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Autore: lady lina 77    07/06/2015    2 recensioni
Seguito de L'antica maledizione e insieme, crossover con i film de I pirati dei Caraibi.
Oltre tre anni dopo la sconfitta di Yoshy e la morte di Madeline, Lina Inverse viene contattata via lettera dal pirata Jack Sparrow che le propone una collaborazione per cercare tesori e terre inesplorate nei mari che si trovano oltre la barriera dei demoni caduta dopo che Fibrizio è stato ucciso. Titubante e non troppo convinta, Lina accetta. Andando incontro a nuove avventure e nuovi guai ma anche ritrovando persone importanti del suo passato.
Una storia dove Lina nasconde un dolce segreto, dove Lina è decisamente più adulta, più malinconica, più triste, più saggia e anche, a volte, più tenera, sensibile e più pronta a dimostrare il suo affetto alle persone a cui tiene. Ma cosa le è successo in quei tre anni intercorrenti fra la morte di Yoshy e l'incontro con Jack Sparrow? Cosa la ha fatta maturare tanto in fretta?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo nuovo, scritto con un caldo atroce. Quindi siate clementi, spero non sia sconclusionato XD

Grazie come sempre a tutte voi! :D



Leesel


L'isola di Turkos era enorme, immensa, molto più grande dell'isola su cui lei e Gourry avevano fatto naufragio durante la tempesta. La spiaggia era molto ampia e la natura al suo interno rigogliosa e selvaggia. In un grosso spiazzo, avvicinandosi ad essa, Lina intravide altre navi ormeggiate in quello che doveva essere una specie di porto improvvisato per le navi pirata. La maga ricordava i racconti di Jack, quando Elizabeth aveva donato loro la pergamena che li aveva condotti fin lì. Su Turkos, aveva detto il pirata, circolavano molte leggende che raccontavano di preziosi tesori nascosti fra la foresta o sotto la sabbia della spiaggia. Nessuno aveva mai trovato nulla ma molti cercavano comunque la fortuna in quel lembo di terra ai confini del mondo, sperando di essere coloro che dessero conferma della veridicità di tutte quelle antiche leggende.

Lina sospirò. Beh, loro al momento non cercavano nessun tesoro ma una fantomatica donna di cui si raccontava su una pergamena vecchia di secoli. Dubitava di trovarla ancora in vita, ma comunque era incuriosita da quell'isola. Da subito, dal primo momento in cui Elizabeth le aveva dato in mano la pergamena, aveva avvertito il suo sesto senso gridarle a tutta voce che Turkos era la sua meta e che lì avrebbero trovato qualcosa di importante. Non sapeva cosa ma sapeva, si sentiva che Turkos custodisse qualcosa di importante e leggendario dentro di se.

"Non siamo soli, a quanto vedo" – commentò Jack giungendole a fianco ed osservando le altre navi pirata a riva.

"Credi che ci daranno dei problemi?".

Jack scosse la testa. "No. E' l'oro quello che vogliono, non certo scatenare un'inutile ed infruttuosa lite con noi. Quì a Turkos si arriva ed ognuno cerca il suo tesoro. E poi, di solito, a mani vuote si va via".

Sospirando, Lina si appoggiò al parapetto. "Cosa ne pensi di questa Leesel? Non hai paura che arrivare fin quì possa rivelarsi un grosso buco nell'acqua?".

"No".

Il tono sicuro di Jack la stupì. "Come fai a saperlo con tanta certezza?".

Il pirata si grattò la guancia e si lisciò poi fra le dita una delle sue lunghe treccine. "Elizabeth è una vera piratessa e ha buon occhio nel fiutare le piste giuste. Mi scoccia ammetterlo ma spesso, in passato, lei ha avuto ragione e io torto, su molte cose".

Lina sorrise. "Elizabeth è in gamba. E mi sarebbe piaciuto averla con noi in questo viaggio".

Jack scosse la testa. "A me no! E' già complicato tenere a bada te ed Alix! Mi ci mancava solo Elizabeth e poi ero pronto a gettarmi in mare con una macina di pietra legata al collo. Ed ora, scusami! Torno al timone e preparo la nave all'attracco" – disse, allontanandosi da lei.

