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Autore: _Cannella_    31/05/2015    0 recensioni
Questa storia consiste in un "What if?" che si inserisce prima della fine della terza stagione.
Sara e Neal si sono lasciati, l'udienza per la commutazione della pena è alle porte, ma cosa succederebbe se una nuova ragazza "tutto pepe" entrasse nella vita del nostro truffatore preferito, reclamando prepotentemente la sua attenzione?
Il giovane ne approfittò per prendere la mano della ragazza e posarvici un leggero bacio. «Incantato »
«Non posso dire altrettanto, purtroppo. Ho sentito molto parlare di voi, Signor Caffrey, ma devo dire che state deludendo le mie aspettative », quella risposta pungente lasciò Neal basito, mentre Peter li guardava perplesso.
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Rose bianche

 

La mattina seguente Neal bussò alla porta di Peter di buon’ora con grosse novità sul caso al quale stavano lavorando. Ad aprire, però, fu Elizabeth, ancora in pigiama, che, assonnata, lo invitò a fermarsi per la colazione. Il giovane accettò di buon grado la proposta, così si accomodò in cucina, dove la donna gli mise davanti una tazza di caffè fumante e un pacchetto di biscotti, i suoi preferiti.

«Elizabeth, ti adoro… grazie di cuore », esclamò Neal, prendendo subito un sorso della bevanda calda e dando un morso ad un biscottino con le gocce di cioccolato.

