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Autore: Raven626    13/06/2015    1 recensioni
È passato un mese da quando Wirt e Greg sono tornati a casa e le cose sono lentamente tornate alla normalità. A parte per un fatto: i sogni di Wirt, o forse è meglio dire "il" sogno di Wirt. Infatti ogni singola notte il ragazzo fa lo stesso sogno e vede sempre la stessa ragazza, non l'ha mai vista prima, ma sente di conoscerla da sempre, ha il volto coperto dalle lentiggini, i capelli color caramello e gli occhi marroni. Wirt continua a chiedersi perché continua a sognarla e presto vedrà il suo sogno materializzarsi davanti ai suoi occhi.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quel giorno era domenica, quindi per Wirt e Greg non ci sarebbe stata la scuola. Quando Wirt si svegliò, erano le nove passate, il ragazzo si strofinò gli occhi sbadigliando e si diresse in bagno per sciacquarsi la faccia. Allora vide che ore erano, era molto strano, di solito a quell'ora Greg era già venuto a svegliarlo da un pezzo saltando sul suo letto. “Forse oggi aveva sonno” si disse Wirt uscendo dal bagno. Si avvicinò alla camera di Greg e bussò tre volte... niente. Non rispose nessuno. Allora il ragazzo aprì la porta pensando che forse Greg stava dormendo e non lo aveva sentito, ma quando entrò rimase paralizzato dal terrore, il letto era disfatto e di Greg non c'era traccia.

 

- Greg – chiamò Wirt iniziando a perquisire la camera – Greg, se è uno scherzo, sappi che non è divertente – disse abbassandosi per vedere se si era nascosto sotto il letto – Greg, non vuoi venire a fare colazione? La mamma ha fatto i biscotti – disse Wirt sperando di attirarlo, ma Greg non venne.

 

Il ragazzo scese di corsa le scale e si precipitò in cucina sperando con tutto il cuore che Greg si trovasse lì, ma quando arrivò di nuovo il terrore lo assalì: Greg non era neanche in cucina.

I loro genitori non c'erano, quella domenica sarebbero stati fuori città per passare un po' di tempo con i loro amici e non sarebbero tornati prima dell'ora di cena. La madre si era tanto raccomandata con Wirt “fai attenzione a Greg” gli aveva detto, glielo doveva aver ripetuto almeno mille volte e invece non erano passati neanche cinque minuti dal risveglio di Wirt che già lo aveva perso. Il ragazzo si lasciò cadere sconfortato sulla sedia e si prese la testa tra le mani.

 

- Non può essere – si disse scuotendo il capo e lasciandosi prendere dallo sconforto (come al solito, del resto) – che razza di fratello maggiore sono? A quest'ora Greg potrebbe essere ovunque, probabilmente non lo rivedrò più... -

 

Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta e Wirt si ridestò dal suo pessimismo precipitandosi verso la porta d'ingresso. La spalancò di scatto e quando vide Greg gli salirono le lacrime agli occhi.

 

- Greg! - esclamò abbassandosi per poter abbracciare il fratellino – dov'eri finito? Perché sei bagnato? - chiese allora notando che i suoi vestiti erano zuppi d'acqua.

- Se n'è andato – disse il bambino tirando su con il naso.

- Chi se n'è andato? -

- Jason Funderberker – disse Greg asciugandosi le lacrime – è saltato nel fiume per raggiungere i suoi amici, io lo volevo convincere a restare e mi sono avvicinato troppo all'acqua... sono scivolato e la corrente mi ha portato via... - disse ricominciando a piangere.

- E come hai fatto a salvarti? - chiese Wirt.

- Mi ha aiutato la signorina – disse Greg voltandosi.

 

Allora Wirt notò la ragazza che stava alle spalle del fratello, prima non l'aveva notata perché era troppo preso dal ritorno di Greg, ma ora la poté vedere meglio. Aveva le guance coperte dalle lentiggini e gli occhi marroni, i capelli erano raccolti a cipolla anche se alcune ciocche ricadevano scomposte sulle sue spalle, i capelli erano marroni, color caramello... Wirt spalancò gli occhi a quella vista, non poteva crederci. Allora notò che anche l'orlo del vestito della ragazza era bagnato e capì che per salvare Greg doveva essersi tuffata in acqua.

 

- G...grazie per aver salvato Greg – disse Wirt non sapendo cosa dire.

- Tranquillo, è stato il minimo che potessi fare – disse lei sorridendo – non potevo di certo lasciarlo lì -

- Wirt – disse Greg al fratello – è pronta la colazione? -

 

Ecco, Greg era già tornato di buon umore.

