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Autore: Kano_chan    22/05/2015    6 recensioni
Dal Prologo:
"Sto aspettando e non so quanto ci vorrà, ma mentre aspetto vorrei raccontarvi la mia storia.
E’ una storia senza pretese perché racconta del mio viaggio in compagnia di 15 amici, delle mie origini, del mio amore, delle mie battaglie, del mio terrore e della mia gioia, delle mie ferite e delle mie vittorie: della mia vita insomma.
E se sulle prime vi potrà sembrare straordinaria in realtà per me è stata normalissima.
Ma vorrei lo stesso narrarvela.
Questa è la storia della Figlia della Montagna."
~~~~~
Dall'Epilogo:
Fine
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 75
Capitolo 75



-    Come diamine è stato possibile?! -

Alle mie orecchie l’urlo arrivò distante, ma ben udibile. Mi sentivo confusa, ricordavo perfettamente il sogno appena fatto ed ora facevo fatica a legarlo con il presente. Ero certa di essere in procinto di svegliarmi, ma non ero sicura di volerlo...
Ancora con gli occhi chiusi, presi consapevolezza di essere sdraiata sulla schiena e allo stesso tempo, presi consapevolezza del dolore: acuto e pungente, si irradiava da ogni centimetro del mio corpo, mentre la gola mi bruciava e la spossatezza rendeva il mio corpo simile ad un macigno.

-    Voglio sapere chi è stato! - gridò ancora la voce di prima.
-    Per favore calmati - rispose un’altra voce.
-    Non suggerirmi di calmarmi! Guardatela! -

Con indicibile fatica mi costrinsi ad aprire gli occhi. Mi
ci volle qualche secondo per mettere a fuoco la scena, mentre la mia testa veniva attraversata da fitte lancinanti. Davanti a me Kili mi dava le spalle, a fronteggiarlo invece, c'erano Bard, evidentemente provato dalla battaglia, Gandalf con un braccio al collo e Fili, seduto su di uno sgabello con la testa tra le mani ancora sporche di sangue rappreso.

-    Kili non è il mome.. -
-    Voglio sapere chi ha deciso di far crollare l’entrata del punto sicuro! Avremmo potuto salvarla, curarla prima! - sbraitò Kili.

In tanti e lunghi anni non lo avevo mai sentito così adirato...

-    Com'è sta.. -

-    Son..o stat..a io -

La mia voce uscì con un rantolo spezzato, come se fossi rimasta in mezzo al fumo per troppo tempo, ma quel poco che riuscii a produrre, bastò a far smettere immediatamente Kili di gridare.

-    Harin.. - mormorò, voltandosi verso di me e sgranando gli occhi.

Fili si alzò di scatto provocandosi una smorfia di dolore; in quel momento mi accorsi che la sua gamba era steccata e fasciata quasi interamente.


-    Ho sete... - sussurrai.


Mezzo secondo dopo, Kili mi stava aiutando a bere da un piccolo calice che era stato messo vicino al mio letto.

-    Sono stata io a dire di far crollare l’entrata - dissi con il fiato corto quando mi riappoggiai sui cuscini.
-    Shhh non è importante, ora riposa - disse Kili accarezzandomi la testa, ma io feci segno di no.
-    Abbiamo vinto? - chiesi guardando un po’ tutti in generale.
-    Sì... quando Beorn ha ucciso Bolg gli orchi hanno ceduto al panico e hanno cominciato a ripiegare - spiegò Bard.
-    Azog? - domandai.
-    Morto, lo zio lo ha ucciso... - mi disse Fili con sguardo triste, il che mi mise immediatamente in allarme.
-    Stai tranquilla, lui sta bene. E' ferito gravemente e dovranno amputargli la gamba sinistra, ma non è in pericolo di vita al momento. Sono tutti vivi. - si affrettò a spiegare Kili vedendo il panico venutosi a creare nei miei occhi.

