(OSCAR)
Il re è sempre più svagato e distratto, infatti, mentre gli illustravo un probabile itinerario per la tradizionale visita che i delfini devono compiere alla capitale, a un tratto se è uscito a chiedermi se conoscevo il nome di uno dei migliori agenti della corona.
Dinanzi al mio silenzio, io di queste cose non mi occupo, ha detto dragone e ha atteso, ma più che lo stupore non ha intravisto (il solo drago che conosco io è quello di una favola, non altri).
(CATHERINE)
La spartizione della Polonia è sempre più lunga, ho portato non so quante lettere, le ossa spaccate dai viaggi per terra e per mare, la zarina ha pagato la cifra segreta, ma l’ha frazionata in rate, che scema non è, a questo giro, con l’ultima missiva di cambio Luigi quasi ballerebbe di gioia.
Scrollo le spalle, prima di aprire la leva del passaggio segreto mi metto i guanti, la maschera di cuoio sottile sul viso, con solo una fessura all’altezza degli occhi.
- CHI SIETE?
Deglutisco contro la punta della lama che Oscar mi punta gentilmente sul collo.
- Per piacere, capitano Jarjayes, fateci passare, siamo agenti della Corona.
Alexander esce subito dopo di me, siamo due contro uno.
- Ho i miei dubbi.
- Lasciate stare il dragone, per favore.
- A proposito, è fermo impalato, non parla per la paura.
- No… è quasi muto, non parla tanto-
Una prodigiosa inventiva, ahi voglia a maschere, ma se parlo, mi riconosce.. comunque, che ci fai qui e soprattutto come possiamo andare via senza effetti collaterali.
(OSCAR) Ero venuta in questo corridoio poco usato per riflettere in pace sui miei casi quando ho sentito dei rumori sospetti, Versailles è piena di passaggi segreti e... Mi sa che sono in un guaio.
Il presunto muto, a mia richiesta, si gira, una figura sottile, per quanto dato capire, un poco più basso di me.
- Non vi è onore ad agire nel buio, come posso fidarmi..
Magari potrei chiamare aiuto,ma il biondo che ha parlato sbuffa.
Tranne che, avessero voluto fare qualcosa, mi sarebbero già saltati addosso.
E poi … sarà muto, imperturbabile, ma .. io credo di conoscerlo. …
-Toglietevi la maschera. –
Scrolla la testa
- E allora battetevi.
(CATHERINE)
Ha disarmato Alex in pochi tocchi, gli impongo di stare fermo con un piccolo cenno.
- In guardia.-
Sorride. - Se mi battete vi lascio andare, sennò andiamo a fare due chiacchiere .. in prigione.
Prende la spada di Alex, un guizzo da pantera, la impugna nella sinistra, combatte a due lame, prima posizione, in guardia.
Potrei fare tante cose, compresa questa, non ho tempo da perdere.
(OSCAR)
Un primo colpo sferrato ha preso il braccio sinistro e una fitta micidiale, non ho saputo controllarmi, ha fatto ruzzolare via l’arma.
Il biondo aspetta e si gode lo spettacolo..
Qui è seria, la faccenda, si muove come un felino, movimenti rapidi e precisi, una agilità forse pari alla mia, una precisione esatta.
.. Mi ritrovo con le spalle al muro, stringe il mio polso destro contratto intorno all’elsa, poi scarta di lato e mi sbilancio in avanti per la foga, con uno strattone afferra la lama con le dita e la fa ruzzolare via.
Mi ha battuto.
- Allora noi andiamo, grazie-
Sussurra ironico il biondo e si allontana.
Tengo la lingua tra i denti, capelli e viso intrisi di sudore.
- Grazie, andate, su-
Mi porge la spada in segno di rispetto e ho l’idea che stia sorridendo, anche io vorrei ridere,, ho trovato uno più bravo di me…
Rido e gli stringo una mano, sono stati leali, potevano fare tante cose, come me, che li lascio andare, una volta che ha ricambiato la stretta.
.. qualche informazione, ebbene quell’agente esiste sul serio, non è una fantasia fumosa del re, è bravo, letale, ignota la sua identità.
.. pure, per tutto il tempo, ho avuto la sensazione che sapesse parlare.
(CATHERINE)
-Tu sei un’idiota-
Alex è bravo con la spada, Oscar un portento, infatti è pieno di lividi.
Io ti ho battuto solo perché avevo tanto da perdere e una decina di anni in più di tecnica, non altro, so come ti muovi quando ti alleni, non per altro.
-Dovresti dirglielo.
-No- Rincaro.
- Non me ne stupisco, che sia brava, sorella tua, te che a vent’anni mi sbattesti letteralmente a terra con un calcio, strano il contrario.
Anche io sono piena di lividi, il diavolo mi accompagni.