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Autore: lady lina 77    22/05/2015    2 recensioni
Seguito de L'antica maledizione e insieme, crossover con i film de I pirati dei Caraibi.
Oltre tre anni dopo la sconfitta di Yoshy e la morte di Madeline, Lina Inverse viene contattata via lettera dal pirata Jack Sparrow che le propone una collaborazione per cercare tesori e terre inesplorate nei mari che si trovano oltre la barriera dei demoni caduta dopo che Fibrizio è stato ucciso. Titubante e non troppo convinta, Lina accetta. Andando incontro a nuove avventure e nuovi guai ma anche ritrovando persone importanti del suo passato.
Una storia dove Lina nasconde un dolce segreto, dove Lina è decisamente più adulta, più malinconica, più triste, più saggia e anche, a volte, più tenera, sensibile e più pronta a dimostrare il suo affetto alle persone a cui tiene. Ma cosa le è successo in quei tre anni intercorrenti fra la morte di Yoshy e l'incontro con Jack Sparrow? Cosa la ha fatta maturare tanto in fretta?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente si comincia, con questo capitolo, ad intravedere un pò di romance. Ancora abbozzata, ma spero che dopo tutto l'angst che vi ho fatto leggere, sarà di vostro gradimento.

Come sempre, grazie a tutti voi che mi leggete ed incoraggiate! Soprattutto a Raffy e Cat, amiche oltre che lettrici affezionate!

Al prossimo capitolo!



Parlami



Ci era voluta quasi una settimana per sistemare i danni che la loro nave aveva riportato allo scavo e all'abero maestro, ma finalmente ci erano riusciti! Ed ora erano di nuovo in mare aperto, diretti verso l'isola di Turkos.

Lina era curiosa di scoprire cosa si nascondesse su quell'isola, il senso delle parole scritte sulla pergamena donatagli da Elizabeth e l'identità di questa misteriosa Leesel. In fondo era sempre stata così, curiosa e scalpitante di scoprire cose nuove. Era un suo modo di essere che le era sempre appartenuto ma che ora gli appariva nuovo, ritrovato, come se a lungo lo avesse perso per strada. Solo una cosa la disturbava in quel momento, nel mare, mentre si allontanavano dall'isola deserta che li aveva ospitati in tutti quei giorni. Era come se sentisse un pò di nostalgia e una specie di rimpianto che ancora non aveva ben focalizzato in sé. Perché era stato bello stare lì, era stato divertente e per la prima volta da tanto tempo aveva riso. La sua espressione si addolcì, pensando alla mattina in cui lei e Gourry avevano giocato fra le onde del mare. Si erano divertiti, per un breve attimo erano stati sereni e spensierati come tanti anni prima. Per un breve attimo la tristezza non le era stata compagna e si era sentita di nuovo forte, pronta a spaccare il mondo e a prendere in mano il suo destino. Per un breve attimo... erano stati di nuovo Lina e Gourry... Era stato bello ridere, scherzare, giocare e prendersi in giro assieme a lui. Finché non era successo, finché non erano stati davvero insieme come un tempo, non si era mai soffermata a pensare a quanto le mancassero quei momenti e al modo in cui entrambi li avevano seppelliti nella loro mente e nei loro ricordi di tanti anni prima. Le sarebbe piaciuto rimanere lì su quella spiaggia, lontano dal mondo e da tutti, solo lei e Gourry. C'era uno strano senso di amarezza in lei, un rimpianto... C'era qualcosa che avrebbe dovuto dirgli, qualcosa che avrebbe dovuto fare... E ancora non aveva capito di cosa si trattasse. Ma sapeva che, da quella mattina, uno strano senso come di un qualcosa lasciato incompiuto si era impadronito di lei.

Avrebbe avuto bisogno di più tempo sola con lui per capire, capirsi e sapere cosa fare e cosa dire...

Era stato breve, quel momento magico...

