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Autore: _Lyss_    12/06/2015    7 recensioni
Immaginate Ariel, Aladdin, Peter Pan, Mulan e tutti gli altri. Fatto? Bene! Adesso rinchiudeteli tutti in un liceo e fateli diventare adolescenti qualsiasi, credete che questa volta riusciranno a vivere una vita "normale"? Certo non ci saranno i cattivi, ma a complicare le cose ci penseranno i primi amori, le crisi adolescenziali e, perchè no, anche i brufoli! Salvare il mondo, in confronto, sarà stato una passeggiata e chissà se riusciranno tutti ad avere il loro lieto fine anche nel mondo reale. Beh... non vi resta che scoprirlo!
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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9. Da far girare la testa
 
Camminava a passo svelto con lo sguardo basso, tutto solo, con le mani affondate nelle tasche dei jeans. Sollevò la testa riconoscendo delle voci e vide Hiro e Artù seduti sul muretto, loro però non avevano visto lui. Rimase incerto per un po’, ma si prese di coraggio e si avvicinò ai due ragazzi.
“Ehi” salutò.
I due lo fissarono come se fosse apparsa davanti a loro qualche figura sacra, che però non doveva stargli particolarmente simpatica. Gli occhi erano sgranati e le labbra schiuse, ma nessuno dei due si premurava di nascondere un certo astio.
“Guarda chi ci rivolge la parola, Artù, sorprendente, non trovi?”
“Sconvolgente direi” commentarono acidi.
“Dai ragazzi”si lagnò Peter, ma i due continuarono imperterriti.
“Sono commosso, davvero, è un miracolo!”
“Credi che dovremmo avvertire la chiesa? Il numero del papa è sulle pagine gialle?”
Tanta antipatia era però giustificata, Peter infatti non parlava con i suoi amici da giorni, troppo impegnato con Wendy, anche solo per un sorriso o un saluto in corridoio e probabilmente era stata la stessa signorina a suggerirgli tale tattica, ecco perché osava avvicinarsi solo adesso che era da solo.
“Mi dispiace, sono stato uno stronzo” questa volta si stava scusando ed era sincero.
“Secondo te perché parla al passato?”
“Non so”                                                                
“Ok, ok, ho capito! Sono uno stronzo. Contenti?”
I due si scambiarono uno sguardo d’intesa, comunicando mentalmente come solo i veri amici sanno fare. Presa la decisione, si decisero a parlare, mettendo al corrente il terzo del loro dialogo silenzioso.
“Che dici? Lo perdoniamo?”
“Ti direi di si, ma se poi ricomincia? Senza contare che le ragazze ci prenderebbero a sprangate”
“Sono certo che Peter sia pronto a scusarsi con tutti e a riutilizzare le buone maniere, anche perché sa che in caso contrario saremo noi a prendere a sprangate lui. Vero Peter?”
Adesso entrambi fissavano Pan, con tale intensità, che il ragazzo non avrebbe stentato a credere che gli stessero scrutando l’anima.
“Vero” confermò. Rivoleva i suoi amici, Wendy si sarebbe arrabbiata, ma se teneva a lui come diceva avrebbe certamente capito. Forse.
“Ben tornato allora” Hiro gli tese una mano e Artù gli sorrise amichevolmente a allora capì: anche se Wendy si sarebbe arrabbiata, ne valeva certamente la pena.
 
Finirono con grande soddisfazione il frappé alla fragola e si godettero la sensazione del sangue invaso dallo zucchero. Era una sensazione rara in effetti, in presenza di Aurora certe cose erano severamente vietate, specialmente ora che aveva l'umore totalmente nero a causa di un "Filippo capriccioso" per definirlo come lei. Così quei momenti di relax, per Biancaneve e Cenerentola, erano perle rare.
"Lo senti?" chiese la mora con faccia estasiata.
"Cosa?"
"Niente. Nessuno che ripete io, io, io ... Sublime"
Cenerentola sorrise d'accordo, non le faceva piacere escludere Aurora così, ma stare senza di lei per un po' era effettivamente bello.
"Siamo delle amiche di merda" constatò sistemandosi il laccetto nero al collo "se ci sentisse ..."
