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Autore: dino_s    14/05/2015    0 recensioni
Fanfiction sul personaggio più insignificante di Hyperversum, ma che è quello che più fra tutti mi ha colpito:
Nigel Murrow, un ragazzino di soli quattordici anni dipinto già come un barone avido e intrigante.
L'ultima volta che l'abbiamo visto (se qualcuno si ricorda di lui) è stato quando i soldati di Martewall l'hanno fatto prigioniero, spodestandolo dal feudo di Dunchester che aveva occupato con l'inganno.
E se stavolta si capovolgesse il paradigma di Hyperversum, e fosse lui a giungere nel futuro per mezzo di un misterioso portale?
Cosa riserva il destino a un adolescente medievale dal passato macchiato, che di colpo precipita fra automobili, clacson e tecnologia?
"Colpevole" è una storia che avrei voluto pubblicare come libro inedito, ma presentandola come fanfiction non sarò costretto a cambiare il nome al suo protagonista, che sono orgoglioso di pronunciare perché ha cambiato la mia vita, regalandomi questa lunga e meravigliosa esperienza di scrittura: Nigel Murrow.
Questo nome, che per qualcuno è senza onore, sarà destinato a eclissarsi per sempre in chissà quale angolo del tempo?
Oppure...
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2puntataColp …con Pierpaola in testa, il gruppo proruppe sul pianerottolo richiudendo la casa alle loro spalle. «Ptsss…!!! Dai, forza! Via libera!»…Pierpaola iniziò con i cenni, mentre tutti loro, con Bill che portava “Mattia” sulle sue spalle, la seguivano…
           …
           …fu mentre scendevano le scale…che poterono meglio vedere quel viso nobile e pallido, quel viso giovane e svenuto…
          …Barbara sorrise di tenerezza «…pulcino…com’è vestito…?»…nonché di stupore, e Sabrina «Sì è vero…! Che è mascherato…? Oddio Billy ma chi è che perde sangue?! Chi è che è ferito?! Sei tu Billy, ti sei ferito in battaglia, è stata quella?!»…«No, zia Sabrina!!»…rispose Bill ma non poté ignorare le tracce di sangue lasciate sul muro…e realizzò sconvolto «E’ lui!!!»...
           …ma non poterono dire altro perché Pierpaola e Max facevano cenni di scendere…
           …l’unica che fu pronta fu Sabrina «Porca putt…!!!...»…che capì che quelle tracce potevano essere un problema, e finì per cancellarle con un fazzoletto di carta «Attenta zia!! Attenti a toccarlo!!»…precisò Bill, e Sabrina rispose sicura di sé «No, infatti io non l’ho toccato! Ho i guanti.»…così come li aveva Bill, che precisò «Mamma!»…e Barbara capì «…certo.»…quanto Bill spiegò poco dopo, mentre sentiva un brivido dietro la schiena, in quanto non ci aveva pensato «…considerato quello che fa, può avere qualsiasi cosa…
           …ed il sangue…»…
           …
           …e continuarono a scendere «…speriamo bene per Federico…
           …e per lui…
           …!!...»…
          
           …«Forza!»…«Cra! Strada libera!»…indicarono Pierpaola e Max spalancando il portone…
           …
           …grazie alla loro prontezza ed ai loro cenni, il gruppo poté attraversare la piazza…
           …
           …fortunatamente le strade erano quasi deserte…
           …Barbara poté segnalare con i gesti dove aveva messo l’automobile…
           …il gruppo si diresse là…
           …
           …«C’entriamo tutti?!»…chiese seccamente Pierpaola, e Barbara «Io credo di sì.»…sicché Pierpaola ancora «Vieni pure te, Max!»…«Cra! Un corvo in automobile è veramente il colmo dell’assurdo!»…«Eh va beh, de colmi stasera, ce ne so’ stati ‘n botto…!»…commentò la sua padrona…
           …e tutti si infilarono in automobile: Barbara alla guida, Pierpaola al sedile accanto «Pierpa’, ma tu non c’avevi la tua macchina?!»…«…’scia perde, la vengo a prende domani!»…«Sicura?»…«Sì.»…si dissero. Sabrina e Bill con il ragazzino si sedettero dietro, con Max che si infilò tra i sedili…
          …«Perde sangue, Pierpaola.»…disse con calma Barbara mentre si affrettava a mettere in moto «Eh?!»…«E’ ferito.»…precisò sempre Barbara «Dove?! Da dove perde sangue?!»…chiese Pierpaola, ma Bill «Non lo capisco! Comunque pensiamo con calma a cosa fare, adesso!»…Sabrina propose «Che è meglio che andiamo al pronto soccorso prima dei carabinieri?!»…ma Pierpaola «No no!»…«Come no?!» chiese Sabrina, con Bill che fece «Ma allora come…?»… ma Pierpaola «Bisogna capire…dobbiamo capire da dove perde sangue: qui rischia che se andiamo al pronto soccorso per una stupidaggine ci prendono per pazzi ed è un casino poi con lui addormentato coi luccichini, vi garantisco che andiamo tutti al gabbio. Tocca a spogliarlo. E capire se è una ferita da niente o…»…«Ma potrebbe avere una malattia!!»…esclamò Sabrina…
           …e Pierpaola, seria «…credi che ‘n c’avevo pensato…?»…ed estrasse con l’eco del suo corvo «Oh, padrona mia, quanto sei brava!!»…una scatola di guanti in lattice «Mettetevi questi.»…e Bill «Dammeli!...ci penso io.»…
           …
           …li indossò ma…non appena ebbe disteso il ragazzino accanto a sé, vide lo squarcio, piccolo per fortuna, sul suo fianco destro «…!!! Ecco!!! Eccolo, dev’essere questo!!»…«Scusate, ma perché è vestito così?»…chiese Pierpaola con tono serio, e Bill «Mah…è una lunga storia, sciocchezze, modi moderni per fare i giochi di ruolo!»…«Comunque la ferita è piccola, non è da pronto soccorso, questa ce la sbrighiamo con un po’ di questi!»…
          …«Cra! Oh, padrona mia, quanto sei previdente!»…la lodò sempre il corvo, alla vista delle garze, le ovatte, i disinfettanti che tirò fuori dalla borsa «’mmazza Pierpaola, c’hai tutto!» commentò Sabrina, e Pierpaola «…avevo previsto una cosa del genere, da quello che m’avevate detto! Quello che non capisco è…ma dove stava che l’hai trovato in casa…?!»…«Eh infatti!!»…fece eco Barbara, aggiungendo «Ma non avevi detto che se n’era andato?!»…
          …Bill allora spiegò «…io ne so quanto voi. L’ho trovato nascosto nello sgabuzzino.»…
          …!!!...Barbara e Sabrina sussultarono, rispettivamente «NELLO SGABUZZINO?!»…«Ma quel tuo amico è un pazzo, uno psicopatico!!!»…«No ragazzi, fermi un attimo!»…precisò il ragazzo…
          …«Questa non può essere stata opera di Federico. Lo conosco. Ne sono certo!»…e continuò «Dev’essersi nascosto lui. Il perché…
          …
          …non chiedetemelo, ne so quanto voi.»…
          …
          …ma le luci di fronte a loro impedirono di seguitare il discorso…Barbara, Pierpaola e gli altri osservarono con dubbio «…qui che è? C’è stato un incidente…?»…mormorò Pierpaola…«Cra…»…con eco del corvo…
          …
          …sì, a quanto sembrava la strada era bloccata…per loro ed un’altra auto…
          …
          …due automobili dovevano essere entrate in collisione, c’era uno sportello a terra…«Oddio e adesso?! Come cacchio ci muoviamo?!» chiese Sabrina…
          …«Non lo so…»…mormorò Barbara…
          …
          …«Eeeeeeeeeehmmmmmmmmm, bah, signori!»…cercò Pierpaola con lo spirito di non far pesare troppo l’invito ad essere cauti, in quanto c’era la polizia «Niente paura, eh! Facce…disinvolte! Pimpanti!...
          …non siamo costretti a dichiarare che abbiamo sequestrato un pischello del giro, se proprio non ce lo chiedono…!»…«CRA…!»…confermò il suo corvo fattorino, e seguirono gli un po’ tesi «Sì, sì!»…di Sabrina, poi Barbara, e poi Bill. Dopodiché Pierpaola si sgranchì «Aaahhhhhhhhhhhhhhhhh!...
          …allora!»…e si mise a studiare la scena dell’incidente «No, che è pure una stupidaggine, se ci pensi bene, solo che si so’ piazzati come torsoli mo’ questi della polizia, non ho capito che c’è da parlare!...è partito uno sportello: punto! Io non ho mai detto che la vita è semplice…»…
          …silenzio da parte degli altri…
          …«…tzs, tzs, tzs…!»…fece Pierpaola «…qui tocca ad…arzigogolare la cosa, sennò…la vedo dura!»…
          …
          …«E’ che dev’essere partito il motore, all’una…e pure all’altra a quanto vedo, se non si leva!» descrisse Bill, ed in effetti, sullo scenario delle auto scontratesi, sembrava essersi arenata una negoziazione tra la polizia ed altra gente…
         …
         …«Ragazzi…non è che vorrei dire! Però…»…accennò Pierpaola, seguitando «…una buona azione non costa a nessuno: specie in un momento un po’ incasinato come questo! Non è che noi con qualche potere magico di…pincopallino, non lo so, mo’ non me viene in mente, però è vasto il nostro arsenale! Non è che con qualcosa delle nostre potemo riattacca’ quello sportello, risolvere quello che c’è da risolvere e fa’ sposta’ questi?! Così ce ne annamo, punto! Prima che qualcuno ce nota qua fermi e viene a fruga’ dentro la macchina nostra…»…
         …Bill, interpretando un po’ il pensiero di tutti, sfiorò la mano del ragazzino svenuto…
         …
         …poi propose «…vado a vedere. Vedo quello che posso fare.»…«Attento, Billy!»…«Tranquilla zia.»…e scese dall’auto, mentre Max prendeva col becco una coperta trovata sul retro dell’auto «Noi intanto…»…accennò, e stava per nascondervi sotto il ragazzo sequestrato ma Pierpaola «No no, Max! No!»…«Perché?!» chiese Sabrina, e Pierpaola «…se je gira de controlla’, trovano che l’abbiamo pure coperto e allora davvero so’ cazzi!»…
         …
         …tutti non dovettero far altro che concentrare il loro sguardo, e le loro speranze, in Bill che si avvicinava con ben simulata naturalezza…
         
         …c’era un uomo che stava esprimendo, probabilmente per l’ennesima volta, le sue ragioni alla polizia. Sembrava appellarsi a tutta la sua pazienza e al suo senso di civiltà…ma nonostante tutto essere piuttosto aggravato. Un uomo di mezza età, con gli occhiali, dalla cadenza meridionaleggiante «No, no, non è questo: io vi prego di starmi a sentire, non è questo che sto dicendo: qui nessuno vuole trascinare in tribunale nessuno, però è opportuno un momento visto che siamo qua definire com’è andata la questione.»…
         …la polizia sembrava temporeggiare, ed aver ormai preso gusto nell’allargare le braccia «…lo so, signore, ma cerchi di capire che la cosa si fa…massacrante, oltre che a quest’ora della notte, con l’altro signore in…quelle condizioni! Bisognerebbe rimandare a domani!»…
         ...ed additarono quell’”altro signore in quelle condizioni”…e cioè un poveretto dall’aria trasandata, la camicia strappata e la bottiglia in mano, che rispose alla contesa con un «SIC!»…convinto…mentre altri poliziotti aprivano il portabagagli provocando una pioggia di bottiglie vuote a terra…
         …al che il signore meridionale insistette «Sì ma io ci ho buttato giù dal letto un povero cristiano: il mio avvocato! Io non posso rimandare a domani poiché il signore, se è in quelle condizioni stasera, io credo che domani non so come lo potrete rintracciare: capitemi vi prego io ho mia moglie al telefono che…!»…ed infatti dal cellulare sembravano partire esclamazioni imperiose, e lui dovette dosare le sue parole un po’ per la polizia, un po’ per sua moglie: la prima aveva avuto il suo tempo, ora era bene tranquillizzare la moglie «Sì, sì, Marilena, ho capito SI’ SI’ Saverio è venu-stiamo parlando sì sì, ci facciamo risarcire il danno, i signori dicono cheee...cheee sì!»…disse cercando conforto negli occhi della polizia, ma questi allargarono ancora le braccia, mentre lui seguitava con la moglie «Però se tu non stai calma, quando si creano questi mom-…
          …sì…!...SI’ ma, Marilena scusa ascoltami un momento: se adesso rimandiamo a dom- SI’!!! Sì ho capit-ascoltami-fammi parlare.»…e poi alzò gli occhi al cielo e sbuffò pesantemente…ma dovette dire un nuovo «SI’...!!»…
         …
         …Bill intanto si era avvicinato…
         …guardò lo sportello a terra ripassandosi le magie nella testa, poi però un poliziotto gli chiese «Scusi lei…perché è qui? Deve passare?»…ed il ragazzo mantenne calma e disinvoltura «…stavam-stavo con l’auto…
         …ho trovato la strada bloccata: mi chiedevo se per caso c’era bisogno d’aiuto, è che da lì non ho capito molto bene vede, il fatto è che…!»…
        …ma il suo sguardo si incrociò con quello del signore meridionale con la barba, e i capelli ricci imbiancati forse…per il troppo stress, o per il felice matrimonio «…Rocco!»…«Ue…ragazzo! Che ci fai da queste parti?!»…
        …i due sembravano conoscersi, ed essere buoni amici…

        …intanto dall’auto Pierpaola chiedeva «…?! Che Bill ha trovato qualcuno che conosce?!»…sicché Barbara lo riconobbe «Toh guarda, Rocco!!!»…«Chi?!»…chiese Sabrina, e Barbara «Sabri’, guarda: è Rocco!» «Ma va!»…fece questa sorpresa, e Barbara spiegò a Pierpaola «E’ er parrucchiere sotto casa!! Lo conosciamo, è amico nostro.»…sicché Pierpaola si interessò subito «        
         …«Rocco, come va?! Che ti è successo?!»…chiese Bill cordialmente, e Rocco gli mise un braccio attorno al collo «…ciao bello. Come stai? E’ strano trovarti in giro a quest’ora della notte…»…«Ero uscito con…
         …!!! Gli amici. No? Alla mia età si fa, lo sai, no?! Quanti anni ho io? Ecco, venti: la notte è nostra. Non sempre! Ammetto che per me a volte non lo è granché, ma stavolta abbiamo fatto un’eccezione!»…«…bravo.»…gli disse Rocco, a cui una faccia conosciuta e amica in quel momento sembrava un bastone al quale appoggiare tutto quello stress…
         …«Questo è un bravo ragazzo, lo conosco da quando è nato. Vi proibisco di controllargli i documenti quando lo troverete in giro: è affidabilissimo…
         …quando era più piccolo io scommettevo che sarebbe diventato Papa, ed io sarei stato ancora lì a fargli i capelli.»…«Ahahaha! Non esagerare: mi potrai soltanto rendere lo psicologo dal taglio più trendy sulla scena, fra qualche anno quando mi sarò laureato!»…
         …
         …la polizia non volle commentare le informazioni appena acquisite, forse per timore di offendere un futuro Papa, ma si limitò a dire «Sì, come sistemiamo la cosa, allora?»…e Rocco…«Eh…Ehmmm…»…non sapeva bene come regolarsi, sicché Bill gli chiese piano «Ma che è successo, ti hanno fatto partire uno sportello? Io non ti avevo visto, e mi sono avvicinato perché…ecco vedi Rocco, la verità è che ho urgenza di…andare in un posto, poi ti spiego perché, dovrei proseguire…venivo a vedere se c’è qualcosa che si poteva arrangiare con la magia! Se era uno sportello il problema, qualche…raggiro magico!»…e Rocco…
         …sembrò seriamente prendere in considerazione quella proposta «…tu saresti in grado di farlo?»…e Bill «Beh…io non lo so, potrei provarci: io…mamma, zia, assieme…»…«No perché ti spiego: quello mi è venuto a sbattere contro così, senza colpo ferire, andava contromano ed è comparso dal nulla.»…
          …alludeva al tipo ubriaco che ancora sorseggiava una bottiglia vuota, immaginando che fosse piena, e che i poliziotti dovettero sorreggere perché si stava addormentando in piedi…
            …«Io sto con questa macchina che…è nuova, e non l’abbiamo manco finita di pagare, e ho Marilena al telefono che sta insistendo come mai prima affinché mi faccia risarcire i danni perché adesso se ciò non fosse comporterebbe un problema. Qui…mi dicono che si dovrebbe rimandare a domani, ma lei non vuol sentire, è un guaio, e ci abbiamo fatto venire pure l’avvocato nostro, che è un amico fidato, tu renditi conto che a quest’ora della notte si è precipitato per…darci una mano però con quel signore così qui non si riesce a cavare niente. Io…non so più cosa fare, te lo dico.»…
            …affermò ponendo le mani sulle spalle del ragazzo…sembrava una totale dichiarazione di sconfitta «Io non ce la faccio più.»…
           …«Posso vederlo? Il danno?» si propose Bill, volenteroso, e Rocco gli fece cenno che la via era libera. Poi si premurò «Ehm…chiedo scusa! Il ragazzo qua mi sta dicendo che forse può fare qualcosa proprio per il danno in se stesso: sapete, lui si intende di magia, maneggia quei…poteri magici, che io purtroppo…!»…e sembrò accennare ad un qualcosa di per lui forse un po’ troppo stancante «E in tale caso io…chiuderei la questione qui, se il danno sparisce…!»…«Eh, allora forse sarebbe meglio che il ragazzo provasse a…vedere, perché altrimenti! Restiamo bloccati qui assolutamente in tutti i sensi.»…«Vado a vedere!»…precisò Bill anche ai poliziotti «Prego!»…
          
         …mentre i suoi compagni osservavano attenti da lontano…

         …il giovane si accucciò là dove l’auto era stata danneggiata…e c’era già un altro uomo che stava analizzando la cosa…
         …questi sembrava per niente incoraggiato da quanto vedeva…anzi, anche lui non meno di Rocco sembrava vittima di una mano che gli stringeva i nervi…per niente invogliato dall’essere lì…e dal doversi districare in una contesa che sembrava non avere via d’uscita. Se non forse i poteri magici?
        «Uhmmmm!»…Bill constatò il danno, passandovi un dito «Ce ne vorrà un bel po’. Ma ci proveremo!»…
       …quell’uomo si volse a guardarlo…incuriosito dalle sue parole. Il ragazzo ricambiò lo sguardo, e gli sorrise, spiegandosi meglio «Potere magico!...
       …non credo quel tipo lì possa risarcire alcunché! Dobbiamo arrangiarci da noi…a rimettere questa cosa in condizioni di viaggiare nuovamente, in un modo…pressoché credibile! Dov’è il pezzo? Allora…!»…
       …e andò a cercare lo sportello per adagiarlo nell’originaria collocazione…forse la magia l’avrebbe risaldato, ma quell’uomo commentò «Non credo…si possa sperare di riportarla a com’era prima del danno.»…
       …dalla voce scura, un uomo molto bello, ed elegante: per questo un po’ inconsueto, a quell’ora, ed in quella posa. Bill infatti comprese subito di chi si trattava «Lei, mi scusi, è…l’avvocato del signor Rocco?»...e l’avvocato fu ironico «Mi complimento per il suo intuito, poiché non era facile: più che altro così sembro un meccanico! Mi chiedo lei quanti avvocati abbia visto inginocchiati a riflettere sulla possibilità di recuperare un’auto completamente…rotta…!»…
          …«Ahahahah!»…il ragazzo si divertì, affermando «Beh, è al posto di un meccanico ma è vestito da avvocato! Ma è meglio, tocca a noi uomini imparare a fare un po’ di tutto a seconda della situazione, altrimenti ci faremo calpestare dalle donne, prima o poi!»…«Ah, altro che “fare un po’ di tutto”: per quanto riguarda questa situazione…mi arrendo! E’ stato un viaggio inutile, per di più a quest’ora! Doppio fiasco: per la via legale, e per quella…
         …”meccanica”, ammesso che possa fare mia una via di cui so poco e niente!»…
         …
         …insomma, non sembrava un grande ottimista! Era “nero”, nero come la notte, nero come un’inutile sfacchinata quando è ora di dormire, nero come la sua carnagione particolarmente scura, e l’espressione dei suoi occhi color nocciola…dai quali forse zampillava un guizzo, giusto un guizzo sebbene con la sua dignità di guizzo, di…un certo qualcosa che alleggeriva le sue nere considerazioni, forse un’inconfessata autoironia, forse un’impercettibile dolcezza…eppure Bill doveva averla notata, in quanto rise nuovamente senza intimorirsi o provare soggezione…
        …come se cogliesse in quelle parole dell’enfasi in sovraccarico, che da serie le rendeva…scherzi, rassicuranti esagerazioni di chi può anche dire chissà che di pessimo, ma senza pensarlo, in fondo.
        …«Purtroppo credo abbia ragione, per questo ci tocca una soluzione alternativa!»…affermò il ragazzo mentre provava ad accostare lo sportello all’auto, effettuando le sue valutazioni «Se simili privilegi sono nelle nostre competenze…!» ribatté l’altro…che dichiarò «Anche con un intervento di tipo magico…quanto potrebbe misurare la durata media di resistenza di quello sportello, una settimana? Un mese? Si sa che questi rimedi hanno un’affidabilità…un po’ dubbia.»…
          …Bill valutò e…alzò le spalle «Che dire: non possiamo pretendere che torni, come ha detto lei, com’era prima del danno ma…possiamo recuperare qualcosa, e restituirgli la possibilità di andare ancora parecchio avanti, forse più di una settimana o di un mese! E penso che questo alla fine ci farà contenti tutti!»…
          …quell’avvocato si trovò di nuovo a guardare incuriosito il ragazzo…che ora affermava «Beh, questo per Rocco sarebbe già tanto, no?»…
           …
           …l’uomo non disse nulla, accennò un sorriso che non era del tutto tale, e si diresse dal suo amico «Rocco, non sei venuto a guardare la mia performance contemplativa sicché con te posso vantarmi ancora di non essere un pessimo meccanico! Sì, mi sono messo ai piedi della tua auto: visto che questa faccenda non è risolvibile come avvocato…!»…e mosse uno sguardo accusatorio verso quell’ubriaco, probabilmente impossibilitato a trattare quanto a risarcire, continuando «Ho provato a vedere se era…considerabile come uomo!»…la faccenda, intendeva, e disse ancora «Però debbo deluderti: non è cosa su cui per lo meno possano agire mani “non magiche” come da quel che capisco non sono quelle del ragazzo che hai mandato a…controllare.»…ma per Rocco non era una sorpresa, né una delusione «No, Saverio, figurati! Anzi grazie che ti sei…ma non dovevi, anzi, scusa, ho fatto una cretinata io, mi sono fatto trasportare da mia moglie, non ti dovevo chiamare: solo che si è messa…a insistere, ad agitarsi…! Quando fa così io ti giuro che mi fa perdere il lume della ragione…e non posso farci niente!»…allargò le braccia «Io lo sapevo che quell’uomo non era…non che…che non se ne poteva cavare un ragno dal buco, però lei ci si è messa, ed io piuttosto che farmi affaticare il cuore che sai che mi dà già un sacco di grane, ho preferito mettermi sulla via dell’insistenza con la polizia!»…«No! Tu…non devi preoccuparti.»…sospirò l’avvocato, stanco, ma non infastidito nei confronti dell’amico «Capisco che in questi casi si hanno già abbastanza grane per rovinarsi la salute mettendosi in urto in casa propria. Io ci ho provato.»…«Vai se vuoi: perdonami, te lo chiedo ancora. Fidati che quel ragazzo mi sistema tutto.»…«Ma…
          …chi è? Sbucato così dal nulla…e così sicuro di avere la situazione sotto controllo…!»…«Un caro amico, lo conosco da quando era…»…e fece cenno…”molto piccolo”…
          …«Uhm…!»…fece l’avvocato, e guardando l’orologio, commentò del ragazzo «…un tantino insonne!»…

          …Bill intanto, alle prese con lo sportello, realizzò: era opportuno il supporto dei compagni: tornò all’auto facendo cenno a Rocco e all’avvocato Saverio «Faccio subito!»…con eloquente espressione di quest’ultimo, che sembrava sorpreso da tanta sicurezza di fronte ad una tanto ardua impresa…
           …Bill si accostò all’auto «Allora, Billy?!»…chiese Sabrina, e Barbara «Oh, Billy! Che è successo a Rocco, j’hanno tamponato?!»…un po’ divertita, ma Bill «Mi serve energia magica, è staccato di netto: collante!! Collante da solidificare fino a livelli incommensurabili!»…«Oddio, mo’ ce mancava solo questo!!»…esclamò Pierpaola, e Bill ne convenne «Eh lo so, tutte stasera!»…sicché sempre Pierpaola consultò la sua scorta di provviste «Famme ‘n po’ vede’ che c’abbiamo visto che ce siamo portate l’armamentario…’mmmazza, certo che oggi…(!)…Max!!»…«CRA, cosa c’è padrona, cerchi il collante? Vediamo un po’ nella valigia degli elementi!»…«Giusto, bravo, m’hai dato ‘n’idea…»…
            …e stupendo nuovamente i suoi compagni, sfoderò un moderno, firmato e costoso astuccio tanto elegante quanto utile «Che c’hai, Pierpa’?!» domandò Sabrina, e Barbara «Wow!!! Fa vede’!! Com’è?!»…«La valigetta degli elementi: qui ci stanno al completo, serve sempre che te li porti dietro metti che capita un’evenienza: fulmini…acqua, ghiacc-…gravità!!!»…«Gravità!!!»…confermò Bill additando la nera fra tutte quelle specie di provette ordinate nell’astuccio come pastelli: Pierpaola gli suggerì «Teso’…! Usala pure tutta! ‘sti cavoli! Me faccio manda’ i rifornimenti, mo’ basta che…!!»…«Garantito!»…ed aggiunse «Ragazzi!!...in campana, comunque!»…alludendo sempre al ragazzino nascosto…
            …e munito della provetta nera, di corsa tornò all’auto…
            
            …intanto, Rocco diceva «Capito Saverio: se vuoi andare…vai, adesso tanto lui ci sistema.»…«…no.»…obiettò però inaspettatamente l’avvocato «Visto che sono qui…voglio vedere cosa combina. Questo proporsi senza condizioni mi desta curiosità, sembra abile il ragazzino, e poi…ormai questo è diventato un nostro problema.»…«Ue ue, grazie, ahaha! Lezione di arte magica della tarda notte, sembra tornare giovani tutto d’un botto, con questi orari…!»…«In un certo senso.»…
            
           …Bill si accucciò di fronte all’auto, e fece cenno alla polizia «Attivo il potere magico: attenzione tutti!»…«Ragazzo, è una cosa pericolosa?!» chiesero…e Bill precisò «No! Magia di gravità! Solo un quantitativo molto elevato.»…sicché compresero «…beh…non sarà il “molto elevato” in grado di risucchiare il mondo, spero!»…

          …Bill strinse la provetta nera. Chiuse gli occhi. E la frantumò con la sua stretta!!!...stretta dalla quale sgorgarono raffiche ventose…che si congiunsero con l’energia nera liberata dalla provetta, indirizzandone la forma astratta in tanti cerchi, intrecciati e di diverse dimensioni…

          …Rocco e l’avvocato Saverio non osarono avvicinarsi più di tanto, ma non poterono evitare di guardare, molto incuriositi…
 
         …anche Barbara e gli altri seguivano attentamente la scena…

         …e lo sportello fluttuò, lasciandosi attrarre dalla forza magica che voleva spingerlo là da dove si era staccato…

         …tutto sembrò andare bene «…caspita…»…fece Rocco…la gravità provocò il ricongiungersi del pezzo, ma poi Bill, sapendo di doversi premunire dalle irregolarità della scarica magica, che ora faceva tremare lo sportello nella sua postazione e l’avrebbe potuto spingere via…di colpo «Ohp!!»…si spinse contro lo sportello, facendo pressione col suo braccio affinché lì restasse, e affinché le giunture magiche acquistassero in quel lasso di tempo la necessaria solidità…
         …«SERVE AIUTO?!»…chiese la polizia ed il ragazzo rispose, nonostante lo sforzo «…afh…no!!! Dovrebbe attaccarsi, tra poco!!!...è che bisogna tenerlo spinto, o la forza potrebbe…!!! Eh, sputarlo fuori!! Ce la dovrei fare…!!»…
         …ma si vedeva che la contro-spinta della gravità non era uno scherzo, e che faceva letteralmente sudare…
         …
         …sicché qualcuno della polizia stava andando a dargli una mano ma…non ci fu bisogno, poiché forse per sperimentare da vicino quell’insolita risoluzione, ad aiutare il ragazzo andò l’avvocato, che si fece vicino a lui e spinsero assieme lo sportello…
         …«…ehi…!...grazie!»…disse sorpreso il ragazzo…
         …quell’uomo di nuovo accennò un mezzo sorriso…
         …
         …non doveva essere solito a compiere sforzi come quello ma se la cavò bene, mostrò determinazione…sì, non voleva stare da parte in quello divenuto, come lui stesso aveva detto, un problema collettivo…
         …«Allora mi ha preso sul serio quando le ho detto della versatilità degli uomini!»…scherzava Bill mentre spingeva…
         …«…uhm!...»…disse l’altro….come per intendere che in fondo sì, aveva valutato la cosa…
         …
         …spingendo si presentarono «…mi chiamo Bill…!...piacere!»…
         …
         …«…Saverio.»…
         …ma lo sforzo non lasciava tregua…
         …
         …Bill suggerì «Saverio: al mio tre! Un colpo più forte! Si attaccherà! Uno…! Due…!...
         …TRE!»…
         …spinsero con un forte colpo! Ma forse non fu sufficiente! Ce ne volle un altro!...e stavolta sembrò riuscire! Si udì quello che Bill definì, dopo aver ripreso fiato…«…il suono dell’incastro magico della gravità.»…
         …
         ...«Ce l’avete fatta?!»…esclamò la polizia…e Bill fece cenno affermativo…

         …mentre Barbara, dall’auto, mormorava «Meno male…!»…e Pierpaola «Che dici, è via libera adesso?!»…«Dovrebbe essere…»…rispose l’altra…
         
         …«Grazie dell’aiuto.»…affermò cordialmente il ragazzo…porgendo la mano a quell’uomo che ora si asciugava il sudore sulla fronte…e che ricambiò la stretta, con un compito «…spero che sia stato utile.»…
         …«Rocco!...Puoi portare i tuoi saluti a Marilena e dirle che hai solo sognato!»…scherzò il ragazzo tornando dall’amico parrucchiere…
         …che di nuovo gli mise le mani sulle spalle, lo fissò, e terminò con un «Grazie, senza di te non so come avrei fatto.»…«Oh, di niente! Piuttosto…!»…il ragazzo alluse all’avvocato che gli aveva dato una mano nell’impresa, e Rocco infatti esordì divertito «Ahahahahah!!! Piuttosto tu: Saverio, mi hai stupito!! Non ti ho visto mai...dargli così tanto sotto, mi hai sbalordito!!»…
         …Saverio doveva essere anche lui stupito di se stesso, ammise «…mah, lasciamoci col fatto che quanto è stato questa notte è stato per intero un sogno.»…«Ahahahah!!! Un sogno…! Sei unico!»…si divertì Rocco…mentre la polizia chiedeva «Ehm, scusi, dunque allora…?!»…e lui faceva cenno «No grazie, tutto risolto.»…e questi se ne andavano borbottando «…fantastico! Si doveva lavorare, e invece abbiamo fatto una scampagnata nel “mondo onirico”!»…e dovendosi inoltre preoccupare dell’ubriaco «E con quello che si fa?»…
         …ma l’uomo cadde addormentato senza che nessuno ci fosse a sorreggerlo, per fortuna non sembrò dispiacergli, doveva avere sonno!...