Sospirò, pensando a quanto quell'isola le avesse fatto bene. Lì, con l'aiuto di Gourry, era riuscita a dare una svolta alla sua vita, a mandare giù quel groppone amaro che la opprimeva da mesi e ad accettare la morte di Yonas. Ed ora si sentiva di nuovo bene, più serena, più leggera e pronta ad andare avanti, con il ricordo di Yonas incastonato nel suo cuore, per il resto della sua vita. Sarebbe stato per sempre il suo compagno dolce e silenzioso, avrebbe sempre continuato a vivere dentro di lei quell'uomo che le era capitato davanti per caso, restandole accanto in un momento difficile della sua vita.

Ora una cosa però la preoccupava.

Gourry...

Gourry era strano, era cambiato, era distante e assente. Come se dopo quelle risate, quei giochi nell'acqua, si fosse spento qualcosa in lui. Ci pensava e ripensava, cercava di capire ma non ci riusciva. Non avevano litigato, le cose lasciate in sospeso fra loro erano state chiarite e lui, quando lei chiedeva se ci fosse qualcosa che non andava, rispondeva evasivamente che era tutto a posto. Ma mentiva e macinava qualcosa dentro di sé di cui non voleva parlare. Per quanto si sforzasse di fingere, Lina lo avrebbe sempre capito quando lui mentiva. Lo conosceva bene, dannatamente bene. Come le sue tasche. Lo conosceva come lui conosceva lei.

"Trovo tutto questo molto maschilista!".

Lina sussultò, presa alla sprovvista dall'improvvisa comparsa di Alix alle sue spalle. La ragazza si era seduta sul parapetto, al suo fianco, ed osservava in cagnesco Jack Sparrow che governava la nave.

"In che senso, Alix?".

"Ma dai, Lina! Guardalo!" - esclamò, indicando il pirata con il dito indice della mano. "Quel dannato timone! Non lo molla mai! Voglio provare anche io a condurre la nave e dovresti provarci anche tu! Invece a noi toccano i lavori in cucina e i maschi si tengono i lavori più interessanti e prestigiosi. Voglio governare la nave, voglio essere anche io il capitano!".

Lina alzò il sopracciglio, divertita. "Beh, prova a chiederglielo! Temo però che ti manderà a quel paese in cinque secondi. Ha un rapporto morboso col timone della nave, Jack non lo mollerebbe per tutto l'oro del mondo. E per quanto mi riguarda, non ci tengo per niente, ti lascio tutto il divertimento!".

"Vuoi il timone?". Giunto alle spalle delle ragazze, Gourry osservava Alix con gli occhi spalancati e un'espressione preoccupata sul viso.

"Sì".

Lo spadaccino sorrise, appoggiando a terra il grosso sacco di farina che stava portando sotto coperta. "Jack non te lo lascerà mai fare! E' ancora arrabbiato con voi per la questione del rum".

Lina incrociò le braccia al petto. "Siamo state magnanime. Ne abbiamo tenuto un pò, una decina di bottiglie se non ricordo male. Eravamo talmente stufe di sentirlo frignare...".

Gourry ridacchiò, appoggiandosi al parapetto della nave. "Ma il timone non ve lo lascerà lo stesso".

Alix assunse un'aria di sfida, a quell'esclamazione. "Scommettiamo?".

Lo spadaccino sorrise, ma evitò di rispondere. "Beh, tu provaci! Hai la testa dura e la lingua abbastanza lunga per far ammattire un uomo e costringerlo a fare tutto quello che vuoi".

"Lo prendo come un complimento!" - rispose Alix, dandogli una pacca sulla spalla ed avviandosi verso il pirata.

Gourry e Lina la guardarono allontanarsi, incuriositi. "Credi che ce la farà?"- chiese Lina, divertita.

