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Autore: Kano_chan    05/06/2015    6 recensioni
Dal Prologo:
"Sto aspettando e non so quanto ci vorrà, ma mentre aspetto vorrei raccontarvi la mia storia.
E’ una storia senza pretese perché racconta del mio viaggio in compagnia di 15 amici, delle mie origini, del mio amore, delle mie battaglie, del mio terrore e della mia gioia, delle mie ferite e delle mie vittorie: della mia vita insomma.
E se sulle prime vi potrà sembrare straordinaria in realtà per me è stata normalissima.
Ma vorrei lo stesso narrarvela.
Questa è la storia della Figlia della Montagna."
~~~~~
Dall'Epilogo:
Fine
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 77
Capitolo 77


Passò solo qualche istante prima che il successivo visitatore entrasse nella tenda.
Scoprii essere Bard assieme a Kili, tornato molto probabilmente per vedere come stavo e tenermi d’occhio. Dovetti passare l’esame perché non cercò di dissuadermi dal proseguire, limitandosi a sedersi in un angolo appartato della tenda.
Il nuovo signore di Dale, invece, si avvicinò al mio letto fermandosi rispettosamente al mio fianco. Si era cambiato d’abito, o meglio, era tornato ad indossare i suoi vecchi abiti da chiattaiolo e l’unica dimostrazione del suo nuovo ruolo, era dato dal lungo mantello cremisi che gli ricopriva le spalle, chiuso da una catena d'oro scintillante.

-    Dure a morire le vecchie abitudini - osservai con un sorriso.

L’uomo guardò il suo abbigliamento e mi sorrise di rimando.

-    In tutta franchezza devo ancora farci l’abitudine - rispose passando
distrattamente una mano sul tessuto del mantello.
-    Quante perdite hanno subito gli uomini del Lago? - gli chiesi, portando il discorso su ciò che più mi premeva sapere.
-    Parecchie... - disse lui con molta franchezza - ma siamo sopravvissuti in abbastanza per ricostruire Dale com'era nei programmi - aggiunse.
-    Sono contenta di sentirlo, anche se mi addolora sapere delle tue perdite - replicai e Bard scosse la testa - qualcosa non va? - domandai confusa.
-    No… - rispose - è che stai morendo, eppure parli come se.. - si interruppe.

Nonostante non avesse finito la frase avevo perfettamente inteso cosa volesse dirmi.

-    La realtà, Bard… è che sono terrorizzata. Sto per lasciare tutto ciò che mi è caro, tutto ciò che conosco, tutto ciò che amo.. - nel dirlo scoccai una rapida occhiata verso Kili, il quale mi fissava senza lasciar trapelare nulla - e parlare in questo modo, come sto facendo con te adesso, mi da modo di non fermarmi a.. - mi interruppi anche io, sicura però che lui avesse capito.
-    Trovo che sia giusto - rispose difatti l’arciere.
-    Bene.. Ti prego ora, dimmi di Tilda e Bain! E Sigrid? - chiesi sinceramente in apprensione per la sorte dei suoi figli.
-    Tilda e Bain stanno bene. Quando l’esercito di Azog ci ha raggiunti, loro, assieme ai cittadini di Esgaroth, si sono rifugiati all’interno di Bosco Atro. Non sono stati raggiunti, la protezione offertaci dagli Elfi ha sortito il suo effetto - spiegò con evidente sollievo che trapelava dagli occhi scuri.
-    Sia ringraziato Mahal... - mormorai io, bloccandomi a metà di un sospiro che mi stava procurando un certo dolore alle ferite della schiena.
-    In quanto a Sigrid… mi scuso per lei della sua assenza.. - disse adombrandosi per un istante - ma non se l’è sentita di venire... - aggiunse a denti stretti.

Ero sicura che l'arciere fosse profondamente contrariato della decisione della sua figlia maggiore, ma questo mi diede ancora una volta la prova che Sigrid sapesse ragionare con la sua testa. Sarebbe diventata una grande donna un giorno, ne ero certa. 

-    Bard.. non importa, lo capisco - risposi, ed era vero - non risulta semplice per me e non vedo perché dovrebbe esserlo per gli altri.. - dissi.
-    In realtà... -

Una voce giovane ci sorprese entrambi. Quasi in sincrono, puntammo lo sguardo alla soglia della tenda.
Sigrid sostava in piedi, con le mani conserte. Indosso aveva una veste pulita, con le maniche arrotolate fin sopra i gomiti da dove riuscivo ad intravedere ancora una striscia di sangue incrostato, che probabilmente le era passata inosservata.

La ragazza mi guardò.

-    In realtà non volevo venire perché mi sentivo in colpa... - disse, avvicinandosi fino ad affiancarsi al padre.
-    Per quale motivo? - le domandai, stupita dall’affermazione.

I suoi occhi fuggirono dai miei, andandosi a posare su di un punto imprecisato sotto di sé.


