Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: anonymus_00    21/05/2015    0 recensioni
Ecco un'altra rivisitazione di un mito greco...dopo aver raccontato la vicenda di Europa eccomi tornata con l'intenzione di approfondire l'incontro tra Paride e Elena subito dopo la vicenda del Pomo della Discordia.
I due giovani stanno per unirsi in un incontro a luci rosse...
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
- Questa storia fa parte della serie 'Seconda Stesura'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"Le felici nozze di Teti e Peleo furono stravolte dall'arrivo sulla tavola del Pomo della Discordia...era stata Eris, la dea della discordia che, accecata dalla rabbia per il mancato invito alla festa, ad aver fatto cadere tra gli invitai una mela d'oro che portava la scritta "Alla più bella". Era stato inevitabile che le dee presenti cominciassero ad accapigliarsi per ricevere il frutto e con esso il titolo di dea più bella.
Fu chiesto a Zeus di dare il suo giudizio ma egli si rifiutò sottraendosi al diffile compito e proponendo di affidare la scelta a Paride, un bellissimo giovane. Le tre dee: Era, Atena e Afrodite si facevano sempre più impazienti e desiderose di scoprire a chi sarebbe stato assegnato il titolo che subito si recarono al monte dove si trovava Paride per sottoporlo alla scelta. Tutte e tre, intanto, pensavano a come comprare la fiducia del giovane.
Era fu la prima e avvicinatagli gli propose di farlo diventare imperatore dell'Asia e l'uomo più ricco del mondo intero. Era una proposta allettante, ma Paride percepiva che non era quello che stava cercando. 
Fu allora che Atena cercò di far leva sul suo orgoglio decandogli la forza che avrebbe potuto assegnargli rendendolo un guerriero invincibile. Ma ancora Paride non era convinto. Fu così che si avvicinò Afrodite, la dea della bellezza..."

Ancora non riesco a crederci. Dinanzi a me vi sono le tre dee più belle e potenti dell'Olimpo, tra cui la bellezza delle bellezze, Afrodite. E' proprio lei che ora si avvicina a me e i miei occi si fanno strada sul suo corpo le cui vesti lasciano poco all'immaginazione. Indossa un leggero velo semitrasparente e le ricade lungo i fianchi lisci e invitanti. Una delle spalline del vestito è scivolata lungo il braccio lasciando scoperto uno dei seni che si mostra in tutta la sua perfezione; piccolo ma sodo, dalla pelle candida. Il viso è anch'esso perfetto, due occhi ambrati attirano lamia attenzione e tra essi un naso dalla curvatura perfetta completa l'opera. 
Si avvicina a me con fare sinuoso e eccitante e accosta la sua bocca al mio orecchio.
-Scegli me giovane Paride...-comincia sussurrando -...e farò si che tu riceva l'amore della donna mortale più bella e più intelligente. Scegli me e riceverai l'amore di Elena.-
In molti hanno decantato la bellezza di Elena e sentire le parole della dea mi rende incredulo. Poterla avere mi sembra in questo momento la cosa che più desidero.
Mi soppeso il pomo tra le mani, sentendo il freddo metallo che mi risveglia i sensi. 
E' solo un istante ma il mio braccio si tende lasciando cadere la mela dorata nella mano della Dea Afrodite.
Gli occhi delle altre partecipanti si fanno fiammeggianti, ma devono rispettare la mia scelta. Io sono il giudice e ho fatto la mia scelta.
-Aspetta il tardo pomeriggio, Paride, e potrai riscuotere il tuo premio.- mi sussurra nuovamente la Dea vincitrice e sfiorando la sua pelle sento la mia eccitazione crescere e per un attimo mi chiedo cosa di proverebbe a possedere una dea. Ma non una dea qualsiasi, la dea delle dee. 
-Ci saranno momento e luogo adatti un giorno.- sembra che lei mi abbia letto nel pensiero e arrossisco violentemente, ma lei sembra non curarsene. 
Le tre dee si voltano e percorrono il sentiero che conduce ai piedi di questo pendio.
Mi domando come avverrà il mio incontro con Elena e sento l'agitazione crescere.
La sua bellezza a me è giunta solo in forma di racconti, mai ho avuto la fortuna di incontrarla. Fa parte di una famiglia nobile e non ha il permesso di aggirasi per il villaggio come una comune ragazza.

