Alicia e
Hayley erano vestite di nero. Alicia si era tinta ancora una volta i
capelli,
stavolta di nero, e aveva un trucco più pesante del solito.
Hayley in mano
teneva un mazzo di rose bianche e con la sua amica si dirigeva davanti
alla
lapide che diceva
Frances
Crew
13 aprile
1985 – 25 ottobre 2002
Che possa
vivere la sua giovinezza nella luce di Dio
Hayley e
Alicia sistemarono i fiori e fecero una preghiera in silenzio.
-Tra poco
è Halloween…- disse Alicia una volta finita la
preghiera
-A Frances
sarebbe piaciuto tanto…-
-Avrebbe
voluto vederti alla festa con Lucas…-
-Bè,
Frances, scusami, ma lo sai com’è fatto
Lucas… Però ti ha vendicato… Ti
abbiamo
vendicato… Ora tuo padre e i suoi uomini sono in galera, e
tu potrai finalmente
riposare in pace…-
Si
strinsero la mano a vicenda e diedero un bacio alla foto sulla lapide
–Riposa
in pace, Frances-
Una volta
uscite dal cimitero e abbandonata quell’atmosfera tetra, si
parlò proprio della
festa.
-Domani
allora ci vediamo all’entrata della palestra?-
-Sì.
Tu
verrai con qualcuno?-
-No-
rispose Al –Mi godo la mia libertà da single. Tu,
piuttosto? Perché Lucas non
viene?-
-Non gli
piacciono granchè le feste… E poi domani
è il suo compleanno, e pensavamo di
festeggiarlo per conto nostro, da lui-
-Da lui?!
Hayley, mi raccomando, allora, fatelo protetto…-
-Ma
smettila!- rispose Hayley arrossendo violentemente.
Tornata a
casa Hayley non fece che pensare alla festa. E non aveva niente da
mettersi.
Anzi, no… Prese dall’armadio la scatola del
vestito che le aveva comprato L. Lo
prese. Era veramente bello. Aveva paura di stropicciarlo, sporcarlo.
Sembrava
un vestito dal valore inestimabile. Decise comunque di provarlo.
L’argentato
della collana valorizzava alkl’inverosimile quel vestito. Era
veramente bello,
e hayley si sentiva insignificante dentro quel vestito. Dunque, la
domanda era:
se lo metteva per la festa o non se lo metteva?
Squillò
il
suo telefono, e Hayley andò a rispondere alzando la gonna.
Aveva davvero paura
a sporcarlo.
-Sì,
pronto?-
-Hayley?
Sono L-
-Ciao!-
rispose con un sorriso Hayley –Che succede?-
-Niente,
volevo sapere se per domani è ancora valida la tua visita
qui-
-Certo,
certo! Sai che sto provando il vestito che mi hai comprato?-
-Ah-
rispose lui col solito tono piatto –E
com’è? Ti piace?-
-E’
veramente da urlo, L! Non so come ringraziarti!-
-Mi fa
piacere- rispose lui –Mi piacerebbe vedertelo addosso-
Hayley
arrossì –Davvero?-
-Sì.
Ora
scusami, ma devo andare. I vediamo domani al tramonto qui, allora.
divertiti
alla festa-
Neanche il
tempo di salutarlo che si sentì il suono che segnava la fine
della telefonata.
Hayley si guardò allo specchio. Dopotutto, se ci stava
attenta, non succedeva
nulla al vestito.
Finalmente
quel giorno arrivò. Era Halloween. Hayley vide subito la sua
amica Alicia
aspettarla davanti alla palestra, in un vestito nero, tipico del suo
stile.
Forse si era travestita da strega.
-Allora
ciao, papà. Non faccio molto tardi- scese dalla macchina e
l’espressione della
sua amica era sbigottita.
-E questo
splendore di vestito dove cavolo l’hai preso?-
-Ehm…
Me
l’ha comprato… Lucas… Ha detto che ce
lo vedeva bene addosso a me e…-
-Ha gusto
il tuo ragazzo!-
-Non
diresti la stessa cosa se ti indicasse il vestito con le fragole che
voleva
lui…-
-Aspetta,
aspetta…- prese un ragazzino a caso che entrava in palestra
e gli diede una
macchinetta fotografica –Mi raccomando, prendi tutti i
vestiti- abbracciò
Hayley –Fai un bel sorriso che questa la mettiamo sulla tomba
di Frances!-
fecero la foto, e entrarono dentro.
