Seriamente, spero che siano state piacevoli e che il ritorno alla civiltà dopo il letargo invernale di alcuni o lo svalvolamento di altri non sia stato troppo traumatico. Il mio è stato abbastanza tranquillo, grazie U.U
Scavalcando di netto tutte le idiozie futili passo direttamente alle poche recensioni che mi sono giunte ... è sparita tanta, troppa gente ... chi è che ha loffato? è_é
Vegeta4ever: Inizialmente, quando avevi detto che avevi compreso ogni cosa, mi sono spaventata ... poi quando ho letto il pastrocchio nel quale indicavi che alla fine non avevi compreso nulla mi sono messa a ridere, ma anche le mani nei capelli XD In questo capitolo le spiegazioni sono dovute anche perché pure in Dragonball una puntata per le sintesi tattiche c'è sempre, e io sono da meno? Nossignore! E poi era già tutto programmato sia che tu comprendessi o meno ^-^ Per quanto riguarda Trunks ... L'avevo dimenticato XD Ora è pure lui nella lista. Visto che ci sei, leggi anche questo capitolo e dimmi cosa ne pensi. Baciux
ka93: Ammetto che invidio Vegeta
in fondo ... avessi io una parente come la signora Brief! Dolcetti gratis tutto
l'anno (anche se però visto che pure mia sorella li porta a casa me ne
sono già stufata XD). Devi comprendere però che il signorotto
è paziente per essere un superiore della sua razza: il record precedete
arrivava allo 0,15 millesimi di secondo. In pratica ti ammazzavano sul posto
se li scocciavi XD
Fatti risentire! Ciao, beciuz!
Rory_Kaulitz_: Non anticipo nulla su ciò che accadrà perché voglio che tu continui a leggere (è_é <- ricatto XD). Il nuovo capitolo è quà sotto ma prima permettimi una domanda: chi diavolo è Yrunk? E' per caso il fratello gemello di Ryuk?Il dio della morte dal diarietto rosa confetto? No, perché se è così mi costringi a fare una strage ... XD chiariscimi la faccenda perché in questa storia non esiste nessuno con quel nome e se per caso ti riferivi a Light, non penso che c'entri molto tra Vegeta e Trunks, è figlio di Bulma ma tra i due non ha legami o almeno, non sa di averli. Leggi questo e dimmi cosa ne pensi, ok? Baci
E anche per oggi ho terminato. Ringrazio Pepesale che privatamente mi ha detto di aver letto il capitolo ... troppo gentile, non me lo aspettavo ^-^
Ieri avevo pubblicato per errore perché
credevo che fosse venedì ... ç_ç ... in più ho dovuto
cancellare il capitolo perché mia sorella è arrivata tra capo
e collo con una faccia che in fondo Freezer era il geco ballerino sulla corona
di Re Julilan, il lemure di Madagascar, dicendomi " Oggi devo aggiornare
io!! Grrrr" è__é* ____ E quindi ecco il perché di
qesto ritorno, meglio così dai, almeno sono in liena ^-^
Spero che a tutti piaccia questo nuovo capitolo, saluto nella speranza che altra
gente ritorni all'ovile/bettola XD
Baci a tutti, a venerdì prossimo! Vi aspetto puntuali!
scImMIA
CAPITOLO 85
- IL PREZZO DELLA SINCERITA' -
« COSA VUOL DIRE?! PERCHE' QUEL MOSTRO VORREBBE IL
MIO
BAMBINO?! » sbraitò Chichi in preda alla rabbia quando il suo animo
trovò un poco di lucidità, cosa che aveva momentaneamente perso
per colpa di quella terribile dichiarazione proferita dal mago Babidi tramite
telepatia. Goku si avvicinò alla donna spostando i vari amici che gli
erano vicino e le prese le spalle con entrambe le mani per rincuorarla un poco,
per trasmetterle una nuova tranquillità « Ma tesoro, Goten non
ha fatto nulla di male ... E' solo che Babidi ha fatto vedere tutti coloro che
erano all'interno della nave. Probabilmente non lo considera nemmeno
come una
minaccia » mormorò convinto di ciò che diceva, speranzoso
che fosse anche il vero. La moglie, ancora incarognita, stringeva a sé
il piccolo Son e mostrava apertamente che non aveva nessuna intenzione di lasciarlo
andare « D'accordo, voi andate pure. Goten però non si muove di
quà » proferì irremovibile lei spiazzando i compagni scavezzacollo.
Da parte mia, visto che avevo accettato di tenere il piccolo sotto la mia custodia,
mi sentii un poco in colpa per il fatto che pure Goten era stato classificato
come un terribile criminale e benché volessi anche io che il bimbo non
corresse ulteriori pericoli, mi avvicinai alla donna e dopo aver atteso che
il signor Goku si spostasse un poco a lato facendo in modo che Chichi mi vedesse,
mi piegai in un doveroso inchino e tenni la testa bassa con i capelli a penzoloni:
« Signora, sono dolente di comunicarle che a parer mio, se Goten non si
presentasse assieme a noi altri, Babidi potrebbe ipotizzare una qualche cospirazione
e quindi, se ciò dovesse accadere, tantissime altre città verrebbero
rase al suolo seduta stante ... » alzai il viso tornando dritto con la
schiena e vidi la donna che mi osservava tutt'altro che entusiasta « ...
Le avevo detto che mi sarei preso io cura di Goten e visto che l'ho cacciato
in questo pasticcio continuerò il mio dovere. Le prometto che non correrà
alcun pericolo, così com'é stato fino ad ora ». Chichi rimase
zitta ma non si mosse di un millimetro, con la coda dell'occhio fulminò
tutti coloro che avevano dato luogo a quel disastro ... figlio e marito compresi.
