Serie TV > Victorious
Segui la storia  |       
Autore: Son of Jericho    09/06/2015    3 recensioni
"You don't know me".
Hai ragione, non ti conosco. Ma come potrei, se non conosco nemmeno me stesso?

Un presente che appare insostenibile, un futuro che rischia di diventare ogni giorno più difficile, e la paura di non farcela, porteranno Beck lontano da tutto ciò che credeva di amare.
Tempo e distanza, per sperare che le cose tra loro si sistemino.
Nuovi amici lo accompagneranno nella sua nuova strada, fino a quando arriverà il momento di chiedersi se davvero vale la pena tornare indietro e lottare.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beck Oliver, Jade West, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Bade - Cuori tra le fiamme'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
II - We all look to the shining light


Scelse di varcare la soglia dell'istituto passando dall'entrata sul retro, quella utilizzata solitamente dal personale di servizio e da coloro che non volevano stare al centro dell'attenzione.
Meno gente incontrava appena arrivato, meglio era.
Attraversati un paio di corridoi popolati da gente poco interessante, sentì chiaramente, dietro l'angolo che avrebbe condotto alla hall principale, le voci dei suoi amici che si erano radunati prima di entrare in classe.
Beck si fermò prima di farsi vedere, si appoggiò al muro e si mise ad ascoltare.
Spiccò l'inconfondibile e squillante risata di Cat, accompagnata da un intervento di Rex che ovviamente prendeva in giro Robbie; poi fece capolino anche Andre: - Ma si può sapere per quanto tempo ancora vuoi portarti dietro quel pupazzo? -
- Fino a quando non riuscirò ad esibirmi in un cabaret in prima serata. -
- Ho capito, dovremo sorbircelo fino alla pensione. -
Alla protesta di Robbie per l'ennesima mancanza di fiducia nelle sue qualità, Beck si staccò dal muro, si tirò su le maniche del giubbotto di jeans fino ai gomiti, si disegnò un sorriso di plastica sul viso e si preparò ad entrare in scena.
Gettò più fiato di quanto volesse in quel “Ehi, ragazzi” con cui esordì, correggendo poi parzialmente il tiro e alzando la mano in un saluto che sembrasse più pacato.
Fino a che lo sguardo non si posò su Jade, che lo aspettava con un’espressione che non tradiva emozioni, e allora il fiato gli si mozzò di nuovo.
- Dov'eri finito, Beck? A vedere se nel giardino sul retro crescono i funghi? - L'ironia di benvenuto di Andre andò tuttavia a disperdersi nell’aria, dato che Beck non lo stava minimamente ascoltando.
I suoi occhi erano stati catturati da quelli magnetici di Jade, in degli intensi secondi in cui nessuno dei due sembrava voler mollare la presa sull'altro.
Fu lei ad annullare la distanza che li separava, avanzando diretta, con tanto di leggera spallata a Robbie per farsi spazio, e portandosi ad un passo da Beck.
Le mani a cingergli dolcemente il collo, le labbra carnose che si posavano morbide sulle sue, in un bacio carico di passione.
Un bacio che però Beck non riuscì ad assaporare del tutto, nonostante avrebbe voluto non finisse mai.
- Ciao - gli sussurrò lei, allontanando appena la bocca e tornando a fissarlo. Ma fu proprio nel perdersi in quegli occhi, più profondi del mare, che Beck si scoprì incapace di trovare anche la più facile delle parole.
Perché quegli occhi che gli avevano sempre dato forza, adesso stavano lentamente sgretolando le sue fondamenta frammento dopo frammento.
- Ragazzi! - spuntò Tori alle spalle di Andre, in uno strano mix di euforia e nervosismo. - Dobbiamo andare, la Hawkes ci sta già aspettando in classe. Anche voi, piccioncini! - aggiunse poi, estendendo il richiamo a Beck e Jade per distoglierli dal loro mondo.
Seppur abbastanza infastidita dalla voce di Vega che li aveva interrotti, Jade si mosse per seguire il gruppo che ripartiva verso l’aula, lasciando Beck con i piedi piantati sul pavimento e a guardare la sua schiena che si allontanava.
