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Autore: Cacciatrice di Risate    11/06/2015    4 recensioni
Sara ci stava spesso con i piedi immersi nell'acqua fredda del mare. Solitamente, le estati le passava così.
Era una ragazza davvero solitaria. Era figlia unica e i suoi genitori si lamentavano spesso del fatto che lei abbia avuto solo un paio di amici. Qualche volta prendevano appuntamento dallo strizzacervelli, ma lo psicologo diceva che era solo il suo carattere e che non c'è cura alla propria personalità.
Sara aveva i capelli castani rossicci, gli occhi color nocciola, le labbra sottili e chiare. La sua pelle si abbronzava facilmente, anche se aveva già una carnagione scura.
I suoi genitori la portavano in vacanza al mare, ogni anno in posti diversi, per vedere se la diciassettenne iniziasse a relazionarsi di più.
E l'estate che stava per arrivare, la cambiò definitivamente.
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO SECONDO

 

Era passata una settimana da quando Sara e Michele si conosciuti. In quei sette giorni si trovavano per fare due chiacchiere in spiaggia, ma poi ognuno proseguiva per la propria strada, perché lei non voleva affezionarsi troppo a lui. Ogni volta che parlavano insieme si sentiva felice e tranquilla. Però a lungo andare, diceva la sua teoria, si sarebbe attaccata sempre più a quel ragazzo, e quando sarebbe arrivato il momento di separarsi, sarebbe stato troppo difficile.
Quella mattina, Sara si svegliò sentendo dei rumori provenire dall'esterno. Qualcosa che batteva alla finestra. Sarà grandine?, si domandò. Ma capì che la cosa migliore sarebbe stata affacciarsi per vedere cosa stava succedendo.
Apri la porta-finestra che dava sul balcone ed uscì, stringendosi nel leggero vestito bianco che usava per andare a dormire. Il vento iniziò a mandarle i capelli in faccia, e lei li spostò con poca grazia, guardando di sotto.
E appena vide Michele, le si mozzò il fiato.
“Michele?” chiese, facendo una faccia tra lo stupore e l'incomprensione.
“Ho saputo che ho oggi è il tuo compleanno”
Il ragazzo attese una risposta, ma Sara corrugò la fronte. Entrò un attimo in casa, controllando la data del giorno sul cellulare. 10 agosto. Era davvero il suo compleanno. E si
ricordò che la sera prima il padre che le aveva detto “domani diventi maggiorenne, figliola”
Sara uscì di nuovo, con un sorriso stampato in faccia.
“Buon compleanno!”
“Grazie” rispose a Michele. “Ma come lo sai?” chiese subito dopo.
“Ho conosciuto tua madre due giorni fa, e abbiamo un po' parlato.. mi ha detto che oggi compi gli anni. Quanti è che sono? Diciotto, no?”
Sara annuì.
“Io ho una sorpresa bellissima, ma bisogna aspettare questa sera. Intanto vestiti e vieni in spiaggia con me, ti aspetto in riva!” e corse via nella direzione del mare.
La ragazza tornò dentro, chiuse la porta-finestra e iniziò a cambiarsi alla velocità della luce. Nel frattempo, controllò l'orario. Erano le otto e mezzo del mattino.
Dopo dieci minuti mise nello zainetto una bottiglietta di tè al limone, un sacchetto di patatine e il cellulare. Dopodiché, vedendo che i genitori dormivano ancora, lasciò loro un bigliettino sul tavolo con scritto:
Sono in spiaggia con Michele. So già che è vostra intenzione farmi gli auguri di compleanno, quindi grazie in anticipo. Ci vediamo per pranzo.”
La passeggiata appartamento-mare durava all'incirca tre o quattro minuti, così arrivò velocemente sul bagnasciuga dove Michele stava disteso come quel giorno in cui l'aveva visto.
Si avvicinò silenziosamente e prese a solleticargli la pancia. Il ragazzo aprì gli occhi, ridendo. Senza che Sara se lo aspettasse, la prese con forza in braccio, togliendole lo zainetto e lasciandolo sulla sabbia e iniziò a correre dentro il mare.
La ragazza si dimenava ridendo e pregandolo di metterla giù, lui scuoteva la testa con voglia di dolce vendetta, mentre tantissime gocce d'acqua li spruzzavano delicatamente.
Quando l'acqua arrivava alla vita di Michele, mollò Sara nell'acqua. La caduta provocò un grande spruzzo. Quando la ragazza riemerse fulminò il suo amico. “Ti sembra il modo di inaugurare il mio diciottesimo compleanno?” sbottò.
Scoppiarono a ridere entrambi, dopodiché lui l'abbracciò. “No davvero, buon compleanno”
E pronunciò le parole con così tanta tenerezza che Sara pensò di potersi sciogliere. L'acqua fredda l'aveva completamente avvolta, ma Michele sapeva come riscaldarla.
“Ho tutta la maglia e i pantaloni fradici” mormorò uscendo dal mare.
Il ragazzo rise, prendendo il suo zaino che aveva lasciato vicino a un ombrellone. Estrasse un asciugamano e lo porse a Sara, che lo accettò volentieri.
Mentre si asciugava, Michele non le toglieva lo sguardo di dosso. Era semplicemente bellissima, anche quando si arrabbiava, con i capelli bagnati, e i vestiti che aderivano al corpo, rendendola dannatamente sexy.
“Che guardi?” domandò lei, fingendosi infastidita.
Lui fece un sorriso malizioso. “Nulla”
“Allora? Dove sarebbe la mia sorpresa?” chiese di nuovo Sara.
“Abbi pazienza. Questa sera ti vengo a prendere per le dieci e mezzo, fatti trovare pronta, d'accordo?”
“Sì, nessun problema”
I due si zittirono, restarono ad ascoltare le onde del mare incresparsi a riva e battere contro gli scogli. Iniziarono ad arrivare le prime famiglie con i bambini, e un fanciullo corse verso riva inciampando nello zaino di Sara.
“Ops, scusa! Ti sei fatto male?” disse lei, guardando il bambino alto un po' meno di un metro, con un secchiello in mano. Lui scosse la testa, riprendendo la sua strada.
Michele e Sara restarono a guardarlo riempire il secchiello d'acqua.
“Che carino” commentò lei. Il ragazzo sorrise in risposta.
Poco dopo il bambino tornò indietro, fermandosi un paio di secondi a osservare i due amici, e poi trotterellò alla ricerca del suo ombrellone. Ma in meno di cinque minuti fece retro marcia, mentre piccole lacrime scendevano sulle sue guance.
Sara lo notò, e gli si avvicinò, con Michele in parte. Si accucciarono davanti a lui.
“Cos'è successo?” chiesero all'unisono.
“Non teovo la mia mamma! Mi sono pesso!”
“Si è perso” tradusse Michele all'occhiata confusa dell'amica.
“Oh! Andiamo dal bagnino, farà un richiamo in tutta la spiaggia” Sara prese per mano il bambino e con Michele si avviarono verso la cabina del bagnino.
“Mi scusi, questo bambino si è perso!”
L'uomo scese dalla scaletta e si abbassò all'altezza del piccolo. “Come ti chiami?”
“Giovanni” rispose lui piangendo.
“Quanti anni hai?”
“Quasi cinque”
Il bagnino annuì, tornando alla sua postazione. Prese in mano il microfono e disse: “Un bambino di nome Giovanni non trova i genitori. Ha cinque anni e ha un costumino rosso. Si trova alla cabina numero 5. Si pregano i genitori di venirlo a prendere” finì la frase e si sedette sulla sedia, iniziando a farsi aria con un ventaglio.
Sara si riposò con Michele e Giovanni sulla sabbia, all'ombra della cabina. Il sole si stava facendo più cocente del normale.
Dopo pochi minuti una donna con un costume intero correva disperata verso di loro.
Il bambino balzò in piedi e corse da lei, buttandosi tra le sue braccia.
“Chi ti ha trovato, tesoro?” chiese la signora. Il figlio indicò Sara e Michele che stavano ancora seduti a ripararsi dal sole.
“Oh mio Dio, grazie!” mise il bambino per terra e corse ad abbracciare i due amici che, nel frattempo, si erano alzati.
“Ma di che, si figuri” rispose Michele.
“Ciao Giovanni!” esclamò Sara. Il bambino mosse la mano in segno di saluto, correndo a giocare con la madre che lo controllava a un metro di distanza.