"Conoscendola... direi di sì! Alix ottiene sempre tutto quello che vuole, in un modo o nell'altro". Lo spadaccino guardò Alix allontanarsi e poi fissò la maga, turbato dall'evidenza di trovarsi su quel ponte da solo, con lei. Da quando erano ripartiti aveva cercato disperatamente di starle lontano, di evitare la sua vicinanza. Ogni scusa era stata buona, per lui, per starsene da solo e cominciare a tagliare i ponti con quelle persone a cui, durante quel viaggio, aveva voluto bene e che per lui erano diventati come una famiglia. Ma era difficile, troppo... Soprattutto con Lina. Soprattutto alla Lina che in quel momento aveva davanti agli occhi, coi capelli lasciati liberi e sciolti, ribelli e che danzavano con il vento, con indosso un leggero abitino verde sbracciato che le copriva a malapena le gambe sopra le ginocchia. Era talmente bella da fargli quasi male. Separarsi nuovamente da lei sarebbe stato devastante ma doveva farlo per il suo bene, per quanto doloroso fosse per lui. Lina meritava di riprendersi in mano la sua vita e di circondarsi di persone che valessero quanto valeva lei. Non c'era spazio per lui ed era giusto così.

Si chinò, riprendendo in mano il sacco di farina. "Vado a finire di sistemare questi sacchi e poi me ne vado a letto. Ci vediamo".

"Hei, aspetta!". Ma Gourry non si voltò, fingendo di non sentirla. Lina si rabbuiò. Gourry era sfuggente e non ne capiva il motivo. Era come se volesse sempre scappare da lei e questo le faceva stranamente male. Si morse il labbro, irritata. "Al diavolo!" - sbottò, seguendolo a passo spedito. "Gourry, aspettami!".

Gli si parò davanti, bloccandolo nel suo cammino. "Devo parlarti!".

Gourry si accigliò. "Dimmi".

"Beh...". Improvvisamente, la lingua sembrò come paralizzarsi. Lo aveva seguito, spinta da un impulso istintivo ma ora che ce l'aveva davanti non sapeva bene cosa dire, cosa chiedergli. Si sentiva stupida e ridicola, davanti al tono assolutamente tranquillo e vagamente freddo di Gourry. "Perché vuoi andartene già a letto, finito il tuo lavoro?" - domandò, titubante.

Gourry distolse lo sguardo da lei. Non riusciva a mentirle, se la guardava in viso. "Beh ho ancora un pò di mal di mare e ho voglia di coricarmi un pò".

"Ok, va bene. Lascia che ti aiuti coi sacchi allora!" - rispose la maga, avvicinandosi e cercando di prendere il carico che Gourry teneva fra le braccia.

Lo spadaccino indietreggiò. "No, fa niente. Ho quasi finito e davvero, non ho bisogno di aiuto".

"E allora lascia che ti prepari una tisana. Te la porto in camera, come le altre volte".

"Lina, no!".

La maga sussultò, davanti al tono di voce di Gourry. Era una delle prime volte da quando lo conosceva che sbottava così, davanti a lei, senza un apparente motivo. Era preoccupata e soprattutto, terribilmente irritata davanti a quel comportamento tanto strano ed inspiegabile del suo vecchio amico. "Gourry...".

L'uomo indietreggiò, scurendosi in volto. "Scusa, non volevo essere scortese e tu sei davvero gentile ma... ho solo voglia di sdraiarmi e dormire. Non ho bisogno d'altro" – disse, riprendendo il suo cammino verso il magazzino della nave.

Lina si rabbuiò ma non rispose nulla. Non sapeva cosa fare, cosa dire, come stargli vicino. C'era qualcosa che lo tormentava, lo percepiva a pelle ma lei, a differenza di Gourry, non era così brava a stare accanto a qualcuno e ad aiutarlo. Non sapeva trovare le parole giuste, il modo giusto per arrivare a lui. Ed era irritata verso Gourry che aveva eretto un muro fra loro ma soprattutto verso se stessa perché non riusciva ad abbatterlo, quel muro.

