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Autore: oggisonoio    18/05/2015    5 recensioni
Deborah, cantante dalla voce a dir poco straordinaria vince la tredicesima edizione di ''Amici''. Ma cosa succede dopo?
Nonostante i continui dolori che ha subito nella sua vita, le ingiustizie che ha sopportato, finalmente è riuscita a diventare ciò che ha sempre voluto essere.
Una ragazza, una strana vita da affrontare un incontro che le cambierà la vita. Dopo alcuni mesi dalla sua vittoria, rincontrerà casualmente il suo professore di canto: Carlo.
La vita è fatta di incontri e di scontri, di gioie e dolori, di amici e nemici, ma sopratutto di amore. Riuscirà a trovarlo?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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La stessa sera, abbiamo preso un volo diretto a Roma. Era l'ultimo della giornata. E verso mezzanotte siamo rientrati nella, nostra, casa.    

Tutto uguale a com'è sempre stato. Anche se era buio, perchè non avevamo ancora acceso le luci, grazie all'ombra della luna che entrava dalla finestra, ho scrutato attentamente tutto. Il plaid sul divano, la carta stropicciata dello spartito lì, sul tavolo. I CD perfettamente allineati sulla libreria. L'odore è quello. Di un posto in cui ho vissuto, in cui sono stata bene. Guardandomi intorno vedo che tutto è esattamente ordinato: quella pentola messa in quel modo, la lavatrice pulita, le tende del salone.    

Ho fatto anche qualche battuta, sul come siano stati puliti e ordinati, quando in realtà era palese che non avessero neanche spazzato il pavimento dell'ingresso.    

Ho lasciato cadere la valigia accanto al divano. E senza dire niente, con la luce ancora spenta, Carlo, fissandomi negli occhi, ha cominciato a togliermi la sciarpa. E il cappotto. E anche il maglione. Lui si è tolto le scarpe, i jeans.    

Le sue mani fredde, accarezzavano il mio corpo caldo.  

Il suo profumo, inconfondibile.  

E i suoi occhi erano pieni d'amore.  

Tutto era perfettamente dove doveva stare.   

Non come nei romanzi, o nei film, con le candele, la musica di sottofondo, l'odore di vaniglia nell'aria.   

Ma semplice.   

Come siamo semplici noi.   

Com'è semplice il nostro amore, tanto semplice, quanto forte da esser riuscito a resistere ad ogni intemperia.   

Mi ha lentamente fatta sdraiare sul divano, mentre ci fissavamo negli occhi.   

Quel divano dove ho sempre dormito da sola.    

Quel divano dove ci siamo quasi baciati.   

E sempre lo stesso divano in cui ci siamo lasciati.    

Sento ancora le mie lacrime, e l'odore del mio profumo impregnati sui cuscini.   

Ho sentito che finalmente era arrivato il momento.  

Di unire i nostri corpi.  

Di amarci non solo con il cuore, ma anche con il fisico.   

Lentamente mi cominciò a baciare.    

E poi la sua mano, che dolcemente si fece spazio sotto la mia maglietta, provocandomi un brivido, perchè le sue mani sono sempre troppo fredde, contro la mia pelle bollente.   

- Aspettavo questo momento da troppo tempo...- sussurrai con un gemito, mentre la sua mano massaggiava lentamente la mia schiena, baciandomi il collo.   

- Io aspetto te da una vita...- rispose lui, sospirando.  

 

--- 

 

Abbiamo fatto l'amore.    

Lo abbiamo fatto con i corpi, con lo spirito, con l'anima, con il cuore.    

Ho sentito la sua pelle strisciare lentamente contro la mia.    

L'ho sentito entrarmi dentro, ma dentro l'anima, per restarci.  

E la sua bocca umida, baciare ogni parte del mio corpo. Il suo respiro che si faceva sempre più veloce, mischiato al mio ansimare.    

Ed è andato avanti per ore. Per tutta la notte.    

Ed è stato magico. Dolce. Sensuale. Ho sentito i nostri corpi unirsi veramente. Lo aspettavamo da ormai troppo tempo.   

La notte di Natale, ho ricevuto il regalo più bello che avessi mai potuto immaginare: Carlo.    

Le sue braccia che stringono i miei fianchi, e le sue labbra che assaggiano le mie.    

