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Autore: linkinparkforever    08/01/2009    2 recensioni
Ok dunque questa è la prima volta che scrivo qui (si vede? xD); ok, la storia appunto racconta di Mike Shinoda e Chester Bennington, dei Linkin Park, e scoprono di amarsi, e mentre la loro vita prosegue si accorgono che non possono più fare a meno l'uno dell'altro...la trama non segue lo svolgersi reale degli eventi; apparizioni anche degli altri membri dei Linkin Park
Genere: Romantico, Triste, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a chi legge la storia e recensisce^^ scusate se aggiorno così di rado ma non ho quasi mai tempo... -.- beh cercherò di ripagare la vostra attesa con questo capitolo^^



Lunedì mattina, 8:30. Finalmente Mike poteva godersi le mattinate rimanendo a letto, accucciato tra le coperte, il leggero senso di tepore che lo invadeva.
Era da cinque giorni che lui e Chester non si vedevano, e si sentiva come incompleto.
Si alzò di buonumore, vestendosi e uscendo, diretto a casa dell'amico.

[Due ore prima]: Ormai stava diventando un incubo. Chester non sopportava più Samantha, Samantha non sopportava più Chester. L'unica cosa a tenerli uniti era Draven, ma nonostante ciò Chester non resisteva, si sentiva soffocare terribilmente, una sensazione che trasformava ogni giornata in tempo perso.
Non trovava alcuna ispirazione per le canzoni, sentiva che Draven era sempre più "lontano", in un certo modo, e sentiva anche che Samantha gliel'avrebbe portato via presto. Tutto ciò lo faceva morire ogni giorno.
La sua esistenza si stava sprecando. Aveva già iniziato a sprecarla quando a 11 anni iniziò a fumare, e da lì ogni tipo di droga circolava nel suo corpo fragile, senza timore, mentre si consumava sempre più in fretta come una candela.
Chiuso in bagno, Chester accese una candela. Era corta, bianca, e stava finendo. La cera era sparsa su tutto il bordo vasca, mentre lui stava a guardare, pensando.
La sua vita era come quella candela: fatta per dissolversi e sparire. Non gli importava niente, sarà pur stato un momento no, ma era deciso a farla finita, non poteva più vivere in quell'inferno.
Lacrime veloci iniziarono a scorrergli sul volto. Non si opponeva, riusciva a malapena a sbattere le sopracciglia, lo sguardo fisso sulla candela quasi consumata.
D'istinto, Chester prese la lametta da barba posata vicino al lavandino, alzò le maniche della camicia...
La candela si era consumata.

[Due ore dopo, circa]: Quando Mike ricevette la telefonata angosciante di Rob, fu come se il mondo gli crollasse addosso. Non riusciva a capacitarsi di quello che era successo, non se lo spiegava in alcun modo, sembrava tutto normale.
Quando vide Samantha presa da un attacco di panico, rifugiarsi tra le braccia di Rob, mentre confabulava qualcosa come "sembrava normale", fu un salto al cuore. Gli altri ragazzi ammutoliti, un altro colpo al cuore.
Entrare nel bagno e vedere Chester a terra, i polsi sanguinanti, pallidissimo e senza sensi, fu come morire.
L'ambulanza per fortuna fu veloce a portare il ragazzo all'ospedale, cercando di far qualcosa. Non era grave ma erano comunque due tagli abbastanza profondi e da cui il sangue non voleva saperne di fermarsi.
Mentre aspettavano, Samantha continuava a tremare mentre le infermiere cercavano di calmarla, Rob, Brad e Dave non dicevano nulla, Joe continuava a camminare in circolo, nervoso, e Mike era rimasto in piedi, la bocca semiaperta, gli occhi pieni di lacrime, a fissare la porta della stanza da cui non usciva mai nessuno.
Finalmente uno dei dottori uscì dalla stanza. Mike si precipitò di fronte a lui.
"Come sta?? Come sta Chester??" era quasi preso dal panico anche lui.
"Si calmi signore, il vostro amico sta benissimo, solo ci è voluto un po’ a fermare il sangue. Comunque ora è tutto a posto, potete entrare".
Mike non se lo fece ripetere due volte. Chester aveva i polsi fasciati, e sembrava appena svegliato dopo un lungo sonno.
"Ches!!! Ma come cazzo ti è venuto in mente??? Potevi morire!!!" Mike lo aggredì subito. Anche se l'amico sembrava tanto fragile in quel lettino.
"...Forse era ciò che volevo..." sussurrò debolmente. Mike si fermò per lasciarlo parlare. "...So che ho fatto una cazzata, ma non sarei Chester, no..?" Mike ridacchiò, soffocando le lacrime.
"Sono contento che non è successo nulla di grave" gli disse, sorridendo, sollevato.
"Anche io..." rispose Chester, prima di addormentarsi.
Il giorno dopo Samantha non era in ospedale. Sul comodino in fianco al letto di Chester vi era il documento da firmare per il divorzio.

  
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