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Autore: Gomizzle    09/06/2015    8 recensioni
Due normalissimi ragazzi,Justin Bieber e Selena Gomez si ritrovano ad affrontare l'ultimo anno di superiori.
Quest'ultimo sarà pieno di emozioni,amore,amicizia,felicità,tristezza,debolezze e problemi adolescenziali.
Come si comporteranno i ragazzi in questa situazione?!
Genere: Mistero, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Selena Gomez, Un po' tutti
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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POV's JUSTIN.

Era il giorno del concerto ed ero agitatissimo, quella mattina mi svegliai prestissimo e mi misi ad ascoltare la musica. Mi calmava, non mi faceva pensare a nulla, ma poi una canzone di Ed mi fece tornare alla mente la rosa, Selena e i commenti che lei faceva a scuola su questo "regalo anonimo". La cosa mi metteva gioia e anche paura, insomma aveva apprezzato moltissimo quel regalo e ogni volta che ne parlava le se illuminava il viso con un sorriso, ma non sapeva chi era stato a mandarglielo. Mi toccai la fronte come per bloccare i pensieri e feci un respiro profondo ripetendomi, fra me e me, di stare calmo. 
Tolsi le cuffie dalle orecchie e mi diressi in cucina, mia madre ancora dormiva, presi un pentolino e riscaldai dell'acqua per farmi un thè caldo. Mentre aspettavo che si formassero le bollicine nel piccolo pentolino chiamò Ryan.
"Ciao Ryan" risposi strofinandomi l'occhio con una mano;
"Scusa l'orario, ti ho svegliato?" chiese quasi dispiaciuto;
"No, no. Dimmi pure." dissi poggiandomi al lavandino ancora un po' stordito dal sonno;
"Oggi, alle quattro, dobbiamo vederci tutti  a casa di Kylie e Kendall. Dopo di che andiamo tutti insieme." mi avvisò;
"Perfetto. Senti, sai se Selena viene con qualcun'altro o è già dalle Jenner?" chiesi alzando leggermente il tono della mia voce;
"No. Non lo so. Ora devo andare, stammi bene, Bieber." dopo aver attaccato, misi la bustina del thè a sciogliere. 
Non ero in me, ero stordito sia dal sonno sia dai miei pensieri petulanti. Non sapevo dove sbattere la testa, le mie illusioni più grandi stavano per sfracellarsi in tanti piccoli brandelli e il mio cuore anche. Pensai alla frase che le avevo scritto sulla rosa "L'amore può far male, l'amore può ferirti a volte, ma è l'unica cosa che ci fa sentire vivi" e al suo sorriso quando ne parlava, un po' mi tranquillizzai ma non avevo nessuna voglia di pensare positivo. 

Mi buttai sul divano con la tazza di thè fra le mani e poi mi voltai verso la finestra. Era una bella giornata, la notte aveva piovuto, ma ciò rendeva l'atmosfera ancora più 'agghiacciante'. Le foglie degli alberi erano piene d'acqua, le goccioline che si trovavano sull'asfalto brillavano e le case di fronte la mia avevano l'intonaco bagnato e così i colori erano più vivaci. Sotto i raggi del sole tutto sembrava più bello. Sentii poi passare il camioncino dei gelati e cominciai, a mia volta, a canticchiare la canzoncina che lo accompagnava, nel mentre immaginavo i sorrisi dei bambini spensierati correre verso d'esso, i quali problemi e drammi erano solo l'imbarazzo della scelta fra ghiacciolo o cornetto al cioccolato. Questa piccola e banale riflessione mi fece tornare alla mente varie cose che da piccolo volevo, facevo, pensavo o dicevo... mi ricordai del fatto che volevo diventare grande, che volevo imparare a guidare, che volevo andare alle superiori come facevano i ragazzi grandi...riflettei su questi miei pensieri infantili e fra me e me mi dissi che da piccolo ero un coglione. Ritenevo che l'infanzia era la cosa più bella, perchè davvero non avevamo drammi o problemi gravi, da piccoli si è spensierati e si può fare ciò che si vuole, quando invece si diventa 'ragazzi grandi' cominciano a crescere anche i problemi e le paranoie ci si avvicinano sempre di più. Non si è più spensierati, ci facciamo mangiare dall'amore, ci facciamo distruggere dalle paure, ci facciamo disidratare dalle lacrime che escono fuori come fiumi...