Mentre il ragazzo era ancora intento ad inzuppare un altro dolcetto, dei passi sulle scale attirarono la sua attenzione, così alzò lo sguardo, pronto a salutare il suo capo, il quale, sicuramente, lo avrebbe accusato di essere uno “scrocca-colazioni invadente”. Ad affacciarsi alla porta della cucina, però, fu Olivia,  che, essendo chiaramente all’oscuro della presenza dell’ospite, indossava solamente un paio di pantaloncini grigi e una canottierina blu sotto un lungo cardigan lasciato aperto.
«Buongiorno! », esordì Neal, sorridendo e beandosi di quella visione.
A quel punto Olivia si voltò dalla sua parte e, dopo aver esclamato un «Caffrey» con voce stridula, cercò di coprirsi il più possibile, abbottonando il golfino. «Cosa diavolo ci fai tu qui a quest’ora?! », chiese poi, stizzita.
«Mmm… interessante… siamo passati dal “voi” al “tu” in solo un giorno, chissà dove arriveremo fra due settimane. », considerò lui, malizioso, prima di rispondere alla domanda della ragazza «Sto aspettando tuo zio, ma direi che in questo momento mi sto anche godendo la splendida vista che si ha da questa cucina ». Un sorrisetto beffardo si dipinse sulle labbra dell’uomo, mentre Olivia, ancora più nervosa, cercava di incenerirlo con lo sguardo.
Fortunatamente Peter non tardò a comparire in cucina, ponendo fine al litigio; dopodiché tutti si sedettero intorno al tavolo per gustare il primo pasto della giornata.
A quel punto Neal si rivolse finalmente a Peter, porgendogli soddisfatto la foto del quadro rubato che il padrone di casa gli aveva consegnato solo il giorno prima. «Noti qualcosa di strano? », chiese poi, osservando intensamente l’agente. L’uomo si mise a studiare la foto, senza capire dove volesse andare a parare il suo collega.
« È sicuramente un bel quadro », incominciò, titubante, «Varrà una fortuna »
«Certo, peccato che quello… »
«Sia un falso », lo interruppe Olivia, guardando la foto in questione da sopra la spalla dello zio.
Neal si voltò verso di lei, incuriosito. «Cosa te lo fa pensare? », chiese, osservando la giovane sempre con maggiore attenzione.
Lei per tutta risposta scrollò le spalle, fingendo disinteresse. «I colori sono troppo brillanti per essere quelli originali; sicuramente se si potesse eseguire un’analisi chimica si rinverrebbero tracce di piombo. Tra l’altro sembra che l’autore non si sia nemmeno preoccupato di invecchiare la tela, visto che ciò si nota già in una fotografia. »
«Notevole… », asserì Neal, mentre la donna soffocava un sorriso compiaciuto con una cucchiaiata di latte e cereali. «Se posso chiedere, come sai tutte queste cose? », continuò allora il ragazzo, vedendo che la giovane non sembrava intenzionata a dare spiegazioni.
«Mi piace l’arte, ma mi sono laureata in chimica e come crediti extra ho scelto diversi corsi di teoria del colore, i cui programmi comprendevano anche un’accurata spiegazione delle analisi e dei test chimici che si possono eseguire sulle opere d’arte. », chiarì lei, sempre simulando noncuranza.
Neal rimase in silenzio, quella ragazzina stava diventando sempre più interessante.
A distoglierlo dai suoi pensieri fu Peter «Allora, è veramente un falso? », chiese l’uomo, ancora confuso da quella strana situazione.
« Sì, è sicuramente un falso. Lo si capisce dai colori, come ha detto tua nipote, ma anche dall’inclinazione delle rose nel vaso. Insomma, chi ha realizzato questo dipinto è sicuramente alla prime armi, un vero dilettante. »
«Ma scommetto che il quadro era assicurato e che ora la compagnia dovrà sborsare parecchi soldi! », intervenne Elizabeth, soddisfatta del suo ragionamento.
«Una truffa all’assicurazione, ma certo! », concluse allora il marito, sorridendo alla moglie, ma Olivia sembrava non essere tanto convinta di quell’ipotesi. «Ma quale assicurazione firmerebbe un contratto per un quadro che è palesemente falso?! », chiese a quel punto, sollevando un nuovo problema. 
«Esatto, è proprio qui che volevo arrivare! », esclamò allora Neal, «le foto che ci sono state fornite insieme al fascicolo dell’assicurazione ritraggono il quadro originale, che, probabilmente, era già stato rubato in precedenza e sostituito da questo falso, nuovamente rubato da un ladruncolo incapace».
Tutti i presenti rimasero in silenzio, riflettendo su quanto sostenuto dal giovane, che però non aveva ancora finito di esporre la sua tesi.
«Secondo me il primo ladro è da cercare all’interno della famiglia. Probabilmente qualcuno era stufo di vedere un quadro così costoso appeso a prendere polvere e ha pensato bene di impossessarsene e di sostituirlo con una copia » .
«È probabile che sia andata come dici tu. Ora bisogna solo capire cosa ne è stato dell’originale e chi l’ha rubato! », aggiunge Peter, sempre più concentrato.
Olivia si intromise ancora una volta. «Zio, forse mi sbaglio, ma credo che sia meglio che prima cerchiate il quadro falso. Insomma, se io avessi rubato l’originale e fossi convinto di averla fatta franca, sicuramente mi innervosirei se qualcuno rubasse il falso che io avevo piazzato, attirando così l’attenzione dell’FBI. Se la copia venisse ritrovata, allora le indagini si sposterebbero sul furto dell’originale e il vero colpevole sarebbe nei guai… »
Neal annuì e questa volta fu lui a finire il discorso «… si innervosirebbe e cercherebbe di sbarazzarsi del ladruncolo e del dipinto falso. È molto probabile che chi ha preso quella copia fatta male in questo momento rischi la vita. »
Peter non poté non dare ragione ai due giovani. «Perfetto, allora dobbiamo indagare su due fronti: da una parte ci muoveremo come se niente fosse, cercando di recuperare il falso, mentre dall’altra osserveremo la reazione dei membri della famiglia, cercando di capire che fine abbia fatto l’originale. »
«Ottimo, da dove iniziamo? », chiese Neal, entusiasta di quel caso.
«Iniziamo con l’andare in ufficio, dove fra mezz’ora avremo un incontro con l’investigatrice assicurativa che si occupa del caso. », rispose Peter, guardando storto il suo consulente.
Neal, dal canto suo, capì immeditatamente a chi l’uomo stesse facendo riferimento e il suo entusiasmo si dissolse. «No, ti prego, Peter, no! Dimmi che è uno scherzo, non puoi chiedermi questo. »
«Forza Neal, andiamo! Siamo in ritardo ».  

