Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: The Lady of His Heart 23    27/05/2015    0 recensioni
Susan Shoa è una giovane ragazza di diciannove anni, entusiasta nell'iniziare la sua nuova vita da studentessa nel prestigioso Campus della State University dell'Alabama, ma data la sfavorevole situazione economica del padre è costretta a rinunciare.
Sotto consiglio della sua cara amica Melissa, accetta un lavoro come cameriera presso la villa di un importante marchese per mantenersi da sola gli studi.
Qui incontrerà il viziatissimo e misterioso Edward Lancaster, giovane,bello e ricco, ragazzo di appena vent'anni con uno oscuro segreto da nascondere.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Una volta a destinazione l’uomo parcheggia e scende per aiutarmi con la valigia. Scendo a mia volta e la prendo per il manico. Ringrazio il signore e gli pago quando devo. Quando lui se ne va mi volto e finalmente la guardo. Altro che villa, quello era un vero e proprio castello. Rimango a bocca aperta per non so quanti minuti ad osservare tanta bellezza. Il cancello era enorme e super elaborato. Spingo ed entro osservandomi attorno. Il vialetto era composto da tante pietre incastonate nel terreno a mo di ponte. Ai lati vi era un enorme giardino. Non molto curato sfortunatamente. Vi erano un sacco di erbacce. Tra i cespugli intravidi tre uomini in verde che tagliavano, potavano e piantavano.
“Buon giorno” li salutai. Loro si limitarono ad alzarsi in piedi e ad osservarli senza dire una parola. Continuai a camminare silenziosa fino a che non giunsi davanti ad un enorme portone con su batacchio dentro la bocca di un feroce e possente leone.
Toc. Toc.
Attesi.
Ad un tratto sentii dei passi e la porta, scricchiolando rumorosamente, si aprì. Usci una donna alta e snella con i capelli raccolti e gli occhiali che le cadevano sulla punta del naso a punta.
“E lei sarebbe?”mi domanda.
“Susan Shoa. Avevo parlato con lei all’inizio dell’estate al telefono per il lavoro da cameriera”dico io.
“Ah, si. La prego mi segua, le mostro la casa. Richard? Le valigie della signorina.”dice lei facendomi entrare. L’interno era ancora più sconvolgente dell’esterno. Delle maestose scale che si aprivano a due sul davanti, uno splendido tappeto rosso e un enorme lampadario in cristalli. Osservavo tutto attorno a me ammaliata.
“E’ … magnifico”dico con stupore mentre seguo la donna non so dove.
“Questa è la sala principale che accede a tutte le camere e stanze del palazzo”dice lei. Io le sto dietro senza dirle una parola.
“Qui c’è il salotto”dice mostrandomi una stanza sulla destra.
“Che magnifico pianoforte”dico.
“E’ in puro avorio con rifiniture d’argento. Non lo tocchi è estremamente delicato.”mi dice.
“Qui c’è invece la cucina”dice facendomi entrare dentro un’enorme sala piena di fornelli e donne in camice bianco che affettano, tritano e condiscono. Nell’aria c’è uno splendido profumo di pollo aromatizzato alle erbe. Ho letteralmente la bava alla bocca.
“Qui c’è la cantina con le scorte” dice indicandomi una stanza chiusa sul fondo della cucina.
“Venga le mostro il bagno”dice e mi conduce dentro una sala enorme con piastrelle in ceramica e lavandini di marmo.
“In questa stanza invece c’è la camera delle armature”dice prendendo la chiava dalla tasca e aprendo la porta. Con la testa mi fa cenno di entrare e mi affaccio timorosa.
“Lei si occuperà di questa stanza. Badi bene a non rompere nulla”mi dice. Infine mi fa uscire e richiude la porta.
“Ecco la chiave”dice consegnandomela. “La teniamo chiusa perché la polvere e il calore potrebbe deteriorare l’argenteria e arrugginire le armi. Sono pezzi storici in fondo, estremamente delicati”dice spiegandomi.
