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Autore: _Yozora_    24/05/2015    1 recensioni
Prima di Koizumi aveva vissuto la sua vita senza problemi, facendo quello che amava fare, dicendo quello che voleva dire.
Poi l'aveva incontrata e la sua vita si era colorata vivacemente.
Senza neanche rendersene conto erano diventati uno il prolungamento dell'altro.
Si capivano al volo, molte volte senza neanche bisogno di parlare, e si aiutavano a vicenda.
Lei era sempre stata lì quando lui ne aveva avuto bisogno, a confortarlo e risollevarlo dal baratro in cui alcune volte cadeva, senza mai chiedere niente in cambio.
Senza che neanche se ne accorgesse, quella ragazza era diventata una costante della sua vita, tanto da non riuscire più ad immaginarsi senza.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Otani, Heikichi Nakao, Nobuko Ishihara, Risa Koizumi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Otani sbrigati. Andiamo -

Si riscosse dai suoi pensieri mettendo a fuoco la figura del ragazzo davanti a sé che lo aveva chiamato.

- Arrivo subito -

Afferrò la borsa ed insieme a Nakao raggiunse Nobu che aspettava fuori dalla palestra.

I due fecero i piccioncini fino al cancello della scuola, mentre Otani camminava a sguardo basso ed in silenzio dietro di loro.

All'improvviso si fermarono e per poco il ragazzo non li finì addosso.

- Risa – sussurrò la ragazza bionda.

Otani alzò di scatto lo sguardo e la vide.

Una ragazza alta era appoggiata al muro del cancello della scuola che fissava il cielo senza vederlo davvero.

Una tristezza non descrivibile a parole nello sguardo.

Nakao si voltò a guardare il ragazzo perplesso.

Otani non riusciva a staccare lo sguardo da lei.

Cosa ci faceva lì?

Erano settimane che subito dopo le lezioni scappava via salutando sbrigativamente i ragazzi e senza rivolgere uno sguardo a lui, perciò perchè quel giorno era rimasta?

Risa si voltò verso di loro e abbozzò un sorriso.

Lo stesso che usava quando voleva nascondere quello che sentiva veramente.

Otani sentì una morsa stringergli stretto il cuore.

- Ciao ragazzi – disse con tono falsamente allegro

- Otani – aggiunse poi guardandolo appena.

Il ragazzo distolse lo sguardo in fretta, accorgendosi solo in quel momento che la stava fissando.

- Ciao, Koizumi – disse con tono triste.

Ormai era così che si salutavano ogni volta.

Per loro quelle poche parole erano peggio di un gesto appena accennato.

- Risa, come mai sei ancora qui? - chiese Nobu alla sua migliore amica.

Lei parve riscuotersi da chissà quali complicati pensieri e la guardò.

- Ah sì! Mi sono dimenticata di chiedertelo prima. Questo week end i miei passano la notte fuori per il loro anniversario e mio fratello ha un raduno fuori città con dei suoi amici dell'università, perciò stavo pensando di organizzare una serata tra ragazze. È un po' che non ne facciamo una. Chiharu ha detto che viene, tu ci stai? -

Nobu scambiò uno sguardo con il suo ragazzo come a voler chiedere il permesso e lui annuì impercettibilmente.

Lei sorrise e si rivolse a Risa

- Certo! Hai ragione è da un po' che non stiamo noi tre un po' da sole -

L'altra sorrise

- Bene! Allora poi ci mettiamo d'accordo per bene! Ciao a domani – disse e corse via.

Otani la vide allontanarsi ed ebbe la sensazione che stesse scappando via da lui, allontanandosi ancora un po' di più.

Se fossero andati avanti così Koizumi sarebbe arrivata talmente lontana che lui non sarebbe più riuscito a raggiungerla.

Abbassò ancora una volta lo sguardo e con voce roca disse

- Io vado a casa per primo. Ci vediamo domani. - detto questo si allontanò da i due ragazzi che lo guardarono andar via senza riuscire a dire né fare niente per trattenerlo.

