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Autore: lady lina 77    11/06/2015    2 recensioni
Seguito de L'antica maledizione e insieme, crossover con i film de I pirati dei Caraibi.
Oltre tre anni dopo la sconfitta di Yoshy e la morte di Madeline, Lina Inverse viene contattata via lettera dal pirata Jack Sparrow che le propone una collaborazione per cercare tesori e terre inesplorate nei mari che si trovano oltre la barriera dei demoni caduta dopo che Fibrizio è stato ucciso. Titubante e non troppo convinta, Lina accetta. Andando incontro a nuove avventure e nuovi guai ma anche ritrovando persone importanti del suo passato.
Una storia dove Lina nasconde un dolce segreto, dove Lina è decisamente più adulta, più malinconica, più triste, più saggia e anche, a volte, più tenera, sensibile e più pronta a dimostrare il suo affetto alle persone a cui tiene. Ma cosa le è successo in quei tre anni intercorrenti fra la morte di Yoshy e l'incontro con Jack Sparrow? Cosa la ha fatta maturare tanto in fretta?
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Personaggio originale
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Aggiornamento a tempo record, ma ci tenevo troppo a scrivere questa parte e spero sia uscita bene e vi piaccia.

Commenti e critiche come sempre, saran graditissimi!

Grazie come sempre a tutti per il sostegno!



Puro come la neve



Leesel aprì la porta che, pensava Lina, dava sul giardino adiacente alla capanna. Ma, con grande sorpresa della maga, davanti ai loro occhi non comparve la rigogliosa foresta tropicale di Turkos ma un'altra stanza, molto più grande della prima. Una specie di enorme magazzino pieno di una moltitudine di oggetti di qualsiasi tipo, gettati in esso alla rinfusa, si materializzò quasi per magia davanti a loro. E in un angolo di quella nuova stanza, un'altra porta che portava chissà dove...

La maga spalancò gli occhi. Com'era possibile? Quella capanna, dall'esterno, appariva minuscola ed angusta, come poteva contenere al suo interno due stanze, di cui una così grande? Guardò Leesel, cercando di capire. Ma gli occhi limpidi e azzurri della ragazzina non seppero trasmettergli nulla. "Come può essere?" - chiese, mentre anche i suoi compagni si guardavano attorno esterefatti.

Leesel sorrise. "Questo è un magazzino un pò particolare. Nessuno lo può vedere e vi può accedere, a parte coloro che arrivano fin quì con la pergamena. Questa è una specie di anticamera...". Indicò la piccola, misera porta in legno che stava all'angolo più buio della stanza. "Se troverete la chiave d'accesso, potrete aprire e varcare quella porta. E potrete arrivare al cospetto dello spirito che volete incontrare. Sembra una porta leggera e sgangherata ma non è mai riuscito ad aprirla nessuno fin'ora, a parte Jean".

Daryl si tirò su le maniche della camicia. "Sciocchezze. Basta una spallata e quella viene giù come niente!" - affermò, sicuro. Poi si avvicinò alla porta, prese la rincorsa e ci andò a sbattere contro, finendo a terra come un sacco di patate, dolorante. La porta non si era mossa di un millimetro.

Lina sbuffò, alzando gli occhi al cielo. "Perdonalo Leesel, è un idiota! Non farci caso".

Leesel fissò Daryl e poi Lina. E infine scoppiò a ridere, di gusto. "Voi mi state simpatici! Spero davvero che almeno uno riesca a trovare la chiave d'accesso per aprire quella porta".

Alix si guardò attorno, incerta e pensierosa. C'era un tale macello in quella grande stanza! Oggetti grandi e piccoli gettati in ogni angolo, alla rinfusa, gli uni sopra gli altri. Mobili, soprammobili, candelabri, gioielli, giocattoli, utensili da lavoro... Tutti gettati nella stanza senza una logica e un ordine. Non aveva mai visto una camera tanto disordinata e polverosa come quella. Leesel doveva essere una tizia davvero poco avvezza al lavoro di casalinga. "Che dovremmo farci quì?" - chiese, temendo che la ragazzina bionda chiedesse loro di dare una ripulita.