"Ma non ci sente e non stiamo facendo niente di male. Piuttosto, passiamo ad argomenti più piacevoli, tu e Daniel?" Bianca rivolse all'amica uno sguardo curioso, anche se sapeva bene quale sarebbe stata la risposta, bastava guardarla in faccia! Era radiosa!
"Non stiamo insieme, attenzione, ma ..."
"Ma vi sentite sempre, vi guardate teneramente e vi accoppiate come conigli!" concluse l'amica.
"Che dici! Sarà successo una volta!" replicò Cindy tutta rossa "Mentre tu e James?"
Biancaneve si strozzò con la sua stessa saliva, giusto per non risultare sospetta.
"È successo qualcosa?" si emozionò Cenerentola.
Si, mi ha detto di essere gay
"No, è il mio migliore amico! Mi farebbe un po' senso, tipo incesto va" tagliò corto Bianca, provò a cambiare discorso ma fu battuta sul tempo.
"Ma se gli muori dietro! Perché non lo ammetti? Ricordi alla festa di Filippo? Ti sei ubriacata tanto da saltargli addosso e strappargli la camicia" rise di gusto, ma la compagna non la imitò.
"Eravamo tutti ubriachi, nessuno si ricorda niente"
"Tranne me" sorrise angelicamente, cosa che le riusciva particolarmente bene data la chioma aurea e gli occhi di cristallo.
"Comunque gli voglio un gran bene, ma nulla di più. Siete voi fissate" insistette Bianca e Cenerentola, per non risultare indiscreta, finse di crederci.
Si avviarono lentamente verso l'aula di fisica, passeggiando mano nella mano in maniera infantile.
 "Bianca?" Cenerentola si fermò davanti alla porta, appena prima di entrare.
La mora la guardò curiosa.
"Se ne vuoi parlare ..."
"Di che?"
Cindy non aggiunse altro, le sorrise ed entrò in classe.
Ha capito tutto pensò rassegnata Biancaneve.
Erano una strana accoppiata quelle due, una biondina tutta chic e una corvina pin-up, ma erano amiche, di quelle che non hanno bisogno di discorsi sensati o spiegazioni dettagliate, di quelle incontratesi un po' per caso, ma che rimarranno per sempre insieme.
 
La cucina della scuola, ovviamente, non era niente di che: semplici banconi, troppi pochi forni e pentole a caso. Tuttavia gli occhi di Rapunzel brillavano nemmeno stesse per partecipare a Master Chef e, quando si sedette al suo posto, non poteva far altro che guardare ammirata tutti gli strumenti a sua disposizione. Probabilmente il suo entusiasmo era dovuto dal freno che sua madre, Gothel, aveva posto alla sua passione per i fornelli quando la biondina aveva mandato a fuoco le tende ne vano tentativo di preparare dei biscotti.
"Non ti avvicinare più alla mia cucina!" aveva strillato la donna mentre domava il piccolo incendio.
Oh, ma si ricrederà! Diventerò una cuoca provetta! Annuì convinta a se stessa.
Al suo fianco, Ariel era meno entusiasta, stato d'animo condiviso dalla maggior parte degli alunni, che avevano scelto il corso di cucina solo per poter far merenda e per avere la strana sensazione di "mangiarsi" i compiti.
La rossa giocava annoiata con una forchetta in attesa della comparsa del prof.
"E se usassimo le forchette come pettini?" bofonchiò senza un vero perché.
"Credo che sarebbe scomodo e antigienico, ma soprattutto scomodo" concluse Rapunzel legandosi i lunghi, lunghi capelli biondi.
Le discussioni insensate per occupare il tempo erano iniziate in ogni postazione doppia, infatti, appena dietro le due ragazze, Flynn e Aladdin discutevano con aria seria della poca mascolinità dei grembiuli dotati dalla scuola.
"È umiliante, potevano risparmiarsi la forma arrotondata, sembro una ... Casalinga" si lamentò il più alto, Flynn.
"Oh, no! Ti manca il fiocco, ma saresti splendida"
"Mi sposeresti?"
"Ovviamente!"
Presero a ridacchiare come due idioti, guadagnandosi un'occhiataccia da Ariel a cui risposero con due occhiolini perfettamente sincronizzati.
Finalmente il prof arrivò. Era giovane, un ragazzone ben piazzato, dai capelli neri e l'espressione gentile ... E forse un po' tonta.