         …«Meno male, è andata!»…annunciò Barbara ai colleghi dell’automobile…«Chi sarà quell’uomo?!» domandava Sabrina, e la sorella le rispose «Bah…non lo so: hai visto? Mi sembra che abbia aiutato Bill nel rificcare lo sportello: uhmmm…il mio occhio da rapace sta sbirciando un tipo niente male!»…«Gli manca un po’ d’altezza…!» commentò Pierpaola, ed era una vera ma lieve mancanza, sicché Barbara disse «Sì però a me sembra carino lo stesso!»…
          …Pierpaola meditò…
          …e poi dedusse «…sì…
          …sì, mi pare anche a me a dirti il vero!»…«CRA!!! Vorresti forse dire che quel tipo è più bello di me?!»…«Ma sta zitto te, corvo che non sei altro!!»…ribatté Sabrina, seguita da Pierpaola «Ecco appunto sta zitto!!»…e se la risero, mentre il corvo borbottava «Voi DONNE sanguisughe e ingrate!!...»…e la sua padrona ancora faceva eco «Eheh! Vedi che incontri si fanno, e in quali momenti?!»…

         …«Meno male che ti ho incontrato!»…intanto diceva Rocco, e Bill «Sì, hai visto? Che combinazione!»…aggiungendo poi «E’ stata un’impresa coi fiocchi: ora però scusami, devo proprio andare.»…«Passi al negozio un giorno di questi? Dai, viemmi a trovare.»…chiese il parrucchiere, ed il giovane replicò «Ci puoi scommettere!»…
          …poi Bill si volse, per stringere la mano a quell’alleato occasionale di una sotto-missione notturna «Avvocato…! Che dire, è stato un inaspettato onore.»…
         
          …mentre questa parola fu un autentico sobbalzo per Sabrina, Max e Pierpaola che insieme esclamarono «AVVOCATO?!»…e quest’ultima disse «Hai sentito, Barbara?! E’ AVVOCATO, quello!»…e Barbara sussultò, guardando fulmineamente il ragazzino nascosto già indicato da Pierpaola, e riaggrappandosi al volante «Aspetta-aspetta, guarda il caso…! Carino…e manco inutile…!»…

          …Saverio ricambiò la stretta, con aria sempre un po’ incerta e timida, ma forse sembrava che in questa le qualità del ragazzo stessero facendo breccia…
          …
          …mentre anche Barbara e gli altri si avvicinavano con l’auto, ora che la polizia aveva lasciato campo libero…
          …la madre di Bill si sporse dal finestrino, sfoderando il suo sorriso «Ciao Rocchino…!»…e Rocco sembrò più che lieto di vederla «UE!!! Ehehehehe!!! Chi si vede, Barbara!!! Come stai?! Ah ma…!»…«Uhm uhm.»…già suggerì lei, e Rocco «Ah ma allora siete assieme: lui mi aveva detto che era uscito con i suoi amici!»…e Barbara, con modo di fare tutto moine e sorrisoni, affermò «Ahmf, ma…a volte è più prudente, troppi poliziotti e troppe orecchie indiscrete…!»…«Ah sì? Ahi ahi ahi ahi, ma allora questo mi fa pensare che avete qualcosa da nascondere, cara Barbara…!»…
         …e nel frattempo Saverio guardava Barbara con una certa perplessità: come se costei avesse un modo di fare un po’ troppo…”inconsueto”, diciamo, per la sua massiccia serietà…
         …
         …Barbara che intanto si passava le dita tra i capelli…ed indugiava sul discorso «…ognuno di noi ha qualcosa da nascondere, caro Rocchino…
         …ma parliamo d’altro: sai…un giorno di questi debbo venire da te a farmi dare una ritoccatina a questi…»…
         …
         …e Rocco, che di certo sembrava provare simpatia ed…anche una certa ammirazione per lei, ammise «…sei sempre bella.»…«…grazie…»…mormorava lei con quel suo modino da Marilyn Monroe improvvisata…
         …«Rocchino, ascolta! Lo sai che è un piacere incontrarti a quest’ora…
         …?»…
         …e intanto Bill se la rideva un po’, domandandosi cosa la madre stesse pianificando, mentre Saverio era rimasto come pietrificato…e si aggiustava la cravatta come se gli stringesse…
         …
         …«…sapessi che piacere è per me.»…si faceva chiaramente trasportare Rocco, senza divenire irrispettoso, ma scurendo istintivamente la voce e venandola della passione che anima le battute di attori d’epoca…
         …«Dobbiamo brindare a questa occasione.»…disse sempre il parrucchiere, e siccome Sabrina mormorava a sua sorella da dietro «…a Ba’, vai al dunque e vedi de darce ‘n taglio a ‘sta schifezza, ‘n se po’ senti’…!»...Barbara obbedì «Senti Rocchino…! Io avrei un favore da chiederti.»…«Tutto quello che vuoi, cara, lo sai.»…(Bill si tratteneva a stento dalle risate, Saverio sembrava in vivo imbarazzo)…
        …«Si dà il caso che io…»…iniziò Barbara, seguitando poi con «…mentre ero lì poco fa ad aspettare mio figlio che facesse il lavoro e me la chiacchieravo un po’ con la mia compagnia: ah a proposito questa è Pierpaola, una mia amica.»…«Piacere!»…salutò la chiamata in causa «Piacere mio.»…replicò il parrucchiere, e Barbara seguitò «Ecco mentre eravamo qui, per caso, per carità nel modo più fortuito che possa esserci mai devi andare a pensare che mi sia messa lì con l’orecchio teso ad origliare, ho udito che il signore LI’, che sta DIETRO DI TE, è un…
        …avvocato, correggimi se ho capito male, un AVVOCATO…!»…
        …e lo scandì tanto da fare quasi “paura” all’avvocato in questione, che appena fu additato compì un istintivo balzo indietro, mentre Bill fissava la madre con gli occhi sgranati e l’espressione sbalordita…
        …
        …Rocco si volse e disse all’amico «…hai colpito questa bella signora. Hai fatto breccia di sicuro nel suo cuore, ci scommetterei.»…e Barbara stemperò all’istante, ma senza eliminare quell’atteggiamento sbarazzino & sexy «Oh ma no, Rocchino, così lo spaventi: e soprattutto lo metti in condizioni di illudersi che io abbia un cuore quando…
        …non…ce…l’ho…»…
        …
        …a prescindere dal cuore più o meno pulsante nel petto di Barbara, Saverio restò dov’era ed accennò solo un lieve gesto di saluto…che però non sembrò sufficiente e dovette dirle «…buonasera!»…(doveva volerci più di qualche minuto per farlo abituare a certi modi di fare femminili!)…
       …«Ti presento Barbara: una mia amica di vecchissima data. E’ la madre di Bill, il ragazzo che hai appena conosciuto.» spiegò Rocco, e Saverio disse di nuovo «…buonasera!»…sicché il parrucchiere precisò ancora «Il mio amico Saverio è sì, un avvocato: il tuo udito non sfiorisce mai…è come la tua bellezza.»…
        …«…grazie…»…di nuovo accennò lei, giocherellando con i suoi lunghi capelli…e svelando «Io avrei un problema…
        …ed avrei a dire il vero proprio bisogno di un uomo che se ne intende, per questo, scusate, mi sono permessa di apparire così nella conversazione un po’ dal niente, anche rischiando di essere indesiderata…!»…
        …Saverio sbiancava, la sua tensione era alle stelle mentre Rocco era perfettamente a suo agio «Ma tu lo sai che non sei mai indesiderata.»…
        …ma purtroppo, a sfasciare l’incanto, intervenne Sabrina che si sporse dal finestrino e troncò la magia con un fare ben più spiccio «A’ Ba’, ma così sembra che ce l’hai te il problema!!!»…«Oh, Sabrina, dai!!!»…esclamò Barbara dispiaciuta ma non riuscì a zittire la sorella «Dai, che già gli hai fatto prendere paura, poi finisce che non ci aiuta!!...
        …tra parentesi ciao Rocco, ci sto pure io!!»…e lui, contento di vedere anche lei «Eheheh!!! Anche la vispa sorellina!! Riunione di famiglia, questa sera!!»…(per il povero avvocato quel concentrato di stramberia cominciava ad essere troppo…) «A Ba’, invece de fare tanti inutili giri di parole spiegaglielo diretto il problema che c’abbiamo!! O’, Rocco, avvocato, scusateci, s’è generata un po’ di confusione: il problema non è di mia sorella, il problema ce l’abbiamo tutti quanti e ce serve ‘n avvocato proprio nel senso di qualcuno che se intenda di legge, perché qui c’è un casino con la legge da accertare un momento! Avvoca’, senta!!»…
       …anche Bill comprese che volevano sottoporgli il problema…
       …«E dai, Sabri’!!! Così diretto si…sperde…il…!!»…mugolava Barbara, ma Sabrina «Ma che “diretto”, ma che si “sperde”!! Fammi la cortesia: senti, avvoca’! Scusa, io ti dò del tu perché so’ un po’ così, a tu per tu con tutti! So’ Sabrina, comunque!»…«…b-buo…buonasera!»…«Ecco, sì, buonasera! Buonanotte, piuttosto! Senta, noi c’abbiamo…un problema con un ragazzino, che sta…in un giro…di prostituzione…
       …
       …
       …che se fa in questi casi?...
       …
       …se va ai carabinieri?»…
       …
        …calò il silenzio nella notte…già sarebbe stata silenziosa ma con questa affermazione calò di più…
        …Rocco si volse verso Bill…e questi, dopo qualche istante, esclamò «…Rocco, ma che caspita mi guardi, mica sono io!»…
         …
         …comunque Saverio inarcò il suo sguardo…e tutto quello sforzo ottenne almeno come risultato quello di farlo avvicinare all’automobile «Piacere, avvoca’!»…gli disse anche Pierpaola, e lui «…buonasera!»…«Cra!!!»…fece poi Max e Saverio «…buo…
        …?!»…ma poi accortosi che era un corvo ebbe un moto di impressione, che Sabrina spezzò e scavalcò presto «Lascia perdere, è soltanto un corvo magico! Senti, piuttosto!....hai capito che è? C’abbiamo un ragazzino, che sta…che sta sicuramente in un giro.»…«Ce lo…avete…dove?»…
        …tensione e sguardi reciproci…
        …e Sabrina specificò «…lo conosciamo! Ok? Lo conosciamo e sta…in un posto…! Eh! Che sappiamo noi, al sicuro! Cioè, non al sicuro nel senso che è ormai accertato che è fuori dal giro, però nel senso cheee…che è al sicuro…! Eh…! Per il momento…! Però non basta…! Eh…?»…a suon di vari gesti per aiutarsi in un concetto che non esisteva…
       …infatti quell’uomo non stava comprendendo…e la sua espressione si faceva sempre più incredula…sicché Sabrina, che ora finì a dargli del lei, pensò bene di «…no, eh? Niente, me sa che così finisco al gabbio dritta e me ce porta lei perché sembra che so’ la pedofila che se l’è inguattato in persona: eccolo, ce l’abbiamo in macchina, è questo qua!»…
        …e impunemente alzò il ragazzo e glielo mostrò: l’uomo trasalì e fece qualche passo indietro, Barbara esclamò scontenta «E SABRINA, PERO’!!! DAI!!!»…«CRA!! CRA!!»…mentre Bill si precipitò a spiegare «Saverio!! Non è come può pensare!!»…

         …

        …trascorse qualche minuto, quelli necessari per far recuperare a tutti il ben dell’intelletto e della ragione in una situazione frettolosa, improvvisata e caotica. Bill spiegò con calma «Il mio amico, un ragazzo…omosessuale, me l’ha presentato, però è bastato stargli davanti per qualche istante per capire la situazione!...
        …
        …l’abbiamo ritrovato nascosto nello sgabuzzino di casa loro, e le ho detto tutto! Era ferito, gli abbiamo trovato…una ferita nel fianco, che per fortuna adesso la mia amica si è premurata di fasciargli!»…
        …ed infatti Pierpaola doveva essersi occupata della medicazione del ragazzo, che ora era fasciato e non perdeva più sangue…
        …«Lo so che…questo…è una specie di…DIAMINE di “sequestro di persona”, anche se sinceramente non so “sequestro da chi”, visto che di questo ragazzo non sappiamo niente e il mio amico…!! Beh, le dico solo che per lui, il ragazzo ha VENTICINQUE ANNI, viene dal nord e fa il tecnico di computer!!»…
        «…
        …ma come l’ha conosciuto?»…domandò Saverio…che di continuo spostava lo sguardo su quel ragazzino svenuto, e sembrava molto colpito…
        …Bill allargò le braccia «…e che ne so! Per quanto mi ha raccontato, l’ha beccato su Internet e ci ha giocato insieme online finché non gli è piombato a casa il giorno del suo compleanno! E…
        …e…
        …beh mi ha capito, insomma, anche se sinceramente non so come abbia fatto con una persona in queste condizioni!»…
        …intervenne Barbara, ora seria e del tutto spoglia da quelle vesti hollywoodiane «Avvocato, che si fa in casi come questi? Si va dai carabinieri? Si denuncia il fatto? Tocca…portare il piccolo in ospedale per fargli dare una controllata, che…che si fa, noi ci siamo sfiondati come delle furie per riprenderlo però adesso stiamo come dei cretini! Stiamo girando in macchina e non sappiamo sinceramente dove scaricarlo questo…»…e la sua voce fu attraversata da un moto di tenerezza, e sfiorò la mano del ragazzino «…fagottino, noi non vorremmo a quest’ora della notte, stanchi e…tutti fibrillati per la cosa commettere scelte imprudenti!»…
       …e Bill, più serio «Sì, è vero…
       …
       …ci scusi che l’abbiamo fermata come dei matti, che le abbiamo rovesciato addosso tutta questa follia, però per noi…!»…
      …e Sabrina, con tono spavaldo ma spavaldamente coraggioso «Guardi, ci consideri pure dei delinquenti, non ce ne importa nulla! Ci siamo imbucati in casa di uno e abbiamo preso il pischello, ma lo rifaremmo cinquanta volte se fosse necessario perché non esiste sulla faccia della terra che pigliano uno di questa età, lo seviziano, lo torturano, lo fanno andare con gli uomini e gli lasciano ricordini come quello che c’aveva sul fianco…bastardi!!»…
      …«Può pensare ciò che vuole di noi.»…disse ancora Bill «…ma la prego, ci aiuti, ci dia una dritta…l’avrà capito che siamo gente semplice, e noi di queste cose non ce ne intendiamo.»…
      …
      …anche Rocco si avvicinò al suo amico avvocato, e gli disse seriamente «Saverio, garantisco io per loro: non è gente da stare in giri pericolosi. Se hanno violato un domicilio è stato per una buona causa, ogni tanto una cosa come queste ci scappa, ma se adesso ti dicono che veramente volevano aiutare quel ragazzino non ti stanno mentendo. Credimi.»...
      …a quel punto, Saverio annuì e fece un cenno che sembrava un voler dire che basta, non servivano troppe parole adesso, e più che la legge, più che mille altri cavilli, c’era da valutare qualcosa di…
      …
      …abissalmente più concreto…
      ...
      …sicché si avvicinò al finestrino, Sabrina capì e gli avvicinò il ragazzino svenuto…
      …l’avvocato gli sfiorò il viso con una carezza, e gli disse «…ma almeno ha mangiato?»…e Sabrina ribatté, vedendolo che gli toccava il viso «C’ha febbre?!»…ma Pierpaola precisò «Sabrina: andiamo con ordine! Apprezzo quello che fai e che hai detto ma ora non confondiamo ancora di più l’avvocato: lui ti ha chiesto se ha mangiato, tu gli ribatti se c’ha febbre! Stiamo calmi e andiamo per ordine: no, noi non sappiamo cosa abbia mangiato ma…»…e dichiarò assieme ai cenni di tutti i suoi compagni «Ovvio che no: come le abbiamo già detto, l’abbiamo trovato buttato dentro uno sgabuzzino a casa del…
       …bah, “ragazzo”…! Non lo so, c’ho qualche remora a chiamarlo “ragazzo”, c’ho qualche remora a chiamarlo “umano” con quello che s’è andato a evincere, ma…lasciamo sta’!»…
       …Saverio gli sfiorava la fronte…
       …sembrava provare un’istintiva tenerezza per lui, e quell’”avvocato” si stava in quei minuti sciogliendo, rivelando qualcosa di più simile ad un padre…
        …anche i suoi sorrisi si erano fatti più spontanei e meno tirati «…comunque, un po’ di febbrotta ce l’ha!»…e tutta l’automobile sussultò «AH?!»…e Sabrina fu la portavoce «Dobbiamo andare al pronto soccorso, allora!!» ma «No…!»…scosse la testa Saverio come se provasse pena, sofferenza per quella creatura…
        …e sempre carezzandogli la frangetta bionda, disse «…non lo stressiamo più: almeno per questa notte…!»…
        …e guardò tutti loro «…non avete un letto in più da voi almeno per queste…
        …?»…guardando il suo orologio, e intendendo implicitamente “poche ore”…
        …
        …sicché tutti sembrarono…come sciogliersi a quel pensiero…e Barbara esclamò «Ma certamente…!!»…seguita da Bill «Ma certamente!!...»…
       …
       …quell’uomo, ora dallo sguardo molto dolce, suggerì «Portatevelo con voi, non stancatelo, fatelo riposare.»…
       …e sempre osservando il volto nobile ed addormentato di quel ragazzino dalle tanto oscure origini, parlò «…non…ha bisogno di vedere altre luci confuse sopra la testa, né di udire un andirivieni di voci. E’ stanco, tanto stanco…»…e Sabrina «Da cosa lo capisce che è stanco?!»…«Sabri’…!»…precisò Pierpaola come fosse ovvio, ma Saverio spiegò ugualmente «Dal suo viso. E’ quello di qualcuno che vuole dormire…
       …dormire tanto…! Dimenticare i pensieri, dimenticare…
       …
       …un mondo da incubo, da cui sicuramente proviene…! Vedete? E’ così pallido…
       …
       …non portatelo in una centrale di polizia, portatelo in una casa.»…
       …
       …«Sì…»…fece Barbara colpita… «Sì…»…fece Bill altrettanto…
       …
       …«Lei ha figli?! Non è vero, avvocato?!»…domandò Sabrina, e Saverio rispose subito «Sì: una figlia.»…mentre Pierpaola annuiva ed affermava «Le avrei fatto la stessa domanda: si riconosce il tocco di un padre!»…
        …«Credo sia vero.»…disse Bill, che con lo sguardo esprimeva molta stima. Aggiunse «Mia zia e la mia amica hanno ragione, lo immagino in quanto io…!»…e Rocco intervenne «Saverio: devi sapere che Bill non ha il papà.»…
       …l’avvocato guardò il ragazzo, stupito «…no…?»…e Bill stava rispondendo, ma parlò Rocco «No. Non l’ha mai conosciuto. Ma è cresciuto tanto forte e saggio anche senza.»…
       …
       …gli occhi nocciola dell’avvocato si mescolarono con quelli azzurri di quel ragazzo che aveva scoperto non avere un padre…e che ora sorrideva al suo amico parrucchiere, affettuosamente «…grazie Rocco…» Saverio gli disse «Non lo sapevo. Beh…»…ed indicò il ragazzino «Probabilmente neanche lui ha un padre, così come è probabile non abbia neanche una qualche famiglia. Stagli particolarmente vicino, allora. Come faresti con un fratello.»…
      …
      …«Lo farò senz’altro.»…
      …
      …e poi Saverio diede ancora istruzioni, acquistando un tono maggiormente professionale «…poi. Poi verrà il tempo di definire i dettagli, si…tratterà…adesso non so dirvi con esattezza comunque…
      …una denuncia! Avrete immaginato anche voi, contro ignoti probabilmente, ora sarà mio primo interesse chiedere informazioni a miei colleghi competenti del settore: io sono civilista, mi occupo di infortunistica stradale.»…«Però complimenti!! Complimenti per la sua prontezza, me lo faccia dire!»…esclamò Pierpaola sincera, ma lui non doveva essere abituato ai complimenti sicché liquidò con un gesto impercettibile e seguitò come non avesse udito nulla, nonostante Pierpaola ribadì «No, me lo faccia dire!»…
       …«Senz’altro bisognerà fare riferimento ad alcuni speciali programmi di protezione della polizia nei confronti di ragazzi…purtroppo…vittime di questi giri: comunque vi darò istruzioni più precise…l’importante è superare stanotte! Il ragazzo è stremato.»…«Certo.»…fece Barbara, con eco «Certo…»…di Sabrina…
       …e Saverio pose a Bill «…il mio biglietto da visita.»…e Bill si destò immediatamente «L-Le dò il nostro numero di casa! Ed anche il mio cellulare, aspetti!»…«Sì. Dica ehm…dimmi!»…
       …
       …Bill dettò…
       …mentre Barbara, Pierpaola, Sabrina e Max si scambiavano sguardi di intesa…capendo che quella era stata la cosa migliore da fare…
       …
       …cominciavano a respirare con più distensione…
       …la folle avventura di quella notte stava iniziando a lasciar intravedere una traccia all’orizzonte: quell’avvocato li avrebbe aiutati…
       …
       …«Sistemeremo la faccenda, non dovrete preoccuparvi!»…«La ringrazio.»…ammise il ragazzo, e Saverio disse ancora «Aspettate notizie da me! Aspettate direttive da me, mi raccomando! Vi contatterò non appena avrò parlato con i miei colleghi più addentro al settore!»…
      …«Grazie avvocato!»…disse Barbara, sinceramente grata «Grazie avvoca’!»…«Grazie veramente, o’!»…a seguire Sabrina e Pierpaola…
      …
      …«…ci sentiamo allora.»…disse Bill grato a quell’uomo da poco conosciuto…e questi tornò forse un po’ a nascondersi dietro professionalità e timidezza, con un serio «…a presto.»…ma pur sempre forte della convinzione che lo aveva spinto a difendere quella causa così particolare…
       …«…Rocco!»…Bill salutò l’amico parrucchiere, e questi gli strinse la mano con calore «…ciao bello. Sei ancora più assennato di quanto si possa credere, ci vediamo, passa a trovarmi.»…«Certo, lo farò!»…«Ciao.»…«Ciao.»…
        …ed anche Barbara fece eco «Ciao Ro’…! E grazie, eh!»…

       …e fu il turno per ognuno di riprendere la propria strada, e in questo caso la propria auto…
       …e abbandonare la solitudine di quella notte cittadina misteriosa, sfrecciando sotto il cielo stellato dell’estate, per tornare a casa…
       …
       …Barbara, Bill e gli altri si salutarono ancora con Rocco dai rispettivi finestrini dell’auto al termine del breve tratto che fecero assieme, in piazza, quando le strade si divisero…
       …
       …e Sabrina si rivolse al ragazzino addormentato, con un sorriso simpatico «…piccolo sei pronto a venire a casa con noi, allora?! L’ha detto l’avvocato! E’ un regno di matti, il nostro…ti stupirà!»…
       …
       …Bill quella sera si sentiva particolarmente emozionato e colpito…
       …guardò quella creatura svenuta, e ne udì il respiro…provando tenerezza poiché l’avvocato gli aveva detto che era stanco…
       …stanco di un incubo…
       …e desideroso solo di dormire, dormire tanto…
       …
       …”Probabilmente neanche lui ha un padre, così come è probabile non abbia neanche una qualche famiglia. Stagli particolarmente vicino, allora. Come faresti con un fratello.” …gli aveva detto quell’uomo…
       …
       …Bill allora gli prese la mano…
       …
       …e lentamente, lo portò vicino a sé fino a fargli appoggiare la testa sulla sua spalla, stringendoselo come se realmente fosse suo fratello…
      …gesto che non fu commentato, ma fece sorridere e commuovere Sabrina, Pierpaola e Barbara…
      …
      …«…questa sera, nella mia “casa di matti” c’è un cambiamento importante: ho un fratellino…!»…disse scherzoso «…si chiama Mattia.»…
      …
      …e gli mormorò all’orecchio «…eh? Ti va di essere il mio fratellino per le ultime ore di questa notte e per domani mattina, fino a quando l’avvocato non ci dirà come potremo aiutarti? Ti va…?»…
      …il ragazzino emise un timido gemito…
      …Bill gli sorrise e lo strinse ancora…
      …
      …anche lui sentiva forse di commuoversi un po’ di fronte alla storia di quel ragazzo, e Sabrina volle tirargli su il morale dicendogli «…dai che lo faremo divertire tanto, da noi! Dai che poi non se ne vorrà più andare…!»…e Pierpaola «Come no! Gliene faremo di tutti i colori!»…

      ...quel pensiero diede a tutti speranza ed allegria…e l’automobile sfrecciò lungo le strade, lasciandosi dietro le fulminee luci dei lampioni…!

      …da non credere quanto, con il loro entusiasmo ed il loro affetto, riuscirono ad accogliere quell’ospite nuovo ed inaspettato nella loro casa: quando Sabrina spalancò la porta sonoramente, accese le luci ed esclamò «Siamo a casaaa!!! Casa dolce casa!!! Woouu!!! Dai Stellina, sveglia!! Sveglia Stellina!!! E’ arrivato un nuovo ospite, è arrivato Mattia, viva Mattia!!! Tutte le luci accese per lui!!! Wooouuu!!!»…ma non vi fu modo di svegliare la cagnetta, addormentata come il nuovo ospite lì vicino alla porta, tanto che Sabrina la scosse e la lanciò ma quella cadde come un sasso, seguitando a dormire! «Stellinaaa!!!»…lei le batté le mani ma niente…mentre Barbara se la rideva «Niente, addormentata come lui: chissà se nei loro sogni je balena tutto ‘sto casino…!»…«Bah!!»…fece Pierpaola, ed intanto Sabrina «Coraggio, forza!!! Prendiamo una rete, prendiamo un materasso!!! Forza, facciamo il letto a Mattia, Stellina dacci una mano!»…
      …ma Stellina era sprofondata nel sonno, e Bill scherzò «…non credo che potremo fare conto sul provvidenziale sostegno di Stellina…almeno fino a domani!»…
      …
      …ma questo non indusse la brigata ad arrendersi: misero sottosopra stanze, stanzini, sgabuzzini, letti, mobili, cassetti…
       …tutto pur di cercare l’occorrente per allestire un altro letto!...non senza qualche incidente «AHIA!!! ME SO SCHIACCIATA LA MANO!!!»…di Sabrina, con Pierpaola che le andò subito in aiuto «Ah!!! Aiuto-soccorso per la poveretta con la mano MACIULLATA dalla rete piovuta dall’alto!! Oggi me so’ proprio immedesimata in questa parte da infermiera!!»…
       …«Cra-Cra!!!»…e dall’alto il corvo bianco supervisionava tutto…
       
       …«Così! Ecco…così!»…scandiva Barbara, mentre con suo figlio rifacevano «Il lettino per il pulcino…!»…come lo chiamò lei…
       …e Max li aiutava «Cra…cra!!»…tirando le lenzuola col becco per spianarle meglio, ma Sabrina si spaventava «No!! NO!!! CHE SIETE MATTI, fare il letto in tre, porta sfigaAAA!!!!!!»…«Sabri’…attenta, DIO MIO!!!»…esclamò Barbara, ma sua sorella non poté evitare di scivolare sulle lenzuola accatastate a terra e fare un bel ruzzolone, con Pierpaola che se la rideva «…ahahah! Porta sfiga a te che manco l’hai toccato, il letto!»…
       
        …«Dai, un lumino, un cosino per la luce…!»…segnalava Barbara la prossima cosa che occorreva, e da lì partì un via-vai di sperimentazione di vari aggeggi i quali però, dovevano essere abbastanza vecchi e malandati, tant’è che la lampadina gli saltava puntualmente «Zia Sabrina, ma non è che tu sei solita rimettere su questi le lampadine che invece dovresti buttare…?»…
          …Sabrina si fermò un attimo a meditare se per caso aveva agito in questo modo…

        …poi però qualcosa si riuscì ad allestire…
        …
        …quel letto sembrava un po’ un salsicciotto…
        …e la stanza, che era un ingressetto in teoria, era divenuta un vero disastro di disordine ma almeno c’era, più o meno, quello che serviva per passare una notte…tranquilla (?)…

         …«Un bel lavoro, no?»…chiedeva Barbara…e tutti si scambiarono uno sguardo complice, e in fondo, soddisfatto…
          …nonostante il tremolio di quella lampadina che però non voleva cedere…!

          …in ultimo «Un pigiamino?»…chiese Barbara, e Sabrina propose «…quelli di Stellina!»…
          …ma vi furono espressioni un po’ dubbie da parte degli altri…

           …ma pochi istanti dopo, quando Bill aiutò il ragazzino a distendersi nel letto…il pigiama che questo indossava non sembrava esattamente quello di un cane…
           …
           …«Ti vuoi mettere vicino a lui?! Dai che magari si sente più sicuro!»…suggeriva Sabrina, ma il ragazzo scosse la testa «No.»…e poi spiegò «Con quello che ha passato, una persona come me accanto a lui potrebbe fargli pensare che…chissà cosa gli potrebbe essere chiesto! No. Ma tornerò a vedere se dorme ancora…e domattina...sicuramente saremo svegli prima di lui, e pronti a dargli una mano in tutto.»…
          …«…hai ragione, Billy.»…mormorò la zia, dando un bacino a suo nipote…
          …
          …e questi rivolse uno sguardo al piccolo ospite, ancora tra le braccia del sonno…e con affetto, mormorò «…Buonanotte, Mattia.»


          Il sole rischiarava un nuovo giorno, e la carezza dei suoi raggi filtrava tra le piantine sul balcone, oltrepassando i vetri delle finestre, accendendo la casa…
          
          …fu lì che lui riaprì gli occhi, in quell’ingressetto adibito a “stanza degli ospiti”, in quel letto che, giunto alla mattina, aveva mantenuto la sua parvenza da “salsicciotto”, tanto da far pensare che il sonno fosse stato tranquillo per quel giovane. I suoi occhi ci misero un po’ per liberarsi dalla morsa della stanchezza, che seguitava ad appesantire le palpebre, sicché si lasciò cullare da quella che…almeno all’apparenza…sembrava pace, una gran pace…ingiustificata se si ipotizza di nuovo di trovarsi all’Inferno…
         …ma lui non ce la fece, nei primi minuti, a preoccuparsi che quella pace potesse essere il beffardo preludio a chissà quale obbrobrio…la accettò passivamente.

