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Autore: Novelist Nemesi    02/01/2009    3 recensioni
Questo è il sequel della mia prima fan fiction, e spero di non deludere le vecchie conoscenze e che se ne aggiungano di nuove pieni di voglia di leggere! E finalmente, ora che ho tempo, ho potuto modificare e risistemare anche qui!
Genere: Commedia, Malinconico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L, Mello, Near, Watari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Alicia e Hayley erano vestite di nero. Alicia si era tinta ancora una volta i capelli, stavolta di nero, e aveva un trucco più pesante del solito. Hayley in mano teneva un mazzo di rose bianche e con la sua amica si dirigeva davanti alla lapide che diceva

 

Frances Crew

13 aprile 1985 – 25 ottobre 2002

Che possa vivere la sua giovinezza nella luce di Dio

 

Hayley e Alicia sistemarono i fiori e fecero una preghiera in silenzio.

-Tra poco è Halloween…- disse Alicia una volta finita la preghiera

-A Frances sarebbe piaciuto tanto…-

-Avrebbe voluto vederti alla festa con Lucas…-

-Bè, Frances, scusami, ma lo sai com’è fatto Lucas… Però ti ha vendicato… Ti abbiamo vendicato… Ora tuo padre e i suoi uomini sono in galera, e tu potrai finalmente riposare in pace…-

Si strinsero la mano a vicenda e diedero un bacio alla foto sulla lapide –Riposa in pace, Frances-

Una volta uscite dal cimitero e abbandonata quell’atmosfera tetra, si parlò proprio della festa.

-Domani allora ci vediamo all’entrata della palestra?-

-Sì. Tu verrai con qualcuno?-

-No- rispose Al –Mi godo la mia libertà da single. Tu, piuttosto? Perché Lucas non viene?-

-Non gli piacciono granchè le feste… E poi domani è il suo compleanno, e pensavamo di festeggiarlo per conto nostro, da lui-

-Da lui?! Hayley, mi raccomando, allora, fatelo protetto…-

-Ma smettila!- rispose Hayley arrossendo violentemente.

Tornata a casa Hayley non fece che pensare alla festa. E non aveva niente da mettersi. Anzi, no… Prese dall’armadio la scatola del vestito che le aveva comprato L. Lo prese. Era veramente bello. Aveva paura di stropicciarlo, sporcarlo. Sembrava un vestito dal valore inestimabile. Decise comunque di provarlo.

L’argentato della collana valorizzava alkl’inverosimile quel vestito. Era veramente bello, e hayley si sentiva insignificante dentro quel vestito. Dunque, la domanda era: se lo metteva per la festa o non se lo metteva?

Squillò il suo telefono, e Hayley andò a rispondere alzando la gonna. Aveva davvero paura a sporcarlo.

-Sì, pronto?-

-Hayley? Sono L-

-Ciao!- rispose con un sorriso Hayley –Che succede?-

-Niente, volevo sapere se per domani è ancora valida la tua visita qui-

-Certo, certo! Sai che sto provando il vestito che mi hai comprato?-

-Ah- rispose lui col solito tono piatto –E com’è? Ti piace?-

-E’ veramente da urlo, L! Non so come ringraziarti!-

-Mi fa piacere- rispose lui –Mi piacerebbe vedertelo addosso-

Hayley arrossì –Davvero?-

-Sì. Ora scusami, ma devo andare. I vediamo domani al tramonto qui, allora. divertiti alla festa-

Neanche il tempo di salutarlo che si sentì il suono che segnava la fine della telefonata. Hayley si guardò allo specchio. Dopotutto, se ci stava attenta, non succedeva nulla al vestito.

Finalmente quel giorno arrivò. Era Halloween. Hayley vide subito la sua amica Alicia aspettarla davanti alla palestra, in un vestito nero, tipico del suo stile. Forse si era travestita da strega.

-Allora ciao, papà. Non faccio molto tardi- scese dalla macchina e l’espressione della sua amica era sbigottita.

