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Autore: Ghost Writer TNCS    27/05/2015    2 recensioni
Hélene Castillon è la migliore assassina della città, della nazione e probabilmente del mondo intero. Ama le armi tanto quanto i vestiti eleganti, le scarpe, la biancheria intima costosa e i cosmetici, si ritiene una sicaria nobile e infallibile, e per questo non accetta mai incarichi che potrebbero minare la sua reputazione. Ma allora come potrà eseguire la missione che suo zio ha trovato per lei? Come può un’assassina proteggere qualcuno?
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6° posto al contest Le basi del fantasy: Guerriero, Mago o Ladro? indetto da Dragone 97
Domande? Dai un'occhiata a http://tncs.altervista.org/faq/
Genere: Azione, Fantasy, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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5. Il tempo di agire

Quando, quella notte, la Contessa sbucò da uno dei suoi passaggi segreti, in spalla portava un lungo fagotto. Nonostante il peso aggiuntivo, si muoveva con eleganza e senza produrre alcun suono, quasi danzando sui tetti grazie alle Ali di Vento.

Gli anni di addestramento con Morpheus l’avevano trasformata, avevano reso il suo corpo tonico e flessibile, ma anche la sua mente era cambiata. Aveva imparato a rispettare la vita, a non abusare delle sue abilità di assassina e a contenere il più possibile il sangue che versava. Non a caso si vantava di essere un’assassina nobile, oltre che infallibile.

L’omicidio di Senaire sarebbe rientrato in quei limiti che lei stessa si era prefissata: si trattava di un uomo che aveva fondato la sua ricchezza sulla produzione e il commercio ­– per non dire contrabbando – di armi, e che non aveva esitato a chiedere la testa di chi si era rifiutato di lavorare per lui, quindi non si sentiva in colpa per quello che stava per fare.

Una volta raggiunto il tetto da cui intendeva colpire, si guardò intorno per accertarsi che non ci fossero guardie che potessero vederla. In giro c’erano diversi uomini in uniforme, ma nessuno sembrava sospettare un attacco del genere, e del resto non se ne stupiva. Meglio così, per una volta avrebbe potuto agire indisturbata.

Si tolse di spalla il fagotto e prese il fucile magico di Etienne. Si sdraiò in modo da poter appoggiare il bipiede e cercò nel mirino la sagoma del magnate delle armi. Grazie al supporto riusciva a tenere piuttosto bene la linea di tiro, e le lunghe ore passate ad allenarsi le davano una discreta sicurezza di riuscire a fare centro al primo colpo. Anche perché difficilmente avrebbe avuto una seconda possibilità.

Prese un bel respiro.

Senaire dormiva placidamente nel suo letto: era un bersaglio facile, non avrebbe sbagliato.

Deglutì.

Perché era così tesa? Lei era la Contessa di Genseldur, la migliore assassina della città, della nazione e probabilmente del mondo intero, far fuori un uomo addormentato doveva essere un gioco da ragazzi!

Controllò per l’ennesima volta il vento. Aveva imparato che anche una leggera brezza poteva modificare in maniera rilevante la traiettoria della pallottola, ma per fortuna l’aria sembrava completamente ferma. Le condizioni erano ideali, non avrebbe sbagliato.

Continuò a respirare.

Perché non si decideva a sparare?! Era un colpo facilissimo e lei non aveva tempo da perdere. Doveva sbrigarsi!

Chiuse gli occhi cercando di raccogliere la massima concentrazione. Non avrebbe fallito.

Si assicurò che il corpo di Senaire fosse bene al centro del mirino… e sparò. Lo scoppio all’interno della cartuccia, la lingua di fuoco che usciva dalla bocca della canna e il fracasso del vetro in frantumi avvennero quasi in contemporanea e in una frazione di secondo il proiettile si conficcò nel materasso, sfondando almeno due doghe.

Il magnate delle armi si svegliò di soprassalto e balzò giù dal letto. Cosa diavolo era successo?!

Maledizione! Maledizione! Maledizione! Come aveva fatto a sbagliare mira?! Magari il vetro… No! Non era il momento di pensarci! Adesso doveva caricare un altro colpo e uccidere Senaire prima che lasciasse la stanza! Doveva fare in fretta!

Tirò fuori il bossolo vuoto e inserì la nuova cartuccia, fece scattare la canna in modo che non si aprisse con lo sparo e prese nuovamente la mira.

Doveva fare in fretta, Senaire stava per raggiungere la porta!

Prese la mira e d’impeto premette sul grilletto. Di nuovo le sue orecchie vennero maltrattate dallo scoppio mentre una lingua di fuoco si sollevava dalla bocca della canna. La pallottola sfrecciò rapidissima nell’aria e in un istante il cranio del magnate delle armi esplose spruzzando sangue in ogni direzione.

Il corpo cadde a terra sull’uscio della porta.

Hélene spirò fuori tutta la tensione che si era accumulata dentro il suo corpo. Ci era riuscita. Menomale, ancora un secondo e sarebbe stato fuori dalla sua linea di tiro.

Senza perdere tempo nascose il fucile ancora caldo dentro il fagotto e saltò giù dal tetto per scomparire tra le ombre. Di sicuro le guardie avevano visto gli sbuffi di fuoco e in breve avrebbero circondato l’edificio, ma per allora contava di essere già al sicuro.

Si concesse un sorriso pieno di soddisfazione: ancora una volta la Contessa aveva portato a termine la sua missione.

***

«Signorina Anastasia[9], mi permetta di ringraziarla ancora una volta per tutto quello che ha fatto per me.» disse Etienne stringendo la mano della giovane.

