Così, mentre i membri di Fairy Tail erano sparsi su Tenroujima, godendosi la giornata, iniziarono anche a imbastire pigramente la nave, per prepararsi a salpare e tornare alla base della gilda.

Il Master aveva concluso che l'esame per diventare mago di classe 'S' era da ritenersi annullato, visto e considerato il casino che era successo nel frattempo.

Inoltre il consiglio della magia andava adeguatamente informato di quanto successo prima che potessero farlo solo quegli scagnozzi da loro sguinzagliati, visto che Mest si era rivelato un infiltrato.

Al momento Mìriel era seduta al tavolo con Gajil, Levy, Wendy e i gatti. Erano presenti anche Elfman ed Evergreen, mentre Mirajane stava servendo alcune bevande.

Stava tenendo d'occhio il gruppo con Bixlow e Laxus con la coda dell'occhio, mentre si godeva la compagnia dei suoi compagni di gilda.

Questo finchè una sorta di... vibrazione scosse l'aria. Una sorta di rombo lontano, come di un temporale lontano... se non fosse che non c'era manco una nuvola che fosse una nel cielo limpido, se non per qualche nuvola a 'pecora' di quelle vaporose, bianco candido.

“Cos'era sto rumore?” domandò Levy.

“Un tuono?” domandò con tono spaventato Lily.

“Era lo stomaco di Lucy!” scherzò Gajil.

“Gajil! Sii un po' più gentile...!” lo riprese morbidamente Levy.

“Oh cielo! Sarà meglio che prepari uno spuntino allora...!” fu invece serio il commento di Mirajane.

“Ma... ma stavo scherzando!”

Mìriel però era rimasta in silenzio, turbata. Quel suono aveva un che di famigliare...

Immerse un l'indice e il medio nell'acqua del suo bicchiere, stupendo gli altri.

Il suono si ripetè, in lontananza.

Sentendo le vibrazioni dell'acqua, Mìriel saltò su, ribaltando il ceppo che usava da sedia e anche il bicchiere, gli occhi sbarrati, improvvisamente sbiancata in viso.

“Mìriel-san cosa...?”

Pure Laxus, che a sua volta la stava tenendo d'occhio lanciandole sguardi sottecchi, di quando in quando per non farsi vedere interessato, in quel momento rivolse la sua attenzione in quella direzione. Apertamente.

“Questo... questo è... il ruggito di un drago!” esclamò.

Non sapeva se essere spaventata o meno.

Fino a pochi mesi prima sarebbe stata contenta di rivedere Poseidon, o uno qualsiasi dei draghi di cui gli altri le avevano parlato. Metalicana, Grandine, Igneel.

Dopo aver parlato con Gildarts e del drago che aveva incontrato lui e che lo aveva ferito tanto gravemente, non sapeva bene se era felice di avere visite.

“Ne sei sicura?” gli domandò Gajil, guardando verso il cielo, alzandosi a sua volta.

Wendy invece fissava il suo bicchiere, con il liquido che ancora si agitava debolmente dentro le pareti trasparenti.

Questa volta, quando il ruggito scosse l'aria fu intenso, tanto che i presenti dovettero mettersi le mani sulle orecchie per ripararsi i timpani.

I membri di Fairy Tail, per istinto si radunarono insieme, nel mentre che un'imponente figura scura si andava delineando tra le nubi.

“è lui...” la voce greve di Gildarts fece rabbrividire molti dei presenti.

Era enorme, e man mano che scendeva dalle nubi per avvicinarsi, lo si capiva sempre di più. Le sue sole ali erano abbastanza grandi da abbracciare una grande porzione dell'isola dove si trovavano.

Era totalmente nero, con la coda straordinariamente lunga, in proporzione al corpo, e le squame nere erano ricamate da disegni azzurri.

Bello, nell'insieme. E terribile nella sua grandezza.

Il solo battito delle ali era sufficiente a scuotere i rami, coricare l'erba e far tremare le tende, quasi stessero per staccarsi dal suolo dove erano ancorate.

“Il drago nero dell'apocalisse. Acnologia” annunciò quello che tutti temevano Gildarts.

“Ohi! Dove sono Igneel? E Metallicana, Gradine, Poseidon? Tu lo sai vero?!?!” gli gridò temerariamente Natsu.

“Quindi esistono ancora dei veri draghi...” fu il commento appena soffiato di Lucy, attonita.

“Smettila Natsu! Non provocarlo. So di averti già raccontato di come ho perso il braccio e la gamba...”