 

 

 

- A-chan, sei tornato! Ho fatto una torta, vieni a mangiarne una fetta -

La voce allegra di sua madre lo raggiunse non appena mise piede in casa.

- Non ho fame – si limitò a rispondere.

Andò in camera sua e chiuse a chiave la porta, lanciò la borsa in qualche angolo della stanza e si lasciò cadere a terra con la schiena appoggiata al muro.

Si portò le mani fra i capelli.

Quella storia lo stava distruggendo.

Non avrebbe resistito molto in quelle condizioni lo sentiva, stava scivolando in un baratro senza uno spiraglio di luce e non riusciva a vederne il fondo.

Eppure dentro di lui qualcosa gli diceva che era stato lui a volerlo.

Era la verità, ma quando aveva rivelato come si sentiva nei confronti di Koizumi non si era aspettato che le cose prendessero quella piega.

Stupido.

Battè un pugno sul pavimento.

Solo in quel momento si rese conto che era stato uno stupido a non pensarci.

Solo perchè l'aveva sempre vista ridere e scherzare non significava che non potesse soffrire.

Non significava che non poteva essere ferita.

Era una ragazza anche lei.

L'aveva vista piangere con i suoi occhi quel giorno, nascosto dietro quel muro e ne era rimasto distrutto.

Forse, Koizumi non gli era poi così indifferente come aveva creduto.

 

 

Risa era davanti casa sua senza neanche accorgersi di essere arrivata.

Che strada aveva fatto per tornare?

Probabilmente la stessa che faceva sempre.

Si sorprese che nessuno l'avesse investita visto che aveva camminato con la testa da un'altra parte.

Entrò.

Si accorse a malapena di essere la prima ad essere rientrata.

Andò in camera sua e si buttò sul letto.

In quei giorni non aveva voglia di fare niente.

Ripensò a pochi minuti prima, a come il suo cuore avesse ancora una volta sobbalzato vedendo Otani per poi sprofondare.

Due estranei.

Era così che si sentiva quando pensava a loro.

Si erano allontanati così tanto senza neanche capire come avessero fatto.

Risa odiava quella situazione, voleva accorciare quella distanza, avrebbe venduto l'anima al diavolo se avesse significato averlo di nuovo al suo fianco come una volta.

Stavolta, però, non riusciva a pensare ad un modo per sistemare le cose.

La sua mente era piena di lui e, allo stesso tempo, completamente vuota.

Non sapeva come potesse essere così.

Non poteva fingere di non aver notato lo sguardo di Otani quando l'aveva vista, né della tristezza che vi albergava quando lo aveva distolto.

Eppure era stato lui a rifiutarla, perciò perchè aveva l'espressione di uno al quale avevano spezzato il cuore?

Affondò la testa nel cuscino.

Non aveva neanche più la forza di piangere o urlare.

Di lei non era rimasto niente.

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Angolino-ino autrice: Salve a tutti! Sì, lo so, sono in ritardo. Scusate ma al momento sono presa dall'università perciò non è semplice trovare del tempo per aggiornare, ma eccomi qua. Finalmente ce l'ho fatta =) Capitolo devastante T.T Si sistemeranno le cose? Come andranno avanti? Vi svelo un segreto.....non lo so nemmeno iio XD Comunque spero vi piaccia questo capitolo.
IMmatura: Scusa ancora per il ritardo ( ho appena notato che è da febbraio che non aggiorno ) comunque sia grazie =) E per rispondere alla tua domanda, la mia intenzione è quella di cambiare un po' la trama, ma credo te ne accorgerei quando leggerai il capitolo. Spero recensirai ancora una volta, nonostante il mio imperdonabile ritardo.
Un grazie anche a tutti voi che mi seguite.
Alla prossima, che spero sia presto ^^
_Yozora_

  
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