-E questo splendore di vestito dove cavolo l’hai preso?-

-Ehm… Me l’ha comprato… Lucas… Ha detto che ce lo vedeva bene addosso a me e…-

-Ha gusto il tuo ragazzo!-

-Non diresti la stessa cosa se ti indicasse il vestito con le fragole che voleva lui…-

-Aspetta, aspetta…- prese un ragazzino a caso che entrava in palestra e gli diede una macchinetta fotografica –Mi raccomando, prendi tutti i vestiti- abbracciò Hayley –Fai un bel sorriso che questa la mettiamo sulla tomba di Frances!- fecero la foto, e entrarono dentro.

Hayley perse il conto di quante persone le avevano detto che quel vestito era un amore o anche solo guardato con ammirazione. Ma chi era che la guardava in modo completamente diverso? Josh, ovviamente, che da lontano la guardava ridacchiando. La sua famiglia era andata in prigione, ma su di lui non c’erano prove, ed era minorenne. A Hayley però andava bene così. Sapeva quanto lui ci stesse rosicando. In un certo senso, se avesse portato L alla festa Josh avrebbe rosicato di più. Magari…

La festa procedeva bene, e per hayley che aveva organizzato gran parte della festa era una bella soddisfazione. L’ora del tramonto si avvicinava, e francamente non vedeva l’ora di tirare le orecchie a L. 23 anni? 23 tirate delle orecchie. Che sadica che era…

-Quand’è che vai da Lucas?-

-Verso il tramonto, Al. Ti dispiace?-

-Ma no, tranquilla. A proposito, quanti anni fa?-

-23-

-Grandicello per te… 7 anni di differenza…-

-So tenergli testa, fidati…-

-Ah, tra poco te ne vai, allora?- disse Josh dietro di loro. Eccolo, ti pareva.

-L, tutto bene?- chiese Wammy portando via un carrello di dolci, gran parte mangiati-

-Sì, Wammy-

-E’ da un bel po’ che guardi alla finestra. C’0è qualcosa di bello?-

-Sì…- rispose L –Il tramonto-

Hayley aveva perso di vista Al, e le dispiaceva, perché tra poco doveva andare a prendere la torta per L, e le candeline. Cercò un po’ dappertutto, chiese in giro, ma nessuno sapeva niente. si ritrovò costretta a chiedere a Josh

-Mmmh… Mi pare di averla vista uscire… Vieni-

-So benissimo come si esce dalla palestra, Josh- rispose abbastanza acda Hayley –Devi solo dirmi dove è andata-

-Forse è uscita-

-Bene, grazie- disse lei, e si girò subito per uscire.

-Anzi, no, aspetta! L’ho appena vista andare lì!- disse lui prendendo Hayley per un braccio –Dai, andiamo-

-Aspetta, non tirare!- disse hayley. La musica era forte, le mandava il cervello in tilt. Vedeva gran parte dei suoi compagni bere, passarsi cose sospette, sicuramente non giravano cose buone. Si girò qua e là, e vide che Alicia stava parlando con una compagna di classe, all’angolo, dall’altra parte della strada.

-Josh, ma Al è…- solo allora capì di trovarsi forse nel retro della palestra della scuola, dove non ci va nessuno, praticamente, e che Josh la teneva braccata al muro –Josh, lasciami andare-

-Mi hai umiliato!- disse Josh visibilmente arrabbiato –Pensi di essere tanto brava solo perché vai bene a scuola? Perché oensi di essere carina? Perché hai delle amiche? Guarda che io sono più forte di te, Wallace…-

Hayley sentiva la guancia sfiorata dalle mani, e cominciava a rabbrividire –Ti ho detto di lasciarmi andare e di smetterla di farti questi complessi- disse togliendo la mano di dosso.

-L, ancora a guardare alla finestra?- disse Wammy –Il tramonto ormai è quasi finito-

-Che ore sono, Wammy?-

-Le venti. Non vuoi mangiare nulla?-

-Poggia tutto sul tavolo. Tranquillo- disse L, senza smettere di guardare il Sole che spariva all’orizzonte.