Mamma si alzò furibonda dal sedile da pilota e picchiò con forza
il poggiatesta di pelle con entrambi i pugni chiusi « SIETE SOLO DEI
GUASTA-FESTE!
BUONI SOLO A FARE DEI DISASTRI!! ... » iniziò con un
tono che fece
vibrare i vetri e salire un brivido freddo sulla schiena di Piccolo, essere
dall'udito parecchio delicato « ... Avrete fatto sicuramente una di quelle
vostre belle pensate da super-eroi da strapazzo, vero? Adesso ci spiegate bene
cosa avete combinato! ». Bulma iniziò ad incamminare il breve corridoio
in direzione mia e del signor Goku mentre Yamcha, ancora in testa alla vettura,
controllava tempestivamente se effettivamente il veicolo era stato fermato in
uno stato di sospensione che assicurasse l'assoluta sicurezza. Prima che la
mamma potesse raggiungere il signor Son mi posi dinanzi a lei e cercai di apparirle
affidabile, affabile e degno di attenzione poiché pieno di buone intenzioni
« Bulma, vede ... noi non abbiamo fatto altro che ... ». Lei non
mi permise di proseguire che mi zittì ponendo l'indice della mano destra
sul naso per poi posare la mano sinistra sul mio petto e spingermi a lato. Mi
guardò negli occhi un po' seria ma più che altro determinata a
raggiungere i propri obiettivi « Trunks ... » mi disse dopo avermi
sorriso affabile « ... Sei davvero un bravo ragazzo: gentile e generoso
ma lascia che di questa scocciatura me ne occupi io stessa ». Mi fece
l'occhiolino e d'improvviso mi ritrovai spiazzato ... la lasciai passare in
direzione dei miei amici che erano ancora nel fondo del velivolo e ripensai
al momento prima: il segno di silenzio, la mano sul petto, quelle parole e poi
l'occhiolino di intesa ... Vedendola di spalle riuscii per la prima volta a
sovrapporre alla sua figura del presente quella della mia mamma del futuro.
Finalmente vidi che era la mia Bulma, quella del mio tempo, quella di mio padre
...
Mentre ero ancora sovrappensiero Goku mi posò una mano sulla spalla e
mi scosse un poco osservando pure lui quel personaggio battagliero « Bulma è sempre la solita, non cambierà mai ». La vidi
fermarsi
dinanzi alla separatoia di metallo ed incrociare le braccia al petto, sorrisi
tornando tranquillo: « Già, hai proprio ragione ... » proferii
ma poi, notando che alla mia destra il vecchio Genio osservava con un po' troppa
smania il sedere di mia mamma, mi avvicinai a lui e lo intimai a limitare le
sue smanie sussurrando soltanto: « Guardi che lo dico papà ...
».
Bulma arricciò le labbra truccate con un filo di rossetto e assottigliò
gli occhi mirando due individui in particolare « Io esigo che voi due
ci spieghiate com'è andata di preciso e senza storie! Mi sono spiegata?!
» ordinò altezzosa scrutando Piccolo e Vegeta ottenendo occhiate
di medesima irritazione.
Vegeta grugnì e strinse maggiormente le braccia al petto, piegò
maggiormente le labbra e sibilò come un serpente « E da dove viene
questo "Io esigo"? Io sono il Principe dei sayan, porta maggiore rispetto
donna! ». Bulma s'impettì e pertanto alcuni fumini iniziarono ad
uscirgli dalle orecchie « Sempre la solita solfa, eh? Dopo anni non ti
sei nemmeno degnato di modificare le tue terminologie per apparire meno ripetitivo
... Non sei cambiato affatto, sei rimasto il solito arrogante! ».
Il principe assottigliò gli occhi e sorrise appena « Vedo invece
che tu sei cambiata ... » proferì tranquillo nascondendo la sua
solita punta di irriverenza. Mamma perse il suo sguardo severo e le sue guancie
iniziarono a colorarsi di un tenero rossore mentre io, che ero dietro ma vedevo
bene ogni cosa, sorridevo sapendo che sarebbe arrivata l'ennesima verità
scomoda.
Vegeta sorrise ancora mantenendo la sua aria ... « ... sei ingrassata
parecchio ».
Bulma s'infuriò e faticò a trattenersi mentre nei dintorni
tutti
coloro che si aspettavano come allocchi la dichiarazione del secolo, caddero
dai loro seggiolini creando un gran frastuono. Pure oggi ogni tanto mamma cade
dal pero ... non me ne sorprendo affatto.
L'azzurra chiuse i pugni e iniziò a sbraitare come una pescivendola:
« Brutto spocchioso che non sei altro! Come ti permetti di insultarmi
in questo modo?! Io sono la fantastica Bulma e nessuno si può permettere
di darmi della "grassa"!!! ». Crillin le si avvicinò
impacciato e con un sorriso tirato sul volto « Suvvia Bulma, non è
successo niente ... » cercò di tranquillizzarla. Lei si arrabbiò
maggiormente e osservò il suo piccolo amico in cagnesco « NON TI
INTROMETTERE!! » gli urlò poi secca facendolo defilare con la coda
tra le gambe. Nel frattanto, mentre il battibecco tra mamma e papà continuava,
continuavo a sorridere contento e non smisi nemmeno quando Goku me lo fece notare
« Ma Trunks, ridi mentre quelli bisticciano? ». Osservai un po'
il Son prima di tornare a contemplare lo spettacolo discutibile che stava proseguendo
dinanzi ai miei occhi « Ho sempre sognato vederli litigare ... »
mi avvicinai maggiormente a lui e iniziai a sussurrare il finale della mia affermazione
« ... Sa, mamma mi ha raccontato molte volte delle sue sfuriate ma questa
è la prima a cui assisto. E' una cosa davvero meravigliosa ». Goku
non si sorprese ma sorrise lui stesso capendo (!) che per me, vedere assieme
i miei genitori in uno di quegli atti ai quali non avevo mai fatto da spettatore,
era un'occasione per immaginare Vegeta al fianco mio e della mamma come se fossimo
stati una famiglia completa.