E finalmente, dopo tutto il tempo passato distanti, ci siamo riuniti.   

In un corpo solo.   

E poi il suo braccio che stringe la mia vita, e le mie gambe che cingono i suoi fianchi.   

E poi quei baci veloci, sulla mie labbra, o sulle sue? Non ci distinguevamo più, ormai eravamo legati nel profondo, in un abisso dal quale non si può risalire. 

L'ho sentito mio.  

Finalmente.  

 

-----   

 

Sento un raggio di sole che mi riscalda la caviglia. Apro lentamente gli occhi.    

Sono sdraiata, nuda, su di Carlo, nudo anche lui. A coprirci, solo un leggero lenzuolo azzurro.    

Lo guardo, ancora dorme.   

Il sole che entra dalla finestra illumina il suo viso. Con un dito delineo i suoi tratti: le sue sopracciglia, il suo naso, le sue labbra.   

Pensare che tutto ciò fino a qualche mese fa era impossibile.   

E adesso lui è qui.   

Tra le mie mani.   

Come una cosa troppo preziosa da proteggere.   

Sento che si muove leggermente. Si sveglia.    

- Buongiorno, Deborah.- dice, con la voce ancora impastata dal sonno.    

Lo guardo stropicciarsi gli occhi lentamente.  

- Buongiorno, amore.- rispondo, decisa. Le parole escono dalle mie labbra come proiettili. Era da tempo che aspettavo di pronunciarle. Di chiamarlo finalmente ''amore'', come è giusto che venga chiamato. 

Lui è un po' sbalordito, forse era ancora un po' addormentato. Si guarda intorno, poi guarda me: e capisce la situazione.    

Scoppia in una risata dolcissima.    

- Che hai da ridere? - rispondo maliziosamente, accennando un sorriso.  

Mi guarda, come se fossi la cosa più bella che abbia.  

- Mi sembra un sogno.- dice portandosi una mano sul viso. 

-Invece è tutto reale. Ti prego, dammi un pizzico!- dice, ingenuamente.    

- Ah si?- rispondo alzando un sopracciglio. - Allora farò di meglio di un pizzico.- lentamente mi avvicino alle sue labbra, e lo bacio, dolcemente. Le sue mani accarezzano i miei capelli, le mie i suoi.  

Ci stacchiamo. 

- Si, questo è moolto meglio di un pizzico...- risponde, continuando a baciarmi lentamente, con tutta la passione che aveva da tempo.    

   

Ma all'improvviso sento un rumore di chiavi, la serratura si gira, la porta si apre.    

-Oh, diamine.- dice Carlo, portandosi una mano sulla testa.    

Mi giro di scatto.   

-Deborah?!- urla interrogativo..... Matteo.    

Mi alzo velocemente, trascinando il lenzuolo, per coprirmi.   

-Matteo!- urlo, andandogli incontro. Mi è mancato un sacco. Lui, il suo modo di fare, la sua ingenuità apparente.   

Mi avvicino a lui per abbracciarlo, quando...  

-Aspetta aspetta: ma tu sei qui! E da quando, c'è, come, perché, io non sapevo niente!- urla. Gli occhi gli brillano. Sto per tuffarmi nelle sue braccia, ma a rompere il nostro incontro, c'è la voce di Carlo, che, imbarazzatissimo, tenta di coprirsi con qualche vestito raccattato qua e là. Avendo preso io, l'unico lenzuolo disponibile.  

-Si Matteo, è Deborah, è lei, è qui, però ora potresti gentilmente andartene?- continua con aria severa.   

-Penso che tu capisca la situazione...- dice minacciando suo fratello con uno sguardo assassino.    

Matteo gira lo sguardo verso di me, e spalanca gli occhi.  Poi guarda Carlo, e poi di nuovo me.  

-Ah....ehm....- comincia a borbottare qualcosa di incomprensibile.  

-Voi due...ehm.... si, ops.... ehm....scusate...- dice dirigendosi lentamente alla porta. All'improvviso il suo viso diventa rossissimo. Deglutisce, e molto imbarazzato, tenta di dire una frase di senso compiuto.  

-....a-a-allora io vado, ehm, a prendere, ehm, il coso....chiamatemi quando avete fatto...ehm si.... ciao eh.- e sbatte la porta, uscendo.   