Hayley non poteva più parlare, la bocca tappata da una mano di Josh, che faceva un sorriso per niente rassicurante.

-Ma lo sai che sei davvero bella con questo vestito?- disse lui mentre le sfiorava il braccio –E che bella questa gonna…-

Hayley, non appena vide che le mani miravano ad alzare la gonna, cercò di scappare, difendersi. Ogni volte che le sembrava di essere libera, subito quelle mani, viscide, sudate, forti, la afferravano. Josh la sbattè con forza al muro.

-Lo so che in realtà ti piace… Dai, stai calma…-

-L, ancora a guardare la finestra?-

-Prepara la macchina, Wammy-

-Dove andiamo?-

Ma L non rispose, prendendo un cioccolatino e mangiandoselo. Prese poi una scatoletta di fragole e se la portò con sé, uscendo dalla sua stanza d’albergo.

Hayley aveva una resistenza invidiabile, se Josh non era ancora riuscito ad alzare un poco la gonna. Ma ogni volta che cercava di difendersi lei si prendeva qualche schiaffo. Si sentiva di nuovo sporca, contaminata, debole. Come quando viveva per strada. Come quando era con suo padre. Si sedette per terra, Hayley, rannicchiandosi su sé stessa, e iniziò a tremare. Era tornata a essere lo schifo che era prima.

-Tremi, ora?- disse Josh –Ma guardati… L’hai capito ora qual è il tuo posto? Hai capito chi comanda qui? La gente come te non è nessuno. È la legge del più forte, Hayley. Io vinco, tu perdi- cercò ancora di alzare la goina, ma hayley, seppur tremolante, lo fermava.

-Io no…- disse tremando –Io lo so chi sono… Io sono Hayley… E sono forte…-

-Una persona che parla così non è forte, Hayley. Fa finta di esserlo- disse lui ridendo.

Alicia girava per la palestra da un bel po’, e non trovava Hayley. Chiedeva, chiedeva e chiedeva, ma nessuno l’aveva vista. Quando improvvisamente vide una figura familiare girovagare per quel casino nella palestra.

-Lucas!- disse lei raggiungendolo e afferrandogli un braccio. L immediatamente si girò, staccando il braccio da Alicia.

-Tranquillo, sono io!- disse Al –Che fai qui?-

-Dov’è Hayley?-

-Non lo so! All’inizio credevo fosse andata da te, ma mi hanno detto che non è uscita da qui…-

L restò fermo per la palestra e si guardò intorno –Ci sono uscite secondarie? Retri? Dimmi tutto quello che sai su questo posto, Johnson- si moridcchiò il pollice –Per favore-

Hayley tremava, talmente tanto che sembrava un terremoto. Sentiva anche tanto freddo. Sentiva troppe cose spiacevoli su di sé, come le mani di quel porco che insistevano a entrare nella sua gonna.

-Wallace, guarda che fatica mi stai facendo fare- disse Josh –Guarda che ho tanti modi per convincerti… Non m’incanti, Wallace…-

-Si può sapere cosa diavolo stai facendo a Hayley, brutto porco?!- gridò Alicia.

Hayley provò un sollievo indescrivibile. Ma anche tanta sorpresa, vedendo che Alicia era seguita da L! Cos’era venuto a fare? Purtroppo non riusciva a capirlo dalle espressioni di lui. Non riusciva mai a capirlo.

Josh immediatamente tolse le mani di dosso da Hayley –Niente, niente- rispose –Ci stavamo solo divertendo-

-Divertendo?!- Alicia notò i lividi che aveva Hayley e che tremava –Ma guardala com’è conciata!-

Josh notò anche che c’era L, e fece due più due –Lucas Lenfors?-

-Josh Scott?- disse L in tutta risposta. Si girò verso hayley e Alicia e disse –Ora Hayely viene via con me. Scusaci, Johnson-

-No, no, fai pure. Meglio così- disse Al –Hayley, stai calma, adesso ti porta via Lucas…-

-Sì…- ma Hayley non riusciva a smettere di tremare, anche se Alicia l’abbracciava, anche se lei si sentiva tranquilla.