“E allora andiamo”, pensò prima di riuscire a muoversi.
Andre, ultimo della fila, si accorse che l’amico era rimasto indietro, tutt’altro che convinto. - Tutto ok, Beck? - gli chiese, fermandosi davanti a lui.
Beck si rifugiò in un sorriso sornione, falso, ma che rese convincente a sufficienza. Odiava mentire ad uno dei suoi migliori amici, ma da ormai più di dieci giorni, non poteva fare altrimenti. Non era ancora il momento della verità. - Sì, tutto ok. - rispose secco, prima di riprendere il cammino verso la classe insieme ad Andre.
Lei sembrava esserci già passata sopra. Lui, invece, continuava ad accumulare macigni che stavano formando una montagna sempre più difficile da scalare.


Tra chi se ne stava lì esclusivamente per far numero, chi pisolava e chi aveva la testa in altri lidi, probabilmente erano in pochi quelli che stavano realmente ascoltando i discorsi della Hawkes, professoressa di tecniche di canto.
Donna di mezza età, distinta e sempre impeccabile, era considerata all’interno della Hollywood Arts una delle persone più rispettabili. Peccato, però, che le sue ore di lezione fossero così noiose da sembrare settimane, tanto che, un giorno, qualcuno aveva affermato di aver visto persino Rex addormentarsi.
Il pensiero di essere alla fine dell’ultimo anno aveva fatto il miracolo solo con alcuni studenti, mentre la maggior parte degli irriducibili continuava tranquillamente a trascurare quegli argomenti.
A spezzare il torpore generale dato dalla milionesima spiegazione dell’uso del diaframma fu la porta che, come una ventata d’aria fresca, si aprì improvvisamente presentando Sikowitz sulla soglia.
- Ragazzi, dovete assolutamente venire nella mia aula di teatro! - Annunciò con eccitazione, incurante dell’occhiata di fuoco scagliatagli dalla Hawkes.
- Signor Sikowitz, si è accorto che ha appena interrotto la mia lezione? -
- Certo. - ribatté con una certa indifferenza nei suoi confronti.
- E meno male! - osò farsi sentire una voce sommessa dal fondo della classe.
- E se è per questo non ho nemmeno bussato. Ma questo è sicuramente più importante. - continuò Sikowitz.
La Hawkes, indispettita, sbuffò e incrociò le braccia. - Ma sul serio non ha mai pensato alla pensione? -
- Sicuro che ci ho pensato, ma sto aspettando prima lei. - le lanciò la graffiante frecciatina senza neanche guardarla, mentre le risatine si sollevavano irriverenti.
- Venite subito di là, ho un’importante annuncio da fare! - concluse infine il professore, sparendo in un baleno dietro la parete.
I ragazzi cominciarono a guardarsi indecisi e a chiedersi a bassa voce spiegazioni l’un con l’altro, e quando la Hawkes realizzò di aver perso anche quel minimo di attenzione che credeva di avere, acconsentì scuotendo la testa. - D’accordo, andate. -
Mentre Cat, insieme a tanti altri alunni, schizzavano fuori dalla stanza, Tori si alzò e si avvicinò ad Andre, seduto accanto a Robbie e davanti a Beck e Jade. - Di che si tratterà? -
- Non lo so - l'amico indicò discretamente la Hawkes con la testa. - Ma di certo peggio di questo non può essere. -


In tanti anni, l’aula in cui Sikowitz era solito tenere le sue lezioni di recitazione non si era mai riempita così velocemente come quel giorno.
O era la voglia di evadere dalla Hawkes, o la premessa del suo annuncio aveva colto nel segno, pensò il professore in piedi al centro del suo piccolo palco.
Quando tutti ebbero preso posto a sedere, poté finalmente iniziare a parlare.
- Non restano ormai che poche settimane ai vostri esami di fine anno… -
- Grazie per avercelo ricordato! - si intromise Rex, la cui bocca venne subito tappata da Robbie, mentre Andre scuoteva la testa.