         …comunque, istante dopo istante, il sonno scivolava via da lui che ora avvicinava una mano alla testa…sentendo questa scossa come una nave sul mare in tempesta, da un crogiolo di ricordi confusi, stancanti e martellanti in odori, volti, parole...come quando si ha la febbre molto alta. E forse lui aveva ancora un po’ di febbre, ma giusto un po’, non a livelli preoccupanti.
         …
         …con molta, molta lentezza e cautela, quasi persino questo potesse nuocergli, si mise seduto…sempre stringendo tra le sue mani il lenzuolo come si stringe, da bambini, la mano del genitore se si è dal medico e questo deve farti un’iniezione…
         …
         …respiri lenti…profondi…come se ogni spinta più drastica anche lì potesse far crollare il precario equilibrio che gli concedeva di restare cosciente…
         …e lo difendeva da un’eventuale valanga di assurdo potenzialmente stroncante…
         …
         …dunque c’era da fare piano…
         …
         …e stringere i denti, nel prendere coscienza del fatto che quel luogo era sconosciuto…
         …
         …che si ignorava dove si fosse…
         …
         …che si ignorava se quello fosse un luogo dal quale era percepibile un qualsiasi ritorno da una qualsiasi altra parte…
         …
         …che si ignorava se quello fosse un gorgo che ti risucchia soltanto…e dal quale non c’è alcuna possibilità di salvezza…
         …
         …il ragazzino dai capelli biondi sembrava una statua…
         …
         …ora non tremava, non muoveva un muscolo…neanche provava ad alzarsi dal letto…
         …
         …però qualcuno interruppe l’innaturale stasi di quel momento, già scandito da un ovattato sottofondo di voci che però lui non era in condizioni di distinguere affatto. Si trattava di Barbara, prima col suo lieve bussare…e poi col suo discreto, graduale e sorridente capolino «…posso…? Uh, sei sveglio…
         …! Buongiorno…
         …! Buongiorno, allora…! Guarda che cosa abbiamo qui…
         …!»…
         …sussurrò pianissimo la donna…che portava con sé un vassoio in cui marmellata, fette biscottate e altro avrebbero composto una colazione più che gradita per chiunque!...
         …ma lui spalancò gli occhi impaurito…stringendo ancora più forte il lenzuolo, e tirandosi indietro come fosse un pericolo…
         …«Stai tranquillo. Non vogliamo farti del male…»…disse lei con molta dolcezza…ma certamente, a seguito di tutti gli eventi del giorno precedente, non sembrava sorpresa più di tanto di assistere a quella reazione «…uhuhuhuhm! Questa notte abbiamo fatto tutti un po’ gli “angioletti custodi”…! Abbiamo “svolazzato” silenziosamente qua attorno al tuo lettino di modo da assicurarci che stessi dormendo bene…! Non ti sei mosso nemmeno di un millimetro, hai dormito come un angioletto, guarda…? Guarda che campione, le lenzuola identiche a come le avevamo lasciate…! Va beh che mi sa che le avevamo messe un po’ in casinate già noi dal principio, quindi anzi, doppio merito pure per averlo sopportato! Eheheh!»…
         …
         …nuovamente, i suoi respiri erano ampi e nervosi…la sua stretta alle lenzuola fortissima, come se un pericolo indefinito, e terribile avesse potuto azzannarlo da un istante all’altro…
         …
         …e Barbara si impegnava a non badarvi, decisa a sciogliere ogni timore con la sua dolcezza «Sai, questa mattina il mio figliolino si è svegliato presto e ha cominciato subito a prepararti qualcosa per colazione! “Deve mangiare bene per rimettersi in forma”, ha detto…! Non sai con quanta premura ieri ti è stato vicino per portarti qui con noi, si nota a vista d’occhio che ti si è già affezionato una cifra…! Va beh che tutti noi ci siamo affezionati, ci hai già conquistato…! Non lo so se ci hai sentiti ieri mentre poverino, ti facevamo una…capoccia così e tu, piccino, cercavi pure di dormire! “Accendi la luce! Prendi il letto! Monta la rete! Fai questo, disfai quell’altro!” Mamma mia che bordello, aho’…! Meno male che all’ultimo semo riusciti ad allesti’ qualcosa de…sotto certi aspetti credibile, diciamo! Come letto ce sta pure, dopo tutto, ‘n po’ innnn…salsicciato, però alla fine nun ce stona più di tanto, col casino che c’è in questa casa! Eheheh!...che è la mia, tra parentesi! Quindi la casinara so’ io!»…
        …
        …ma purtroppo, le sue parole non riuscivano a sciogliere il panico che attanagliava il ragazzino…
        …
        …Barbara gli sorrideva…ma intanto pensava “…caspita, è come dice Bill! Me guarda come se fossi ‘na creatura infernale, pronta a sbranarlo! Poverino, ha di sicuro subito un trauma, la reazione è indiscutibile. Je fa paura qualsiasi cosa…
        …sicuramente ce sta qualcosa de grosso sotto, mamma mia che scempio, me chiedo come abbia fatto quel Federico per…!...
        …
        …beh che è inutile chiedesselo…mo’ tocca soltanto vede’ de sistemare la cosa come ha detto quell’avvocato…
        …
        …porello, però! Certo che nun se concepisce in nessun modo che ce debba sta’ gente così a ‘sto mondo…
        …!!...” …
        …
        …e poi gli fece «…mangia qualcosa, dai…! Ti farà bene…!»…ma siccome immaginava che lui non fosse in condizioni di farlo, cercò di dargli materialmente una mano «…dai, aspetta, fatti aiutare da Barbara tua: facciamo un gioco! Facciamo la “pesca alla manina”…io mi avvicino così, quatta quatta…!»…
        …
        …e piano, con discrezione, delicatezza, avvicinò la sua mano a quella di “Mattia”…e mentre questo la vedeva avvicinarsi si faceva sempre più pallido…e tanto il timore non riusciva nemmeno a tremare, restava fermo, gelido «…che manina fredda…il nostro Mattia!»…disse lei quando riuscì, anche un po’ sorprendendosi, ad afferrarla…
         …
         …in quel momento lui deglutì con tale forza ed evidenza che lei non riuscì a celare un’espressione di dispiacere e di enorme pena per lui…
         …e le fece tenerezza il fatto che lui fosse talmente intimorito dai loro gesti che non osava nemmeno ritirare la mano con violenza…
         …bensì, seppur sentendosi il cuore stretto da artigli di paura, la sua mano era completamente “a disposizione” di chi volesse prenderla…
         …e ora non faceva neanche più forza…
         …Barbara gli sorrise «Uhmuh!»…e gli carezzò la mano con un dito…posandovi poi a sorpresa un bacino!
         …gesto che destò in lui un’espressione stupita: come se tutto si immaginasse, eccetto di ricevere un gesto d’affetto…
          
         …

         …intanto, in cucina «…uaaaaaaaAAAAAAAAAAAAuhhhh…»…arrivava Sabrina con un bello sbadiglione «Dormito bene, zia?» le chiese Bill…ma lei gli fece cenno di diniego…e come se molto stanca, si accasciò su di una sedia «…per carità Billy…lascia perde, sto malissimo, sto sconvolta stamattina…!»…«Che hai fatto?!»…
         …in effetti non sembrava avere un’ottima cera, era lievemente trasandata e con l’espressione molto aggravata «…ho sentito ‘na cosa in televisione…m’ha sconvolta: stavano a di’…
         …che in certi casi, pure a donne della mia età, je po’ veni’ la menopausa precoce: che je se blocca tutto là…le cose, der ciclo, e niente, finisci tutto quello che poi fa’, hai chiuso!»…
         ...la risposta lasciò il ragazzo alquanto dubbioso «…? E questo cosa c’entra con te, zia?»…«...eh…! C’entra…!»…disse lei, spiegando «Io me so’ presa paura, perché ‘sto mese me sta a ritarda’ il ciclo…! Me stavo a chiedere che poteva essere, da ‘n po’ de giorni…!»…«Ah sì, infatti! Ne avevamo parlato pure l’altro ieri!»…«E se fosse quello, Billy?»…«Quello…cioè la…?»…«La menopausa.»…
         …il ragazzo restò certamente un po’ perplesso e sprovvisto di parole, nei confronti di quell’espressione leggermente “da oltretomba” che quella mattina sfoggiava sua zia…tuttavia cercò di confortarla «…beh ma perché mai andare a pensare ad una cosa del genere, sarà qualcosa che capita con una certa rarità! E inoltre…»…«Ma se io fossi una donna fra quelle? Se io fossi quell’una su cento donne?»…chiedeva lei…e del disorientamento sembrava spargersi in lei nell’avvicinarsi sempre più a quel concetto «E INOLTRE, come stavo dicendo, prima ancora della menopausa dei ritardi del ciclo sono concepibili, sono normali! Io non sono donna…ma lo so!»…
      …Sabrina non disse nulla…rimase a fissarlo con espressione attonita…
      …e poi precisò «No ma il mio è sempre stato regolare.»…«…sì…
      …
      …ho capito, però…! C’è sempre una prima volta in cui può capitare un leggero ritardo! A te…scu-scusa, con rispetto parlando, tanto sono tuo nipote ed è come se tu fossi una seconda mamma: da quant’è che ti sta ritardando?»…«Dunque…tre giorni fa è stato il ventottesimo. Poi…l’altro ieri…»…«E ti sei già preoccupata, l’altro ieri! Ma guarda un po’: mica è un orologio svizzero! Vedi anche tu che è un ritardo minimo.»…«Sì ma io ce l’ho sempre avuto regolare-regolarissimo, non m’ha mai saltato un giorno in vita mia, questo non è normale che mi sta facendo!»…«Mah sì…!»…«No…io c’ho paura…
     …io mo’ ho sentito ‘sta cosa della menopausa, io penso che è quello.»…e lo citava come fosse un brutto male «Zia, è assurdo: perché dover andare a pensare ad una cosa spiacevole quando il ciclo può benissimo avere dei REGOLARI-ritardi…! E poi ricordo che te l’ha detto anche mamma, qualche giorno fa quando tu gliel’hai chiesto! L’altro ieri, appunto, doveva essere!»…«Sì perché mi aveva ritardato un giorno.»…«E appunto! Lei, che è donna, e quindi indiscutibilmente attendibile, ti ha detto che anche a lei ogni tanto ha ritardato!...
     …perché avere paura…?»…
     …le disse lui, facendole un’affettuosa carezza «…no, io c’ho paura, Billy…
     …! Tutto torna, tutto quadra…sarebbe del tutto coincidente con la mia sfiga, che mi accompagna ovunque vada! Mo’ m’è venuta pure la menopausa precoce.»…«Ma che menopausa precoce…! Mamma direbbe che la menopausa ti è venuta qui.»…e le diede una schicchera sulla testa «Dai…!! No, veramente…!!...
     …io so’ sfigata…
     …
     …già sto così, che…me faccio compagnia da sola, da quando due anni fa quello m’ha scaricata, disgraziato…!»…e Bill ricordò «Già, la famosa “buonanima”…!»…«La buonanima, infatti…! M’ha lasciato sola, così, come un ciufolo…! E mo’ ce manca solo che chiudo definitivamente co ‘sta cacchio di cosa, la menopausa…!»…
     …e sembrò davvero diventare triste, come se le stesse crollando addosso tutta la sfasciata montagna di quella che fino a quel momento era stata la sua vita. Bill tacque…la capiva…
     …le prese la mano e la strinse forte a sé…
     …poi le parlò con dolcezza «…non credere, capisco quello che vuoi dire, zia. E so a cosa stai pensando.»…lei sospirò, cercando di guardare in una direzione in cui non avrebbe visto la commozione venirle incontro, e suo nipote svelò «Una famiglia. Una famiglia…
     …tua. Che è una cosa completamente diversa dall’allegra brigata di tutti noi, anche se ci vuoi bene e so che non vuoi lasciarci e che comunque non lo faresti mai. E’ che pensi a qualcuno a cui volere bene, un…
     …uomo.»…«Ah, ma io ormai in fondo a quello non ci penso più, io mi so’ indurita da allora!»…esclamò con poco credibile spavalderia «Non è assolutamente vero.»…«Sì invece!! Sì, è proprio così, io mi so’ indurita!! Io ormai ho chiuso con l’amore, non ci credo più e hanno ragione a dire che non esiste, è soltanto una favoletta da ragazzini!! E’…èèè…per principio! Ecco, per principio che me ce rode della menopausa, perché me sembra che tutte le sfighe a me! Ma che figurati, che pensi che io sto a cerca’ un uomo, che te pensi che io voglio un uomo?! Ma per favore, bastardi come sono, meglio perderli che trovarli, chi li vuole!»…«Che a volte si comportino come veri infami, questo è vero quanto è vero Iddio!! Ma non è vero che tu sei una donna indurita.»…«E invece sì!»…«NO.»…però sottolineò lui…
      …e lei lo fissò negli occhi…mentre lui spiegava «Forse hai ragione a correggermi, perché in fondo non è vero che hai bisogno di un “uomo”, ma hai bisogno dell’”amore”.»…«In che senso…?»…chiese lei che non afferrava la differenza, e lui rise un po’ «Oh no…non fraintendermi! Penserai che tutta questa storia di…Federico, eccetera eccetera, mi ha un po’ sfasato la testa ed ora “via libera agli amori dello stesso sesso”!! “Spalanchiamo loro le porte di casa”!!...No zia, non mi riferivo di certo a questo: non sto dicendo che hai bisogno di una donna, tanto peggio…! Ti ci immagini te con una donna?…!»…e a quel punto anche a Sabrina venne spontanea una risata, sebbene dalla breve vita…
       …poi Bill tornò serio «Quello che intendevo…
       …è che ora non è giusto piazzare nella tua vita una qualunque relazione senza senso. Un “uomo”, così, tanto per! Per “avere l’uomo”, e “stare con l’uomo tanto per non stare sola”, no, di quello ne abbiamo avuto abbastanza, e sono io il primo che vorrei spaccare il muso a quel cretino che ti ha piantata così.»…«Sì sì, infatti, c’hai ragione! Io non c’ho bisogno di un uomo, a me che me ne frega de un uomo, io ormai…io ormai sento che qua dentro il cuore ce l’ho di scorza dura, io…io tanto, pure se potessi, non mi innamorerei più!»…al che Bill dovette sorridere un po’ a se stesso…e fare appello a quel pizzico di pazienza talvolta necessario per parlare con la zia e districarsi tra le sue lievi testardaggini e la sua accennata tendenza a non seguire perfettamente le sfumature di un discorso…
        …«E comunque, zia, se lasciamo perdere l’”uomo”…
        …
        …se ora mi parli specificamente di menopausa…»…«Perché per me è quello, eh! Per me io c’ho quello!»…«…SE ORA…mi parli di questo, significa che è a qualcos’altro, di ancora più specifico, che tu stai pensando.»…«…
        …e cioè?»…domandò lei, che sembrava non aver idea di cosa si stesse nominando…ma Bill ne parlò come la cosa più naturale «…stai pensando a dei figli. Stai pensando a dei tuoi bambini.»…«No, va beh, che c’entra!!»…«E perché?! Vuoi forse dirmi che…non ti piacerebbe avere dei figli?»…
        «…
        …
        …
        …beh…
        …
        …s…
        …sss…
        …
        …sì, però tanto, ormai…! Perché io c’ho quello, Billy, quindi è inutile farsi illusioni su cose cheee, che manco…!»…«Ma cosa dici, zia, sì che puoi! Sei ancora in tempo, sei giovane…!»…«No, no, lascia perde, Billy, tanto…! Che vuoi, si fanno in due certe cose, e io con chi dovrei farlo, col palo della luce?! No, lasciamo stare, io…
        …io ho chiuso con certe cose, io ho chiuso come donna! E’ la sfiga di quel disgraziato, sì, è la iella che m’ha tirato lui! Lui ha detto che da una pazza isterica come me non avrebbe mai voluto dei bambini, e adesso guarda il destino come gli dà ascolto, mi ha fatto ammalare!!»…«Zia…
        …tu non sei malata. Questa storia è solo una proiezione delle tue paure, e del tuo dispiacere. E’ esattamente come il “vestito trasparente” di ieri.»…«…
       …infatti era trasparente…»…«No. Non era trasparente. Era un vestito graziosissimo…proprio come quelli che indossi sempre, proprio come…
       …TE.»…
       …
       …la zia lo guardò come avesse detto una cosa strana, la più strana che ci fosse al mondo…
       …eppure lui le sorrideva come fosse la più naturale «…ma come ti vengono in mente certe cose…? Hai ancora…tutta la vita davanti, e assieme ad essa tutte le cose belle: sei giovane…
       …sei carina...
       …anzi, bella. Una donna bella ed interessante…
       …
       …sei solo stata tanto fraintesa, ciò che quell’idiota ha scambiato nel suo cervello fuso per “isteria”, è una voglia di vivere in grado di restituire il buon umore a chiunque. Come lo fai con noi. Come lo fai rallegrando questa casa. Me, la mamma, i nostri amici…! Ed ora c’è Mattia…! Lui anche forse più di tutti noi ha bisogno della tua ventata di allegria…! Se ti avesse vista, ieri! Hai messo tutto sottosopra pur di…salvarlo prima, e accoglierlo dopo!»…«Uhm, Mattia…!»…Sabrina sorrise pensando a quel ragazzo che avevano salvato, e a cui nelle seguenti ore avrebbero dovuto pensare. Bill le ricordò «Pensiamo a lui, piuttosto: lui sì che…
       …purtroppo, proviene da un incubo dal quale sarà difficile sradicarlo, speriamo l’avvocato possa darci una mano…ma non appena si sveglierà, dovrà…iniziare il confronto con quella che finora è stata la sua tremenda realtà. Liberarsi da quell’ombra non gli sarà facile.»…

          …

          …mentre Bill pronunciava quelle parole il ragazzino era solo, in quanto probabilmente avevano concordato di non imporgli la loro presenza a dosi massicce, sicché potesse sentire che gli veniva concessa fiducia e libertà, e niente gli veniva richiesto. Era di fronte a quel vassoio…
         …
         …qualcosa lo rendeva dubbioso, forse quello che gli era stato servito, forse quelle posatine e quei tovaglioli…
         …qualcosa, di quella situazione, gli suscitava mille punti interrogativi…mille punti interrogativi anche piuttosto minacciosi, che gli scorrevano dentro assieme al sangue mentre allungava la mano per…sperimentare…quelle cose che sembravano essere state portate…per lui…?
         …
         …il cucchiaio…no, il coltello…
         …così si orientò la sua mano incerta, che prese quest’ultimo…
         …
         ...un coltellino di plastica…
         …
         …dunque, un oggetto con una lama…
         …la notò spontaneamente, nonostante questa non avrebbe potuto far del male a nessuno poiché quasi una lama non era…
         …non avrebbe potuto tagliare che una torta…
         …
         …però lui vi passò lo stesso il suo dito…
         …
         …sicché tra i suoi pensieri, d’improvviso troneggiò l’imponente immagine di una lama. Ma non quella di un coltellino bianco…una lama vera, una lama che taglia…tutto, tutti, qualsiasi cosa, e sparge sangue…sullo sfondo di parole che riecheggiano dal passato “Sir Murrow, mi aspetto che voi portiate avanti il giudizio e le condanne dei traditori nei prossimi giorni, finché tutti i colpevoli non avranno ricevuto la giusta punizione. Poiché il conte di Salisbury è di animo troppo tenero, spero che voi abbiate il necessario pugno di ferro.”…
         …”Io, sire?!”…
         …”Vi lascerò terminare al posto mio tutte le incombenze in sospeso. Se mi dimostrerete di essere efficiente e affidabile nell’amministrare la mia giustizia, vi lascerò annettere Dunchester ai vostri domini”…
         …”Sì…come desiderate, mio Signore…”…
         …
         …poi però un’altra voce…
         …”Sir Murrow, state attento a compiacere sempre il vostro re o farete la mia stessa fine”…
         …
         …poi un colpo di lama, l’esplodere del sangue e…
         …!!!!!!!!!!!...
         …il ragazzino compì un gesto inconsulto col braccio, al termine del quale quel coltello era stato spezzato di netto…
         …
         …tanto la paura e l’orrore sembrarono azzannarlo, che di nuovo si lasciò cadere all’indietro, ed i suoi occhi si richiusero…
         …il manico del coltello gli scivolò dalla mano…

         …

         …intanto qualcuno faceva ritorno nella propria stanza. Passi che sembravano calmi…
         …quando poi però mise la mano sulla maniglia ed aprì la porta, Federico si trovò davanti uno scenario sconcertante: i suoi occhi si spalancarono «…
          …che cosa…
          …?!»…
          …ed ebbe un profondo sussulto!! La sua stanza completamente…sconvolta da quella che sembrava la furia di una battaglia «Che cosa diavolo è successo qui?!»…gridò…
          …e si destreggiò fra i libri a terra, i mobili e la scrivania messi sottosopra, il letto con le lenzuola strappate…
          …la cenere, che restava di quanto era stato bruciato…
          …il computer rovesciato, e dal video perforato «Maledizione!!»…
          …esclamò, e poi ancora «MA CHI E’ STATO?!»…
          …
          …e fu raggiunto da suo fratello Emilio «Federico, che ti prende?!»…logicamente spaventato da quelle grida «GUARDA TU STESSO!!»…«Oh Mio Dio!!!...
          …
           …sono entrati i ladri!!!»…«Non ne ho idea!! Ma perché, ti sembra che sia stato rubato qualcosa?! Qui piuttosto sembra esserci stata la guerra!!»…«…c-calmati…»…il ragazzino deglutì…
          …quella vista, dalle cause sconosciute, lo spaventava profondamente…
          …intanto Federico raccolse dei cassetti da terra e fece le sue deduzioni «Non è stato rubato niente, osserva Emilio!! I soldi sono tutti qui, anche le cose di valore!!»…«M-Ma allora che cosa mai possono…
          …?!»…chiese con un fil di voce, ma il fratello avanzò verso di lui con fare minaccioso «TI HO DETTO…
          …che non ne ho idea!!»…
          …
          …ed il giovane Emilio, leggermente tremante, sembrò farsi piccolo piccolo fino a scomparire di fronte a quell’agghiacciante situazione…
          …
          …Federico era livido di rabbia…
          …nella sua mente vagavano mille deduzioni pronte a congiungersi…
          …
          …ma prima di ciò, giunsero i suoi genitori, destati da quelle feroci esclamazioni «…che succede…? Federi…!! Oh…Cielo.»…trasalì suo padre, e sua madre «Cosa sono queste urla?! UHM!!! OH MIO DIO!!! MA COSA E’ SUCCESSO, CHI E’ STATO A FARE UNA COSA DEL GENERE?!»…mentre Emilio la supplicò «Calmati mamma!! Per carità, ti scongiuro!!»…e Federico «Che cosa fate, vi aggiungete anche voi a questa coda interminabile di domande stupide?!»…ma il signor Mimmo gli si avvicinò e ribatté «Ma scusa…tu finora dov’eri, quando sei tornato…?»…«Adesso!!...
          …ci siamo trattenuti a casa di un mio amico.»…«Fino a quest’ora?!»…esclamò Nadia, ma Emilio intervenne «Cosa avrebbe potuto fare?! Noi eravamo qui, ma non abbiamo sentito niente, eravamo addormentati!!»…
          …Mimmo cercò di appellarsi a calma e fermezza, e precisò «Federico: qui sono entrati dei ladri, hanno commesso uno scempio: è di fondamentale importanza mantenere la calma ed avvisare la polizia.»…«Non sono ladri, papà…
         …»…disse tremulo di sgomento suo figlio maggiore…«Come? Cosa stai dicendo…?»…
         …
         …ed il ragazzo tuonò «…sono degli spregevoli delinquenti!!!»…«Quanto hanno rubato?!»…sempre suo padre, e Federico affermò «…logicamente…
         …tutto il possibile…
         …!!!»…
         …ma Emilio spalancò gli occhi e si portò le mani alla bocca, stupefatto nell’udire quella che aveva appena saputo essere una menzogna!
         …«Oh Dio, perché…?»…accennò Nadia con un filo di voce, ma poi le forze sembrarono venirle meno e fu sul punto di svenire: Emilio la sorresse «Mamma, per favore, non svenire!»…e Mimmo «Nadia, per favore, non è il momento per…instupidirsi come delle donnicciole, che diamine!! Andiamo a controllare il resto della casa, non sembra che abbiano fatto altrettanto, hai visto forse mancare altre cose di valore?!...
         …può darsi che non siano arrivati alla cassaforte!…»…
         …e si allontanò nel corridoio…
         …
         …così Emilio poté puntare i suoi occhi increduli su Federico…e boccheggiare «M-Ma…
         …p-perché…?!»…
         …
         …ed il ragazzo pareva aver chiare le sue ragioni «Così “colpevole” potrà essere un chiunque, un “ladro”! E non si preoccuperanno di quali nefaste conoscenze ci siamo messi attorno tanto da renderci vittime dei loro regolamenti di conti!»…«E perché, vuoi forse dire che…po-poteva essere qualcuno che ce l’aveva con teee?!»…con la voce che gli diveniva stridula, tanta la bruttezza di quelle ipotesi…
         …«Non lo so…!!»…
         …restò fermo il ragazzo, meditando a proposito del fatto «…ma non vorrei che questo…
         …!!»…
         …e terminò soltanto nei suoi pensieri “…che questa faccenda avesse un qualche collegamento con la sparizione di Mattia. E’ tutto troppo strano!!”…
         …mentre si chinava e raccoglieva uno di quei petali rosa che erano rimasti…che si confondevano nel disastro, ma un occhio attento come quello di Federico ora, scrutatore ed incuriosito, avrebbe riconosciuto come estranei alla stanza…
        …ed inconsueti, per l’abbigliamento di un ladro...
   
        …«…io gliel’ho lasciato, e non sembrava guardarlo con troppo disdegno, ti dirò biscottino! Anzi, per me ce deve ave’ ‘na fame tanta così, però solo che è timido, e soprattutto je viene ‘n colpo a pensa’ de magna’ quei pastrocchi che j’ho fatto io, quelli mettono paura pure a me stessa!»…scherzava Barbara, mentre con Bill si avvicinavano alla stanza del ragazzo…«Ma se hai fame la superi, la paura, no?»…«Mamma mia…nun me ferma nessuno!»…«Chissà se Mattia può fare altrettanto: vediamo!»…ipotizzò il ragazzo…
        …e poi entrò «Ciao!»…
        …
        …fu accolto dalla seria immobilità del ragazzo che, dopo il brutto momento che sembrava aver vissuto sfiorando il coltello, di nuovo pareva avere forze sufficienti solo per guardare l’altro con la coda dell’occhio…con sguardo a metà tra l’impaurito e l’inquisitorio, ma forse, più che tale, diffidente…
        …
        …Bill si accorse subito che non aveva toccato cibo…e gli chiese delicatamente «…non hai fame?»…aggiungendo subito dopo «Non preoccuparti: se vuoi puoi mangiare più tardi! Solo quello che ti va.»…
        …e gli si sedette accanto con fare cordiale: dopo tutto, non c’era modo di convincere “Mattia” che non gli si voleva fare del male se non facendolo abituare alla loro presenza: ogni esasperata reticenza nel parlargli ed avvicinarglisi sarebbe stata inutile…
         …a questo proposito, Bill giunse subito al dunque «Mattia: immagino che macello frulli nella tua testa!...
         …
         …ti starai chiedendo…
         …
         …dove sei. E noi chi siamo, perché ti abbiamo portato qui.»…
         …
        …il ragazzino taceva…e fissava Bill serissimo…
        …
        …questi disse «...non ci vuoi parlare. Non fa niente: lo farai quando desidererai, non c’è problema e non devi darci spiegazioni. Noi: non vogliamo farti del male. E non vogliamo da te…NIENTE. Semplicemente…ti abbiamo trovato…che stavi male, eri svenuto, e su consiglio di un nostro amico, un…avvocato, ti abbiamo portato qui a casa nostra per farti riprendere un po’ le forze.»…e precisò «…nient’altro!...»…
       …poi sospirò…
       …e disse qualcosa che gli costava un po’ poiché la sentiva rischiosa, ma altrettanto si sentiva in estremo obbligo di dirla «Tieni presente: se adesso tu volessi uscire, se volessi andartene, puoi farlo! Se...
       …reputi di stare meglio, noi non ti stiamo tenendo prigioniero, questo devi capirlo bene. Qui tu sei libero, come se fossi a casa tua: ah scusa, non mi sono presentato, io mi chiamo Bill, sono il figlio di quella signora che ti ha portato la colazione, hai visto che pasticciona? Hai avuto un po’ paura di assaggiare le sue tartine, eh!»…e gli tese la mano…ma il ragazzino sembrò ritirarsi. Bill se lo aspettava e fece finta di niente, e seguitò «Senti, capito il fatto della…libertà di movimento? Oh, e se invece pensi…se invece magari ti senti ancora un po’…così!»…e lasciò intendere “confuso”, con il suo gesto «E se pensi che ti vuoi riposare ancora un po’, o magari mangiare qualcosa…libero! Noi…forse tu non ci crederai, ma non ti chiederemo niente! Non vogliamo essere pagati, non vogliamo…niente, assolutamente! “Solo aiutarti”...come si suol dire in qualsiasi altro posto che non sia il nostro mondo, dove non si fa mai niente per niente, ma…
       …beh…
       …questa casa vedi di considerarla un po’ come un pianeta alieno! In senso buono, naturalmente!»…
       …ma parallelamente alle sue parole c’era qualcosa che…confondeva profondamente quel ragazzino biondo, che rendeva il suo sguardo istante dopo istante più torvo, e ora sembrava agitarlo, farlo muovere…
       …Bill parlò ancora «Secondo me…forse è il caso di provare a mangiare qualcosina, e per quanto riguarda muoverci, muoverci ancora poco a poco perché sai, ieri hai avuto un pochino di febbre ed oggi sarai di sicuro ancora debole, poi fa caldo e questo può far girare la testa, far sbandare un po’, per questo magari se mangi qualcosa…»…
      …ma il ragazzino scosse la testa, e per la prima volta parlò «Che cosa volete da me?!»…
      …solo che Bill non capì, e spalancò gli occhi…
      …
      …«…? Cosa…?»…
      …
      …perché “Mattia” non aveva parlato la sua stessa lingua…
      …
      …Bill poté afferrarne solo il tono: anch’esso diffidente…agitato, sebbene affievolito dalla paura…ostile…
      …
      …«Cos’hai detto…?»…gli venne spontaneo da chiedergli…
      …
      …il ragazzino si muoveva, si agitava…ma non ripeté quello che aveva chiesto…tanto che Bill ad un tratto realizzò che «Tu…
       …tu non parli la nostra lingua, tu sei straniero…! Quindi…
       …
       …non cap…non capisc-: scusa, Mattia, ho bisogno solo che tu mi dica questo! TU-CAPISCI-QUELLO-CHE IO-TI DICO?»…
       …
       …ma l’espressione di Mattia era quella di una persona molto confusa, smarrita in un mare di parole di cui non riesce a comprendere nulla, attanagliata dall’agghiacciante problema dell’incomunicabilità…tanto che Bill focalizzò con un certo sgomento quest’ulteriore aggravante del problema «…no…
       …
       …in tal caso il silenzio non equivale ad una risposta affermativa…»…e volgendosi dall’altro lato...specificò «…non capisce.»...e lo sguardo gli si smarrì nel vuoto…
       …
       …dopodiché…tornò a guardarlo. Gli prese una mano…e gli fece cenno di calma! Lo invitava a placare la sua agitazione…a respirare profondamente…
       …ed inizialmente il ragazzino non ci riusciva, sembrava che la mano dell’altro fosse elettrica ed il suo tocco lo fulminasse, si dimenava, ma aveva poca forza per questo Bill poté insistere e fargli cenni tranquillizzanti…
       …
       …furono piccoli istanti di “lotta”, ma fu quando Bill gli sorrise che…
       …il ragazzino per la prima volta si arrestò…
       …
       …restò a fissarlo con i suoi occhi verdi che sembravano voler altrettanto fulminare l’altro…
       …
       …ma non si mosse più…
       …
       …quel sorriso…l’aveva forse riconosciuto come un gesto di pace? Bill lo notò…e gli fece ancora cenno di placarsi…
       …
       …di respirare…
       …
       …di rasserenarsi totalmente…
       …
       …il ragazzino restò immobile. Poi non gli fece altri cenni…e restarono a guardarsi per qualche istante. Bill gli sorrideva appena…
       …l’altro attese…
       …
       …poi ad un certo punto la sua espressione mutò completamente: da ostile divenne come incuriosita…
       …
       …poi tornò ad essere un incrocio fra le due cose…
       …
       …e spontaneamente chiese di nuovo «Cosa volete da me…?»…nella sua lingua…
       …lo accennò piano…
       …con un filo di voce…
       …ma a Bill si illuminò il viso, poiché afferrò qualcosa che prima gli era sfuggito «…!!...
       …i-ingles…ehm, English?»…e puntò il dito verso di lui, specificando «ENGLISH?»…
       …
       …l’altro aprì i suoi occhioni sbalordito, annuì…ma “a metà dell’annuire” gli si riempirono gli occhi di paura, come temesse eventuali conseguenze all’ammissione della sua provenienza, ma Bill lo notò e gli ripropose la domanda accompagnata da un sorriso «ENGLISH?»…come se questa provenienza fosse una cosa bella, la cosa più bella del mondo…
       …e a quel punto anche l’altro…gradualmente, pezzo per pezzo…regalò un sorriso grande, stupefatto, incredibilmente rilassato…come fosse un miracolo a cui è arduo credere quello di essere stato capito, “riconosciuto” in un certo senso e che questo non fosse accolto con ostilità…
       …
       …Bill seguitò a sorridergli con la più aperta spontaneità, un po’ per metterlo a suo agio, un po’ perché proprio gli veniva naturale, e…gli fece un gesto con la mano come per dirgli “bravo, che me l’hai detto!”…tant’è che gli occhi dell’altro si aprirono sempre più di bellissimo stupore…come di fronte ad un sogno…
       …l’unico disorientamento da parte di Bill fu quello di non sentirsi tanto padrone della lingua, lì per lì cercò le parole ma stette ben attento a non dire nulla, poiché tutto potenzialmente avrebbe potuto confonderlo…e lentamente si alzò, facendogli chiaro cenno di aspettare…
        …il ragazzino sembrò capire ed annuì lentamente…
        …Bill si allontanò piano piano dalla stanza…ed era buffo il fatto che l’altro, con quegli occhi che erano rimasti sgranati al massimo, lo seguì con lo sguardo fino a vederlo uscire…
        …tanto che Bill fuori da lì se la rise e disse «…uhmuhmuhm! Sembrava un girasole, che si gira per guardare il sole lungo tutto il suo giro…!»…
        