Hayley perse
il conto di quante persone le avevano detto che quel vestito era un
amore o
anche solo guardato con ammirazione. Ma chi era che la guardava in modo
completamente diverso? Josh, ovviamente, che da lontano la guardava
ridacchiando. La sua famiglia era andata in prigione, ma su di lui non
c’erano
prove, ed era minorenne. A Hayley però andava bene
così. Sapeva quanto lui ci
stesse rosicando. In un certo senso, se avesse portato L alla festa
Josh
avrebbe rosicato di più. Magari…
La festa
procedeva bene, e per hayley che aveva organizzato gran parte della
festa era
una bella soddisfazione. L’ora del tramonto si avvicinava, e
francamente non
vedeva l’ora di tirare le orecchie a L. 23 anni? 23 tirate
delle orecchie. Che
sadica che era…
-Quand’è
che vai da Lucas?-
-Verso il
tramonto, Al. Ti dispiace?-
-Ma no,
tranquilla. A proposito, quanti anni fa?-
-23-
-Grandicello
per te… 7 anni di differenza…-
-So
tenergli testa, fidati…-
-Ah, tra
poco te ne vai, allora?- disse Josh dietro di loro. Eccolo, ti pareva.
-L, tutto
bene?- chiese Wammy portando via un carrello di dolci, gran parte
mangiati-
-Sì,
Wammy-
-E’
da un
bel po’ che guardi alla finestra. C’0è
qualcosa di bello?-
-Sì…-
rispose L –Il tramonto-
Hayley
aveva perso di vista Al, e le dispiaceva, perché tra poco
doveva andare a
prendere la torta per L, e le candeline. Cercò un
po’ dappertutto, chiese in
giro, ma nessuno sapeva niente. si ritrovò costretta a
chiedere a Josh
-Mmmh…
Mi
pare di averla vista uscire… Vieni-
-So
benissimo come si esce dalla palestra, Josh- rispose abbastanza acda
Hayley
–Devi solo dirmi dove è andata-
-Forse
è
uscita-
-Bene,
grazie- disse lei, e si girò subito per uscire.
-Anzi, no,
aspetta! L’ho appena vista andare lì!- disse lui
prendendo Hayley per un
braccio –Dai, andiamo-
-Aspetta,
non tirare!- disse hayley. La musica era forte, le mandava il cervello
in tilt.
Vedeva gran parte dei suoi compagni bere, passarsi cose sospette,
sicuramente
non giravano cose buone. Si girò qua e là, e vide
che Alicia stava parlando con
una compagna di classe, all’angolo, dall’altra
parte della strada.
-Josh, ma
Al è…- solo allora capì di trovarsi
forse nel retro della palestra della
scuola, dove non ci va nessuno, praticamente, e che Josh la teneva
braccata al
muro –Josh, lasciami andare-
-Mi hai
umiliato!- disse Josh visibilmente arrabbiato –Pensi di
essere tanto brava solo
perché vai bene a scuola? Perché oensi di essere
carina? Perché hai delle
amiche? Guarda che io sono più forte di te,
Wallace…-
Hayley
sentiva la guancia sfiorata dalle mani, e cominciava a rabbrividire
–Ti ho
detto di lasciarmi andare e di smetterla di farti questi complessi-
disse
togliendo la mano di dosso.
-L, ancora
a guardare alla finestra?- disse Wammy –Il tramonto ormai
è quasi finito-
-Che ore
sono, Wammy?-
-Le venti.
Non vuoi mangiare nulla?-
-Poggia
tutto sul tavolo. Tranquillo- disse L, senza smettere di guardare il
Sole che
spariva all’orizzonte.
Hayley non
poteva più parlare, la bocca tappata da una mano di Josh,
che faceva un sorriso
per niente rassicurante.
-Ma lo sai
che sei davvero bella con questo vestito?- disse lui mentre le sfiorava
il
braccio –E che bella questa gonna…-
Hayley,
non appena vide che le mani miravano ad alzare la gonna,
cercò di scappare,
difendersi. Ogni volte che le sembrava di essere libera, subito quelle
mani,
viscide, sudate, forti, la afferravano. Josh la sbattè con
forza al muro.
