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Autore: Caramel Macchiato    19/05/2015    1 recensioni
La routine tranquilla e invariata di quattro coinquilini viene d'un tratto squarciata da una bambina, una vecchia asiatica che sembra dotata di poteri paranormali e la vaga e inquietante consapevolezza che la loro vita subirà una svolta drastica...
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi siedo al tavolo della mia scrivania con il chiaro intento di godermi una tranquilla domenica in cerca dell’ispirazione musicale, quando l’urlo esultante di Allegra, seguito subito da un “ma vi siete fumati l’erba gatta?” di Castiel, mi fanno tornare alla realtà del nostro appartamento ancora prima di mettere in moto le meningi.
Esco dalla mia stanza e vedo Nathaniel fare lo stesso dalla sua, lanciando subito uno sguardo stizzito al quadretto all’entrata: Castiel infuriato, Allegra che sta improvvisando una danza pellerossa, Kentin nel panico più totale con Alexy avvinghiato ad un braccio e infine Armin e Noel muniti di una grande borsa frigo e due zaini.
- Che caspita avete combinato questa volta?- Li aggredisce subito Nathaniel.
- Non abbiamo combinato proprio un fico secco, stavamo soltanto proponendo un bel picnic tra vicini- Ribatte con sdegno Armin.
- È domenica, bisogna rilassarsi! E con una così bella giornata!- Aggiunge Noel entusiasta.
- Ma quale bella giornata! Verrà a piovere- Ringhia di nuovo Castiel.
- Qui, ma non fuori città- Risponde Alexy, guardando pazientemente quella testa calda.
- Dai Cassy, non dirmi che hai di meglio da fare!- Lo pizzica Noel con un sorriso accondiscendente.
Prima che il nostro coinquilino possa partire in quarta con un monologo volgare da dieci minuti, Kentin fa la sua entrata con uno zaino pieno fino a scoppiare.
- È tutto pronto: Boris ci presta la sua macchina-.
- Un momento: tu sei in combutta con loro?!- Sbotta Nathaniel incredulo.
- Solo per curiosità: come ci stiamo in otto su una macchina?- Aggiungo io perplesso.
- Ehi Lys, stai cedendo?- Borbotta Castiel, immusonito come un bambino.
- Semplice! Ce la giochiamo a sasso carta forbice! I perdenti prendono il bus o il treno!- Annuncia Armin.
- Non ascoltatelo: Boris ha un bel furgoncino volswagen da almeno sette posti- Ribatte Noel, dando una lieve sculacciata in testa all’amico, che mette su una faccia delusissima.
- Cioè Boris era un hippie da giovane? Ma ve lo vedete?- Sghignazza Castiel, improvvisamente tornato di buon umore.
- Allora si parte? Avete in giro una qualche coperta? Chiede Alexy, dando per scontato che avessimo già accettato. Beh, io lo avevo fatto non appena avevo visto gli occhi della bambina brillare d’entusiasmo alla parola “picnic”.
Mi avvio verso il divano in cerca di una coperta, quando Nathaniel interrompe l’ambiente festaiolo che si è creato in un nano secondo.
- Non posso, mi spiace. Gli esami di fine trimestre sono a breve-
- Sono tra due mesi, non fare il pulcioso!- Esclama Armin incredulo.
- Preferisco essere preparato, a differenza di qualcun altro- Ribatte il biondo, fulminando Alexy, che evita accuratamente il suo sguardo, prendendo a scimmiottare con Allegra.
- Non puoi studiare tutto il giorno o sarà come se non lo avessi fatto. Prenditi una pausa- Gli do una pacca comprensiva su una spalla, mentre quello si stringe la radice del naso con due dita, nel suo tipico tic di quando sta sia perdendo la pazienza che cedendo.
- Dai, Nathy, non vorrai stare a casa ad ammuffire mentre noi ce la spassiamo- Lo punzecchia Castiel, inducendolo a togliere repentinamente le dita dal naso cosi da poter riaprire gli occhi e rivolgergli un’occhiata glaciale.
- Direi che è fatta allora! Partiamo?- S’intromise Noel con un sorriso radioso, prendendo a braccetto il cane e il gatto della situazione e sospingendoli fuori, seguita a ruota da Alexy e Allegra, che cantano a squarciagola una canzone senza senso, probabilmente inventata sul momento da quest’ultima.