Sospirò, tornando di malumore a sedersi sul pontile.

Nello stesso istante Alix, dopo un'accesa discussione con Jack, prendeva possesso del timone della nave.


...


Era stata una notte tormentata quella. Lina si era girata e rigirata nel letto per ore, senza riuscire a prendere sonno. Nella sua mente continuavano a scorrere le immagini della discussione avuta con Gourry e una strana ansia le attanagliava lo stomaco, a quei pensieri. Cos'aveva Gourry? Perché la evitava? Perché non le parlava? Perché era diventato improvvisamente così difficile stare insieme, per loro due?

Si strinse fra le mani il ciondolo che portava al collo, ricordando quanto invece fosse tutto più facile con Yonas. Lui era solare, un libro aperto per lei, difficilmente si erano trovati in situazioni simili a quella che stava vivendo con Gourry. Eccetto quando... Lina spalancò gli occhi, mettendosi a sedere sul letto. Non era vero, era successo anche con Yonas, ora che ci pensava bene! All'inizio lui aveva cercato di allontanarla, di evitarla, nascondendosi dietro un muro invisibile che proteggeva lui e il segreto che si portava appresso. E se tanto le dava tanto, pure Gourry stava facendo la stessa cosa. Ma... che segreto poteva custodire Gourry, l'uomo più limpido e cristallino che avesse mai conosciuto? Cosa lo tormentava? Cosa lo intristiva così tanto da farlo chiudere al mondo?

Si buttò di nuovo sul materasso, osservando irritata il soffitto. Beh, di prendere sonno non c'era verso e rimanere lì a tormentarsi non le piaceva per niente. Con un gesto secco si alzò in piedi, infilandosi il vestito verde che aveva indossato durante il giorno appena trascorso. In fondo era il suo turno di cuoca quello e avrebbe comunque dovuto alzarsi per preparare la colazione a tutti. O almeno, provarci. Come cuoca non era migliorata per niente, durante quei mesi di navigazione!

Mestamente si avviò nei corridoi bui della nave, avvolti nel silenzio del sonno e della notte. Stavano tutti dormendo ancora, beatamente e in un certo senso li invidiava. "Chissà se anche Gourry sta dormendo..." - sussurrò, passando davanti alla porta della sua camera, chiusa. Era dal pomeriggio che non lo vedeva, lo spadaccino aveva anche saltato la cena.

Lina scosse la testa, indecisa per un attimo se bussare a quella porta oppure proseguire. Ma alla fine desistette e, stancamente, si avviò verso il pontile.

L'aria fresca e frizzante della notte la fece rabbrividire, appena giunta all'esterno. In lontananza il cielo cominciava a rischiararsi, colorandosi di tinte gialle e rosate. L'alba sarebbe presto giunta e con essa un nuovo giorno.

Sospirando, camminò sul pontile, ammirando il mare placido e tranquillo attorno a lei. Era oscuro e profondo, immenso ed affascinante, impetuoso e misterioso. Jack aveva ragione, non puoi non innamorarti del mare, quando diventa la tua casa per tanti mesi. Si appoggiò al parapetto, fissando le onde e pensando a come si era sentita spersa e sola quando erano partiti da Seyruun. Pensò alle sue lacrime per Yonas, alla sua arrendevolezza nei confronti delle decisioni del pirata, al suo scarso entusiasmo ad accettare quella missione in cui, anni prima, si sarebbe lanciata subito a capofitto e senza pensarci, con entusiasmo. Ora si sentiva diversa, rispetto a quei primi giorni di navigazione, si sentiva più forte, più motivata, pronta ad affrontare qualsiasi situazione le si fosse parata davanti. Era una bella sensazione, dopo tutto, tornare padrona di se stessa dopo che per tanto tempo aveva creduto che la sua vita fosse finita con la morte di Yonas.

"Lina, ma che ci fai quì a quest'ora?".