- Quindi significa che posso anche bocciarvi. - replicò il professore in direzione del pupazzo, per poi farsi più serio. - Ma per questo anno, il vostro ultimo qui alla Hollywood Arts, è stata preparata una sorpresa. All’istituto, come riconoscimento per il lavoro svolto nel tempo, è stata offerta una grandissima opportunità, per la quale solo stamattina è arrivata l’ufficialità. -
- Di che si tratta? - domandò Tori, impaziente.
Sikowitz raggiunse il fondo del palchetto e portò in avanti un mobiletto con le ruote sul quale era stato collegato un monitor.
- Il Dipartimento delle Arti della California ha stanziato un’ingente somma per la realizzazione di una commedia teatrale… -
- Qui a scuola? - lo interruppe nuovamente Tori.
- No… - Sikowitz, sorridendo beato, premette un bottone sul telecomando e sullo schermo comparve la foto con vista dall’alto di una enorme struttura all’aperto. - Lo spettacolo si svolgerà al famosissimo Comedy Dreaming di Los Angeles. -
La quasi totalità della classe rimase letteralmente a bocca aperta: quel teatro rientrava senza dubbio tra i 5 più importanti degli USA, dopo Broadway e pochi altri.
- Mi sono scordato di aggiungere un’altra cosa, - riprese Sikowitz - ma dalle vostre facce intuisco che l’abbiate già capito: sarete voi a recitarvi! -
Un coro di felicità, che i ragazzi avevano trattenuto fino ad ora solo per non rischiare di restare delusi, si alzò come un boato.
Robbie alzò Rex al cielo, Tori si sporse ad abbracciare Andre, mentre Beck e Jade riuscirono a scambiarsi il loro primo sincero sorriso di quella mattina.
- E non ho finito! - ricominciò il professore. - Vista la mole di lavoro che questa rappresentazione comporterà, è stato deciso di comune accordo con gli altri insegnanti che, chiunque vi parteciperà, sarà esente dagli esami di tutte le altre materie. -
La seconda parte dell’esultanza arrivò puntuale, di volume inferiore alla prima, ma comunque considerevole.
- E infine… - Sikowitz premette un altro bottone del telecomando, mostrando sul video uno stemma viola con una C e una S bianche al centro. I ragazzi tacquero in attesa della spiegazione, che Sikowitz ritardò con una crudele suspense. - La commedia verrà ripresa dal network e verrà trasmessa in prima serata! -
Si scatenò un’altra ondata di esclamazioni, arrestata però bruscamente dal professore stesso.
- Purtroppo… - fece, cambiando espressione, e in quel momento anche i sorrisi sui volti degli studenti sparirono - Il numero dei ruoli assegnabili non è così elevato come pensavamo. Questo significa che non tutti voi potrete partecipare, e chi resterà fuori, sarà costretto a sostenere tutti gli altri esami. -
Afferrò una cartellina rossa con una penna e la passò ad un giovane in prima fila. - Le audizioni avverranno domani pomeriggio qui, nel teatro della scuola. Segnate il vostro nome sul foglio e riconsegnatemi la cartellina domani mattina. -
- E i ruoli? - chiese Andre.
- Stavolta non sarete voi a scegliere la parte per la quale proporvi. Sarà un provino alla cieca: solo quando vi presenterete all’audizione vi sarà comunicato per quale personaggio sarà, in base a quello che io e gli altri insegnanti riterremo più consono. - concluse Sikowitz, prima di congedarsi di fronte ad una certa desolazione collettiva. Era incredibile la capacità che aveva quell’uomo di trasformare una notizia buona in una pessima in così poco tempo.
Tori si fece passare la cartellina, ma prima che potesse anche solo guardarla, se la sentì strappare dalle mani da Jade, contro la quale a nulla valsero le proteste.