        …in cucina c’erano sua madre e sua zia a fare colazione «Oddio Sabri’!! Oddio il Signore ci aiuti e c’assista mo’ che te ne sei messa ‘n’altra in testa, mo’ pure la menopausa precoce!»…«…’scia perde, Ba’…io è da qualche ora che non vivo più: lo dicevano in televisione…è il resoconto di quello che me sta a piglia’, io…so’ sicura che c’ho quello…»…«Ma scusa! Ma se io ti ho detto tante volte che quella cosa là è un terno a lotto…!!...»…ma fu interrotta da Bill che si precipitò da loro «Ragazze: novità!!»…tant’è che entrambe ebbero un sobbalzo «Che c’è, Billy?!»…«Che c’è? Guarda che se è la notizia che tu’ zia c’ha la menopausa precoce arrivi tardi perché già la so io prima, e poi peggio ancora l’ha detto anche a Stellina e quindi presto sarà sulla bocca de tutto l’universo dei cani!»…ma Bill obiettò «No: a zia le devi dire che pensa solo a scempiaggini per svilirsi quando è una donna stupenda e completa!»…e Sabrina, abbattuta al massimo e lì sbracata sul tavolo «No Billy…lascia fa’, che lo so io!...
       …la sfiga mia, che c’ho, che non m’abbandona mai…
       …mo’ m’ha fatto veni’ pure la menopausa…!»…mentre Barbara «”Stupenda & completa”! Hai capito, Sabri’? Che fijo bugiardo che ho fatto…! Me domando da chi ha preso, da me no de certo, io la dico sempre la verità! Ecco perché so’ tanto rompi! Eheheh!»…ma a quel punto Bill annunciò «Ragazze: annuncio!!...
       …Federico…
       …NON LO SO DAVVERO CHE GLI E’ VENUTO IN MENTE!!»…con sobbalzo di entrambe, e poi aggiunse «Io NON HO IDEA di COSA MAI SIA STATO, di quale ABISSO DI…IDIOTI FRAINTENDIMENTI E ABERRAZIONE COMUNICATIVA sia stata questa inNNNDICIBILE “prima volta”!!! E’…è…
       …!!!...
       …inglese!!»…
       …«Come?! Lui?! E’ inglese?!»…chiese Barbara, e Sabrina «Ma sarà quello?! Ba’?!»…«Quello che, Sabri’?! Cioè dici il fatto che lui…»…«No dico, sarà quello…la menopausa. Che dici, c’ho quello?»…e la sorella «PfffFFFFFFFFFFF ahhh, dai, Sabri’!!! Ma come ti viene in mente, su!!!»…«No, io per me c’ho quello, io so’ sicura che è quello, c’ho troppa paura!»…ma poi intervenne Bill «Parla inglese, non capisce un’acca di quello che gli diciamo noi!!»…e Barbara «…!! Ma allora come cavolo ha fatto a…?!»…«Ma che ne so, mamma?! Ma io devo pensare che questo ha suonato al campanello della porta a Federico, e lui…subito…ma lascia perdere!! Questa storia mi dà il disgusto e la prossima volta che lo becco fa i conti con me, tenetelo presente!!»…«No, ma è assurdo…!»…commentò sconcertata Barbara, e Bill non era da meno «Sì è assurdo, è veramente una cosa inconcepibile!! Chissenefrega dell’età, chissenefrega della lingua e dunque chissenefrega pure del dialogo!! Altro che la loro “straordinaria comprensione”, altro che “la CONOSCENZA che gli ha cambiato la vita, e gli ha fatto scoprire se stesso”, è impazzito!! Non ci capisce più niente!!»…«Maaa...cioè lui è inglese?! E’ inglese lui?! Ma perché allora, dici che Federico non ci ha potuto parlare la stessa lingua?!» si destò Sabrina…«Macché, non sa manco mezza parola in inglese!!» rispose Bill, e Barbara sintetizzò «Sabri’, questo si è tappato occhi, orecchie, bocca e c’è andato a letto in totale “apnea dell’io”, te lo posso assicurare!»…«Che bastardo…
       …!»…replicò Sabrina, e Bill «”Apnea dell’io”…! Uhm, niente male mamma, debbo riciclarmelo per la Psicologia!» ma poi Sabrina tornò a se stessa subito dopo «Oddio c’ho paura!!!...e se è quello?»…«Sabri’!! Ma che vuoi che c’entri che a me il ciclo m’ha fatto di tutto e di più che ‘n’artro po’ me veniva pure per interposta persona!! Finiscila, so’ cose che te pensi tu!!»…«Va beh ma che c’entra, Ba’!!! Tu sei stata sempre irregolare che come hai detto te, pure i sassi ce l’hanno avuto al posto tuo quando decidevi di metterlo in comune, ma io no!! Io so’ sempre stata regolare, a me me sta ritardando in modo pazzesco, non è normale questa cosa!»…«Zia: cerca di capire! C’è sempre una prima volta per tutto: tu sei stata regolare fino ad adesso, ora come tutte le donne hai i tuoi…salti, le tue irregolarità!»…«Ecco, Sabri’: dai ascolto a Billy, che c’ha ragione!»…ma lei, disillusa «No, no, per me…io c’ho quello, per me è la menopausa.»…ma poi Bill la afferrò per il braccio «Distrazione-DISTRAZIONE! Quando zia cade nel “pozzo della paranoia” ha serio bisogno di distrazioni immediate! E sai in che senso?!»…«No Billy!! Dai, che sto troppo ‘na merda, mo’ che ho scoperto ‘sta cosa…!»…«Ma che vuoi avere scoperto?! Dai zia, non hai scoperto niente, hai fatto già le analisi?! No! Quindi adesso vieni con me!!»…«…le analisi! Che è il caso che le faccio? Mo’ chiamo la ginecologa…!»…«Sabri’, ferma ‘n po’, lo dico per il tuo bene: che quella due minuti che te regge co ‘ste paranoie nella testa poi te da ‘n cazzotto che t’acciacca, la tramuti in un’assassina! Ehehehe!»…«No zia, adesso niente ginecologa che vieni con me!»…«Dove, Billy?!»…e Barbara realizzò «E’ vero!!! Sabri’, tu lo sai l’inglese tutta fighetta, moderna e laureata quale sei!»…«Oddio rega’, scherzate poco che io so’ malata, io mo’ c’ho…la menopausa.»…«EHMEHMEHMEHM!!! Non voglio sentire questo nome!!!»…precisò Bill con scherzosa voce aggressiva, e Barbara «Vai, vai a parlarci!! Solo tu sei la speranza nostra, noi due co’ l’inglese mejo che ce leghiamo un sasso attorno al collo e ce buttamo a mare! Ehehehe!»…«No, no, dai!! Che sto…!!»…«Non stai niente, zia!! Vieni!!»…«Ma guarda che io non lo so mica così…a getto, l’inglese!»…«Sì, ma un minimo di struttura del discorso in più di noi, che spariamo parole senza costrutto!» disse Bill…e alla fine Sabrina sorrise e si arrese «Va beh, dai!!! Lo faccio per Mattia, che mi sta simpatico!»…e Bill «Ecco brava, fallo per lui!»…
          …sicché la trascinò là dal ragazzino, spingendola dentro ed entrando con lei…sotto lo sguardo sbalordito e ancora un po’ timoroso del “girasole”…«EHM…!!!»…
          …fece lei…mentre Bill osservava la cosa soddisfatto e tranquillizzava “Mattia” con un sorriso…
          …
          …”Mattia” e Sabrina si guardarono per qualche istante dopodiché…qualcosa sembrò suggerire a lei l’ispirazione giusta, e fece cenno affermativo a Bill, sembrando improvvisamente sicura di sé e mormorando «…ok, daje, mo’ ci penso io!»…e passò subito all’attacco sedendosi di fronte a lui e specificando «Hi!!»…e cioè “Ciao!”…
          …
           …e “Mattia” restò stupefatto…di nuovo annuì lentamente…e sembrò col solo movimento della bocca accennare la stessa cosa. «Do you speak English, right?!»…chiese poi lei diretta…
          …e ancora più lui restò colpito…annuì di nuovo…
          …e poi, finalmente…giunse in risposta un debole ma dolce «…yes.»…
          …
          …Bill sorrise contento, e Sabrina fece l’occhiolino a suo nipote per poi seguitare «Well…so…
          …ehm, how are you? How do you feel? Do you feel…good?»…
          …
          …lui la fissava…ed annuì mormorando “yes” praticamente solo col movimento delle labbra, e poi lei accennò al vassoio «Are you hungry?»…e cioè “affamato”, e poi ancora «Do you want to eat?! This is your breakfast, you can eat it!! You have not eaten anything, why?! You can eat!»…e cioè gli chiedeva, avvicinandogli il vassoio, come mai non aveva mangiato niente, e lo informava che poteva farlo! Ma lui restò un po’ intimorito, e allora Bill suggerì all’orecchio «Zia, c’è da fargli prendere confidenza poco a poco con le cose: non ha mangiato niente perché era molto spaventato, da tutti noi…»…
          …«Sì sì sì lo so lo so, ok Billy, lascia fare a me!»…precisò lei che ci teneva ad avere piena fiducia e scena libera in quella circostanza. Comunque mise in pratica il consiglio, e moderò il suo parlare «This is…
          …yours, if you want, you can eat! This – is – your – breakfast.»…e poi precisò ancora «…your breakfast. It’s…clear, right? You understand me…?»…
         …e lui…piano piano annuì di nuovo…e poi per la prima volta mosse il suo braccio destro appena appena…
         …Bill e Sabrina si guardarono contenti…
         …lei gli sorrise, e gli avvicinò una fetta biscottata col burro e la marmellata «…take this. Your breakfast.»…
         …
         …e lui sembrò illuminarsi di contentezza…la prese in mano molto delicatamente…
         …ed accennò pianissimo «…
         …f-for me…?...
         …Can I…
         …?»…e guardò Bill, che annuì contento e gli fece cenno di mangiarla…
         …
         …così lui la mangiò…
         …piano, piano…
         …a bocconi piccolissimi, però in sequenza precisa e regolare…
         …
         …sembrava come che gli piacesse…mentre Bill mise una mano sulla spalla della zia in senso di congratulazioni, e lei gli fece l’occhiolino con espressione sicura e soddisfatta, della serie “hai visto che io ho fatto svoltare la cosa?”…
         …
         …finito quel boccone…loro non dissero nulla, ma fu lui a guardarli…a fissarli senza staccargli mai gli occhi di dosso, per poi prendere un'altra fetta…e guardare di nuovo Bill, che prima gli fece cenno di sì e poi gli si avvicinò, indicandogli tutto il vassoio, e poi indicando lui. Lui sembrò capire…e a giudicare dall’espressione, gli sembrò una cosa bellissima…
        …«This is…YOURS!»…specificò Sabrina, e gli disse inoltre «You can eat…EVERYTHING YOU WANT, here!!»…e lui si illuminò di gioia…accennando solo con le labbra un “…really? Can really I …?”…e lei «OF COURSE! And if you want to eat…more! Ok? If you want to eat…other things, after…these!! You can call…US, alright? You can call US, we give you other food: everything you want!!»…
        …
        …lui a quel punto si lasciò andare a quel boccone…
        …
        …la mangiò, anche con una certa fretta, sembrava piacergli…
        …
        …aveva dei movimenti molto eleganti (come fece notare Sabrina a suo nipote, con un silenzioso gesto di ammirata emulazione. Bill confermò sorridente…) …se solo non accentuati da quel pizzico di fretta in più, specchio…della fame che doveva avere dopo aver trascorso tante ore senza mangiare!...
        …
        …tra un boccone e l’altro lanciava degli sguardi fulminei a loro però non si soffermava quasi più per la conferma, tanto era il desiderio di prendere un altro boccone…
        …
        …frequentemente Sabrina e Bill si guardavano, sorridendosi…
        …
        …lui era perso in quella colazione squisita…
        …
        …solo ad un certo punto si bloccò di colpo: i due si protesero verso di lui…e lui disse «…thank you.»…
        ...
        …e ai due fece molta tenerezza…Sabrina gli passò la mano tra i capelli, e gli disse «…don’t worry!»…lui annuì e riprese…
        …
        …passarono altri minuti…
        …
        …ad un certo punto Sabrina esclamò «You were…really hungry!!!»…lui lì per lì sussultò ma poi…tornò a sorridere…e disse «…so hungry…!»…con un filo di voce…ma con una convinzione tale, riflessa nel tono e nell’espressione, che avrebbe suscitato un sorriso spontaneo in chiunque! Un sorriso di contentezza poiché si era riusciti ad aiutarlo a mangiare…
        …ma anche un sorriso di pena e di compassione, per tutto quello che aveva dovuto patire, e per tutti i retroscena che dovevano esserci dietro quel digiuno forzato…

       …

       …intanto, a casa di Federico…
       …
       …Emilio aveva aiutato sua madre a distendersi sul letto «…ti senti meglio, mamma…?»…e lei, pallida, con gli occhi che si aprivano appena ma tuttavia ancora cosciente rispose «…Emi…»…«No! Non parlare!! Non dire niente e non ti sforzare, fammi solo sì con la testa: ti senti meglio?!»…
       …il più spaventato, tuttavia, sembrava lui…
       ...
       …lei parlò lo stesso «…non ho niente, non spaventarti…»…«No, io non sono affatto spaventato!!»…smentiva lui, ma con poca credibilità…
       …
       …«…neanch’io, sono solo sconcertata…
       …
       …mio Dio, ma perché…? Chi ha potuto farci una cosa del genere, durante la notte persino…? A persone oneste come noi, che non hanno mai fatto del male a nessuno…!»…
       …
       …con loro c’era Flavia la cameriera, che ora stava mescolando un po’ d’acqua e zucchero per la signora. Lei sì che nonostante quanto dicesse, non sembrava affatto spaventata «Oh ha proprio ragione, signora!!! Quando sono passata di fronte alla stanza del signor Federico: Dio Mio…
       …era l’Inferno in terra quello che ho visto, un abominio, un…enteroclisma ambientale!!»…ma Emilio sbottò con rabbia «Un…CATACLISMA!! Razza di ignorante, quello che hai nominato è il clistere!!»…«OH DIO!!! CHE SCHIFO!!»…gridò la giovane con la sua vocina flebile, ma stavolta la voce più flebile fu quella di Nadia che supplicò «Ahhhh…
        …!!! Non gridate…
        …! Per carità, non gridate…quando sto così tutto mi rimbomba nella testa…!»…«Oh scusa-scusa-scusa mamma, per carità, per tutto l’oro del mondo (beh oddio, non esageriamo), p-per, per…per tutte le monetine che tengo nel salvadanaio a forma di coniglio! (tanto sono finte! Mi servono per fregare la gente!) Non grideremo più…!!»…«Ecco…bravi…
         …vi supplico, abbiate pietà di me…»…ma Flavia intanto riprese spirito e spiegò «Che orrore, sicuramente l’opera di gente molto, molto malvagia! Ma anche ignorante e impacciata nel suo mestiere, se mi permette! Hanno lasciato…una moltitudine di indizi, alcuni di questi assolutamente…inequivocabili, signora!! Ne tenga conto quando sporgerà la sua denuncia! Perché voi sporgerete denuncia, vero?!»…ma prima che Nadia avesse potuto rispondere, Flavia seguitò «Sì, la sporgerete, è ovvio, non potrete lasciare impunita un’infamia del genere: voi siete gente molto rispettabile, nessuno può permettersi si offendervi in questo modo!!»…e diede due schicchere al bicchiere assicurandosi che la soluzione fosse al cento per cento diluita, poi la porse alla signora…
        …ma all’ultimo secondo ritirò la mano «Signora, ha già idea di chi sia stato?!»…
        …e Nadia…che gemeva come avesse una spada piantata nel cuore…rispose «…e come posso…?!?!»…sicché Flavia «Certo, certo…oh poveretta, che pena che mi fa in questo momento…deve sentirsi proprio male…»…e le porse nuovamente il bicchiere…
        …ma poi, con una nuova domanda, ritirò la mano «Ma è stata attenta a non spostare niente-niente-ma proprio niente dalla scena del delitto?!»…ed Emilio sbottò di nuovo…forse perché la sola idea gli faceva ancor più paura «Guarda che non c’è stato un omicidio!!! Hai forse udito del morto in casa?! No! Stupida! E’ stato solo…
       …un attentato idiota ed insensato!!...AH NO!!! Dimenticavo che è stato un furto…!»…«Ahhhhhh…ahhhh la mia povera testa…»…gemeva la signora Nadia, mentre Flavia sembrò irritarsi alquanto del tono che Emilio usava con lei «Se magari i “gran signori” di casa prestassero un po’ più d’attenzione nel decifrare la natura dei problemi che insorgono, anziché dedicarsi ad incavare il pavimento a forza di lanciare i joypad!»…
         …ed Emilio, come un principino oltraggiato…tossì pesantemente…guardò Flavia sconvolto…si tolse gli occhiali per guardarla meglio e «…
         …
         …
         …
         …
         …
         …scusa, che…?
         …
         …
         …cosa mai…
         …
         …avresti osato dire…?»…e lei, con faccia altrettanto dispettosa…«…nient’altro che la verità! Come al matrimonio: ta-ta-tadan! Ta-ta-tadan!»…e lui restò sconvolto ed agghiacciato…
         …ma il canticchiare la marcia nuziale fu interrotto dal gemito di Nadia, che ancora aveva il rimbombo in testa «Ahhhh…
        …Cielo, quale incubo, cos’è mai dovuto succedere…!!...»…e Flavia, rapidamente «Ah! Signora pardon, mi ero scordata del suo intruglio!»…
        …e sebbene ad Emilio caddero gli occhiali all’udire quel termine irrispettoso, Nadia era troppo debole per fare questioni ed allungò di nuovo il braccio verso il bicchiere di acqua e zucchero…
        …
        …Flavia stavolta sembrava volerglielo dare…ma all’ultimo secondo ritirò di nuovo la mano «Signora!»…ed incurante del suo gemito «Ahhh….!!!»…posò proprio il bicchiere da un'altra parte, e le si sedette vicino per bisbigliarle «Ptsss…
       …detto proprio in confidenza tra donna & donna: non ha qualche sospetto in fondo in fondo a qualche piccolo anfratto del suo cuore, che vada a smentire questa ipotesi di furto…spoetizzante e così terribilmente a buon mercato?»…
       …ed intanto Emilio gridava «Ma che fai, stupida?! Non sei proprio buona a niente, sei un’incapace!!! Dalle almeno il suo bicchiere di acqua e zucchero, vuoi torturarla in silenzio approfittando del fatto che ci hanno derubato?!»…e con poca delicatezza afferrò il bicchiere e lo porse alla madre «Ahhhh…ahhhh…»…«Tieni, mammina…bevi…»…
       …e Nadia si accostò il bicchiere…
       …bevve un po’…ma poi Flavia glielo tolse dalla bocca «No signora, coraggio, adesso non beva!»…«AHHH…!!» «Non faccia questi gemiti: ascolti me! E’ più costruttivo: si tratta della sua casa!»…e nonostante il loro sconcerto, continuò «Focalizzi su quanto le sto dicendo io: c’erano petali rosa. Eh? Petali rosa! Petali ovunque. Cioè, ovunque: in particolare, sulla libreria…concentrati specificamente sulla seconda e la terza mensola, e depositate agli angoli delle altre due. Poi sul letto ce n’era una chiazza immensa, a forma…di croce greca, e tutti sparpagliati attorno ai cavi del computer del signor Federico! E poi…E POI! AH SI’!! Intorno alla finestra e sul balcone!! Sul balcone, sì, più dalla parte sinistra che dalla parte destra!!»…«Come al solito sei un’impicciona, peggio di una piedipiatti pedante ti sei fatta tutta la mappetta della scena!!»…gridò il ragazzino indispettito, ma Flavia gli rispose «E’ l’occhio esperto del domestico, cosa che ti sogni che venga ad un…
       …maschiETTO! Piccolo! Ino-ino!»...«GRRR!!!»…lui era sul punto di andare in bestia, e Flavia…
       …
       …si accostò all’orecchio della signora «Signora Nadia: non pensa in confidenza proprio fra noi-fra noi che il signor Federico abbia bleffato? Che abbia simulato la scenografia di un furto quando in realtà voleva occultare a voi genitori le sue malefatte…?
      …
      …con una donna!!!...»…mormorò, enfatizzando quella parola mentre lo sguardo atterrito di Nadia puntava verso l’alto…come invocando il Cielo…
       …Emilio era altrettanto atterrito da tanta sfrontatezza…
       …mentre Flavia bisbigliava «…non crede? Si è poi disfatto delle sue cose per simulare il furto: tanto sa che voi gli ricomprate tutto! Ed ha bruciato la sua stanza ed il suo computer…
       …
       …per coprire le tracce del profumo che come gas asfissiante doveva aver pervaso l’intera sua camera, se tanto hanno fatto già da soli quei petali rosa così straordinariamente, genuinamente femminili…! Ci pensi, signora, questo è tipico della sua età…! Una donna, signora…! E’ proprio-proprio sicura di voler sporgere denuncia verso ignoti “ladri”…?»…
       …
       …gelo e sgomento regnarono nella camera da letto…

       …mentre invece Federico e suo padre si preparavano ad uscire «Sono costernato, figliolo: è imperdonabile il disastro che hanno seminato tra le tue cose. Ma è più che certo che riavrai tutto, ogni cosa!»…«…sei molto buono, papà.»…«Ora comunque mi sentiranno al commissariato. Dovranno cercarli…anche per mondi ignoti questi farabutti, se necessario. Gli farò risputare i denti per aver osato irrompere a casa mia, e toccare quel che appartiene a mio figlio!»…
       …«…spero vivamente che li prendano. Meno male che ero fuori con i miei amici…altrimenti chissà cosa sarebbe potuto accadere. Ma spero di non dover avere questo pensiero, qualora mi capiti qualche rara volta di dormire qui.»…
       …Federico, da dietro i suoi occhiali da sole, sembrava molto freddo e padrone di sé…
       …chiese poi «Allora non hanno preso altro da casa?»…e Mimmo, perplesso «…
       …no…
       …qualsiasi cosa abbiano tentato di fare, fino alla cassaforte non si sono spinti! Evidentemente temevano che da un momento all’altro qualcuno li mettesse nel sacco, data la baraonda scatenata in camera tua.»…«Meglio: preferisco si siano limitati semplicemente ad incenerire camera mia.»…
      …disse, pensando però “…e questo è un ottimo modo per ottenere il doppio di quanto già possiedi, senza fare il minimo sforzo!”…
      …«Non credere: avremo noi l’ultima parola su questa storia, Federico!»…assicurò suo padre, mentre uscivano…
      …
      …il ragazzo intanto, senza farsi notare dal padre che lo precedeva avanti, analizzò nuovamente quel petalo rosa che si era messo in tasca…
       …e pensò “…ci sono tracce di luccichini soporiferi, i rilevatori magici che ho costruito li hanno notati. No, questo non è stato un furto…chiunque sia entrato in camera mia non era intenzionato a rubare: ma allora a cosa? Che strano…
       …ho registrato il dibattersi di energie magiche molto forti, chi mai può essere stato? Non è da comuni esperti di magia tentare una qualsiasi azione e spargere tracce del genere da ogni parte…
       …oltretutto che traccia singolare: petali rosa…
       …sembra più l’effetto del comportamento incontrollato di qualche…entità ultraterrena. Ma come mai proprio qui, a casa nostra…? Comunque debbo analizzare meglio questi petali con i miei strumenti…se è da loro che proviene questa energia colossale e non dalla parte avversa, la cosa si fa curiosa! Intercettare…
        …e conoscere qualcuno in grado di scatenare un inferno simile: prospettiva audace…ma dai risvolti potenzialmente fruttuosi. Cercava me…dovrà aver avuto i suoi motivi…
        …si profila una storia da approfondire…” …«Federico!»....«Eccomi papà, scusa!»…
        …ed intascò nuovamente il petalo, per seguire il padre…
        
        …

        …intanto il giovane biondo aveva terminato l’abbondante colazione…
        …
        …i suoi “aiutanti” Bill e Sabrina lo osservarono soddisfatti, attendendo che da quel suo guardarli giungesse una nuova parola, un nuovo commento…
        …
        …e lui esitò un po’…
        …
        …sicché Sabrina gli fece «…ok?»…
        …e sfiorò il vassoio…
        …
        …e lui attese ancora qualche istante, dopodiché sussurrò, sempre molto timidamente, nella sua lingua «...can I…have…
        …just…a little bit more…?»…
        …
        …ed i due si sorrisero, se lo aspettavano e Sabrina gli rispose «…of course!!! I told you: EVERYTHING – YOU – WANT!» stringendogli la spalla con un gesto compagnone, che lui non evitò in alcun modo forse perché era talmente stupito da quanto ricevuto, e talmente sul filo di mille emozioni che nessuno dei suoi sensi era libero per farlo spostare…
        …
        …Sabrina fece cenno di andargli a prendere dell’altro «I bring you other food!» e lui di nuovo guardò Bill…il quale ora, dopo aver ascoltato, sentiva ricostituito in sé qualche fondamento di inglese, e provò a chiedergli di nuovo «…you are…still really hungry, right?»…
        …e l’altro annuì: la prima metà del suo annuire era intrisa di iperconvinzione: sì, quanto era affamato!!! La seconda metà del suo annuire invece si tinse improvvisamente di…molta timidezza e quasi di un lampo di scusa…come se essere affamato e chiedere altro da mangiare fossero una colpa, una cosa sbagliata, una cosa impropria. Bill se ne accorse…e gli disse «…no worry!»…
       …poi però gli si avvicinò incuriosito, e gli chiese «…why…are you…worry?»…
       …
       …e lui…di nuovo sembrò sentirsi molto in colpa…molto in imbarazzo…
       …un sentimento diverso da quello iniziale, in cui aveva tanta paura e questo gli faceva lo sguardo diffidente…
       …
       …ora sembrava solo sentirsi in errore…in colpa per avere un bisogno così enorme di mangiare ancora…
       …
       …«…nothing…to worry.»…gli disse molto dolcemente Bill…
       …
       …e l’altro sembrò comprendere, e ricambiargli il sorriso…come in un umile e quieto ringraziamento…
       …
       …però, mentre sorrideva, qualcosa di se stesso gli catturò l’attenzione…
       …
       …quello che indossava…quel pigiama verde chiaro con scritte gialle…
       …
       …gli rendeva lo sguardo dubbioso…fu portato a sfiorarlo, ma era reticente nel farlo…
       …guardava ad intermittenza questo e Bill…
       …e si accorgeva…probabilmente del filo conduttore che legava la tipologia di vestiti che si usavano in quel mondo…
       …
       …sembrava trovarli…come insoliti, ma era reticente nel dimostrarlo, forse in quanto temeva di offendere chi gli stava attorno…
       …
       …Bill percepì della perplessità in lui, ma non ne comprese con esattezza la provenienza…dedusse che probabilmente doveva essere in quanto indossava qualcosa che non era suo…sicché cercò di tranquillizzarlo «Oh...! It…was…ehm…
       …it was…MINE. Ok? It was…»…e non gli venivano con facilità le parole in inglese, sicché indicò il pigiama ed accennò…come a molto tempo fa «When I…ehm, when I was…
       …y-your age.»…e fece cenno di più o meno…
       …l’altro lo fissava, serio…
       …e Bill approfittò per porgli…una domanda di cui sentiva di ricordare lo schema «How old are you?»…e cioè “quanti anni hai”?
       …
       …l’altro gli rispose «…fourteen.»>…stavolta con un fare diverso, venato da briciole di una maggiore sicurezza, di una maggiore distinzione…e forse, dal suo sguardo balenò un pizzico di orgoglio…
       …ma giusto frammenti impercettibili di tutto questo, abbracciati dalla soffusa timidezza che permeava il dialogo…
       …
       …Bill si mostrò più che tranquillo, ma nella sua testa si ripeteva “…twentyfive!”…con ironia nei confronti di Federico…
       …
       …e gli venne per altro in mente “Uhm! Neanche a dire che se gli chiedi l’età, è lui che bleffa e ti dice di avere più anni! Evidentemente Federico ha preferito evitare la domanda: solo un inutile peso aggiunto sulla sua coscienza!»…ma fu interrotto dal ragazzo che aggiunse «…near fifteen.»…mostrando di nuovo quell’impercettibile barlume di orgoglio…
       …e Bill gli sorrise, sempre però pensando “Oh no, vedi ecco invece! Dev’essere stato questo a tranquillizzarlo! Near fifteen: ok, perfetto! E’ grande, vaccinato!”…ma non disse né fece trapelare niente di tutto questo, e si limitò semplicemente a chiedergli…
       …«Your…birthday? W-When…?»…
       …ed il ragazzino, serio, rispose con molta precisione «February, 17th.»…
       …
       …e Bill «Oh! Ok!...ehm…»…e si mise a contare con le dita…
       …e l’altro probabilmente stava facendo lo stesso…si trovarono tutti e due a fare cenno di “circa”…e poi specificarono assieme circa cosa «Seven months.»…disse Bill «One month.»…disse il ragazzino…
       …
       …e ne seguì sbalordimento da parte di entrambi, che si fissarono reciprocamente!...
       …
       …ma proprio in quel momento il discorso non poté seguitare perché Sabrina rientrò…con un vassoione gigante «Here!!! This is…
        …Mattia’s second breakfast!! Wow!!»…
        …e “Mattia” accennò un sorriso…sebbene questo mutò anche in uno sguardo un po’ perplesso, in quanto c’era una parola che non gli era chiara…
        …anche Bill era ancora stupito dalla questione dei mesi…
        …
        …ma ecco che dalla porta fece anche capolino Barbara! Sabrina e Bill fecero cenno al ragazzino che c’era lei, e lui si volse…lei lo salutò con la mano, sfoggiando il suo tipico sorrisone, e precisando «I no speak English! Sorry! I…k-know…»…e si aiutava con i gesti, sicché Sabrina le suggerì «…three…
        …sì, parole: words…»…e Barbara si giustificò «I know…three words…English: sorry Mattia.»…
        …
        …di nuovo lui si mostrò lievemente perplesso…
        …e Barbara si preoccupò facendo cenno ai suoi familiari «Ptsss! Ptsssss!!! Che c’è rimasto male? Che l’ho offeso, ho detto qualcosa di strambo?!»…«…no!»…«No, mamma.»…
       …sicché Barbara ripiegò sulle più facili tre parole ben conosciute, specificando al ragazzino «…I – love – you.»…
       …
       …lui non se lo aspettava tanto, il suo sguardo divenne un po’ incerto, e poi Barbara precisò di nuovo «We – love you.»…con tanto di bacini lanciati in aggiunta…
       …
       …lui sembrava aver a che fare con qualcosa di molto insolito, non sembrò sicuro di come prendere quelle parole…arrossì parecchio…mentre Sabrina faceva «Ohhhhhhhhh!!!»…in senso ironico, ma sua sorella la fulminava con lo sguardo e le faceva cenno di stare zitta! Sabrina fece «Don’t worry!! She…she is my sister! She is…a little bit crazy!»…e intanto Barbara scherzava «Brava, o’! Che bel servizio che me fai! Che je sta dicendo, Billy?!»…
        …e Bill mediò «Ehm…niente! Niente, gli dice che tu sei sua sorella, e che sei…molto simpatica!»…
        …Barbara abbozzò, comunque un po’ delusa da quei problemi di comunicazione…
        …
        …il ragazzo guardò di nuovo Bill e Sabrina, come per conferma. Questa gli fece, alludendo alla colazione «Everything you want! It’s yours!»…ma lui, che adocchiava già ben lieto l’idea di assaporare altro cibo, volle una conferma ulteriore «…can…I?»…e Bill annuì convinto: questo per lui bastò…e guardò tutti loro con sguardo contento…tanto stupito quanto grato…
       …e dai primi, iniziali movimenti accennati e lenti…degenerò presto in un’autentica scorpacciata!...
       …
       …Sabrina e Bill sembravano tranquillizzati, l’unica un po’ mogia era Barbara che andò verso di loro ipotizzando «…mi sa che gli sto antipatica…! E’ perché non so l’inglese…!»…ma Sabrina sdrammatizzò «No, ma dai Ba’! E’ che…se deve sciogliere, deve prendere un po’ più di confidenza! Vedi come fa col cibo, chiede un sacco di volte prima di mangiarlo, è che…
          …deve prendere confidenza!»…ed anche Bill «No infatti, non preoccuparti mamma: neanch’io so bene l’inglese, mi è solo saltata fuori ora qualche parola sentendo zia! Vedrai che si affezionerà anche a te!»…e Barbara, che sembrava bisognosa d’affetto e tanto timorosa che qualcuno potesse rifiutarla, terminò con un timido «…lo spero…
       …!»…
       …e cercò più volte lo sguardo del ragazzino…per cogliere l’occasione e sorridergli! Ogni volta che si incrociavano…lui abbassava subito gli occhi…accennando un qualcosa di simile ad un sorriso, ma che poi affogava in un mare di rossore…

        …decisero di interrompere le loro domande, durante la gran mangiata!