Lina annuì. "D'accordo". Con un sospiro, tranquillamente, si avviò verso la sua cabina per prendere una sacca dove riporre le poche cose che le erano necessarie per il soggiorno a terra. Non sapeva quanto si sarebbero fermati, ma era meglio portare l'indispensabile per un soggiorno di alcuni giorni.

Nei corridoi trovò Dary, Gourry ed Alix con le loro sacche. Avevano avuto la sua stessa idea perché, come lei, non sapevano quanto si sarebbero fermati.

"Siamo pronti a salpare!" - commentò Alix allegra. Era curiosissima di scoprire cosa si nascondesse a Turkos, esattamente come la maga.

Daryl si stiracchiò. "Se la troviamo, speriamo che questa Leesel sia bella! Mi seccherebbe trovarmi davanti un rospo, dopo tutta questa strada".

"Bella o brutta che sia, se è un minimo intelligente, non ti guarderà nemmeno di strisco!" - commentò Alix, facendogli la linguaccia. Poi, allegra, corse su per le scale. "Vado a vedere come fa ad attraccare Jack! Devo imparare tutto, su come si conduce una nave".

Daryl sospirò. "E' come Elizabeth! Fra poco avremo un'altra piratessa in giro per i sette mari, temo".

"Ne ha la stoffa" – commentò Lina, prima di avviarsi con i due uomini anch'essa sulle scale.


...


La sabbia era bianchissima e soffice come borotalco. Lina, togliendosi gli stivali, ci affondò fino alle caviglie, godendo di quella sensazione assolutamente rilassante che regala una passeggiata sulla spiaggia. Davanti a loro si dipanava una foresta tropicale rigogliosa, che ricopriva l'intero interno dell'isola, dalla spiaggia fino alla cima del vulcano che la dominava, al centro.

La maga si guardò attorno, curiosa, poi srotolò la pergamena, rileggendone attentamente le iscrizioni.



"La ricchezza, il potere, la gloria, derivano dalla conoscenza. Senza conoscenza non si puo' ottenere nulla, nemmeno le cose più effimere. Andate a Turkos, cercate di Leesel e se nella sua casa sarete bravi a trovare una via d'accesso, ogni vostra domanda avrà una risposta. Nulla vi sarà precluso, ogni cosa che chiederete, vi sarà data. Avrete la conoscenza e con essa, la ricchezza".



La conoscenza porta alla ricchezza... Lina sospirò, trovandosi perfettamente d'accordo su quanto riportava l'iscrizione. Chi non sa, non trova quel che cerca. Aveva senso, era pura logica ma... Leesel... Dove avrebbero dovuto cercare una donna di cui si parlava su un documento antichissimo? Leesel era la chiave che portava a qualcosa ma quella chiave poteva essere andata perduta nello scorrere del tempo... Poteva essere stato un viaggio completamente inutile, ne era cosciente. Ma allo stesso tempo, contro ogni logica, il suo istinto le gridava di cercare. "Jack, che si fa? L'isola è grossa e noi non sappiamo dove cercare!" - asserì, in tono pratico. Perdere tempo a rimuginarci sopra, non aveva senso.

Il pirata, che a pochi passi da lei si stava guardando attorno, si esibì nel suo solito sorriso da schiaffi. "Che domande! Si chiedono informazioni alla gente del posto".

"Jack!". Lina lo fulminò con lo sguardo. Ma non aggiunse altro perché in fondo lui aveva ragione. "Senti, proviamo a chiedere a quei pirati" – propose, indicando un gruppo di uomini a pochi passi da loro che stava imbarcando delle casse di legno sulle altre navi ferme a riva.

"Ottima idea!".

Si avvicinarono ai pirati che, incuranti del loro arrivo e con delle espression che chiaramente facevano intuire quanto fossero di cattivo umore, stavano sistemando viveri sulla loro nave.

"Ehm... scusate!".