Nonostante le urla da parte di Bulma, le frecciatine da parte di Vegeta, amavo
con tutto il cuore quel dialogo tra loro ... un dialogo che non era amichevole
ma se non altro indicava che tra i due qualche legame vi era
perché soltanto
il silenzio è in grado di sottolineare l'assenza di esso. E io continuavo
a sorridere ... felice.
Piccolo però (che con tutte le probabilità non la pensava affatto
come me) si stancò di quella lagna e quindi, dopo aver emesso un grugnito
davvero poco amichevole, attese che tutti noi gli concedessimo il silenzio che
richiedeva. Persino mamma, dopo esser stata fulminata dallo stesso namecciano
più di una volta, sigillò la bocca mettendo termine alla ramanzina.
Piccolo si schiarì la voce ma se il suo animo tornò tranquillo,
la "M" sulla sua fronte rimase oscura lasciando quindi in noi tutti
il privilegio del dubbio « Le cose stanno così ... » iniziò
incrociando le braccia al petto « ... Per fermare Babidi abbiamo affrontato
alcuni dei suoi scagnozzi e successivamente ho adottato un piano che avesse
come scopo l'eliminazione del mago stesso e di Darbula, suddito fidato del primo
oltre che portentoso guerriero dai poteri che erano pari a quelli di Cell. Ho
obbligato Vegeta a farsi comandare da Babidi assieme a me per ingannare il mago
e arrivare sino a lui mentre gli altri potevano agire indisturbati ... »
Piccolo proseguì mentre i nostri amici che erano ancora allo scuro di
tutta la vicenda ascoltavano silenziosi e sbigottiti « ... Mentre noi
eravamo indaffarati, Trunks è entrato nella sala comandi della navicella
e ha fatto allontanare il mezzo dalla crosta terrestre raggiungendo così
lo spazio aperto come da me richiesto ». Goten iniziò a saltellare
sulle ginocchia della mamma ancora troppo euforico per il breve viaggio tra
le stelle e grazie alle sue risate che seguirono, tutti compresero che non avrebbe
dimenticato presto quella avventura. Il namecciano, nonostante l'interruzione,
proseguì neanche tanto infastidito « Dopo aver raggiunto
una distanza
sufficiente ho ordinato che la sala macchine venisse distrutta cosicché
il mago non potesse tornare sulla Terra e mentre anche il resto della nave veniva
demolito, Goku ha fatto in modo che tutti noi fossimo poi sani e salvi grazie
alla sua tecnica del teletrasporto. Prima che fuggissimo però, io e Vegeta
dovevamo eliminare Babidi e Darbula ... lo scarso tempo ci ha impedito di fare
ciò e ci siamo dovuti limitare a procurare loro delle lesioni ».
Piccolo concluse e per dare un tocco di stile in più, fece comparire
sulle sue spalle e sulla sua testa il suo mantello e il suo turbante bianco.
Quegli elementi posizionati a dovere nascosero il marchio e pertanto il nostro
amico appariva un po' meno brutale.
Gohan sospirò ripensando a tutto il discorso e si grattò con forza
la nuca con una mano quando comprese di non riuscire a cogliere la soluzione
al dilemma. Iniziò a passeggiare da una parte all'altra facendo allarmare
il vecchio Juma che, in fondo al veicolo, aveva praticamente tutti i guerrieri
addosso. Il Son si fermò posando una mano a ridosso del mento e utilizzando
l'altra per sostenere il braccio « Proprio non capisco ... La navicella
si dev'essere distrutta perché il contrario non sarebbe fattibile. Era
un rottame e le stanze esplodevano una dopo l'altra! ... » riprese a riflettere
sotto l'occhio severo del suo primo maestro « ... In più ricordo
che Babidi era stato tagliato in due parti e Darbula era stato ferito quindi
non riesco a comprendere perché il mago sia ancora tutto intero e poi,
se erano in grado di fuggire, perché non lo hanno fatto prima che Piccolo
e Vegeta li attaccassero? Potevano batterci sul tempo ... Poi c'è la
questione di MajinBu ... ». Kaioshin, che fino a quel momento era rimasto
in silenzio, strinse i pugni e deglutì un grosso quantitativo di saliva
« MajinBu è un mostro terrificante ... E adesso che si è
risvegliato per noi potrebbero giungere dei seri problemi » proferì
serio guardandoci un po' storto come se le riflessioni che stesse mettendo in
atto Gohan fossero su delle futili quisquiglie ...
"Bel Dio ..." pensai "... non è stato nemmeno in grado
di progettare qualcosa di lontanamente simile al piano di Piccolo!". Un
po' severo mi convinsi che Kaioshin non dovesse far altro che baciarsi i gomiti,
altroché.
Goku si allontanò dalla moglie e si mise alle spalle del primogenito
afferrandolo per esse con entrambe le mani. Scosse un poco quella figura giovane
« Kaioshin, deve ammettere però che se non fosse stato per il piano
di Piccolo a quest'ora saremmo maggiormente nei guai. Non crede? ». La
divinità non fece altro che socchiudere gli occhi e mantenerli tali per
tutto il proseguimento del dialogo che venne successivamente.
18, fredda, glaciale, acida nelle sue dichiarazioni, socchiuse gli occhi di
ghiaccio scrutando con occhio critico il fratello gemello che teneva in maniera
poco salda la sua piccolina. Poi però, vedendola muoversi come un gatto
indispettito ma non intravedendo uno spiraglio di disattenzione da parte di
17, si sedette poco composta sul sedile poggiando tutto il peso sul fianco sinistro
e sporgendosi indietro per osservare gli stolti amichetti del suo compagno «
Ma non vi bastava farli saltare in aria fin dall'inizio? Non capisco perché
abbiate dovuto perdere tempo a manovrare la navicella nello spazio ... »
proferì lamentosa mentre Marron sbracciava per avere la sua attenzione.