"Salve ragazzi, io sono Kronk Pepikrankenitz, ma facciamoci tutti un grande favore e chiamatemi semplicemente Professor Kronk"
Ai ragazzi fece subito simpatia, anche perché era evidente la minima differenza d'età, e persino Flynn, che diffidava degli insegnanti come razza, dovette ammettere che sembrava un tipo apposto.
"Allora ragazzi, oggi iniziamo con qualcosa di semplice, il mio piatto forte! Gli sformatini di spinaci"
Un Bleaaah si diffuse per la stanza, ma il prof rimise tutti sull'attenti precisando che non ammetteva proteste su suoi sformatini e subito le coppie iniziarono ad armeggiare impacciate sotto la sua saggia guida.
"Bene, ora prendete la padella per saltare le verdure ... La cosa più importante adesso è l'amore, gli spinaci devono sentire la vostra buona volontà e anche io! Su! Fuori le padelle!"
Ariel e Rapunzel si guardarono intorno, non c'era nessuna padella!
"Rapy guarda meglio, magari è la giù"
"Qui non c'è niente!" affermò la ragazza nel panico, come avrebbero fatto gli spinaci?! Tragedia!
"Allora cercala nella credenza comune" risolse la rossa intenta a stendere la pasta, almeno avere un ristorante di famiglia serviva a qualcosa.
Fortunatamente nella credenza c'era effettivamente una padella, che Rapunzel prese trionfante.
"Trovat ..."
*SBENG*
Leggiadra e attenta come sempre, Rapy aveva appena preso in pieno un ragazzo, che si era accasciato a terra con esclamazioni non proprio delicate che ben esprimevano il suo dolore.
"Oddio! Scusascusascusa!" la ragazza era mortificata, ma presto vennero i soccorsi, ovvero il professor Kronk e un Aladdin piegato in due dalle risate, difatti la vittima era il povero Flynn.
"Tutto bene ragazzo?" s'informò preoccupato il docente, era il suo primo giorno di lavoro! Che cavolo!
"Il mio naso, il mio povero naso ..." gemette l'infortunato "... Ditemi che è ancora perfetto!"
"Forse dovresti andare in infermeria" propose Ariel, anche lei giunta per dare aiuto ... E per godersi la scena.
"Giusto! Bionda, accompagnalo ... cerca solo di non colpirlo" decise Kronk "voialtri a lavoro! Questi sformatini non si cucineranno da soli!"
Flynn prese del ghiaccio dal freezer e si avviò in infermeria seguito da Rapunzel, che continuava a scusarsi nonostante lui le avesse ripetutamente detto di star bene (dopo essersi accertato di essere ancora splendido, ovviamente)
Il dottore della scuola, Dottor Dolce, dopo essersi assicurato che il ragazzo non avesse niente di rottom, li fece accomodare sulle poltroncine della sala d'aspetto.
"Scusate, ma un imbecille ha esagerato nel laboratorio di chimica, torno subito" sospirò l’uomo.
I ragazzi si sedettero l'uno di fronte all'altra, in modo che Rapunzel potesse continuare tranquillamente a guardarlo con apprensione e a porgli domande sulla sua condizione.
"Ti ho detto di star tranquilla biondina, ho la testa dura"
"Avrei potuto sfracellarti il cranio con quella cosa! Mi sento troppo in colpa!"
"Non credo che una padella sia tanto letale" constatò Flynn, ma questo non calmò la ragazza, che assillò anche il dottore non appena fece ritorno.
"Niente di rotto? E se avesse un trauma cranico? Una commozione celebrale?"
Le mani del ragazzo fecero una capatina nei paesi bassi, approvata da uno sguardo divertito del dottor Dolce.
"Tesoro, sono laureato in medicina e sono certo che il tuo compagno sta benissimo. Fortunatamente sei solo uno scricciolo distratto, neanche volendo gli avresti potuto fare tanto male" la rassicurò l'uomo dalla pelle scura e dal tono dolce, che era divertito e intenerito da quella ragazzetta preoccupata.
"Se poi ti senti tanto in colpa, offrigli un cupcake e siete apposto" la zittì prima che potesse ricominciare.