Leesel si appoggiò alla parete, fissandoli negli occhi uno ad uno. Era pensierosa e assorta, mentre li scrutava e studiava, come se in ognuno di essi cercasse un segno, un qualcosa che le facesse capire se fra quei forestieri c'era la persona giusta che potesse seguire le orme di Jean.

"E allora?" - chiese anche Daryl, massaggiandosi la spalla dolorante.

Leesel scosse la testa. "Come vi ho detto, questa capanna è un portale che permette a questo mondo di entrare in contatto col mondo degli spiriti, dei demoni, degli dei e degli esseri superiori. Si può parlare pure con Lon, se lo si desidera. Loro parlano con chi riesce a varcare il portale perché sanno che solo le persone meritevoli possono trovare la chiave d'accesso. La pergamena che avete con voi era la vostra bussola, che doveva condurvi fin quì. Ora che siete arrivati, dovrete trovare la chiave per aprire la porta. Non è una chiave normale, ma un oggetto. Si trova in questa stanza, cammuffato fra mille altri oggetti. Chi saprà riconoscerlo, potrà aprire e varcare quella porta. E ottenere tutte le risposte che desidera, da chi desidera".

"E tu sai qual'è questo oggetto?" - insistette Daryl. La caccia al tesoro lo intrigava, da sempre. E quella situazione lo stuzzicava piacevolmente. E poi Leesel, benché apparentemente giovanissima, era talmente carina e adorabile!

Leesel annuì. "Certo che lo so!".

Lina le si avvicinò, guardandola dritta negli occhi. "Ma non ce lo dirai, giusto? Dovremo cercarcela da soli, questa chiave!".

Jack alzò le spalle, noncurante. "Beh, che problema c'è? Ti portiamo uno ad uno tutti gli oggetti che ci sono in questa stanza e alla fine ci capiterà in mano l'oggetto giusto!".

Leesel, a quelle parole, ridacchiò. "Oh pirata, non è mica così semplice. Non potrete prendere uno ad uno tutti gli oggetti. Avrete solo una possibilità a testa. Potrete sbirciare e guardare ogni cosa ma poi dovrete portarmi solo uno fra questi oggetti. Scegliete quello che per voi è speciale, quello che, ritenete, possa aprire il portale. Se saperete guardare oltre, se saprete riconoscerlo, allora sarete la persona giusta a cui Jean ha lasciato questa possibilità. Se sbaglierete, tornerete a casa a mani vuote, portandovi via la mappa. E prima o poi finirà nelle mani di qualcun altro, che tenterà di intraprendere la vostra medesima strada. Funziona così, da secoli". Sorrise. "Buona fortuna, rovistate pure quanto volete" – disse, appoggiandosi nuovamente alla parete.

Senza farselo ripetere, come delle furie, Daryl, Jack ed Alix si fiondarono fra la moltitudine di oggetti cosparsi per la stanza.

Lina fece lo stesso, ma con più calma, attenta ad ogni cosa che la circondava. C'erano oggetti di poco valore e gioielli tempestati di diamanti, gettati alla rinfusa gli uni sopra gli altri. Si accigliò. Cosa poteva aprire un portale tanto prezioso? Qualcosa di altrettanto prezioso probabilmente... Ma cosa? Una collana? Un rubino? Oro puro? Oppure era sulla strada sbagliata?

Saper guardare oltre...

Cosa voleva dire Leesel? Che cosa doveva guardare, COME doveva guardare per capire, scegliere e ottenere il passaggio dall'altra parte della porta?

Guardò Jack, Daryl e Alix che, come lei, osservavano gli oggetti più preziosi. Avevano avuto la sua stessa idea e probabilmente quella doveva essere la strada giusta. Non poteva sbagliare, doveva usare il cervello! Si aggirò fra gli oggetti, pensierosa, sperando, pregando Lon che almeno uno di loro ce la facesse e che quel viaggio non fosse stato vano. Era un'opportunità unica quella che Elizabeth aveva regalato loro e non l'avrebbe sprecata.

"TROVATO!!!". Alix si alzò in piedi, trionfante. Si avvicinò di corsa a Leesel, tenendo un grosso candelabro in oro fra le mani. "E' lui, lo sento! Un candelabro prezioso che faccia luce nel tunnel oscuro che porta alla conoscenza!" - disse, trionfante.