-Cosa è successo con Hayley qui?- disse L

-Perché non te lo fai dire da lei? Guarda, avevamo giusto finito-

Hayley avrebbe voluto gridare che non era vero, ma non ce la faceva. Non si sentiva la voce.

L si girò verso Hayley –Hayley, stai tranquilla. Adesso ti porto via. Però ti devo toccare per portarti via, capisci?-

-Sì…- le sembrava di rivivere quel giorno col padre, in Scozia. Anche quella volta l’aveva salvata L. Sembrava che dipendesse da lui. Le dispiaceva.

-Ma come? La porti via?- disse Josh –Guarda che potevi unirti a noi, se fossi arrivato prima-

L restò fermo davanti a hayley, e la guardava. Sembrava che quelle parole non l’avessero toccato.

-Sai che ci sa fare? Fossi in te non mi fiderei di lei-

L si alzò guardando in faccia quel ragazzo. Carino, ma col cervello di una mosca. Una dignità pari a zero. Si diresse verso di lui.

-Cos’è, ora? Vuoi fare a botte?-

A botte lo fecero, ma fu soprattutto L a riempirlo di pugni. Col primo pugno aveva già fatto sanguinare il labbro a quel ragazzo, ma per essere sicuri gliene diede almeno tre, pi qualche calcio, giusto per vederlo a terra.

-No, non volevo fare a botte- disse L abbassandosi verso di lui –Questo infatti è da parte di Hayley-

Si diresse nuovamente verso Hayley, prendendola in braccio.

-Noi andiamo. Scusaci ancora per l’inconveniente, Johnson-

-Torna a casa, Al- disse Hayley –Non voglio che resti con uno coe quello-

-Certo- disse Al –Fate attenzione. Grazie, Lucas-

L portò Hayley verso la macchina, dove Wammy li aspettava. Appena dentro, Wamy diede una coperta a Hayley.

-Hai freddo, Hayley?-

-Un po’…- si sentiva uno schifo. Una come lei poteva davvero essere toccata da L?

-Non… Ti pulisci?-

-Come?-

-Non ti faccio schifo?-

-Cosa ti viene in mente, Hayley?-

-Mi dispiace tanto, L…- disse lei, quasi pinagendo –Non sono riuscita a comprare la torta, le candele… Non sono venuta al tramonto…-

-Hayley, stai tranquilla- disse L prendendo la scatola di fragole –Ne vuoi una?-

-No, grazie…- disse lei sospirando –Ora dove andiamo?-

-In albergo. Così ti riposi un po’- disse lui prendendo la fragola.

-L, ti chiedo scusa…-

-Hayley, ho capito. Non devi scusarti. Non è stata colpa tua- si girò verso il finestrio –Forse sarebbe stato meglio venire alla festa con te. Mi dispiace, Hayley, tendo a lasciarti sola troppe volte-

Hayley sospirò ancora, e poggiò la testa sulla spalla di L –Grazie…- non tremava più, sentiva calore, un calore piacevole e familiare. Si sentiva bene, anche se ancora un po’ sporca. E si sentiva in colpa per lui.

Arrivati in albergo Hayley si tolse la coperta di dosso, si era bene o male ripresa. Salì con L fino alla sua camera, come sempre lussuosa, pina di carrelli di dolci.

-Mettiti pure comoda, Hayley. Riposati-

-No. Dobbiamo festeggiare il tuo compleanno. Senza candeline e torta, ma lo festeggiamo lo stesso-

-Hayley…-

-Noleggiamo un film horror e guardiamolo-

-Hayley…-

-Sto bene, L, davvero. Voglio festeggiare. Te l’avevo promesso-

Dopo quakche secondo L si decise ad acconsentire –Va bene, Hayley. Come vuoi tu-

Hayley sorrise e si abbassò verso la TV al plasma –Ehi, ma ci sono dei film qui! Questo albergo ha davvero tutto! Uh, vediamoci questo, ti prego! Ti piacciono i film di Burton? Edward mani Di Forbice! Dai, vediamocelo!-

-Per me va bene- disse L, sedendosi davanti alla TV. Hayley mise il film nel lettore DVD e si sedette accanto a lui, in una posa simile.