-Lo so che
in realtà ti piace… Dai, stai calma…-
-L, ancora
a guardare la finestra?-
-Prepara
la macchina, Wammy-
-Dove
andiamo?-
Ma L non
rispose, prendendo un cioccolatino e mangiandoselo. Prese poi una
scatoletta di
fragole e se la portò con sé, uscendo dalla sua
stanza d’albergo.
Hayley
aveva una resistenza invidiabile, se Josh non era ancora riuscito ad
alzare un
poco la gonna. Ma ogni volta che cercava di difendersi lei si prendeva
qualche
schiaffo. Si sentiva di nuovo sporca, contaminata, debole. Come quando
viveva
per strada. Come quando era con suo padre. Si sedette per terra,
Hayley,
rannicchiandosi su sé stessa, e iniziò a tremare.
Era tornata a essere lo
schifo che era prima.
-Tremi,
ora?- disse Josh –Ma guardati… L’hai
capito ora qual è il tuo posto? Hai capito
chi comanda qui? La gente come te non è nessuno.
È la legge del più forte,
Hayley. Io vinco, tu perdi- cercò ancora di alzare la goina,
ma hayley, seppur
tremolante, lo fermava.
-Io
no…-
disse tremando –Io lo so chi sono… Io sono
Hayley… E sono forte…-
-Una
persona che parla così non è forte, Hayley. Fa
finta di esserlo- disse lui
ridendo.
Alicia
girava per la palestra da un bel po’, e non trovava Hayley.
Chiedeva, chiedeva
e chiedeva, ma nessuno l’aveva vista. Quando improvvisamente
vide una figura
familiare girovagare per quel casino nella palestra.
-Lucas!-
disse lei raggiungendolo e afferrandogli un braccio. L immediatamente
si girò,
staccando il braccio da Alicia.
-Tranquillo,
sono io!- disse Al –Che fai qui?-
-Dov’è
Hayley?-
-Non lo
so! All’inizio credevo fosse andata da te, ma mi hanno detto
che non è uscita
da qui…-
L
restò
fermo per la palestra e si guardò intorno –Ci sono
uscite secondarie? Retri? Dimmi
tutto quello che sai su questo posto, Johnson- si moridcchiò
il pollice –Per
favore-
Hayley
tremava, talmente tanto che sembrava un terremoto. Sentiva anche tanto
freddo.
Sentiva troppe cose spiacevoli su di sé, come le mani di
quel porco che
insistevano a entrare nella sua gonna.
-Wallace,
guarda che fatica mi stai facendo fare- disse Josh –Guarda
che ho tanti modi
per convincerti… Non m’incanti,
Wallace…-
-Si
può
sapere cosa diavolo stai facendo a Hayley, brutto porco?!-
gridò Alicia.
Hayley
provò un sollievo indescrivibile. Ma anche tanta sorpresa,
vedendo che Alicia
era seguita da L! Cos’era venuto a fare? Purtroppo non
riusciva a capirlo dalle
espressioni di lui. Non riusciva mai a capirlo.
Josh
immediatamente tolse le mani di dosso da Hayley –Niente,
niente- rispose –Ci
stavamo solo divertendo-
-Divertendo?!-
Alicia notò i lividi che aveva Hayley e che tremava
–Ma guardala com’è
conciata!-
Josh
notò
anche che c’era L, e fece due più due
–Lucas Lenfors?-
-Josh
Scott?- disse L in tutta risposta. Si girò verso hayley e
Alicia e disse –Ora
Hayely viene via con me. Scusaci, Johnson-
-No, no,
fai pure. Meglio così- disse Al –Hayley, stai
calma, adesso ti porta via
Lucas…-
-Sì…-
ma
Hayley non riusciva a smettere di tremare, anche se Alicia
l’abbracciava, anche
se lei si sentiva tranquilla.
-Cosa
è
successo con Hayley qui?- disse L
-Perché
non te lo fai dire da lei? Guarda, avevamo giusto finito-
Hayley
avrebbe voluto gridare che non era vero, ma non ce la faceva. Non si
sentiva la
voce.