Leesel la guardò, poi sfiorò l'oggetto che teneva fra le mani. "Mi spiace. La tua idea è buona e sicuramente ha fondamento ma... non è questo l'oggetto che apre la porta. Hai finito di giocare, ragazza!".

"Cosa???". Alix sbiancò, delusa. Borbottando, lanciò il candelabro fra gli altri oggetti, mettendosi poi a sedere in un angolo, col muso lungo.

Gourry, vedendola, ridacchiò. Alix non si smentiva mai, odiava perdere e forse era stata troppo affrettata nella sua scelta. Faceva parte del suo carattere!

Leesel guardò lo spadaccino, accigliata. "Perché te ne stai quì appoggiato alla parete, senza fare nulla? Tu non cerchi come loro, non vuoi provare?".

"Io?". Gourry spalancò gli occhi, a disagio. In realtà ci aveva capito ben poco della spiegazione data da Leesel, ma una cosa gli era chiara. Se non riuscivano nell'impresa Lina e Daryl, che avevano il fiuto di due seguci per i tesori, come avrebbe potuto riuscirci lui? "Mh, no. Io non capisco nulla né di magia, né di tesori, né di esseri superiori. Ti farei solo perdere tempo. Io non sono che uno spadaccino e non ho certo le loro capacità" – disse, indicandogli gli amici con un cenno del capo.

Leesel scosse la testa. "Per saper guardare oltre, non bisogna per forza essere il più bravo o il più forte. A volte basta solo essere delle brave e buone persone. Certe volte è questo che fa la differenza. I più potenti, il più delle volte, non sanno davvero guardare le cose da un'altra prospettiva. Le persone genuine sì! Provaci dai, che ti importa!? Scegli un oggetto anche tu, regalerai ai tuoi compagni un'altra opportunità, quanto meno. Non mi farai perdere tempo, te lo assicuro" – concluse, in un sussurro.

Gourry sospirò, guardandola di sfuggita. In fondo, perché no? Avrebbe potuto dare un'occhiata e in pochi minuti sarebbe finito anche per lui quello strano gioco, come era già stato per Alix. "Va beh, se davvero ci tieni...".

Leesel annuì. "Sì, ci tengo! Se quella mappa è finita nelle vostre mani, vuol dire che cercava uno di voi".

Gourry scosse la testa. "Non certo me!".

"Sei una brava persona, spadaccino" – osservò Leesel, squadrandolo attentamente – "e sei decisamente diverso da tutti i tuoi compagni di viaggio. Te le ripeto! Ci tengo, tenta!".

"Come vuoi" – rispose Gourry, alzando le spalle.

Si avviò vicino ai compagni, guardandosi attorno spaesato.

Gli occhi di Leesel si assottigliarono e non gli staccarono lo sguardo di dosso. "Non mi deludere..." - sussurrò piano, in modo che nessuno la sentisse.

Lina, vedendolo finalmente fra loro, gli diede una pacca sulla spalla. "Era ora che muovessi le chiappe, Gourry! Credevo che stessi appoggiato alla parete per paura che crollasse!".

Gourry sorrise, inginocchiandosi fra gli oggetti sparsi sul pavimento. "Non credo che potrò esservi di molto aiuto, ma in fondo sarebbe stupido non provarci, no?".

"Molto stupido!" - esclamò Lina, mentre analizzava delle collane di diamanti che aveva raccolto da terra.

Gourry non rispose. Si allontanò da loro, mettendosi a guardare i vari oggetti che invadevano ogni angolo il magazzino. C'erano scudi, antiche spade, pugnali... Oggetti magnifici che non potevano non catturare l'attenzione di uno spadaccino come lui. Eppure, sentiva che non potevano essere quelli gli oggetti giusti. Troppo appariscenti, preziosi, superbi nella loro intrinseca bellezza.

Si avvicinò ad un angolo della stanza dove, alla rinfusa, si trovavano dei vecchi e logori giocattoli. Si accigliò. Che ci facevano dei giochi da bambino in quel magazzino? Bambolotti, soldatini di piombo, pastelli mezzi consumati, pupazzi di stoffa...