        …

        …ben presto il vassoio fu di nuovo vuoto! Lui finì di mangiare «…thank you…very much…»  disse…e rimase come assorto…avvolto in una strana calma…
        …si guardava attorno…ma i suoi movimenti erano lenti e pacati, non più agitati…
        …sembrava perdersi in un oceano di osservazioni…ed interrogativi, a giudicare dalla sua espressione…
        …e guardava, guardava attorno…
        …
        …a volte, nei suoi occhi guizzava un lampo di paura, come se qualcosa di più grande di lui improvvisamente lo travolgesse…
        …a volte questa si pacificava…e stupore e curiosità prendevano il dominio su tutto…

        …nel frattempo, i suoi “nuovi amici” si consultavano: Bill spiegava «…insomma, che se vuole uscire può uscire, se invece vuole…stare qui a riposarsi, cioè tutto quello che gli ho detto prima quando però non mi ha capito, perché non sapevo ‘sta cosa della lingua!»…«Uhm uhm.»…Sabrina fece cenno affermativo, mentre invece Barbara sembrava in apprensione «Sì però è meglio che non esca: è ancora debole, e poi è pericoloso. Potrebbero starlo cercando quelli del suo giro, e noi comunque abbiamo promesso all’avvocato che ci saremo presi cura di lui fino a quando non ci avesse dato il via per la denuncia.»…e Bill comprendeva «Sì lo so, ma infatti…io dico così perché spero che non esca, però intanto dobbiamo comunque dargli l’imput che questa non è una prigione: l’hai visto mamma, ora si è tranquillizzato ma gli prende un colpo se capisce che lo stiamo tenendo in caldo per la denuncia a quelli della sua cricca!»…Sabrina però era dubbiosa «E perché scusa?! Cioè…dovrebbe essere contento!»…«Sì zia, infatti certamente PRIMA O POI lo sarà! Però non possiamo dimenticarci che…dopo tutto lui, nel suo inconscio per lo meno, è molto probabile che sia convinto di aver scelto autonomamente questa strada! Magari per guadagnare, perché ha bisogno di soldi! Che c’è di strano? Hanno fatto su di lui…come si dice, coercizione psicologica facendogli capire che l’unica via era quella e poi non ci si è più potuto togliere! In sostanza non cambia niente, perché sempre e comunque l’hanno obbligato! E’ troppo piccolo per poter avere chiaro cos’è giusto e cos’è sbagliato se sta con l’acqua alla gola! Quello che però cambia è la sua coscienza del tutto! Probabilmente ha dei momenti che proprio non ce la fa più e gli scatta il rifiuto! Noi…probabilmente l’abbiamo ripreso nel mezzo di uno di questi, però è anche da calcolare…purtroppo, che nella normalità lui potrebbe essere convinto di star seguendo la sua strada! Per questo è…successo il fattaccio, non credo che Federico l’abbia violentato!»…
          …ma a quel punto sua madre e sua zia lo guardarono con sguardo eloquente…
          …e Bill dovette ammettere «…non…CRE-DO!»…per poi quasi collassare «AhhhHHHH!!! Questa storia mi sta mandando ai matti, mi disgusta!!! Spero presto di averlo di fronte, quel…SORDOMUTO! E CIECO, per giunta: lui non vede l’età, lui non pone le domande, lui non sente le risposte…!! Ma se non lo rendo io ancora più malmesso di come già sta!!»…«Billy: io credo davvero tu debba fare un lavoro coi fiocchi.»…disse Barbara…e Sabrina «Lo devi rimette al suo posto, quel…bastardo! Cioè, te rendi con-te rendi conto che questo è andato con lui?! Te rendi conto che non c’ha avuto il minimo scrupolo, co’ uno così indifeso, cioè è come se io adesso mi alzassi e lo violentassi! Ma uno ce po’ ave’ mai il coraggio?!»…e Barbara «Non lo so, io ormai non ho proprio parole, io sono seriamente preoccupata: secondo me Federico non sta bene, secondo me si deve curare, io non so come abbia fatto a tacitare la coscienza su un’azione perversa simile!»…
        …e tutte queste parole, le ignorava quel ragazzino sazio…che ora sembrava avere mille pensieri per la testa…
        …Bill riprese intanto parola «Beh comunque sia, quel che dicevo era che dobbiamo stare molto attenti a non farlo accorgere…TROPPO che lo stiamo proteggendo, e che sappiamo delle sue…dei suoi precedenti, insomma! Questo perché potrebbe avere una reazione bruttissima, potrebbe addirittura sentirsi male! Certo, magari spianiamo il terreno, perché se poi ci accorgiamo di star facendo quello che lui COSCIENTEMENTE desidera, tanto meglio allora ma attenzione agli accenni, attenzione alle parole, attenzione a tutto!»…«…e speriamo soprattutto che l’avvocato chiami presto.»…disse Barbara, ma Sabrina obiettò «Oddio però…cioè dopo tutto manco tanto presto, io mi sto a diverti’ con lui, è simpatico! ‘sto fatto che bisogna parlargli inglese…! Hai visto?! Hai visto come ha cominciato a capire tutto quando io mi sono rivolta a lui?!»…e Bill «Sei insostituibile, zia!»…
         …e Sabrina sorrise contenta ma…poco dopo cominciò a (!)…letteralmente…toccarsi il seno…impallidendo progressivamente «…oddio…
          …oddio però a me mi fa male…! Oddio…ma che sarà? Ma sarà la menopausa?»…e Barbara alzò gli occhi al cielo «…Oh Gesù aiutaci, ricominciamo con la menopausa!»…e Bill «No-no-no-no-NO! Zia! Ehi! No, eh! No: non ci pensare-occupa la mente! Traduci!»…«Eh?!»…fece lei «Traduci! Digli le cose che ti ho detto prima!»…«Ah ok!»…obbedì lei e «Ehm ehm!»…
          …si schiarì la voce «…ehm, listen: one thing!»…
          …
          …ed il ragazzino si volse di scatto sbiancando e spalancando gli occhi, quasi fosse un’ordine militare…sicché loro sciolsero la sua tensione con un sorriso e Sabrina spiegò «No no, nothing…to be scared! Don’t scare! Be…quiet.»…
          …lui annuì…cercando di alleggerire quanto più possibile la sua espressione, ma non gli veniva facile «Listen: now…you can do whatever you want!»…cosa che sembrò stupirlo…«If you want…you can stay in your bed, if you…are tired, if you want to sleep, if you don’t feel very well…! Or…on the…other…side!»…si aiutò con i gesti in quest’ultima espressione in quanto non sapeva bene come dire “in alternativa”…e poi continuò «If you want to…get up! You can…wash yourself: the bath is there!»…e cioè “se vuoi alzarti, puoi lavarti: lì c’è il bagno”…
          …lui cercava di seguire, ma qualcosa di sottofondo gli sfuggiva…
          …Bill suggerì a Sabrina «…i vestiti!»…e lei «Oh! Right! And…listen: if you…want to…come si dice to put some…CLOTHES! Clothes on you!»…lui annuì lentamente…e lei indicò alcuni vestiti che avevano preparato per lui «You can use these! THESE – ARE – FOR YOU! If you want to…get up! And…put some clothes on you! If you WANT. If you DON’T WANT, you can stay in your bed! And rest!»…
           …
           …Sabrina aveva dunque adeguatamente scandito le due alternative…
           …
           …l’unica cosa è che lo sguardo del ragazzo era…”precipitato” su quei vestiti che gli proponevano…e sembrava congelato…e dietro il gelo, preoccupato…e dietro la preoccupazione, perplesso…
           …
           …Barbara lo notò e suggerì a Bill all’orecchio «…ma magari lui è abituato a vestire sempre in quel modo particolare come l’abbiamo trovato noi!»…ma Bill «Beh…”sempre”! Non…credo, non può essere, è assurdo! Che faccia quelle sceneggiate vestito da medievale è un conto, e anche quelle saranno un obbligo imposto dai suoi “datori di lavoro” per fargli…adescare gente, ampliando lo spettro a tutti i “modernissimi e distintissimi” giocatori di ruolo! Ah, che schifo! Però...dico, avrà messo vestiti normali!! E’ improbabile che vada in giro per il mondo con quelli!!...oltretutto…
        …caspita quanto erano fatti bene…
        …valli a vedere poi, li ho messi di là, hanno fatto un lavoro coi controfiocchi! Le…protezioni da guerra pesavano una cifra!!»…e Barbara «Certo…che orrore realizzare delle cose così ben fatte per poi mandarli a prostituirsi.»…«Sì mamma, sono d’accordo…
         …»…
         ...ma intanto la situazione non era cambiata, ed il suo sguardo si era fatto sempre più perplesso di fronte a ciò che avrebbe dovuto indossare…
         …Bill allora cercò di spiegare «It’s…like…this! This, ok?»…ed indicò il pigiama che il ragazzo indossava, specificando che «These…wa-…these WERE…mine! Long…time…ago! When I was…
         …fourteen-fifteen, like you!»…
         …
         …silenzio…
         …sorrisi cristallizzati da parte degli ospitanti…serietà in crescita da parte dell’ospite…
         …
         …egli prese il coraggio sufficiente…e mormorò, sempre molto incerto «…what…
         …place is this…?»…e sembrava avere tanta paura della risposta, in quanto la voce gli sfumò sulle ultime parole…
         …
         …incertezza dall’altro lato della barricata…Barbara, Bill e Sabrina si guardarono, quest’ultima fece «EHM…»…
         …ma nessuno sapeva chiedere cosa all’altro! Segni di dubbio, Sabrina bisbigliò «Che capperi…si presume debba essere risposto ad una simile cosa?»…«Che cosa?»…chiese Bill «Quale cosa?»…chiese Barbara, e Sabrina tradusse «”Che…che posto è questo”, “che luogo è questo”…?»…
        …e Barbara alzò le spalle «E beh…
        …eeeeh…una casa!»…«Casa nostra!» puntualizzò Bill, e Sabrina non perse tempo «This is our home!»…
        …ma ottenne in cambio uno sguardo…molto stupito «…your home…?»…e Sabrina «Ehm…sì, yes…! Ehm…
        …this is…
        …our house!»…«Your house…»…ripeté lui…ma qualcosa in tutto ciò era stupefacente…
        …
        …«Do you want to…?»…
        …
        …accennò lui…guardando ora con timore crescente…ritraendosi piano…temendo la risposta a questa domanda ancor più di quanto temeva la precedente…
        …e poi trovò il coraggio di completarla…soltanto sussurrata…rivolta a tutti loro…«…you don’t want to kill me…right…?»…
       …quanta paura sembrava avere…
       …«…noo!»…buttò lì Sabrina come fosse una domanda dopo tutto normale, ma non perché non l’avesse capita, bensì perché era talmente grave e ponderosa, quanto inaspettata, da averla completamente spiazzata! Si volse verso gli altri due: Bill aveva più o meno capito infatti trasalì, Barbara invece non aveva capito niente fuorché la gravità e domandò «Che ha chiesto?!»…Sabrina tradusse «…se non vogliamo ucciderlo. Se…per caso è vero che non vogliamo ucciderlo.»…
        …Barbara scosse la testa così violentemente quasi da farsi venire un capogiro, ma Bill esclamò «NO!»…afferrandogli la mano…
        …il ragazzino lo guardò con occhi sgranati, e Bill gli scandì con decisione inaudita «WE – DOOOON’T WANT TO…DO…SOMETHING – LIKE THIS!!! WE- DON’T!!!»…e si volse rapidamente verso Sabrina, chiedendo «”Levatelo dalla testa”.» e Sabrina provò a tradurre «Take ofahhhh…ehmmm…t-take…»…lì per lì non le venne, ma Bill cercò di precisarlo con le parole che gli venivano «NO!!! TAKE – OFF – THIS!!! PU-PUT THIS OUT!!! OUT!!! YOUR – HEAD!!! STOP THINK ABOUT IT!!! WE DON’T WANT TO…KILL YOU!! WE…
       …WE LOVE YOU!!! WE WANT TO…HE-HEL…P!! YOU!!!»…
       …
       …il ragazzino chiuse gli occhi…gli scesero spontanee le lacrime…come se quello fosse uno sgravio improvviso da chissà quanta tensione! A Barbara stava venendo da piangere a ruota, Bill le strinse una mano per tranquillizzarla, e poi…
        …senza porsi troppi problemi, si avvicinò al ragazzino e lo abbracciò…
        …questi lì per lì si fece abbracciare ma rimase immobile…
        …poi sembrò rilassarsi, ed avere bisogno di appoggiarsi a Bill…
        …
        …questi lo tenne con sé…
        …attese pazientemente con lui che le lacrime portassero via…almeno un pezzo di quella tensione che, sapeva, si sarebbero dovuti diluire in quel tempo con lui…in vari episodi come quello…pezzo per pezzo…
        …
        …il ragazzino era scosso da tremore, non emetteva un fiato ma le lacrime gli scendevano spontanee…ma tutto questo in graduale pacificarsi…
        …
        …mentre Sabrina, che in quel momento si teneva, si avvicinò alla sorella per darle man forte in quel momento, di fronte a quella scena che sembrava suscitarle una grande commozione…
        …
        …addirittura si aggiunse Stellina la cagnetta a quel quadretto, mugolando ed andando vicino alla sua padroncina Barbara, vedendola triste…mentre Sabrina le mormorava «Dai…che è venuta pure Stellina…!»…e Barbara carezzava la cagnetta…
        …e Bill mormorava all’orecchio del ragazzino «…don’t worry about her…she is o-our dog…she is…
        …sweet, really sweet…»…
        …e la prese con sé, porgendogliela cautamente…
        …
        …il ragazzino la guardò con aria un po’ torva, ma poi accennò un sorriso, quando questa si lasciò andare alle affettuosità anche con lui…
      

          …poco più tardi, il giovane inglese sembrava essersi tranquillizzato. Non piangeva più, non era più affannato…e Bill, che sentiva di prendere mano a mano sempre più confidenza con la lingua, gli stava parlando. Il ragazzino, seppur sempre serio e venato di un certo dubbio, sembrava ascoltarlo in modo relativamente pacifico…
          …Barbara e Sabrina li osservavano da dietro lo spiraglio della porta semiaperta «…sentito prima, Ba’…?»…Barbara tacque…e sua sorella seguitò «Ha fatto quella domanda…è cosa assai eloquente!...
          …
          …te che credi…? Che…ce stia in giro gente che ha minacciato di…?»…e fece il tipico cenno del collo tagliato, che si sostituì all’espressione “ucciderlo”…
          …
          …Barbara, anche lei “ricostituitasi” dopo quel momento di commozione improvvisa, si volse verso Sabrina sgranando gli occhi e mormorando preoccupata «…sicuramente, Sabri’…
          …!!! Se ce l’ha chiesto vuol di’ che sì…
          …!!!»…«…uhm!...
          …fantastico. E allora…? Che si fa?»…«Niente, tanto nissuno c’ha visto mentre ce lo inguattavamo! Adesso aspettiamo la chiamata dell’avvocato come da programma e non lo facciamo uscire neanche se se rotola per terra! No pe’ lui, poro cucciolo, io non lo vojo…te me capisci, segrega’! Però dopo quello che ha detto è più che evidente, questo sta in pericolo, se esce je fanno la festa ed io so’ disposta a tutto pur di evitarlo!»…«Tanto non credo che esce! Credo abbia voglia di tutto meno che di quello, se è lui il primo ad avere paura!»…«Speriamo che sia come dici tu…»…
          …tono ed espressione di Barbara non lasciavano dubbi, palesavano tutta la sua ansia…
          …Sabrina però la tranquillizzò ulteriormente «E poi: dai, c’è il nostro Billy ora con lui! Ce pensa lui a convincerlo a non fare scervellatezze varie! Lui c’ha un modo…l’hai visto? Hai visto come se l’è preso quando lui s’è spaventato?!»…e Barbara confermò «Sì, è vero!! Hai visto? Già je vo’ bene, e sai: è anche che ho sentito l’avvocato ieri sera dirgli che je deve stare vicino come a ‘n fratello!»…«…’na cosa bella!»…«Uhm uhm. Molto…»…
          …disse Barbara…e li guardava parlare…mentre sembrava abbandonarsi ai pensieri…
          …Sabrina notò che era pensierosa e le chiese «…che c’è, Barbari’?! A che stai a pensa’?!»…e lei cercò un po’ di celare «Mah…! Niente…
          …!»…ma il suo tono ingenuo la tradiva…e forse lei stessa non era intenzionata a nascondere più di tanto, sicché bastò che Sabrina insistesse «Dai, che te conosco! Quando fai quella faccia così e soprattutto quella voce in quel modo, vuol di’ che stai pensando a qualcosa! A che stai a pensa’? Ai “bocconcini”, i nostri stra-famosi ultra-celebri indimenticabili “bocconcini”?»…e Barbara ammise, ridendo un po’ «…io so’ mezza matta! Ogni tanto ce ripenso, ai “bocconcini” famosi, proverbiale espressione de casa nostra…! Ehehehe!»…
          …e Sabrina anche si lasciò andare a quei ricordi venati di molte emozioni…tra cui ironia, stupore…anche più di un pizzico di orgoglio, affermando «…mitici “bocconcini” della mitica mai dimenticata Lilly Quàqua! Smack Smack…! Galeotti sono stati, ci hanno permesso di diventare tre! Anzi, quattro, perché siamo sempre stati quattro: all’epoca c’era lei, poi…cucciola, povera, piccolina, è passata a miglior vita: Lilletta amore mio, smack! Non ti dimenticheremo mai, la nostra prima cagnetta, prima che venisse la nostra fantastica Stellina…!»…narrò, ricordando di una cagnetta a cui doveva essere tanto affezionata…e Barbara, altrettanto «Lillina…nostra! Smack! Non sa che miracolo ha fatto per noi…! Te ricordi, Sabri’?! Quella sera j’è preso ‘n attacco de fame e pe’ tenta’ de apri’ le scatolette dei bocconcini suoi mentre stava sola, l’ha…sfonnati giù dar balcone, se so’ aperti, so’ annati tutti in testa alla signora de sotto, che schifo…!»…e Sabrina continuò «Pora Lilla…! E poi noi daje a scapicollarce, erano quasi le sette e mezza, ce stava a chiudere er supermercato! De corsa a ricompraje i bocconcini, porella, sennò moriva di fame, amore!»…e di nuovo Barbara «E noi due tutte mezze indaffarate! Te che tornavi dal lavoro, quando ancora stavi alla Lines!»…«Sì!»…«E io che avevo pure finito de lavora’ e c’avevo quello stronzo che m’era venuto a prenne, e j’avevo scazzato là proprio in quel momento, scennendo dalla macchina! Saremo sembrate du’ pazze forsennate lì ar supermercato, co’ tutte quelle buste, per ricompracce pure li detersivi per puli’ a casa che Lilla amore aveva inzozzato tutto! Te che imprecavi per ‘l lavoro, io che imprecavo contro quello stronzo e contro quella der piano di sotto, de corsia in corsia, te ricordi? Ce strillavamo le cose…nun so che avranno pensato quella sera quanno c’hanno viste!»…e poi Sabrina…«…e intanto Lilletta…che c’era venuta dietro, e noi non ce la filavamo di pezza, tutta con la coda tra le gambe, gioia, amore mio! Se sentiva in colpa de ave’ creato il casino…! E poi…proprio quann’era er momento de attraversare…! Perché lei era così, eh! Era talmente intelligente come cagnetta che se ricordava tutto! Noi attraversavamo sempre in quel punto tranquille tutti i giorni, però qualche giorno prima io m’ero slogata una caviglia e ‘n’artro po’ me stavano a investire, proprio là! Per cui so’ tornata indietro, per miracolo…e lei buona, cara che era da quel giorno s’è impuntata e non ha voluto passare più per di là!! Era…fantastica, su queste cose!»…poi di nuovo parlò Barbara «Eh lo so, me lo ricordo Sabri’! E’ stato proprio ‘na manna del destino avecce lei quer giorno! Quando j’ha preso che s’è impuntata che nun voleva passare ed era pure diventato verde, io me stavo a incazza’ che ‘n artro po’ je davo er barattolo de li bocconcini in testa! Ma lei manco per quello, ha preso e se n’è tornata indietro…
          …»…e mentre gli occhi le si velavano di lucido, seppur attraverso un grande sorriso, aggiunse «…e io scema manco m’ero accorta che m’ero dimenticata lì una delle tante buste, proprio piazzata davanti al supermercato! E’ che m’ero incasinata, all’uscita a mette a posto tutto…e poggia, e reggi, e rimetti su...! E quella l’avevo lasciata là…»…
          …anche Sabrina si stava commuovendo…ma si aiutò appellandosi al senso, infinitamente allegro, di quella disavventura tanto quotidiana quanto straordinaria «Ma dai!!! Che poi però è stato un bene, che quando l’abbiamo ripresa non era come l’avevamo lasciata!!! Il supermercato c’aveva omaggiato con un regalo speciale!!!...»…e guardò sua sorella, che disse «…un regalo che in quer momento piangeva come ‘n disperato! Lilly se n’è accorta per prima e…te ricordi quanto s’è agitata?! Ha cominciato a fare quel verso…»…«Sì!!! Quel verso che faceva sempre, perché lei non era una cagna che abbaiava normale come tutte le altre sue simili!! Lei faceva quel…”qur…qurnt…qurwaaa”…che alla fine te sembrava de stare allo stagno con le papere, per questo Lilly “Quàqua”!!»…e Barbara «Quer giorno ce s’era proprio messa, e io a fa’ “A Lilla! Movite, andiamo a casa! Dai che già hai fatto ‘n casino che mo’ te meno!”…ma poi a guarda’ bene dentro la busta…»…
           …e le due sorelle guardarono assieme oltre lo spiraglio…mentre Sabrina specificava «…c’avevano messo Billino nostro.»…
           …e Barbara «...bianca come la carta so’ diventata, là, fuori dal supermercato…! C’era chi me voleva veni’ a sventola’…!»…«Se!! E io?! Te ricordi: me so’ messa a gridare!! Come ‘na forsennata!! “C’hanno abbandonato un bambino, c’hanno lasciato un bambino!!!”, te ricordi?! “Chi è ‘sto bastardo?!”…facevo “…che c’ha lasciato il bambino nella busta!!!”…m’avranno presa per pazza…»…
           …e poi, colei che era divenuta la madre di quel bambino «…se stava ancora da quelle parti, quer qualcuno ha fatto lo gnorri. Chissà chi è che lo po’ ave’ lasciato…così piccolo…dentro ‘na busta della spesa…
           …!»…diceva, mentre quel bambino ora era un ragazzo, e si trovava davanti a lei «…c’ho pensato ogni giorno che Dio ha fatto in tutti questi anni, Sabri’. Non me so’ data mai pace…
           …
           …pure che è stata la benedizione, quer pacco della spesa eh! Io Sabri’, te rendi conto che c’ho avuto un fijo!»…«Certo, Ba’! Lo capisco a perfezione…pure io ce ne vorrei ave’ uno, anzi! Ce l’avrei voluto avere, perché mo’…co’ ‘sta menopausa…!»…ma Barbara sembrava dispiaciuta nel sentirla così arresa «…ma Sabri’!!! A parte che tu non c’hai manco per un cavolo la menopausa! Sei giovane!! E poi…comunque, Billy è anche tuo, eh! L’hai trovato te quanto me! Anzi, l’ha trovato Lilla amore per tutt’e due, quindi semmai se lui c’ha ‘na mamma è Lilla ed è morta, purtroppo!»…e Sabrina «…zitta, Ba’! Non scherza’ su ‘ste cose, che quella volta che il compagnetto de scuola j’ha detto “fijo de ‘n cane” io stavo a anna’ lì e a mollaje ‘n cazzotto…!»…ma Barbara riportò il discorso alla serietà «Guarda Sabri’ che avemo fatto solo così ‘sta cosa che io so’ la mamma e te sei la zia! Me l’hai proposto te…
          …perché sei buona, perché io all’epoca stavo quasi a sclera’ co’ papà e mamma che se ne so’ annati in cielo, e io sola con tutti quegli stronzi alle calcagna che chi me telefonava la notte, chi me faceva ammatti’ de giorno, m’ero presa tante de quelle stincature che giusto perché te m’hai fatto fa’ la mamma del pulcino io ho ripreso un po’ a ragiona’!»…
         …Sabrina alzò le spalle…come per sminuire l’altruismo del suo gesto…ed affermando «Però…ce sapevi fare come mamma! Fin da subito, pure che non l’avevi mai fatto! Te ricordi? Pannolini, le pappette…!»…
          …e Barbara «…era lui che era bono. Un santo, da quanno era piccolo. Che se so’ persi, i veri genitori…»…
          …«…veramente, Ba’…
          …e chissà chi erano…»…
          …questa era una domanda di difficile risposta…
          …Barbara parlò ancora «…e del resto vedi? Se nun era per…nun lo so, il destino, er Padre Eterno, o chicchessia che ha fatto sì che quella busta fosse nostra, poteva fini’ così! Come lui!»…ed alluse all’altro ragazzino...Sabrina commentò «Mamma mia, che schifo! La storia se ripete! Chissà se lui c’ha genitori…
          …io comunque non so come se faccia a lascia’ ‘n ragazzino in mezzo a ‘na strada, con tutto il bordello che ci vuole per averne uno! Ma come te fai a disfa’ de ‘na benedizione simile?!»…
          …sua sorella replicò «…per questo io non mi do per vinta ogni volta che capita una situazione del genere! Adesso lui non potremo tenercelo, però almeno a costo de trasformare questa casa in una fortezza medievale de quelle co’ tutte ‘e protezioni e er ponte levatoio, fino a che l’avvocato nun telefona io lo tengo barricato dentro! Perché poteva essere Billy!»…
           …
           …e Sabrina terminò ricordando «…cara Barbara…! Ed è da allora che in questa casa, “pensare ai bocconcini”, significa pensare a quando quel Natale, Babbo Natale ce infilò Billy in quella busta della spesa! Che s’intona mejo de ‘n pacchetto col nastrino d’oro, per due poveracce come noi!»…
          …«Eheheh!! O’, nun lo incolpa’ Babbo Natale…! Poro nonnino, lui non è ‘n padre snaturato…»…«No: non dico che è er padre, diciamo che è stato l’intermediario! Tra ‘n qualsiasi essere umano che fa stronzate e…
          …’ste robbe contraddittorie, che qualcuno che ancora c’ha illusioni prova pure a chiamare “miracoli”…!»…

          …«…will you…help…me…?»…”tu mi…aiuterai…?” chiedeva intanto con molta, molta delicatezza il ragazzino biondo a quel giovane che vent’anni prima era stato un regalo di Natale…e stavolta fu il più piccolo ad allungare la mano per cercare quella dell’altro…
          …che gli rispose «…sure! If you want my help…I – will – help you.»…«…
          …thank you…»…
          …Bill sembrava deciso a volerlo aiutare in ogni gesto, in ogni piccola cosa manifestasse insicurezza…ed in quel momento per l’altro sembrava di fondamentale importanza che ci fosse qualcuno ad aiutarlo a vestirsi, sebbene questo potesse sembrare strano…infatti poi il suo sguardo fu infinitamente grato…e ripeté «Thank you, my Lord.» e sembrò accennare a qualcosa di simile ad un inchino ma Bill lo fermò all’istante «No no…! No you…
           …don’t…have to…do this!» …e cioè “no, tu non sei in dovere…di fare questo”…e lo disse come fosse la cosa più ovvia e naturale al mondo, ma l’altro ne restò molto colpito…
            …
            …si guardarono per qualche istante, poi Bill gli fece «…wait here. Stay here, just for a minute: I have to talk just for one minute with my…mother, and my…ehm, dunque, zia…aunt! My aunt, ok? Stay here, I’ll help you soon, don’t worry!»…
          …e si allontanò verso la porta, sempre accompagnato dallo sguardo dell’altro che faceva il “girasole”…
          
          …«Allora, Billy?»…chiese Barbara, e Sabrina «Beh, Billy?! O’, daje co’ ‘st’inglese, in due secondi che l’hai sentito te s’è riesumato tutto!»…e poi ancora Barbara «Non è che vuole uscire, no? Perché è meglio che stia qui.»…«No, no, tranquilla mamma! Non mi sembra proprio aria…
          …»…confessò, serio, il ragazzo «In che senso, da cosa lo capisci che non vuole uscire?»…domandò sua zia, e Bill rispose «…cerca molto l’appoggio dell’altro…mi ha chiesto una mano per aiutarlo a vestirsi.»…«Ah sì??» fece Barbara stupita, e Sabrina «Forse perché non si sente bene!»…ma Bill commentò «Non mi sembra abbia febbre: l’ho sentito, dev’essergli scesa, giusto un’alterazione! E poi ha mangiato di buon appetito, però sì, hai ragione, forse ha paura di svenire, oppure la ferita di ieri, vi ricordate? Controllerò anche quella ora!»…«Non è che pensi che…»…Sabrina accennò a qualcosa che voleva gli altri intuissero prima del completamento della frase, ma Barbara le fece «No, dai, Sabri’!!! Come ti viene in mente!!!»…«Cosa intendi, zia?»…«No che…dico…voglia…
          …così, mo’ col fatto che si vuole vestire…che…je serve il tuo aiuto, che voglia attaccare.»…«Dai, Sabrina!!! Come fai a dirlo!!! E’ un pulcino, ha bisogno d’aiuto!!»…«Non credo, zia: capisco il tuo sospetto, comunque…a limite anche se fosse quello, non c’è pericolo, io…
          …NON mi chiamo Federico!»…«Giusto, amore.»…gli disse Barbara, e Sabrina «Bravo Billy! Buona fortuna!»…

