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Autore: Layla    19/05/2015    1 recensioni
Sofia non è mai stata libera di vivere la vita che avrebbe voluto, così un bel giorno decide di mollare tutto e partire per costruire qualcosa di suo. Assolutamente per caso incontra i Pierce The Veil e la sua vita non sarà mai più la stessa.
Tra amori e amicizie troverà finalmente la sua strada.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Tony Perry, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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24) Don't say I'm better off dead, cause heaven's full and hell won't have me.

 
Sofia p.ov

 
Dopo questo breve incontro con Vivi e Fanny devo tornare sul palco.
Il concerto è finito e devo prendermi cura delle chitarre di Tony, metto la via la prima senza problemi, ma la seconda… La seconda si rompe non appena la tocco, Tony mi ucciderà.
Ma cosa ho fatto di sbagliato?
Ho solamente provato a sollevarla con l’intenzione di metterla via esattamente come l’altra. Sto ancora guardando questo cazzo di casino quando Tony arriva.
“Cosa hai fatto alla mia chitarra, testa di cazzo?”
“Ho solo provato a sollevarla…”
“Ho visto… L’hai rotta e pagherai per questo. Sei licenziata, vai fuori dalla palle, tu e le due zoccole che ti sei portata dietro. Non abbiamo bisogno di troie, ce le abbiamo già.
Sei una persona grassa, brutta e inutile. Non sai nemmeno fare bene il tuo lavoro, lo scriverò sulle tue referenze. Sei davvero un pessimo, pessimo tecnico e una persona orribile che vuole solo approfittarsi degli altri.”
“Ma…”
“Chiudi quella cazzo di bocca e impacchetta la tua merda.”
Mi dà un schiaffo e mi lascia sdraiata a terra con le lacrime che corrono sul mio viso. Rimango lì per un po’, scioccata. Il mio intero mondo sta andando in pezzi e non posso fare niente per fermarlo. Sento la vita scivolarmi va, come sabbia dalle mani. Sono nella merda più totale, adesso.
Sono stata licenziata, non posso aiutare mia sorella e Tony renderà a mia futura vita lavorativa un inferno.
Stupida chitarra, perché si è rotta?
Cosa dovrei fare ora?
Mi alzo dal posto in cui mi ha lasciata e inizio a camminare lentamente, come uno zombie. Intorno a me ci sono suoni, luci, persone emozioni; ma io non sento nulla.
Tutto quello che sento è la voce di Tony che mi licenzia e mi insulta.
Non riesco a uscire da questa spirale pericolosa anche se so che finirà per ucciderà per uccidermi poco alla volta, sempre più lentamente, goccia dopo goccia.
Arrivo al pullman, non c’è nessuno all’interno. Penso siano tutti al pullman degli All Time Low per far festa, anche mia sorella e la sua amica.
Ottimo, ho bisogno di stare da sola.
Non riesco a sopportare di stare in compagnia delle altre persone ora, così mi siedo nel mio bunk pensando e ripensando al discorso di Tony. A un certo punto la sua voce si confonde con quella di mia madre.
Urlano entrambe che sono un essere inutile, grassa e brutta, una che non merita di vivere. Inizio a piangere e dico debolmente “No”, ma le voci sono più forti di me.
Questa volta hanno vinto, sento il bisogno di tagliarmi. Non importa quanto io abbia promesso a me stessa e a Viviana che non l’avrei più fatto. Mi sento così male che sono ricaduta di nuovo nei pensieri suicidi.
Mi alzo.
Per favore non farlo.
Cammino verso la cucina.
Viviana e i ragazzi ne saranno distrutti.
Cerco un coltello, ma qualcuno li ha presi tutti e li ha nascosti.
Hai fatto una promessa. Vuoi morire da bugiarda?
Ok, niente coltello. Sono così inutile, devo trovare un modo per porre fine alla mia vita stanotte.
Cerco le mie lamette, la voce di mia sorella nella mia testa urla di non farlo, ma è troppo tardi: questa volta voglio andarmene per sempre.
Non mi guarderò indietro, me ne andrò e basta.
Vado in bagno, mi guardo intorno pensando che potrei uccidermi nella doccia così potrebbero facilmente pulire il mio sangue.
Mi fermo, probabilmente nessuno userebbe più la doccia dopo il mio suicidio.
Inizio a tagliare fino all’osso, c’è così tanto sangue adesso.
Con le mie ultime energie e volontà scrivo una lettera a Viviana e poi mi lascio cadere sul pavimento. Sento il rumore ritmico del mio sangue che cola. Mi fa venire sonno e così chiudo semplicemente gli occhi
Inferno, sto arrivando!