Gohan osservò il maestro e soltanto quando ebbe da esso un cenno affermativo
con la testa (segno che poteva parlare lui al posto suo) iniziò a
spiegare
nuovamente cercando di non eliminare dettagli importanti « All'inizio
pensavamo che sarebbe stata una passeggiata e quindi abbiamo affrontato tutti
i nemici ma poi però, anche per colpa mia, la situazione è cambiata
... » il sayan si fermò un attimo ripensando ai momenti in cui
non era affatto riuscito nell'unico compito che gli era stato affidato e nel
quale aveva regalato preziosissima energia al mostro rosa « ... Pensando
che l'energia raccolta per MajinBu fosse maggiore rispetto a quanto immaginavamo,
ci siamo mossi diversamente in modo che altra preziosa linfa non venisse donata.
Piccolo ha pensato di mandare la nave nello spazio per mettere Babidi nei guai
e impedirgli di tornare sulla Terra anche senza MajinBu al suo fianco ».
Gli sguardi di tutti rimasero tra il severo e l'allibito. Mentre Gohan non sapeva
bene come proseguire, presi io la parola poggiandomi con la schiena al profilo
della poltroncina di Genio e incrociando le braccia al petto « Piccolo
immaginava che Babidi, avendo raggiunto la Terra con una nave carica di soldati,
non fosse in grado di resistere in un luogo in cui l'ossigeno è assente
... quindi, se la nave si fosse distrutta e lui sarebbe stato spazzato nello
spazio aperto, sarebbe morto come una qualunque persona nelle sue stesse condizioni.
Inoltre, visto che il mago ha dato sfoggio di poteri che richiedono come oggetto
la psiche degli individui ... » involontariamente voltai la testa in direzione
di papà ma appena vidi il suo sguardo cattivo (forse perché non
voleva essere fissato) tornai nuovamente a guardare i miei amici « ...
credo che Piccolo abbia immaginato che non fosse in grado di utilizzare la tecnica
del teletrasporto come Goku perché ciò richiede anche grande destrezza
in battaglia. Ovvio che giunti a questo punto comprendo che le nostre teorie
erano inesatte, forse troppo basate sulle pure supposizioni ». Feci
spallucce
per dire che non avevo altro da aggiungere e mantenni la mia posizione.
Mamma mi osservò perplessa e si portò una mano al mento. Sentii
i suoi occhi indagatori su di me per parecchio ... deglutii quando iniziò
a fissarmi intensamente. Vidi che voltò lo sguardo verso Vegeta un paio
di volte prima di tornare su di me ... evidentemente cercava le differenze e
le similitudini tra noi due ignara che in me ci fosse anche del suo. «
Ma che storia bizzarra ... » affermò poi un po' scettica tornando
ai comandi della nave e tornando a guidare in direzione di casa.
Yamcha la osservò sedersi e manovrare per qualche istante prima girarsi
completamente indietro poggiando le braccia sul poggiatesta e mettendo le gambe
a cavalcioni del sedile poggiandosi su di esso con tutto il suo peso. Osservò
Goku e chiese a lui « Ma non c'era anche questo Darbula con il mago? Non
potrebbe essere stato lui a salvare il mago e il mostro? ». Il Son alzò
gli occhi al cielo e arricciò le sopracciglia, incrociò le braccia
al petto e mise sù un broncio da bambino impettito « Potrebbe essere
... Ma a questo punto Darbula dev'essere morto per qualche motivo perché
altrimenti noi saremmo in grado di percepire la sua aura ... Uffa, non ci capisco
più niente! ». Goku si sedette sul freddo ferro e iniziò
a rimuginare pensieroso ... dubito che il suo intelletto possa aver raggiunto
traguardi elevati ...
Piccolo mosse un passo in avanti in direzione del sayan che ancora tentava di
far lavorare le meningi « A questo punto penso che potremo scoprire la
versione dei fatti soltanto andando dal mago e farcela spiegare da lui stesso
anche perché, con tutta la confusione avvenuta, non riesco nemmeno a
capire come MajinBu sia potuto rivivere ». Tutti noi annuimmo e
Goku si
rialzò in piedi con un'aria determinata in volto « Hai ragione,
non abbiamo alternative per ora. Dobbiamo andare » il moro si voltò
verso la moglie che ancora teneva stretto il piccolo figlio al petto, le sorrise
e cercò ancora una volta la sua approvazione per portare Goten in mezzo
ai guai. Chichi strinse per l'ultima volta il bimbo e poi lo lasciò andare,
vinta come sempre dal suo spirito da principessa un po' guerriera e fiera che
era. Sorrise al marito con decisione e gli parlò con un tono che non
ammetteva un "no" come risposta « Falli tornare a casa sani
e salvi. Non fare scempiaggini, sono ancora troppo giovane per diventare vedova
». L'uomo, attorniato dai suoi figli, mantenne alto il sorriso «
Certo Chichi, non ti preoccupare ».
Bulma premette un bottone sul pannello dei comandi e voltò appena il
viso verso me e gli altri anche se di preciso voleva parlare con tutt'altra
persona « Signor Juma, stò aprendo il portello, si allacci la cintura
di sicurezza ». Il nonno di Gohan si allacciò la cintura in cintola
anche se con estrema fatica ... in effetti non è proprio un fisichino
il nonnino ...
