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Autore: _Alil    13/05/2015    2 recensioni
Ian e Michael AU.
Due adolescenti, ballerini di Hip-Hop, una vita difficile e tanti problemi da affrontare.
Michael ha sofferto tanto per amore, ha una sorella per cui farebbe di tutto ma le nasconde un grande segreto.
Per Ian la vita non è stata affatto tutta rose e fiori: ha dovuto lottare, con le unghie e con i denti. Ma ora ha degli amici e un ragazzo per cui farebbe di tutto.
E cosa succederebbe se i due si incontrassero escoprissero di avere 'uno stronzo in comune'.
Entrare e fatemi sapere. Le critiche sono ben accette.
Love, Ali.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Somerhalder, Michael Malarkey
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo due.

Michael.

E' uno splendido sabato di sole, e sono passati sei giorni dal mio incontro con Ian.

Devo dire che quel ragazzo mi affascina:  due splendidi occhi blu e un sorriso che toglie il fiato. Per non parlare del suo fisico da urlo. 

Mi è sembrato un ragazzo dolce e sereno, nonostante esca con JD. Quindi non riesco nemmeno a capire come mai Claire non me l'abbia voluto presentare prima. Tra i due, il più stronzo sembro io.

Sto camminando tranquillamente nell' UES1, il quartiere dove da un anno sono ritornato ad abitare, quando mi arriva una telefonata: è un numero che non conosco.
 
'Fa che sia lui. Fa che sia lui. Ti prego,fa che sia lui.' mi ritrovo a pensare, senza capirne il motivo.

'Pronto?' rispondo.

'Ci-iao M-michael. Ti disturbo?' 

E' lui.

'Ian,ciao. Pensavo che mi avresti chiamato prima.' dico tranquillamente.
Non so come faccio a riamanere calmo e non urlargli per telefono "Si cazzo, mi hai chiamato!"

'Sscusami, ssono stato un pochiiiino impegnato.' ridacchia.

'Sei ubriaco?' chiedo, preoccupato e leggermente divertito.

'Forse.' risponde,ridendo.
'Senti, non è che potresti venire a prendermi? Io e Claire non abbiamo ancora chiarito, Paul non mi risponde, non voglio far preoccupare John e il tuo è il primo numero che ho trovato e...'

'Certamente. Se mi dici dove sei,arrivo subito.'

---

Quando arrivo nel bar, Ian è seduto al bancone con una bottiglia vuota di Bourbon in mano.
E' ridotto davvero male. Ne deve aver bevute molte per stare così.

'Ehi. Come stai?' chiedo, avvicinandomi a lui.

'Sei venuto. Grazie.' mi sorride leggermente.

'Vieni,ti porto a casa.' 

Prendiamo un taxi e lo porto a casa mia, vuota da un paio d'ore.

'Cosa diranno i tuoi quando mi vedranno?' mi chiede Ian con gli occhi chiusi, mentre lo faccio sendere sul divano.

'Non ci sono i miei.' rispondo. 'E nemmeno mia sorella. Sono andati a trovare mia nonna a Chicago.' 

'Non riesco a immaginare quello che stai pensando di me.' ridacchia.

E' veramente bello, anche in queste "condizioni".

'Sono semplicemente curioso.' 

Ride alla mia risposta.

'Scommetto che vuoi sapere quale misterioso motivo mi abbia portato a bere così tanto e bla bla bla.'  

Passa l'ora successiva a vomitare nel mio bagno, mentre io gli sono vicino e lo aiuto.

'Ti senti meglio?' dico dopo un po' che è in queste condizioni.

'Si,per fortuna. Ora voglio solo dormire un poco.'

Lo riporto sul divano,dove si ristende lentamente.

'Vado a chiamare mia madre, ti lascio dormire. Se ti serve qualcosa, basta chiamarmi.'

Preferisco lasciarlo riposare un po',magari dopo avrà voglia di parlare.

Salgo le scale e vado in camera mia, prendo il telefono e compongo il numero di Claire.

Oh, si. Gli ho mentito. Suppongo che nemmeno da ubriaco mi avrebbe lasciato chiamare la sua migliore amica con cui ha da poco litigato.

'Oh, no, un'altra volta. Grazie per avermi chiamata, Michael. Arrivo subito.' mi dice, dopo che le ho spiegato tutto.

'In reatà non credo che sia una buona idea venire qui. Lascia che provi io a parlargi.'

'Va bene, ma non credo che voglia. Sono stata una stupida a litigarci, devo assolutamente chiamarlo.'

'Sono d'accordo.  E' per questo che si è ridotto così, per la vostra lite?' domando, sperando di ottenere qualche risposta.

'No,non è per questo. Non posso parlarti di questo, se vuole lo farà lui, scusami.' mi risponde, facendomi diventare ancora più curioso.