Ero in bagno a sciacquarmi il viso quando mi arrivò un messaggio dalla persona che mi causava bene e male allo stesso tempo. 
-"Mi serve un favore...potresti passare da me e portarmi da Kylie, alle quattro?"- lessi il messaggio e sorrisi, le goccioline d'acqua ancora erano lì a rigarmi le guance. Non ci pensai due volte e le risposi.
Quel suo messaggio mi aveva tirato un bel po' su di morale.
Sentii poi la porta della camera di mia madre aprirsi, allora mi diressi a salutarla.
"Buongiorno mamma" mi avvinghiai al suo braccio sorridendo;
"E' tardissimo Justin. E' l'una! Non hai fame? Perchè non mi hai svegliata?" cominciò tutto d'un fiato;
"Ssh. Stai tranquilla, mi sono fatto un thè e ho girovagato un po' per casa. Dovevo bruciare l'ansia e non ti ho svegliato perchè ieri ti ho sentita rientrare tardi, allora ho pensato di lasciarti dormire." risposi mettendole un braccio sulle spalle;
"Ohw, grazie tesoro." mi ringraziò poggiando la testa sulla mia spalla.
Andammo in cucina e preparammo qualcosa da mangiare, nel mentre parlammo di ciò che stava passando in quel periodo per via del lavoro e in fine arrivammo a parlare del concerto,  di Selena e della scuola...