Prima di avvicinarmi al pannello che istante dopo istante si stava aprendo emettendo
un lieve rollio, mi voltai indietro verso mamma e porsi l'ultimo quesito «
Ho visto che manca Light, é arrivato a casa sano e salvo? ». Nonostante
la domanda fosse diretta alla donna, Yamcha rispose al suo posto: « Light
è partito verso casa da parecchio tempo ma non sappiamo nemmeno se ci
sia arrivato intero ... » disse con un sorriso malinconico sul volto «
... Anche se lo chiamassimo non risponderebbe, è fatto così ».
In quell'attimo, vedendo sul viso dell'uomo che sopportavo a fatica quel sorriso
carico di amarezza, provai in profondo senso di tristezza. Compresi che
Light
era stato molto più sfortunato di me alla fine ...
« Spero che stia bene » saltai nel vuoto e mi lasciai trascinare
dalla forza del vento che mi spingeva lontano dal mezzo di trasporto. Seguii
i miei amici e volai assieme a loro in direzione dell'aura maligna.
******
Le mani tremavano di rabbia e di agitazione. Scivolavano le
dita per colpa del sudore che aveva addosso causato dalla fatica. I denti digrignavano
tra loro quando la bocca non sapeva più che imprecazioni esclamare e,
perennemente, i resti dei suoi fallimenti venivano scaraventati a terra con
furia repressa. Dopo l'ennesimo tentativo andato sprecato, dopo l'ennesimo spreco
di energie, si abbandonò sul largo tavolo freddo e poggiò su di
esso la guancia sinistra e la medesima tempia. Gli occhi rossi e un po' gonfi
indicavano che di lì a poco, se il suo autocontrollo fosse crollato,
si sarebbe messo a piangere da un momento all'altro. Pur di non far vedere le
lacrime nemmeno a sé stesso, il bambino si strofinò gli occhi
con le mani, strappò via le lacrime con la forza e poi, ancora turbato
da quel nervosismo che gli rodeva, tirò sù con il naso un paio
di volte.
Si lasciò cadere sulla larga panca di metallo ed anche se le forti luci
del laboratorio lo accecavano egli non se ne preoccupò, sentiva comunque
il bisogno di stare un po' fermo per riprendere la lucidità che gli serviva.
Il silenzio si fece udire tra quelle larghe pareti, gli scheletri delle autovetture
morte lasciavano che la loro struttura da colossi riempissero quei vuoti mentre
gli acidi vari, riversati a terra, ribollivano cercando però di mantenere
un contegno come se comprendessero pure loro di quanto il loro creatore avesse
bisogno di pace. Trascorsero parecchi minuti. Quando si sentì
più
leggero Light si rimise dritto sulla panca ed osservò meglio il disastro
che aveva combinato per colpa dei suoi scatti d'ira: numerosissime sostanze
erano state sparse per una larga porzione di pavimento e i cocci delle ampolle
infrante riflettevano la forte luce dei lampadari che erano nel laboratorio.
Si passò una manica della maglietta bianca sotto il naso e respirò
profondamente. Scese dalla panca, afferrò una scopa e una paletta ed
iniziò a pulire senza tralasciare nulla. Con uno strofinaccio asciugò
il pavimento e lo rese lindo. Il bambino, anche se ancora un po' abbattuto per
i suoi insuccessi, spiegò a sé stesso che non era colpa degli
attrezzi scientifici se lui non riusciva nell'esperimento ... Alla fine poi,
sorrise anche pensando che se avesse continuato di quel passo avrebbe poi imprecato
perché non aveva più mezzi a sua disposizione.
Tornò al largo tavolo e inspirò profondamente, osservò
alla sua destra e afferrò due ampolle cariche di sostanze diverse. Dopo
aver atteso che le sue meningi concludessero i suoi arrovellamenti, piegò
il contenitore che aveva nella mano sinistra e fece in modo che il liquido rosso
che era al suo interno andasse a scivolare all'interno della boccetta con il
liquame azzurrastro. Le due sostanze entrarono in contatto ma Light proseguì:
era necessario che la dose fosse delle proporzioni giuste per la realizzazione
del suo speciale carburante. Quando la maggior parte della sostanza necessaria
venne versata nel contenitore vetrio, il bambino si alzò dalla panca
ed afferrò con una certa spigliatezza il contagocce che era sulla scrivania
vicina, quella del nonno. Tornò al suo lavoro e proseguì nel suo
operato facendo cadere le gocce color porpora una dopo l'altra e osservando
ogni volta la nemesi del prodotto: quando le due sostanze iniziavano a
reagire
tra loro era indice che il composto era ultimato ma, se fosse stata aggiunta
una goccia o meno per colpa dell'insicurezza del piccolo scienziato, il tutto
sarebbe stato da buttare ... quelli erano i suoi fallimenti, mere piccolezze
se si andava a vedere l'età con cui operava. Light osservò la
sua opera dopo aver fatto cadere l'ennesima goccia di prodotto e attese stranamente
tranquillo ... in precedenza era agitato e non vedeva l'ora che il composto
reagisse. Piccole bolle iniziarono ad alzarsi quando i due liquidi presero a
reagire tra loro, un piccolo fumo iniziò a levarsi oltre le barriere
di vetro e a toccare le narici. Light sorrise entusiasta pensando che molto
probabilmente ce l'aveva fatta. Afferrò l'ampolla, si avvicinò
ad una piccola motoretta volante che aveva risistemato poco prima e dopo aver
aperto il serbatoio del carburante versò il contenuto nel veicolo. Accese
il motore e bloccò il veicolo lasciandolo sul posto, rimase ad osservare
la scena e vedendo che non stava accadendo nulla di insolito esplose letteralmente
di gioia: strinse i pugni e iniziò a saltare sul posto come un coniglietto,
« Ci sono riuscito! Ci sono riuscito! » urlava a squarciagola mentre
correva tra le varie scrivanie zigzagando come un vero bambino. Oltrepassò