Jade si voltò di scatto verso Beck. - Ci segniamo anche noi, vero? -
Beck annuì: raramente aveva visto Jade così elettrizzata per qualcosa, era un’occasione incredibile, e magari, questa cosa insieme avrebbe potuto far bene anche a loro due. - Certo. -


Non aveva smesso di pensarci un attimo, da quando l’aveva rivista quella mattina, durante le lezioni, e anche adesso a pranzo.
Beck, ingoiando a fatica un boccone, studiò nuovamente l’espressione di Jade, così difficile da decifrare.
Possibile che per lei fosse già tutto passato? Possibile che in lei non fossero rimasti segni di quello che era successo? Possibile che lui fosse l’unico a continuare a stare male per la loro ennesima lite della sera prima?
Arrivò a rispondersi di no, forse aggrappandosi al fatto era quasi sempre stato così: si arrabbiavano, discutevano, poi poco dopo tutto si aggiustava e terminava in un bacio risolutorio, lasciando che scivolasse loro addosso fino alla volta successiva.
Da un paio di settimane, però, Beck sentiva che qualcosa in lui era cambiato.
Qualcosa che non gli permetteva più di dimenticare i loro contrasti, ma solo di nasconderli dietro una maschera che indossava tutte le mattine.
Ad interrompere quel flusso ci pensò, fortunatamente o meno, l’arrivo di Andre e Tori. Il primo si sedette vicino a Beck, mentre l’altra rimase in piedi a fissare Jade.
- Jade - richiamò la sua attenzione, con questa che però non la degnava di uno sguardo. - Jade, potrei riavere la cartellina? -
Jade, con addosso ora anche gli occhi di Andre e Beck, smise di mangiare e alzò finalmente la testa. - Di che stai parlando, Vega? -
- So che hanno firmato tutti per partecipare alle audizioni di domani: tu, Beck, Andre, Robbie e Cat, persino Rex ci ha messo una X! Ma quando sono andata io per mettere il mio nome, la cartellina era sparita. -
- A quanto pare dovevi essere più veloce. - le rispose con sufficienza.
- Mi hanno detto che sei stata vista metterla nella borsa, e poi nessuno ne ha saputo più nulla. Scommettiamo che se ci guardo dentro la trovo ancora lì? -
- Non permetterò mai alle tue mani di frugare dentro la mia borsa. -
- Quindi non è vero che ce l’hai tu? - le domandò Andre, mentre Beck aveva aggrottato pesantemente la fronte, ignaro e perplesso.
- Oh, no… - Jade si sporse e afferrò la borsa. - E’ verissimo. - dichiarò, estraendo e mostrando con orgoglio la cartellina.
Nello stesso istante il tavolo fu raggiunto anche da Robbie. - Ehi, che… -
Beck, senza farsi notare, lo fermò e gli fece cenno di aspettare e sedersi in silenzio.
- Perché l’avresti presa? - chiese intanto Andre.
Jade inasprì il tono: - Perché? Perché ogni volta che c’è stato da mettere in scena uno spettacolo, Tori è finita a fare la protagonista, e io relegata a qualche apparizione secondaria o, peggio ancora, come sua sostituta. Ma stavolta non ho intenzione di lasciarmi scappare questa opportunità. Per questo non ti lascerò partecipare all’audizione e sottrarre il ruolo che deve essere mio! -
- Non sappiamo neanche se e per quali ruoli verremo selezionate! - squillò un’incredula Tori - Perché non può essere la migliore di noi a prevalere? -
- Giusto - aggiunse Andre - E non credi che tutti dovrebbero avere una possibilità? -
- Non lei - tagliò corto Jade, passando poi ad un silenzio che sapeva di rifiuto.
- Dammi la cartellina. - ordinò Tori, andando verso di lei con fare deciso e per niente intimorito.
Jade, alzandosi in piedi per fronteggiarla, le lanciò un’occhiata di sfida e un sorrisetto beffardo. - La vuoi? Vieni a prenderla. -
- Andiamo, ragazze… - provò a calmarle Robbie, nel tentativo più inutile della storia.
Sorprendentemente, Tori accettò la provocazione di Jade e si gettò sulla cartellina, cercando di portarla via dalle sue mani.