“Questo non è il tipo di drago che Natsu e gli altri amano!” esclamò Happy.

“No, hai ragione. Questo dannato è un nemico dell'umanità...” gli diede ragione Gildarts.

“Come facciamo a vincerlo?”

“La stai mettendo nel modo sbagliato Natsu. Qua non si tratta di vincere o di perdere ma di come fare a salvarsi?”

Le parole del mago più forte di Fairy Tail furono un duro colpo per i presenti, mentre il drago arrivava, atterrando su Tenroujima, facendo tremare il suolo.

“Anzi, è più come un 'chi di noi sopravviverà'” si corresse ulteriormente il mago dal mantello scuro.

“Stai dicendo che alcuni di noi moriranno?” gli gridò Natsu.

“Natsu senti solo la... pressione magica che emana sto coso...” gli disse Mìriel, che lo osservava spaventata.

Non aveva mai visto né provato nulla di simile.

Non era nemmeno lontanamente paragonabile a nulla sperimentato prima. Nemmeno quando Poseidon si era arrabbiato per le marachelle combinate da lei e sua sorella.

Le cose presero ad accadere molto rapidamente, vissute al rallentatore forse dai diretti interessati per via dell'adrenalina che il cervello iniettò nei loro corpi di fronte a un pericolo di tale portata.

Acnologia fece quello che per lui era appena un debole ruggito, devastando un'intera striscia di isola, da parte a parte.

Gli umani ai suoi piedi si strinsero tra di loro, tentando di ancorarsi meglio che riuscivano al suolo, mentre le tende del bivacco venivano sollevate e spazzate via, gli alberi sradicati, coricati e poi fatti ruzzolare altrove, il suolo si scavava, rivelandone la nera terra fertile sotto il tappeto erboso.

“Alla nave!” gridò il Master, che però presto si rese conto che non sarebbe bastato fuggire.

Acnologia infatti, vedendo scappare quei piccoli vermiciattoli rosa, iniziò ad attaccare, quasi distrattamente, separandoli. Come un umano avrebbe guardato senza troppo interesse delle formiche che tentavano di salvarsi, e osservarne come reagivano se per sbaglio ne schiacciava una.

Il fatto che parlassero la stessa lingua per lui era irrilevante: erano su un piano d'esistenza totalmente diverso.

Makarov, ricorrendo alla sua magia, divenne gigante, bloccando meglio che riusciva l'enorme drago.

“Alla nave!” ordinò ai giovani.

“Ma... Master...!”

“Volete forse disobbedire anche all'ultimo ordine del Master? Dannati mocciosi!”

“all'... ultimo?” Mirajane si portò una mano alle labbra, attonita, mentre in automatico gli occhi le divennero lucidi.

L'idea di perdere Makarov era per loro inconcepibile.

“Noi combatt...” Natsu fu afferrato per il colletto.

“andiamo” Laxus prese a trascinarlo, verso la nave, mentre il gruppo riluttante si metteva in moto.

“Laxus bast...” le parole morirono nella gola di Natsu, vedendo una lacrima solitaria abbandonare il viso di solito imperturbabile del biondo.

Tuttavia era più forte di lui.

Non potevano lasciare il Master indietro. Nemmeno se questo voleva dire disobbedirgli.

Loro erano Fairy Tail. Non lasciavano mai nessuno indietro. Per nessuna ragione.

Alla fine, il gruppo si guardò in faccia, uno con gli altri.

Mìriel fece scorre lo sguardo sul viso di tutti i presenti. Nessuno voleva andarsene così, lasciando indietro il Master. Nemmeno se questo significava salvarsi la pelle.

Alla fine, Natsu fu il primo a farlo, ma fu seguito da tutti.

Girarono i tacchi e tornarono sui loro passi.

Fairy Tail non abbandona nessuno. Mai.

Fecero del loro meglio.

Coordinarono un attacco, mentre i Dragon Slayer si schierarono per combinare i loro ruggiti.

“Ehi, lampadina fulminata non vieni anche tu?” urlò Mìriel sopra il rombo della battaglia.

“Non eri tu quella che diceva che sono un Dragon Slayer di classe B?”

“La situazione non mi permette di fare la schizzinosa, come vedi...”

Mìriel aveva sempre 'preso in giro' il biondo per essere un dragon slayer di seconda generazione, che per lei era inferiore alla prima, non avendo mai conosciuto un vero drago.

Nonostante tutto, alla fine anche Laxus si affiancò agli altri.