"A me sta bene" accordò Flynn, i cupcake sono sempre i cupcake.
Finalmente Rapunzel sospirò di sollievo e accettò il compromesso.
I due uscirono dalla stanza e rimasero d'accordo per incontrarsi l'indomani al bar per fare colazione.
"E scusa ancora" concluse la bionda.
"Ti prego basta! Via, vai via e non ti scusare più" la canzonò bonariamente Flynn e dopo un sorriso si separarono.
Solo dopo un po' il ragazzo si rese conto di una cosa: però, effettivamente, era carina.
Ma concluse che non avrebbe mai flirtato con una che gli aveva dato una padellata e chissà che ansia stare con una come, come ... non ricordava il nome. Beh comunque per una volta una ragazza riusciva a non avere alcuna attrattiva su di lui.
Perché é troppo piccola ed innocente e ansiosa. Concluse soddisfatto, si era troppo ansiosa per lui.
 
Sentì le energie scivolare via dal suo corpo, il sole picchiarle malignamente in testa con i suoi allegri raggi beffardi, l'aspra terra invaderla ogni dove come un cattivo presagio. Era la fine, ne era certa.
Non si sarebbe rialzata, non questa volta, la sua breve ed insulsa vita era giunta al termine, meglio accettare la realtà e accogliere la morte ...
"FA!" una voce lontana ringhiò il suo nome, subito avvertì la presenza di qualcuno vicino a lei.
"Fa alzati. Intralci il passaggio" è bello sentire che le persone si preoccupano per te. La ragazza si alzò.
Era inciampata durante la corsa ad ostacoli e aveva pensato bene di rimanere a terra, giusto per non guardare la vergogna negli occhi, si era pessima, ma ne era cosciente almeno.
Shang la guardava duramente, come sempre, e Mulan pensò che stesse per rimarcare il concetto che la identificava come "pecora nera del gruppo" o "vergogna e sciagura della squadra". Invece usò solo due parole, lapidarie, che la fecero vergognare ancora di più: "Dobbiamo parlare"
Mulan attese che tutti andassero via, non poteva sgattaiolare furtivamente, aveva due occhi a mandorla puntati di sopra come fucili ad un'esecuzione. Fu Shang ad avvicinarsi.
"Devi andartene, non posso costringerti ufficialmente, ma voglio che tu te ne vada. Sei solo un impiccio" Li Shang non era un ragazzo cattivo, anzi fuori dal contesto "squadra" era piuttosto simpatico e gentile, ma in quel momento, per Mulan, incarnò il puro male. Ovviamente sapeva di non essere un'atleta fantastica, non era nemmeno un'atleta, sapeva di essere imbranata e molto sotto gli standard degli altri, ma da questo, dal ricordarle di essere la peggiore per spronarla, al parlare così, a farla sentire una nullità, ne passava.
Mulan rimase in silenzio.
"Sono certo che troverai la tua strada, ma non è questa" continuò Shang "devi solo imparare a dare il massimo"
*tac*
La ragazza sentì chiaramente una molla scattare nel suo cervello e d'un tratto fu travolta dai ricordi, ricordi di tutte le volte in cui sua madre le aveva detto che non si impegnava abbastanza, che non era capace di dare il 100%, che così non avrebbe mai concluso niente e ancora ricordi sugli sguardi rassegnati quando falliva, occhi che dicevano: "me l'aspettavo", infine rivide suo padre, che sempre l'aveva supportata, lo rivide felice come quando gli aveva parlato del corso d'atletica. Questa volta non poteva fallire, questa avrebbe deluso lui, se stessa.
"Io non me ne vado" disse a se stessa, ma la sentì anche Li.
"La tua situazione è disperata, non puoi continuare così" adesso stava usando un tono più dolce, che avesse visto anche lui la valanga di pensieri negli occhi della ragazza?
"Allora continuerò in un altro modo, cambierò, ho solo bisogno d'aiuto. Ma ti prego, non cacciarmi"
Shang non si aspettava parole tanto appassionate e non poté non rimanerne colpito, di tempo non ne aveva molto, aveva già i suoi impegni, ma un angolino magari l'avrebbe trovato, perché improvvisamente voleva aiutare quella ragazza e lo voleva perché dopo giorni di allenamenti aveva visto in lei finalmente la grinta che aveva tanto cercato, sarebbe stato un ipocrita ad abbandonarla.