Quando Neal e Peter arrivarono al Bureau, Sara Ellis li stava già aspettando nell’ufficio dell’agente, picchiettando con le unghie sulla scrivania, mentre esaminava per la milionesima volta i fascicoli sul caso delle “Rose bianche” di Eva Gonzales.
Il consulente fece un paio di respiri profondi, cercando di dissimulare l’agitazione, mentre raggiungeva la donna insieme al suo supervisore, il quale gli diede una pacca sulla spalla come segno di incoraggiamento, prima di superarlo per aprire la porta del suo ufficio.
«Buongiorno, Sara. Scusa il ritardo, ma qualcuno è veramente lento a fare colazione », ironizzò Peter, cercando di scacciare la tensione che si era creata non appena la donna aveva visto entrare Neal.
Sara sorrise, ricambiando calorosamente il saluto dell’agente. «Neal », aggiunse poi, voltandosi verso il consulente e accompagnando le parole con un cenno del capo.
«Sara », rispose laconico il ragazzo, prima di prendere un fascicolo dal tavolo e fingersi particolarmente interessato al suo contenuto.    
Vedendo che il collega non sembrava avere nessuna intenzione di esporre le conclusioni alle quali erano giunti poco prima a colazione, Peter prese la parola. «Sara, forse abbiamo delle novità interessanti. Il quadro che è stato rubato è un falso»
Sara sbiancò. «Impossibile. », sussurrò, sempre più preoccupata. «Mi ero occupata io di quella pratica… sulla tela erano state eseguite tutte le analisi di routine… non è possibile… », aggiunse, farneticando ed iniziando a cercare i vecchi documenti dell’assicurazione.
Vedendola in difficoltà, l’agente si sentì in dovere di intervenire, ma fu battuto sul tempo da Neal «Sara, calmati. Non stiamo insinuando che voi abbiate assicurato un falso, quello che Peter intendeva dire è che l’originale era, probabilmente, già stato rubato in precedenza, senza che i proprietari se ne accorgessero, ed ora loro hanno denunciato il furto del falso con cui il primo ladro aveva sostituito la tela originale. »
La donna sembrò aggrapparsi alle parole di Neal come ad un’ancora di salvezza, tornando a respirare normalmente e riprendendo colore in volto. «Bene, quindi come suggerite di proseguire? », chiese poi, rivolgendosi principalmente a Peter.
«Noi pensiamo che l’originale sia in possesso di uno dei componenti della famiglia, quindi dobbiamo tenere un basso profilo, cercare normalmente di recuperare il falso come se non sapessimo che si tratta solo di una copia e intanto osservare di nascosto come reagiscono i vari membri della famiglia, in modo da individuare il primo ladro e recuperare il vero dipinto. », spiegò l’agente, mentre Sara annuiva.
Prima che si potesse aggiungere altro, Diana bussò alla porta dell’ufficio.
«Capo, ho fatto delle ricerche sui vari Pennington, come mi avevi chiesto, ma non ho trovato nulla di interessante. », esordì, poggiando i documenti aperti sul tavolo in modo che tutti i presenti potessero studiarli.
«Sono puliti, non c’è niente di sospetto… », concluse poi, sospirando.
«Dobbiamo capire chi avrebbe avuto modo di entrare in possesso di un falso, anche se fatto male, senza attirare l’attenzione », propose Neal, iniziando a leggere uno dei fascicoli.
«Beh… c’è Vincent Pennington… è il principale benefattore di una prestigiosa scuola privata famosa per il suo corso d’arte… inoltre fa parte del consiglio d’amministrazione e si dice sia particolarmente amico del direttore, in quanto lui stesso ha scelto a chi assegnare quell’impiego. », rispose Diana, portando l’attenzione degli altri sui documenti in questione.
«Penso che abbiamo trovato il nostro uomo! », esclamò Peter, sorridendo, «ora dobbiamo tenerlo d’occhio senza che se ne accorga… Neal, preparati ad affrontare diversi appostamenti », scherzò, sapendo benissimo che il ragazzo si annoiava terribilmente a trascorrere ore e ore in macchina senza nulla di concreto da fare.
Neal, come previsto, sbuffò e si esibì in una espressione alquanto contrariata. «Bene, allora vado a spolverare il mio kit speciale da appostamento! », esclamò poi, prima di salutare tutti e uscire dall’ufficio, diretto al suo appartamento.
Una volta fuori dall’edificio, estrasse il cellulare dal taschino della giacca e compose velocemente un numero per poi portarsi il telefono all’orecchio.
«Mozzie, avrei bisogno di un favore… » 

  
Il mio angolino
Buongiorno, ecco anche il secondo capitolo. Diciamo che questa storia si sta scrivendo praticamente da sola ed io la sto pubblicando un po' così, senza stare lì a farci chissà quale lavoro di lima, quindi perdonatemi se troverete per esempio errori di battitura (per quanto mi impegni non riesco mai a correggerli tutti).
Spero che la storia vi incuriosisca e soprattuto mi auguro di riuscire a rendere bene i personaggi della serie TV.
Fatemi sapere cosa ne pensate =)

P:S.
Qui:  
http://digitalrainbowproductions.weebly.com/uploads/1/0/6/4/10644757/9164019_orig.jpg potete trovare l'immagine del quadro che sarebbe stato rubato.

 

  
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