con energia la porta che dava nella casa principale e corse nella sua cameretta
che stava in un punto lontano dal caldo salotto, varcò la porta bianca
sulla quale aveva applicato il cartellino con su scritto "Keep Out"
e proseguì ad esultare all'interno di essa. La sua cameretta era piuttosto
spoglia per essere di un monello della sua età: non vi erano poster appesi
o altro, gli unici elementi che coloravano la stanza erano il largo tappeto
a ridosso del letto e gli innumerevoli libri che stanziavano sulla libreria
... posso affermare (poiché glielo chiesto di persona) che di quei libri
non ne avesse letto nemmeno uno. Si avvicinò alla sua piccola scrivania
di legno laccato ed estrasse da uno dei cassetti un piccolo calendario da tavolo,
cercò la data di quel giorno e dopo aver arraffato una matita al volo
scrisse qualcosa riguardo alla sua vittoria ... evidentemente pensava che fosse
un giorno glorioso, da ricordare ad ogni costo. Ripose ogni cosa al suo posto
e sfrecciò nel bagnetto che era nella sua camera e all'interno compì
il comune gesto che chiunque avrebbe fatto se fosse dovuto partire per un piccolo
viaggio. Quando riuscì si indirizzò verso la libreria e la scostò
da una parte con una evidente facilità ... Light non era forzuto o altro,
il fatto è che vi erano delle piccole rotelle nascoste sotto al mobile
... Ritornando a Light, scostò la libreria e iniziò a rovistare
nel suo guardaroba anch'esso spoglio come la stanza, afferrò un semplicissimo
zainetto che pareva abbastanza capiente e rimise ogni cosa al suo posto. Uscì
di corsa dalla sua camera e si indirizzò nella calda cucina rischiando
più volte di inciampare sulle scale e quindi rompersi qualche osso. Si
fermò davanti al largo frigorifero e lo spalancò per vedere cosa
vi potesse essere di commestibile: verdure varie, carne da cuocere, altra da
scaldare, frutta, salumi e pagnotte. Estrasse fuori gli ultimi tre oggetti e
iniziò a riempire di salumi vari i panini che aveva preso e poi, dopo
averli anche impacchettati rapidamente con la pellicola d'allumino e averli
messi nello zainetto, aggiunse al resto anche alcune mele sode. Light chiuse
il suo zaino e tornò nuovamente nei laboratori quasi pronto per partire.
Afferrò gli occhiali da aviatore che aveva appeso alla moto e se li infilò
iniziando a vedere rosso poiché il vetro era di tal colore, si
avviò
verso gli interruttori della stanza e grazie ad uno di essi spalancò
il portone che dava al giardino. Tornò alla scrivania sulla quale lavorava
in precedenza e dopo aver estratto dal cassetto un'altro oggetto che aveva messo
in sesto lo poggiò sul piano di metallo osservandolo con sguardo un po'
bieco ma allo stesso tempo fiducioso. Sollevò gli occhiali poggiandoli
alla fronte e afferrò con entrambe le mani l'oggettuncolo rigirandolo
tra esse.
« Per fortuna ho trovato tutti i pezzi per ripararlo e potenziarlo un
po' ... » mormorò mentre poggiava lo scouter sull'orecchio sinistro
« ... Bulma mi aveva detto che apparteneva a una scimmia di nome Radish
... » Light spinse il bottoncino laterale e quando iniziò ad osservare
la scala numerica che saliva in maniera costante in una determinata direzione,
s'innervosì sentendo scivolare l'apparecchio dall'orecchio. Il bimbo
spense lo scouter dopo aver memorizzato la direzione ed osservò con aria
lievemente scocciata l'oggetto prima di riporlo nello zaino « Certo che
queste scimmie hanno le orecchie proprio grandi! » affermò poi
sedendosi sul mezzo che era ancora in moto sbloccando le ganasce che lo tenevano
fermo sul posto. Uscendo dalla struttura ripensò alle famose scimmie
mentre si infilava i guanti che gli avrebbero permesso di non sentire il vento
freddo sulle mani: Goku padre di Gohan e Goten, figli nati dall'unione del sayan
con la terrestre Chichi; Vegeta padre di Trunks (io) ... "Ma figlio di
chi altri?" si domandò il ragazzino incuriosito da quella mancanza.
Si abbassò gli occhiali da aviatore e dopo aver poggiato nuovamente la
motoretta al suo cavalletto corse nuovamente verso casa e richiuse il portello
per paura che qualche curioso si fosse avvicinato troppo ai suoi mezzi.
Tornò
alla moto e riprese un secondo a pensare al perché di quell'appellativo
a cui il padre Yamcha lo aveva educato in esclusivo riferimento al principe
dei sayan ... "Perché avevano la coda da scimmia ..." pensò
quando rispolverò altri ricordi anteriori di vecchi dialoghi risalenti
a quando il bambino era ancora un interesse per i genitori ... " ... Una
coda da scimmia ..." ripensò ancora cercando di immaginare una
protuberanza
pelosa che nasceva dal retro dei guerrieri che si muoveva con la cadenza di
una coda felina. Assottigliò gli occhi però quando giunse a immaginare
la mia persona: un guerriero con la coda di un colore ridicolo tutt'altro che
spaventevole. Sorrise alzando gli occhi al cielo e facendo sollevare la motocicletta
con la quale, grazie al nuovo composto, avrebbe potuto viaggiare tranquillo
per svariati giorni senza problemi. « Che tipi strambi! » esclamò
poi sfrecciando verso l'obbiettivo che lo scouter gli aveva indicato.
Il viaggio del ragazzino però durò poco: dopo nemmeno dieci minuti
si imbatté in una combriccola di persone che viaggiavano nella direzione
opposta alla sua. Il padre volò fuori dal veicolo color giallo paglierino
e nonostante il suo abbigliamento fosse discutibile fin dalle prime ore della
mattinata, Light soprassedé alla cosa lasciando il genitore parlare anche
se non vi era molto da dire.