Scoppio a ridere.    

-Mio fratello deve sempre stare in mezzo!- dice Carlo, aggrottando le sopracciglia. Intanto si è rivestito, e viene verso di me.    

Continuo a ridere.   

-Mi è mancato anche lui in questo periodo.- dico guardandolo negli occhi, e tenendo con entrambe le mani il lenzuolo.    

-Davvero? Allora devi avere proprio un gran cuore!- dice sistemandosi la maglietta.    

-Bhe....credo che sia il momento di ehm, andarmi a vestire.- dico girandomi verso il divano, maliziosamente.    

Ad un tratto sento che lui mi tira per i fianchi, e mi gira, dandomi un bacio appassionato.    

-Ora si, puoi andare.- dice sorridendo.    

Gli do un'ultima occhiata, poi raccolgo tutte le mie cose, la valigia, e mi chiudo in bagno.   

  

-------  

  

Dopo una bella doccia, una sistemata ai capelli e al trucco, mi sono, finalmente vestita in modo decente. Esco dal bagno.    

Carlo è seduto in cucina, che legge il giornale. Mi vede.    

-Finalmente! Ma quanto ci mettete voi donne per farvi una doccia?- dice sorridendo.    

-Ma non ci ho messo molto! Sono solo passate due ore!- rispondo, ridendo. Lui mi guarda con un'aria scettica.    

-Senti: che ne dici se andiamo a fare colazione al bar?- dico prendendo il telefono dal tavolo. Guardo l'ora: le undici e mezza.   

-Accetto molto volentieri: anche se credo che ormai sia quasi ora di pranzo.- mi dice alzandosi, e sorridendo.    

-Hey....- rispondo facendo la faccia arrabbiata.    

-Dai, scherzavo....sarei molto contento di fare colazione e pranzare con lei signorina...- dice abbracciandomi e stringendosi a me.    

-Ah si?- dico maliziosamente.   

-...allora comincia a prende le chiavi della macchina, che per trovarle ci metti sempre le ore!- dico sciogliendomi dalle sue braccia, dirigendomi nell'atrio per prendere la borsa.    

Lui ride, mi segue, e insieme usciamo.    

   

----   

Saliamo in macchina, parcheggiata proprio davanti il portone di casa, e ci dirigiamo verso un ristorante vicino.  
 
Dopo aver mangiato, decido di chiamare Matteo. Credo sia arrivato il momento di spiegargli tutto.  

-Carlo, che ne dici di sentire Matteo? In fondo dopo quello che è successo stamattina....- dico arrossendo leggermente. Lui mi guarda. 

-Ah, ehm si, ehm, credo che gli dobbiamo delle spiegazioni.- dice, prendendo dalla tasca il telefono.  

-Pronto? Matt? Ehm si, sono Carlo, senti, ehm, io e Deborah stiamo qua e, non so, ti va se ci facciamo una passeggiata tutti e tre insieme? ..... Ok, allora ci vediamo al parco sotto casa tra un quarto d'ora. A dopo. Ciao.- riattacca.  

Lo guardo sorridendo.  

-Ha detto che va bene.- mi risponde lui, rimettendo il telefono in tasca.  

Usciti dal ristorante ci dirigiamo alla macchina. 

-Secondo me anche lui è contento... di noi due intendo.- dico, mentre lo prendo per la mano.  

-Di quello ne sono convinto. Infondo anche a lui sei mancata.- dice stringendomi la mano.  

-...ma mai quanto sei mancata a me.- dice, girandosi verso di me. 

-Ah si?- rispondo alzando un sopracciglio. 

Lui ride. Il suo sorriso. Quanto mi è mancato. Vederlo ridere e sapere che il motivo della sua gioia sono io mi fa sentire bene.  
Si avvicina lentamente e ci lasciamo andare in un lungo bacio.  

Le sue labbra contro le mie sono una delle cose più belle al mondo.  

-Adesso però andiamo, altrimenti Matteo si preoccupa!- dico staccandomi da lui e correndo verso la macchina.  

-Ma dove corri!- dice lui, ridendo.  