 

Parte in terza persona (Tony)

 

Il party deli All Time Low è una bomba come sempre, ma Tony non sta prestando attenzione all’alcool o alle ragazze che ballano.
Sta pensando alla ragazza che lo perseguita nei suoi sogni sin dalla prima volta che l’ha vista. Sofia e i suoi capelli azzurri, Sofia e lo sguardo triste e perso dei suoi occhi.
Sofia.
Può mentire a tutti dicendo che non gli piace quella ragazza, ma non può mentire a sé stesso: gli piace e molto.
Lei è il suo tipo di ragazza ideale, ma dopo Erin non vuole innamorarsi di nuovo.
-Ma tu sei già innamorato. –
Dice la sua coscienza.
Tony sospira, ha ragione: la ama, ma lei non dovrà mai saperlo.
-Sì, l’hai abbracciata, hai dormito nel suo letto e l’hai baciata. Non è stupida, si sarà chiesta
perché. –

“Tony, hai visto Sofia?”
Gli chiede Cherry.
“No, penso che sia sul nostro pullman.”
Il chitarrista non ha trovato le palle per dire agli altri membri della band che l’ha licenziata ingiustamente, quella chitarra si sarebbe rotta comunque anche se lei non l’avesse toccata.  Era la sua prima chitarra, già molto rotta e molto distrutta di suo.
“No. Sono andata a controllare e lei non c’era.”
Risponde Liz e Tony si gela.
Lo sa che ha avuto problemi di autolesionismo, quindi magari…
“Controllerò.”
“Io e Leah verremo con te.”
“Ok.”
Risponde impaziente Tony. Ha un brutto presentimento su quello che sta succedendo, davvero davvero brutto.
Corrono al bus e aprono la porta urlando il nome della ragazza.
“Non risponde.”
“Forse sta dormendo.”
“Non essere stupida, ci avrebbe risposto.”
Tony non presta attenzione a Liz e Leah, ha visto la porta del bagno aperta e questo non è un buon segno. Cammina verso il bagno e ben presto si trova davanti al corpo di Sofia in una pozza di sangue, vicino a lei ci sono una lametta e una lettera.
“LEAH! VIENI QUI, PORCO DIO!”
Urla lui, ormai fuori di testa, preoccupato da morire. Il dottore arriva e urla vedendo quel povero corpo.
“Liz, portami delle bende, del disinfettante, del filo e degli aghi: ho bisogno di suturare.”
“Sopravviverà?”
“Penso di sì, ma Tony, non ti perdonerò mai.”
“Perché?”
“L’hai trattata così male che lei si è tagliata fino a uccidersi, ho letto la lettera.
Hai osato licenziarla solo perché ha rotto la tua vecchia chitarra merdosa quando l’ha presa in mano, sei uno stronzo.”
“La amo.”
Liz arriva con tutto quello che Leah ha chiesto e la goth inizia a lavorare sulle ferite.
“Sì, la ami. Diglielo adesso, ma non aspettarti che ti creda.
Se la ami davvero devi mostrarle il tuo lato buono e convincerla a darti una seconda possibilità. Te l’avevo detto di smettere di essere uno stronzo, ma non mi hai mai dato ascolto ed eccoci qui.”
Tony inizia a piangere lentamente e debolmente.
Adesso rimpiange tutti i suoi comportamenti, ma forse adesso è troppo tardi per porvi rimedio.

Angolo di Layla

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