***
La nostra domestica è gravemente malata. Si rigira nel letto tra i brividi causati dalla febbre. Oggi toccherà a me sostituirla per recarmi a prendere l'acqua al pozzo e sono curiosa di aggirarmi per il paese come una ragazza normale e non come una principessina con tanto di scorta. Mio padre mi ha raccomandato più volte di affrettarmi e di non perdere tempo, ma ho paura di non riuscire a seguire i suoi avvertimenti.
Col secchio in mano e il cappuccio calato sul viso mi avvio verso la piazza.
La mia casa è distante dal pozzo e devo camminare a lungo prima di scorgere lo slargo in mezzo al villaggio al cui centro sorge la nostra fonte di acqua.
Mi piace osservare le persone che svolgono i loro compiti, sono stregata da questo affaccendarsi e per la prima volta mi sento utile anch'io.
Appoggio il secchio al pozzo e lo lego con la corda che pende dal meccanismo.
Comincio a farlo calare lentamente e un tonfo indica che ha toccato la superficie limpida dell'acqua. Vedo la corda tendersi per il peso che l'acqua aggiunge a quello del secchio.
Faccio per tirare su il secchio ma mi rendo conto che è troppo pesante per la mia debole costituzione. Strattono più volte la corda ma mi rendo conto che non posso farcela.
-Serve una mano?- la voce cherisuona alle mie spalle mi fa trasalire ma voltandomi noto che si tratta solo di un ragazza. Un bellissimo ragazzo. La pelle abbronzata e bruciata dal sole contrasta con la mia liscia e curata, protetta dalle mura della mia casa. Ha spalle larghe, adatte ai lavori manuali e gli ci vuole poco per issare il secchio sul bordo di pietra del pozzo. Osservo il suo viso: ha due grandi occhi verdi che mi stregano fin dal principio.
Si è accorto che lo sto fissando e mi sorride. Sento le miei guance farsi color porpora.
-Gra-Grazie...- balbetto io.
-Non c'è bisogno di ringraziarmi- sorride lui.
E' un momento imbarazzante, ognuno di noi dovrebbe tornare alle sue occupazioni ma siamo qui fermi a guardarci senza la minima idea di cosa fare.
-Potrei avere l'onore di riaccompagnarla a casa?- scherza lui prendendo tra le mani il secchio e indicando la strada.
-Se non ciò non le reca troppo disturbo...- acconsento io.

Ci troviamo circa a metà strada quando sento il suo braccio libero cingermi la vita e quasi trasalisco al contatto. La sua mano sembra sicura e mi lascio carezzare il bacino. Mi sento strana, ma è una sensazione piacevole.
Giungiamo alla mia abitazione e lo invito a entrare. La casa è vuota, fatta esclusione per la domestica febbriciante.
Il ragazzo poggia il secchio sul tavolo e si volta verso di me.
Mi sento accaldata e non ne capisco il motivo.
Lui si avvicina e mi posa le mani sui fianchi, spingendomi dolcemente verso il tavolo e facendomi quasi sedere sopra.
Una frazione di secondo dopo sento le sue labbra avvicinarsi al mio collo, sfiorarlo delicatamente e lasciarci una scia di baci. La sua mano, intanto, dal fianco sta risalendo le pieghe del vestito giungendo alla spallina e tirandola giù dolcemente. Il mio seno spunta timido e lui si affretta a far cadere anche l'altra spallina.
I suoi polpastrelli scorrono timidi sul mio ventre e giungono fino al mio petto dove cominciano a massaggiare dolcemente strappandomi dei gemiti. La sua stretta si fa più intensa e i moviementi più rapidi. La sua bocca dal collo scorre fino al capezzolo sove comincia a succhiare e mi lascio andare in gemiti di piacere. Il mio vestito scivola completamente sul pavimento lasciandomi nuda al suo tocco. Le sue mani si fanno strada fino alle mie natiche e le stringe con passione. Ormai ho sete dei suoi baci e le nostre bocche si incontrano desiderose ed eccitate.
Le sue mani sui miei fianchi mi spingono dolcemente indietro e mi trovo seduta sul tavolo.
Sento sul collo le sue labbra che scendono passando per i seni, poi sul ventre fino a giungere tra le mie gambe. Con dolcezza mi allarga le cosce lo sento assaggiare il mio sapore. Altri gemiti si alzano dalla stanza.
Lui si risolleva e a quel punto afferro i bordi della sua casacca che presto trova posto sul pavimento accanto al mio vestito. Faccio scorrere le mie mani sui suoi pettorali e sulla sua schiena attirandolo a me...