Ma, nonostante la vittoria e il fatto che Thorin stesse bene, sotto quella che scoprii in seguito essere una tenda improvvisata non lontano dal campo di battaglia, l’aria rimaneva greve e densa di tristezza.
Guardai ad uno ad uno tutti e quattro, soffermandomi sugli sguardi sfuggenti e sulle espressioni tirate.


-    Sto morendo vero? - domandai alla fine quando il silenzio divenne insostenibile.

Bard abbassò lo sguardo, gli occhi di Gandalf si fecero umidi, Fili si voltò dandomi le spalle e portandosi una mano a coprirsi il viso.

-    Sì… - rispose Kili mentre una lacrima solitaria gli solcava la guancia sporca di polvere, fango e sangue.
-    La freccia che ti ha colpito alla coscia ha reciso un’arteria.. gli elfi sono riusciti a fermare l’emorragia ma.. - spiegò Gandalf con voce sottile.
-    Ma ho perso troppo sangue e immagino di avere lesioni interne ben più gravi... - mormorai.

Sopraffatta da quella verità ineluttabile, mi portai una mano sul viso, affranta.

-    Quanto sono stata egoista - ripresi a denti stretti.

-    Egoista? - mi fece eco Fili confuso e con voce rotta.
-    Sì, lo sono enormemente - risposi senza avere il coraggio di guardare nessuno dei presenti negli occhi.
-    Cosa stai dicendo Harin? Ti sei lanciata contro Bolg per difenderci! Non è colpa tua se i suoi arcieri ti hanno teso un agguato! - esclamò Kili, mettendosi in ginocchio vicino al basso letto e prendendomi una mano.
-    Io sapevo dell’agguato... - mormorai guardandolo negli occhi castani.

Vidi
la confusione addensarsi in essi come le nuvole di un mare in tempesta.

-    Non credo di comprendere.. - Bard mi fissò, passandosi una mano sulla fronte per togliere un po’ di sporco residuo.

-    Io avevo già visto come sarebbe andata a finire... l’ho sognato.. l’ho sognato per anni - spiegai coprendomi di nuovo gli occhi con il dorso della mano.
-    Non... - cominciò Fili
-    Tu Hai cambiato il corso degli eventi -

Scostai la mano e fissai il mio sguardo negli occhi di Gandalf, ci trovai un profondo cordoglio ma nessun rimprovero, così annuii per conferma.

-    È per questo che vi devo chiedere scusa - dissi - che ti devo chiedere scusa - aggiunsi voltandomi verso Kili - alla prima visione avuta di questo scontro... tu, Fili e perfino Thorin perivate sotto l’attacco degli Orchi. Ho passato ogni singolo anno della mia vita a cercare di cambiare quella visione e alla fine ce l’ho fatta - dissi sorridendo tra le lacrime e poggiando la mano libera sulla guancia di Kili, che mi guardava con gli occhi spalancati e la bocca semi aperta.
-    Ti sei sacrificata per noi - quella di Fili non fu una domanda, ma un’affermazione.
-    Sì - risposi con voce rotta - sapevo in anticipo l'esito che avrebbero avuto le mie azioni, ma non ho potuto impedirmi di legarmi a voi - spiegai guardando sia l’uno che l’altro - ti ho sposato, ho lasciato che ti innamorassi di me nonostante sapessi che non avrei potuto vivere con te. Sono stata così egoista! Guarda a cosa ti ho condannato! - singhiozzai senza riuscire più a contenermi, mentre le testa e le ferite prendevano a pulsare più forte.

Iniziai a tossire faticando a respirare, il cuore batteva furioso minacciando di uscirmi dal petto.

-    Chiamate un guaritore! Subito! - sentii urlare Bard fuori dalla tenda.
-    Mi dispiace… - rantolai.
-    Ti prego non dire più una parola, non importa, non mi importa! - esclamò Kili in preda al panico, cercando di calmarmi e di far cessare la tosse.
-    Ti amo così tanto, non sono riuscita a... - proseguii, fermandomi senza fiato e chiudendo gli occhi per l’improvviso dolore.