Si scatenò così una prova di forza, con strattoni da una parte e dall’altra, in cui nessuna delle due sembrava poter prendere il sopravvento. Almeno finché Jade non mollò furbescamente la presa, facendo ritorcere contro la sua rivale tutta la pressione, con l’angolo della cartellina che andò a colpire di rimbalzo la tempia sinistra di Tori, che scivolò e per poco non cadde per terra.
Una fragorosa risata si impadronì di Jade, che lasciò il tavolo compiaciuta del suo piano, mentre Tori, dopo averle rivolto un sonoro grugnito, se ne andò dalla parte opposta, toccandosi sì il graffio che si era procurata, ma anche portandosi via la cartellina come trofeo.
Restati soli, Andre si girò verso Beck in un moto accusatorio. - Mi spieghi perché non le hai detto nulla, amico? Di solito basta una tua parola e lei si calma. Andiamo, avremmo potuto evitare tutto questo! -
Beck lo sostenne con un’occhiata impassibile.
Il problema era che, nonostante tutto, sapeva perfettamente che Tori aveva ragione, e che probabilmente l'aveva anche Andre. Purtroppo, però, sapeva pure che schierarsi apertamente contro Jade l'avrebbe senz'altro portata ad infuriarsi anche con lui, e in quel momento, affrontare un'altra battaglia senza abbastanza forze era l’ultima cosa che voleva.
D'altro canto, difendere Jade avrebbe potuto farla sembrare debole agli occhi degli altri, e anche in quel caso, lei avrebbe finito per prendersela con lui.
Ecco perché aveva deciso di non intervenire.
Si alzò dal tavolo, dando le spalle agli altri due e allontanandosi con lo sguardo basso. - Non ce l'ho fatta. - ammise.


Al prolungato e liberatorio squillo della campanella, gli studenti si erano proiettati come razzi al di fuori delle uscite e verso i loro mezzi.
Beck se l'era presa più comoda, pensando a come, in fondo, quella giornata non era stata poi così male.
Era quasi arrivato al parcheggio, giocherellando con le chiavi della GTO tra le dita, quando fu raggiunto e affiancato da Jade.
- Mi dai un passaggio? - esordì, facendo comunque assomigliare la domanda ad una vera e propria pretesa.
- Credevo ti accompagnasse tuo fratello, questi giorni. -
- Oggi pomeriggio non poteva. E' un problema per te? - insinuò alzando il tono di un'ottava.
- Per niente. -
Al momento di salire, però, Jade mostrò un'esitazione, facendo fermare anche Beck con lo sportello aperto. - Perché non mi hai difesa oggi? -
Beck sperò di non aver capito. - Come? -
- Con Tori, mentre lei mi accusava, tu te ne sei stato lì bello a guardare. - la voce si incattivì. - Non è che anche tu la vedi perfetta per il ruolo della protagonista, magari proprio al posto mio? -
- Mai detto una cosa del genere! - protestò Beck, cercando in qualche modo di mantenere un certo controllo.
- Certo... - lo liquidò con disprezzo salendo in macchina, per poi chiudersi violentemente lo sportello alle spalle e raccogliersi in un freddo silenzio che faceva presagire aria di tempesta.
Beck la seguì all'interno dell'abitacolo, sopprimendo un sospiro.
Neanche così andava bene.
Non poteva continuare ad evitare ogni conflitto per sempre, perché altrimenti, prima o poi, la bomba avrebbe finito per scoppiare nel momento e nel punto sbagliato.
Ormai poteva solo tenere duro, finché non avrebbe capito cosa fare.

 


Angolo dell'autore:
Benritrovati! Un saluto a tutti voi che avete cominciato a seguire questa storia, che sperò vi appassionerà e vi terrà incollati allo schermo!
Un ringraziamento va a chi ha inserito la mia nuova opera tra le preferite/seguite/ricordate, e a chi ha lasciato un'apprezzatissima recensione al termine del primo capitolo.
Vi auguro una buona lettura, ciao!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Victorious / Vai alla pagina dell'autore: Son of Jericho