“Al piano di sopra a sinistra ci sono le stanze dei dipendenti, questa è la chiave della sua camera” dice porgendomi un’altra chiave. La prendo sorridendole imbarazzata. Tutto questo era troppo anche per un reale, avrebbe nesso in soggezione tutti o forse era solo una mia impressione. La donna In nero semprava non stupirsi più di niente ormai.
“Le presento il personale. Richard? Convoca i fidati”disse al fattorino che poco da aveva preso la mia valigia.
“Procedo. La sua valigia signorina è nella sua stanza”mi disse.
“Mi chiami pure Susan”dissi, ma lui se ne era già andato via. In pochissimo tempo il salotto si era riempito di persone.
“Allora signoria Shoa, lui è Antony, il giardiniere. I ragazzi che ha visto con lui in giardino sono i suoi figli i gemelli Luke e Mike. Lei è Donna Agnese, la nostra cuoca. La ragazza è Mary-Jane assistente in cucina”disse presentandomi una ragazzina alta ed esile.
“Lui è Richard il nostro fattorino, Angus l’autista, Aristo il medico di famiglia. Il signor Philip si occupa delle stalle e Goerg è il fidato maggiordomo di famiglia.”dice.
“Salve”dico stringendo la mano di ognuno di loro.
“E infine lui è Andrew, il vostro maestro” dice.
“E’ un onore … come?”dico rivolgendomi alla donna.
“Mi scusi, ma ha appena detto maestro per caso?”domando.
“Ha problemi di udito forse?”mi domanda lei tirandosi su gli occhiali con un dito ossuto.
“No, il fatto e che, ecco io credevo di dover studiare al campus”dico.
“ma non sia ridicola. Ha visto le dimensioni di questa casa? Come avrebbe mai pensato di lavorare e al tempo stesso studiare?”dice lei.
“B-be … io, ma io ecco pensavo che …”
“Per l’amor de cielo non balbetti” mi dice.
“Mi scusi, Signora …”
“Mi chiami Miss. Franca”
“Miss Franca, mi scusi, ma io ho un dettagliato piano di studi e … punto ad uno laurea …”
“Verrà seguita come deve nei suoi studi l’assicuro. Il signore qui presente è altamente qualificato nel suo mestiere e ha stampato l’intero piano di studi che avrebbe fatto all’università. Le offriamo vitto e alloggio, istruzione e una paga, non le va bene?”mi domanda.
“No e che io … non importa la ringrazio”dico.
“Perfetto. Ah! Quasi dimenticavo. In fondo al corridoio oltre il salotto c’è la libreria, ma lei non dovrà occuparsi di quella stanza, almeno no per il momento”dice.
“Ora potete andare. E lei può ritirarsi nella sua stanza. Ogni stanza ha il suo bagno personale. Quindi non serve che vada in giro per il castello a vanvera.”mi dice.
“Okay, la ringrazio” le dico io.
“E un’ultima cosa. Non provi per nessun motivo ad andare nell’ala ovest” mi dice.
“Perché che cosa c’è lì?”chiedo ribollendo dentro di curiosità.
“Niente che lei possa pulire questo è certo. L’avverto se verrà beccata da quelle parti sarà licenziata in tronco siamo intesi?” mi domanda e io scuoto la testa in segno affermativo.
“Bene. E non faccia troppo rumore nelle sue faccende d’ora in poi al signorino non piace essere disturbato inutilmente”
“Signorino? Ci vive davvero qualcuno qui?”domando.
“Certamente. Altrimenti non lavoreremmo tutti così affannosamente.”dice lei.
“E il signorino …” prova a dire ma lei mi precede.
“Il signorino non gradisce che si parli di lui. Le sue lezioni sono tutti i giorni dalle tre alle quattro” mi dice.
“Okay perfetto”dico e senza aggiungere altro mi dirigo nella mia stanza silenziosa.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: The Lady of His Heart 23