-    Perché non sono stata in grado di aiutarti - ammise con un filo di voce.

-    Sigrid… nemmeno gli Elfi hanno potuto - dissi io, ma lei scosse la testa.
-    Avrei dovuto trovare un modo! - esclamò sforzandosi di trattenere le lacrime.

Bard dietro di lei le appoggiò una mano sulla spalla, abbassando lo sguardo,
ora consapevole di cosa turbasse sua figlia.

-    Sigrid, che cosa vuoi diventare? -


Gli occhi della ragazza scattarono di nuovo nei miei, confusi da quella domanda improvvisa e fuori tema.

-    Una guaritrice.. - rispose dopo un istante.
-    Tua madre lo era, vero? - chiesi guardando Bard, che con un lampo di dolore negli occhi fece un cenno di assenso col capo.
-    Sì… era bravissima e io vorrei diventare come lei - spiegò con la voce carica di determinazione - solo che... - proseguì tornando titubante.
-    Hai paura di non essere alla sua altezza - conclusi io per lei.

Sigrid tornò a puntare lo sguardo a terra annuendo appena.

-    Sai cosa ho visto io oggi? E cosa ha visto tua madre vicino ai suoi padri? - domandai - una ragazza che di fronte ad un battaglione di Orchi si è lanciata sul campo per aiutare un soldato ferito - risposi guardandola seria - il coraggio, è il primo requisito per diventare brava, e il secondo è saper accettare i propri limiti. Salverai tante vite, ne sono certa, ma ne perderai altrettante... è così che va, e non per questo sarai meno brava di tua madre - conclusi sorridendole.

Le lacrime tanto a lungo trattenute iniziarono a scorrere sul viso della ragazza che chinandosi mi abbracciò delicatamente.

-    Mi dispiace Harin! - singhiozzò mentre le accarezzavo la schiena per confortarla.
-    Non esserlo, quando dovrai dirlo a Bain e soprattutto a Tilda ho bisogno che tu glielo dica con il sorriso, per cui non essere dispiaciuta - le risposi.

Sigrid si staccò da me tirando su con il naso e annuendo con un timido sorriso sulle labbra.

-    Harin posso fare una cosa? - domandò d’un tratto.
-    Certo, cosa? -
-    Posso acconciarti i capelli? Sono sicura che Tilda non approverebbe di vederli così arruffati - mi disse.

Io mi voltai verso lo specchio che Sivindil mi aveva portato. I miei capelli ricadevano scomposti sul cuscino in una treccia ormai quasi del tutto disfatta e aggrovigliata.

-    Direi che è un’ottima idea Sigrid, ti ringrazio - le risposi.
-    Io devo tornare sul campo, c’è ancora molto da fare... - s'intromise a quel punto Bard.
-    Vai pure - dissi, allungandogli una mano che lui strinse fra le sue - sarai un grande sovrano Bard, ne sono certa - aggiunsi.

L’uomo chinò il capo in segno di riconoscenza stringendo un po’ di più la presa.

-    Addio Harerin, che tu sia sempre protetta. Non sarai dimenticata dalla popolo di Dale - rispose.

Io mi limitai ad annuire e Bard con un ultimo gesto rivolto a Kili, lasciò la tenda.
Mi misi seduta più dritta, permettendo così a Sigrid di potermi spazzolare i capelli.

Mentre il pettine passava sulla mia testa, guardai Kili oltre lo specchio che ora stava di fronte a me per permettermi di vedere il lavoro della ragazza. Sapevo che anche lui era tornato indietro nel tempo... a quando era Dis ad acconciarmi i capelli così come faceva per i suoi due figli.
Tornai a fissare il mio riflesso con sguardo stoico, mi dissi che era inutile piangere sul latte versato. Dis non lo avrebbe voluto.


Spazio Autrice:

Capitolo dedicato, come avete visto, a Sigrid più che a Bard in sè. Non fraintendetemi, il nostro amico arciere mi piace molto, ma ho sempre visto una certa vicinanza tra Harin e i suoi figli. Per ragioni di trama non ho potuto far comparire anche Bain e Tilda, ma in tutta sincerità ho preferito così, soprattutto per la più piccola. Mi sono inventata tutto un ipotetico passato sulla moglie di Bard e sulla sua occupazione perchè Sigrid mi ha sempre dato l'impressione di una ragazza tosta e in qualche modo la vedevo molto bene ad assistere malati e feriti di guerra. Una crocerossina d'altri tempi se mi concede il termine. Sicuramente tra i personaggi inseriti ex novo da Pj è quello che mi è piaciuto di più (molto più di Tauriel lo ammetto).
Grazie ai miei lettori, ai recensori, a chi mi ha preferita, ricordata e seguita,

Tak khaz meliku suz yenetu,

Marta

  
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