"Ti allenerò in privato. Ai miei orari e con i miei modi. Questa sarà l'ultima chance"
Il faccino triste di Mulan si illuminò e, prima di andare via, gli di essere pronta a tutto, ma lui? Lui era pronto a tutto?
 
Era già sera quando tornò a casa, cercava di passare più tempo possibile fuori, ma alla fine doveva sempre varcare quella soglia con la sola speranza che la sorella fosse già a letto. Questa volta però, fu sorpresa da una voce maschile.
"Ehi Anna"
La ragazza sorrise ed istintivamente andò ad abbracciare "l'intruso", ovvero niente di meno che Jack Frost, partner di pattinaggio sul ghiaccio di Elsa da anni e, ormai, uno di famiglia. Non era però il fidanzato di Elsa, ci avevano provato quasi per gioco, ma per quanto belli e affiatati sul ghiaccio, come coppia erano un disastro.
"Che ci fai qui?" chiese la rossa.
"Tua sorella voleva ... Supporto. Ci sta male per la vostra situazione"
Anna sbuffò sonoramente e fece per andare a chiudersi in camera.
"Aspetta, aspetta ... Non voglio fare l'avvocato del diavolo, ma sa di aver sbagliato, solo che non sa come scusarsi"
"Parlandomi?"
"Sai com'è fatta" insistette Jack, che davvero voleva aiutare, teneva molto ad entrambe le sorelle.
"Si lo so, rovina sempre tutto, ecco perché vi siete lasciati"
"Che c'entra questo? Non stavamo bene, la colpa non è di nessuno"
"E il pattinaggio? Parliamo di come ti ha piantato per partire abbandonando tutto e tutti" a questo non seguì risposta, entrambi sapevano che Elsa era partita per studiare, ma questo non significa che avesse fatto meno male.
Si sentì un lieve tonfo, una porta che si chiudeva di scatto.
"Stava ascoltando" constatò Jack passandosi una mano tra i capelli chiarissimi, inquietantemente simili a quelli di Elsa.
"Vai a consolarla, io ho sonno" Anna gli scoccò un bacio sulla guancia e andò a dormire.
Jack bussò alla porta della maggiore diverse volte.
*toc toc toc*
Ma non ricevette nessuna risposta, non un suono, come se la stanza fosse vuota. Possibile che si fosse già addormentata?
No, Elsa non dormiva, anzi quella notte  rimasero tutti e tre ben svegli.
Elsa, nel suo letto, sentiva e risentiva le accuse della sorella ed era tormentata dal silenzio eloquente di Jack. Che fosse davvero un mostro?
Jack, accampato sul divano, non riusciva a non cercare un metodo per far rappacificare le due sorelle. Lui non ne era coinvolto, certo, ma, nonostante a volte si comportasse da ragazzino, aiutare gli altri era nella sua natura, era quello che lo rendeva speciale. Cosa fare quindi?
E Anna, Anna che non era abituata a serbare rancore, visse una lotta interiore. Da una parte voleva andare ad abbracciare Elsa, ma dall'altra i momenti in cui era rimasta sola le bruciavano ancora. Quale parte sarebbe prevalsa?  


A.A.
Un grande CIAO a tutti! Ma che bello, siamo in estate! *si arma di ombrellone, palla e crema solare*
So, so perfettamente, di essere in ritardo, ma sono un'incostante quindi direi che le scadenze non fanno più testo. Tuttavia mi impegnerò al massimo per aggiornare almeno una volta a settimana! Giuro! 
Inoltre, non so se sapete, è anche iniziata la mia raccolta di shot spinn-off! *esulta incredula* la prima è stata proprio quella scelta da voi su Ade e Megara, ecco il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3146800&i=1 
Spero vi piaccia! E spero vi sia piaciuto questo capitolo che oscilla dal demenziale (indicativa la presenza di Kronk, grande amore di tutti noi) al drammatico (più o meno), non  vedo l'ora di sapere cosa ne pensate ;) E ovviamente se avete domande, curiosità, proposte (anche per le shot!) o quello che ve pare sono sepre a vostra disposizione.
Vi mando un bacione *SMACK!*
A presto :3
  
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