          …

        ...iniziò così l’avventura…

        …che poco dopo, terminò con l’indicazione da parte di Bill «Ok: now! If you want to…look – at you. Ok? Look – at you. The mirror…is there! Ehm, is…ahm, open that door!»…«…this door…?»…chiedeva l’altro, timorosissimo…e Bill semplicizzò «Ehm…y-yes, that door…!»…approssimando visto che non era una vera e propria porta ma l’anta di un armadio, però il giovane capì…
        …ed aprì molto gradualmente…quasi sembrava temere cosa ne sarebbe conseguito…
        …
        …l’anta rivelò uno specchio interno…
        …
        …e lui si vide…
        …
        …Bill intanto lo osservava e rifletteva “…forse è perché le sue origini sono molto benestanti. Sì, ha portamento, e mangia molto educatamente. A vederlo sembra sia stato messo su…con tutti i crismi, magari è sempre stato circondato dal lusso…per questo non ci si trova tanto con un jeans e una maglietta un po’ vecchi e un po’ economici come questi!”…
        …
        …infatti il ragazzino sembrava avere pochissima confidenza con la sua immagine...da poco divenuta quella di un comune quattordicenne, con appunto un jeans ed una maglietta nera…
        …però stavolta, colui che guardava con diffidenza, era se stesso…
        …
        …stette per parecchio tempo di fronte allo specchio…sembrava far fatica a capacitarsi di molte fra le cose che vedeva, e non sembrava essere a suo agio…
        …
        …e intanto Bill “…mah sì, dev’essere così…e lo si dice che soprattutto nelle migliori famiglie accadono simili cose. Certo, guarda un po’, dai più grassi giacimenti di soldi si dipartono le…peggiori magagne! Non so come, ma in qualche modo dev’essere finito a prostituirsi…
       …e magari chissà, anche lì hanno provveduto ad infiocchettarlo come si deve con le cose migliori per servirlo tutto luccicante ai clienti!...
       …
       …te le darei io ora, le cose migliori, Mattia. Guarda come stai bene…meriteresti di metterti i capi più valorizzanti in circolazione, ma purtroppo, ironia della sorte, noi non abbiamo il becco di un quattrino e l’unica cosa che posso rifilarti sono questi jeans pure un po’ consumati! Però almeno finché indosserai questi nessuno ti farà del male…”
       …
       …e gli andò vicino, per spezzare quel momento di indugio «Well then!! Mission…complete! Sorry…these are…not so…beautiful, I know. Sorry…»…allargando le spalle, alludendo a quei jeans un po’ consumati al ginocchio e alla piegatura inferiore…
       …
       …il ragazzino sembrava effettivamente MOLTO incerto, ciò nonostante…
       …improvvisamente fu come se si destasse, e disse «…t…thank you…my Lord.»…
       …e di nuovo ci fu quel tentativo di inchino che Bill fermò «No no…!!! You…don’t need to…
       …??? G-Get…d-down…come si dice…for me, you don’t need…!»…
       …
       …quegli occhi verdi così grandi si stringevano e si perdevano di nuovo in mille interrogativi…
       …
       …ma stavolta anche Bill, senza farsi vedere, pensò “…ci sono delle cose che però…” …ma poi disse «Ehm, c-c’mon, let’s…let’s go, let’s go to the…other…g-girls! Uhm!»…e meditò “…ed ho dato a mia madre e a mia zia delle ragazze! Se mi sentissero sarebbero contente!”…mentre prendeva per mano il ragazzino, che obbediente si faceva guidare…

        …intanto Barbara esordiva «Sabri’!!! Ma tu non devi andare a lavorare?!»…e lei «…no, è sabato…!»…e Barbara ripeté «…sabato…de che…»…mentre esterrefatta andava a guardare il calendario «MACCHE’!!! Oggi è venerdì!!!»…con sussulto di sua sorella! «IH!!! Oddio!!! E mo’ come cazzo faccio?!!»…e Barbara «E meno male che me ne so’ accorta, che mo’ tra poco pure io!!!»…ma Sabrina evidenziò il suo svantaggio «Sì però io so’ già in ritardo!!!»…«E che vuoi, tanto te me pare che più o meno in ritardo ce stai sempre! Ehehehe!»…«Che sei matta, sei scema, io devo usci’, che co’ quello da su finisce che ‘n giorno o l’altro me la fa pagare di brutto, già rompe tanto!!»…Barbara domandò «Chi sarebbe, costui?»…«…eh lo so io, lo so io chi è!»…
        …ma l’altra scherzò «Uhmmm…Sabri’, non so a te, ma a me ‘sti accennetti manco bene finiti e portati a termine me puzzano tanto: non è che stai a combina’ qualcosa…che nun me voi dire?»…
        …e Sabrina, mentre prendeva, afferrava, ripoggiava, si metteva a tracolla, si toglieva dalla tracolla, si ficcava in borsa fino a farla scoppiare, sbatteva, si ripettinava, ecc…rispose «…’scia perde…
         …che già sto abbastanza sconvolta…
         …! Mo’ appena arrivo, vedo se posso chiama’ la ginecologa, che co’ ‘sto sospetto che m’è venuto già non vivo più…
        …!»…«Va beh Sabri’ che te nun vivi mai, seconno me, sempre ossessionata come stai dalle cose tue!»…e rise, aggiungendo «E poi, scusame sai se me faccio li cazzi tua, ma mo’ già stai in ritardo te pensi a chiama’ la ginecologa? Che tutta la Banca con tutti li telefoni stanno al servizio de le mestruazioni tue, scusa?»…«…a me non me vengono più, te non hai capito…
        …! Io ho chiuso…
        …io so’ sicura che m’è venuta quella cosa, ce giurerei su…
        …va beh, sull’uomo che mi ama!»…«Se, così non c’è pericolo che schiatta nissuno!»…«…ma guarda che non schiatta uguale, eh! Perché tanto io c’ho quello!»…
        …ma ecco che arrivò Bill accompagnando la versione…totalmente rinnovata di “Mattia” «Ed eccoci in arrivo!!!»…esclamò festosamente, aggiungendo «Lavati, vestiti!!! Un po’…sfilacciati, questi jeans, purtroppo: secondo me li ha rosicchiati Stellina negli anni! Eccoci qua: vi presento il nuovo Mattia!»…e Barbara si alzò «Uhhh!!! Fa vedere!!»…
        …mentre Sabrina prese tra le mani la testa di suo nipote «Billy-Billy-scusa-scusa, perdonami, io devo scappare!»…«Ma zia, perché…?»…e Barbara rispose al suo posto «Perché ‘sta scimunita s’era scordata che oggi era venerdì!»…e Sabrina «Senti chi parla!»…dopodiché, quest’ultima seppur di corsa notò il ragazzino «Ciao Mattia! Bye! Oh…! Che bello!!! Quanto sei fashion, stai troppo un tiro! ‘mazza quanto je dona il nero: your’re…great!! You look really great with these, my…compliments, you’re…perfect!!»…e si volse verso Barbara e Bill «Eh? Vero? Tutto co ‘n portamentino, però pure ‘n po’ trasandato…me pija!»…e si rivolse di nuovo a lui «I have to go to…work! And I am really late! See you to…ehm…»…e rivolgendosi agli altri «E SE CHIAMA L’AVVOCATO?!»…«SHHHH!!!!»…fecero Bill e Barbara, ma Sabrina «Va beh, tanto non capisce la lingua!»…Barbara rispose «Se chiama…Bill, resti in casa tu, amore?»…«Sì mamma…ah perché dunque allora anche tu vai al lavoro!»…«Eh sì tesoro, è venerdì e qui co ‘sta storia ce semo tutte fumate, io tra poco debbo scappare! Resti tu con lui, e se chiama l’avvocato che fai ‘n colpo de telefono e…»…«Veniamo.»…precisò Sabrina «Sì.»…fece Barbara, e poi Sabrina ancora «Veniamo, ce prendiamo ‘n permesso perché là dobbiamo sta’ tutti assieme!»...e poi di nuovo salutò tutti «Ciao!!! Bye bye!!! See you this evening, bye!!»…
        …”Mattia” in tutto questo rapido scambio di pianificazioni e commenti sul suo vestiario, era rimasto immobile e piuttosto confuso…
         …solo quando sentì Sabrina salutare e dare appuntamento alla sera, si affrettò a riaccennare un lieve inchino…tanto che Barbara ironizzò a bassa voce con suo figlio «…ptsss!! Pure l’inchino!!! Che lo fa a tu’zia?! Ma non lo vede che è una povera zitella?! Mica è la contessa di Monaco, ehehehe!»…sicché Bill si affrettò a precisare «No va beh ma…
        …a quanto pare…
        …ptsss!!! Qui siamo un po’ tutti contesse di Monaco! Poi ti spiego!»…«Ptsss…ma che ha? Modi di fare nobiliari? Uhmm…che figo, che cavaliere! Abbiamo un cavaliere in casa!»…disse lì per lì con sfizio e divertimento, ma poi questi divennero uno sgradevole timore «Oddio ma non sarà che…je facevano fare queste cose, je facevano lì un corso di maniere cavalleresche tanto per fargli adescare più clienti?!»…e Bill «No, ma…che ne so, ci sono state delle cose, pure prima…»…«Prima che ha fatto? Vestirlo come è andata?»…
        …ed il ragazzo svelò «…bene, non è stato come diceva zia: però non sai! Ci sono certe cose…che mi lasciano molto in dubbio, ora ti spiego!»...
        …e si rivolse all’altro, che durante i consulti nella lingua sconosciuta rimaneva fermo ed in obbediente attesa, come un soldatino «…listen: now…this is…like…your home!»…
        …e da parte sua vi fu di nuovo stupore «…my home…?»…qualcosa di simile al ricevere un onore immeritato «Yes!»…però gli svelava Bill come la cosa più bella e naturale «You can go…everywhere you want!»…mentre Barbara mormorava «…stando attento che non te se spacca qualche pezzo mentre cammini, de ‘sto catorcio de casa! Eehehheheh!»…«You can go…in your room! You can stay here! You can…watch television!»…
        …e a quel punto da parte di lui ci fu un’espressione di grande dubbio…
        …e Bill, cercando di indovinare i suoi desideri, terminò «…or…well…
        …beh, ehm…
        …or we can go…all together! To explore…here!»…
        …
        …ed il ragazzino, serio e rispettoso «…
         …wh…
         …whatever you wish, my Lord.»…e Barbara scoppiò in una risata…senza farsi vedere dal ragazzino che per fortuna guardava Bill, e lei gli stava dietro «…ma come ti ha chiamato…?»…fece lei, e Bill fece di nuovo il gesto indicante qualcosa che aveva già notato e doveva spiegarle! Infine, il “Lord” improvvisato, e cioè Bill, approfittò della licenza di poter scegliere «Ok! Let’s go all together! Follow me! This is…my home! Our home, now!»…
        

          Seguendo Bill e sua madre Barbara con rispetto e puntualità, che mai concedevano un istante di ritardo al suo passo, il giovane “Mattia” visitò stanza per stanza quella casa umile e un po’ scalcagnata. «La mia stanza…!!»…esclamò Bill «This in…our language! Because in your language, in English, I say “my room”!»…
          …quella stanza giovanile e piccolina, ma piena di cose «I’m sorry for…ah, ehm…ALL…THIS…
          …!!»…a Bill non veniva il termine, e Barbara suggerì «For all this “casino”! Ehehehe! Er casino de tutta casa nostra, anzi Bill te che ce provi pure a tene’ in ordine ‘e cose! Io proprio…! So’ finita che butto tutto de qua e de là, se entri dentro ‘a stanza mia o de’ tu’ zia, sembra de sta’ nell’antro deji animali…!»…
          …ed infatti era visibile nella stanza di Bill un tentativo di cercare di dare un ordine ai libri, ai soprammobili…però tutto respirava un po’ a fatica in quel poco spazio. Eppure, le parole da parte dell’ospite furono le più rispettose «I’m honored to see your room.»…
          …Bill sorrise e alzò le spalle, poi passarono oltre nell’avventura di esplorazione…
          …Barbara si incuriosì «Ptsss…! Che ha detto?!»…e Bill bisbigliò «…non lo so con esattezza, non ho capito bene una parola! Ma…hai visto? Sembra avere un profondo rispetto…pure un tantino di troppo, insomma…siamo semplicemente dei cristiani come tutti! Forse è per via del fatto che…
          …le sue precedenti conoscenze…! Non mi ci far pensare: debbono averlo sconvolto con le loro minacce di morte, sicché adesso persino uno che lo porta a vedere casa propria gli sembra un mezzo santo!»…«A vederlo sembra un “cavalierino”.»…commentò Barbara, aggiungendo «Un piccolo soldatino ligio e distinto, come non se ne vedono più di questi tempi…! Dev’essere entrato alla grande nella parte del condottiero medievale, se fossi una regista lo scritturerei qui in questo istante, senza colpo ferire! Te riporta al cuore antiche atmosfere, di epoche in cui ancora ci si inchinava…! In cui ancora si sfruttavano espressioni eleganti come “mio Signore…!”…”Milady”…! Uhmmm, questo Mattia dobbiamo gustarcelo con parsimonia, mi fa diventare troppo sognatrice se continua così…!»…cresceva il suo sfizio, minuto dopo minuto alla conoscenza di quel ragazzo così insolito…
          …«Ok! So…let’s go…ahm…back! Let’s...go from where we started!»…si districava Bill, volenteroso, nell’inglese…e Barbara traduceva allegramente «Tutti in cucina!!»…e Bill «Listen! If you…try to hear, she said in OUR language what in YOUR language is…”let’s all go to the kitchen”!»…«Yes, my Lord.»…rispondeva il “cavalierino”…ma a quel punto Bill, che si accorgeva che la cosa stava superando i limiti, sgranò gli occhi e lo invitò «…you can call me by name…!»…
          …il ragazzo restò molto stupito da quell’invito…e ripeté «…my Lord…»…quasi col solo movimento delle labbra…
          …Bill gli chiese «…do you…understood my name? Be…before…?»…
          …«…your name…
          …m-my Lord…
          …is…»…
          …accennava molto timoroso il ragazzo…e l’altro, che immaginava temesse di non rammentarlo, gli ricordò con un sorriso «…Bill. Just Bill.»…
          …ma il ragazzino si affrettò a precisare «…yes my Lord, I remember your name!...»…quasi il contrario potesse sembrare una mancanza di rispetto…
         …«So…y-you can…you can call me just wit..with this…! You can call me…Bill! If you want…ehm, for example, to ask me…
         …ehm…
         …if you want to ask me something! For example…a glass of water! No? A glass of water…! To drink!»…e si aiutò col gesto di bere un bicchiere d’acqua…spiegandogli «…you can say: “Bill! Can I have a glass of water?” Or…anzi no!! No! Better…not this way! You can say: “Bill! A glass of water!” S-Simply!»…
         …ma l’altro, del tutto stupefatto, tentò di obiettare «…but my Lord…»…come se non fosse d’accordo, sembrava davvero che reputasse quel tono del tutto privo del dovuto rispetto…«I’m…not a Lord.»…
         …però gli disse Bill con molta semplicità…
         …
         …l’altro rimase immobile, non disse nulla inizialmente…
         …
         …e poi ancora «As you wish. My…l…»…e bloccò quell’espressione che gli stava di nuovo sorgendo spontanea lasciandola sfumare nel perdersi della voce…Bill gli sorrise e gli pose le mani sulle spalle «Right? Got it?»…e cioè “Ok? Capito?”…
        …l’altro annuì…
        …mentre Barbara se la rideva con gusto, quasi canticchiando «Uhm uhm uuuhmmm! Evidentemente ci vede che siamo raffinati…! Riemergono le nostre origini nobiliari a lui che c’ha l’occhio lungo…!»…ma suo figlio «Ma per favore, mamma!! Siamo seri!! Ma quali origini nobiliari, noi non ce le abbiamo!!»…eppure Barbara era convinta «Sì sì!! Noi le abbiamo!! I miei trisavoli erano nobili!!»…«Ah sì? Ahhh, ma dai, se non altro è passato molto tempo da allora, tempo a sufficienza per farci scordare i tempi aurei dei castelletti, delle rigide educazioni e soprattutto delle proprietà…!!»…«No infatti va beh ma quelle non ce le abbiamo perché si è rovesciato il contesto sociale! Però noi comunque ce le abbiamo origini nobiliari, e si vede, comunque per una persona che magari anche ha avuto contatto con famiglie…di questa estrazione, salta all’occhio!»…e sembrava parlare “quasi” seriamente…! Bill però su questo si divertiva e niente più «Pfff…! E lui ci avrebbe notati per questo? Non la davo a bere neanche a scuola quando cercavo di svangare le interrogazioni imbastendo la scusa della mia intoccabilità DATA DA le mie origini nobiliari!»…ma poi rise «Però le porto sempre con me! Del resto io non porto il nome del vecchio-vecchio-vecchio nonno Guglielmo?!»…e anche Barbara si divertì «Esatto!»…e Bill «Ehi, però non dire a lui che mi chiamo così! E’…lungo, e antiquato, ampolloso! Meno male che per smorzare è stato inventato “Bill”!»…e poi ancora sua madre commentò «Va beh certo: tu sei Bill, Billy, Billino, biscottino adorato, amore di mamma, e via dicendo! Ce ne hai pure troppi de nomi!»…
          …”Chissà quale sarebbe stato il mio vero…se mai l’ho avuto!”…pensò il ragazzo…ma giusto come ci si chiede una curiosità, spoglio di rabbia o amarezza per quelle sue origini che evidentemente conosceva…o meglio, sapeva di ignorare. Sembrava che l’aver davanti il viso di sua madre…cioè della donna che era divenuta sua madre, sua madre adottiva, restituisse il sole alla sua vita ed al suo destino…
          …rimaneva solo una domanda spensierata…
          …spensierata come lui, o come quella casa in cui oltre al disordine, si respirava anche armonia e calore…

          ...e così tutti in cucina! «Let’s watch!»…e cioè “guardiamo assieme!”…disse il giovane all’anagrafe Guglielmo, ma per tutti molto più comodamente Bill «This is…ahahah! This is a mess like the…other rooms of our house!»…e di fronte a questo commento, il giovane ospite sembrò celare qualcosa di simile ad un sorriso. Bill gli illustrò «This kitchen is our…
          …ehm, heart! Cuore! “The heart of the house!”…»…ed il giovane ascoltava...riuscendo solo a tratti a mascherare la sua grande sorpresa «Here, in the kitchen, we…talk, we laugh, we scream!»…e intanto traduceva anche per rendere partecipe la madre «…eh? Qui parliamo, ce la ridiamo…quando non strilliamo!»…e Barbara ne conveniva «Eh! Aivoja! ‘n casino ogni giorno che Dio ha fatto! Per me quanno c’avranno messo fuori a calci da ‘sto palazzo saranno soddisfatti!»…e poi ancora informazioni turistiche…
         …Bill si accucciò accanto al ragazzino, confidandogli «…do you want to know one thing? I…
         …I love this place. I…ehm…gr…gr…grown! I…grown here!»…aiutandosi con i gesti, e fece cenno alla madre «…cresciuto…!»…sebbene fosse incerto con il termine esatto, ma il ragazzino annuiva, sembrava aver capito! «This…kitchen, like the rest of my house, is…ehm…there are many…memories! Right? Memories! Everyone of us have…memories!»…e di nuovo fece cenno a Barbara «…ptsss…sono i ricordi…!»…e lei «I ricordi, è vero!»…
          …mentre il ragazzino volgeva lo sguardo altrove…e pronunciava piano piano «…memories…»…
          …come una parola…magica ed inquietante…
          …amica…e bivalente…
          …una parola grande…da prendere assolutamente con le dovute pinze…
          …
          …Bill fece fra sé l’espressione di chi ha commesso una mezza imprudenza…immaginando l’eventualità di aver toccato dei tasti forse un po’ dolorosi…forse tanto, per quel ragazzo il cui sguardo ora si corrucciava, come quello di chi improvvisamente si perde per un fitto ed oscuro bosco…
         …ma lui cercò di distrarlo, dicendogli «…now we are friend. You can…come back here and…stay with us whenever you want!»…«Ti invitiamo a cena!»…disse Barbara, e Bill tradusse «You can stay here for…dinner! Dinner, ehm and…lunch! You are one of us!»…
         …ed il giovane inglese sembrava esprimere dallo sguardo…tanto disorientamento, come se molte cose…non potessero essere possibili…dal cenare o pranzare assieme…alla stessa assurdità di quella richiesta così…diretta, così...superiore a tante tappe da tutto rese obbligatorie…
        …ma Bill non se ne curò, e seguitò a narrargli, emozionato «You know? Here, every evening…! Ehm…dunque…
        …! Smell!! You know? Smell!!»…«Smell…»…ripeté il ragazzino, e a Barbara fu spiegato «…profumo!» sicché lei annuì. Bill continuò «Every evening, here, when we…eat, all together, there are…so many…beautiful, wonderful smells! They…make me so hungry! It’s my mom!»…e la indicò, spiegando «Her, and my aunt…sometimes with my help if I am here…! Ehm…
        …
        …by the way, we try to cook as well! Sometimes…uhm…not so well, we burn our food! We make a…disaster!»…
        …sguardo dubbioso, come se sentisse parlare di cose aliene…(forse però percepibili le…tracce remote di un sorriso?) …«But…is…funny!...
        …we laugh a lot…»…ma poi Barbara lo prese per mano «Prego…! Visita…! Mostra all’orgoglio della casa: la robba della colazione ancora non lavata quando so’ quasi le undici de mattina!»…e Bill rise «Ooops!» si mise una mano sulla faccia e tentò di tradurre «So, ehm…as you can see…we are…a little bit late! N…need to wash!»…e specificò ironicamente con sua madre «…sembrano quei documentari idioti per imparare l’inglese: infarciti di battute tristi!»…«Va beh, dai!!! Che c’è de male, l’hai detto, semo tutti pori cristiani! Ah!! A proposito!!»…e si allontanò come per andare a prendere una cosa…
           …intanto il ragazzino si era voltato molto lentamente e meccanicamente verso Bill…ma il suo sguardo…non sapeva quale espressione assumere. Bill lì per lì non riuscì a capire…poi ebbe un’intuizione «Ehi!!...no!! I…
           …»...e mormorò piano «…I was not saying…that you...
           …!!...»…ma non gli venivano le parole, e tagliò «…you don’t have to wash…it!»…e cioè “…non devi lavarli tu, questi!”…
           …insomma, temeva che “Mattia”, con l’allusione ai piatti ancora da sciacquare, avesse capito che doveva farlo lui. Non c’era da meravigliarsi visto che poco prima aveva temuto volessero ucciderlo. E infatti l’intuizione di Bill sembrava aver fatto centro…ed il ragazzino chiese conferma «…don’t you want me to…?»…
           …«No…!»…gli rispose l’altro con dolcezza…e gli ribadì «We are…friends! You don’t have to do…something like that…for me – I don’t have to do…something like that to…oh beh…
            …well! If you…will need my help! I will…ehm…I will…wash…your…!!»…ed indicò i piatti. Gli aveva detto che erano amici, e cercava di spiegargli il concetto: “tu non sei costretto a fare certe cose per me, io non sono costretto a fare certe cose per te”…ma su quest’ultima frase si era poi corretto, e gli aveva detto che semmai lui avesse avuto bisogno del suo aiuto…lui l’avrebbe aiutato volentieri a lavare i suoi, di piatti!...
          …
          …il ragazzino puntò i suoi occhi in quelli di Bill…e sembrò voler accennare ad una domanda che gli premeva dentro. Dal suo sguardo…quella domanda sembrava essere un “come puoi dire questo?”…probabilmente un “come puoi dire così facilmente che siamo amici…?”…
         …ma poi…forse per un po’ di timore, forse per una forma ancor superiore di rispetto…si ritirò e non gli disse niente…
         …ma ad interrompere il silenzio arrivò Barbara «Guarda chi voglio far conoscere a Mattia…! Non può dire di aver visto tutta la casa finché non ha conosciuto Lei!»…
         …Colei a cui alludeva Barbara era la statuetta della Madonnina che tenevano lì vicino alla cucina…
         …anche Bill ne fu contento «Ah sì, giusto, Lei è…!!»…e Barbara precisò divertita «…quella Santa che più Santa nun ce n’è che se ciba 24 ore su 24 tutte ‘e nostre preghiere e ‘e nostre lamentele! Guarda! Guarda porella, c’ha ‘na crepetta qui sul dietro del vestito, io dico sempre che è tutta ‘a pressione schiacciante delle rotture di Sabrina che la sta sempre a prega’ de trova’ l’uomo che je manca! Ehehehe! Io al posto suo ero morta, Lei proprio perché c’ha ‘na marcia in più!»…a Bill però sfuggiva il termine «Uhmmm, non mi ricordo come si dice esattamente Madonnina!»…e Barbara «Lascia perde, tanto Lei nun c’ha mica bisogno de presentazioni!»…
          …e infatti, lasciò che la statuetta scivolasse tra le mani del ragazzo…
          …
          …il ragazzo biondo, i cui occhi si erano fatti ora improvvisamente sconvolti…
          …
          …sembrava inspiegabile, di fronte alla Madonnina, con quel Suo volto buono e dolce…
          …
          …eppure…lui fu spinto a guardarsi attorno, a prendere coscienza di tutto quel mondo dalle forme per lui così strane!!!...
          …e quegli abiti, quegli abiti che tutti indossavano ed ora anche lui come gli altri…li toccò, con una presa più forte, mossa dalla paura…
         …e infine deglutì con difficoltà, mentre nella sua mente tornava il fiore rosa…e la luce, accecante che l’aveva trasportato…
        …dove?! Cos’era quel mondo?! Cominciò a tremare…
        …quel fenomeno, che lui aveva creduto un portale per l’Inferno…cos’era mai stato?! Un peccato, un maleficio?!…poteva ancora tenere in mano la Madonnina, dopo esservi stato a contatto…? A queste immagini si sovrappose quella della lama che affondava in un’esplosione di sangue, e la statuetta gli scivolò via dalla mano…«Ohp!!»…Bill non riuscì ad afferrarla… purtroppo si ruppe…
        …«Uhm?! Ma cos’ha?!»…esclamò Barbara improvvisamente spaventata per lui, ed anche Bill «Mattia!! Cos’hai?!»…
        …ma non riuscì a trattenerlo perché appena sentì la statuetta cadere e rompersi, fuggì in preda al timore sbattendo anche contro una sedia «Mattia!!!»…
       …Bill e Barbara non esitarono un istante e gli andarono dietro…
       …
       …il ragazzino non sapeva dove i suoi passi frenetici lo stessero portando, cercava solo di allontanarsi da quella, credeva lui, colpa che lo condannava…
       …
       …«Fermo!!»…esclamò Bill dimenticandosi dell’inglese, ma “Mattia”, forse perché ancora non abituato a correre calzando comuni scarpe da ginnastica, scivolò e cadde a terra una volta giunto nel salottino, aggrappandosi ad un mobile e portandosi giù il telecomando della tv…
       …!!...
       …«Mattia!»…lo raggiunse Bill, tirando un sospiro di sollievo notando che non si era fatto realmente male…
       …solo che…
       …il telecomando, prima di cadere anch’esso facendo schizzare lo sportellino e le pile…
       …
       …aveva acceso la tv. Egli la guardò illuminarsi…
       …non poteva credervi, spalancò gli occhi…
       …un altro malefic…? Troppo tardi per chiederselo, per terminare quella frase pronunciata tra i pensieri: svenne di nuovo…

       …

       …qualche minuto dopo, era di nuovo disteso sul suo letto (sfatto)…
       …il suo respiro si era regolarizzato…e poco a poco, a fatica, riapriva gli occhi…
       …ora sembrava molto stanco…
       …
       …Bill e Barbara gli erano accanto. Lei gli sorrideva dolcemente come una mamma…ma poi, con aria mogia, confessava a Bill «E’ tutta colpa mia. Sono stata una stupida…patentata!»…e Bill, che mano a mano anche lui riprendeva colore «…ma dai, mamma! Come ti viene in mente: voleva essere un gesto carino!»…e intanto sussurrava «…do you want…a little bit…?»…e porgeva al ragazzino un bicchiere d’acqua…lui bevve, molto piano…
      …ma Barbara non sentiva attutito il suo senso di colpa «Sì ma avrei dovuto capire che gli sarebbero…zzzampillate su tutte…quelle che crede siano le sue colpe, era ovvio!»…«Ma no dai, non era ovvio…neanche a me era venuto in mente.»…«…povero Mattia.»…disse convinta Barbara, aggiungendo «…
      …costretto ad avere paura persino di tenere in mano la Madonnina. Ora che l’ha rotta, figuriamoci, si sentirà ancora più in colpa!...
      …sono stata io. Se fossi meno avventata e cretina mi sarebbe venuto in mente!»…ma Bill le disse serio «Mamma: per favore. Ma come puoi pensarlo…?...
      …»…e mentre aiutava l’altro a bere, domandò «…credi forse sia facile tutt’un tratto avere a che fare con un ragazzo che è stato vittima di prostituzione…? Noi ci stiamo provando…
      …
      …ma dovremo abituarci ad imprevisti come questi. Finché durerà!»…
      …
      …e Barbara «…cioè, non per giustificare me, eh! Che sono stata una cretina!...però in fondo i veri colpevoli sono quelli che l’hanno costretto a fare questa vita!! Sono degli schifosi, e sono loro che dovrebbero avere paura ma altro che paura, manco la faccia per tenere in mano la Madonnina!! E magari quelli vanno pure in chiesa e si fanno la Comunione!! Io li fulminerei a vista d’occhio, sono proprio delle serpi in seno!! Loro…bravi, amministrano, se spartiscono i ricavati, ma poi ce va lui nell’arena a farse scopare dagli uomini! E poi se li ciba lui tutti i sensi di colpa che ‘n regazzino de questa età nun ce dovrebbe…!! Ma proprio manco…!! Cioè!! Manco che esistono, dovrebbe sapere!! No, basta, io non vedo l’ora che chiama questo qui così andiamo tutti e je facciamo ‘na denuncia coi fiocchi, un culo così devono fare a chi sta in cima a ‘sto raggiro, non mi frega di altro!!»…
          …Bill le diede ragione con lo sguardo…
          …
          …e poi si rivolse a quel giovane disteso, con lo sguardo ora tanto timoroso…sembrava chiedere aiuto «…do you feel...
         …a little bit…better…?»…
         …
         …il ragazzino gli prese la mano…ma timorosamente, muovendola in modo da far sì che il loro contatto sembrasse accidentale…
        …stavolta non pianse…
        …ma era molto pallido…sembrava desiderare…e tentare di dormire ancora…
        …
        …Barbara cercava uno spiraglietto per guardarlo visto che Bill gli copriva la vista, e trovandolo gli mandava i bacini…