“Ruggito del drago di... fuoco!”

“...tuono!”

“...acqua!”

“...cielo!”

“...metallo!”

I poteri dei Dragon Slayer si mescolarono tra loro, andando a creare un unico turbine di potere enorme, che avvolse totalmente Acnologia, spingendolo verso il mare.

Per un attimo tutto sembrò restare immobile. Fermo. Silenzioso.

L'unico rumore era quello della terra e delle gocce d'acqua sollevate che ora ripiovevano sul suolo e sulla superficie ancora ribollente dell'acqua marina.

Per un brevissimo istante, tra quelle gocce d'acqua nebulizzata, comparve un timido arcobaleno.

Nel frattempo i membri di Fairy Tail ansimavano, riprendendo fiato, incerti se era davvero il caso di esultare.

“Non gli abbiamo fatto nemmeno il solletico. Sta solo giocando con noi...” li freddò subito Gildarts, rendendosi conto che il loro sforzo era stato vano.

Infatti, nemmeno a dirlo, il corpo coriaceo nero del drago riemerse facendo esplodere la superficie dell'acqua.

Questo con un borbottio animalesco, salì più in alto verso il cielo.

“Cosa sta... facendo?” domandò qualcuno.

“Si sta preparando per ruggire...” fu la tetra risposta di Mìriel.

“Vuole distruggere tutta l'isola?!” esclamò Lucy, rendendosi conto della portata devastante che aveva l'attacco del drago.

“Noi... noi non finiremo così! Possiamo ancora fare qualcosa. Non moriremo qui!” gridò Natsu, prendendo per le spalle Lucy e rimettendola in piedi.

“Giusto. Concentriamo le nostre forze, passiamo tutta la magia a chi ha incantesimi di difesa. Levy, Fried!” gridò Mìriel, concitata.

“Non ho il tempo per disegnare un sigillo di protezione...” rispose Fried, preso in contropiede.

“Ci sono molte magie che possiamo fare senza disegnare niente!” rispose subito Levy.

“Giusto. Prendiamoci per mano!” aggiunse qualcun'altro.

Tutti iniziarono a mettersi in cerchio.
Elfman strinse le mani alle sue sorelle, Lisanna prese una mano di Natsu che la strinse a Lucy, Gray prese quella di Juvia e Lucy, Evergreen quelle di Bixlow e Fried, Levy quella di Gajil.

In breve il cerchio si formò. Makarov si trovò stupito di fronte a un Laxus che gli porgeva volenteroso la mano.

Girando il viso per non far vedere che si stava commuovendo, strinse quella di Mirajane al suo altro fianco.

Laxus si girò per vedere chi avrebbe avuto al suo fianco destro, si ritrovò stupito nel vedere gli occhi blu della sua acerrima... cosa? Rivale. Bah, non lo sapeva nemmeno lui.

“Tregua?” le domandò.

“Per il momento. Abbiamo un fronte comune” ammise lei con un mezzo sorrisetto.

Era piuttosto acciaccata, una spallina della sua camicia si era squarciata, lasciando scoperta una bella spalla dalla pelle chiara, e uno scollo forse un po' troppo evidente.

Gli porse la mano, che lei prese con garbo.

Mìriel si sentì attraversare da una sorta di scossa a quel contatto, che le fece venire la pelle d'oca sulle braccia, mentre un brivido caldo le percorreva la schiena a tutta velocità, a partire dalla base verso la nuca.

Si ritrovò a pensare che forse non sarebbe stato male farsi stringere da quelle mani grandi e calde.

Scosse un poco la testa. Non era il momento. Dovevano prima sopravvivere a una cosuccia come il drago dell'apocalisse.

“Ce la dobbiamo fare!” si disse dentro di sé.

Sentì che tutti stavano immettendo quanto più potevano della magia che rimaneva nei loro corpi.

L'acqua era da sempre uno dei conduttori migliori al mondo.

Inspirò, riempendosi i polmoni e rilasciò la sua magia.

Rese parte del suo corpo liquido, rendendolo acqua di mare, che avvolse come una dolce carezza i presenti. Tutti, uno per uno.

Prese a roteare, dolcemente, intorno al cerchio, fino a diventare una specie di tromba marina, sempre più forte, ma i suoi compagni non ne venivano sfiorati, mentre la loro magia veniva canalizzata e amplificata. Concentrata.

Poi Acnologia ruggì, e tutto si perse in un lampo bianco e azzurro.