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Autore: shandahar7    05/01/2009    3 recensioni
Perchè una luce splende anche nell'oscurità.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7:

The Lion’s Pain

 

 “Sono in un mare di guai” pensò Shawq mentre richiudeva la porta della sua stanza alle sue spalle. Era quella la verità. Quante possibilità aveva di vincere un vero duello con quel tipo dall’aspetto tutt’altro che rassicurante? Di certo non sarebbe riuscita a sorprenderlo un’altra volta, lui non lo avrebbe permesso.

 

 Lo aveva inquadrato subito, il suo assalitore: non era di certo uno di quelli a cui piaceva essere fregati due volte in uno stesso giorno. Per questo aveva scartato immediatamente la possibilità di una fuga precipitosa, oltre per il fatto che il suo fisico non avrebbe retto ad un’altra giornata data alla macchia e, la donna ne era certa, il suo inseguitore non sarebbe stato disposto ad una nuova dimostrazione di prodezze letterarie degne del miglior dongiovanni del quartiere, sempre che come tale potesse definirsi il foglio liscio che teneva in mano.

 

In un attimo strappò il biglietto e in un gesto di stizza ne gettò i frammenti sul pavimento lurido, augurandosi di poter fare lo stesso anche con colui che l’aveva scritto.  Non c’era bisogno di dirigersi verso la finestra per sapere che lui era già lì sotto ad aspettarla; sentiva i suoi occhi puntati sulle imposte accostate, immaginava la sua espressione di autentico divertimento nel farla sentire in trappola, come un leone gioisce vedendo la sua preda tremare di terrore mentre cerca di rimettersi in piedi sulle sue zampe fratturate.

 

Non era da lei avere paura. In effetti, non avrebbe nemmeno dovuto provare quei sentimenti che nel profondo lei non era mai riuscita a sopprimere del tutto.

 

 Perché in realtà lei credeva che nemmeno il leone sul punto di finire la sua vittima riuscisse a non provare compassione per essa.

 

Dei passi sulle scale. Distrattamente pensò che se mai un giorno avesse fatto ritorno in quella locanda che sapeva di vino andato a male avrebbe dovuto evitare di procedere salendole. Troppi scricchiolii.  Si chiese se non fosse solo il suo udito troppo allenato.

 

Dei colpi sullo stipite. Uno, due, tre. Ecco il Destino che bussava alla sua porta.

 

Silenzio. Interminabili istanti che si trascinano all’infinito. In quel momento Shawq rimpiangeva la sua vita nell’oasi, dove nemmeno di notte il mondo era così distante e zitto. Ma perché non la apriva quella maledetta porta?

 

Ed ecco che infine le sue preghiere sono esaudite. Lentamente osserva una sottile striscia di luce lacerare la penombra, poi un raggio di sole abbacinante la colpisce in pieno viso, lasciandola cieca per un secondo. Vulnerabile.

 

Quando fu di nuovo cosciente di avere due occhi, la giovane li posò sulla figura che ora eclissava di nuovo la stella del cielo diurno. Era giunta la sua ora. Shawq lo sentiva, se lo sarebbe immaginato peggiore.

 

 La sagoma giocherellava impaziente con una semplice carta, una di quelle che lei era solita utilizzare nei suoi giochi di prestigio prima di essere portata via da casa sua. Chissà, forse quell’angelo delle tenebre era venuto a farle un ultimo dono, riportandole almeno uno dei suoi assi, prima di portarla definitivamente via con sé…

 

Nemmeno il tempo di terminare quel lieto pensiero e la ragazza era già stata atterrata dalla forza del suo avversario. Persino lui sembrava sorpreso: forse non si aspettava di non incontrare alcuna resistenza.

 

La verità era che lui era il solo ad aver voglia di lottare; lei non ne aveva più motivo. Aveva perduto la sua famiglia ormai da tempo, era stata trascinata a forza in una terra straniera senza aver mai potuto rivedere casa sua, aveva distrutto l’unica parvenza di  una vita felice… Perché continuare? Forse finalmente avrebbe potuto riabbracciare i suoi cari.

 

Shawq scosse debolmente la testa, mentre le lacrime cominciavano a rigarle le guance. No, lei non li avrebbe mai più rivisti. La sua gente di certo era in un luogo in cui lei non avrebbe mai potuto raggiungerli, quello che alcuni chiamavano Paradiso. Se tutto questo esisteva, e se solo coloro che avevano l’anima candida come la neve potevano varcare i suoi luminosi cancelli, lei non vi avrebbe fatto parte. Il sangue di troppe persone macchiava la sua coscienza.

 

Non aveva mai visto la neve…

 

Il suo assassino, probabilmente interpretando il suo momento di disperazione come un vano tentativo di opporsi, attenuò per un momento la presa sul suo collo.

 

Qualcosa in quegli occhi lo fece esitare. Non vi leggeva paura, né rabbia, né odio. Solo un’ immensa tristezza. Tristezza e una muta richiesta di aiuto. Aiuto? Possibile che quelle lacrime fossero riuscite a ridestare qualcosa di nuovo nel suo spirito, qualcosa di antico, qualcosa di molto più profondo della notte più buia?

 

 Perché anche il crudele leone prova pietà per la gazzella agonizzante…

 

*******

 

Ciao a tutti! 

Eccomi di nuovo qui dopo il lunghissimo periodo di vacanza alle Barbados...magari. Lo so, è imperdonabile. Mesi e mesi e mesi di mancanza di aggiornamenti. Mi scuso profondamente.           Il fatto è che in questi mesi ne sono capitate di tutti i colori, dal mio braccio quasi rotto cadendo da cavallo al mio 5- - nel tema di italiano- che non meritavo assolutamente.

Lo so, non ci sono scusanti.

Ecco a voi il mio nuovo capitolo.

La mia Shawq sta prendendo davvero una brutta piega, una via di mezzo tra un'assassina alle Dubhe (la protagonista delle Guerre del Mondo Emerso, la saga di Licia Troisi) e una...lo scoprirete leggendo i prossimi capitoli. Non penso di pubblicarne ancora molti, per intenderci non credo che riuscirei a scriverne una quarantina o giù di lì come fa tanta gente, che personalmente ammiro molto per la costanza e soprattutto l'inventiva, cosa che a me non manca-quando però sono carente della voglia di metterla per iscritto. Non so neanche che genere di rapporto si potrebbe instaurare tra il mio "ibrido" e uno come Hisoka, che non mi sembra affatto il tipo da smielosa storia d'amore.

Non so, sono molto indecisa, magari fatemi sapere cosa ne pensate. Potrei accontentarvi. Amo il rischio.

Al prossimo capitolo!

P.s: mettetevi il cuore in pace, gentili frequentatori delle mie storie, credo che anche il prossimo capitolo avrà bisogno di un lungo periodo di tempo per essere ultimato … ma non vi scoraggiate, o miei prodi guerrieri, prima o poi arriverà!

  
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