Se non fosse stato per il film il silenzio sarebbe stato snervante tra i due. Hayley osservava L guardare il film, giocherellando col labbro. Chissà cosa pensava. Appena distolse lo sguardo da lui per concentrarsi sul film, L le rivolse una domanda.

-Cosa ti ha fatto?-

Hayley rabbrividì –Niente. C’ha provato, ma ti giuro che non è successo niente-

-Sei sicura di stare bene?-

-Sì, L- disse lei rivolgendo la testa verso di lui –Ora sto bene. Grazie-

L prese la collana –Stavolta si è un po’ graffiata-

-Oh, la pulisco subito-

-Faccio io, tranquilla- L si leccò un dito e lo passò sulla collana, facendo dei movimenti circolari. Insisteva parecchio con la collana.

-Non vuoi proprio che si sporchi, eh?-

-Già… Un regalo rimane un regalo-

-Non vuoi che si sporchi l’unico oggetto che ti lega a me, Hayley? Non vuoi che mi sporchi io?-

L restò zitto, approfittandone per pulire ancora quella collana –Non ti si può proprio nascondere niente, Hayley-

Hayley riabbassò lo sguardo verso la collana. Stava dicendo la verità? Che cosa intendeva esattamente? E se invece fosse stata una bugia?

Hayley fermò la mano di L, che ancora puliva quella collana, e alzò lo sguardo verso di lui.

-Scusami- disse, e non diede il tempo a L di replicare. Ne approfittò subito, mentre lui aveva le mani impegnate con la collana e apriva la bocca per parlare. Stavolta non si sarebbe pentita. Chiuse gli occhi e spedita andò al punto. Voleva riaprire gli occhi, vedere l’espressione di lui, forse soprpresa nel ritrovarsi delle labbra tanto vicine alla sua bocca, che si schiudevano, e della mani che andavano dietro il suo collo. Hayley cercava di non essere troppo impulsiva, ma voleva sapere. Voleva sapere quali limiti aveva con lui, e quanto lui dicesse la verità. Le labbra di Hayley si schiudevano sempre di più, ma da parte di L nulla. E Hayley cominciava a perdere le speranze.

E invece la cosa alla fine sorprese di più lei perché L cominciava ad assecondarla. Le labbra si schiudevano a sua volta e cercavano di essere comode per lei. Hayley lì per lì si sentiva incerta. Ora cosa avrebbe dovuto fare? Fu L stavolta ad approfondire quel bacio, muovendo le labbra a modo, cercando di non travolgerla troppo. Hayley lo capiva dai movimenti della sua lingua che era incerto anche lui. Lui non la stava neanche abbracciando, forse proprio perché incerto. Ma Hayley ci stava prendendo gusto, trovava le labbra di lui accoglienti, dolci. Quando c’era stato quel piccolo bacio alla Wammy’s House non aveva fatto in tempo a rendersene conto, ma L baciava bene. Cavolo, se baciava bene. Chissà cosa pensava in quel momento L, si disse. O forse era lei che si faceva troppi pensieri, magari lui si stava solo lasciando andare al bacio, senza pensare ad altro. e Hayley lì si sentì quasi inadeguata. Sentiva il respiro di L contro il suo, dìsentiva fin troopo bene la sua lingua mischiarsi con la propria, sentiva troppo bene le mani di lui che andavano sulla sua guancia. Ma stavolta non voleva fermarlo. Era davvero bello, sentiva un calore bellissimo. E riusciva a sentire il suo sapore, un mix di dolci, come poteva immaginare. Sentiva il suo odore, sentiva le sue mani calde, la sua lingua che acconsentiva sempre di più, che non obiettava. E lei si sebntiva sempre più libera. Forse troppo. E fu questa libertà a fermare tutto.

-Cosa fai?- disse L staccandosi da lei, il respiro leggermente affannato.