Sorrise.

Da piccolo quello sarebbe stato il suo regno ideale. Un posto pieno di giochi dove fare tutto quello che poteva desiderare. A quel pensiero, scosse la testa. Che diavolo gli prendeva? Stava perdendo tempo e non doveva farlo! Doveva prendere un oggetto, subito, mostrarlo a Leesel e poi sparire e correre in spiaggia, per imbarcarsi sulla prima nave in partenza. I suoi amici erano troppo impegnati in quella caccia al tesoro per accorgersi di quel che faceva e sarebbe stato un gioco da ragazzi andarsene senza problemi.

Si inginocchiò, deciso a prendere a caso uno dei giochi che riposavano ai suoi piedi. Stava per allungare la mano su un orsacchiotto quando la sua attenzione fu catturata da una strana sfera di vetro.

"Ma cosa...?".

La guardò, senza toccarla, catturato da quell'immagine. Era una di quelle sfere con dentro un paesaggio in legno, piene d'acqua e che, se le giri, lasciano cadere tanti piccoli fiocchi di neve. Al suo interno era riprodotto il fondale marino, coi suoi mille colori. Mare e neve... L'uno l'opposto dell'altro, ma sembravano completarsi in maniera così perfetta all'interno di quel piccolo giocattolo che stava nel palmo di una mano, da restarne incantati.

Gourry sorrise... Ricordava che da piccolo sua nonna aveva qualcosa del genere, una piccola sfera nevosa con all'interno un paesaggio montuoso con una piccola baita sul picco della montagna.

La sfiorò, catturato da quello strano e allo stesso tempo banale giocattolo. Lo attirava, più di qualsiasi altro oggetto presente in quella stanza.

Leesel si accigliò e strinse i pugni, tesa. "Prendilo!" - sussurrò nuovamente, sotto voce. "Prendilo. Lo hai notato, lo hai visto... E' tuo!".

Quasi avvertendo la voce di Leesel dentro di se, Gourry allungò la mano, afferrando la piccola sfera.

In un attimo, il banale giocattolo che teneva fra le mani, si illuminò di una luce fortissima e quasi accecante.

Gourry chiuse gli occhi e gli altri si voltarono verso di lui, richiamati da quell'improvvisa fonte di luce.

Solo Leesel non sembrava affatto turbata. Si avvicinò a piccoli passi a Gourry, non smettendo di osservare la sfera di luce, sempre più luminosa. Quando gli fu davanti, con un gesto gentile, sfiorò le mani di Gourry, prendendo fra le sue il giocattolo. La sfera, a contatto con lei, smise di brillare, tornando buia e anonima. "Puro come la neve, forte e coraggioso come il mare. Complimenti spadaccino, hai saputo guardare oltre, hai saputo trovare la chiave. Nessuno ci era mai riuscito, prima di te. Tutti si sono sempre fatti abbagliare da oro e pietre preziose ma non tu! Non avevo dubbi che ce l'avresti fatta! Lo sapevo dal primo momento che hai varcato la soglia della mia capanna".

Gourry spalancò gli occhi. "Cosa?".

"Lo sapevo perché sei stato l'unico a non farti abbagliare da sogni di gloria e ricchezza, l'unico a saper riconoscere i tuoi limiti, l'unico talmente umile da ritenersi non adatto a tutto questo. Sei pulito come la neve e profondo come il mare. Non hai trovato questo oggetto, è stato lui a richiamarti a se".

Lina, Jack, Daryl e Alix spalancarono gli occhi, stupiti. Gourry ce l'aveva fatta, ce l'aveva fatta!!! E questo significava... oro e ricchezza per tutti!

Il pirata corse vicino allo spadaccino, felice. "Ce l'hai fatta amico! Hai la facoltà di varcare il portale ora! Potrai chiedere dell'oro, della mia nave, di come ottenere potere e gloria, di...".