A quella voce, Lina sussultò. Si voltò stupita, trovandosi davanti Gourry. "Che cosa ci fai tu, quì?" - disse, vagamente irritata e senza capirne il motivo. "Non avevi detto che stavi male?".

Gourry alzò le spalle. "Beh, ero stufo di stare a letto e sono uscito a fare due passi".

"E io non riuscivo a dormire e mi sono alzata perché a letto stavo impazzendo, a furia di rigirarmi fra le coperte. E comunque avrei dovuto alzarmi presto in ogni caso, visto che è il mio turno in cucina e Jack si sveglierà fra poco". Poi si accigliò, notando che Gourry teneva una delle preziose bottiglie di rum del pirata fra le mani. "Quella non è decisamente un'idea saggia, per il tuo mal di mare. E Jack ti ucciderà, appena saprà che hai bevuto il suo prezioso rum". Dei, era arrabbiata! Con lui e con quel suo cavolo di atteggiamento! Che gli prendeva? Non era da Gourry comportarsi a quel modo.

Lo spadaccino osservò la bottiglia nella sua mano, ormai vuota. Poi, con un gesto veloce, la lanciò in mare. "E' solo alcol e in fondo ho sempre amato il buon vino. Bere qualcosa, ogni tanto, non fa poi così male. Anzi, mi pare addirittura di essere guarito dal mal di mare!".

Lina scosse la testa. Le parole uscivano dalla bocca di Gourry sbiascicate, impastate. Doveva essere ubriaco. O molto giù di morale. O entrambe le cose. "Gourry, che ti prende?".

"Niente, perché?".

"Non è vero! Non mentirmi, ti conosco come le mie tasche!".

L'uomo abbassò lo sguardo, appoggiandosi al parapetto. "Ti ho detto che non ho niente, non preoccuparti".

Lina si morse il labbro, arrabbiata e confusa. Poi si avvicinò a lui, dandogli un forte spintone e facendolo arretrare di alcuni passi. "Perché...? Io non capisco, non ci riesco! Mi eviti, sei strano, fai persino fatica a parlarmi e a guardarmi negli occhi. Cosa ti ho fatto stavolta, perché sei arrabbiato con me?".

Gourry spalancò gli occhi. "Lina, ma cosa dici? Non mi hai fatto niente! Non sono arrabbiato con te".

"Beh, io sì! Sono arrabbiata perché io mi sono fidata di te, io a te ho confidato ogni aspetto della mia vita, ti ho raccontato cose private e intime di cui non avevo parlato con nessuno. Tu invece... tu non mi parli, tu mi nascondi qualcosa... Tu non ti fidi di me e io sono una stupida perché dovrei fregarmene e invece...". Si interruppe. Che senso aveva parlare, se lui non la voleva ascoltare? Al diavolo, era Lina Inverse dopo tutto e Lina Inverse non era certo persona da implorare qualcuno. Se Gourry non voleva parlarle di quello che gli stava passando per la testa, beh, che se ne restasse nel suo brodo. Non si sarebbe umiliata, proprio no! "Beh, arrangiati!".

Gli diede un'ultima occhiataccia, poi allontanò a grandi passi da lui, con una camminata rabbiosa. Raggiunse le scale, diretta verso la cucina, decisa a chiudere quella sgradevole conversazione con lui.

"Lina!".

Un attimo prima era sola ed arrabbiata... Poi sentì i suoi passi dietro di lei e le sue braccia che la raggiungevano. Gourry le sfiorò prima il polso e poi le spalle, bloccandola e stringendola a se. "Gourry..." - sussurrò stupita, appoggiando la schiena contro il petto forte dell'uomo, lasciando che la stringesse a se e dimenticando la rabbia di pochi istanti prima.

