

<< Allora, siamo intesi? >>

Una semplice domanda più pungente di mille spine: sospirando Trunks annuì con il capo, senza emettere alcun suono.

Si sentì improvvisamente triste, come quando da bambino sognava l’immagine sfuocata di quel padre che ora gli era davanti, quei sogni belli che si vorrebbe non finissero mai e poi al risveglio lasciano l’amaro in bocca e il rammarico.

Strinse i pugni, non poteva permettere che Vegeta si accorgesse del suo turbamento, non gliene sarebbe importato nulla e di certo lo avrebbe scambiato per un debole percosso dai più vili sentimenti.

L’unico sentimento che suo padre era stato capace di mostrare era stata la sconfitta…il suo orgoglio era l’unica emozione che gli lasciava provare.

Il ricordo di ciò che era successo poco tempo prima lo colpì come un pugno in pieno viso, suo padre battuto e per di più da un androide donna, lui era intervenuto ma miseramente aveva fallito:

“Mi dispiace papà, non ho saputo aiutarti come avrei dovuto”

Quel pensiero lo tormentava, non lo lasciava libero neanche un secondo dalla sua presenza, incessantemente martellava nella sua mente…non era stato capace di renderlo fiero di sé, ma perché ci sarebbe mai riuscito? Probabilmente no.

Muovendosi lentamente, cercando di fare meno rumore possibile, si avvicinò ad uno dei due letti:

<< Ti va bene se occupo questo di letto? >>

Nel cercare di importunarlo il meno possibile, gli aveva appena rivolto una delle domande più stupide.

Vegeta, senza cercare minimamente di mutare la sua espressione, scrollò le spalle come a dire:

“Sai quanto me ne importa”

Il suo gesto sottolineò la gaffe di Trunks, che sentì l’impulso di mordersi la lingua.

Sconsolatamente, dopo essersi slacciato il fodero con la spada ed averlo poggiato vicino al letto, si sedette sul materasso prendendosi il volto tra le mani.

Guardandolo con la coda dell’occhio, lo vide in piedi a braccia conserte, nella parte speciale della stanza, probabilmente stimava la sua gravità.

Non poté fare a meno di chiedersi come avrebbe potuto colmare la distanza che Vegeta segnava tra tutti quelli che cercavano di avvicinarglisi, erigeva un muro che nessuno sembrava riuscire a buttare giù, neanche Goku che si mostrava cordiale e gentile perfino con lui.

L’unica che ne era stata capace era stata sua madre…ma come c’era riuscita?!

Suppose che in termini fisici non erano stati più vicini di quanto non lo fossero loro in quel momento, avrebbe potuto alzarsi e mettersi al suo fianco,ma lo aveva avvertito in anticipo: doveva stargli lontano.

Probabilmente lo aveva detto anche a sua madre, durante quei tre anni in cui Vegeta si stabilì alle Capsule Corparation, e lei testarda come poche persone se ne era infischiata del suo invito a stargli lontana.

Quasi riuscì ad immaginarsi la scena: lui fiero ed austero che gli intimava di stargli alla larga e lei con il suo innato fascino che faceva di tutto per farlo schiattare in corpo e rovinargli i piani…rise sotto i baffi.

Ed improvvisamente si accorse che era la prima volta che si immaginava i suoi genitori come una coppia...era strano perfino per lui, eppure i suoi si erano amati.

In quel momento incontrò gli occhi neri come la notte di Vegeta:

<< Che hai da guardare?! >>

Trunks non si lasciò intimorire come le altre volte, sorridendo a mezza bocca gli disse:

<< Nulla, stavo solo pensando… >> si lasciò sul vago.

Vegeta ruotando il corpo a trecentosessanta gradi, lo guardò scettico:

<< A cosa? >>

Trunks rimase un secondo zitto, cercava le parole giuste dandogli il giusto peso…doveva trovare quelle capaci di lasciare il segno.

<< In fondo, non sei come dici di essere! >> lo disse a tono sicuro, quasi con strafottenza.

<< Che vorresti dire?! >> intimò Vegeta alzando un sopracciglio accentuando il suo tono minaccioso.

<< Come la spieghi altrimenti la mia nascita? >> gli chiese retoricamente, sottolineando la leggerezza della domanda con una scrollata di spalle.

Restarono entrambi in silenzio, il giovane si stava gustando il cambiamento, se pur minimo, sul volto del padre.

Prima che potesse tornare in sé e rispondergli a tono, Trunks gli passò accanto superandolo:

<< Non so te, ma io vado ad allenarmi >>

E questa volta fu Vegeta a girarsi per guardarlo allibito, chiedendosi chi Trunks veramente fosse.

 

Lo so, sono imperdonabile…ma queste vacanze di natale mi hanno tenuta piuttosto occupata ^^

Passo subito ai ringraziamenti, sempre doverosi:

Lilac: Grazie mi fa piacere che il capitolo precedente ti sia piaciuto. Spero che anche questo non ti abbia delusa!

Ka93: Sì, Vegeta è orgoglioso, ma Tunks ha saputo colpirlo nel vivo. Grazie per la recensione!

Carol2112: Tra ritardatarie ci capiamo ^^, sono contenta che la storia sia di tuo gradimento!

Pepesale: Già Trunks è deluso ma non scoraggiato, mi auguro che questo capitolo ti sia piaciuto. Grazie per le belle parole!

 Non so quando potrò aggiornare perché sarò fuori casa per una settimana! Spero che al mio ritorno potrò postare un nuovo capitolo.

Con affetto,

Maryana.

 

 

 

 

 

 

  
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