Hayley abbassò leggermente lo sguardo e vide che le sua mani non erano più intorno al collo di L, ma sotto la sua maglietta, ad accarezzare la schiena. Si vergognò profondamente e tolse subito le mani, mettendole dietro la schiena.

-Scusa- disse lei arrossendo –Però…-

-Lo so- disse L, e riprese a baciarla. Forse le aveva letto nel pensiero? Fatto stava che la baciò ancora come prima, come voleva lei. Le mani di L stavolta andarono dietro la schiena di lei, prendendo le sue mani. Si staccò ancora –Però anche tu… Continua, per favore- Hayley, in silenzio e arrossendo, rimise le mani sotto la maglietta di L, guidata da lui e dal suo forte senso di stringerlo a sé –Non te l’ho mai detto- dsse lui –Ma mi ricordi molto la fragola. Sei davvero buona, Hayley-

Hayley richiuse gli occhi, lasciandosi andare a quel momento. Era buona. Come la fragola. Hayley era felicissima di quella frase. Era felicissima da baciarlo e abbracciarlo. Senza paura, senza la paura di essere sporca. Sentiva che L non avrebbe voluto fermarsi, ma che non voleva sbagliare. Lo sentiva dal suo modo di baciare, dalle sue mani che accarezzavano i capelli. Hayley avrebbe voluto quadi femrarsi, riprendere fiato, chiarire la situazione che si stava creando, ma quel bacio ne riachiamava altri, e altri ancora, senza fermarsi. Quanto avrebbe voluto essere un dolce per stare costantemente a stretto contatto con la sua bocca.

Ma si staccarono, dopo un po’, i respiri affannati. Hayley stavolta teneva le mani sotto la maglietta di L, che non aveva assolutamente intenzione di fermarla. Non era mai successo prima per lui, sentirsi così.

-Perché sei così rossa?- chiese lui, respirando un po’ forte

-Non… Me l’aspattevo che…- non sapeva nemmeno cosa dire. Era andata in tilt, praticamente

–Scusa…-

L sorrise –No, scusami tu. Forse non avrei dovuto-

E invece Hayley l’avrebbe osannato per quello che aveva fatto. Ora sì che non si pentiva di aessersi buttata su di lui per baciarlo. Però adesso che piega avrebbe preso quella situazione?

-Alla fine del film non abbiamo visto niente- disse L guardando la TV

-Ti dispiace?-

-Il film l’hai scelto tu. Credevo che dispiacesse di più a te-

Hayley rise debolmente –Ma no, stai tranquillo- cominciò a sentirsi scomoda, seduta per terra, e si rialzò –Mi senti le gambe a pezzi…- si mise a letto –Uh, che comodo! Immagino che farai sogni d’oro, qui!-

-Io se dormo non dormo a letto- disse L

-E dove dormi?-

-Sulla poltrona-

-Fammi indovinare… Nella tua posa di sempre?-

-Esatto-

Hayley sorrise, prendendo un cuscino e stringendolo a sé –Bè, se tu stai comoso così… Però ti vorrei proprio vedere dorimire su un letto!- rise, dandosi della cretina. Sentì il materasso muoversi leggermente, e delle mani afferrare da dietro. Stavolta non aveva paura di uno stupro. Sapeva che non potevano essere né suo padre né Josh. Si fece girare senza obiettare verso di lui, e si sentì felice a vedere che lui voleva ancora baciarla. Era praticamente nella sua posa, ma era orizzontale. Sì, si poteva dire, che era sdraiato. Ma ciò ormai non importava più. Era incredibile di come i suoi baci le facevano dimenticare tutto il resto del mondo. E Hayley nemmeno si accorse, almeno sul momento, che L stava andando sopra di lei, e che lei non si sognava minimamente di cacciarlo via.

-Il vestito ti sta davvero bene, Hayley…-

-Grazie… Volevo che me lo vedessi addosso…-

-Grazie…-

-Consideralo il tuo regalo di compleanno L-

L restò zitto, a osservarla in quel vestito

-E tanti auguri di buon compleanno, L-

-Grazie…- sussurrò lui, baciandole una guancia. Hayley si sentiva troppo bene perché tutto quello fosse reale. Strinse le braccia intorno alla sua schiena e pensò che quella maglietta era d’impiccio. Ma non poteva levargliela. Magari a lui non piaceva spingersi troppo oltre.