Lo spadaccino le cinse prima le spalle, scendendo poi alla vita, affondando il viso fra i suoi lunghi capelli rossi. "Non pensarlo nemmeno, non pensarlo MAI. Sei l'unica persona al mondo di cui mi fidi, l'unica a cui affiderei la mia vita ad occhi chiusi. L'unica a cui tenga davvero... Sei l'unica ragione che mi spinge ad alzarmi al mattino e a sorridere. L'unica, Lina...".

Le mani di Lina sfiorarono quelle dell'uomo. Le accarezzò piano, prima di voltarsi verso di lui per guardarlo in viso. "E allora perché? Perché mi eviti, perché non mi dici cosa c'è che non va, cosa c'è che ti tormenta?".

Gourry la guardò negli occhi, ci si sarebbe perso in quei due zaffiri color del fuoco. "E' difficile Lina...".

"Cosa è difficile?".

Le labbra dello spadaccino le sfiorarono la fronte. "Tutto quanto. E' tutto sbagliato, io sono sbagliato!".

Lina si strinse ancora più forte a lui. Quel bacio sulle fronte... Le era corso un brivido lungo la schiena, uno di quei brividi caldi e piacevoli, che ti fanno star bene e sentire viva. Dei, era così dannatamente bello stare fra le sue braccia, era una sensazione che aveva nascosto nei meandri dei suoi ricordi per tanto tempo ma che non aveva mai dimenticato. "Tu non sei sbagliato. Sei la persona meno sbagliata che conosca!" - sussurrò.

Gourry le accarezzò i capelli. Poi la sua mano scese al collo della donna, prendendo fra le mani il ciondolo rosso che riposava sul suo petto. "E invece sì. E tu non dovresti perdere tempo a preoccuparti di uno come me. Ora stai meglio, stai tornando grintosa e forte come una volta e hai una missione importante da compiere con Jack. Non pensare a me, pensa a te stessa. Ritroverete la Perla Nera tu e Jack e poi riprenderai la tua vita in mano, mettendo a ferro e fuoco la Penisola dei Demoni. Presto non ti ricorderai nemmeno più di me ed è meglio così. Saprai trovare persone in gamba che meriteranno di stare al tuo fianco, persone come Yonas. E allora sì, in quel caso dovrai farlo, dovrai preoccuparti per loro e prendertene cura. Ma non farlo con me, ti assicuro che non ne vale la pena".

"Gourry...". Rimase in silenzio, ammutolita davanti alle sue parole. Rendendosi conto solo in quel momento di una cosa che aveva sempre saputo ma che non aveva ancora realizzato appieno. Non voleva avere nessuno al suo fianco dopo Yonas. O meglio... non voleva nessuno che non fosse Gourry... Come faceva a non capire quanto fosse importante per lei e quanto si sentisse legata a lui? Solo Gourry era stato capace di comprendere il suo dolore con dolcezza e pazienza, solo lui aveva saputo starle vicino ed aiutarla, facendola stare di nuovo bene con se stessa e con il mondo che la circondava. No, lui non lo capiva... Non lo capiva perché lei non glielo aveva mai detto. Ma non ci riusciva, non era ancora pronta! A dirgli che lo voleva vicino, che amava il modo in cui l'abbracciava, il suono dolce della sua voce, la morbidezza delle sue labbra quando le sfioravano la fronte, ridere con lui e sentirsi a casa in qualsiasi luogo in cui si trovassero. "Le cose non stanno come dici tu".

"E invece sì" – rispose lui, in tono dolce, prima di allontanarsi da lei.

Lina lo osservò scendere le scale, sentendosi improvvisamente sola dopo che lui aveva sciolto quel loro tenero abbraccio. "Gourry, me lo dirai un giorno?".

"Cosa?".

"Il motivo che ti rende tanto triste".

Gourry scosse la testa. "Non ce ne sarà bisogno, Lina".

La maga avrebbe voluto replicare, cercare di capire il senso di quella risposta. Ma la voce di Jack, dal pontile, la interruppe.

"Ragazzi, svegliatevi! Ci siamo, la vedo! Laggiù c'è Turkos".



  
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