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Autore: sheeranshobbit    13/06/2015    2 recensioni
"Quello era il giorno. Me l'ero ripetuto mentre salutavo mia madre che mi faceva le ultime raccomandazioni. Me l'ero ripetuto mentre mio padre mi ricordava di chiamare come minimo tre volte al giorno perché altrimenti si sarebbero preoccupati. Me l'ero ripetuto mentre aprivo la porta di casa per l'ultima volta, lasciando le mie chiavi sul comò dell'ingresso, perché tanto non mi sarebbero servite per un po'. Me l'ero ripetuto mentre afferravo il manico delle mie due valigie, zaino in spalla e Canon al collo, e mi dirigevo verso il taxi bianco che mi avrebbe accompagnata, perché i miei genitori dovevano lavorare."
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ed Sheeran, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I won’t give up on you
 
Well, I won’t give up on us,
Even if the skies get rough.
I’m giving you all my love,
And I’m still looking up.
 
I won’t give up, Jason Mraz.
-Ah, ciao Walt!
-Non sembri felice di vedermi- sentenzia. E' molto più serio del solito.
Sto per farfugliare un "si, certo che lo sono" ma vengo subito interrotta.
-Certo che no! Immagino tu stessi molto meglio quando io non ero tra i piedi. Tutte quelle giornate in compagnia di Edward.. Non un messaggio, non una chiamata, però io sono stupido quindi non lo capisco, vero?
-Cosa stai dicendo? Io e Ed siamo..
-Cosa? Solo amici?- scoppia a ridere. -Non mi prendere in giro.
Mi avvicino un po' e cerco di tranquillizzarlo dato che sta urlando e non voglio attirare l'attenzione di tutto il quartiere, ma ottengo il risultato contrario.
-Io..
-Non cercare di convincermi che vada tutto bene, perché non va bene per niente- mi blocca.
-Vuoi ascoltarmi?- sbotto. Mi guarda esitando per un attimo, poi alza le mani davanti a sé in segno di resa.
-Parla pure.
-Ho passato molto tempo con Ed, non lo nego, ma non abbiamo fatto niente di male. E non mi sembra di aver bisogno di un tuo permesso scritto per passare del tempo con i miei amici.
-VI SIETE BACIATI!- esplode.
Esito un attimo elaborando quello che Walt ha appena detto. Deve averlo detto solo per vedere la mia reazione, se lo sta immaginando e basta.
-Balle! Noi non..- provo a difendermi, ma poi improvvisamente capisco.
 Al parco.
Ecco cos'è successo quella notte al parco. 
Vengo improvvisamente investita dai sensi di colpa. -Walt, mi dispiace. Io ero ubriaca e lui..
Scuote la testa. -Basta. L'ho già sentita questa storia.
Comincio a chiedermi se non sia meglio raccontargli tutta la verità, tanto ormai mi odia.
Fa per andarsene, ma poi ci ripensa e si volta di nuovo verso di me.
-Me l'ha raccontato il tuo nuovo amore, comunque. A lui non interessi- ride. -Non me l'avrebbe detto altrimenti. Non esitare a prendertela con lui, per quanto me ne freghi. Quando rimarrai sola come un cane non chiamarmi però. Magari fatti chiudere in cameretta dal tuo cuginetto iperprotettivo, così forse la smetti di fare casini, dato che sembra siano l'unica cosa che sai fare. Buona vita, Cat- conclude, avviandosi verso la macchina.
Improvvisamente sento una scarica di adrenalina e di odio nei confronti di Walt, cosa che non dovrei sentire perché in realtà la colpa è mia. Purtroppo, nonostante tutte le mie buone intenzioni di pentimento, la mia bocca ha già deciso di urlargli dietro tutta la verità. E nel modo meno indolore che possa trovare.
-Non mi sei mai piaciuto!- urlo, ottenendo la sua attenzione. -Ti ho baciato solo per convincerti ad andartene. Mi facevi pena! E indovina un po', è stata un'idea del mio cuginetto iperprotettivo- continuo. Mi odio, mi odio, mi odio. -Buona vita, Walt- concludo, sentendomi una grandissima merda. Mi volto di scatto e mi inchino con strafottenza in direzione della vecchia della casa di fianco, uscita in giardino per assistere al trambusto, poi rientro in casa sbattendo la porta e salendo le scale a tre gradini alla volta.
-Tu!- sbotto, irrompendo nella mia camera e trovando Ed steso sul mio letto a giocare con una pallina di plastica che non sapevo di avere.
-Io?
-Esci.
-Cosa..
-Esci.
-Cat..
-ESCI DA QUESTA CAMERA!- tuono, afferrando la stampella di Ed e Ed in persona e trascinandoli di peso nella sua camera. Rimane fermo sulla porta a fissarmi e io anche. Lo fisso mentre mi chiedo come sia potuto succedere tutto questo in una sola mezz'ora. Mi chiedo quali siano i miei sentimenti, i suoi. Mi chiedo perché ho dovuto essere così cattiva con Walt. Mi chiedo perché Ed abbia raccontato tutto a Walt prima di dirlo a me. Le domande che mi affollano la testa sono così tante che mi sembra di esplodere.
-Cosa voleva Lynch?- mi chiede il rosso, ignaro e abbastanza confuso.
Quella è la goccia. Torno in camera mia sbattendo la porta, poi noto la pallina di plastica appoggiata sul mio letto. La afferro con un movimento brusco e torno in corridoio. Spalanco la porta di Ed, che si sta stendendo sul letto con un'espressione perplessa stampata in faccia, e gliela scaravento addosso con tutta la forza che ho.
-Chiediti piuttosto cosa volesse Walt!- e dalla sua espressione capisco che sa benissimo di cosa parlo.
Quando finalmente raggiungo il mio letto riesco solo a sdraiarmi e scoppiare a piangere.
 
