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Autore: Kira Kinohari    14/05/2015    1 recensioni
Nell'epoca Sengoku sembra non esserci spazio per l'amore, ma solo per la guerra contro i demoni. Solo in pochi casi, forse ...
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Sesshoumaru
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando si risvegliò, il suo villaggio era ancora intero. Tsui era accanto a lei e le stringeva la mano.
<< Zia! >> urlò la bambina, felice, ma in lacrime << Avevo tanta paura! >>
Nyoko la abbracciò senza dire nulla. Non capiva cosa fosse successo, non ricordava nulla, era confusa e debole.
Le ci vollero alcune ore per riprendersi e per ricordare tutto ciò che era successo, ma poi tornò tutto nella sua memoria, le due settimane passate a mantenere il suo scudo di energia positiva, un infinità di demoni pronti a sfondare la barriera, le sue forze venire meno…
<< Cos’è successo poi? >> chiese alla famiglia che viveva accanto a lei.
<< Siete svenuta, e poi improvvisamente quando temevamo per il peggio perché vedevamo avvicinarsi quei mostri a noi, terrorizzati perché non sapevamo come affrontare quel pericolo e preoccupati per la sua vita, è successo qualcosa di raro. Un cane, un cane enorme è apparso e ha iniziato a combattere contro questi demoni. >>
<< Un cane? >>
<< Sì, con il manto d’argento e una mezzaluna tra gli occhi. Era così grande che superava anche l’altezza della collina. >>
<< Ci ha salvati. >> aggiunse la moglie, stringendo la mano del marito.
<< Sì. >>
<< Quanto tempo ho dormito? >> << Un giorno. Ed un giorno è durata la battaglia. Quando sono spariti tutti abbiamo fatto tornare i bambini al villaggio, perché è tornato il sole sulla terra e il pericolo è sparito. >>
<< Un giorno. >>
Nyoko stava per rispondere quando sentì il rumore di zoccoli sul terreno, qualcuno stava correndo disperato. Percepiva un aura amica, conosciuta, ma non riusciva a darle un nome o un volto. Per capire che cosa stava succedendo uscì da casa e si volse verso nord est, pochi secondi dopo una figura si poteva distinguere, una piccola figura arancione.
Un attimo dopo Rin era davanti a lei, senza fiato e con le lacrime agli occhi.

<< Rin, cosa ci fai qui? >>
<< Dovete aiutarlo, per favore signora Nyoko. Per favore. >>
<< Aiutare chi? >> chiese la sacerdotessa, confusa.
<< Il signore Sesshomaru. È in cima alla montagna, ha respinto gli altri demoni e ora sta male. Non riusciamo ad aiutarlo! >>
Sesshomaru aveva salvato il villaggio. Quindi i suoi presentimenti erano fondati, il grande cane argenteo era il demone che viveva insieme a Rin, al drago e al kappa. E adesso quello stesso demone aveva bisogno di aiuto. Certamente si sarebbe ripreso anche da solo, ma gli ci sarebbe voluto molto tempo. Quanto non lo sapeva, perché tutto dipendeva dalle sue ferite. Eppure avrebbe potuto approfittare dell’occasione per ucciderlo, d’altronde non era dietro alla sfera dei quattro spiriti?
Eppure c’era qualcosa che non comprendeva, la sfera era scomparsa, e così la sua aurea potente, nel momento in cui Inuyasha l’aveva utilizzata per diventare un umano completo e rimanere accanto alla donna che amava, quindi perché attaccare in massa i pressi del villaggio di Kaede, o meglio perché attaccare proprio il suo. Non avrebbero dovuto sbagliare! Se lo era chiesto per ben due settimane e non aveva mai trovato una risposta.
C’era un’altra cosa che non le era chiara, Sesshomaru non aveva mai provato interesse verso la sfera perché era diventato un Grande Demone e i suoi poteri erano tanto forti da non aver bisogno di essere aiutati. Inoltre le era sembrato fin dall’inizio un soggetto molto orgoglioso; non avrebbe mai utilizzato dei mezzi simili.
Che cosa doveva fare?

Passò un giorno prima che prendesse la sua decisione. Rin sarebbe rimasta al villaggio, perché poteva essere troppo pericoloso. Mentre lei sarebbe andata fino alla montagna e avrebbe provveduto a lui. Come, lo aveva deciso durante la notte. SI era affezionata alla piccola e dolce bambina, ma non poteva mettere in pericolo la vita di tutti gli altri solo perché lei voleva bene a quell’essere. Avrebbe preso provvedimenti, e poi avrebbe detto alla bambina che pur avendo fatto tutto il possibile non era riuscita a salvarlo.
Al solo pensarci le venivano i brividi lungo la schiena. Non le piaceva mentire, come avrebbe fatto a guardarla negli occhi per il resto dei giorni? Eppure se non l’avesse fatto, come avrebbe potuto salvare il suo villaggio se lui le si fosse messo contro?
Aveva compreso che Sesshomaru era molto forte e anche se la loro potenza poteva essere equiparata, non era sicura di poter vincerlo.