Sospingo il resto della combriccola fuori dall’appartamento e finalmente chiudo a chiave la porta del quarto piano.
 
- Siamo arrivati?-
- Ti pare che siamo arrivati?-
- Manca molto?-
Castiel si gira spazientito al massimo verso Allegra e le rivolge una lunga occhiata significativa.
- L’hai già chiesto due minuti fa-
- Solo due minuti?!-
- Sì, Allegra, quindi smettila di chiederlo ogni due fottu….-
Alexy si mette a gridargli sopra per coprire l’imprecazione, con un susseguirsi di versi che farebbero concorrenza al richiamo del muezzin.
- Che cacchio urli?- Sbotta il rosso.
- Occhio alle parole! Un centesimo a parolaccia- Ribatte quello, aprendo una mano con il palmo rivolto verso Castiel.
- Ma va a…-
- Ehi Noel, quanto manca?- Si affretta ad urlare Kentin, dal fondo del furgone.
- Quindici minuti più meno!- Risponde la ragazza nello stesso modo, ridacchiando dal nuovo modo di fare conversazione e d’interrompere Castiel.
Allegra guarda prima Armin, poi me.
- Cosa vuol dire “cacchio”?-
- Cacchio? Mmm… Non saprei. Tu lo sai Lysandre?-
- Cacchio, eh? Mha, forse dovremmo chiederlo a chi l’ha detto-.
Ci sporgiamo tutti e tre verso il sedile del passeggiero anteriore. Lui ci lancia un’occhiata con la coda dell’occhio e sbuffa irritato.
- Arrangiatevi-
- Ma dai, papi, vogliamo saperlo!- Brontola Armin.
- Sì, io voglio saperlo! E se vuol dire qualcosa di brutto o pericoloso?- Rincara la dose Allegra.
Sento Kentin soffocare una risata e Nathaniel Lasciare andare un lungo sospiro.
- Basta che non lo dici, no?-
- Ma…-
- Il caso è chiuso-
Questa volta sono i gemelli a scoppiare a ridere sguaiatamente, seguiti a ruota da Noel, che rischia di farci uscire di strada.
- Il caso è chiuso!- Ripete la ragazza con un vocione da giudice, facendo ridere ancora più istericamente i due e riuscendo a contagiare me, Allegra e Kentin.
 
Scendiamo dalla macchina e subito lo sguardo si alza al cielo plumbeo sopra le nostre teste.
- Niente panico, le nuvole sono alte!- Ci rassicura Noel.
Allegra ci scorrazza tra le gambe tutta contenta e comincia a incitarci per stendere coperte varie. D’un tratto mi sembra un raduno di famiglia e sento ogni singola persona più vicina che mai: lo stendere le coperte ridendo, lo svuotare insieme gli zaini ricolmi di cibo e cianfrusaglie che “non potevano mancare”, a detta di Noel…
Cerco freneticamente il mio taccuino nelle tasche della giacca e sento un moto di sollievo quando lo trovo nella tasca interna. Trovo una pagina libera e mi metto a formulare la frase che gioca a nascondino nella mia testa, spezzettata e decisa a sfuggirmi. Riordino i pezzi e li coloro di poesia, cambiando le parole con sinonimi per dargli più armonia. Solo allora mi rendo conto che non ho una penna.
- Lysandre, che fai lì impalato?- Mi chiede Kentin con un’espressione stranita.
- Io… Qualcuno ha una penna per cortesia?-
Il gruppetto borbotta un po’, fruga negli zaini e nelle tasche, poi scuotono la testa uno ad uno.
Con un sospiro ripongo il taccuino nella tasca e cerco di seppellire il senso di amarezza alla consapevolezza che la dimenticherò.
Allegra si avvicina e mi prende una mano con il faccino preoccupato.
- Non stai bene? Vuoi una fetta di torta?-
Le sorrido e le do un buffetto sulla testa per rassicurarla, poi la porto di peso sulle coperte e mi siedo con gli altri. Noel e i gemelli stanno posando ogni genere di cibo davanti a loro, aprendo scatole varie e sacchetti.
- Armin! Sei tu che hai preso le patatine fritte surgelate?- Sbotta Noel, estraendo un pacchetto ormai bagnaticcio da uno zaino.
- Speravo in una griglia o qualcosa del genere- Si difende lui.