L si
girò
verso Hayley –Hayley, stai tranquilla. Adesso ti porto via.
Però ti devo
toccare per portarti via, capisci?-
-Sì…-
le
sembrava di rivivere quel giorno col padre, in Scozia. Anche quella
volta
l’aveva salvata L. Sembrava che dipendesse da lui. Le
dispiaceva.
-Ma come?
La porti via?- disse Josh –Guarda che potevi unirti a noi, se
fossi arrivato
prima-
L
restò
fermo davanti a hayley, e la guardava. Sembrava che quelle parole non
l’avessero toccato.
-Sai che
ci sa fare? Fossi in te non mi fiderei di lei-
L si
alzò
guardando in faccia quel ragazzo. Carino, ma col cervello di una mosca.
Una
dignità pari a zero. Si diresse verso di lui.
-Cos’è,
ora? Vuoi fare a botte?-
A botte lo
fecero, ma fu soprattutto L a riempirlo di pugni. Col primo pugno aveva
già
fatto sanguinare il labbro a quel ragazzo, ma per essere sicuri gliene
diede
almeno tre, pi qualche calcio, giusto per vederlo a terra.
-No, non
volevo fare a botte- disse L abbassandosi verso di lui
–Questo infatti è da
parte di Hayley-
Si diresse
nuovamente verso Hayley, prendendola in braccio.
-Noi
andiamo. Scusaci ancora per l’inconveniente, Johnson-
-Torna a
casa, Al- disse Hayley –Non voglio che resti con uno coe
quello-
-Certo-
disse Al –Fate attenzione. Grazie, Lucas-
L
portò
Hayley verso la macchina, dove Wammy li aspettava. Appena dentro, Wamy
diede
una coperta a Hayley.
-Hai
freddo, Hayley?-
-Un
po’…-
si sentiva uno schifo. Una come lei poteva davvero essere toccata da L?
-Non…
Ti
pulisci?-
-Come?-
-Non ti
faccio schifo?-
-Cosa ti
viene in mente, Hayley?-
-Mi
dispiace tanto, L…- disse lei, quasi pinagendo
–Non sono riuscita a comprare la
torta, le candele… Non sono venuta al tramonto…-
-Hayley,
stai tranquilla- disse L prendendo la scatola di fragole –Ne
vuoi una?-
-No,
grazie…- disse lei sospirando –Ora dove andiamo?-
-In
albergo. Così ti riposi un po’- disse lui
prendendo la fragola.
-L, ti
chiedo scusa…-
-Hayley,
ho capito. Non devi scusarti. Non è stata colpa tua- si
girò verso il finestrio
–Forse sarebbe stato meglio venire alla festa con te. Mi
dispiace, Hayley, tendo
a lasciarti sola troppe volte-
Hayley
sospirò ancora, e poggiò la testa sulla spalla di
L –Grazie…- non tremava più,
sentiva calore, un calore piacevole e familiare. Si sentiva bene, anche
se
ancora un po’ sporca. E si sentiva in colpa per lui.
Arrivati
in albergo Hayley si tolse la coperta di dosso, si era bene o male
ripresa.
Salì con L fino alla sua camera, come sempre lussuosa, pina
di carrelli di
dolci.
-Mettiti
pure comoda, Hayley. Riposati-
-No.
Dobbiamo festeggiare il tuo compleanno. Senza candeline e torta, ma lo
festeggiamo lo stesso-
-Hayley…-
-Noleggiamo
un film horror e guardiamolo-
-Hayley…-
-Sto bene,
L, davvero. Voglio festeggiare. Te l’avevo promesso-
Dopo
quakche secondo L si decise ad acconsentire –Va bene, Hayley.
Come vuoi tu-
Hayley
sorrise e si abbassò verso la TV al plasma –Ehi,
ma ci sono dei film qui!
Questo albergo ha davvero tutto! Uh, vediamoci questo, ti prego! Ti
piacciono i
film di Burton? Edward mani Di Forbice! Dai, vediamocelo!-
-Per me va
bene- disse L, sedendosi davanti alla TV. Hayley mise il film nel
lettore DVD e
si sedette accanto a lui, in una posa simile.