-    Harerin ti prego, non hai niente di cui scusarti - Kili approfittò del momento per prendermi entrambe le mani in una stretta ferrea - so come ti senti, perché ti amo con la stessa intensità, avrei fatto esattamente come te. Quindi per favore non scusarti, ti prego - disse con voce rotta mentre altre lacrime prendevano a scorrere sul suo viso.

Kili abbassò la testa fino a poggiarla sul mio braccio; restammo così finchè non giunse uno dei guaritori elfici. Il nuovo arrivato si fermò ai piedi del mio letto, portandosi un pugno al petto e inchinandosi brevemente.

-    Il mio nome è Sivindil. Il mio signore Thranduil ha chiesto che mi occupassi di voi. Sono io ad avervi curato e mi rincresce di non poter fare di più per la vostra vita -

Sivindil era un elfo dai lunghi capelli castano dorati e portava in viso, come tutti del resto, gli effetti dello scontro appena concluso. E cosa ancora più importante, sembrava realmente dispiaciuto del fatto di non potermi salvare.

-    Sono.. - cominciai cercando di prendere fiato - convinta che tu abbia fatto tutto il possibile Sivindil… e ti ringrazio per questo - dissi guardandolo fisso negli occhi scuri - ma credo che tu possa fare ancora una cosa per me - aggiunsi.


L’elfo parve leggermente stupito dall’affermazione, aggrottando leggermente le fini sopracciglia e osservandomi con sguardo interrogativo in attesa che io proseguissi.

-    Fai in modo che mi mantenga in forza fino alla fine. Voglio poter salutare i miei cari e chiunque ci sia oltre quella soglia - spiegai, sentendo gli occhi farsi umidi per l’ennesima volta.

Potreste pensare che io fossi forte, pronta, dopo aver speso anni della mia vita in preparazione della mia dipartita, ma in tutta franchezza... non lo ero. Nessuno è pronto alla morte, nemmeno se preannunciata.

-    Farò tutto ciò che è nelle mie conoscenze per onorare il tuo desiderio - rispose Sivindil serio - tornerò a breve con un infuso per placare il dolore e darvi più energie - aggiunse guardando sia me che Kili al mio fianco, prima di girarsi e scomparire rapidamente all’esterno.
-    Harin, non credo che sia il caso.. - si intromise a quel punto Fili, zoppicando verso di me.
-    Fee, riposando completamente forse potrei resistere qualche giorno, ma a che scopo? Preferisco avere l’occasione di salutarvi - replicai.

Vedere l’espressione di dolore sul viso del mio amico fu per me un tormento.


-    Non li farò entrare tutti assieme Harin - commentò Kili alla mia destra - pochi per volta e se ti vedrò troppo stanca ti farò riposare, su questo non si discute - mi intimò.


Tutta quella premura mi fece sorridere - va bene Kee - risposi e vidi il suo volto rilassarsi di un poco - Gandalf, che ne è di Bilbo? - domandai d’un tratto ricordandomi del nostro Hobbit.
-    Ha combattuto fieramente finchè non l’ho perso di vista - rispose il mago - devo ammettere di essermi spaventato, quando a fine battaglia non l'ho scorto, ma come sua abitudine, è ricomparso come dal nulla e del tutto illeso. Da quello che ho potuto intendere è svenuto, passando così inosservato ai nemici. Si è risvegliato solo a scontro concluso - spiegò Gandalf.

Tirai un sospiro di sollievo ringraziando i Valar di aver risparmiato Bilbo, il quale adesso, finalmente, sarebbe potuto tornare alla sua amata casa sotto le colline della Contea. In quel momento rientrò nella tenda Sivindil tenendo in mano una grossa coppa.

-    Prendiamo congedo allora, ci rivediamo più tardi - disse a quel punto Bard, facendo un cenno col capo e uscendo.
-    Fili, anche tu devi essere medicato, dovresti venire con me - disse Gandalf fermandosi sulla soglia e voltandosi verso il nano.