Un pirata alto, pelato e sovrappeso si voltò, accigliato. "Avete bisogno di qualcosa?". Poi li squadrò meglio, pensieroso. E infine... "Jack Sparrow?!" - esclamò, indicando il pirata con aria sorpresa.

Jack sorrise. "In persona! Che piacere rivederti, Serpe!".

Il suo interlocutore scoppiò in una sonora risata. "Hahah, ma sei vivo! Nell'ambiene ti davano tutti per spacciato, dopo che hai perso la Perla Nera! E invece...". Continuò a ridere, dando una sonora pacca sulle spalle al pirata. "Accidenti, l'erba cattiva non muore mai, è! Che ti porta da queste parti?".

"Sto seguendo una pista per...".

"Sta cercando una persona!" - lo interruppe Lina, prima che il pirata, stupidamente, rivelasse il possesso della mappa di Elizabeth. Se quella pergamena nascondeva qualcosa di interessante e altri pirati fossero venuti a conoscenza della sua esistenza, quanto poteva passare prima di un attacco per entrarne in possesso? Si trattava di pirati, in fondo... Inutile, Jack era ingenuo come un bambino, certe volte...

Il pirata si accigliò. "Chi stareste cercando a Turkos? Quì, a parte qualche nativo e qualche pescatore con la sua famiglia, non ci vive nessuno di interessante. Interessante per un pirata, intendo".

Daryl si intromise, cercando come Lina di evitare che Jack si facesse sfuggire qualcosa. "Stiamo cercando una certa Leesel. Una vecchia faccenda di famiglia, tutto quì".

Serpe si grattò il mento, pensieroso. "Leesel...? Bah, mai sentita nominare. Provate a chiedere a quel vecchio, seduto su quel masso a riva" – disse, indicando un anziano uomo dai capelli bianchi che, accoccolato sul bagnasciuga, osservava il transito dei vascelli. "Lui è Ayroon ed è l'anziano dell'isola. Sta quì tutto il giorno ad osservare le navi, probabilmente alla sua età non ha altro da fare per far passare la giornata. Lui saprà aiutarvi di certo. Sa tutto di Turkos".

Jack annuì, osservando il vecchio Ayroon. "Ti ringrazio, amico! E tu, che fai, riparti?".

Il pirata annuì. "Si, fra un paio di ore io e i miei compagni salpiamo! Appena finiamo di caricare i viveri, torneremo in mare aperto. Quest'isola è tanto leggendaria quanto povera d'oro! Giorni e giorni di ricerca e non abbiamo trovato nemmeno una misera moneta di rame. Non vedo l'ora di ripartire per altri lidi. Buona fortuna, Jack, anche per la tua nave. Sai, Morgan è stato qua alcuni giorni fa, con la Perla Nera. Ci siamo incrociati su questa spiaggia, noi arrivavamo e lui ripartiva per le isole più a sud. Ti auguro di riprenderti la tua nave, Morgan è un idiota borioso e di certo non se la merita. Appena riparti da quì, vagli dietro e riprenditela!".

Jack si fece serio. I suoi occhi brillarono, nell'esatto istante in cui udì il nome della sua nave. "Ti ringrazio delle informazioni, amico! In effetti la Perla Nera e Morgan ci hanno distanziati un pò ma gli sto dietro. E me la riprendo, la mia nave!".

"Beh, buona fortuna" – commentò l'altro, tornando al suo lavoro.

Gourry rimase in silenzio, ad osservarlo armeggiare con le casse di legno. Sarebbero partiti dopo poche ore, quei pirati... E forse, poteva unirsi a loro.

"Hei, ti sei incantato?" - chiese Lina, notando che non si decideva a seguirli.

"Ehm... No, mi sono solo distratto un attimo, Lina" – rispose lo spadaccino, continuando ad osservare i pirati a riva e chiedendosi in che modo avrebbe potuto lasciare i suoi compagni per unirsi a loro. Era il momento giusto, il posto giusto, quello... Mentre gli altri si affannavano a cercare Leesel, poteva sparire dalle loro vite. Dalla vita di Lina, soprattutto...

All'oscuro dei suoi pensieri, la maga lo prese per mano. "Dai, sbrighiamoci ad andare da quel vecchio! O gli altri ci lasceranno indietro" – esclamò, entusiasta.