 

-------- 

Arrivati al parco vediamo Matteo in lontananza. Essendo oggi il 25 Dicembre, il parco è desolato. E' seduto su una panchina, ed è nervosissimo. Ha un lungo cappotto blu scuro, e una lunga sciarpa nera, che lo avvolge completamente.  

-Ho capito che oggi è Natale, ma addirittura così coperto mi sembra esagerato!- dico, avvicinandomi a lui.  

-Deborah!- dice, correndo verso di me, abbracciandomi.  

-Mi sei mancata tantissimo!- sussurra dolcemente.  

-Anche tu!- rispondo stringendolo. 

-Ehm ehm.- borbotta Carlo, rimasto indietro. 

-Fratello, non cominciare a rompere. Piuttosto, raccontami un po' com'è andata stanotte... anche se la mia vasta esperienza, mi suggerisce che vi siete divertiti tanto...- dice, ammiccando un sorriso, e facendo l'occhiolino a Carlo. 

-Matteo per favore, almeno il giorno di Natale, potresti non essere sempre il solito?- risponde lui, deciso. 

-Uhh, quante storie! Allora me lo dirà la signorina qui di fronte....- dice, indicandomi. 

-Ahahah, beh, il divertimento di sicuro c'è stato, ma c'è stato anche tanto.... amore.- dico, sorridendo a Carlo. Lui ricambia. 

-Ahh. Ora cominciamo con le smancerie, i sorrisetti, bla bla bla... Meglio farci una passeggiata e chiacchierare seriamente!- dice, prendendomi sotto braccio. Rido. 

-Carlo tu che fai, vieni?- domanda ironico.  

-Comincia a camminare che è meglio.- risponde lui adirato. 

-Ahahaha! Quanto mi siete mancati tutti e due insieme!- dico, camminando insieme a Matteo. 

Ci incamminiamo per una luuuunga passeggiata intorno al parco.  

So che oggi è Natale, e solitamente, il Natale si passa insieme alla famiglia, agli amici cari, con tanta gente, e tanto da mangiare. Ma io sento che la mia casa, la mia famiglia, i miei amici, sono qui in questo momento. E non importa se invece che giocare a tombola, camminiamo intorno al parco, perchè sento che con loro, io, sono sempre a casa. Loro, sono il mio tutto. E Carlo, che ogni tanto mi da un bacio sulla fronte, mi fa sentire amata. Forse per la prima volta in vita mia. Sento che lui è tutto ciò di cui ho bisogno, tutto ciò che ho di più bello, e adesso niente e nessuno potrà portarlo via da me. Adesso stiamo insieme. Per sempre.  

 

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ANGOLO DELL'AUTRICE 

Buonasera! Si, comincio come sempre nel scusarmi, perché non pubblico un capitolo da un sacco di tempo! MI SIETE MANCATI TANTISSIMO TUTTI <3  
Ma, sono giustificata: la scuola mi ruba decisamente troppo tempo, e non ho neanche un secondo libero!  
Ora che verrà l'estate potrò dedicarmi di più a ciò che mi piace fare. Ma comunque, non parliamo di me, parliamo della storia.  
So che mi avete chiesto di ''allungarla'' il più possibile, anche se credo che le cose ben riuscite e interessanti, è meglio che si concludano in modo giusto e preciso, piuttosto che diventare una noia mortale. In fondo, '''il gioco è bello quando dura poco''. Con questo non voglio dirvi che il prossimo sarà l'ultimo capitolo, ma veramente ci stiamo avvicinando alla fine di questa dolce storia :) 
Finalmente i nostri cari si sono rincontrati, e sta volta rimarranno insieme, ve lo assicuro!  
Deborah ha capito realmente cosa siano le cose belle della vita: l'amore per Carlo, e la grande amicizia con Matteo.  
Spero che questo capitolo vi piaccia, o comunque vi tenga compagnia per un po' di tempo! :)  
Come sempre non ho parole per ringraziarvi, veramente, mi donate una gioia immensa che non so descrivere. So che leggete, commentate, e vi appassionate, e questo mi rende una persona veramente felice :)  
Vi lascio quindi al resto della storia, ma vi faccio una domanda: voi, come vorreste che continuasse? Chi personaggio vi piace di più? O quale vorreste che apparisse nella storia?  
Vi auguro una buona settimana, e vi mando un grandissimo bacio!  
A presto! :) <3 

   
 
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