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Autore: LuckyV97    09/06/2015    0 recensioni
Questa è la storia di un incontro. Una storia d'amore. La storia di due destini che si incrociano, o meglio, che sono destinati a incontrarsi.
La storia di Luca, un ragazzo di 18 anni, estroverso, intraprendente, ma allo stesso tempo insicuro e in lotta con il mondo. La storia di Harumi (春美, in giapponese "bellezza primaverile") è una ragazza che proviene dal Giappone, molto introversa, timida e altruista.
Come si incontreranno i loro destini? Come faranno due persone così diverse a innamorarsi? Sarà un amore realizzabile o impossibile? Lo scoprirete solo leggendo.
AVVERTENZE: linguaggio esplicito in pochi tratti della storia (solo parolacce)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Tutte le cose belle finiscono e così finisce anche l'estate. Il termine di questa bellissima stagione implica una cosa ancora peggiore: ricomincia la scuola. Tutti gli anni la stessa storia e lo stesso trauma per uno come me che si alzava sempre dal letto alle dieci: sveglia alle sei di mattina, colazione veloce tutto rimbambito dal sonno che mi assale, vestirsi e andare a prendere i vari mezzi di trasporto che mi porteranno in quel posto che tanto odio, chiamato scuola.
Una cosa positiva c'è in tutto questo: la musica. La musica alle sei di mattina è la cosa migliore e più rilassante per fare iniziare bene la giornata. Nelle mie cuffiette Lana Del Rey e musica K-Pop (per chi non lo sapesse è un genere musicale fatto da cantanti o gruppi coreani), una delle caratteristiche, che fanno capire la mia passione verso i paesi dell'Estremo Oriente, specialmente Corea del Sud, Cina e il paese del Sol Levante: il Giappone.
Altra cosa che mi rende felice è rivedere i miei amici e compagni di classe, molti dei quali non vedevo da giugno. Non ho evitato i buoni saluti con nessuno e con chiunque ho parlato del più e del meno, come avventure e delusioni amorose, vacanze, mare e di qualsiasi altra cosa. Dopo di che mi sono ritirato con i miei amici maschi Lorenzo, Federico, Nicolò, Andrea e Alessandro. E adesso che siamo in quinta ci sentivamo quasi i padroni e i bulletti della scuola, dei veri e propri gangster. Le risate, le amichevoli prese per il culo tra di noi, il chiamarci sfigati, i commenti su culi e tette delle ragazze e quelli sulle primine.
“Minchia! Che figa la Brambilla ragazzi! Quanto me la farei!” comincia Lorenzo.
“Ma stai zitto, che non hai le palle nemmeno di chiederle di uscire!” commenta Nicolò.
“Ma zitto Polla, che l'ultima volta che hai parlato con una ragazza era per chiederle un temperino.” gli risponde Lorenzo chiamandolo per cognome, con quel suo modo di fare che attira molte ragazze. Lorenzo é il mio migliore amico e ha tutte le carte in regola per essere il classico rubacuori: alto, biondo, occhi azzurri, bel sorriso e carismatico. Ciononostante è molto generoso ed è diverso dai classici donnaioli, che molte volte si dimostrano rudi e rozzi nei confronti delle ragazze.
“Vogliamo parlare della Guccini?” si introdusse Federico, ragazzo simpatico e sempre gioioso.
“Ma se sei fidanzato!!! Ma lasciala a Polla!” disse Alessandro, il classico ragazzo tamarro, che ascolta rap e che si veste da hippie, mentre stringeva nelle sue braccia Sara, la sua ragazza da cinque mesi.
E Federico con il suo inconfondibile accento milanese ribatte: “Eh oh…con Rebecca siamo sull'orlo del fallimento, quindi…lasciami fare”. Poi mi fece LA domanda. “E tu, Luca? Trovata qualche pollastra quest'estate?”
“Mah…una semplice storiella estiva durata due settimane la consideri buona?” risposi io.
“Beh…meglio di niente! Così almeno hai dimenticato Denise per un attimo.”
“Considerato che mentre facevamo l'amore pensavo a Denise…direi che non sono riuscito a dimenticarla.”
“Come?!? L'avete già fatto?” mi chiese sorpreso Alessandro.
“Eh…sì, entrambi non eravamo vergine e quindi avevamo deciso di goderci questo momento, dato che poteva anche durare poco. E a quanto pare ho fatto bene.”
Lorenzo mi consola dicendomi che avevo fatto la scelta giusta e mi propone di andare a fare un giro per i corridoi della scuola con lui. Le ragazze, soprattutto quelle di prima e di seconda, avevano gli occhi su di lui. E pensare che nei due anni e mezzo che ho passato insieme a Denise mi venivano dietro e mi scrivevano molte. Quando si dice il tempismo…!
Lorenzo nel frattempo non si accorgeva nemmeno delle occhiate che gli lanciavano le ragazze e mi racconta della Brambilla: di terza, di due anni in meno di lui, ma nell'aspetto sembrava una di quinta. A lui piace tantissimo ma per la sua timidezza ha timore di andare da lei per qualsiasi cosa.
Continuava a parlare velocemente e lo ascoltavo. Però tutto a un tratto la mia testa si disconnette dalle parole di Lorenzo. E questo perché? Perché la mia mente si fissò su una ragazza. Una ragazza che non avevo mai visto nella scuola. Una ragazza alta, con delle gambe così belle e lunghe, che mi perdevo solo a guardarle, capelli lisci, mora, gli occhi castani e…a mandorla. Io ho sempre avuto un debole per le ragazze asiatiche, perché quando sorridono sembra che non accennino il sorriso solo con la bocca, ma anche con gli occhi. Quei bellissimi occhi a mandorla, che si incurvano come a formare un sorriso, di colore castano, mi avevano sconvolto. Forse perché tutte le ragazze asiatiche che vivono in Italia non sono mai state attraenti e non mi piacevano mai tantissimo. Tutte le ragazze coreane, giapponesi, thailandesi e cinesi belle che vedevo o erano su social network come instagram o erano idol di gruppi femminili coreani o giapponesi. Ma lei…lei è stato qualcosa di straordinario, una botta di vita al cuore, un atto di follia amorosa. I miei occhi sembravano essere diventati a forma di cuore. Era troppo bella per essere reale.
“Luca!” Mi chiama Lorenzo, ma non rispondo, tutto incantato ad ammirare quello spettacolo di ragazza. “Luca!” Non rispondo ancora.
“LUCAAA!!!” disse alzando la voce “Se ci sei, batti un colpo!”
Mi sveglio dal mio sogno e distolgo gli occhi da quella ragazza meravigliosa.
“Ma che stavi guardando? Sembrava che avessi visto la Madonna di Lourdes!”
“Scusami Lo!” Dissi io, schiaffeggiandomi piano la faccia. “Mi ero un attimo incantato. Ti ascolto ora!”
E intanto mi volto di nuovo ed era scomparsa, suppongo per andare in classe, dato che la campanella era appena suonata. Continuo quindi a parlare con Lorenzo, ma tenendo la mia mente fissa su quella ragazza. Chissà se sarà una semplice cotta momentanea! Però una cosa è sicura: in quel momento non pensavo a niente, se non a quella stupenda ragazza asiatica e ai suoi altrettanto stupendi occhi a mandorla.
   
 
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