Erano passati un paio di giorni dall’uccisione del magnate delle armi Gustav Senaire, e ancora le guardie cittadine non erano riuscite a capire chi fosse il responsabile del suo omicidio, quindi era molto probabile che il colpevole sarebbe rimasto impunito. I sospetti più importanti si erano concentrati sul clan di Aubierre, e questo non poteva che essere un vantaggio per la Contessa: nessuno aveva interesse a infastidire il boss di Genseldur, quindi anche le ultime voci sarebbero presto scivolate via.

«Non è stato poi così male, e poi mi hai anche aggiustato lo spara-dardi.» rispose la ragazza sorridendo.

«Ah, a proposito della protezione polifunzionale per avambraccio: ho notato che il meccanismo della lama estraibile era un po’ consumato, quindi ho provveduto a sostituire anche quello.»

«Due volte grazie allora. E per il fucile…»

«Quello lo tenga pure, glielo regalo come segno di gratitudine. In ogni caso è ancora un prototipo, se vuole la informo quando sarà pronto il modello definitivo.»

«Comincerò a mettere da parte i soldi.» annuì la ragazza.

In quel momento il portone della casa si aprì e anche Morpheus comparve nell’ingresso. «Ciao Etienne. Quando vuoi, la carrozza è pronta.»

«Grazie mille, Kenvster[10]. E grazie anche per avermi fatto nascondere qui.»

«È stato un piacere.» gli assicurò l’uomo stringendogli l’avambraccio.

«Beh, a questo punto è meglio che vada. A presto signorina Samantha[11], e grazie ancora di tutto.»

Il giovane nano uscì dalla porta e salì svelto sulla carrozza che lo avrebbe riportato a casa, al suo laboratorio, dove avrebbe potuto rimettersi al lavoro sulle sue amate invenzioni.

Hélene e Morpheus rimasero ancora un attimo sulla porta, poi tornarono dentro per impedire a sguardi indiscreti di ricollegare la padrona di casa ad Etienne.

«Alla fine non è stato poi così drammatico ospitarlo, o sbaglio?»

«Mmh, gli concedo il merito di essersi reso utile, però sono contenta di riavere la casa tutta per me. E poi cavolo, se proprio doveva sbagliare a chiamarmi, almeno che sbagliasse giusto!»

L’uomo sorrise divertito. «Non prendertela Michelle, Etienne è fatto così.»

«Ehi, non cominciare anche tu! Sono quattro anni che mi faccio chiamare Hélene Castillon e non intendo cambiare idea!»

Lui le rivolse uno sguardo paterno. «Per me resterai sempre la mia piccola Michelle.»

La giovane gli tirò un affettuoso pugno sul petto. «Sai zio, la parte sentimentale non ti si addice proprio.»

Morpheus continuò a sorridere. Quella ragazza poteva anche essere un’assassina micidiale e priva di modestia, però era fiero di lei. Non avrebbe potuto desiderare una figlia migliore.

***

Gordon Tadarés, leader dell’omonimo clan, era un uomo sulla quarantina abbondante, dalla corporatura robusta e le guance piene. I capelli neri erano appena un po’ brizzolati, indossava abiti sempre eleganti fatti fare su misura dai più rinomati sarti di Hendo e portava diversi anelli, tutti dall’aria estremamente costosa. I suoi occhi scuri erano concentrati a scorrere alcuni fogli quando qualcuno bussò alla porta.

Gordon si sfilò gli occhiali e poggiò le carte sulla sua imponente scrivania. «Avanti.»

Il battente si aprì e un uomo smilzo con i baffetti entrò nello studio: era uno dei sicari inviati a Genseldur per conto di Gustav Senaire.

Gordon lo trafisse con uno sguardo cupo e minaccioso. «Dimmi, Paolo, sei qui per darmi una buona notizia?» La domanda era retorica: sapeva bene dell’omicidio del magnate delle armi e del conseguente annullamento dell’incarico.

«Mi spiace capo, qualcuno ha ucciso Senaire e ci ha fatto saltare il lavoro. Tutti gli indizi fanno supporre che il responsabile sia uno degli uomini di Marcel Aubierre.»

L’espressione di Gordon Tadarés era indecifrabile. Aubierre era sicuramente il suo principale avversario all’interno dello stato, e probabilmente era anche l’unico che avesse i mezzi e gli uomini per pensare di poter competere con lui. Metterlo fuori gioco una volta per tutte avrebbe significato annientare l’unica possibile minaccia all’interno della nazione e, allo stesso tempo, inviare un chiaro messaggio a tutti gli altri che non era il caso di far arrabbiare i Tadarés.

Con movimenti misurati prese una fialetta dalla valigetta che era aperta sulla sua scrivania e la mostrò al suo subordinato. «Dimmi, Paolo, sai cos’è questo?»

L’assassino tentennò un secondo. «N… No, capo.»

«È una dose di siero TitanShape, l’ultimo capolavoro delle Industrie ETNA.» Si concesse un sorriso mentre ammirava il liquido ambrato. «Non è stato facile procurarsela, ma ti assicuro che ne è valsa la pena. Questa volta Efesto si è davvero superato…»

Paolo non riuscì a nascondere il proprio stupore. Aveva solo sentito parlare di quel siero e le voci che giravano lo dipingevano come qualcosa di straordinario, ma non si sarebbe mai aspettato di sentire il suo capo che lo lodava così apertamente.

«È giunto il momento di mettere in chiaro chi è che comanda da queste parti.» sentenziò Gordon «Se Aubierre vuole una guerra, allora noi gliela daremo. E grazie a questo siero, lo distruggeremo una volta per tutte.»


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[9] Anastasia Denisov compare in Aer - 1 - Antieroico.

[10] Kenvster è presente nella saga Delta Survivors e in PdC - 1 - Alba di Cristallo.

[11] Samantha Domino è presente in Peccato e Redenzione e in Protezione e Giustizia.

   
 
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