Passai molto tempo con mia madre, uscimmo anche a farci una corsetta per i vialetti intorno il nostro quartiere per mantenerci in forma. Più passava il tempo e più il concerto si avvicinava.
Erano le tre e io ero in casa a fare su e giù davanti il letto della mia camera, ovviamente pensavo. Poi mi andò l'occhio all'orologio e con la velocità della luce cominciai prepararmi. Dopo una doccia veloce, un'improfumata, un'ottima selezione per il vestiario e un segno della croce, presi le chiavi dell'auto e mi diressi verso casa di Selena. Le mie supra rosse nuove spiccavano moltissimo e ogni tanto distoglievo lo sguardo dalla strada, ormai asciutta, per osservarle. Avevo la musica a palla, come diciamo noi 'ragazzi grandi', e picchiettavo le dita sul manubrio. Ero in ansia e lo stomaco mi urlava "STAI CALMO OPPURE NE RISENTIRAI"... stavo svalvolando e quando arrivai fuori casa di Selena mi feci un secondo segno della croce. Scesi dall'auto, mi sistemai la maglia e il capello e andai a suonare il campanello.
Aprì la porta e la vidi più bella che mai: capelli sciolti e più mossi del solito, ciglia voluminose e un semplice rossetto color carne, jeans neri, stretti, strappati, a vita alta e un top nero con scritto sopra "Green Day", un paio di stivali bassi e tanta tanta lucentezza nei suoi occhi e nel suo sorriso. Mi salutò e senza esitare si lanciò in auto.
"Hai fretta eh?!" dissi cercando di nascondere le mie preoccupazioni;
"Si muoviti!" rispose alzando leggermente il tono di voce facendomi segno di entrare in auto, il suo sorriso era così SPETTACOLARE;
"Dai scegli una canzone e cantiamola a squarcia gola." dissi ridendo dopo essere salito in auto;
"21 Guns." aggiunse ridendo. Cominciai a cantare e lei si fermò a guardarmi, mi sentii un po' in imbarazzo perchè mi guardava come se avesse appena visto la madonna, inizialmente pensai avessi fatto qualcosa che non dovevo fare, ma poi accennò un sorriso e a bassa voce iniziò a cantare anche lei. Si portò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio e piano piano alzavamo sempre di più il tono della voce. Non riuscivo ancora a capire perchè poco prima mi avesse guardato in quel modo, ma non ci pensai poi così tanto a lungo. Finita la canzone scoppiammo a ridere e l'atmosfera che si creò attorno a noi era così dolce e serena.
"Sai, Justin, i Green Day per me sono vita." disse seria guardando fuori dal finestrino. Non dissi nulla mi limitai a guardarla, la lasciai parlare, io volevo solo ed esclusivamente guardarla;
"A volte noi stiamo male, moralmente, ci odiamo e pensiamo a cose che non dovremmo pensare. Poi clicchi 'play' ed ecco qui che il mondo ritorna a sorriderti. Grazie ai Green Day ho capito molte cose della vita..." d'un tratto si fermò come se si fosse appena svegliata da un sogno;
"Ti sto annoiando?" chiese;
"Scherzi? Tu non mi annoi mai." risposi sorridendo, ero più che sincero;
"A te non ti succede mai?" chiese dopo una frazione di silenzio;
"A me succede ogni singolo giorno della mia vita, la musica, per esempio, mi ha fatto capire molte cose sull'amore. Mi ha fatto aprire gli occhi..." risposi, stavo per dirglielo, stavo per farlo, il mio cuore cominciò a battere fortissimo e i miei occhi erano fissi sulla strada, ma potevo percepire che lei mi stava fissando "...mi ha fatto capire che l'amore ci fa male, ci ferisce, ma ci fa sentire vivi." quando pronunciai quella frase contrassi la mascella e fermai l'auto, eravamo arrivati davanti casa delle Jenner e Ryan e Kylie erano fuori il portico, maestoso, ad aspettarci. Avevo paura di incrociare lo sguardo di Selena, ma piano piano mi voltai e la guardai dritta negli occhi.
Aveva una lacrima, una sola fottuta lacrima, che le rigava il viso, gli occhi erano raggianti e aveva un'espressione sull'orlo dello shock. Il mio cuore martellava fortissimo e il respiro si faceva sempre più affannato, mi sentii uno stupido e sentii già una prima crepa formarsi nel mezzo del mio cuore.
D'un tratto lei, un po' tremolante, mi prese una mano e sussurrò "Non ci posso credere." io non fiatai, ma contrassi il muscolo del braccio che lei stava sfiorando. "S-s-sei stato tu." aggiunse stringendo la mano, abbassai lo sguardo e non dissi nulla;
"Justin, ti prego guardami." disse avvicinando una mano al mio viso, potevo percepire che anche lei era un po' in ansia. Non le diedi ascolto, ma quando il suo dorso della mano toccò la mia guancia mi voltai e per mia sorpresa mi baciò.
Accadde tutto in un attimo, sentivo il calore delle sue labbra sulle mie, ghiaccio e fuoco si stavano scontrando. Le sue mani stringevano il mio viso e i nostri cuori andavano in sincro, potevo sentirlo perchè si era buttata letteralmente su di me e i nostri corpi erano diventati un tutt'uno. Inizialmente volevo scoppiare a piangere, poi la strinsi ancora di più a me e contribuii a completare quel bacio che mi riempì di gioia. Quella crepa che mi si era formata si richiuse immediatamente e quando ci staccammo un'ondata di passione rovente travolse l'interno della mia auto.
"Non puoi neanche immaginare quanto abbia aspettato questo momento." sussurrò passandomi un dito gelido sul contorno delle labbra;
"Non sai quanto io ti abbia desiderato in questo periodo" sussurrai a mia volta.
Ero confuso, una miriade di emozioni mi travolsero e i suoi occhi, felici e brillanti, contribuivano al mio acceleramento cardiaco.
Un po' in imbarazzo entrambe, finimmo la nostra "conversazione" con un'abbraccio, ormai, più che amichevole.


Entrati a casa nessuno disse niente a nessuno e continuammo la nostra giornata come se niente fosse accaduto. 
"Siete pronti per questo concerto?" urlò Kendall dalla cima delle scale che portavano alla sua stanza;
"Più che pronti!" rispose Michael andandole in contro;
"Ragazzi ma Shay?" chiese Luke andando verso l'immensa cucina, vidi Selena che lanciò un'occhiataccia a Kylie e subito dopo...
"Dobbiamo dirvi una cosa." annunciò Ky, non sapevo cosa aspettarmi così non dissi nulla, mi sedetti sul divano, insieme a Ryan, e aspettai che iniziassero a parlare;
"Allora...Taylor quest'anno è stata praticamente assente e anche voi penso lo abbiate notato." disse Selena poggiandosi sul bracciolo della poltrona posta vicino il divano sulla quale ero seduto;
"Si è vero. Ma cosa centra con Shay?" chiese, giustamente, Luke;
"Ascolta." disse Selena con tono fermo;
"Tay, si presume, si sta frequentando con il prof di spagnolo. Felipe Carlos, no? Ce lo avete presente? Si, dai ce lo avete presente." continuò Kylie gesticolando;
"Shay sta facendo di tutto per scoprire cosa sta succedendo e ha paura che possa succedere qualcosa di grave." attaccò subito dopo Selena, potevo capire guardandola che non le andava molto a genio questa storia;
"Io penso che Taylor debba fare ciò che vuole. I problemi sono i suoi, non i nostri. E non avrei mai ragionato in questo modo se non ci avesse 'abbandonati in mezzo ad una strada'" concluse facendo il gesto delle aperte e chiuse virgolette;
"Che cuore di pietra Gomez."commentò Michael;
"Stai zitto." gli lanciai un'occhiata furente, odiavo quando le davano della vampira, della 'cuore di pietra' o dell' emo;
"Comunque...ora vi abbiamo detto questa cosa per mettervi al corrente di cosa sta succedendo in questo periodo sia a Taylor che a Shay." concluse Kylie con tono anche lei fermo, in fondo non ci trovavo niente di preoccupante neanche io e così per evitare drammi non dissi nulla a riguardo. 