 

***

 

Il campanello suonò e Sara si riscosse dai suoi pensieri. Quel suono significava solo una cosa: l'uscita con Michele. Era curiosissima di sapere la sorpresa che le aveva preparato.
Salutò i genitori, ed uscì, trovandosi a faccia a faccia con un Michele più bello del solito. In mano teneva un mazzo di rose che sciolsero la ragazza in un sorriso a trentadue denti.
“Michele, ma..”
“Non dovevi disturbarti e bla, bla, bla..” il ragazzo imitò la sua voce ridacchiando.
“No, sul serio.. che ti è saltato in mente! E' solo un compleanno, dai!”
Il ragazzo non rispose, ma la prese per mano regalandogli una scossa lungo tutta la spina dorsale.
“Dove mi stai portando?”
Michele non disse nulla, lasciando Sara costantemente nel dubbio.
Arrivarono in spiaggia, e lui la fece sedere su uno sdraio. Poi si accomodò accanto a lei.
“Che ci facciamo qua?”
“La smetti di brontolare? Ora ti spiego tutto” iniziò Michele, guardando l'amica a cui iniziarono a brillare gli occhi. “Oggi è il tuo compleanno, ma è anche San Lorenzo. Forse ti sei dimenticata, ma la notte del 10 agosto c'è una cascata di stelle cadenti. E io ti ho portata qui per esprimere tutti i desideri che vuoi. In mia compagnia”
Sara non sapeva cosa rispondere. Prese a scrutare il cielo, già individuando una stella cadente.
Desidero che Michele mi baci, pensò la ragazza. Quando capì cos'aveva espresso, si vergognava di sé stessa. Michele era un amico, non poteva affezionarsi troppo a lui. E quel bacio che stava desiderando avrebbe dato fine alla sua felicità, una volta che sarebbe partita per Roma.
Ci furono circa venti minuti di puro silenzio, a sentire soltanto il rumore del mare e dei loro respiri, così vicini che si fondevano addirittura.
Michele sfiorò con la sua guancia quella di Sara, e un brivido percorse il corpo di entrambi.
Come una calamita, i due si voltarono verso il viso dell'altro. Solo un millimetro separava le loro bocche, solo un'incertezza della paura di soffrire a dividerli.
Ma poi non ci fu più nemmeno quel dubbio, poi le loro labbra si incontrarono, in un solo, piccolo ed unico bacio.






 

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti!
Sì, ho già aggiornato, per il semplice motivo che il capitolo era pronto e ho appena finito di studiare per gli esami che avrò tra un paio di giorni. Sono stata ammessa con 9, yeee!
D'accordo, la smesso di scaricare allegria ovunque.
Voglio ringraziare
letylove31 e 20 maggio per aver lasciato una recensione.
Beh, anche questo secondo capitolo è andato!
Spero vi piaccia, a presto!
Jess

 
   
 
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