1915-2015, PER NON DIMENTICARE
Sarajevo era nel caos
la Mano Nera allungava le sue lunghe
dita
fin sopra agli arciduchi
spegnendo le loro vite come se
fossero state solo candele.
E tu, piccola Italia, cosa centrasti
in tutto ciò?
Volevi forse Trento e Trieste, oppure
un po’ di gloria?
Sei entrata in guerra in ritardo
contro i tuoi vicini
con cui un tempo giurasti fratellanza
nella Triplice Alleanza.
Eri solo una ragazza inesperta e
cenciosa
corteggiata dall’Inghilterra e dalle
sue promesse
mentre cercavi invano di
spidocchiarti
nei cieli di un’Europa al tempo ricca
di splendore.
Fu così che tantissimi ragazzi
giovani, i tuoi stessi figli,
vennero strappati alle loro famiglie
come se fossero
alberi pronti a diventare legna da
ardere
per essere gettati in un campo che
non odorava di vita ma di morte.
Il fango delle trincee
avvinghiava i loro pensieri
rendendoli folli
e pieni di paura, in fondo erano solo
giovani contadini
che neanche sapevano leggere e
scrivere.
Senza neppure una lingua comune
un intero esercito fu mandato allo
sbaraglio
giovani vite che mai tornarono dai
loro cari
che li attesero invano.
Solo fosse comuni e tombe sconosciute
a ricordare
che quegli esseri umani erano venuti
al mondo solo per combattere
una guerra non loro,
una guerra tra imperatori e re.
Madri e padri di una giovane e fresca
nazione
piansero per la prima volta tutti
insieme, da nord a sud
per la più grande mattanza di quegli
anni
talmente tanto implacabili da aver
cancellato ogni razionalità.
E cosa fu infine la vittoria
se non una beffa tragica, uno scherzo
basato su un fiume rosso sangue
e su una disfatta memorabile?
Nessun senso, nessuna logica
solo un mattatoio
solo il rinnego della vita
solo la fine di ogni speranza.
Una, due e tre medaglie furono
consegnate all’onore.
Ma quale onore?
Uccidere è forse un onore,
bombardare e distruggere dà forse
dignità?
Piove incessantemente sulla battigia
della società
che oggi tutto dimentica, tutto
assorbe e allontana
mentre il passato si riavvicina al
futuro a grandi falcate.
Non possiamo dimenticare proprio ora.
NOTA DELL’AUTORE
Ciao a tutti! Lo so, oggi avrei dovuto inserire questa nota
all’inizio della poesia, ma ho preferito poi lasciarla in fondo al testo, in
modo da non prepararvi e da lasciarvi leggere il componimento senza pregiudizi.
So anche che ho avrete capito già dal titolo di cosa parlava, e magari alcuni
di voi si saranno annoiati leggendola. Spero che non sia stato così, e che vi
sia piaciuta J
Questo è un piccolo componimento, quasi un tributo, che ho
scritto per ricordare il centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale e
per l’entrata nel conflitto dell’Italia, che come tutti ben saprete, attese
fino al 1915 prima di prendere una sua parte, visto che inizialmente si
dichiarò neutrale.
So anche che questa è una raccolta di drabbles, e che questa
poesia non lo è, e chiedo scusa, però l’ho inserita per una buona causa,
diciamo così. Ci tenevo ad onorare questa tragica ricorrenza perché per me è
importante non dimenticare tutte le vite stroncate da questa follia.
Infine, spero che la poesia vi sia piaciuta, non è il massimo
ma è quello che mi è venuto. Penso che uno che scrive poesie debba anche far
passare qualche messaggio ai lettori, e spero di esserci riuscito. Peace and
Love for ever a tutti voi, accompagnato da un grande e caloroso abbraccio J a presto J