« Light! Allora stai bene! » esclamò Yamcha rimanendo a distanza
mentre la mamma, ancora all'interno dell'abitacolo, sorrise un po' distesa.
Il bimbo osservò un po' all'interno del veicolo utilizzando il largo
vetro del parabrezza e non si stupì di vedere tutti sani « Vedo
che anche voi state bene ». Il padre annuì « Già,
per colpa di quei tizi al torneo abbiamo avuto dei problemi ma ora
è
tutto risolto ».
« Ah ... » proferì piatto « ... E adesso dove andate?
» chiese immaginando però la meta che alla fine si rivelò
come esatta: « Torniamo a casa e portiamo gli altri con noi. Rimarremo
lì finché tutta questa storia non si sarà conclusa ».
« Quale storia? ».
Yamcha spiegò a grandi linee il racconto di Babidi e MajinBu (mai bene
come me comunque) e quando ebbe concluso ripeté dov'erano diretti. Light
però, che non era affatto intenzionato a seguire gli altri per tornare
a casina, iniziò a tagliare corto sperando di sfuggire alla tortura che
però gli arrivò comunque.
« Dove hai intenzione di andare? » gli domandò il padre vedendolo
andare oltre l'elicottero giallo che la quasi ex moglie teneva fermo. «
Vado a vedere questo MajinBu » proferì comprendendo che l'energia
segnalata dallo scouter poteva essere di quell'individuo misterioso. Light non
si voltò indietro all'ennesimo richiamo: « Andiamo a casa, subito!
Qui non si scherza, potresti morire! ».
« No! Voglio vedere MajinBu! ... » ripeté maggiormente severo
e leggermente inacidito il bambino voltandosi verso quello che oramai non chiamava
più "padre" « ... Voglio andarci, ho preparato tutto
il materiale proprio per questo e non voglio tirarmi indietro adesso solo perché
me lo dici tu! ». Senza attendere oltre il bambino fece rombare i motori
e infiammare i propulsori. Il piccolo mezzo sfrecciò nel cielo sparendo
alla vista dopo pochi istanti lasciando Yamcha allibito. L'uomo rientrò
nel mezzo investito dal silenzio e dagli sguardi dei presenti. Bulma fece avanzare
nuovamente l'elicottero giallo in direzione della Capsule Corporation.
« Che ragazzino impertinente! Io gli avrei tirato le orecchie!
»
esclamò all'improvviso Chichi in preda ad un fastidio materno improvviso
e mentre i due genitori del monello sorridevano per l'esclamazione la donna
proseguì nei suoi commenti seminando una punta di ilarità. Yamcha
sorrise e si stravaccò sul seggiolino, osservò Bulma e precisamente
i suoi occhi azzurri perdendosi in essi soltanto per un istante ... «
E' proprio testardo, come te » disse poi spiazzando la donna che però
si riprese quando trovò la risposta per controbattere « Già,
ma è anche stupido, proprio come te! ». L'uomo ridacchiò
cogliendo il vero di quell'affermazione senza pesare il suo significato. L'ilarità
dei due però venne stroncata dalle parole di Genio che, serio come poche
volte, vennero proferite con aria mesta: « Ho un brutto presentimento
per quel ragazzino ... ».
Light però era già lontano ...
******
Ci mancava ormai poco per raggiungere Babidi e MajinBu. Le loro
auree erano ben udibili e grazie al pesante silenzio che regnava tra i presenti
ciò era ancora più facile da percepire. In fondo alla fila di
guerrieri osservavo con calma apparente i miei amici che volavano dinanzi a
me con velocità costante: il signor Goku, Piccolo e Vegeta in prima linea
guidavano la scia di guerrieri; Gohan affiancato perennemente dal piccolo Goten,
seguivano il genitore scambiando soltanto di tanto in tanto qualche parola spiccia
tra di loro; davanti a me un Kaioshin pensieroso pregava già mentalmente
che la nostra (per lui sicura) disfatta giungesse meno cruenta di quanto potesse
accadere mentre Crillin, anch'egli apparentemente tranquillo come il sottoscritto,
lo osservava ogni tanto soltanto per vedere se la sua aria accigliata
mutava
di un minimo.
« Gohan, ma è tanto forte questo MajinBu? » chiese Goten
al fratello lievemente impaurito. Il sayan negò con la testa prima di
guardarlo negli occhi « Non lo sò proprio ... La sua aura è
grandissima quindi è sicuro che non sarà facile sbrogliare questo
nodo ... » disse proseguendo a volare mentre il piccolino, pensieroso
come gli altri, proseguiva a viaggiare rimanendo però silenzioso.
« ECCOLI! » esclamò all'improvviso Piccolo scorgendo a distanza
la grande figura del terribile nemico. Deglutii un grosso quantitativo di saliva
e mi affiancai a Gohan quando l'intero gruppo, dopo aver poggiato i piedi a
terra, si fermò a pochi metri dal mago che se la rideva sguaiatamente.
Babidi si avvicinò al namecciano e lo osservò alzando gli occhi
in sua direzione proseguendo poi a visionare noi altri ... « Molto bene
... » proferì con aria sorniona mentre passeggiava avanti e indietro
dinanzi a noi, come se fossimo il suo pubblico « ... Vedo che ci siete
tutti, persino voi due! ». Babidi osservò in malo modo Piccolo
e mio padre e se dal primo ricevette uno sguardo severo, dal secondo si beccò
un sorrisetto irriverente ... cosa che sembrò turbare il maghetto poiché
arretrò affiancando la sua creatura.