Si avvicinarono all'anziano che, perso nei suoi pensieri, guardava distrattamente il mare e il via vai dai velieri. Lina lo osservò, incuriosita. Era molto anziano, coi capelli ormai radi e completamente bianchi e di una magrezza impressionante. E i suoi occhi erano di un azzurro opaco, velato. Erano gli occhi di un cieco o di una persona molto vicina a diventarlo. Eppure era lì da solo, segno che conosceva bene ogni angolo di quell'isola e sapeva come muoversi anche senza il dono della vista. "Ehm, ci scusi, possiamo disturbarla, signore?".

Il vecchio non mosse il viso ma annuì. "Che voce giovane. Dimmi pure, gentile fanciulla".

Gli altri rimasero in silenzio, lasciando che fosse la maga a parlare con lui. "Ci hanno detto che forse voi potete aiutarci. Stiamo cercando una persona che probabilmente vive quì. Ma non sappiamo dove cercarla e...".

"Chi cercate?" - chiese il vecchio, non mutando la sua espressione tranquilla.

Il suo tono di voce era pacato e gentile e aveva una nota di saggezza che alla maga risultava piacevole. Doveva conoscere molte cose, quell'anziana persona. "Stiamo cercando una certa Leesel. La conoscete? Sapete se vive quì?".

Gli occhi spenti e opachi di Ayroon, a quel nome, si animarono di un'insolita luce. "La piccola Leesel? Perché la state cercando? Cosa possono volere dei forestieri, da lei?".

Lina sorrise. Quel vecchio le ispirava fiducia e non vedeva alcuna motivazione valida per non rivelargli il vero motivo che li spingeva fino a Turkos. "A dire il vero, non sappiamo molto di Leesel ma siamo venuti in possesso di una vecchia pergamena che parlava di lei".

"Oh, capisco, la pergamena del famoso pirata Jean Morgan. E' raro che qualcuno ne entri in possesso. Se l'avete trovata o qualcuno ve l'ha donata, allora siete persone speciali".

Lina si accigliò, stupita dal fatto che quell'uomo conoscesse la pergamena che aveva fra le mani. Quel vecchio sapeva molte cose più di loro e nella sua vita doveva aver visto e conosciuto di tutto. Parlava poco, forse a causa dell'età avanzata, ma la sua conoscenza doveva essere vasta ed infinita. "E' una pergamena antica e credo che la Leesel di cui si parla nelle sue iscrizioni sia morta. Magari quì vive una sua discendente".

Ayroon scosse la testa. "Ricorda una cosa, fanciulla! Tante cose che tu vedi con gli occhi, ingannano. Non tutto, anzi, quasi niente è quel che sembra. Lo aveva capito anche Jean Morgan, colui che ha redatto quella pergamena. Leesel è una fanciulla giovane e indifesa. All'apparenza però! Perché ricorda una cosa, i suoi occhi sono come quelli di una bambina ma... hanno visto e conosciuto talmente tante cose che nemmeno un'enciclopedia intera potrebbe raccontare".

Lina sorrise, incantata dalle parole di quel vecchio che le parlava con la stessa dolcezza con cui un nonno racconta alla nipotina una fiaba. "Sapete dove posso trovarla?".

"Certo! La sua capanna si trova quasi in vetta al vulcano. Seguite il sentiero che da questa spiaggia porta fino alla foresta e poi proseguite verso la cima alla montagna. Arriverete ad un finto piano e lì c'è la sua casa, in mezzo a piante e arbusti. E' lì da sempre, la piccola Leesel".

Lina si accigliò. "Che vuol dire?".