          …forse era il carico eccessivo di emozioni, o forse il timore di incappare di nuovo nel confronto con le sue “colpe”, confronto che al momento non aveva le forze per sostenere…ma egli scelse di restare disteso, con gli occhi chiusi…forse dormiva, forse no…
         …ma almeno nessuno gli avrebbe chiesto nulla…nemmeno le statuette…
         ...
         …però quel suo sonno non era un sonno sereno, non era riposo o distensione…
         …era la triste prostrazione di una persona sconfitta…
         …schiacciata da tutto…
         …cosciente di non potersi rialzare, o soprattutto, che farlo sarebbe inutile…
         …
         …questo trapelava dal suo viso, nonostante avesse gli occhi chiusi…
         …con quella maglietta nera a fare contrasto, evidenziando il suo pallore ed i suoi occhi cerchiati…
         
         …Bill e Barbara parlarono pianissimo, per non disturbarlo. Questa chiese «…ma poi che ha visto, quando gli si è accesa la televisione? Che stavano facendo? Perché a me è sembrato che lui l’abbia guardata…così!»…e mimò lo sguardo esterrefatto e spaventato «…e che poi sia svenuto per quello, a meno che non sia stato sempre lo…scombussolamento per il fatto della Madonnina.»…
        …
        …lo sguardo di Bill sembrava pensieroso…
        …
        …si limitò a mormorare «…niente. Ho guardato anch’io. Niente di significativo: erano le previsioni del tempo.»…
        …
        …Barbara fece “boh” con la sola espressione del viso…e poi commentò «…allora probabilmente è stato per l’emozione di prima.»…
        …
        …ma Bill raccontò «…veramente…
         …ci sono delle cose di fronte alle quali reagisce stranamente. Prima…è successo lo stesso, quando in bagno ho aperto il rubinetto dell’acqua!»…Barbara restò stupita ed incuriosita, e Bill spiegò meglio «…ha fatto un salto! Così! All’indietro! Come se fosse stata una cosa…pazzesca!»…sicché sua madre rise un po’ «Uhmuhmuhm! Non è che ce se so’ finiti de rompe e c’ha avuto paura che je partiva ‘no schizzo in faccia? A me è successo!»…
        …ma c’era qualcosa che spingeva Bill a smentire quelle ipotesi semplificanti..
        …
        …e a porsi alcuni interrogativi «…ha voluto essere aiutato a vestirsi…
        …
        …sembrava un po’…come dire, un po’ disorientato…!»…narrò sorridendo un pochino al pensiero della scena che doveva aver visto «…sembrava non capire bene da che parte infilarsi…tutte le varie cose! Anche con l’acqua aveva un rapporto strano…mi ha chiesto qualcosa come “così tanta?!”…”tutta questa?!”…non lo so, non ho capito molto bene…»…
        …Barbara colse allora l’occasione per chiedere «Senti ma…
        …
        …c’ha segni?»…«Uhm?»…«Dico…»…ed abbassò ulteriormente la voce, quasi la sola espressione del concetto fosse sgradevole «…ha altri segni, oltre alla ferita che abbiamo beccato ieri sera? Il corpicino…poverino, è…malridotto?»…ma Bill scosse la testa…per fortuna, non doveva essere così. Barbara disse «Meno male, mejo così. Giuro che se trovavo che l’avevano pistato fino a ‘sto momento, a quelli je mettevo io ‘na corda attorno al collo, ‘n me fregava, pure che annavo in galera!»…e Bill «La ferita di ieri sembra guarita…aveva ragione Pierpaola, non è cosa di tutta questa portata!»…aggiungendo poco dopo «…e poi hai visto, mamma? Prima…
        …quando gli ho detto quella cosa, no? Di chiamarmi per nome…
        …hai visto? Non…non sembra venirgli facile. E poi…come ci seguiva per il corridoio! Era strano: sembrava…sai, quando una persona visita un posto nuovo, anche se casa nostra non sarà questo granché, è comunque normale che…gli viene da guardare, da girare la testa di qua e di là…! Magari…
        …uno della sua età…
        …è anche normale che ad esempio allunghi una mano e tocchi…che ne so, una cosa, un oggettino, un soprammobile: può darsi che lui sia discreto, non dico questo! Però…»…e si avvicinò alla madre per specificarle meglio «…credimi!! Sembrava aver timore di mancare di rispetto soltanto GUARDANDO le cose: non girava la testa, guardava avanti!! Non voleva in alcun modo far vedere di curiosare: puntava UNICAMENTE al dimostrare…a noi, proprio a noi, che…che lui era…sotto!! In totale obbedienza! Hai visto come mi chiamava?! “My Lord”…significa…”mio Signore!”…»…al che Barbara commentò «E’ che dev’essere stato messo su per quello che fa in un modo tale che sei proprio inquadrato e devi obbedire a tutti i costi, altrimenti…! Ti arriva un ceffone, e anzi strano che tu non hai trovato altri segni che aveva sul corpo!»…«Sì, infatti!»…«Ma senti un po’, ma quindi non ti è sembrato che per niente, neanche…un minimo abbia tentato con te, prima…mentre eravate…»…«No…! Anzi…
          …ho notato: almeno a prima vista sembra…molto timido, è vergognosissimo! Cioè…come ti posso dire, per le cose essenziali io mi dovevo girare, altrimenti lui rimaneva immobile pietrificato! Che so, sai: ti immagini che becchi uno di questi magari fa tutto un po’…pure lo spudorato! Cioè, io non lo dico in senso dispregiativo per lui, per carità! Però ti immagini…e invece niente, zero assoluto! Uno così sembra…
         …
         …»…
         …ed entrambi lo guardarono riposare…
         …quindi Bill terminò «…sembra non essere granché pratico di una simile e così sporca vita!»…
         …
         …trascorse un attimo di silenzio…e di riflessioni…
         …
         …e Barbara affermò «…è che debbono averlo costretto. Debbono averlo preso e messo sotto contro la sua volontà!! Lui magari non era carattere, ma non ha avuto scelta!! Bill, dopo tutto è così se ci pensi: se qualcuno che è più grande di te ti prende, ti stringe e ti immobilizza il corpo, tu che fai? Non ti puoi ribellare, subisci…
       …subisci passivamente tutto quanto, ma poi…! Eheh…almeno “in teoria”, “ufficialmente” l’atto l’hai fatto pure te, e la colpa te la prendi pure te! Sei…’n…
       …’n “prostituto”, là, come si dice!»…«Un…”ragazzo di vita”…?»…cercò Bill il termine più appropriato, ma Barbara tagliò «Sì va beh, quello che è! Comunque ti ci fanno essere, e tu non ti puoi ribellare! Perché sei piccolo, perché c’hai ‘n…corpicino che è così: ‘n grissino! E quelli so’ grossi il doppio di te!...
        …che puoi fare?...di chi è poi la colpa?!...
        …
        …è ‘n circolo vizioso…
        …ma alla fine, te regazzino che ce stai dentro e non c’hai MATERIALMENTE le forze per ribellarti, perché non ce le hai…!...
        …
        …ce resti sempre fregato. Senza più infanzia, senza più possibilità di crescere, e di farti una vita tua! Ingabbiato, per sempre!...e intanto quello che scansano sei te. Quello che nun po’ entra’ in chiesa, perché sennò tutti lo fulminano con lo sguardo sei te! Quello che SE DEVE CONFESSA’ pure i “PECCATI”, perché sennò nun po’ fare la Comunione sei sempre te! Coi rimorsi e coi tuoi sensi di colpa ma…
        …! Alla fine, PROPRIO onestamente-onestamente! QUALCOSA…di tutto questo, QUALCOSA fra tutto questo, a caso…
        …
        …se po’ di’ che veramente è colpa tua…?»…
        
        …Bill tacque…
        …Bill rifletté…
        …Bill guardò il ragazzino disteso…e poi parlò «…hai ragione, mamma. E’ un meccanismo mortalmente ingiusto…
        …
        …ma è assolutamente così. Di niente avevi colpa…
        …
        …ma devi scontare tutto.»…

        …

        …DRIIIN!!!...
        …più tardi il non troppo sereno dormiveglia del ragazzo fu interrotto dall’improvviso squillo di un cellulare che, per sfortuna, gli era poggiato molto vicino e che lo fece sussultare! Ma Bill arrivò presto per rispondere, mormorandogli prima «Uh…!! Scusa!! Avrei dovut-…sorry!!»…
        …l’espressione dell’altro era timorosa, ma non accusatoria…
        …
        …e Bill rispose «Pronto?!»…
        …dall’altro lato «…pronto?…Bill?»
        …«Sì!! sì!! Sono io, è lei Saverio?!»…
        …«Sì…»…disse l’avvocato conosciuto la notte prima…sembrava parlare con calma «Buongiorn-B-B-Buonasera, scusi! Avevo perso il conto dell’ora!»…rispose Bill un po’ concitatamente…e intanto sembrava essersi fatto pomeriggio «Non c’è problema. Come sta…procedendo la situazione, lì da voi, come sta il ragazzo…?»…domandò con ferma pacatezza…«Il ragazzo…!! Sta…
        …!!»…Bill guardò ad intermittenza il ragazzo che gli era disteso accanto…
        …
        …poi disse piano «Senta: prima sarà possibile effettuare questa denuncia, meglio sarà! Questa mattina…
        …
        …ci ha chiest-cioè, voglio dirle che è stato più volte…scosso da brutti momenti, è molto spaventato, con noi non è ostile anzi! E’…
        …
        …remissivo, obbediente…ma mi fa pena: tende a sussultare per la minima cosa, e questa mattina…
        …
        …ci ha persino chiesto se avevamo intenzione di ucciderlo: questo per farle capire che…
        …dev’esserci un giro di gente cattivissima dietro di lui, gente disposta a tutto, è meglio agire al più presto nei loro confronti…!»…
       …narrava…mentre gli occhi del ragazzino non si staccavano un attimo da lui…come sempre spalancati e timorosi, probabilmente si chiedeva se e cosa ci fosse di pericoloso in quelle parole celate da una lingua non conosciuta…
       …
       …l’avvocato tacque per un istante…e poi affermò «Allora ho fatto bene ad attivarmi subito per la cosa. Dimmi…Bill: questa sera, verso le…cinque e mezza-sei, tu e…i tuoi familiari sareste disponibili per andare al Commissariato e sporgere la denuncia? Si…tratterà di raccontare il fatto, e comunque verrà con noi un mio collega, come avevo già anticipato, che si occupa di prostituzione nell’età minorile.»…«…!!! E’ stato…davvero tempestivo, io non so come ringraziarla!»…
       …e l’altro disse semplicemente «…si era detto che ci saremmo occupati della faccenda con prontezza.»…«Questa sera alle…cinque e mezza-sei?»…«Sì, meglio essere lì non troppo tardi, potrebbe esserci da aspettare.»…«Senta ma…lui deve venire, il ragazzo?!»…«Sì.»…affermò Saverio…precisando subito dopo «Sarebbe meglio. Perché…
        …potrebbero attivarsi subito quelli del reparto inerente al caso, per prenderlo in custodia…»…ma da parte di Bill c’era silenzio ed incertezza, sicché Saverio specificò «Comunque…posso passare a prendervi io con l’auto, non dovrete preoccuparvi! Se lui magari…è molto scosso…»…«Ah, la ringrazio molto!! No, ma non deve disturbarsi, veniamo…io penso con l’auto di mia madre, sì, in qualche modo…vedrà che non ci saranno problemi a spostare anche lui, ci saremo e puntuali!»…«…perfetto.»…concluse l’uomo, aggiungendo poco dopo «Nel frattempo…
         …è bene che cerchiate di tranquillizzarlo il più possibile. Così, se sarà sereno, anche al commissariato…»…«Saverio: una cosa devo dirle, spero non sia un problema! Il ragazzo non sa la nostra lingua, parla inglese! Ma tanto non credo che in quella sede…!»…«…
         …inglese? No...non è assolutamente un problema: non è significativo che parli lui, in questi casi si tiene presente che il soggetto può essere sconvolto…l’importante è che voi segnaliate quanto avete visto, appreso…constatato, poi ci penseranno lì alla Polizia.»…ma poco dopo chiese «…eppure come può essere…? Non mi avevi detto che il tuo amico…»…«Il mio amico…non ho idea di cosa abbia VISTO, APPRESO & CONSTATATO e sinceramente neanche voglio saperlo!! Non so come sia riuscito ad arrivare alle…”mete” a cui è arrivato ma comunque sarà mio interesse appurare tutto ciò a tempo debito, ora la prima cosa e la più importante è quella di mettere al sicuro Mattia! Federico vorrei tenerlo fuori da…questo discorso, denunce…e cose varie: sarà possibile?! Io…voglio chiarire PERSONALMENTE la cosa con lui!»…«…
       …sì.»…rispose Saverio…forte della freddezza e della precisione tipiche del professionista «Una volta lì assieme al mio collega cercheremo di esporre la questione nel modo più opportuno.»…«…
        …
        …la ringrazio.»…disse il giovane, al termine di un sospiro di sgravio «…è stato indispensabile, se non l’avessimo incontrata io non so…davvero, come saremmo potuti venire a capo di tutto questo! Oh beh, certamente poi, a…cosa conclusa, provvederemo a…pagarla per tutto il disturbo…»…ma l’altro lo interruppe «Parleremo dopo di tutto questo. E comunque non ce ne sarà bisogno, nessun disturbo.»…
        …disse quell’uomo…
        …e forse era visibile il fatto che Bill non fosse granché abituato a tanta serietà…a tanto rigore, data la sua vita molto movimentata. Quell’uomo, anche solo da una conversazione telefonica, gli sembrava qualcuno che “stava tanto in alto”…che era difficile trovare le parole per dialogarvi. Queste venivano a fiumi…e come acque in piena si accatastavano e zampillavano in onde e scrosci, tanto era importante rendere l’idea di tutto, e non far sfigurare nella pochezza i pur sempre più che dignitosi ideali e slanci di loro persone semplici. «…g-grazie…grazie! Ci saremo…grazie! Ci-ci vediamo dopo, allora!»…«Sì, ci vediamo…fra qualche ora.»…«Grazie. Grazie ancora, avvocato! A presto, a…fra poco, ci vediamo!»…«Ciao.»…
      …e riattaccarono.

      …Bill respirò profondamente…
      …
      …e dall’altro lato anche Saverio, nel suo studio un po’ angusto ma di apprezzabile sobrietà, si rimise al lavoro non prima d’aver sospirato e guardato altrove…
      …
      …chissà cosa si muoveva tra i suoi pensieri…mentre era solo…a tenergli compagnia nient’altro che una foto che teneva incorniciata sulla scrivania, che ritraeva una ragazza bionda molto giovane, dal visetto vispo e sorridente, a bordo di un motoscafo…probabilmente la figlia che aveva menzionato…
      …
      …gli tornò in mente l’immagine della notte precedente, di quel ragazzino stremato e privo di sensi «…povero ragazzo.»…mormorò…aggiungendo poco dopo «…che cose terribili, nel nostro mondo…
      …nella nostra vita…»…
      …
      …poi gli tornarono alla mente i “salvatori” di quel giovane…quella banda scatenata ed un po’ imprevedibile che quella sera avrebbe spalleggiato nella denuncia. Il loro ricordo gli strappò un sorriso «…che famiglia…
     …!»…
     …
     …e ne concluse «…che strani intrecci che a volte tesse la vita…
     …
     …chissà se un giorno ne capiremo il senso.»…
     …
     …e gli venne spontaneo muovere lentamente la sua mano verso un piccolo cofanetto…
     …
     …per poi aprirlo, ed estrarre un…fazzoletto, un fazzoletto fucsia con dei ricami molto belli…
     …
     …uno di questi assomigliava alla lettera “E”…

     …

     …Bill nel frattempo si sedeva accanto al semi-dormiente “Mattia”…
     …
     …ed anche lui, come l’avvocato con cui aveva appena parlato, guardò verso l’alto, con la mente smarrita tra i pensieri…
     …
     …e poi sorrise dolcemente a quel piccolo ospite…voleva affettuosamente prendergli la mano, ma si trattenne per timore, nuovamente, di risvegliare tremendi ricordi. Poi commentò «…e allora: tra poco finiranno questi tempi di “esitazioni”, eh!...
     …
     …troppo presto, siamo stati assieme pochissimissimo, ma già mi ero affezionato a te! L’avvocato aveva detto “come se fosse tuo fratello”…poteva funzionare! Mi avresti potuto fare compagnia! Non che mamma…zia, Stellina e tutti i nostri amici mi facciano sentire solo, però…!»…
     …
     …e poi si chiese, velato di un’impercettibile preoccupazione «…come starai?...
      …
      …cosa sarà la tua vita quando ti avremo affidato ad un centro di protezione per ragazzi che finiscono nei guai come te…?...
      …
      …potrai ricominciare…? Potrai…azzerare tutto quello che è stato finora, anche le cose più impressionanti, per poter iniziare a scrivere un futuro tuo, che ti appartenga veramente?!...
      …
      …ti…
      …tratteranno bene…?...non è che ti affidiamo a gente a cui non gliene frega niente di te, vero?! Se ne dicono tante sulla Polizia…!...oh, se fosse così no, eh! Se fosse così torna da noi, come già ti ho detto che devi fare! Ma non solo a pranzo, non solo a cena! Almeno…oh beh, noi non siamo poliziotti, o avvocati, o chissà che cavolo d’altro! Ma noi ci interesseremmo veramente a te! Ti staremmo lì a proteggere ogni giorno come abbiamo fatto ieri notte e stamattina…! Tutti i giorni! Fino a che tu non avessi recuperato un po’ di serenità…!...»
     …
     …lui sembrava dormire…
     …il suo respiro era…regolare più o meno…e forse non sentiva queste parole affettuose…
     …
     …«Sarebbe carino…adottarti. No? Che ne pensi?!...
     …dai! Potresti divertirti! A me è toccato! Loro…
     …
     …non sono veramente mia madre e veramente mia zia, a me quando ero piccolo mi hanno lasciato in una busta della spesa, e da allora loro mi hanno tirato su! Però io ringrazio sempre Dio per come è andata la mia vita…ah! Dimenticavo che dobbiamo ancora approfondire il discorso della tua confidenza con Dio, scusa!...ecco per esempio, di questo si occuperanno là dove ti sbatteremo?! Ci penseranno, loro, a…convincerti, che Dio...perdona sempre tutti?! E tanto più non se la prende con chi come ha detto mia madre, COME TE, non ha avuto la possibilità di difendersi, non ha avuto la possibilità di ribellarsi al suo destino!! E si è dovuto cibare tutte le amarezze!!...
      …
      …a loro interesserà che il tuo animo si pacifichi in questo senso?! Loro…
      …
      …non ti sbatteranno là semplicemente rifilandoti una scodella e un letto, quattro pareti tra le quali dormire ed uno squallido giardinetto in cui evitare di soffocare, senza fregarsene un minimo della persona che sei e dei problemi interiori che hai, no…?...
     …vero…? Ah…
     …!! Conoscessi meglio a riguardo di queste realtà, all’università dovrebbero saperlo, potrei informarmi!...
     …
     …
     …ma che dico. L’università, pfff…! Chi può dirmi cosa, loro mica ci sono stati là dentro, queste cose se non le hai provate sulla tua pelle non le puoi descrivere!!...
     …
     …beh…
     …
     …vorrà dire che me lo dirai tu. Quando ti verrò a trovare. Perché ti potrò venire a trovare, vero? Ti potremo venire a salutare. Qualche volta. Vero? Magari ti potremmo portare Stellina…quando per un attimo te l’ho messa vicino mi è sembrata tutta contenta, e anche a te mi è parso che ti sia rimasta simpatica!...ma forse gli animali lì non sono ammessi. Che diamine!!...
     …almeno ti potremo portare un po’ delle pietanzine di cui ti parlavo, quelle che prepara mamma e che hanno un profumo strepitoso, tanto che fa puntualmente incavolare zia Sabrina che invece è tutta precisa e salutista, e crede che ogni cosa le faccia male!...ma lì sicuramente avranno i loro “menù”, ancora più salutisti di zia Sabrina!! E allora manco quello, accidenti!!...
     …
     …cosa potremo fare?!...
     …
     …sapere di te solo per interposta persona? Sentirci dire “il ragazzo…sta bene, si sta riprendendo”, da…chissà quale brutto poliziotto grasso e baffuto “uhm! Ci vuole tempo per queste cose! Il ragazzo ha trascorso momenti bruttissimi, è ancora scioccato!”…sì, e magari noi ci immagineremo volta per volta e saremo stretti qui, in gola, dalla preoccupazione: mentre quello ci liquiderà in due secondi con una mano che si accende la sigaretta e l’altra che tiene una pila così di carte…troppo occupato per degli scocciatori che già la loro parte l’hanno fatta! Bravi, fantastico! Che bella “giustizia”, abbiamo! Ah, se io ti sto portando in galera direttamente, dimmelo prima e cambiamo piano di colpo! Tanto zia e mamma sarebbero disposte a tenerti qui…! Anzi…
     …
     …mancherai molto anche a loro…
     …! Ieri hanno rischiato la vita, loro e Pierpaola, contro quella strana creatura, per portarti in salvo!...
     …
     …chissà quella che fine ha fatto. Tu non la conosci…? No, poverino, ma come puoi saperlo…? Eri lì…
     …
     …solo, ferito e con la febbre, in quello sgabuzzino soffocante! Nessuno sapeva e si curava di te, ti abbiamo trovato unicamente perché Pierpaola maneggia le arti magico-psichiche! E…
     …
     …e cosa, dovremo ricorrere di nuovo a quelle per ritrovarti, per sapere di te?! O forse dovremmo rassegnarci, tornarcene indietro da quella centrale di polizia e…
      …passare la vita a dirci “Oh…chissà!”…no senti! Senti: negli anni! “Oh, chissà poi…te lo ricordi quel ragazzo? Come si chiamava…Mattia! Che fine avrà fatto, si sarà…ricostruito una vita? Ti ricordi, quell’anno…! Quando l’avevamo ritrovato in quello sgabuzzino…eh, quanto tempo è passato, sembra ieri pure che sono venti, trenta anni! Chissà dunque, ora quanti anni dovrebbe avere? Caspita, si sarà fatto una famiglia! Oppure…
     …
     …
     …”...»…Bill divenne serio, cupissimo…
     …
     …molto infastidito a quel pensiero che completò con esitazione e difficoltà «…”oppure no, perché era malato. Magari…
     …
     …
     …magari è…”…»…ma poi troncò «Non voglio pensarci!»…
     …
     …e poi si consolò al pensiero «No! Non può andare così! No perché mamma e zia non sono questo, e nemmeno io! Noi non ci facciamo soffiare le cose da sotto il naso, per poi dimenticarle nel tempo e negli anni! A questo punto tanto valeva che ti lasciavamo con Federico!! Se poi è così, se poi l’incognita del tuo destino si deve infittire anziché darci rassicurazione!! No! Noi passeremo sopra a tutto! A costo di rintontirlo coi luccichini soporiferi quel…grassone rimbambito di un poliziotto arrogante!! Faremo come abbiamo fatto l’altra notte, sgattaioleremo nei buio, quando nessuno ci vede! Incappucciati! E…
      …
      …»…e si avvicinò a lui «…e torneremo da te. Che ci riconoscerai. Che ti sarai ripreso dopo questa brutta avventura, e ti ricorderai tutto quello che ti abbiamo detto, mostrato…
      …
      …sarai più sereno, non avrai più timore di Dio…i tuoi sensi di colpa saranno ormai sopiti, e potrai parlarci con calma. Della tua vita…come vorrai farla essere da quel momento in poi. Ti meriti questo. Lo vedo che sei una bella persona…
      …
      …e poi tutte le persone sono belle, tutte meritano di uscire dai tunnel che le ingoiano!...
      …
      …e tu non fai differenza.»…
      …
      …il ragazzino si rigirò un po’…e forse emise un piccolo gemito…
      …
      …mentre quel “fratello maggiore improvvisato”…stavolta gli sfiorò la mano…con delicatezza «…Mattia.»…gli disse, e poi «Non ti arrendere mai. Qualsiasi cosa ti troverai davanti…
       …
       …non far sì che la vita ti schiacci. Hai le forze per farcela…
       …
       …e hai noi. Non ti preoccupare, un modo per raggiungerti lo troveremo, questo te l’abbiamo dimostrato! Ma ti prego, non ti far surclassare! Un’altra volta! Non ti far mettere i piedi in testa, non ti far maltrattare! Non ti far…
      …non far che nessuno più se ne infischi di come stai, di che esigenze hai!! Non ti far più mancare di rispetto da nessuno!!...
      …
      …sarebbe una bestialità!!...
      …
      …»…e poi, in ultimo…«…e ricordati di noi. Se puoi…se non ti intontiscono troppo la testa con…che so io, tranquillanti, schifezze varie, non mi ci far neanche pensare! O’, attento anche a quelle, eh!! Attento alle medicine, valuta…!! Cosa sì, cosa no…!! Per favore, non farci stare…in pena, che non sappiamo cosa ti danno, eh!! Non berle tutte così passivamente come quell’acqua che ti davo io da bere!»…ed alluse al bicchiere, ora quasi vuoto, rimasto là dove l’aveva lasciato «Finché era quello e te lo davo io andava bene, altro…no!! Capito? Mi hai sentito, N-O!! Mi raccomando…
       …difenditi…
       …ne hai bisogno…stai sveglio…e attento, selettivo, presente in prima persona. La tua vita è solo tua, ti appartiene, non la far toccare a nessuno!!...
       …altrimenti arrivo io…
       …
       …e a quel qualcuno gli mollo un pugno e gli spacco la faccia!!...come farò con Federico fra poco, e tu lo sai!!...
       …
       …
       …ricordati di questa casa…
       …anche se l’hai vista di corsa…in mezzo al casino…
       …
       …è sempre tua, se avrai bisogno di tornarci. E…
       …
       …»…e sorrise, nonostante si sentisse scosso da rabbia, commozione…e mille altre emozioni in conflitto «…e se…proprio puoi, per favore, ricordati di me, e di questo che ti dico ora. Perché…è una scena un po’ inedita, da parte mia, è la prima volta che mi trovo a declamare cose del genere come un…bestione muscoloso pronto a prendere a cazzotti tutti e a fare secchi tutti! Ma ricordati che anche se per poco…io ti ho voluto bene. Cioè!!! Per poco…di tempo, dico, perché sei potuto stare poco con noi, ma io continuerò a volertene, eh! Qualsiasi cosa accada!...
       …
       …
       …se avessi dovuto farti questo discorso in inglese, avrei fatto un CASINO irrecuperabile…! Non c’era verso di farti sapere tutte queste cose in un modo…comprensibile! Io spero che il buon Dio te le porti qui lo stesso.»…ed indicò il suo cuore «…un giorno forse, se lo saprai, se…riuscirai a venire a sapere che ti ho parlato, e magari…che ne so, grazie a questo recuperare anche un poco così di coraggio, saprai che il Padre Eterno ti vuole bene! E non ti accusa, o ti condanna come magari hai creduto! Io…
       …
       …ti auguro una vita tanto felice. Spero di rivederti ancora. Ma comunque che tu abbia una vita felice è più importante.»…
       …
       …e lui dormiva, probabilmente…
       

          …«Come?! Scusa! Non ti sento…E ZITTI UN PO’!!! Che c’è Billy scusami che mi stavi a dire?!»…Sabrina, al telefono dal lavoro, cercava di capire le parole di suo nipote ma non le era facile data la confusione in agenzia…«Eh?! Ha chiamato l’avvocato?!»…
         …«Sì zia, appuntamento tra…poco più di un’ora, in commissariato!!»…«QUANTO?!?!»…richiedeva lei tappandosi l’altro orecchio per sentire meglio «TRA POCO PIU’ DI UN’ORA!! CINQUE E MEZZA!! CINQUE E MEZZA CIRCA!!»…specificò lui, e lei «Barbara?! L’hai avvertita?!»…«SI’!!!...
         …ci ho già parlato!!! Passa lei a prenderti!!!»…«COSA?! Scusa Billy, qua c’è un chiasso oggi, mamma mia che giornata ‘sto…cacchio de telefono, non si sente un accidente!!!»…e sbatteva, ribaltava e sbomballava il telefono, mentre suo nipote ugualmente muoveva il suo (ma con più calma), e le ricordava «Zia, calma!! Non…!! Non te la prendere con…è il nostro telefono, che difetta!! Non è quello della banca, non lo sbattere come tuo solito altrimenti te lo fanno ripagare!!»…«Cosa Billy?! Fargliela pagare!! Puoi contarci, andiamo proprio a fare quello!! Andiamo a fargliela pagare di brutto a quei criminali spietati che hanno sfruttato Mattia!!»…
       …e Bill sospirò rassegnato, dicendo fra sé «Sì…
       …va beh! Tanto…è comunque vero!»...e poi riprese la conversazione «CAPITO ZIA?! PASSA – A – PRENDERTI – MAMMA!!»…
       …e lei, finalmente, rilasciò il suo assai sospirato «…
       …capito, Billy! Concetto afferrato: passa Barby! Intanto io…senti, Bi’! Una cosa?! Ma ‘sto vestito che porto oggi?! Secondo te?! E’ adatto per il commissariato?! Eh? Non è troppo sconcio?...
       …non è che sembro una mignotta, poi m’arrestano?!»…
       …ma a quel punto fu lo sguardo di Bill ad essere pervaso dal terrore…e preferì optare per il bluff «Oh-Ehm…!!! Zia!!! Scusa…n-non ti sento, stavolta sono io!! CHE DICEV-…non ti sento! E’ inutile…»…e stava per riattaccare. Lei intanto «No Billy-Billy-Billy dai!!! Fai funzionare quel coso!!! Non riattaccare che te devo di’ ‘na cosa!!! Senti Billy io ho visto Internet, i sintomi so’ quelli, io c’ho paura, è la menopausa!!! Che faccio se poi è la menopausa?!?!
      …Billy!!!!!!!!!»…
      …ma lui riattaccò di colpo «AHUF!»…asciugandosi il sudore dalla fronte…e commentando «…menopausa all’orizzonte…meglio alzare il ponte levatoio!»…