Se non
fosse stato per il film il silenzio sarebbe stato snervante tra i due.
Hayley
osservava L guardare il film, giocherellando col labbro.
Chissà cosa pensava.
Appena distolse lo sguardo da lui per concentrarsi sul film, L le
rivolse una
domanda.
-Cosa ti
ha fatto?-
Hayley
rabbrividì –Niente. C’ha provato, ma ti
giuro che non è successo niente-
-Sei
sicura di stare bene?-
-Sì,
L-
disse lei rivolgendo la testa verso di lui –Ora sto bene.
Grazie-
L prese la
collana –Stavolta si è un po’ graffiata-
-Oh, la
pulisco subito-
-Faccio
io, tranquilla- L si leccò un dito e lo passò
sulla collana, facendo dei
movimenti circolari. Insisteva parecchio con la collana.
-Non vuoi
proprio che si sporchi, eh?-
-Già…
Un
regalo rimane un regalo-
-Non vuoi
che si sporchi l’unico oggetto che ti lega a me, Hayley? Non
vuoi che mi
sporchi io?-
L
restò
zitto, approfittandone per pulire ancora quella collana –Non
ti si può proprio
nascondere niente, Hayley-
Hayley
riabbassò lo sguardo verso la collana. Stava dicendo la
verità? Che cosa
intendeva esattamente? E se invece fosse stata una bugia?
Hayley
fermò la mano di L, che ancora puliva quella collana, e
alzò lo sguardo verso
di lui.
-Scusami-
disse, e non diede il tempo a L di replicare. Ne approfittò
subito, mentre lui
aveva le mani impegnate con la collana e apriva la bocca per parlare.
Stavolta
non si sarebbe pentita. Chiuse gli occhi e spedita andò al
punto. Voleva
riaprire gli occhi, vedere l’espressione di lui, forse
soprpresa nel ritrovarsi
delle labbra tanto vicine alla sua bocca, che si schiudevano, e della
mani che
andavano dietro il suo collo. Hayley cercava di non essere troppo
impulsiva, ma
voleva sapere. Voleva sapere quali limiti aveva con lui, e quanto lui
dicesse
la verità. Le labbra di Hayley si schiudevano sempre di
più, ma da parte di L
nulla. E Hayley cominciava a perdere le speranze.
E invece
la cosa alla fine sorprese di più lei perché L
cominciava ad assecondarla. Le
labbra si schiudevano a sua volta e cercavano di essere comode per lei.
Hayley
lì per lì si sentiva incerta. Ora cosa avrebbe
dovuto fare? Fu L stavolta ad
approfondire quel bacio, muovendo le labbra a modo, cercando di non
travolgerla
troppo. Hayley lo capiva dai movimenti della sua lingua che era incerto
anche
lui. Lui non la stava neanche abbracciando, forse proprio
perché incerto. Ma
Hayley ci stava prendendo gusto, trovava le labbra di lui accoglienti,
dolci.
Quando c’era stato quel piccolo bacio alla Wammy’s
House non aveva fatto in
tempo a rendersene conto, ma L baciava bene. Cavolo, se baciava bene.
Chissà
cosa pensava in quel momento L, si disse. O forse era lei che si faceva
troppi
pensieri, magari lui si stava solo lasciando andare al bacio, senza
pensare ad
altro. e Hayley lì si sentì quasi inadeguata.
Sentiva il respiro di L contro il
suo, dìsentiva fin troopo bene la sua lingua mischiarsi con
la propria, sentiva
troppo bene le mani di lui che andavano sulla sua guancia. Ma stavolta
non
voleva fermarlo. Era davvero bello, sentiva un calore bellissimo. E
riusciva a
sentire il suo sapore, un mix di dolci, come poteva immaginare. Sentiva
il suo
odore, sentiva le sue mani calde, la sua lingua che acconsentiva sempre
di più,
che non obiettava. E lei si sebntiva sempre più libera.
Forse troppo. E fu
questa libertà a fermare tutto.
-Cosa
fai?- disse L staccandosi da lei, il respiro leggermente affannato.
Hayley
abbassò leggermente lo sguardo e vide che le sua mani non
erano più intorno al
collo di L, ma sotto la sua maglietta, ad accarezzare la schiena. Si
vergognò
profondamente e tolse subito le mani, mettendole dietro la schiena.