Sul viso del vecchio, apparve un sorriso stanco. "Da che io ricordi, lei c'era che io ero un bambino. Mi sembrava una fata, allora... Poi io sono cresciuto, mi son fatto uomo e sono invecchiato. E lei era sempre lì, uguale a come l'avevo vista la prima volta. E' l'angelo degli abitanti di Turkos, Leesel. Nessuno di noi sa davvero chi lei sia ma non ci importa. E' l'unica a cui chiedere aiuto e sostegno in caso di malattie e qualsiasi necessità. Sa sempre come aiutarci, lei ha la chiave della conoscenza. E il piccolo orto che ha dietro casa... fornisce verdura e frutta a tutti noi abitanti che ci rivolgiamo a lei. Da un piccolo lembo di terra sa far crescere l'indispensabile per tutti noi, per sopravvivere. Nessuno sa come lei faccia, da sola e in così poco spazio. Ma ci riesce!".

Jack sbuffò. Quel vecchio doveva essere fuori di testa e loro stavano solo perdendo tempo a parlare con lui.

Lina invece non era dello stesso avviso. C'era saggezza e verità nelle parole di quell'uomo. Le venne in mente il racconto che Gourry le aveva fatto alcune settimane prima, sulla favola che sua nonna gli raccontava da piccolo. Leesel... E se fosse stata davvero una fata? Lei non era certo tipo da credere alle fiabe ma se quel che il vecchio Ayroon raccontava corrispondeva a verità... "Vi ringrazio signore! Seguiremo i vostri consigli per cercarla. Potrei farle un'ultima domanda?".

"Certo, chiedi pure quel che vuoi".

"Ci sono locande dove alloggiare, quì?".

Ayroon sorrise. "Oh no quì non abbiamo niente del genere, questa è un'isola selvaggia e noi che la abitiamo viviamo in capanne di paglia e foglie. Ne troverete di abbandonate strada facendo, comunque. Usatele pure per dormire, la notte, non vi disturberà nessuno. Sono piccole e appena sufficienti per una, due persone al massimo, ma ce ne sono molte disabitate sulla strada che porta a Leesel. Se saprete adattarvi, saranno delle buone case per voi. Appartengono agli abitanti di quest'isola, ma in questa stagione tutti preferiscono vivere vicino alla spiaggia, per commerciare con le navi che arrivano in cerca di tesori. Nessuno vi darà noia ".

"Vi ringrazio, signore".

Salutarono e fecero per andarsene, quando la voce del vecchio li raggiunse di nuovo. "Ricordate una cosa, ragazzi. Leesel ha in se la conoscenza ma... non tutti sono degni di attingere ad essa. Potreste non essere le persone giuste, potreste fare un viaggio a vuoto. Buona fortuna, ragazzi".

"Che ha detto?" - chiese Daryl, allontanandosi dalla spiaggia.

Lina alzò le spalle. "Solo... augurarci buona fortuna, forse" – rispose, mentre si allontanavano dalla sabbia bianca e si avventuravano nel fitto della foresta.

Camminarono per circa due ore, con la stradina sabbiosa che via via diventava sempre più ripida. La foresta tropicale era rigogliosa e il loro cammino era osservato da una miriade di variopinti animali. Pappagalli dai mille colori, scimmie curiose, strani insetti... Quell'isola pullulava decisamente di ogni forma di vita.

"Se Turkos è tanto rigogliosa, deve ringraziare il vulcano!" - osservò distrattamente Daryl, camminando senza problemi in quell'intreccio di liane e erba alta. Era il suo ambiente e come cacciatore di tesori si trovava decisamente a suo agio in posti come quello.

"Può darsi!" - rispose Lina, distrattamente, mentre le parole del vecchio Ayroon le rimbombavano in testa. Avevano in mano una pergamena che poteva portare a qualcosa di prezioso ma... sentiva che quello era solo il primo passaggio per arrivare alla meta e che mancava loro qualcosa. E non era così scontato che questa fantomatica Leesel potesse o volesse aiutarli.

Come aveva detto il vecchio, nella foresta, sparse fra la fitta vegetazione, trovarono un piccolo gruppo di capanne abbandonate. Minuscole, sporche e con all'interno solo dei miseri giacigli in paglia. Ma era sempre meglio di niente. Erano piccolissime, tanto che potevano ospitare al massimo una o due persone, come aveva detto Ayroon.

"A me non serve dormire quì, io rimango alla nave, la notte!" - aveva sentenziato Jack. "Troppi pirati in giro e non vorrei che ce la rubassero da sotto il naso".