 

- Sì, la mamma ha preparato i biscotto, sono sul tavolo – disse Wirt.

- Sììì! - esclamò il bambino precipitandosi verso la cucina.

- Com'è vivace – disse la ragazza sorridendo – e pensare che solo pochi istanti fa stava piangendo -

- Già, Greg è fatto così – disse Wirt sorridendo a sua volta.

- Ora è meglio che vada, ciao Wirt – disse lei voltandosi e dirigendosi verso la strada.

 

Wirt rimase a guardarla dall'uscio di casa per qualche istante, si voltò verso la cucina quando si rese conto di una cosa.

 

- Ehi! Come fai a sapere il mio nome? - chiese voltandosi di scatto verso il vialetto, ma della ragazza non c'era più traccia.

 

Il ragazzo si diresse in cucina e vi trovò Greg, intento ad addentare un biscotto dopo l'altro con il suo solito entusiasmo.

 

- Wirt, per caso conosci quella ragazza? - chiese Greg addentando un biscotto.

- No, perché me lo chiedi? - chiese il fratello sedendosi.

- Perché quando mi ha visto nel fiume, mentre correva verso di me ha gridato il mio nome -

- Aspetta, quindi non gli hai detto tu il mio nome? -

- No, per tutto il tragitto non ho detto quasi niente – disse Greg continuando ad abbuffarsi.

- È molto strano – disse Wirt, più a se stesso che al fratello.

- Forse è una spia – disse Greg mentre i suoi occhi si accendevano di entusiasmo – o magari è un agente sotto copertura. Forse è una super eroina! Dopotutto mi ha salvato! -

- E se invece è solo una ragazza? - disse Wirt ridendo.

- Una ragazza che sa leggere nella mente – disse allora Greg – una sensitiva! -

- Greg, ora basta con le supposizioni o rischi di contagiare anche me e finirà che anche io crederò a ciò che dici -

- E allora? -

- E allora, se la rivedrò, non voglio rischiare di fare brutta figura a causa delle paranoie che rischi di mettermi in testa -

- Ma tu hai sempre le paranoie – disse Greg ridendo.

Wirt però non lo stava più ascoltando, pensava a quella ragazza, non c'erano dubbi, era proprio quella del suo sogno, ma il suo comportamento era stato molto bizzarro. Nessuno sconosciuto rischia la vita per salvare quella di una persona che neanche conosce, al massimo chiama la polizia o i vigili del fuoco e poi lo aveva anche riaccompagnato a casa e sapeva il suo nome, tutto ciò era molto strano. Poi, mentre Wirt le parlava, era certo di averla già vista da qualche parte, anche se non ricordava dove. “Le avrei dovuto chiedere come si chiama” si disse Wirt “forse se avessi saputo il suo nome l'avrai riconosciuta” pensò.

 

Quella notte, come ogni giorno, Wirt andò in camera di Greg per dargli la buonanotte, i loro genitori non erano ancora tornati, ma Wirt sapeva che al suo risveglio li avrebbe trovati entrambi a casa. Il ragazzo rimboccò le coperte al fratellino e si voltò per uscire.

 

- Wirt – lo chiamò Greg.

- Sì? - chiese lui avvicinandosi al fratellino.

- Secondo te come sta? -

- Sono certo che Jason sta bene, adesso... -

- No, non parlavo di Jason – disse Greg interrompendolo – lui si sta esibendo sul traghetto con i suoi amici – disse con il suo solito fare sognante.

- E allora di chi parlavi? - chiese Wirt sedendosi sul letto del fratello.

- Di Beatrice -

 

Wirt non sapeva il perché, ma quando sentì quel nome venne percorso da un brivido che lo fece rabbrividire, ma non era come quando aveva freddo o paura, era un altro il motivo che aveva scatenato quel brivido, ma lui stesso non sapeva di cosa si trattava.

 

- Sono sicuro che sta bene – disse Wirt sorridendo dolcemente al fratellino – non ti preoccupare per lei, a quest'ora starà a casa sua con la sua famiglia -

- Wirt, forse non mi crederai, ma questa mattina per un attimo ho avuto l'impressione di averla vicina, sentivo che non era lontana -

- Sarà stata solo un'impressione, Beatrice è nella foresta, lo sai anche tu -

- È vero – disse sbadigliando rumorosamente – buonanotte Wirt -

- Buonanotte Greg – disse lui spegnendo la luce.

 

   
 
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