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Autore: Skull D Rix    10/06/2015    0 recensioni
Salve! Sono Jack, un normale ragazzo che viveva nella cittadina di Whitechapel assieme a suo fratello, fino a quando siamo stati accusati di aver ucciso 69 persone! Mio fratello è morto, ma adesso viaggio assieme ad un gruppo di strani ragazzi, capeggiato da Yoru. Inizialmente ero assetato di sangue, ma gli insegnamenti dell'ordine dei Killer mi hanno aiutato a guarire. O quasi...
Dal cap. 5: -Io posso ingannare la mente, ma anche la realtà: creare cose che non esistono, distruggere città in un batter d’occhio. E’ come se fossi sempre in un sogno.- Yoru
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Jack & Duty
-
<< Non riuscirai neanche ad avvicinarti a mio padre. >> disse il principe girandosi di scatto.
<< Credete di poterlo impedire? >> disse Jack, provando ad affondare il pugnale nella schiena dell’uomo, che dovette girarsi ed evitare il colpo.
Duty si avvicinava sempre di più alla porta, calpestando i frammenti di vetro della finestra e le macchie di sangue delle guardie. Era indecisa su quello che avrebbe dovuto fare. Era giusto uccidere perché qualcuno glielo aveva ordinato? Nella polizia era tutta un’altra cosa… o forse no… ma comunque in quel momento stava per porre fine alla vita di un altro sconosciuto, senza essere certa dei crimini da lui commessi.
<< Duty, so a cosa stai pensando, fai come credi. >> disse Jack sorridendo mentre deviava la spada del nemico.
Non aveva mai pensato a questo. È giusto uccidere? Sua madre le aveva insegnato che l’importante era seguire gli ordini dei suoi superiori, senza fare domande. Ma era veramente quello che voleva? In fondo era solo una bambina…
Si fece coraggio ed aprì il portone. All’interno c’era una stanza molto lunga, con un tappeto rosso che portava al trono, sopra al quale era seduto un uomo. Era vecchio, con pochi capelli e una lunga barba bianca. La faccia era ricoperta da rughe e cicatrici.
La sua faccia era terrorizzata. Si alzò di scatto urlando e andò nell’ angolo della stanza più lontano da Duty. Sapeva cosa lo avrebbe aspettato.
La bambina lo guardava. Egli mostrava la sua natura vigliacca in ogni modo: chiamava le guardie, che non potevano più sentirlo, si proteggeva il viso con le braccia e chiedeva pietà.
<< Per favore, risparmiami! Non ho fatto nulla di male! >> la bambina non cambiava espressione. Era immersa nei pensieri, quasi non si era accorta della sua presenza. << Posso darti qualunque cosa! Soldi, potere… tutto! >>.
Duty tornò improvvisamente in sé.
 
Jack e il nobile si davano battaglia. Il principe era visibilmente arrabbiato. Jack sorrideva. Si stava divertendo. Ora si trovava tra lui e la porta.
<< Mi stai prendendo in giro? >> chiese Kaze.
<< Per quale ragione? >>. Il ragazzo ridacchiò, poi cambiò discorso: << Principe Kaze, c’è un motivo se ci sono persone che vogliono vostro padre morto. È un dittatore, che mette il suo bene personale davanti a quello del popolo. Quante persone sono morte in questa inutile guerra? >>. Jack non riusciva a combattere con uno sguardo serio, era completamente impazzito.
Il principe non rispose, e un colpo del ragazzo gli sfiorò la spalla.
<< Vedo che mi ascoltate. Non vi lascerò passare fino a che vostro padre sarà morto. Quindi è inutile che vi agitate. Ma dato che siete un degno avversario e nobile anche nell’animo, voglio farvi un regalo. >>. Il Demone Verde appoggiò la mano al fodero che teneva alla cintura e ne estrasse una spada bianchissima.
<< Pochi hanno avuto l’onore di vedermi impugnare questa spada. Siete una persona rispettabile, principe Kaze. >>.
Il Demone divenne subito calmo, mise la mano sinistra dietro la schiena e puntò l’arma contro l’avversario. Il suo volto era comunque diabolico.
<< Non posso accettare… la morte di mio padre… >> disse il nobile. Era disperato. Avrebbe fatto di tutto per salvare l’uomo che lo aveva cresciuto << Non lo lascerò morire! >>.
Dalla bocca di Kaze uscì un vento che fece allontanare Jack, colto alla sprovvista, di qualche passo, verso la finestra.
Jack si fermò un attimo: << Cosa? Un Super? Ma allora anche il padre… Duty! È in pericolo! >>.
Il principe aprì un anta del portone, e si meravigliò che ad aprire l’altra fosse proprio Jack. Entrambi temevano per la vita di un loro caro.
Ma prima che potessero spalancare i battenti, si sentì un colpo di arma da fuoco provenire dalla sala del trono.
 
Il principe corse dentro seguito da Jack. Quello che videro era assurdo: il re era morto, accucciato in un angolo, con un foro in testa. Duty era rimasta paralizzata davanti a lui. E una terza figura le stava accanto.
<< Padre! >> urlò il principe gettandosi sul cadavere.
Jack osservava la figura accanto a Duty: aveva un sorriso diabolico, dei lunghi capelli biondo cenere e un fucile al posto del braccio destro.
<< Tu sei… Ray. >> disse Jack incredulo.
<< Eh già. Scusate, l’ho ucciso perché avrebbe potuto intromettersi coi miei piani. Ma ora devo andare, e anche tu! >> esclamò il Mutante indicando il principe Kaze << Farai compagnia all’altro principe, Mizu… >>. Lo prese per il braccio, piantandogli le dita trasformate in lame nella carne, e si buttò giù dalla finestra assieme a lui. Poi si trasformò in un elicottero e sparì tra le nuvole.
<< Che diavolo ci faceva qui Ray? >> urlò Jack. Duty ripensò al rampino che le aveva “parlato” poco prima. Il Mutante li aveva sfruttati per entrare.
<< Ad ogni modo, dobbiamo uscire di qui. Al più presto. >>.
Jack e Duty si fecero largo tra la folla e le guardie e riuscirono ad uscire dalla città.
 
<< E ora che facciamo? >> chiese la bambina. I due camminavano verso il porto dove avrebbero trovato la nave chiesta al principe Mizu.
<< Ormai è l’alba: direi di tornare all’isola di Turtle. È passato poco più di un giorno da quando l’abbiamo lasciata, e i cattivi ci hanno già trovati, probabilmente ci seguivano. Non so cosa voglia Ray dai due principi, ma ho paura che prima o poi ci finiremo dentro anche senza volerlo, quindi è inutile cercare di fermarlo. >>.
Duty annuì. Finalmente sarebbe tornata a casa e avrebbe rivisto sua madre. Era un po’ preoccupata per lei: il giorno precedente non aveva risposto all’auricolare. Poteva esserle successo qualcosa…
Jack continuava a pensare agli eventi di poco prima… i Kaze erano una famiglia di Super, ed era molto probabile che lo fossero anche i Mizu… ma per quale ragione rapire i due ultimi discendenti?
In lontananza si poteva vedere il sole riflesso sul mare ed un paesino pieno di vita. Una piccola nave portava il simbolo della famiglia Mizu. Ancora poco e sarebbero tornati a casa.
  
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