Lina lo guardò storto. "Beh, visti i tuoi precedenti, direi che fai bene!".

"Io dormo con la dolce Alix" – asserì Daryl, sicuro, mentre la ragazza alzava gli occhi al cielo, sbuffando annoiata.

"Beh, io e Gourry siamo abituati a dormire insieme, quindi ci prendiamo l'altra capanna libera".

Lo spadaccino non rispose nulla e Lina lo prese come un tacito accordo.

Era perfetto, le sistemazioni per la notte erano decise.

Misero all'interno delle capanne le loro sacche, per proseguire la scalata più leggeri.

Lina guardò la vetta del vulcano, che compariva fra gli alti alberi della foresta. "Coraggio, ora si va fa Leesel!".

Gli altri annuirono e ripresero a scalare la montagna. Faceva un caldo terribile e l'afa mozzava loro il fiato. Eppure c'era, in tutti, una strana voglia di arrivare in alto, da quella strana ragazza di cui parlava la pergamena.

"Mi fa male la milza, a furia di camminare!" - si lamentò Jack, portandosi la mano al fianco sinistro.

Daryl scoppiò a ridere. "Amico, tu sei troppo abituato a startene fermo al tuo timone. Devi camminare di più".

Lina sorrise e fece per ribattere, quando si accorse che la salita era finita ed erano arrivati in una specie di falso piano dove, proprio come aveva detto Ayroon, sorgeva una piccola e curata capanna con accanto un minuscolo ma rigoglioso orto.

Gli occhi della maga brillarono. "La casa di Leesel!" - esclamò allegra, correndo verso l'ingresso, seguita dagli altri.

Con irruenza, come al suo solito quando era eccitata, bussò energicamente alla porta della capanna. Non sapeva bene cosa chiedere né come intavolare un discorso ma... bando ai convenevoli, non stava più nella pelle dalla curiosità.

Dopo alcuni istanti, un leggero rumore di passi arrivò alle loro orecchie, dall'interno. La porta si aprì e davanti a loro comparve una ragazzina minuta, vestita con un semplice abitino bianco che ne slanciava la figura.

"Oh, degli stranieri! Posso aiutarvi?" - sussurrò la ragazzina, stupita.

Lina la guardò, rapita dalla finezza dei suoi lineamenti e dalla dolcezza del suo viso. Aveva dei lunghissimi capelli biondi, morbidi come seta, una voce delicata come quella di una bambina e due occhi talmente azzurri che sembrava avessero rubato al mare il suo colore. Ed emanava, quasi fosse tangibile col tatto, un profondo senso di purezza che non poteva non colpire una come lei, che di puro aveva ben poco. Guardò i suoi compagni che, come lei, fissavano la ragazzina a bocca aperta. Anche loro provavano le medesime sensazioni, capì dalle loro espressioni. Solo Gourry sembrava stranamente tranquillo e pareva non avvertire nulla di strano. Ma in fondo era normale perché lo spadaccino, a differenza di tutti loro, era una persona pura e limpida e non avvertiva nulla di particolare a cospetto di quella ragazzina che, probabilmente, era molto simile a lui.

Lina deglutì, quasi a disagio, a dispetto dell'irruenza di poco prima. "Ehm... sei Leesel?".

"Sì, mi chiamo così".

Lina spalancò gli occhi. Era così stramaledettamente giovane, come poteva essere la stessa persona di cui si parlava nella perganema? Ricordò le parole di Ayroon, sul fatto che a volte gli occhi e quello che vedono, ingannano. Eppure... era strano, folle pensare che Leesel fosse la stessa Leesel del suo papiro. Quella che aveva davanti era una ragazzina di circa sedici anni, diciassette al massimo. Ed era stramaledettamente bella e delicata, come se la sua pelle non fosse mai stata esposta al sole, al vento e alle intemperie dell'isola selvaggia in cui abitava. Sospirò, rinunciando momentaneamente a capire. "Arriviamo da molto lontano e siamo venuti fin quì per cercare te. Credo".