-Scusa-
disse lei arrossendo –Però…-
-Lo so-
disse L, e riprese a baciarla. Forse le aveva letto nel pensiero? Fatto
stava che
la baciò ancora come prima, come voleva lei. Le mani di L
stavolta andarono
dietro la schiena di lei, prendendo le sue mani. Si staccò
ancora –Però anche
tu… Continua, per favore- Hayley, in silenzio e arrossendo,
rimise le mani
sotto la maglietta di L, guidata da lui e dal suo forte senso di
stringerlo a
sé –Non te l’ho mai detto- dsse lui
–Ma mi ricordi molto la fragola. Sei
davvero buona, Hayley-
Hayley
richiuse gli occhi, lasciandosi andare a quel momento. Era buona. Come
la
fragola. Hayley era felicissima di quella frase. Era felicissima da
baciarlo e
abbracciarlo. Senza paura, senza la paura di essere sporca. Sentiva che
L non
avrebbe voluto fermarsi, ma che non voleva sbagliare. Lo sentiva dal
suo modo
di baciare, dalle sue mani che accarezzavano i capelli. Hayley avrebbe
voluto
quadi femrarsi, riprendere fiato, chiarire la situazione che si stava
creando,
ma quel bacio ne riachiamava altri, e altri ancora, senza fermarsi.
Quanto
avrebbe voluto essere un dolce per stare costantemente a stretto
contatto con
la sua bocca.
Ma si
staccarono, dopo un po’, i respiri affannati. Hayley stavolta
teneva le mani
sotto la maglietta di L, che non aveva assolutamente intenzione di
fermarla.
Non era mai successo prima per lui, sentirsi così.
-Perché
sei così rossa?- chiese lui, respirando un po’
forte
-Non…
Me
l’aspattevo che…- non sapeva nemmeno cosa dire.
Era andata in tilt,
praticamente
–Scusa…-
L sorrise
–No, scusami tu. Forse non avrei dovuto-
E invece
Hayley l’avrebbe osannato per quello che aveva fatto. Ora
sì che non si pentiva
di aessersi buttata su di lui per baciarlo. Però adesso che
piega avrebbe preso
quella situazione?
-Alla fine
del film non abbiamo visto niente- disse L guardando la TV
-Ti
dispiace?-
-Il film
l’hai scelto tu. Credevo che dispiacesse di più a
te-
Hayley
rise debolmente –Ma no, stai tranquillo- cominciò
a sentirsi scomoda, seduta
per terra, e si rialzò –Mi senti le gambe a
pezzi…- si mise a letto –Uh, che
comodo! Immagino che farai sogni d’oro, qui!-
-Io se
dormo non dormo a letto- disse L
-E dove
dormi?-
-Sulla
poltrona-
-Fammi
indovinare… Nella tua posa di sempre?-
-Esatto-
Hayley
sorrise, prendendo un cuscino e stringendolo a sé
–Bè, se tu stai comoso così…
Però ti vorrei proprio vedere dorimire su un letto!- rise,
dandosi della cretina.
Sentì il materasso muoversi leggermente, e delle mani
afferrare da dietro.
Stavolta non aveva paura di uno stupro. Sapeva che non potevano essere
né suo
padre né Josh. Si fece girare senza obiettare verso di lui,
e si sentì felice a
vedere che lui voleva ancora baciarla. Era praticamente nella sua posa,
ma era
orizzontale. Sì, si poteva dire, che era sdraiato. Ma
ciò ormai non importava
più. Era incredibile di come i suoi baci le facevano
dimenticare tutto il resto
del mondo. E Hayley nemmeno si accorse, almeno sul momento, che L stava
andando
sopra di lei, e che lei non si sognava minimamente di cacciarlo via.
-Il
vestito ti sta davvero bene, Hayley…-
-Grazie…
Volevo che me lo vedessi addosso…-
-Grazie…-
-Consideralo
il tuo regalo di compleanno L-
L
restò
zitto, a osservarla in quel vestito
-E tanti
auguri di buon compleanno, L-
-Grazie…-
sussurrò lui, baciandole una guancia. Hayley si sentiva
troppo bene perché
tutto quello fosse reale. Strinse le braccia intorno alla sua schiena e
pensò
che quella maglietta era d’impiccio. Ma non poteva
levargliela. Magari a lui
non piaceva spingersi troppo oltre.