POV's SELENA.

Il concerto dei Green Day, il bacio con Justin e la sua quasi dichiarazione, il resoconto su Shay e Taylor... non ce la facevo più. Ero felice ma troppi fatti accadevano tutti insieme e troppe emozioni mi si accumulavano all'interno.
Ero di nuovo in macchina con Justin, eravamo diretti all'arena ed eravamo seguiti da Kylie, Kendall e Ryan e Michael e Luke. Inizialmente non fiatammo, io non dissi nulla perchè mi sentivo un po' in imbarazzo per via del bacio e Justin...non lo so, speravo, sinceramente, fosse per lo stesso motivo. D'un tratto, per mia sorpresa mi guardò. Eravamo fermi al semaforo e lui non faceva altro che fissarmi, diventai rossa e lui lo notò perchè accennò un piccolo sorriso.
"Sei così bella quando sei in imbarazzo." disse ridendo ripartendo con l'auto;
"Mmh, se lo dici tu." dissi coprendomi il viso con tono ironico;
"Però non sei bella quanto me, scusami." aggiunse sistemando lo specchietto;
"Oh mio Dio, ma quanto siamo modesti." commentai dandogli una pacca sulla spalla come faceva Ryan;
"Perchè copi Ryan?" chiese fermo, mi sentii sprofondare;
"N-non copiavo Ryan." risposi voltandomi verso il finestrino, lui non rispose ma lo sentii ridere;
"Non ridere Bieber." dissi incrociando le gambe;
"Gomez non sto ridendo" sapevo che stava ridendo perciò mi sentii un po' stupida quando mi voltai per controllare se fosse vero ciò che aveva appena affermato;
"Adesso mi tolgo il reggiseno." dissi seria dopo una frazione di silenzio, in realtà volevo solo vedere la sua reazione;
"Ma che cosa? Perchè?" chiese spalancando gli occhi. Io sbottai a ridere e lui mi guardò come se fossi un'alieno;
"Dai Bieber fattela una risata." continuai ridendo;
"Ma sei stupida?!" disse ridendo, la sua risata così profonda e amichevole mi fece venire le farfalle allo stomaco;
"No, sono cotta." ammisi continuando a ridere tralasciando il dettaglio 'cotta di te' per evitare di fare la solita ragazza sdolcinata;
"Lo so che sei cotta di me, ma dai addirittura toglierti il reggiseno mentre siamo in auto, diretti al concerto dei tuoi idoli...insomma mi sembra esagerato." sogghignò toccandosi il naso "Aspetta almeno che finisce il concerto e che ti porti a letto." continuò, non gli dissi nulla, risi e basta. La cosa più bella era che noi ci piacevamo, anzi ci amavamo, ma prima di tutto eravamo migliori amici e ci prendevamo in giro per ogni cosa. Il nostro era un bel rapporto.
Ogni volta che lo guardavo un brivido mi percorreva la schiena. Eravamo molto affiatati e fra di noi c'era una grande alchimia. I miei occhi brillavano e anche i suoi, d'un tratto dalla mia bocca uscì una frase che non avevo mai detto a nessuno...una piccola e semplice frase che lo fece sorridere come un bimbo.
"Ti amo."