Leesel li guardò incuriosita, uno ad uno. Poi sorrise. "Beh, allora siete miei ospiti. Entrate pure".

Lina e i compagni si fissarono brevemente, poi accettarono l'invito ed entrarono nella piccola capanna. Si guardarono attorno, notando quanto fosse decorosa ed ordinata, povera ma assolutamente accoglievole al suo interno. C'era solo un piccolo letto, un cuocivivande e un tavolo, null'altro. E alla parete una piccola porta che probabilmente portava al minuscolo orto a fianco della capanna.

"Cosa vi porta quì? E perché mi cercavate? Io non credo di conoscervi" – chiese infine, curiosa, la ragazzina. "Cercate unguenti, medicine naturali contro qualche malanno? Ne preparo per gli abitanti dell'isola".

Lina scosse la testa, estraendo dalla tasca la pergamena. "Niente di tutto questo. Siamo venuti fin quì guidati da questa" – disse, posando il documento sul tavolo. Meglio andare subito al sodo, senza girarci in giro!

Leesel si accigliò. Osservò attentamente la pergamena che Lina gli aveva mostrato e poi, uno ad uno, tutti i suoi ospiti. I suoi occhi assunsero un'aria sospettosa e attenta mentre li scrutava, mentre li studiava. Sfiorò la pergamena, piano, mentre il suo viso perdeva, secondo dopo secondo, ogni traccia del candore infantile di poco prima.

Era sempre lei ma ora Lina, osservandola, avvertiva altro. Conoscenza, saggezza e un'infinità di anni sulle spalle. Era vero, Ayroon aveva ragione, gli occhi ingannano e quella ragazzina non era una ragazzina ma qualcuno che ne sapeva più di lei e di tutti i suoi amici messi insieme. Lo avvertiva quasi a pelle. Era la stessa sensazione di inferiorità che provava ogni volta che si trovava a cospetto di esseri superiori. Chiunque fosse, ne era certa, Leesel non era umana. Non del tutto, almeno. "Sai cos'é?" - chiese, con circospezione.

Leesel annuì. "La pergamena vi ha scelto. Sono molti anni che non la vedo ed è raro che qualcuno venga da me, portandomela. Passano decenni, a volte secoli, prima che un visitatore giunga alla mia porta con questa in mano" – disse, stringendo fra le dita il documento.

Jack spalancò gli occhi, sorpreso. "Ma allora... tu sei più vecchia di Matusalemme! Complimenti davvero, i tuoi anni li porti proprio bene!".

Lina gli diede una forte gomitata nelle costole. "Zitto Jack!". Poi si rivolse nuovamente a Leesel. "Che cosa puoi dirci di quella pergamena?".

Leesel sospirò, sedendosi su una delle sedie. "Fa parte di un patto, di una collaborazione fra me e il pirata Jean Morgan. Lui era un pirata diverso dagli altri, sapeva guardare oltre e capire tante cose che la maggior parte degli esseri umani nemmeno vedeva. Lui fu il primo a giungere da me, per caso. E a trovare la strada per la conoscenza. E poi scrisse la pergamena, come lascito per le persone che, come lui, sapevano vedere oltre. La pergamena ha vita propria, si rende invisibile per chi non è degno di impugnarla e si lascia trovare da chi potrebbe avere le caratteristiche per ripercorrere la stessa strada fatta da Jean. Trovarla è il primo passo per giungere alla vera conoscenza. Siete persone fuori dal comune, se è in mano vostra".

Lina sospirò. Da quel che aveva capito, erano fregati! La pergamena l'aveva trovata Elizabeth... "Ci è stata donata da una persona che non è quì" – borbottò fiaccamente.

Leesel sorrise, scuotendo la testa e capendo i dubbi di Lina senza che lei avesse avuto bisogno di esternarli a parole. "Come vi ho detto, la pergamena ha vita e volontà proprie. La persona che ve l'ha donata è stata scelta da tramite. La doveva trovare per portarla a uno di voi. La persona speciale che sa vedere oltre. In pochi son giunti fin quì con questa, durante i secoli passati e nessuno è riuscito poi a fare il secondo passo, quello fondamentale per raggiungere la conoscenza e avere le risposte che cercava. Tutti si sono sempre fermati un passo prima della meta. Ora tocca a voi provarci e magari qualcuno riuscirà a fare quell'ultimo passo che è mancato agli altri, giunti prima di voi. Jean Morgan era una persona fuori dal comune e nessuno fin'ora, benché meritevole, è riuscito ad eguagliarlo. Ma voi, magari...".