L riprese
a baciare le sue labbra, e Hayley trovò tutto il resto di
poco conto. Pertanto
se ne fregò altamente della magliettà e gliela
sfilò.
-Hayley…-
disse lui –Se non vuoi fermami-
Hayley lo
guardò per un po’, legermente affannata e rossa in
viso. Gli aveva tolto la
maglietta, e se ne rese conto solo in quel momento. Sorrise
–No, non voglio
fermarti-
L la
baciò
ancora sulla guancia, avvicinandosi di più
all’orecchio, e le accarezzava il
collo. Anche lui respirava abbastanza forte. Forse anche lui si sentiva
strano,
magari anche a lui sembrava che tutto il resto fosse sparito. Nemmeno
si
accorse che il film stava finendo. Prese una coperta e se la mise sulle
spalle,
avvolgendo Hayley. Hayley cercò di essere accomodante per
lui, cercò di non
dargli a vedere che a lei non stava qualcosa, visto che non era vero.
Non
voleva che si proccupasse. E L non potè fare a meno di
spoingere leggermente il
bacino contro quello di Hayley, facendola respirare forte, forte.
-Hayley,
ti prego, fermami…- disse lui col respiro affannoso, ma
Hayley non rispondeva,
non faceva niente per fermarlo. Anzi, le sue mani andarono suoi
pantaloni.
Non
sapevano quanto tempo era passato e loro stavano avvolti in quel
lenzuolo. Ma
Hayley ormai se la sentiva, non voleva fermarsi. Lasciava che L le
levasse quel
vestito bellissimo, con estrema cura, e che lo posasse da qualche
parte. e
intanto Hayley faceva scendere i pantaloni, con calma e tremando. Aveva
paura
di sbagliare, un po’.
Ma che
stavano facendo? Non potevano, era sbagliato, forse, forse non era in
realtà il
momento giusto.
-Hayley,
sei ancora in tempo…-
-No, stai
tranquillo…-
-Hayley,
io…-
-L, sa
davvero non avessi volito, avrei preso a tremare già
dall’inizio-
L
restò a
guardarla, mentre si faceva audace verso di lei. E vide subito che
l’espressione di Hayley cambiava, ma non gli piacque affatto.
-Hayley,
ti sto facendo male. Io mi fermo qui-
-No, ti
prego…-
E L, non
sapeva bene perché, continuò ancora, e stavolta
Hayley si lamentò
-Hayley,
ti prego, fammi smettere-
-No…-
le
faceva male, eccome se le faceva male. Lo sapeva già
dall’inizio che le avrebbe
fatto male. Ma non era colpa di L. la prima volta per tutte le ragazze
era
così. Doveva sopportare.
L
cercò di
continuare, ma più andava avanti e più Hayley si
lamentava.
-Ahi…-
-Hayley…-
disse lui avvicinandosi al suo orecchio
-No, L,
io…- ma Hayley lasciò che la rase restasse
incompiuta, perché L la sorprese con
quello che le aveva appena detto. L’emozione era stata
talmente grande che non
si accorse dell’ultimo dolore. Cioè, se ne
accorse, ma non si lamentò, sorpresa
com’era. E le scese una lacrima.
-Hayley…
Ho fatto qualcosa di sbagliato?- disse L notando la lacrima. Respirava
più
forte di prima, ed era leggermente sudato –Non dovevo
continuare?-
-No,
io…
Scusa, L… Sono solo felice…-
-Ti ho
fatto male?-
-Ormai
però è fatta- disse Hayley con un sorriso. Era
vero, ormai era fatta. Era
passato il dolore, e lei ormai sentiva di essere una sola cosa con lui.
Restarono
fermi a guardarsi per un po’, poi Hayley sentì che
L si stava allontanando da
lei.