-    Sto bene, voglio rimanere qui - replicò Fili puntellato sulla sua stampella di fortuna.
-    Fee, ti prego vai a farti visitare - gli dissi mentre, aiutata da Kili, cercavo di mettermi a sedere per poter bere l’infuso che l’elfo mi stava porgendo.
-    Harin… -
-    Sarebbe per me di enorme sollievo, sarò qui quando tornerai - lo interruppi
con un mezzo sorriso prima che potesse protestare.

Vidi sentimenti contrastanti combattersi dentro i suoi occhi azzurri, finchè con un sonoro sospiro assentì con un cenno del capo, dirigendosi verso Gandalf che lo aspettava tenendo scostato il drappo che chiudeva la tenda. Lo stregone, una volta che il nano fu uscito, mi gettò una veloce occhiata e poi sparì anch’egli.
Io bevvi fino all’ultima goccia l’infuso dell’elfo, lasciandomi poi ricadere sui cuscini morbidi dietro di me, totalmente esausta. Anche il più piccolo movimento aveva il potere di prosciugarmi di ogni energia. Sentii con gratitudine il dolore attenuarsi, il bruciore placarsi e il mal di testa ridursi ad un semplice eco, ma nonostante tutto ciò, potevo avvertire distintamente la vita fluire via da me in ogni secondo che trascorreva.
Mi voltai verso Kili, che fermo immobile mi osservava, il viso contratto dall’amore e dal dolore.


-    Falli entrare - gli dissi.

Lui mi fissò ancora per un momento, prima di sorridere per chinarsi a darmi un bacio sulla fronte.

-    Come la mia regina desidera - rispose sollevandosi e uscendo anche lui dalla tenda.

A quel punto mi rivolsi verso l’elfo che stava in rigoroso silenzio da un parte.

-    Quanto? - gli domandai.
-    Non so dirlo con preciso, fino al tramonto sicuramente.. La bevanda che ti ho dato cancella il dolore, ma sarai sempre più stanca con il tempo che passa finchè cadrai tra le braccia di... e non ti sveglierai più su questa terra - rispose senza mezzi termini, cosa di cui gli fui grata.

“Bene” pensai.
Avrei avuto tempo sufficiente per dire ciò che sentivo a ciascuno di loro.



Spazio Autrice:

Mi sento esattamente come Harin in questo momento.. ne più ne meno.
Non riuscirei a spiegarvi a parole il perchè della mia decisione, per cui lo farò con un'immagine che è alla base della mia scelta, ed è stata la matrice a monte della mia decisione...

Queste opere sono di una meravigliosa disegnatrice che potrete trovare a questo indirizzo: Lanimalu Tumblr dateci un'occhiata, merita.
Quando le ho viste ho segnato il destino della mia protagonista, non so se esserne felice o disperata, ma ora capisco un pò di più gli autori che hanno "ucciso" i loro personaggi. Dovevano farlo.
Ho risparmiato tante vite e, forse condizionata dal famoso scambio equivalente degli alchimisti, non ho potuto esimermi da darne una in cambio; quella a cui ero più affezionata. Sarebbe stata una favola troppo bella se fosse finita con un "tutti felici e contenti", credo quindi che l'impronta di Tolkien sia rimasta.
Non so in quanti di voi se lo aspettassero, a tutti chiedo comunque perdono. Per me non è più semplice di quanto lo sia per voi.. forse dovrei chiedere scusa anche a me stessa. Così come Harin, avrei dovuto essere pronta ormai da tempo, ma in realtà non lo sono stata nemmeno un pò. Ci aspettano ancora un pò di capitoli prima di dirci davvero addio, spero che li passerete con me come sempre.
Un grazie di cuore va ai miei lettori, ai miei recensori, a chi mi ha aggiunta tra le preferite (Khilian), seguite e ricordate (98iris).
Con tutto il mio affetto.

Tak khaz meliku suz yenetu,

Marta


  
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