Daryl si avvicinò al tavolo, studiando sia Leesel che la pergamena. Era un esperto di tesori, era il suo campo da sempre quello ma non ci stava capendo un accidente. "Che cos'è la conoscenza? Di cosa parli, cosa dovremmo fare?".

"Ognuno giunge fin quì con finalità diverse e quì si può trovare la risposta a tutte le domande che ci poniamo. Ognuno cerca cose diverse, voi che cercate?".

"Oro, ricchezze, la mia nave perduta. Voglio sapere come trovare tutto ciò!" - disse Jack, squadrandola.

Leesel si morse il labbro, dubbiosa. "Beh, son domande anche queste. E come ogni domanda, meritano una risposta. Spero di esservi utile".

"Cosa dovremmo fare?" - chiese Lina, seria.

Leesel la fissò, intensamente. "Tu ragazza sai già molte cose e hai avuto l'onore di essere stata, in passato, al cospetto di entità superiori molto potenti. Hai usato magie proibite per riuscirci, hai osato ciò che non doveva essere fatto mai. Quì potrai fare la stessa cosa ma in maniera... lecita. Questa capanna è un passaggio e questa pergamena la bussola che vi ha portati quì. Se saprete trovare la via d'accesso per aprire il portale, potrete chiedere di essere portati al cospetto di qualsiasi entità superiore che desiderate incontrare. E chiedere tutto quello che volete sapere. Demoni, dei, comuni spiriti, chiunque passa all'altra vita ha la conoscenza e potrà dividerla con voi, se saprete fare quell'ultimo passo, quel piccolo sforzo che chi vi ha preceduto non ha saputo fare. Dipende da voi, volete giocare con me?".

Gli occhi di Lina si assottigliarono. Leesel... come poteva sapere tutte quelle cose sul suo conto? "Chi sei tu?".

Leesel annuì, sorridendo. "Ha importanza saperlo? Alcuni dicono che io sia una fata, altri un demone, altri ancora un fantasma che infesta l'isola di Turkos da millenni. In realtà sono solo Leesel e non so nemmeno io quel che sono. Ma so quel che devo fare, quando arrivano da me persone come voi. Te lo ripeto, volete tentare?".

Lina annuì, decisa. Non sapeva bene a cosa Leesel alludesse ma non si sarebbe tirata indietro. La conoscenza... Ora capiva! Se fosse riuscita ad ottenere un colloquio con un'entità superiore, avrebbe potuto chiedere qualunque cosa e avrebbe avuto tutte le risposte che desiderava. Collaborazione e non lotte all'ultimo sangue, com'era stato fino a quel momento usando la magia nera. Un colloquio amichevole, autorizzato... Quella poteva essere una ricchezza ben più grande di tutto l'oro e le pietre preziose che Jack poteva trovare nei sette mari.



"La ricchezza, il potere, la gloria, derivano dalla conoscenza. Senza conoscenza non si puo' ottenere nulla, nemmeno le cose più effimere. Andate a Turkos, cercate di Leesel e se nella sua casa sarete bravi a trovare una via d'accesso, ogni vostra domanda avrà una risposta. Nulla vi sarà precluso, ogni cosa che chiederete, vi sarà data. Avrete la conoscenza e con essa, la ricchezza".



Ora Lina capiva il significato di quelle parole. Osservò Leesel, chiedendosi cosa dovevano fare per compiere quell'ultimo passo che era mancato a chi li aveva preceduti. "Ci stiamo, giochiamo! Non ci tireremo indietro di certo".

Leesel annuì, alzandosi dalla sedia ed avvicinandosi alla piccola porta che portava all'orto. "E allora seguitemi!".





  
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