-No, non
andartene…-
E L
ritornò sui suoi passi, respirando, ansiamdno. E anche
Hayley lo fece. Non le
era mai successo di sentirsi così –Non vado via,
stai tranquilla-
Per tutto
il tempo Hayley si sentiva più che bene. E finalmente vedeva
che anche L stava
bene, che era felice di averla lì, su quel letto. Ora ci
credeva a quello che L
le aveva detto. Ora lo capiva, riusciva a vedere cosa pensasse. E
mentre Hayley
lo abbracciava, lo stringeva forte a sé, L le dava dei
piccoli baci sul collo,
abbracciandola forte a sua volta. Per tutto il tempo, finchè
L non si fermò,
stanco, ormai finito, esausto. Quanto tempo erano stati
così? E riuscivano
ancora a respirare?
-L…-
-Mh?-
-Anche
io…-
-Come?-
respirava troppo forte per capire bene cosa stesse dicendo
Hayley
riprese fiato –Anche io… Credo… Anzi,
no, niente credo… Sono innamorata di te…-
L
restò
sorpreso a guardarla. Stavolta Hayley riusciva a capirlo che era
sorpreso di
sentirselo dire. L poi sorrise e disse –Credevo che non
l’avessi sentito quando
te l’ho detto-
-Come
posso non sentire una cosa simile?!-
L si
staccò da lei e si mise al suo fianco, nella sua posa.
Hayley fece una brutta
faccia.
-Come faccio
ad abbracciarti se ci sono le tua gambe davanti?-
-Oh,
scusa- L la prese la avvicinò a sé, cercando di
metterla comoda tra le sue
gambe, senza scomporsi più di tanto. Mise un braccio sotto
la testa di Hayley,
in modo da continuare ad accarezzarle i capelli.
-Come
stai, L?- chiese Hayley –Hai il respiro un po’
affannoso…-
-Senti da
che pulpito…- disse L –Comunque… Dire
che sto bene è veramente poco-
-Ma ora?-
-Cosa
intendi dire?-
-Noi
due…
Insomma… Che ne sarà di noi due?- chiese incerta.
Ora aveva paura. Cosa avrebbe
detto L?
L ci
pensò
su un momento –Credo che arrivati a questo punto non possiamo
più tirarci
indietro-
-Quindi
stiamo… Insieme?-
-Non lo so
se lo vuoi-
-Cioè?-
-Hayley,
io sono L- disse lui –Sono un’investigatore, mando
in galera un sacco di gente,
ti ho coinvolta in un sacco di faccende losche. Inoltre nessuno sa che
faccia
ho, nessuno sa chi sia L, nessuno sa che esisto- continuò,
vedendo che Haykey
non controbatteva –Vuoi davvero stare con uno che per gli
altri non esiste? Con
uno che non viene calcolato da nessuno?-
Hayley,
dopo averlo guardato per un po’, disse
–Sì-
-Allora va
bene così, Hayley- disse lui, tornando ad abbracciarla.
Hayley si
strinse a lui –Bene, allora- ci fu pio un silenzio strano
–Non dormi, L?-
-Tu?-
-Io voglio
vederti dormire!-
-Aspetto
che ti addormenti tu e poi mi metto a dormire anche io-
-Davvero?-
-Sì.
Ti
sorprenderai, ma sono stanco- veramente, no. Dopo quello che avevano
fatto, non
c’era da stupirsi se un ragazzo era stanco. Ma lui era L,
ecco perché era
strano.
-Va bene-
disse Hayley chiudendo gli occhi –Allora buonanotte-
-Buonanotte-
Hayley
aspettò un bel po’, forse ore, prima di riaprire
gli occhi e vedere che anche L
ce li aveva chiusi. Era riuscita a far addormentare L! Uno che dorme
quasi mai!
Doveva segnarselo.
Fece molta
attenziuone a non muoverlo e su una scrivania prese carta e pena.
Scrisse:
Hayley
Wallace, alle ore 23:45, è riuscita far addormentare L!
Ripose
tutto sul comodino e richiuse gli occhi, stavolta stanchi davvero, e
dopo un
po’ si riaddormentò.
L
aprì gli
occhi, sorridendo. Facendo attenzione riprese il foglietto con la
penna, e
stava per scrivere. Ma poi ci ripensò, e modificò
il messaggio:
Ore 8:30.
Hayley Wallace è molto tenera quando dorme.
Ma
sì, era
meglio fargli credere di esserci riuscita,
nell’impresa…