Leesel si voltò verso Jack, seria. "Chiederà quel che lui vorrà! Solo quello". Poi, una volta zittito il pirata, si voltò nuovamente verso Gourry, sorridendo. "Sono emozionata e contenta, sai? Era tanto che non aprivo quella porta. Ti accompagnerò al punto zero, al luogo di incontro e fusione fra il nostro mondo e il mondo degli spiriti. Mi dirai chi vorrai incontrare e io lo evocherò per te. Poi tornerò quì e ti lascerò laggiù, ventiquattro ore. E' il tempo che ti è concesso per conferire con gli spiriti. Spendilo bene e avrai tutte le risposte che cerchi".

Daryl scoppiò a ridere, quasi fosse ubriaco. "Gourry, un giorno intero! Usalo bene, fallo per noi. Avremo molto da guadagnare da tutto ciò, confidiamo in te".

Leesel scosse la testa, quasi scocciata dalle parole di quegli uomini. Sfiorò la mano di Gourry, ancora tramortito dall'evolversi degli eventi, spingendolo a seguirla fino alla porta in legno. "Dobbiamo andare, è il momento".

"Aspetta!". Lina li bloccò, avvicinandosi al suo compagno. "Leesel, solo due secondi. Devo parlare con lui, da sola".

Leesel annuì. "Come vuoi. Solo un minuto, però".

"Mi basta!".

Leesel lasciò la mano dello spadaccino e invitò Daryl, Jack ed Alix a lasciare la stanza.

Rimasti soli, Lina sorrise, avvicinandosi a Gourry. "Sono felice, sai? Che l'abbia trovato tu quell'oggetto. Leesel ha ragione, eri l'unico che poteva farcela e ora... Gourry, promettimi una cosa".

"Cosa?".

Con la mano, Lina gli sfiorò la guancia. "Che non ascolterai nulla di quel che ti han detto Jack e Daryl. Che penserai a te stesso e a come stare meglio. Che cercherai chi davvero potrebbe renderti felice. Pensa a te e non a noi. All'oro, alla Perla Nera e a come sconfiggere i pirati nemici di Jack, ci penserò io. Capisci quel che intendo? Tu stai cercando delle risposte che potrebbero farti stare meglio, cerca di ottenerle!". Voleva che capisse, che per una volta Gourry fosse egoista e pensasse solo a se stesso. Voleva che cercasse Madeline, voleva che parlasse con lei, voleva che ottenesse quel perdono che sembrava cercare così disperatamente e senza il quale non riusciva a vivere serenamente. Gourry aveva fra le mani un'opportunità unica e non doveva sprecarla. Mad poteva aiutarlo, poteva fare quel qualcosa che non riusciva a fare lei, in cui lei aveva fallito. "Gourry, hai capito?" - chiese, nuovamente.

Lo spadaccino annuì, non staccando gli occhi da quelli di lei. Capiva bene cosa volesse dire, a chi Lina alludesse... Non aveva bisogno che pronunciasse quel nome perché sapeva leggere nella mente della maga meglio di chiunque altro. Però...

"E' ora di andare!". La voce di Leesel fece voltare entrambi. La ragazzina era rientrata nella stanza, furtiva, col passo felpato di un gatto. Guardò Lina, facendole segno di andare. "Fuori ci sono i tuoi amici. Potrete aspettare quì con me tutta la giornata o tornare ai vostri alloggi. Un giorno è lungo da passare".

La maga annuì. "Gourry, ricorda quel che ti ho detto" - sussurrò guardandolo negli occhi, prima di allontanarsi da lui.

Se ne andò e quando rimase solo con Leesel, Gourry si sentì smarrito. Era tutto talmente strano, così inusuale per lui... Che ci faceva lì? Come poteva essere che era proprio lui il prescelto? Voleva Lina, voleva averla accanto... Non sapeva cosa fare, cosa dire...

"Non avere paura" – lo rimbeccò Leesel, quasi leggendogli nel pensiero. "Non c'è niente da temere. Vieni con me". Lo condusse fino alla piccola e sgangherata porta in legno e gli fece cenno di aprire. "Ora si spalancherà senza problemi. Basta abbassare la maniglia".

Gourry si grattò la tempia, pensieroso. "Ma prima Daryl...".

Leesel scosse la testa. "Daryl non era il prescelto! Tu sì".