**
Dopo un'oretta abbondante sono ancora stesa sul letto, fissando il soffitto sopra la mia testa e ragionando sul fatto che il lapadario sembra essere attaccato per pochi fili. In quel momento bussano alla porta. Sto in silenzio.
-Cat?- è Lynch. Immaginavo che sarebbe arrivato questo momento.
-Mh?
-Posso entrare?
-Mh mh..
Apre la porta lentamente e si affaccia dentro alla stanza.
-Ti ho portato il pranzo..
-Potrebbe staccarsi..
-Il pranzo?- mi guarda stupito.
-Il lampadario. Potrebbe staccarsi, è attaccato per così poco. Potrebbe staccarsi e poi bum sulla mia faccia. Quello farebbe male.
-Dai, mangia.
-Non ho fame.
-Ok, allora rimani li a immaginarti la tua morte causa caduta del lampadario.
Lo guardo e mi metto a sedere.
-Non ho detto che spero che cada.
Lynch sorride e scuote la testa, poi torna a sedersi sul letto di fianco a me. Addento il toast al formaggio che mi ha portato mentre entrambi fissiamo il vuoto.
-Non ho potuto fare a meno di ascoltare- dice, dopo qualche minuto.
-Come tutto il vicinato, del resto.
-Il tuo inchino alla signora Reynolds è stato magistrale.
-Mi fissava.
-Lo fa con tutti.
Annuisco e riprendo a mangiare.
-Non addossarti tutta la colpa. Lo fai sempre.
-Non vedo altre alternative.
-Se io non avessi insistito, tu probabilmente non ti saresti mai messa insieme a Walt, o non ci saresti mai uscita.
-Avevo dei dubbi, ricordi? Dei dubbi su cosa provavo per lui. Pena, ecco cosa provavo. Faccio schifo.
-Non dire balle, non provavi pena. Walt non è un ragazzo che fa pena. Tu ora mi fai un po' pena, ma quella è un'altra storia.
Sorrido. -Però Walt mi crede una stronza.
-Lo crede anche di me. Ho perso un amico, ma mi prendo le mie responsabilità. E Morris si prende le sue. Abbiamo insistito e tu ci hai ascoltati. Ed si prende le sue, perché ti ha baciata e poi l'ha raccontato a Walt.
-Ed non sa prendersi delle responsabilità.
-Ah si? E allora perché è volato fuori di casa a cercare Walt non appena l'hai aggredito a pallinate?
-A pallinate?- chiedo, divertita.
-Già, non vedo perché tu te la debba prendere con gli oggetti di arredamento della casa.
-Lynch, era una pallina non un oggetto di arredamento.
-In questa casa non si fanno distinzioni, tutto è arredamento. Anche tu sembravi un pezzo d'arredamento prima. Immobile e senza vita.
Scoppio a ridere e gli tiro un colpo sulla spalla.
-A Walt passerà, non ti preoccupare.
Annuisco.
-Grazie Lynch.
-Quando vuoi, divano del mio cuore.
Scuoto la testa e mi avvio verso il bagno per cercare di sistemare il disastro che deve essere la mia faccia in questo momento.
-Cat!-urla Ed dall'ingresso di casa. Ha deciso di rientrare dalla sua ricerca nel momento sbagliato. Non credo di essere pronta per affrontarlo, non ora, così mi rifugio nel bagno, sfruttando il fatto che sono decisamente più veloce di lui. Dopo qualche minuto sento bussare.
-Ti prego Cat, ascoltami- sbotta Ed, dall'altra parte della porta.
-Non ho niente da dirti.
-Ti ho chiesto di ascoltare infatti.
Non andrò da nessuna parte evitandolo, ma non credo di avere le forze per fare altrimenti.
-Non ti voglio neanche ascoltare.
-Non fare la bambina!
Lo sento appoggiarsi alla porta, così la apro di scatto e lui si sbilancia paurosamente in avanti. Ne approfitto per passargli di fianco e avviarmi di nuovo verso camera mia. Ho una valigia da preparare. Il rosso però non sembra arrendersi e comincia a seguirmi.
-No Ed- dico, con voce ferma.
-Ti prego.
-Lasciami in pace- e chiudo la porta della camera con un colpo secco.
Mi lascio scivolare seduta in terra con la schiena contro la porta, e proprio in quell'istante sento un fruscio dall'altra parte. Anche Ed deve essersi messo nella mia stessa posizione. Lo facciamo entrambi, nei momenti difficili.
-Cat, so che sei li dietro.
Sto in silenzio, voglio vedere dove vuole arrivare. Posso sempre inventarmi che in realtà non ho sentito nulla di quello che ha detto, se mai dovesse chiedermelo.
-Cerca di ascoltarmi senza dare di matto, sempre che tu ci sia. Dovevo parlarti prima, e non pensavo che Walt fosse più veloce di me. Ho sbagliato.. In questi giorni sbaglio tutto. Non che prima fosse diverso ma..- fa un respiro profondo. -Ci siamo baciati. E non so cosa significasse per te, non so se lo voglio sapere, specialmente non ora che mi uccideresti volentieri. So cosa significava per me. Tu sei una delle persone più impossibili sulla faccia della terra, sei fantastica prima, e il momento dopo non ti sopporto. Ma forse è solo colpa mia. Ti odio, Catherine, ti odio talmente tanto che mi piaci da impazzire. Ed è questo l'unico motivo per cui ho fatto quel che ho fatto. Non è stata la scelta migliore, e questo lo so, ma non vedevo altre possibilità. Non ho intenzione di arrendermi con te, a meno che non me lo chieda tu.
Rimango immobile e cerco di assimilare quello che ho appena ascoltato. Io piaccio a Ed Sheeran? Non è possibile. E io cosa provo per lui? Non lo so, non ne ho idea. Ho solo una gran voglia di scomparire senza affrontare tutti i problemi che affollano la mia vita.
-Dovresti dire qualcosa ora..-riprende Ed. Trattengo il fiato e mi alzo in piedi. Appoggio la mano sulla maniglia della porta, ma mi blocco. Cosa gli devo dire? Cosa gli voglio dire? Rimango li a fissare le assi di legno dello stipite, immobile e senza fiatare.
-Ok, ho capito.. Se hai bisogno..- lo sento alzarsi in piedi a fatica. -Lascia stare..- e dopo qualche secondo la porta di camera sua si chiude con un rumore sordo.
Apro la porta di scatto e corro giù dalle scale, fuori, in giardino, percorro tutto il marciapiede e non ho intenzione di fermarmi. La pioggia mi investe come una doccia fredda e mi sento molto meno in confusione di quanto non fossi tra le quattro mura della mia camera. Continuo a correre fino al parco, raggiungo lo spiazzo dove sono stata con Ed e mi siedo. Lascio che le goccioline fredde percorrano ogni centimetro della mia pelle mentre penso che neanche io ho intenzione di arrendermi.
Non con Ed.
 