- Mi sarebbe piaciuto vederti grigliare le patatine- Sghignazza Castiel, afferrando un tramezzino.
- Vogliamo parlare di chi ha messo le tortillias in fondo allo zaino?- Sbotta Alexy, estraendo il pacchetto praticamente piatto di briciole.
Noel sbarra gli occhi inorridita, poi s’affretta a riempirsi la bocca di uova soda e sottaceti.
- Mi chiedo come fate a sopravvivere, voi tre insieme. Non avete la più pallida idea di cosa sia l’organizzazione- Borbotta Nathaniel, passando un tramezzino ad Allegra, che lo apre per ispezionarlo e si libera del cetriolino che c’è all’interno.
- Ce la caviamo egregiamente. Ogni tanto c’è un qualche imprevisto- La voce sulla difensiva di Alexy prende una piega divertita, quando scambia un’occhiata d’intesa con il gemello.
- Come un certo budino-fungo-nucleare?- Replica quello, ridendo sotto i baffi.
- Insomma, mangiate e state zitti!- Squittisce Noel, paonazza dall’imbarazzo.
- Chi non ha mai fatto bruciare un budino?- Cerco di consolarla.
- Oh, ma dovevate vederlo! Un attimo prima la padella era okay, poi d’un tratto è esploso e debordato all’infinito!-
I due gemelli sghignazzano al ricordo.
- Voglio un budino anch’io!- S’intromette Allegra, mezzo tramezzino in mano.
- Finisci il tramezzino, poi pensiamo al dolce- Cerca di farla ragionare Kentin.
- Ma non mi va più, sono piena-
- Non dire pagliacciate: se passa giù il budino, lo fa anche il tramezzino. Mangia- La sgrida Castiel, con un tono da papà irremovibile.
Allegra piagnucola un po’, guarda il tramezzino, alza gli occhi al cielo e sospira, poi prende a piluccarlo come se ci facesse il favore del secolo.
- Oh! Una goccia- Salta su Nathaniel, asciugandosi una guancia.
- Scherzi? La meteo ha detto… Ahi, mi sa che sta arrivando- S’interrompe Alexy con fare depresso.
Noel si tasta la testa, poi si alza di scatto e comincia a radunare lo spuntino appena mangiato.
- Okay, direi di battere in ritirata! Possiamo finire a casa-
- Sì, stendiamo le coperte nel vostro appartamento- Commenta sarcastico Castiel.
- Questa si che è una buona idea! Facciamolo!- S’entusiasma Alexy, impilando le scatole in uno zaino, mentre le gocce si fanno più frequenti.
- Piove piove la gatta non si muove!- Prende a strillare entusiasticamente Allegra, saltellandoci tra i piedi e rendendo più complicato la nostra fuga, sotto una pioggerellina fine e sempre più insistente.
Noel corre al furgoncino hippie e apre il baule, subito seguita da Kentin, Nathaniel e i gemelli, muniti si zaini e a chiudere il corteo Castiel, con due borse frigo. Scaraventano tutto nel baule e schizzano nel furgoncino. Prendo le coperte sotto braccio e Allegra per mano, per poi correre sotto la pioggia vera e propria verso il baule, la bambina che ride come una matta e la sensazione di essere completamente fradicio. Sbatto le coperte nel baule, lo chiudo con foga e praticamente lancio Allegra nel furgone, seguendola a ruota e chiudendo la porta.
Quando finalmente siamo tutti dentro, cominciamo a ridacchiare come degli idioti.
- Che trovata, quella del picnic- Commenta Castiel, passandosi una mano tra i capelli bagnati.
Noel accende il motore rombante e parte alla volta della superstrada. Dopo dieci minuti, Allegra comincia ad agitarsi, poi mi lancia un’occhiata colpevole.
- Cosa c’è?- Le chiedo.
- Ho dimenticato i sandali nel prato-
 
 
THE C.M’S CORNER
E dopo la piega da “the end” che stava prendendo la storia, voilà un capitolo soft, molto carino e coccoloso, solo per illudervi che non stiamo arrivando al capolinea(perdonatemi la franchezza)….. Ammetto che la storia del budino alias fungo nucleare è vera, e che ho riso a crepapelle per qualcosa come quindici minuti, il povero budino che debordava e chiedeva pietà… Però in fine non sapeva tanto di bruciato… Il potere delle risate signore!
   
 
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