Gourry sospirò. Poi, deglutendo, aprì la porta. Non incontrò resistenze, l'uscio si spalancò semplicemente sfiorandolo. E dopo di esso, ripide, comparvero davanti a lui delle scale a chiocciola che portavano giù, sempre più giù, quasi volessero condurlo al centro della terra. "E ora che faccio?".

"Devi dirmi chi vuoi incontrare. E io lo evocherò. Onore e gloria ora sono e saranno tuoi. Devi solo scegliere. Vuoi Lon? Dei demoni superiori? Degli dei? Qualche spirito in particolare?".

Gourry ci pensò su ma poi capì. Non aveva desideri per se stesso, non sapeva con chi parlare e nemmeno cosa chiedere. Solo una cosa gli era chiara, solo una cosa gli urlava la sua mente. Non doveva esserci lui lì, ma qualcun altro. "Io non voglio vedere nessuno..." - mormorò.

Leesel sorrise, quasi non fosse stupita da quelle parole, quasi aspettandosele da lui. "Immaginavo che fosse così. Ma vuoi davvero rinunciare? Pensaci bene e fa come dice la tua amica, cerca di essere egoista per una volta!".

"Ma io no, non voglio rinunciare. Voglio però che sia qualcun altro a scendere quelle scale".

Leesel si accigliò. "Sei tu il prescelto!".

"E io, come prescelto, voglio delegare qualcun altro. Posso farlo?".

"Suppongo di sì. Ma non è la stessa cosa".

"Posso farlo?" - ripeté nuovamente lo spadaccino.

Leesel sorrise. "Puoi farlo. I puri di cuore lo fanno, non me ne stupisco. Ma come ti dicevo, non sarà la stessa cosa. Tu dovrai scegliere chi mandare e anche scegliere per lui chi dovrà incontrare. E quella persona che andrà al tuo posto... il tempo a sua disposizione sarà limitato. Non un giorno ma solo un'ora per parlare con l'entità scelta".

Gourry strinse i pugni, nervoso, e poi decise. Lui poteva scegliere chi avrebbe avuto quell'onore e l'avrebbe fatto! Avrebbe potuto chiedere mille cose per se stesso, esaudire e trovare risposte a mille domande che gli affollavano la mente... Ma poi decise... Lina... Se l'amava davvero, se davvero aveva sofferto nel vederla triste e disperata, nel vederla piangere contro al suo petto come una bambina, avrebbe espresso un solo desiderio. Ma non suo! Avrebbe espresso il desiderio più grande di Lina, avrebbe scelto quello che lei desiderava davvero. Credeva di aver fatto tutto il possibile per lei, credeva che non ci fosse altro che potesse darle, per farla sorridere di nuovo. Invece, poteva darle Yonas, anche solo per un'ora avrebbe potuto permetterle di riabbracciarlo. Era quello che Lina desiderava da sempre, era per Yonas che aveva versato tante lacrime e patito immani sofferenze. Il destino era stato duro con loro due, li aveva allontanati l'uno dall'altra senza possibilità d'appello. Non avrebbe chiesto nulla per se, non poteva farlo, non poteva essere così vigliacco. Voleva solo che Lina fosse felice e ora aveva la possibilità di riuscire davvero a regalarle tempo con la persona che lei amava.

E lui avrebbe avuto un'ora per sparire per sempre...

Tutto perfetto...

"La ragazza coi capelli rossi, vero? E' lei che vuoi mandare al tuo posto? Le vuoi molto bene, si vede!".

Gourry annuì, senza rispondere a tutte le domande poste da Leesel. "Sì, mando lei" – tagliò corto.

"Chi vuoi invocare per lei?".

"Yonas Hayden. L'uomo che ama".

Leesel sospirò, scuotendo la testa. "E sia... Uno spirito semplice e non un essere superiore. Ma se è quello che tu davvero vuoi, così sarà. Vai a chiamarla e falla venire da me. La porterò al cospetto di questo Yonas".

Gourry annuì. "Non dirle nulla, non dirle cosa ho scelto per lei. Lascia che lo scopra da sola. Non so come potrebbe reagire se lo sapesse prima di averlo davanti, Yonas".

"Come vuoi! E ora va".