Si mise in marcia dopo aver pranzato, aveva con sé delle erbe e delle lozioni, più tutta una serie di provviste alimentari che comprendevano carne e verdure essiccate. Infine alcune coperte per la notte. L’acqua non la preoccupava perché fin dalla vera cima del monte scorreva un fiume d’acqua purissima e freschissima.
Arrivò qualche ora dopo, e scoprì che il demone era arrivato fino al suo luogo segreto, la cima del monte, la piccola grotta, quella in cui cresceva il suo caro albero luminoso.
Aveva una ferita profonda che andava dalla sua spalla destra fino al centro del suo petto. La coda – quella che immaginava essere la sua coda, per lo meno – era tinta del colore del sangue. I suoi occhi ambrati erano spariti per lasciare il posto a due pupille rosse. Era spaventoso, senza dubbio. E con quell’aspetto, sembrava ancor più pericoloso. Aveva una chance che non poteva buttare via.
Prese un respiro e si avvicinò con passo lento. Prima di ucciderlo voleva ottenere delle informazioni.
<< Sesshomaru, Grande Demone cane, suppongo. >>
Lui non rispose, la fisso con i suoi occhi insanguinati muovendo impercettibilmente le labbra.
Lei si avvicinò cauta e valutò come comportarsi, sapeva che doveva ucciderlo, ma non lo avrebbe fatto ora, non con il cielo che si andava scurendo, il momento in cui il demone sarebbe stato più forte e avrebbe potuto fare resistenza. Lo avrebbe giustiziato in pieno giorno.
Si sedette accanto a lui e lo analizzò, le sue ferite erano davvero gravi. Probabilmente anche se l’avesse aiutato non avrebbe resistito molto oppure la sua guarigione sarebbe stata lunghissima.
<< Non ti mentirò, demone. Sei messo molto male. >>
<< Non ho bisogno del tuo aiuto, umana. >>
<< Non sarei qui se non me lo avesse chiesto Rin. >>
Non appena ebbe nominato la bambina Sesshomaru si lasciò scappare un sorriso, beh l’accenno di un sorriso che a Nyoko non sfuggì.
<< Sei molto affezionata alla bambina, perché? >>
Sesshomaru non rispose.
<< E va bene. Staremo zitti finché non tornerà il giorno e potrò guardare meglio le tue ferite e decidere come procedere. >>
Il demone si addormentò dopo poco. Forse non aveva chiuso occhio finché non sapeva che qualcuno avrebbe vegliato su di lui. Solitamente non l’avrebbe pensato, perché non sembrava il tipo che ha paura. Eppure nei casi in cui erano a rischio di vita i demoni si comportavano come gli umani, facevano qualsiasi cosa per sopravvivere, spesso arrivavano anche a chiedere aiuto nonostante il loro orgoglio.
Nyoko rimase sveglia a guardarlo, il suo viso sembrava così angelico ora che aveva gli occhi chiusi.
Si accorse che stava tremando, quindi prese una coperta e la pose sopra di lui. Rimase sveglia tutta la notte a osservare tutta la zona che poteva raggiungere a vista d’occhio. Dietro di lei percepiva la pressione dell’albero misterioso. Si voltò ad osservarlo e ancora una volta si sentì attratta.
Perché?
Si avvicinò cercando di fare il minor rumore possibile, era come una canzone suadente, come un richiamo, però silenzioso. Si sedette praticamente così vicina all’albero che ne sfiorava i frutti con le braccia. Voleva prenderne uno. Spinse la mano verso l’oggetto fluorescente e stava quasi per sfiorarlo quando i suoi sensi improvvisamente si misero all’erta. Sentiva la presenza di una discreta aurea demoniaca che si avvicinava. Uscì velocemente dalla grotta e iniziò a pregare. Con i suoi rituali e la sua forza spirituale riuscì velocemente a liberarsi del pericolo.
Non poté tirare un sospiro di sollievo, perché fu una notte piena di attacchi.
Cercavano forse Sesshomaru?
Avevano notato nella sua armatura due lunghe spade che emanavano una grande forza. Eppure non le sembrava naturale. Perché avevano attaccato già prima che il demone intervenisse.
Perché? Perché? Perché?

  
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