Arrivammo all'arena e ci dirigemmo alla biglietteria, io andai con le ragazze e Justin con i ragazzi, ci dividemmo per poi rivederci tutti in un posto specifico. 
"Che posti avete?" disse Luke leggendo il suo biglietto;
"Luke, abbiamo il parterre." dissi avvicinandomi a lui;
"Oh è vero. Scusa, l'emozione mi da al cervello." si giustificò, potevo capirlo a pieno così lasciai correre.
Mi voltai per vedere l'arena, era enorme, ed era aperta. Si stava facendo buio e il suo colore fluo spiccava a contrasto con il celo. Era ricoperta da bacchette di luce neon di tutti i colori e in cima alla fila di bacchette azzurre c'era la 'bandiera' che sventolava con lo stemma dei Green Day. Il mio cuore batteva fortissimo e la mia vista cominciava ad offuscarsi, causa: lacrime di gioia. 
Sentivo i ragazzi che parlavano dietro di me, Kylie che si congratulava con qualcuno e diceva "Ce l'avete fatta"...frasi del genere uscivano dalla bocca di tutti i miei amici. Non capivo, ma non volevo capire, insomma ero troppo presa da quel 'monumento' maestoso di fronte ai miei occhi e dall'idea che avrei visto i miei idoli. Ero troppo felice, poi mi sentii prendere per i fianchi e poi un dolce bacio sulla guancia. 
"Sei pronta?" Justin mi prese la mano e mi portò verso il cancello;
"Allora? Non mi dici nulla eh!" sogghignò Kylie da dietro dandomi una pacca sul sedere;
"Eh brava la Gomez." aggiunse Ryan prendendo a braccetto Kylie;
"E datevelo un bacetto" dissero abbracciati Kendall e Michael, Justin era preso dai colori dell'edificio e non stava ascoltando, ma senza esitare gli presi il viso fra le mani e lo baciai. Mi voltai verso i ragazzi e feci l'occhiolino. Ormai lo sapevano, non c'era motivo di essere imbarazzati e poi, anche fosse, avevo i Green Day a pochi passi da me, la felicità sovrastava tutte le emozioni possibili e immaginabili.

Il concerto era iniziato già da un pezzo, io e i miei amici saltavamo in mezzo all'arena come dei pazzi scatenati. Avevo le lacrime che uscivano come fiume. Non riuscivo a trattenerle dalla tanta e troppa contentezza.
Mi muovevo, battevo le mani, saltavo a ritmo di musica.
Ogni volta che Billie Joe si avvicinava alla fine del palco io a mia volta cercavo di avvicinarmi a lui. Sapevo che era impossibile, ma ormai il mio cervello e la mia razionalità erano andati a farsi fottere. 
Ogni tanto mi giravo verso di Justin e gli sorridevo, anche lui era molto preso dal concerto. Aveva il sudore che gli colava sul collo e devo dire che ciò lo rendeva più seducente. Luke e Michael invece erano con me a saltare come deficienti davanti il palco. Kylie e Kendall invece erano con Justin e Ryan, saltavano e urlavano. Eravamo davvero tutti felici. Ci sentivamo realizzati, ci sentivamo bambini. In quel momento nessuno pensava a niente, tutti si facevano trascinare dalle note alte della musica. Cantavamo tutti a squarcia gola e alzavamo le mani in aria senza preoccuparci di nulla.
Ero piena di adrenalina, stavo in exstasi ed era una sensazione bellissima. Un sensazione appagante...
Quando le acque si calmarono e partì 21 Guns, andai vicino a Justin, lui mi mise un braccio in torno alla vita e mi fissava. Passammo tutta la durata del brano, abbracciati a cantare. Anche quella era una sensazione appagante. Anche in quell'istante non pensavo a nulla, l'unica cosa che vedevo era Justin ed era l'unica cosa che volevo.
Avere i tuoi idoli a pochi passi da te era una cosa che mi rendeva felicissima e condividere ciò con il ragazzo è ancora meglio!



HEI!
Vi è piaciuto questo capitolo? Io devo dire che ne sono davvero molto soddisfatta. Ammetto di non averlo ricontrollato a fondo, ma insomma il risultato mi piace.
Segnalatemi ogni eventuale errore, mi raccomando e recensite lasciando un vostro parere! VI PREGO.
Spero continuiate a leggere la storia. Da adesso in poi cominceranno ad uscire fuori cose davvero molto intriganti, ve lo assicuro.
ALLA PROSSIMA, BYE.

 
  
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