« Prima di eliminarvi vi presento MajinBu, il mio pupillo! Avanti, saluta
MajinBu » disse Babidi in direzione dell'enorme pallone rosa che stava
al suo fianco. Il nemico iniziò a ridere pacioccone facendo in modo che
la sua grossa pancia sobbalzasse per le risa e poi, dopo aver alzato le mani
guantate in nostra direzione, aprì e chiuse ritmicamente le dita ripetendo
il procedimento in modo continuo ... « Ciao, ciao. Ciao, ciao. Ciao, ciao
... » ripeteva in contemporanea con tono tranquillo, come se non
avesse
problemi. Il saluto durò anche troppo: un intero minuto di quel "ciao
ciao" mandò i nervi del mago alle stelle che si trovò costretto
a riprenderlo: « SMETTILA MAJINBU! HAI SALUTATO ABBASTANZA!! ».
Il mostro abbassò le braccia e continuò a sorridere « Va
bene » disse poi facendo rabbonire Babidi.
« Questi MajinBu, sono coloro che mi hanno dato fastidio, quelli che mi
hanno impedito di farti tornare alla luce prima di poco fa ... Per questo ti
ordino di farli fuori tutti! ».
MajinBu osservò il mago mantenendo gli occhi chiusi « Quindi ti
hanno fatto del male? » chiese soltanto mettendo però paura al
suo padrone. Babidi si agitò un poco (perché ogni volta che MajinBu
proferiva con lui accadeva sempre così) ma rispose sorridente «
Certo, mi hanno fatto davvero male! Non ricordi? ». L'essere tornò
a sorridere e iniziò a battere le mani tra loro « O sì,
adesso ricordo. Vi farò fuori allora ».
Son Goku avanzò di un passo in direzione del mago e restò serio
« Come avete fatto a sopravvivere? Spiegatecelo » chiese perché
la curiosità di noi tutti era alta. Babidi si portò le mani dietro
alla schiena e sorrise mostrando i dentacci gialli « D'accordo, vi spiegherò,
tanto morirete tra poco ... » iniziò tornando a passeggiare in
tondo come uno scemo « ... Quando Darbula ha ucciso il vostro amico altra
energia è entrata nella sfera di MajinBu ma questa non era ancora sufficiente.
Anche se ero stato tagliato brutalmente in due parti, ho tolto il mio sigillo
su Darbula e quindi, avendolo fatto tornare nuovamente un mio nemico, l'ho potuto
far esplodere in mille pezzettini e pertanto la sua energia, anch'essa entrata
nella sfera, ha fatto in modo di riportare in vita la mia creatura ».
Babidi si fermò a fianco di MajinBu e continuò a raccontare mentre
noi altri eravamo esterrefatti « Mentre la nave saltava per aria lui è
nato e io sono sopravvissuto grazie alla mia barriera. Non potevo resistere
a lungo però quindi, appena MajinBu è uscito dalla sfera mi ha
portato sulla Terra in un lampo e mi ha curato facendomi tornare come nuovo.
Eccovi raccontata la storia! » il mago iniziò a ridere sguaiatamente
creando un gran baccano mentre Piccolo e noi tutti ci rodevamo il fegato ...
la nostra sfortuna era stata massima!
MajinBu iniziò a saltellare sul posto con le mani ai fianchi quando il
mago gli diede nuovamente ordine di ucciderci tutti e il piccolo Goten, che
era aggrappato al fratello come un cucciolo di koala, si presentò nuovamente
come un bambino sincero: « Ma è così buffo, sembra simpatico
... E' davvero così cattivo? » disse Goten continuando ad osservare
MajinBu che, appena udì le sue paroline, smise di saltellare.
« Mi trovi simpatico? » chiese gagliardo gonfiandosi un poco. Il
bimbo annuì senza problemi e quindi MajinBu riprese a sorridere e si
gonfiò maggiormente poiché l'affermazione gli era piaciuta «
Che bello, gli sono simpatico! » disse poi senza degnare di uno sguardo
il maghetto che cercava di richiamarlo.
« MAJINBUUUUU!!! » Babidi si spompò letteralmente nel chiamarlo
ma il richiamato non si scompose minimamente quando si voltò a guardarlo,
« Sì? » si limitò a dire.
« TI HO ORDINATO CHE DEVI FARLI FUORI! QUANTE VOLTE TE LO DEVO
RIPETERE?!
» il mago era livido di rabbia, aveva la sensazione che parlare con il
suo pupillo significasse ogni volta parlare con un muro di mattoni.
MajinBu
indicò con una mano il piccolo bambino continuando però ad osservare
il padrone che lo trattava con poco riguardo « Lui mi ha detto che sono
simpatico, quindi lo posso scartare, vero? ». Per un attimo ci sentimmo
più leggeri ma poi ...
« Sei sono uno sciocco tontolone! Ti ha anche detto che sei buffo!! »
lo riprese Babidi nel tentativo di convincerlo a eseguire poi la sua missione
interamente. Il mostro rosa riosservò i monello smettendo di sorridere
« E' una cosa buona? ».
« AFFATTO! ... » esclamò il mago sentendo di essere sulla
giusta strada mentre stringeva in contemporanea i piccoli pugnetti ossuti «
... TI HA PRATICAMENTE DETTO CHE SEI UNO SCIOCCO, CHE SEI RIDICOLO!
».
Voltai rapidamente gli occhi verso Goten e lo vidi sbiancare ... non voleva
di certo dire una cosa del genere ma questo MajinBu non lo aveva compreso e
infatti, irritato per la cosa, strinse i grossi pugni, aprì gli occhietti
mantenendoli assottigliati e ci guardò storto con essi mente dagli sfiatatoi
che aveva sulla nuca uscivano grandi svaporate.
« Io non sono ridicolo ... » il mostro batté le mani creando
un forte ciocco « ... Ho cambiato idea, tu sarai il primo! ».
L'essere scattò in avanti.
Lo scontro ebbe inizio nel peggiore dei modi.
... Continua ...