L riprese a baciare le sue labbra, e Hayley trovò tutto il resto di poco conto. Pertanto se ne fregò altamente della magliettà e gliela sfilò.

-Hayley…- disse lui –Se non vuoi fermami-

Hayley lo guardò per un po’, legermente affannata e rossa in viso. Gli aveva tolto la maglietta, e se ne rese conto solo in quel momento. Sorrise –No, non voglio fermarti-

L la baciò ancora sulla guancia, avvicinandosi di più all’orecchio, e le accarezzava il collo. Anche lui respirava abbastanza forte. Forse anche lui si sentiva strano, magari anche a lui sembrava che tutto il resto fosse sparito. Nemmeno si accorse che il film stava finendo. Prese una coperta e se la mise sulle spalle, avvolgendo Hayley. Hayley cercò di essere accomodante per lui, cercò di non dargli a vedere che a lei non stava qualcosa, visto che non era vero. Non voleva che si proccupasse. E L non potè fare a meno di spoingere leggermente il bacino contro quello di Hayley, facendola respirare forte, forte.

-Hayley, ti prego, fermami…- disse lui col respiro affannoso, ma Hayley non rispondeva, non faceva niente per fermarlo. Anzi, le sue mani andarono suoi pantaloni.

Non sapevano quanto tempo era passato e loro stavano avvolti in quel lenzuolo. Ma Hayley ormai se la sentiva, non voleva fermarsi. Lasciava che L le levasse quel vestito bellissimo, con estrema cura, e che lo posasse da qualche parte. e intanto Hayley faceva scendere i pantaloni, con calma e tremando. Aveva paura di sbagliare, un po’.

Ma che stavano facendo? Non potevano, era sbagliato, forse, forse non era in realtà il momento giusto.

-Hayley, sei ancora in tempo…-

-No, stai tranquillo…-

-Hayley, io…-

-L, sa davvero non avessi volito, avrei preso a tremare già dall’inizio-

L restò a guardarla, mentre si faceva audace verso di lei. E vide subito che l’espressione di Hayley cambiava, ma non gli piacque affatto.

-Hayley, ti sto facendo male. Io mi fermo qui-

-No, ti prego…-

E L, non sapeva bene perché, continuò ancora, e stavolta Hayley si lamentò

-Hayley, ti prego, fammi smettere-

-No…- le faceva male, eccome se le faceva male. Lo sapeva già dall’inizio che le avrebbe fatto male. Ma non era colpa di L. la prima volta per tutte le ragazze era così. Doveva sopportare.

L cercò di continuare, ma più andava avanti e più Hayley si lamentava.

-Ahi…-

-Hayley…- disse lui avvicinandosi al suo orecchio

-No, L, io…- ma Hayley lasciò che la rase restasse incompiuta, perché L la sorprese con quello che le aveva appena detto. L’emozione era stata talmente grande che non si accorse dell’ultimo dolore. Cioè, se ne accorse, ma non si lamentò, sorpresa com’era. E le scese una lacrima.

-Hayley… Ho fatto qualcosa di sbagliato?- disse L notando la lacrima. Respirava più forte di prima, ed era leggermente sudato –Non dovevo continuare?-

-No, io… Scusa, L… Sono solo felice…-

-Ti ho fatto male?-

-Ormai però è fatta- disse Hayley con un sorriso. Era vero, ormai era fatta. Era passato il dolore, e lei ormai sentiva di essere una sola cosa con lui.

Restarono fermi a guardarsi per un po’, poi Hayley sentì che L si stava allontanando da lei.