Rientro in casa bagnata fradicia e passo in cucina, dove incontro Lynch, Morris e Mars seduti al tavolo. Ho un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia e, con tutta probabilità, ho l'aria di una che non ha tutti i neuroni al posto giusto. Infatti mi guadagno le occhiate stupite di tutti i presenti.
-Immagino di non dover fare domande- constata mio cugino.
-Ho le idee molto chiare ora.
-Tra sei ore partiamo, così giusto per ricordartelo. Sarebbe meraviglioso se trovassi il tempo di farti una doccia, fare la tua valigia e dormire, ora che hai le idee molto chiare.
-Nessun problema- dico, uscendo dalla stanza.
-Pff, italiani - mormora Mars, mentre tutti e tre scoppiano a ridere.

 

 Salve gente! Ecco come promesso il nuovo capitolo. Questa volta ho deciso di mettere come citazione iniziale una canzone che amo e che ha ispirato questo capitolo, se avete voglia e tempo andate ad ascoltarla perchè merita veramente.
Detto questo, spero che vi piaccia il capitolo e mi scuso per eventuali errori, ma sono di fretta dato che tra qualche ora sarò su un aereo diretto in Irlanda wohoo :)
Un bacio, Annie :)
Vi lascio i miei link di ask e twitter nel caso voleste contattarmi, per qualsiasi cosa mi trovate li. A presto :)

 
  
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