Gourry non se lo fece ripetere. Uscì dal magazzino, attraverò di corsa il salottino di Leesel e uscì fuori, dove i suoi amici lo aspettavano, seduti sotto le grosse piante tropicali di Turkos.

Nel vederlo, Lina spalancò gli occhi. "Gourry, che ci fai quì?".

Lo spadaccino la guardò per un lungo, interminabile attimo. Voleva fissarsi nella mente ogni particolare di quel volto, di quei lunghi capelli, di quel fisico minuto e grazioso dentro a quel vestitino verde... Amava ogni cosa di lei, voleva che ogni aspetto di Lina gli si imprimesse per sempre nella mente. Erano gli ultimi attimi con lei e si sentiva già morire ma non poteva rimanere oltre. Lina avrebbe riavuto Yonas e poi, più serena, sarebbe andata avanti con la sua vita.

La maga gli riservò un'occhiataccia capace di spaventare un demone. "Che diavolo stai combinando, Gourry?".

Lo spadaccino ridacchiò, attento a non tradirsi. "Eheh, io non ci capisco nulla di demoni e spiriti e non saprei cosa chiedere. Ho chiesto a Leesel se potevi andare al posto mio, Lina, e lei ha acconsentito. Ho dovuto scegliere per te chi incontrare perché il prescelto sono io ma tu potrai andare in mia vece. Sarà più produttivo per tutti se sarai tu a varcare il portale, saprai fare le domande giuste per ottenere il massimo da questa opportunità".

"Sei impazzito?". Era furente, lo avrebbe volentieri preso a schiaffi. "Non hai capito niente, Gourry!".

"Invece è stata una mossa geniale!" - intervenne Jack. "Tu sei quella più adatta!".

Gourry le accarezzò la guancia, piano. "Non perdere tempo ad arrabbiarti, non avrai un giorno intero a disposizione come me, ma solo un'ora. Ho scelto uno spirito potente, mi son fatto consigliare da Leesel. Vai, ti aspettano".

Lina scosse la testa, turbata. C'era qualcosa di strano in Gourry... Quello stupido! Doveva pensare a se stesso e non a loro! "Fra un'ora, quando sarò tornata, ti disintegro Gourry! E spero per te che tu non abbia invocato uno spirito idiota!" - mormorò, minacciosa. Era seria, lo avrebbe picchiato, quello stupido!

Lo spadaccino sorrise, posandogli un lieve bacio sulla fronte. "D'accordo, ma ora va".

Lina, con un'ultima occhiataccia, si avviò all'interno della capanna.

L'espressione di Gourry si fece seria, non appena se ne fu andata. Si voltò verso Daryl, Jack e Alix, deciso a salutarli e a partire subito. "Ragazzi, il mio viaggio finisce quì".

Alix spalancò gli occhi. "Cosa?".

"Non c'è più niente di utile che io possa fare. Devo andarmene, devo andarmene subito, prima che Lina ritorni".

Jack lo squadrò pensieroso, dubbioso. Poi... "Io non ti trattengo, se è quello che vuoi davvero fare. Mi spiace perderti, ma se non te la senti di proseguire, fa come credi. Oggi ci hai aiutati molto e ritengo che tu abbia fatto già abbastanza per tutti noi".

"No!".

Gourry sussultò, alla voce secca di Daryl.

Il cercatore di tesori gli si avvicinò, minaccioso. "Tu non te ne vai. Non ora, non così! Non so perché lo fai e nemmeno cos'hai in testa. Ma sicuramente c'entra Lina e io non ti permetterò di andartene".

Gourry scosse la testa. "Daryl, è deciso. Lasciami andare".

Daryl gli si parò davanti, sbarrandogli la strada. "No! Non te ne andrai perché gli spezzeresti il cuore se lo facessi. E perché poi, come a solito, se la prenderebbe con me".

Gourry sorrise, a quelle parole. Gli appoggiò la mano sulla spalla. "Stalle vicino, sai come farlo. Per me non c'è più posto". Gli scostò il braccio e lo sorpassò. "Grazie a tutti e buona fortuna" – mormorò, allontanandosi da loro ed incamminandosi per il sentiero che portava alla spiaggia.




  
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