***
L'iniziale imbarazzo ha lasciato posto ad una passione incredibile. I nostri movimenti sono perfettamente coordinati, quasi ci leggessimo nel pensiero.
Afferro la mia cintura e la slaccio, laciando che anche il resto del mio corpo sia nudo ai suoi occhi.
La bacio di nuovo con passione mentre stringo i suoi seni. Sento la sua eccitazione crescere e il suo respiro farsi più  affannoso. Le sue pupille sono dilatate e il suo corpo sensibile ad ogni mio tocco.
Mi attira aconra di più verso di sé e io continuo riprendo a succhiare uno dei suoi seni mentre con le mani vado in esplorazione di ogni centimetro della sua pelle.
I miei fianchi sono sempre più vicini ai suoi e con un movimento lento comincio a farmi strada nella sua intimità mentre con le mani tengo larghe le sue gambe. Soffoco il suo gemito con un bacio affamato.

***
Sento che lui ha cominciato a farsi strada dentro di me e ricevo un suo bacio che stronca il grido che stava nascendo in me. Avanza con lentezza, una lentezza quasi esasperante che fa crescere l'intensità dei miei gemiti.
Siamo due parti di un solo insieme, lo sento che mi completa e quando comincia a ritrarsi ho paure di sentirne la mancanza. Mi sento vuota. 
Lo sento di nuovo contro la mia intimità e questa volta si fa strada con più forze e velocità. Comincia a muoversi avanti e indietro, dapprima lentamente e poi sempre più in fretta, ogni volta accompagnato da un mio grido sempre più intenso, più carico di desiderio.

***
Mi muovo sempre con maggiore intensità e dalle sue grida di piacere capisco che sta apprezzando e ciò mi spinge ad andare sempre più avanti. 
Nel momento culminante le nostre grida si uniscono per poi lasciare spazio al silenzio.
Mi lascio scivolare sulla sedia e lei mi si siede in grembo. Mi bacia dolcemente e mi morde le labbra. Sento le sue mani esplorare i miei addominali, solleticarli. Mi mordicchia l'orecchio e io la lascio fare, estasiato nel sentire il movimento del suo corpo sul mio. 
A poco a poco i nostri respiri si tranquillizzano.

***
A poco a poco il mio corpo si quieta. Ha ottenuto ciò che bramava e la mia mente sta tornando lucida, non più annebbiata dal desiderio. Ho provato una sensazione indescrivibile e solo ora mi rendo conto che non so niente di questo giovane che siede sotto di me. Ma mi basta uno sguardo nei suoi occhi verdi per sedare sul nascere ogni mio dubbio. 
Avvicino nuovamente la mia intimità alla sua e lascio che si faccia nuovamente strada dentro di me, placidamente. 

***
La mia eccitazione non cala. Il desiderio è ancora forte come all'inizio di questa avventura. Lascio che lei si impossessi nuovamente di me e le appoggio una mano sulla nuca, attirandola verso di me e baciandola con passione.
Potrei restare così all'infinito.


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: anonymus_00