'Va bene, tranquilla. Ci sentiamo.'

Trascorro le successive due ore a far nulla, cazzeggiando qua e là.

Quando scendo al piano di sotto, il telefono di Ian sta squillando. E' John.

Vorrei rispondere, ma in quel momento Ian apre gli occhi.

'Oh,buongiorno occhi blu.' gli dico sorridendo. 'Come va?'

'Meglio,grazie.' mi risponde, ancora assonnato, mentre si mette a sedere sul divano.

'Ti va di mangiare qualcosa?' domando apprensivo.

'Volentieri. Ma, sai, sono fidanzato. E' inutile che continui a provarci con me.' sorride malizioso.

Rimango basito a questa risposta, apro la bocca per dire qualcosa, ma non so veramente che dire e quindi la richiudo un paio di secondi dopo.

'Che c'è, il gatto ti ha mangiato la lingua? Oppure sei semplicemente sorpreso dal fatto che ho azzeccato le tue intenzioni?' 

Sorriso malizioso: di nuovo. Se lo fa ancora sarò costretto a dargli ragione. E' troppo sexy.

'L'alcool ti fa questo brutto effetto?' mi decido a rispondere, con una punta di acidità nella voce.
'E comunque non ho nessuna intenzione di provarci con te, forse sarà il contrario.' sono io a sorridere malizioso e a lasciarlo senza parole, sta volta.

'Se lo dici tu.' risponde infine.
'Ma ti prego adesso ordina una pizza 'che sto morendo di fame.' mi implora, in modo buffo.

Dopo una mezz'oretta arriva la pizza, mangiamo e poi torniamo a sederci sul divano.
Mentre mangiavamo ho notato quanto fosse buffo Ian affamato: si è scottato circa tre volte perchè non voleva far raffreddare la pizza, io scoppiavo a ridere, e poi mi guardava sorridente -un sorriso divertito, questa volta-. 

E davvero io non ho potuto fare a meno di chiedermi cosa può aver portato un ragazzo che sembra il Sole anche solo quando accenna un mezzo sorriso,a bere così tanto.


'Quante ne hai bevute, di bottiglie di Bourbon?' chiedo, serio.

'Molte.'

'Perchè?' 

'A volte ho la sensazione che il mondo intero sia contro di me, ma in fondo so che non è vero. Alcuni paesi più piccoli sono neutrali.2' dice sorridendo, non riesce però a nascondere l'amarezza e la tristezza che lo accompagnano.

'E l'alcool risolve i tuoi problemi?' chiedo semplicemente.

'No, ma almeno mi aiuta a non pensare.'

'Riguarda JD?'

'No.'
'Va bene.' penso sia meglio non insistere, quindi lascio perdere.

Passiamo alcuni interminabili minuti zitti, finchè lui non si decide a parlare.

'Stavo pensando..' comincia '..che praticamente mi sono auto-invitato a casa tua e noi nemmeno ci conosciamo.' 

'Beh,in effetti si. Eppure abbiamo la stessa passione.' 

'Oh,si, il caro vecchio Hip Hop.' sorride.

'Sei davvero bello, quando sorridi.' 

Non l'ho detto davvero. Non ci credo di averlo detto davvero.
 Sorrido leggermente imbarazzato.

'Grazie. Sicuro che non ci stai provando con me?' sorride beffardo, alzando un sopracciglio.

'Coglione.' ridacchio, dandogli un leggero pugno sul braccio.

'Quinsi abiti nell'UES...Che cosa ti ha portato nel nostro quartiere?' domanda.

'L'anno scorso mio padre, con un investimento sbagliato, ha perso tutto. Abbiamo dovuto vendere la nostra vecchia casa in questo quartiere e ci siamo trasferiti in periferia. Nel giro di un anno mio padre si è ripreso economicamente e siamo tornati qui.' spiego.

Trascorriamo l'ora successiva a chiacchierare dell'Hip Hop, è piacevole stare con lui.

'Ora devo andare,JD si starà preoccupando.' dice, ad un certo punto.

'Aspetta. Alla fine abbiamo parlato di tutto tranne del  vero argomento di cui avremmo dovuto discutere. Hai cambiato idea? chiedo.

'No, assolutamente no. Ne parleremo la prossima volta, almeno avremo un motivo in più per vederci.' mi sorride e va via.


 
                                                                         1- UES: il famosissimo Upper Est Side.
2-La frase è di Robert Orben.
Eccomi finalmente con il terzo capitolo!
 In queste settimane sono stata impegnata e non ho potuto aggiornare. 
Ad Ian succede qualcosa, infatti si ubriaca, ma non vuole parlarne (ancora) con Michael. Lui d'altra parte e curioso e vorrebbe capirne di più. -Presto capirà.-
Fatemi sapere cosa ne pensate nelle recensioni. Un bacio e a presto, 
Ali. 
   
 
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