-No, non andartene…-

E L ritornò sui suoi passi, respirando, ansiamdno. E anche Hayley lo fece. Non le era mai successo di sentirsi così –Non vado via, stai tranquilla-

Per tutto il tempo Hayley si sentiva più che bene. E finalmente vedeva che anche L stava bene, che era felice di averla lì, su quel letto. Ora ci credeva a quello che L le aveva detto. Ora lo capiva, riusciva a vedere cosa pensasse. E mentre Hayley lo abbracciava, lo stringeva forte a sé, L le dava dei piccoli baci sul collo, abbracciandola forte a sua volta. Per tutto il tempo, finchè L non si fermò, stanco, ormai finito, esausto. Quanto tempo erano stati così? E riuscivano ancora a respirare?

-L…-

-Mh?-

-Anche io…-

-Come?- respirava troppo forte per capire bene cosa stesse dicendo

Hayley riprese fiato –Anche io… Credo… Anzi, no, niente credo… Sono innamorata di te…-

L restò sorpreso a guardarla. Stavolta Hayley riusciva a capirlo che era sorpreso di sentirselo dire. L poi sorrise e disse –Credevo che non l’avessi sentito quando te l’ho detto-

-Come posso non sentire una cosa simile?!-

L si staccò da lei e si mise al suo fianco, nella sua posa. Hayley fece una brutta faccia.

-Come faccio ad abbracciarti se ci sono le tua gambe davanti?-

-Oh, scusa- L la prese la avvicinò a sé, cercando di metterla comoda tra le sue gambe, senza scomporsi più di tanto. Mise un braccio sotto la testa di Hayley, in modo da continuare ad accarezzarle i capelli.

-Come stai, L?- chiese Hayley –Hai il respiro un po’ affannoso…-

-Senti da che pulpito…- disse L –Comunque… Dire che sto bene è veramente poco-

-Ma ora?-

-Cosa intendi dire?-

-Noi due… Insomma… Che ne sarà di noi due?- chiese incerta. Ora aveva paura. Cosa avrebbe detto L?

L ci pensò su un momento –Credo che arrivati a questo punto non possiamo più tirarci indietro-

-Quindi stiamo… Insieme?-

-Non lo so se lo vuoi-

-Cioè?-

-Hayley, io sono L- disse lui –Sono un’investigatore, mando in galera un sacco di gente, ti ho coinvolta in un sacco di faccende losche. Inoltre nessuno sa che faccia ho, nessuno sa chi sia L, nessuno sa che esisto- continuò, vedendo che Haykey non controbatteva –Vuoi davvero stare con uno che per gli altri non esiste? Con uno che non viene calcolato da nessuno?-

Hayley, dopo averlo guardato per un po’, disse –Sì-

-Allora va bene così, Hayley- disse lui, tornando ad abbracciarla.

Hayley si strinse a lui –Bene, allora- ci fu pio un silenzio strano –Non dormi, L?-

-Tu?-

-Io voglio vederti dormire!-

-Aspetto che ti addormenti tu e poi mi metto a dormire anche io-

-Davvero?-

-Sì. Ti sorprenderai, ma sono stanco- veramente, no. Dopo quello che avevano fatto, non c’era da stupirsi se un ragazzo era stanco. Ma lui era L, ecco perché era strano.

-Va bene- disse Hayley chiudendo gli occhi –Allora buonanotte-

-Buonanotte-

Hayley aspettò un bel po’, forse ore, prima di riaprire gli occhi e vedere che anche L ce li aveva chiusi. Era riuscita a far addormentare L! Uno che dorme quasi mai! Doveva segnarselo.

Fece molta attenziuone a non muoverlo e su una scrivania prese carta e pena. Scrisse:

 

Hayley Wallace, alle ore 23:45, è riuscita far addormentare L!

 

Ripose tutto sul comodino e richiuse gli occhi, stavolta stanchi davvero, e dopo un po’ si riaddormentò.

L aprì gli occhi, sorridendo. Facendo attenzione riprese il foglietto con la penna, e stava per scrivere. Ma poi ci ripensò, e modificò il messaggio:

 

Ore 8:30. Hayley Wallace è molto tenera quando dorme.

 

Ma sì, era meglio fargli credere di esserci riuscita, nell’impresa…

  
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