      …e lei rimase dubbiosa col telefono in mano «…Billy?!»…
      …
      …mentre attorno alla sua disordinata scrivania c’era gente che andava, che veniva…tamburellare di passi a destra e sinistra, l’agenzia sembrava davvero in subbuglio: persino gente che attaccava cartelli! Le operazioni alle quali Sabrina non prendeva parte poiché troppo occupata nei suoi affari familiari (o ginecologici) sembravano gestite da un certo giovanotto alto e robusto. Beh…di certo obeso no, ma forse un po’ strettino nel suo iper-professionale insieme di giacca & cravatta da bravo giovane bancario tuttofare! Insieme talvolta spezzato da qualche nota di colore, come il rosa della cravatta, per avvalorare il lato “giovane” della sua personalità, anche a rischio di...”ingoffare” ancor più la sua immagine, già poco avvantaggiata in fatto di portamento, con tinte non fra le più raffinate! Ma dopo tutto, il tipo dai capelli scuri e la spedita parlantina non era brutto, ed aveva l’aria bonaria: un “bambino troppo cresciuto”, era ciò a cui più assomigliava! Ma di certo, poveretto, le sue responsabilità non sembravano uguali a quelle sostenute usualmente da un bambino, visto che nelle sue mani sembrava esserci quello che lui definiva il «Rinnovamento! Rinnovamento totale! Questa agenzia deve…cambiare il suo aspetto entro stasera, essere un altro mondo! DOVUNQUE ci si giri, e ripeto, DOVUNQUE i clienti debbono…avere l’imprinting su quella che è la loro principale…finalità: mi seguite?! Apertura di conti: …
          …a costo della vita! Attaccate!! Attaccate, coraggio, dev’essere tutta tappezzata! Forza: questo cartello “Chiunque si sogni di chiudere il conto, deve prima passare sul cadavere di Luca Calandrin”!...uhmmm, splendido! Una favola.»…dichiarò, baciando il foglio appena appeso al muro dal fedele collega «Lo vedrei meglio come lapide: ma produrle ruberebbe troppo tempo = troppi conti probabili sfumerebbero!»…
         …e non faceva che distribuire fogli del genere nelle mani dei colleghi, correva da una parte, dall’altra, come se l’operazione gestita valesse la vita stessa. Ma del resto il suddetto concetto l’aveva da poco specificato «Risparmio del tempo! Sì! Ecco: questo mi ha fatto venire in mente! Da adesso in poi il nostro tempo non è più finalizzato ad altre futili questioni quali respirare, mangiare e sopravvivere! I conti sono la nostra unic…beh va beh, mangiare no! Mangiare è un’attività che…merita che le sia concesso almeno qualche minuto dell’esistenza! Questo ve lo dico perché senza non resisterei. Lo sappiamo tutti quant’è importante, quindi concediamoglielo. Al mangiare…e a un'altra cosa, che adesso non dico ma che sono sicuro che tutti abbiate intuito. Quelle…diciamo che, qualche minuto gli si può dedicare! Respirare no: è improduttivo, e non porta a niente! Il tempo impiegato per farlo sarà assai meglio speso per stendere gli NDG!»…
          …eloquenza degna di un conduttore televisivo…
          …    quelli più simpatici, quelli più creativi…in grado di sopportare dirette stralunghe, e di insinuare nella mente degli spettatori l’inquietante sospetto che nel loro corpo si celi una prodigiosa macchina spara-battute, in grado di produrne chissà quante di nuove al minuto, così che tenere l’attenzione e puntellare i sorrisi sia ciò che di più automatico possa riuscire nelle ore concesse! Quel giovane sembrava inesauribile…
          …«…ahhhup! Così!»…prese in tal modo fiato trattenendosi poi in apnea…e rilasciandola dopo qualche secondo «…affffffFFFF! Io adesso espello l’aria perché vi devo spiegare, però voi quando lo fate non la espellete! Tenetela così! Ahhhup! Uhm?! Puffff! Avete visto?! Mandatela fuori piano-piano-piano-piano, un soffietto ogni cinque minuti: vi assicuro che riesce! E intanto il tempo sprecato a fare il solito ahhhup-puf! Ahhhup-puf! Ahuuup-puf!...viene ottimizzato: e va ai nostri conti!
           …ahf, ahf, ahf…»…e dopo questa bella dichiarazione, gli toccò riprendere fiato e sventolarsi perché l’illustrazione della “procedura d’apnea” non gli era stata salutare, e sembrava avergli mozzato il fiato! Quella che invece non si accorciava mai sembrava essere la sua pila di cartelli da appendere «…attaccate tutto quello che avete nelle mani!»…ordinava, con voce smorzata dal fiato che comunque ancora non aveva ripreso bene «Non si deve più vedere uno spicchio del colore attuale delle pareti: debbono farsi tutte bianche con le scritte nere dei cartelli! Ah: non trascurate questi! “Il Direttore Calandrin giura solennemen…" cof!! Cof!!»…tossì, col suo fiato aveva fatto mambassa…poi riprese «”Il Direttore Calandrin giura solennemente di non mangiare più pasta per almeno due settimane: deve perdere peso! Chiunque lo veda insinuarsi nei pressi della pasta è non pregato bensì OBBLIGATO ad afferrare il Direttore per il collo e ficcargli due dita in bocca, finché non avrà rivomitato tutta la quantità di pasta ingerita! Per l’inosservanza di tale regola sono previste severe sanzioni.”»…
        ...e in tutto questo Sabrina, che già lo guardava, fu da lui onorata vedendosi sbattere la pila degli avvertimenti in questione sulla scrivania, e ricevendo l’ordine «Su, forza! Anche tu!»…
        …da parte di lui che nemmeno la guardò in faccia e passò avanti, mentre lei lo fissava con uno sguardo serio che sembrava venato di recriminazione…però prima che potesse dirgli qualcosa, lui tornò indietro (sempre però non guardandola in faccia) «…aspetta tu chi sei?! Sa-Sabrina, Sabrina quale? Sabrina tizia, Sabrina caia, quale Sabrina della Banca sei, Sabrina…?»…ed alzandole la targhetta col nome (visto che guardarla sembrava un problema), dedusse «Ah sì, Sabrina tu!...»…e le ricordò «…eh…i fogli!»…indicandole di nuovo quella pila che sarebbe stata il suo nuovo dovere «Non posso adesso: sono impegnata, debbo andare! Un problema familiare!»…liquidò lei…tagliente e distaccata…
          …e lui gironzolava ancora respirando affannosamente, e...sempre senza girarsi, ribatté «Non può esserci assolutamente alcun problema familiare che sia più importante del mio giuramento sulla pasta e della mia perdita di peso!»…«No no, il mio è più importante…a me che vuoi perdere di peso non me ne po’ frega’ de meno…»…
         …precisò lei sempre più gelida, delusa…nel tono e nello sguardo, ora basso anche il suo…
         …e lui, che già era passato al successivo annuncio coram populo «Terzo cartello: importantissimo!! “Luca Calandrin vuole vedere morta sua suocera! Per sempre finché avrà fiato e vita stramaledirà sua suocera e sulla sua tomba richiede espressamente che sia riportata la scritta –Colui che ha dedicato la sua vita a stramaledire sua suocera-“…perché voi dovete tenere presente che il mio mondo è composto dalla mia compagna, due figlie, e disgraziatamente per me da una suocera che vorrei uccidere così come non avrei assolutamente alcun problema nell’uccidere la mia compagna, mentre sarei invece pronto a uccidere PER le mie figlie…!»…dovette realizzare in ritardo quel mordace affronto di Sabrina, esclamando «EHM, cosa si è permessa di dire lei?! Lei?! Impiegata numero…non so cosa, tal dei tali, non mi viene manco in mente tanto può lei immaginare la sua importanza nell’economia del mondo, cosa si è permessa di dire al suo Direttore?!»…e lei, assai scocciata «Aho’, e basta Luchi’! Basta un po’, co’ ‘ste cavolate, ma che t’è preso oggi?! Te sei…infervorato?»…
        …«No-No-No-No lei mostra una vera forma di…controproducente astio immotivato, per altro, verso il suo Direttore: questo non va bene! Con questo lei sta facendo un affronto alla sua “madre-Banca”! Che l’ha raccolta! Che l’ha chiamata a sé nel suo abbraccio: il suo grande abbraccio, la Banca è una “grande mamma”, io per esempio quando ancora lavoravo alla C-Credit e la mia esperienza era ancora arretrata sul fronte del…»…«…
        …ce passa la vita a di’ stronzate questo, o’…!»…mormorò lei mentre riordinava le sue cose, e questo sembrò irritarlo alquanto «Scusi lei cosa mormora, impiegata?! Là guardando con fare impertinente la sua scrivania e non guardando il suo Direttore?! Guardi lo sa che se non era per la Banca, queste…collanine…!»…accennò,  sfiorando la collanina estiva arancione di Sabrina, aggiungendo «…neanche si sognava di arrivarci, perché…»…«A’ Luca, ma basta un po’, che ti tocchi che me la sfasci te che tocchi sempre le cose e sfasci tutto! Che c’entra la Banca co’ ‘sta cosa, che è ‘na cosa a poco prezzo! E poi che è ‘sto “lei”, che t’è preso! “Impiegata” qua, là!! E poi…che c’entra che mo’ non devi mangia’ più la pasta, perché lo dici?!»…e lui precisò tentando quanto più possibile di sottolineare la “gravità” del concetto «Non posso rispondere perché lei non capisce le sfumature, le sfumature che possono accompagnare il desiderio di rinnovamento e mutamento di un uomo. Lei è animata da sentimenti di rifiuto. E’ cinica, e chiusa all’evoluzione.»…«Se, io…!»…«E molto irrispettosa: faccio bene io a ripristinare il “lei” perché qui bisogna tornare ai “rapporti formali”, in certi casi!»…«…bello, bravo…so’ orgogliosa del Direttore che c’ho…!»…«E nonostante i miei ripetuti avvertimenti e le puntualizzazioni con le quali ha consumato il mio fiato lei SI OSTINA a borbottare a testa bassa!»…«Io me ne devo anna’, non hai capito! Io c’ho da fa’, c’ho un problema a ca…
        …pfff…oddio, DAI Luca!!! Che oggi non ti si sopporta!»…«Lei non può andarsene ora: è il momento clou della riunione!»…«E piantala, ‘n po’! Pure co’ ‘ste riunioni che fai, ma che ce concludi?! Fai le riunioni per parla’ della pasta che devi, o non devi mangiare, ma fammi la cortesia!»…e lui la prese per un braccio «Guardi! Se lei adesso ha ancora un cuore! Eh!»…«…e lasciami! Dai, ‘n fa’ il cretino!»…«Lei crede di avere ancora un cuore? Mi risponda.»…«Dai!»…«No: razionalmente! Lei un cuore ce l’ha o non ce l’ha? Ha ancora un’anima? Se ritiene di avere ancora un cuore o un’anima resti a questa mia riunione ed emergeranno altrimenti sarà come ammettere di esserseli venduti, di non possederli più! Che sono solo un ricordo del passato!»…
        …e lei si scrollò infastidita dalla sua presa «…io non ce l’ho un cuore, non ce l’ho un’anima…
        …! Io sono zitella, e credo solo nell’odio e nel cinismo!»…«Allora LEI STA AMMETTENDO…AGENZIA, ASCOLTATE TUTTI! LEI STA AMMETTENDO…!»…«Io so’ indurita, Luca!! Io non credo in tutte ‘ste cose, il cuore…! L’anima…che dici te! In queste cose ce credono ancora le persone che non c’hanno avuto le disgrazie che c’ho avuto io!!»…«Perché lei…ehm, AFFERMA di avere avuto disgrazie? Lei, accolta dalla “madre-Banca” SOSTIENE di avere avuto disgrazie?»…chiese Luca, con fare provocatorio, e Sabrina rispose «Certe cose come “le disgrazie” le possono solo capire le persone che ce so’ passati, no chi sproloquia, “madre-Banca” qui, là! Eh? C’è certa gente, immatura, e qui non faccio nomi!»…«No-no-no-no, lei i nomi li faccia!»…«No, non faccio nomi!!»…«No ma se lei dispone di nomi, li faccia!!»…«No NON FACCIO NOMI!!»…«…lei ci sta accusando tutti?»…«…pensala come ti pare! Io volevo solo dire che c’è gente immatura che i problemi e certi fondamenti della vita degli altri come il banalissimo fatto che uno possa dover uscirsene una volta NON dico…un po’ prima dell’orario, dico IN orario visto che qui si è soliti trattenersi più del dovuto!»…«Lei ora accusa il suo Direttore no bene, mi fa piacere! Lei ora mi accusa di essere schiavista? Di volere il sangue dai miei impiegati?»…«…
          …schiavista te? No…te prego, per favore, quanta importanza ti dai!»…«…ah…! Io finché non sono schiavista mi accontento di essere un nessuno…!»…«…’scia perde…
          …io in origine, prima che te me facessi perde il filo del discorso stavo dicendo che ci sono persone immature che non capiscono le disgrazie altrui, de chi c’ha veramente i problemi…
           …e qui se parla pure de malattie..!...»…
           …
           …bofonchiò Sabrina in procinto di andarsene, ma questa sua ultima parola sembrò far sbiancare e sobbalzare il suo Direttore! «Uhmpf! Malatti-malattie?!»…e gli cadde persino la pila dei fogli di mano, con spargimento di questi e raccoglimento in malo modo «E chi sarebbe malato?!»…
           …sembrava averne davvero paura! Sabrina alzò le spalle sdegnata, lasciando intendere che lui non avrebbe potuto capire…e proprio in quel momento bussò Barbara alla porta girevole: era venuta a prendere Sabrina «Ah ciao, Ba’! O’, io vado!»…«No no no, un attimo, lei non ha ancora risposto alla mia domanda!!! HA DICHIARATO DAVANTI A TUTTI I SUOI COMPAGNI DI SVENTURA CHE OGNI GIORNO LE LAVORANO ACCANTO CHE ORMAI SI E’ VENDUTA IL CUORE E L’ANIMA! E ORA DOPO AVER ACCUSATO ME DI ESSERE INSENSIBILE E’ LEI A TIRARE IN BALLO, E MI FA PENSARE SENZA UN VERO E PROPRIO MOTIVO, LE MALATTIE COME FOSSERO COSA DI POCO CONTO DA SFRUTTARE UNICAMENTE PER ARRECARE UN AFFRONTO AL PROPRIO DIRETTORE! Al proprio “MAGNANIMO” Direttore, bisognerebbe dire!»…
             …
             …ma lei non se lo filò per niente, gli girò le spalle mentre lui affermava, con voce che gli diveniva un po’ fessa «E mi complimento, mi complimento per l’aver fatto una virtù della capacità di voltare le spalle e non fornire le spiegazioni, scappando, cosa rinomatamente molto utile nella vita: mi complimento!»…
             …sembrava esserci collera accesa fra i due!

             …intanto Sabrina, finalmente con sua sorella «…ciao Ba’, hai saputo, sì?»…«Sì, ha chiamato l’avvocato, dobbiamo andare! Senti ma…che hai fatto?»…«Lascia stare, so’ sconvolta…»…dichiarò lei, stanca e sprezzante…mentre Barbara adocchiava «…ma chi è quel pazzo poveretto che sta a sbraitare lì? Chi è, il direttore? Me pare de averlo visto un paio di volte, che l’hai fatto incavola’ te così?»…«No ma lascia perde, è…’no scemo, un deficiente!»…affermò, mentre da fuori a dentro, si guardavano in cagnesco con le rispettive code dell’occhio… «Vive…consacrando la sua vita a stronzate varie, ha fatto tutto da solo una volta che si è messo in testa che io…»…«Che tu cosa?»…chiese Barbara, e Sabrina alzò le spalle «Che io…
           …che a me me faceva schifo ficcargli due dita in bocca per farlo vomitare, perché mo’ pare sia diventata questa la nuova regola numero uno della Banca!»…al che la sorella scoppiò a ridere «…ammazza, Sabri’! A me me sa che lì non ce sei mica solo te che sei fumata, è ‘n mondo proprio de gente così: questi nun stanno bene!»…e Sabrina esclamò «No appunto, non sta bene!! Dovrebbe andare dal medico!! E’ malato, l’ho detto, dovrebbe farsi curare: io sono preoccupata per lui!!»…
            …ma seguitava a girarsi…e si fulminavano con la coda dell’occhio nuovamente. Barbara commentò incuriosita «…eppure…ve guardate co’…’na mezza cosa che sembra odio, che è la tipica espressione de due che c’hanno avuto una…»…ma Sabrina sospirò…e troncò «…senti! A proposito…
            …ho detto ‘sta cosa che se deve far curare e m’è tornato in mente: ho controllato su Internet…ho inserito “menopausa precoce”…»…«Oddio, Sabri’…!!»…«No, senti…lascia stare, so’ sconvolta! Per me è quello…
             …per me io c’ho quello.»...e mentre salivano in automobile «E bello, me piace che dici che è er direttore tuo che c’ha bisogno de ‘na curetta, perché te stai bene invece, Sabri’!»…«No appunto, sto dicendo: io non sto bene, io so’…so’ malata…c’ho ‘na cosa…»…«Quale cosa?»…«Quello!»…«Ma Sabri’, ragiona, quello non è una malattia! A parte tu come hai fatto a stabilirlo, hai fatto già le analisi…?»…«No no no che c’entra!!! Lo so, lo sento, lo avverto a pelle, è quello! Me sta a fa’ male, me fa male il seno che è una cosa incredibile!»…«…! Guarda che se ti tocchi così poi è chiaro che ti indolenzisci!»…«E’ quello, è quello Ba’! Che devo fare? Devo chiamare la ginecologa?!»…«…te devi chiamare ‘na psichiatra perché sei ipocondriaca, Sabri’, bella mia! Ce sei sempre stata ma mo’ sei peggiorata di brutto! A PARTE che…comunque, quella che stai a nomina’ te NON E’ una malattia, semmai è…!»…«No ma per me è come se lo fosse! Per me sarebbe terribile scoprire de avecce una cosa del genere, avrei chiuso!»…
          …e Barbara sospirò, mentre iniziava a guidare…
          …
          ...«…Lo so, Sabri’…!»…
          …
          …sembrava comprendere sua sorella, sua sorella che sparava come una macchinetta tutte le sue paure, che ripeteva gesti e domande intimorite nonostante le si dicesse di non preoccuparsi…
          …
          …che guardava gli altri con quella domanda perenne scritta negli occhi e nel pallore del viso: “che devo fare?”…
          …
          …e che si incartava e si imbrigliava in mille ipotesi pessimistiche che quasi con arroganza promuoveva a “sicurezze”…
          …
          …«…Sabri’…»…le parlò la sorella stavolta con calma, con serietà «…io lo capisco. Figurati se posso non capirti proprio io. Te vuoi avere dei figli…»…«Ma no, ma non è per quello!!»…«E come no: è perché hai paura de non poter avere più figli. Altrimenti che te frega della menopausa, non è che…che te storce i piedi e non puoi più mette gli stivali!»…«Che c’entra! Anzi, sì invece!»…«Ah…sì, adesso?»…«Perché sarebbe un invecchiamento precoce! Cioè…io non mi sentirei più una donna apprezzata, desiderata!»…«Sabri’, ma come te viene in mente una cosa del genere? Che invecchiamento precoce, dove l’hai letto?»…«Su Internet!»…«Ma tu non stare a dare retta a Internet, dove ci sta scritto di tutto e pure un sacco di cose anzi la maggior parte so’ stronzate!»…«Oddio…Barby!!!»…
           …mugolò però lei, che sembrava soffrire sempre più «…che devo fare??? C’ho paura!!! E se è quello?!»…
           …Barbara tacque…
           …e poi rispose «Sabri’, te lo chiedo io: è quello?»…«Sì. Sììì!!! Sì, so’ sicura che è quello!!»…«No Sabri’, io intendevo un’altra cosa.»…ed accennò un sorriso, specificando «…è quello? Quello per cui non ce vorresti ave’ l’invecchiamento precoce.»…«…eh? Come? In che senso?»…
           …«Ehhh…! “Eh-come-in che senso”…! E’ quello, Sabri’…?...
           …
           …è ‘n bel ragazzo, nun è male…!»…«Ma chi?!»…
           …«…
           …il bel direttore…»…«Ma va!!! Ma chi!!! Ma ti prego!!! E’ un deficiente!!! E’ uno senza valori, senza spessore psicologico!!!»…

          …

          …e intanto, mentre loro si dirigevano verso casa per prendere Bill e “Mattia”…
          …Luca, il direttore-conduttore, si era inspiegabilmente fermato. Si era bloccato il suo iper-concitato viavai, e questo era un segno strano. Ora si appoggiava alla parete, vicino alla scrivania di Sabrina…
          …guardava verso l’alto, sospirava, sbuffava, cambiava posizione…e talvolta si sventolava con i fogli che gli erano rimasti in mano, comunque era visibilmente molto irrequieto. Un’impiegata passò vicino a lui…e si soffermò a guardarlo incuriosita, al che lui si sentì come in dovere di dare spiegazioni, e precisò «…no, è che…!!»…e di nuovo gli si velava la voce…gli diveniva fessa ed insicura, sembrava una reazione emotiva «Ci sono delle cose che qui non…rigano sul binario giusto! Ecco questa…scrivania, qui ad esempio!»…alludendo alla scrivania di Sabrina «E’ superflua, bisogna portarla fuori! L’impiegata se intende dimostrare alla Banca che le porta ancora rispetto può arrangiarsi a lavorare seduta qui, per terra! E’…
        …è de-stabilizzante per l’equilibrio che il lavoratore deve mantenere per produrre quanto gli viene chiesto, e l’unica soluzione in casi simili è la radiazione!! Radiare gli impiegati: allontanarli, quelli non collaborativi come l’elemento in questione! Ridurre a…ZERO! Così!»…con tanto di segno dello zero «…la loro esistenza! Sono…negativi, sono…fonte di...sballamento per chi qui deve lavorare!»…
        …
        …dichiarò con l’appoggio di quel suo umorismo serio che sembrava accompagnarlo da sempre e in ogni luogo…
        …
        …«…chiaro? Radiare…! Cancellare…!»…precisava per altri che erano stati attratti dal discorso…
        …
        …mentre pianissimo, fra sé e sé, si ripeteva «…
        …malattia, malattia…
        …
        …che avrà voluto dire? Che avrà cercato di intendere…? “E qui…si parla pure di malattie, ci stanno pure le malattie”, come ha detto, non me lo ricordo! “Malattie”…»…
        …
        …quel pensiero sembrava tormentarlo…

        …
 
        …e contemporaneamente Sabrina in macchina ribadiva «Io so’ malata!! Io so’ sicura, ci scommetterei tutto quello che vuoi, io c’ho quello! E’ la menopausa! A me se mi dicono che è quello non so più che devo fare della mia vita!!»…«…Sabri’…lo so. Te…cioè, NOI, perché poi siamo in due! Eh? Non c’abbiamo un uomo!»…«Che c’entra!!! Tu hai un figlio!!»…smentiva la sorella, e Barbara «Lo so che io c’ho un figlio, Sabri’!!»…«E questo comunque rende tutto diverso per te!!»…«Ma allora lo vedi che è per quello, e non è per tutte ‘ste stronzate dell’invecchiamento precoce che ti sei ficcata in quella capoccia guardando le bufale de Internet?»…
          …Sabrina restò un po’ ammutolita…
          …e mormorò «…certo…
          …
          …a me me piacerebbe avere un pischelletto tutto mio, che c’entra…»…«Eh lo so!!! E io so’ la prima che vorrei che tu ce l’avessi!!! Lo sai che manco c’è bisogno che te lo sto a dire che darei ‘n pezzo della vita mia, me tajerei…questo braccio, questa gamba!!»…          …«Però tu non ti devi dare per vinta, Sabri’!! Cioè tu sei giovane, io come te lo devo dire! Te se vuoi sei una donna con tante belle qualità, sei…’n cervello, una co’ la cultura, sei laureata con centodieci e lode!»…«Va beh sì quello!! Giusto, l’unica cosa che mi rimane è la laurea ed il lavoro!! Il resto…ormai ho chiuso, perché non sono più una donna! Co ‘sta cosa che m’è venuta ormai nessuno mi può più desiderare, interessarsi a me…!»…«Ma chi te l’ha detto?!?! Ma come pensi che si…che si VEDA, questa cosa, su di te?!»…«Io c’ho la laurea ed il lavoro, basta!!»...precisò però di nuovo lei…e Barbara scherzò «…e il direttore!»…ma sua sorella tuonava «Ma che...c-che direttore?! Non mi piace!! E’ un…superficiale, è un uomo cinico!! E’ un uomo comune, a me l’uomo comune non mi piace!»…«…però certo, come te guardava! Secondo me j’hai fatto qualcosa…»…«Ma quello guarda tutti così! Perché è rimbambito!...
         …
         …a me…
         …
         …a me non piacciono quelli come lui.»…dichiarò lei…eppure si poteva percepire una certa esitazione. Forse nel tenere lo sguardo dritto…forse nella voce…
         …forse addirittura nell’eccesso di…rabbia e disprezzo con cui alludeva a lui, eppure qualcosa non quadrava granché…
         …e infatti propose ragioni molto consistenti «A me non piacciono gli uomini grassi.»…e Barbara «…beh ma quello non è grasso!...è un po’ rotondetto…!»…«A me gli uomini grassi non mi piacciono, punto! E non mi piace lui…è un cretino, uno che spende la sua vita a fottere gli altri!»…
        …
        …poi tacquero entrambe, mentre attraversavano la città…
        …
        …e poi Sabrina riprese «Cioè! Come direttore è pure simpatico! Cioè…delle volte mi fa ridere! Perché lui…è così, è molto commerciale, no? Fa sempre battute, ci divertiamo un sacco quando lui c’è! Veramente ci divertivamo più prima quando lui stava là perché lui è quello che ha fondato l’agenzia, no?»…«Uhm.»…«Quando all’inizio ci stava…
        …
        …si stava sempre a ridere là dentro, perché lui c’ha delle uscite che…cioè, oddio, ma come gli vengono? Solo lui fa certe cose: tipo oggi, per esempio, ha cominciato a far appendere tutti cartelli!! Che…parlavano pure degli affari suoi, che deve perdere peso e…e quindi non mangiare la pasta, che deve…non me ricordo, non…! Me pare che c’era qualcuno che doveva morire tipo accoltellato, non me ricordo chi era…! La compagna, la suocera…!»…«Ah perché è impegnato?! Cacchio!!!»…esclamò Barbara, e Sabrina «Sì sì!! Sì!! Certo!!...perché “cacchio”?!»…«Eh no, Sabri’!!! Non me poi di’ così!! Così tutto si fa più difficile!!»…«Ma perché, difficile per cosa, a me non mi piace!!! E poi è innamorato della compagna!!»…«…ma se hai detto che la vuole pugnalare, scusa!!!»…«Va beh ma che c’entra!! Il fatto che la voglia pugnalare non vuol dire il fatto che lui non sia…
          …!!»…
          …ma Barbara la guardò in modo eloquente…e Sabrina «…oooooooDDDio!!! Non lo so, perché mi guardi così!!! Non mi piace lui!!»…«Sei strana, Sabri’…! Io te guardo così perché sei strana!»…«Me fa ammazza’ dalle risate, ok! Però lui a me non mi piace, non c’ho quella attrazione…così, a pelle! Non…non…
        …non me attizza!»…«Nun ce credo, Sabri’!»…«No, è vero, a me lui non mi attizza! Sarà che a me non piacciono gli uomini grassi!»
          

        L’auto si fermò ad un semaforo…
        …mentre Sabrina specificava a sua sorella «…ha due figlie!...
        …
        …figurate, impegnato, co’ due figlie, oltretutto deficiente e povero di spessore com’è! Me fanno pure pena quelle bambine: te pare che si possa vive co’ ‘n padre così?! Con uno che pensa solo alla carriera e se ne frega di vivere al massimo, a cento all’ora, di cogliere le emozioni! Eh Ba’?! Secondo te se può crescere con un padre così?!»…«No!»…rispose Barbara, un po’ divertita, aggiungendo «Però bisogna pure vede’ se lui è veramente così…»…«Certo che è veramente così!»…«Famme fini’, Sabri’! Dico: bisogna vedere se non ce fa’! Pe’ sembra’ più…!»…e mimò qualcosa di grande, di imponente, di muscoloso…di maschio, probabilmente…mentre Sabrina scuoteva scettica la testa «No no, è così, fidate, è così come ti dico io, è…
          …un carrierista, uno che scavalcherebbe tutti pur di raggiungere i suoi loschi obiettivi!»…«’mmazza poveretto! Da come l’ho visto io pareva che il suo obiettivo fossi te da come te guardava! Mejo che stai attenta se è uno veramente che come dici te è disposto a tutto pur de…sgraffignare per sé!»…«Sì, sì…»…rispose lì per lì meccanicamente, ma poi si corresse «…no! Nooo, figurati, per carità cioè IO?!?!?! Noooooooooooo!!! Seeeeeeee, booooooh, figurate!!! Figurate, Ba’! Quello c’ha famiglia!»…«Se! ‘na compagna che vuole sbudellare!»…«No, no, lui ne è innamorato!»…«Eheheh! Bello! Me pare giusto vole’ sbudella’ qualcuno giusto perché lo si ama!»…«No, ma lui dice così ma è per fare il tipico maschio che tradisce di fronte agli altri colleghi uomini, fidati! E’ innamorato, le vuole bene!»…«Te la conosci a questa?!»…«A chi?!»…«”A chi”, a la compagna, Sabri’!»…«Eh? La compagna? Se la conosco? No! Nooo, ti pare!»…«E allora scusa, me spieghi come fai a sapere che lui ce va d’accordo?! Può darsi che stia lì ad ammuffirle accanto soltanto perché c’ha fatto due figlie!»…«E va beh ma se c’ha fatto due figlie significa che è innamorato!»…
          …il semaforo si fece verde, e poterono proseguire mentre Barbara sospirava «Ahhhhhhhhhhh…meno male che ce semo liberati co’ l’automobile perché a me me pare tanto che il discorso è in…piena occlusione intestinale! Eheheh!»…«Eh?!»…«Sabri’!»…le parlò ora Barbara con maggiore decisione «Ma guarda che avere due figlie! Specie pe’…specie pe’ ‘n omo, e nun te devo dire io come si fa, guarda che non è che vuol dire tutto ‘sto…»…«No va beh ma lui ha detto che ucciderebbe per le sue figlie!»…«Sì sì sì non dico che lui…non voglia bene alle figlie! Per carità! So’ uscite da lui, so’ sangue del suo sangue! Dico solo che…e sei stata te a dirmelo, che così come lui ha detto che ucciderebbe per le sue figlie, sbudellerebbe pure la compagna!»…«Sì sì, quello lo ha detto!...
       …
       …però lo ha detto così, tanto per dire! Perché lui la ama!»…«…mannaggia…!»…fece Barbara un po’ scherzosa «Perché “mannaggia”?!»…«E va beh! Dai! Mi ci rode se lui ne è innamorato, vorrei che stesse dietro a te!»…«IO?! A ME?! MA CHE SCHERZI, CHE SEI MATTA!!! Io non mi ci metterei mai con uno così!!»…«Uhmmm…tu non me la racconti giusta!»…«Ma a me non mi piacciono gli uomini grassi!»…«A Sabri’…e so’ ducento co’ questa, che te dico che non è grasso, sei te che lo voi vede’ così perché è solo leggermente più piazzato del dovuto, tutto qui!»…«No ma per me è grasso!...
      …a me non mi piacciono gli uomini grassi.»…«Va beh.»…disse Barbara come se volesse troncare il discorso…ma poco dopo specificò di nuovo «Però guarda che io c’ho l’occhio lungo, e come te l’hai guardato…cioè, non solo lui! Che ha fatto quell’occhio così…!»…e provò a simulare lo sguardo di Luca…destando un’improvvisa risata in Sabrina «Eh? Capito? Sei pure te che gli hai fatto…così! E questo permetti, me…infibrilla qualcosa qua ner cervello, e me conosci e sai che io ‘ste cose nun me le tolgo così facilmente!»…ma Sabrina era persa nel ridere a squarciagola per quella buffa imitazione «Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahaha!!! Come fa, come fa?!»…e anche Barbara si diverti «Eheheheheheheh! Così!!...»…e simulò di nuovo «…co’‘st’occhio che j’annava…de traverso, ‘n artro po’, sguardo di fuoco! Della serie…te vorrei bruciare viva sul rogo perché nun te posso “bruciare viva” da ‘n’artra parte…!»…«Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah…!!!
          ...Ahahahahahah!!!»...per Sabrina sembrava essere la cosa più divertente al mondo, e questo…non fece che insospettire ancor più sua sorella «E Sabri’ comunque scusa se te lo dico, ma…come dire questo ridere…!! Eh? Me pari ‘n po’ troppo contenta!»…«Ahahahahahah!!!...come fa, come fa? ODDIO!!! Me sto a mori’ dalle risate, me fa troppo ridere, lui!»…«Ah, nun so’ io che te faccio ride! E’ lui!»…«No va beh sei te, sei te!»…«No scusa tu hai detto “è lui”!»…«NooooOOOOooo!!...
         …dai, basta, pensa a guidare, quanto sei stupida!!»...esclamò l’altra tra le risate, sferrandole pugni giocosi…e Barbara concluse «Sì va beh, Sabri’, io penso a guidare ma te nun me la racconti giusta, eh! Lo dico…e lo ribadisco!»…
         …
         …ed in effetti chiunque di noi avrebbe dato ragione a Barbara, osservando lo sguardo dolce che Sabrina rivolse alla città assolata dal finestrino dell’auto, dopo quella risata liberatoria…
         …il suo era uno sguardo gentile, uno sguardo…di tenerezza.
   
 
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